Situazione Ambientale a Taranto Dedicato a tutti i morti di tumore
Bozza provvisoria n°1 su dati ARPA
Novembre 2008
a cura : un cittadino tarantino (Antonio De Florio)
A supporto della situazione degradata rappresentata nei dati di seguito da me presentati (Fonte ARPA), pubblico uno stralcio della lettera di accompagnamento (pubblicata sul web) alla relazione di sintesi del 15 luglio 2007 del direttore generale prof. Giorgio Assennato ARPA PUGLIA, la quale esprime una situazione obiettiva e realistica nelle sue conclusioni e nelle linee guida da tracciare a breve termine. Qui di seguito stralcio (virgolettato) della lettera della Direzione Generale –Prot. 0013809 Bari, 15/07/2008 indirizzata a: - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale Salvaguardia Ambientale e p.c.
- Assessore all’Ambiente Regione Puglia - Dirigente Settore Ecologia Assessorato all’Ecologia Regione Puglia - Assessorato all’Ecologia Provincia di Taranto - Assessorato all’Ambiente Comune di Taranto
“Oggetto: Accordo di Programma area industriale di Taranto e Statte - Analisi dei dati conoscitivi ambientali disponibili.
In esito a quanto richiesto con nota Vs. Prot. n. DSA-2008-0017837 del 26/6/2008, si trasmette la “Relazione di sintesi” sui dati conoscitivi dell’area di Taranto e Statte,finalizzata ad evidenziare le principali criticità ambientali in riferimento alla normativa vigente, come più ampiamente descritto nella documentazione caricata da questa Agenzia sul portale http://www.dsa.minambiente.it/aia/. Nello specifico, la Relazione si articola in una revisione critica dei dati prodotti sia da ARPA Puglia che da altri soggetti pubblici, universitari e di ricerca, organizzata per matrici ambientali (Aria, Acque, Suolo) e per principali tematiche (Rischi Industriali, Energia e Rifiuti). Per ciascun aspetto si riporta una sintesi delle informazioni disponibili e una valutazione in riferimento alle normative vigenti. Complessivamente, viene delineata una situazione fortemente degradata dal punto di vista ambientale e sanitario.”
“In questo senso, appare opportuno ribadire i contenuti della precedente nota ARPA Prot. n. 9043 del 7 maggio 2008, evidenziando nuovamente la necessità di applicazione dell’art. 8 del D.Lgs. 59/2005, che prevede la possibilità di mettere in atto, per gli “ … impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale”. Il richiamato articolo trova la propria applicazione nel contesto dell’Accordo di Programma, strumento definito, tra l’altro, allo specifico scopo di rendere applicativo tale dettato normativo. A questo proposito, questa Agenzia intende mettere in evidenza alcuni aspetti in particolare: - la necessità di definire i limiti emissivi degli impianti industriali dell’area e, in particolare, di quelle contenenti sostanze cancerogene e bioaccumulabili, con la strategia del livello minimo tecnicamente raggiungibile (ad esempio IPA e diossine); - la necessità di portare, in questa ottica, le emissioni delle sostanze di particolare impatto ambientale, quali PCDD/PCDF nei fumi emessi dall’impianto di agglomerazione ILVA, ai livelli più bassi ottenibili riportati in letteratura (0,4 ng TEQ/Nm3 come previsto per l’impianto di sinterizzazione di Servola); - la necessità di considerare, anche in relazione ad altre situazioni italiane, una riduzione produttiva per impianti di particolare impatto ambientale e sulla salute, quali la cokeria ILVA, per i quali non appare plausibile il mantenimento dei previsti standard ambientali nei quartieri limitrofi, con la sola applicazione delle BAT (si richiama la chiusura della cokeria di Genova e il dimezzamento dell’analogo impianto di Piombino); - l’opportunità di