Angelantonio Cafagno Consulenza Informatica e Tecnologica per lo Sviluppo e l’Organizzazione dei Sistemi Aziendali
Il Personal Computer: risposte semplici a domande complicate
Cos’è un computer? Quali sono i suoi componenti?
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Premessa
In una società dove i Computer e Internet stanno permeando tutti gli aspetti della vita di ogni giorno, siamo testimoni della crescita del divario digitale (Digital Divide), in quanto milioni di persone sono escluse dalla Società dell’Informazione per mancanza delle conoscenze necessarie per accedervi. Informatica ed Internet rappresentano ormai servizi ad elevato impatto sociale. Si pensi alle vendite on-line nel settore viaggi e turismo, alle vendite dei biglietti per spettacoli o alle prenotazioni per mostre d’arte, all’acquisto di software o di libri, fino alle operazioni di banca on-line. Non è di minore impatto il consolidamento di alcune funzioni pubbliche a carattere amministrativo, di diffuso interesse generale, o la realizzazione dell’e-Government nelle autonomie locali, con la sperimentazione di servizi sostitutivi di azioni svolte allo sportello. Si pensi, infine, alle funzioni principali di Internet come enorme biblioteca di notizie e di documentazione, oltre che come strumento di scambio ed interazione; si mediti sulla funzione della e-mail, come paradigma di base per la relazionalità, o alla comunicazione on-line con la famiglia o gli amici. Resta, tuttavia, il fatto che l’uso diffuso delle tecnologie non è ancora patrimonio comune per gran parte della popolazione in Italia. Incanalare l’attitudine, la propensione delle persone all’utilizzo della tecnologia è considerata come un’importante opportunità da parte delle istituzioni, nel proposito di dare impulso alla Società dell’Informazione, ovvero, a quel lungo processo di modernizzazione, in atto nel settore dell’informazione e della comunicazione, che ha profondamente cambiato, e che ancor più profondamente modificherà, la vita privata, sociale e professionale di ciascun individuo, a partire dalla constatazione che la rivoluzione tecnologica rappresenta un supporto fondamentale per favorire efficienza e competitività e, allo stesso tempo, facilitare l’accesso alla conoscenza dei cittadini e delle aziende e dalla consapevolezza che il cambiamento può venire solo dal coniugare fare e sapere, teoria e prassi, saperi “esperti” e senso comune.
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Condizione indispensabile perché la società dell’informazione possa crescere è che ci siano “cittadini qualificati”. Ciò significa incentivare l’alfabetizzazione informatica in modo capillare e in tutte le fasce d’età e rendere accessibili nozioni, prodotti e servizi delle Tecnologie della Società dell’Informazione, con la certezza che si possano in tal modo ridurre gli squilibri esistenti tra aree sociali e tra individui.
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Il Personal Computer (PC) Cos’è un computer Semplificando molto si può affermare che un computer è una macchina in grado di svolgere azioni che le vengono richieste da un programma. Per fare un’analogia con le macchine che utilizziamo quotidianamente, possiamo pensare ad una lavatrice. Questa può essere programmata, attraverso un pannello di controllo, per compiere diverse operazioni. Allo stesso modo, possiamo richiedere al computer di eseguire diversi tipi di funzioni, proprio selezionando e rendendo operativi i vari programmi. Il computer quindi è da considerare una macchina programmabile e per funzionare necessita sia dell’oggetto fisico stesso (ciò che noi tocchiamo e con cui interagiamo), sia dei programmi che le permettono di effettuare le diverse operazioni. Questo, tradotto in linguaggio tecnico, significa che il computer è composto da una parte HARDWARE (hard = duro e ware = materiale – il computer vero e proprio, cioè l’insieme dei pezzi materiali che lo compongono) e da una parte SOFTWARE (soft = morbido e ware = materiale – i programmi che permettono all’hardware di funzionare). Esistono diversi tipi di computer; per esemplificare possiamo distinguere le seguenti categarie: mainframe, minicomputer, personal computer (PC), laptop computer o notebook. I mainframe e i minicomputer sono computer che le grosse aziende utilizzano sfruttandone l’elevata potenza per far lavorare contemporaneamente diversi utenti dal proprio terminale. I PC invece sono i computer più diffusi in assoluto, quelli che sono utilizzati generalmente dai privati. negli uffici pubblici, nelle aziende, ecc. I notebook sono i computer portatili; tali dispositivi sono sempre più piccoli (tanto da stare nel palmo di una mano – palmtop) e possono essere di dimensioni e peso veramente limitati. Nei capitoli successivi tratteremo più in dettaglio le caratteristiche tecniche e le funzioni del Pc.
