Il Formalismo per la descrizione dello Spin
Vi sono moltissime indicazione di tipo fenomenologico che hanno portato all’ ipotesi dell’ esistenza dello spin dell’ elettrone. A titolo di esempio alcune sono le seguenti: •
Doppietti dello spettro dei metalli alcalini
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Effetto Zeeman anomalo
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Esperimento di Stern e Gerlach
Ciò indusse Goudsmit ed Uhlembeck a proporre nel lontano 1925 che si dovesse attribuire all’ elettrone un Momento Angolare Intrinseco o Spin S e corrispondentemente un Momento Magnetico Intrinseco µs dato dalla relazione:
DS-1)
e µs = −2 0 S 2mec
Goudsmit ed Uhlembeck ragionavano nel contesto della vecchia teoria quantistica dell’ atomo, la quale era in sostanza fondata sulle Regole di Quantizzazione di Bohr-Sommerfeld. Come detto in precedenza, tale teoria forniva delle regole di quantizzazione per il momento angolare orbitale M . Il modulo del vettore M poteva assumere i valori l con l = 0,1,2,… (lo si confronti con la quantità
l (l + 1) fornito dalla teoria attuale) e corrispondentemente la sua componente Mz uno
dei 2l+1 valori l . Goudsmit ed Uhlembeck ammisero che simili regole di quantizzazione valessero anche per lo Spin S dell’ elettrone e che quindi all’ elettrone fosse associato un numero “s” svolgente, nella determinazione del modulo e dell’ orientazione di S , lo stesso ruolo svolto da “l” per M . Come conseguenza ogni livello energetico per un elettrone in un atomo, veniva potenzialmente scisso in 2s+1 livelli distinti. Osservato che la coerenza delle regole era salvaguardata anche per “s” semidispari, le caratteristiche dell’ effetto Zeeman anomalo indussero a porre 2s+1 = 2, ovvero: DS-2)
L’ attribuzione all’ elettrone di uno spin con s =
s=
1 2
1 , portò alla formulazione del cosiddetto Modello 2
Vettoriale dell’ atomo. Secondo tale modello il momento angolare orbitale dell’ elettrone che
spesso viene indicato con L , si compone secondo appropriate regole con lo spin S a dare un
e0 Momento Angolare Totale J = L + S ed il momento magnetico µL = −
2me c
moto orbitale, si compone con il momento magnetico intrinseco µs = −2
L , associato al
e0 S dando luogo ad 2mec
un Momento Magnetico Totale µ . E’ importante osservare che l’ idea dello spin si è rivelata particolarmente utile nell’ interpretazione di tutte le proprietà dell’ atomo e della molecola, in particolare ha permesso una formulazione precisa del Principio di Esclusione di Pauli e quindi una completa comprensione del sistema periodico degli elementi. Si osservi che l’ operatore Sˆ soddisfa ai requisiti generali di un Operatore Momento Angolare, in altre parole: a) Sˆ x , Sˆ y , Sˆ z sono operatori Hermitiani b) Essi soddisfano alle relazioni di commutazione seguenti:
[Sˆ , Sˆ ] = i Sˆ [Sˆ , Sˆ ] = i Sˆ [Sˆ , Sˆ ] = i Sˆ
DS-3)
x
y
z
y
z
x
z
x
y
1 1 c) | Sˆ |2 = Sˆ x 2 + Sˆ y 2 + Sˆz 2 ha il solo autovalore ( + 1) 2 2
2
=
3 4
2
1 d) Gli autovalori di S • n (dove n è un versore qualsiasi), che sono solo ± , non sono 2 degeneri. Dalle proprietà c) e d) segue che le componenti di S sono operatori in uno spazio a due dimensioni. Il fatto che S si debba riferire ad un moto interno dell’ elettrone, indipendentemente dal suo moto traslazionale, porta a postulare la compatibilità delle sue componenti con la posizione ed il momento lineare, ovvero: DS-4)
[ xˆ , Sˆ ] = [ pˆ , Sˆ ] = 0 j
k
j
k
La componente dello spin su un arbitrario versore n è, quindi, una nuova osservabile non avente
analogo classico e compatibile con ogni osservabile avente analogo classico. Pertanto essa va aggiunta ad un insieme di osservabili compatibili per avere una osservabile massima. Per specificare uno stato |ψ> occorre, in generale, dare le sue ampiezze su tutti i vettori base. Ogni vettore base della teoria che ignora lo spin diviene, ora, due vettori base, poiché per specificare 1 uno stato occorre anche dare l’ autovalore di S • n ( ± ; n è un versore arbitrario che fissa la 2 rappresentazione degli stati di spin). Ciò si esprime dicendo che lo spazio dei vettori di stato è il prodotto diretto (prodotto tensoriale) dello spazio di Hilbert dei vettori di stato senza la variabile si spin e dello spazio a due dimensioni degli stati di spin. Pertanto al posto di ogni componente
di |ψ> che si aveva nel formalismo che ignorasse lo spin, si hanno ora due componenti + ed -, una per ognuno dei due assi nello spazio degli spin (ossia per il valore ±
1 2
di S • n
). Si ha perciò:
DS-5)
< a |ψ > + < a |ψ >→ < a |ψ > −
In particolare nella rappresentazione posizione:
DS-6)
ψ + ( r ) ψ ( r ) >→ ψ ( r − )
le funzioni ψ + ( r )eψ − ( r ) sono le ampiezze sugli stati con spin parallelo o antiparallelo alla direzione n . La matrice ad 1 colonna e 2 righe data dalla DS-6) si chiama Spinore.