procedere alla valutazione dell’esistente, ivi inclusi gli adeguamenti impiantistici previsti dall’attuazione delle migliori tecniche disponibili, prima di procedere ad ulteriori interventi che di fatto andrebbero a modificare, in maniera sostanziale, gli impianti e gli assetti produttivi; - la necessità di ridurre drasticamente le utilizzazioni di acque in atto, favorendo forme di riuso delle acque reflue depurate, in considerazione degli eccessivi quantitativi di acque utilizzate per uso industriale rispetto alle risorse idriche disponibili e della pronta disponibilità di volumi di acque recuperabili dai depuratori esistenti; - la necessità di prevedere un adeguamento mirato dei recapiti finali e delle reti di smaltimento delle acque industriali, visto il grado di vulnerabilità intrinseca valutata nonché i livelli di contaminazione riscontrati in alcuni punti a seguito delle attività di caratterizzazione; - la necessità di aggiornare le valutazioni di risk analysis derivanti dal attuale assetto impiantistico dell’area industriale di Taranto, così come previsto dalla normativa vigente non essendo possibile, attualmente quantificare, con una certa affidabilità, il danno che sul territorio potrebbe derivare a seguito di incidenti rilevanti. - la necessità di prevedere, in sede autorizzativa, per tutto il complesso industriale tarantino, l’uso “razionale” dell’energia, conformemente a quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria in materia, dalla programmazione energetica regionale, dalla applicazione delle migliori tecniche disponibili.”
Situazione Ambientale a Taranto 1
Concentrazioni POPs rilevate da ARPA nelle 3 campagne di monitoraggio
DIOSSINE giu'07
12/06/07 14/06/07 2,4 63,5
4,3 104,2
4,9 124,3
media 1^ 26/02/08 3,9 97,3
27/02/08
28/02/08
8,3 276,2
8,1 271,5
4,4 167,0
giu'08
media 2^ 23/06/08 6,9 238,2
2,1 223,8
24/06/08
26/06/08
3,4 203,4
1,9 120,8
PCDD/Fs (ng/Nm3) 8
8
9,0 8,0 7
7,0
4
5,0
Limite di legge 2
2,0
2
2
3,0
4
3
4,0
4
5
6,0
2
PCDD/Fs (ng I-TEQ/Nm3) PCDD/Fs (ng/Nm3)
16/06/07
feb'8
1,0 0,0 12/06/07 14/06/07 16/06/07 media 1^ 26/02/08 27/02/08 28/02/08 media 2^ 23/06/08 24/06/08 26/06/08 media 3^
Nella prova di giugno 2008 ILVA ha proceduto ad una aggiunta di urea al materiale alimentato per le due linee di agglomerazione questo il motivo per cui hanno evidenziato concentrazioni di PCDD/F (espresse in Tossicità equivalente,per i 17 "congeneri tossici") mediamente più basse rispetto a quelle rilevate nelle due campagne precedenti
media 3^ 2,5 182,7
Situazione Ambientale a Taranto Concentrazioni Nox-SO2-PTS rilevate da ARPA nella 3^ campagna di monitoraggio Per quanto concerne il parametro SO2 (anidride solforosa) le concentrazioni rilevate dallo SME (tab.4) dell'ILVA appaiono inferiori subito prima e durante le rilevazioni (vedi fig. 4). La variazione delle concentrazioni di SO2 riscontrata nei giorni precedenti il campionamento potrebbe essere associata all'addizione dell'urea, su cui però, ARPA dichiara "di non avere informazioni" (vedi relazione relativa alle prove di giugno 2008). Tab. 4 – Concentrazioni Data
rilevate dallo SME ILVA – NOx SO 2
giu-08 PTS
mg/Nm3
mg/Nm3
mg/Nm3
01-giu-08 02-giu-08 03-giu-08 04-giu-08 05-giu-08 06-giu-08 07-giu-08 08-giu-08 09-giu-08 10-giu-08 11-giu-08 12-giu-08 13-giu-08 14-giu-08 15-giu-08 16-giu-08 17-giu-08 18-giu-08 19-giu-08
207,0 229,2 234,9 212,1 211,3 211,8 199,5 204,1 202,3 205,8 218,8 210,8 199,8 196,5 215,5 223,6 224,4 218,9 224,8
298,8 306,1 301,7 235,2 167,9 160,0 268,1 306,4 287,3 308,9 277,2 316,4 312,2 287,4 285,3 307,3 210,5 157,7 110,2
38,3 37,9 39,7 41,0 40,6 41,8 40,0 39,7 39,3 37,6 38,8 39,2 37,7 37,3 39,3 40,6 40,6 40,0 40,5
20-giu-08