Dentro il PC Come per guidare un’autovettura non è indispensabile essere esperti conoscitori del motore, allo stesso modo, non è assolutamente necessario conoscere nei dettagli la tecnologia di un PC per poterlo sfruttare in modo adeguato. Tuttavia, una conoscenza, pur minima, della sua tecnologia permette sicuramente un migliore utilizzo, anche in considerazione del fatto che il PC è diventato uno strumento con cui ci confrontiamo frequentemente. La struttura interna di ogni computer (nonostante le differenze di forma, tipologie, modelli) è fondamentalmente la stessa e comprende schematicamente i seguenti elementi:
Unità Centrale di Elaborazione (CPU acronimo di Central Processing Unit – detta
comunemente processore) 3
Memoria Principale (ROM – RAM) Memoria di Massa (Hard Disk, Floppy Disk, CD&DVD-Rom, ecc...) Dispositivi di Interfaccia
Unità Centrale di Elaborazione La CPU (unità centrale di elaborazione) rappresenta il “cuore” della macchina; è il “luogo” dove sono eseguite le operazioni che sono richieste al PC. In essa sono elaborate e trasformate le informazioni provenienti dall’esterno (input); in conseguenza sono rappresentati i risultati, mediante l’invio ai dispositivi di interfaccia (output). Nei PC la CPU è, generalmente, allocata in un unico circuito integrato (CHIP), che prende anche il nome di microprocessore. Quest’ultimo è fisicamente montato sulla scheda madre (Mother Board). La velocità del microprocessore nell’eseguire le varie operazioni dipende dal Clock, ossia la velocità con cui è eseguita un’operazione elementare. Ovviamente maggiore è la velocità di Clock, maggiore è la velocità di esecuzione delle operazioni. E’ inutile però avere un processore con una velocità di Clock elevata quando gli altri componenti del PC non sono ugualmente performanti, in quanto in questo caso la CPU deve “aspettare” i componenti più lenti. Memoria Principale La Memoria Principale rappresenta per il computer quello che un magazzino rappresenta per una fabbrica. Così come siamo in grado di costruire un oggetto se nel magazzino abbiamo i componenti per realizzarlo, allo stesso modo un microprocessore è in grado di eseguire un programma a patto che questo sia residente nella Memoria Principale. La memoria principale è composta da due sezioni: ROM (Read Only Memory – memoria di sola lettura) e RAM (Random Acces Memory – memoria ad accesso casuale).
ROM è una «memoria» nella quale non possiamo memorizzare dati ma soltanto leggere quelli già esistenti. E’ una memoria permanente, di piccole dimensioni. che viene programmata dal costruttore. I dati contenuti nella ROM permangono anche dopo lo spegnimento del computer e questa è la memoria che viene interpellata dalla CPU al momento dell’accensione, per avviare correttamente la macchina. RAM è il supporto di memoria su cui è possibile leggere e scrivere informazioni con un accesso “casuale”, ovvero senza dover rispettare un determinato ordine sequenziale, come avviene, ad esempio, per un nastro magnetico; interagisce con la CPU trasferendo informazioni a grande velocità; è una memoria di lettura/scrittura. Serve per “depositare” temporaneamente i dati con i quali si vuole lavorare in un certo istante. La particolarità della RAM è di essere una memoria volatile e, quindi, di non trattenere i dati a computer spento. Per questo motivo, per “salvare” in maniera permanente i dati alla fine delle elaborazioni si devono “passare” su un altro “tipo” di memoria.