221,4
95,9
44,0
21-giu-08 22-giu-08 23-giu-08 24-giu-08 25-giu-08 26-giu-08 27-giu-08 28-giu-08 29-giu-08 30-giu-08
163,0 197,6 212,7 219,8 216,3 217,7 221,6 221,1 218,7 189,4
100,5 87,5 92,2 106,6 101,3 103,1 103,7 123,6 214,6 228,0
41,1 49,7 42,9 40,0 46,0 41,4 41,7 43,1 41,6 42,3
Media mese
211,7
208,7
40,8
Media periodo rilevaz.
218,2
105,1
42,5
350,0 300,0 media mese di giugno '8 = 209 mg/Nm3
250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 1
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 fig.4
L’anidride solforosa (SO 2) o biossido di zolfo è un gas incolore, irritante, non infiammabile, molto solubile in acqua e dall’odore pungente. Dato che è più pesante dell’aria tende a stratificarsi nelle zone più basse. Rappresenta l’inquinante atmosferico per eccellenza essendo il più diffuso, uno dei più aggressivi e pericolosi e di gran lunga quello più studiato ed emesso in maggior quantità dalle sorgenti antropogeniche. Deriva dalla ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione delle sostanze che contengono questo elemento sia come impurezza (come i combustibili fossili) che come costituente fondamentale.
Situazione Ambientale a Taranto 1
Concentrazioni POPs rilevate da ARPA nelle 3 campagne di monitoraggio giu'07
12/06/07 14/06/07 IPA (ng/Nm3) Benzo(a)pirene (ng/Nm3)
108.365 428
224.329 888
16/06/07 153.971 431
feb'8
media 1^ 26/02/08 162.222 582
27/02/08
247.698 917
28/02/08
289.542 1338
387.402 2817
giu'08
media 2^ 23/06/08 308.214 1691
222.325 431
24/06/08 276.152 1039
Idrocarburi policiclici aromatici Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gli idrocarburi policiclici aromatici, noti anche con l'acronimo IPA o PAH nell'acronimo inglese, sono idrocarburi costituiti da due o più anelli aromatici, quali quello del benzene uniti fra loro, in un'unica struttura generalmente piana. Si ritrovano naturalmente nel carbon fossile e nel petrolio, da cui si estraggono, particolarmente dalle qualità ricche in aromatici. La loro formazione per cause antropiche avviene invece nel corso di combustioni incomplete di combustibili fossili, legname, grassi, tabacco, incenso e prodotti organici in generale, quali i rifiuti urbani. Gli utilizzi sono svariati; vengono utilizzati a fini di ricerca e alcuni vengono sintetizzati artificialmente. In alcuni casi vengono impiegati per la sintesi di coloranti, plastiche, pesticidi e medicinali. Il capostipite della classe chimica è il Naftalene. Aspetti medici Anche se esistono più di cento diversi IPA, quelli più imputati nel causare dei danni per la salute dell’uomo e degli animali sono: l'acenaftene, l'acenaftilene, l'antracene, il benzo(a)antracene, il dibenzo(a,h)antracene, il crisene, il pirene, il benzo(a)pirene, l’indeno(1,2,3-c,d)pirene, il fenantrene, il fluorantene, il benzo(b)fluorantene, il benzo(k)fluorantene, il benzo(g,h,i)perilene e il fluorene. Vari IPA sono stati classificati dalla IARC (1987) come probabili o possibili cancerogeni per l'uomo. Tra quelli comunemente presenti nelle matrici ambientali, vi sono il benzo(a)pirene, il benzo(b)fluorantene, il benzo(k)fluorantene, l'indeno(1,2,3-c,d)pirene, il benzo(a)antracene, il benzo(j)fluorantene ed il dibenzo(a,h)antracene. Pur essendo lo studio di queste miscele particolarmente complicato, è stato comunque dimostrato che l’esposizione alle miscele IPA comporta un aumento dell’insorgenza del cancro, soprattutto in presenza di benzo(a)pirene (presente anche nel fumo di sigaretta). L'attività cancerogena è dovuta ai prodotti del metabolismo di queste sostanze, quindi sono sostanze pre-mutagene. Difatti nel fegato vengono ossidate e ad un doppio legame viene sostituito un gruppo epossidico.