Memoria di Massa La memoria secondaria, o memoria di massa, è rappresentata da dispositivi prevalentemente di tipo magnetico, ottico o magneto-ottico; la fetta preponderante di tali 4
dispositivi è costituita dagli hard disk, ma hanno sempre più rilevanza anche i supporti rimovibili, quali floppy disk, CD, DVD, nastri magnetici, memorie flash, ecc. La memoria di massa nasce come estensione della memoria principale per memorizzare dati e programmi, in tali dispositivi, però, in modo non temporaneo: caratteristica peculiare della memoria di massa è, infatti, la “non volatilità”, ovvero la possibilità di memorizzare permanentemente i dati (per questo si parla anche di memoria di archiviazione).
Hard Disk (letteralmente “disco rigido”): è contenuto all’interno del computer ed è costituito da dischi magnetici che ruotano continuamente. Una testina può leggere e scrivere dati su entrambe le facce del disco. Maggiore è la velocità di rotazione del disco rigido, tanto meno tempo impiegherà la CPU a ricercare i dati sulla sua superficie. La velocità di rotazione del disco rigido è indicata dalla sigla RPM (Round Per Minute = giri al minuto) seguita da un numero, che indica la velocità di rotazione.
Floppy Disk (significa “disco flessibile”): è un dischetto del diametro di 3,5 pollici, ricoperto su entrambe le facce da materiale magnetico. L’involucro è, attualmente, di plastica rigida e la parte che deve venire a contatto con la testina è protetta da un’aletta metallica, in modo che le dita e la polvere non possano danneggiarla. In un angolo è presente un foro che può essere ricoperto da un’apposita protezione scorrevole per evitare di sovrascrivere nuove informazioni sul floppy, cancellando dati memorizzati in precedenza. Sul PC è presente un lettore (“Floppy Drive”) che permette le azioni di lettura e scrittura su questo tipo di supporto.
CD (Compact Disk) e DVD (Digital Versatile Disc – questi ultimi caratterizzati da un’enorme capacità e da un’elevata velocità di lettura): fanno parte della categoria dei supporti ottici. Normalmente non sono riscrivibili, per questo motivo sono accompagnati dall’estensione «-ROM»; ultimamente, con il progressivo calo dei prezzi dei masterizzatori, cioè degli strumenti che permettono di memorizzare dati su CD e DVD, si sono diffusi anche supporti -R (Recordable = registrabile), sui quali è possibile memorizzare i dati una sola volta, e -RW (ReWritable = riscrivibile) sui quali è possibile scrivere e cancellare dati molte volte. Per poter accedere alle informazioni contenute in tali supporti è necessario possedere un lettore apposito lettore; viceversa, se vogliamo anche scrivere su CD e DVD abbiamo bisogno di un masterizzatore (dispositivo hardware atto a creare o duplicare Compact Disc o Digital Versatile Disc, contenenti dati, audio e/o video).
Dispositivi di Interfaccia Le informazioni elaborate dalla CPU, nell’esecuzione di un programma, devono, poi, essere trasformate in modo che l’utente possa fruire i risultati recepire ed «interagire» con la macchina. Questo compito è ripartito tra le periferiche e i dispositivi di interfaccia, i quali sono installati all’interno del cabinet ed ai quali sono connesse le periferiche. Possiamo definire interfaccia un componente o un circuito, parte di un sottosistema, che comunica con altri sottosistemi tramite l’invio e la ricezione di segnali. In questo senso si può parlare di “collegamenti” tra i vari componenti elettronici che compongono il PC: CPU, Memorie, Lettori Floppy Driver o CD e/o DVD Driver, Schede Audio e Video (queste 5
permettono la trasformazione dei dati forniti dalla CPU in “qualcosa” di utilizzabile dalle periferiche).
La Scheda Video è la componente che fa interagire il monitor con la CPU e che ha il compito di trasformare le informazioni derivate dal microprocessore in un formato rappresentabile sul monitor del sistema.
La Scheda Audio, che, come la scheda video è alloggiata direttamente sulla scheda madre, converte i dati elaborati dalla CPU in un formato opportunamente modificato ed amplificato, che può essere inviato alle casse acustiche.
La Scheda di Rete è l’interfaccia digitale che viene inserita solitamente all’interno di un Personal Computer (ma anche di un Server, una Stampante, un Router etc.) per consentire la connessione ad una rete informatica.
Le periferiche Le enormi potenzialità del personal computer non si sarebbero potute esprimere senza la presenza delle periferiche, cioè di quei dispositivi che permettono di collegare il personal computer al mondo esterno. Tali «accessori» possono essere di Ingresso (input), di Uscita (output), o di Ingresso/Uscita, in funzione della direzione del flusso delle informazioni. Le principali periferiche sono:
Tastiera La Tastiera è definita come il dispositivo input standard, ossia come lo strumento con il quale, generalmente, inseriamo dati ed istruzioni.
Monitor E’ il dispositivo output standard, cioè lo strumento che visualizza i dati in uscita dalla CPU. Le sue dimensioni sono definite dalla dicitura “X pollici”, che indica la lunghezza della diagonale dello schermo in pollici. Sono ormai diffusissimi monitor con tecnologia a cristalli liquidi (LCD). Grazie all’eliminazione del tubo catodico hanno una dimensione più ridotta rispetto alle precedenti versioni ed emettono meno radiazioni.
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Mouse Tecnicamente appartiene alla classe dei dispositivi di puntamento; mediante il mouse è possibile muovere un puntatore sullo schermo. Il movimento del puntatore si realizza mediante l’analisi ed il calcolo degli spostamenti effettuati, compiuti dalla CPU, che quantifica ampiezza e direzione del moto, traducendolo in qualcosa di visibile sulla schermo.
Stampante La stampante è lo strumento che serve a trasferire su carta le informazioni elaborate dal computer: documenti, immagini ed altro. Sul mercato sono reperibili stampanti con varie tecnologie, in particolare a getto di inchiostro e laser.
Scanner Gli scanner sono dei dispositivi che dividono e analizzano un foglio (documento, immagine, grafico, ecc) riga per riga, convertendolo in dati digitali elaborati dal computer.
L’utilità di questi strumenti è data dal fatto che l’immagine acquisita può essere ritoccata e modificata a piaci mento, con i programmi appropriati,e quindi utilizzata per molteplici altri scopi.
Modem E’ la chiave del moderno sviluppo di Internet. Serve per trasmettere e ricevere dati tramite la linea telefonica. Il suo nome è acronimo dalle parole MODulatore e DEModulatore, che descrivono la peculiare caratteristica dell’apparato di «impacchettare» le informazioni per trasferirle attraverso la linea telefonica, ovvero di «spacchettarle» per utilizzarle su un personal computer. Con l’attuale sviluppo della tecnologia ADSL (acronimo dell’inglese Asymmetric Digital Subscriber Line) l’accesso ad Internet è possibile “ad alta velocità” (banda larga o broadband). La velocità di trasmissione è superiore ai 640 kb/s (kilobit per secondo).
I modem tradizionali, di tipo dial-up, consentivano velocità massime di 48 kb/s, e le linee ISDN arrivano fino a 128 kb/s). Con l’ADSL il segnale è codificato in maniera digitale anche nella parte dalla linea telefonica (“subscriber line”) e la velocità di invio dati è asimmetrica.