26/06/08 224.863 310
media 3^ 241.113 593
Situazione Ambientale a Taranto Concentrazioni POPs1 rilevate da ARPA nelle 3 campagne di monitoraggio IPA [Idrocarburi policiclici aromatici] - ng/Nm3
27 6. 15 2
22 4. 86 3
241.113
3^ m ed
ia
/0 8 26
/0 6
/0 8 24
/0 6 23
/0 6
/0 8
2^ ia m ed
/0 8 28 17
28
/0 2
/0 8 27
26
3000
/0 2
/0 8 /0 2
ia
1^
162.222
m ed
/0 7 /0 6 16
308.214 22 2. 32 5
24 7. 69 8 15 3. 97 1
22 4. 32 9
14
/0 6
/0 7
10 8. 36 5
/0 7 /0 6 12
28 9. 54 2
38 7. 40 2
450.000 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0
Benzo(a)pirene (ng/Nm3)
2500 2000
88 8
91 7
1500 1000
10 39
13 38
1691
593 31 0
43 1
43 1
500
42 8
582
0 12/06/07 14/06/07 16/06/07 media 1^ 26/02/08 27/02/08 28/02/08 media 2^ 23/06/08 24/06/08 26/06/08 media 3^ 1 - Persistent Organic Pollutants
IPA misurati al camino E 312 dell'impianto AGL/2 - ILVA Taranto 23/6/08 ng/Nm3 112890 42673 16858 7363 1132 7968 4557 5523 3411 2588 2463 1163 1340 981 431 455 334 185 11 <10 222325
Emissioni E312 ILVA Naftalene Fenantrene Fluorene Fluorantene Acenaftilene Acenaftene Benzo(b+k+j)fluorantene Benzo(e)pirene Pirene Crisene Antracene Benzo(a)antracene Benzo(g,h,i)perilene Indeno(1,2,3,cd)pirene Benzo(a)pirene Dibenzo(a,h)antracene Dibenzo(a,l)pirene Dibenzo(a,e)pirene Dibenzo(a,i)pirene Dibenzo(a,h)pirene Totale
24/6/08 ng/Nm3 123529 50100 20325 16612 12983 9346 10146 7383 7879 4806 3268 2649 2435 1875 1039 774 585 401 17 <10 276152
26/6/08 ng/N/3 106046 57857 15259 8688 9953 6213 4462 3181 4197 3210 1313 1301 1193 854 310 363 289 174 <10 <10 224863
E prove ng/Nm3 342465 150630 52442 32663 24068 23527 19165 16087 15487 10604 7044 5113 4968 3710 1780 1592 1208 760 28 0 713341
Media ng/Nm3 114155 50210 17481 10888 8023 7842 6388 5362 5162 3535 2348 1704 1656 1237 593 531 403 253 9 0 237780
Fonte ARPA Puglia da noi elaborati
60,0
120,0
50,0
100,0
40,0
76,5
81,1
80,0
69,1
30,0
60,0 48,0
40,0
10,0
20,0
0,0
0,0
N a Fe ftal na en nt e r Fl ene u Fl or uo e ra ne B A en ce nte zo n n (b A aft e +k c ile +j en ne )fl af B uor ten en a e zo nte n (e )p e ire n P e ire C n B en A ris e B zo( ntr ene e a a In nz )a ce de o( nt ne no g,h rac (1 ,i) en ,2 pe e ,3 ri D ib Be ,cd len e en n ) zo zo pire n (a (a D ,h) )pi e ib r e an en D nzo tra e ib c en (a, en l D zo )pi e ib (a re e , n D nzo e)p e ib i r ( en a, en zo i)p e (a ire ,h ne )p ire ne
20,0
Pareto Chart % % 48,0 48,0 21,1 69,1 7,4 76,5 4,6 81,1 3,4 84,4 3,3 87,7 2,7 90,4 2,3 92,7 2,2 94,8 1,5 96,3 1,0 97,3 0,7 98,0 0,7 98,7 0,5 99,2 0,2 99,5 0,2 99,7 0,2 99,9 0,1 100,0 0,0 100,0 0,0 100,0 100
Situazione Ambientale a Taranto Concentrazioni POPs1 rilevate da ARPA nelle 3 campagne di monitoraggio giu'07
12/06/07 14/06/07 PCBs (pg WHO-TE/m3) PCBs (ng/Nm3)
127 576,3
221 1292
16/06/07 284 1031,1
feb'8
media 1^ 26/02/08 211 966
293 845,5
27/02/08
28/02/08
520 1214,9
478 1235,7
giu'08
media 2^ 23/06/08 430 1099
156 947,2
24/06/08
26/06/08
291 1163,4
182 927,6
media 3^
Policlorobifenili Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
I policlorobifenili, noti spesso con la sigla PCB, sono una classe di composti organici la cui struttura è assimilabile a quella del bifenile i cui atomi di idrogeno sono sostituiti da uno fino a dieci atomi di cloro. La formula bruta generica dei PCB è C 12H10-xClx. Sono considerati inquinanti persistenti dalla tossicità in alcuni casi avvicinantesi a quella della diossina. La maggior parte dei PCB si presenta in forma di solidi cristallini incolori, le miscele di uso industriale sono liquidi viscosi, la cui viscosità è generalmente proporzionale al tenore di cloro presente. Benché le loro proprietà fisiche varino all'interno della classe, tutti i PCB sono caratterizzati da una bassa solubilità in acqua e da una bassa volatilità. Sono inoltre tutti molto solubili nei solventi organici, negli oli e nei grassi. Sono sostanze molto stabili, che possono essere distrutte solo per incenerimento o attraverso processi catalitici. Le miscele di PCB sono state usate in un'ampia gamma di applicazioni, ad esempio come fluidi dielettrici per condensatori e trasformatori, fluidi per scambio termico, fluidi per circuiti idraulici, lubrificanti e oli da taglio, nonché come additivi in vernici, pesticidi, carte copiative, adesivi, sigillanti, ritardanti di fiamma e fissanti per microscopia. Il loro ampio uso commerciale nasceva principalmente dalla loro elevata stabilità chimica, da cui la sostanziale non infiammabilità, e da utili proprietà fisiche quali l'essere degli isolanti termici ed elettrici. La loro stabilità è tuttavia anche responsabile della loro persistenza nell'ambiente. L'uso dei PCB è andato declinando dagli anni settanta, a causa dell'allarme ambientale sorto attorno ad essi che ha portato al bando della loro produzione in numerose nazioni. Il loro grado di tossicità resta comunque oggetto di controversia. La tossicità dei diversi PCB varia molto da composto a composto come pure il meccanismo di azione biologica; i cosiddetti non-orto PCB, o Co-PCB (PCB coplanari rispetto ai due anelli aromatici) sono i più tossici e i più simili alla diossina per effetti e proprietà. Inoltre, negli stessi, l'ossidazione parziale, anche in seguito a combustione incompleta, può originare diossine clorurate, tra cui TCDD. Gli effetti più comunemente osservati sulla salute umana sono la cloracne e le eruzioni cutanee. Studi su lavoratori esposti hanno mostrato alterazioni nell'analisi di sangue e urine correlabili a danni a carico del fegato. Pochi sono gli studi che associano l'esposizione ai PCB al cancro al fegato ed alle vie biliari; secondo la statunitense EPA e l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC i PCB sono composti probabilmente cancerogeni per gli esseri umani.
210 1013
Situazione Ambientale a Taranto Concentrazioni POPs1 rilevate da ARPA nelle 3 campagne di monitoraggio
11 63
1013 92 8
84 6
1000
1099 966
94 7
10 31
1200
12 15
12 92
1400
12 36
PCBs (ng/Nm3)
600
57 6
800
400 200 0 12/06/07 14/06/07 16/06/07 media 1^ 26/02/08 27/02/08 28/02/08 media 2^ 23/06/08 24/06/08 26/06/08 media 3^
600
8
52
0
PCBs (pg WHO-TE/m3) 47
500
430
29
29
4 28
211 2
22
1
300
1
3
400
210
12
7
15
6
18
200 100 0
12/06/07 14/06/07 16/06/07 media 1^ 26/02/08 27/02/08 28/02/08 media 2^ 23/06/08 24/06/08 26/06/08 media 3^ 1 - Persistent Organic Pollutants
Health for all - ITALIA (giugno 2008) HFA database Tassi di mortalità e decessi - Taranto
Tasso Tasso Tasso Totale mortalità mortalità mortalità Tasso Tasso tumori Decessi Decessi Decessi tumori mortalità mortalità tumori 65+ F tumori M tumori F tumori M tumori M tumori F 65+ M+F 65+ M
Anni 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
23,0 23,2 24,6 24,9 25,4 25,0 25,9 25,7 26,0 26,0 27,2
14,0 14,5 14,3 14,0 13,9 14,8 15,9 16,8 17,0 17,2 17,7
102,0 101,4 103,8 104,3 103,2 103,1 105,4 106,1 105,3 105,7 107,3
M = maschi ; F = Femmine - 65+ = over 65 anni
144,7 142,8 149,7 153,6 153,6 149,8 150,8 147,9 147,4 146,8 150,4
68,8 69,2 68,1 66,2 64,6 67,6 70,9 74,4 73,4 74,6 75,1
611 647 645 747 691 692 713 753 672 711 748 768 755
420 425 402 407 400 405 485 514 486 502 515 515 515
1031 1072 1047 1154 1091 1097 1198 1267 1158 1213 1263 1283 1270
Decessi tumori 65+ M
375 419 444 498 502 490 501 549 505 528 573 573 568
Decessi tumori 65+ F
260 258 258 275 270 270 341 351 351 353 387 385 367
Totale Decessi tumori 65+ M+F
635 677 702 773 772 760 842 900 856 881 960 958 935
Health for all - ITALIA (giugno 2008) HFA database Tassi di mortalità e decessi - Taranto
30,0
27,2
28,0 26,0 24,0 22,0
23,0
20,0
17,7 18,0 16,0 14,0 12,0
14,0
Tasso mortalià M
Tasso mortalità F
Lineare (Tasso mortalià M)
Lineare (Tasso mortalità F)
10,0 1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
850
755
800 750 700 650 600 550
611 515
500 450 400
420 350
Decessi M
Decessi F
Lineare (Decessi M)
Lineare (Decessi F)
300 250 1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007