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Peculiarità della tecnologia ADSL è la possibilità di usufruirne senza dover cambiare i cavi telefonici esistenti e senza dover usare linee separate per i dati e per le comunicazioni voce: sul doppino telefonico in rame, è, infatti, possibile far viaggiare contemporaneamente i dati digitali ed il segnale telefonico analogico: la voce usa le frequenze tra 300 e 3400 Hertz, mentre i dati sfruttano le frequenze superiori ai 4 KHz. Floppy Drive – CD-Rom Drive – DVD-Rom Drive Floppy drive (così si chiama il lettore di dischetti), CD-Rom Drive – DVD-Rom Drive (rispettivamente lettori di CD e/o di DVD) sono le componenti del PC che permettono di leggere e scrivere floppy disk, CD e DVD. Nel caso di supporti ottici lo strumento per “scrivere” le informazioni si chiama masterizzatori. Sia i lettori “ottici” che i masterizzatori possono avere diverse velocità di lettura/scrittura, indicate dalla sigla “X” seguita da un numero. Webcam Letteralmente significa “telecamera del web”. Permette di dialogare tramite Internet guardando il proprio interlocutore. La qualità delle immagini dipende, però, ancora fortemente dalla performance delle connessioni. Sistemi Operativi Per Sistema Operativo (S.O.) si intende il “programma di base” che permette l’utilizzo del computer. Può essere considerato l’interfaccia tra l’uomo e la macchina. Il S.O. è progettato per gestire, controllare e assegnare le risorse (CPU, memoria, periferiche) ai vari processi, in modo da ottimizzarne il rendimento. Inoltre, tramite un’interfaccia grafica, permette di interagire in modo intuitivo con l’utente. I sistemi operativi per PC più noti sono: Windows, Linux, MacOs. Microsoft Windows Microsoft Windows è una famiglia di sistemi operativi prodotta da Microsoft, a partire dal 1985, per l’utilizzo su personal computer (ma esistono anche versioni di Windows specifiche per server e sistemi embedded), sviluppato come ambiente operativo ed interfaccia grafica del più datato MS-DOS (MicroSoft Disk Operating System). Si è guadagnato grande diffusione fino a diventare standard per i sistemi operativi client. La versione in auge presenta un’interfaccia grafica a finestre (Windows), che si è allineata alla filosofia già presente, fin dagli anni 80, solo sui computer MacIntosh.
Linux Linux è il nome del kernel originariamente sviluppato da Linus Torvalds. Il nome Linux, a dispetto dell’assonanza tra il nome dell’ideatore e quello del sistema, è da attribuire a Ari Lemke, un noto LAN administrator, che rese per primo disponibile Linux su Internet via FTP. 8
In particolare Linux era il nome della directory in cui risiedevano i files del nuovo sistema operativo. il nome originariamente scelto da Torvalds per il suo sistema operativo era Freax, una combinazione tra “free”, “freak” e “x”, per indicare la caratteristica di un sistema Unix-like. Con il termine “Linux” spesso si indicano, erroneamente, tutti i sistemi operativi liberi, basati sul kernel Linux e sul sistema GNU; in effetti il sistema operativo sviluppato da Torvalds dovrebbe chiamarsi “GNU/Linux”. Gli altri sistemi operativi «Linux-based» hanno il nome più appropriato di “distro” o “distribuzioni”; tali sistemi operativi si possono definire “assemblati” secondo il gusto e le esigenze dello sviluppatore che in genere battezza anche la distro. Per completezza di definisce «software libero» il software rilasciato con una licenza che permette a chiunque di utilizzarlo, studiarlo, modificarlo e redistribuirlo; per le sue caratteristiche, si contrappone al software proprietario. Il kernel Linux è un software libero distribuito con licenza GNU, «redatto», per l’appunto, nel 1991 da Linus Torvalds; integrato con il Sistema GNU ha dato vita al sistema operativo GNU/Linux. GNU è un acronimo ricorsivo e significa GNU is Not Unix (ovvero “GNU non è Unix”) e si pronuncia “gh-nu” (con la g dura). Il Progetto GNU, lanciato nel 1983 da Richard Stallman, si basa su una gestione particolare dei diritti d’autore sul software, secondo la definizione di software libero (contrapposta a software proprietario). Per inciso, il kernel (nucleo) è il “cuore” di un sistema operativo e fornisce tutte le funzioni essenziali per il sistema, in particolare la gestione della memoria, delle risorse del sistema e delle periferiche, assegnandole di volta in volta ai processi in esecuzione. La controparte del kernel è la shell, ovvero l’interfaccia utente del sistema, la parte più esterna. I programmi chiedono le risorse al kernel attraverso delle chiamate (system call) e non possono accedere direttamente all’hardware. Il kernel si occupa quindi di gestire il tempo processore, le comunicazioni e la memoria distribuendole ai processi in corso secondo le priorità (scheduler). L’architettura scelta da Torvalds per il kernel (ovvero una struttura monolitica, considerata da alcuni obsoleta a differenza della più moderna architettura a microkernel) fu causa di un dibattito molto acceso con Andrew S. Tanenbaum nel 1992 sul newsgroup comp.os.minix. Come ogni progetto che sia software libero, anche il kernel Linux è in continua evoluzione e le nuove release sono reperibili sul sito http://www.kernel.org. La dimensione del kernel Linux cresce in maniera esponenziale, aggiungendo nuovi moduli, nuovo hardware supportato e così via. Linux è un kernel che supporta il multitasking ed è multi utente. Ciò permette che diversi utenti (con privilegi differenziati) possano eseguire sullo stesso sistema diversi processi software in simultanea. Attualmente i sistemi Linux-based supportano la gran parte dell’hardware disponibile per PC ed un numero enorme di architetture (tra cui SPARC, PowerPC e le più moderne CPU a 64 bit). 9
Il codice sorgente di Linux è disponibile a tutti ed è ampiamente personalizzabile, al punto da rendere possibile, in fase di compilazione, l’esclusione di codice non strettamente indispensabile. La flessibilità di questo kernel lo rende adatto a tutte quelle tecnologie embedded emergenti e anche nei centri di calcolo distribuito (cluster Beowulf), fino ad essere incorporato in alcuni videoregistratori digitali e nei telefoni cellulari. La versione 2.6.16, pubblicata il 20 marzo 2006, ha introdotto il supporto al processore Cell, il cuore della futura PS3 della Sony.
MacOs Mac OS è il sistema operativo dedicato della Apple per i computer Macintosh a partire dal 1984. Il nome è l’acronimo di Macintosh Operating System. Mac OS è evoluzione del precedente SYSTEM, il primo sistema operativo ad utilizzare con successo un’interfaccia grafica a finestre. Apple Computer Inc. è una società situata nel cuore della California, la cui attività principale è lo sviluppo di tecnologie legate all’informatica. Conosciuta in tutto il mondo grazie alla sua vasta gamma di computer Macintosh, ultimamente si è fatta notare per il suo lettore di musica digitale iPod e il suo negozio di musica on-line iTunes Store. Ha portato più volte grandi innovazioni nel settore dell’alta tecnologia. Mac OS viene utilizzato particolarmente nell’editoria, nella grafica pubblicitaria, negli studi di registrazione musicali ma non è trascurabile l’uso per i piccoli uffici o per uso personale. Esistono anche casi in cui sistemi Windows e Macintosh convivono nella realtà aziendale. Il Mac OS può essere distinto in due famiglie di sistemi operativi: Il Mac OS Classic, cioè il sistema operativo montato sul primo modello di Macintosh nel 1984 ed evolutosi, attraverso numerose versioni, fino al 2001 (attualmente non più supportato). L’attuale Mac OS X (pronuncia ten), completamente riscritto e basato su piattaforma Unix, commercializzato a partire dal 2001. La versione 10 di Mac OS funzionava solo sulle CPU PowerPC: basato su piattaforma Unix (in particolare su FreeBSD e con microkernel XNU), produce liberamente disponibile parte del codice sorgente, con una licenza Opensource. A fine giugno 2005 giunge la notizia di uno storico cambiamento: l’adozione di processori Intel per le macchine Apple, appositamente modificati per far funzionare il Mac OS X. Con questo mossa Apple colma il gap “prestazionale” presente nel campo dei computer portatili, visto che IBM non ha ancora presentato una versione soddisfacente del processore PowerPC G5 per tali computer. Inoltre, ai primi di Aprile 2006, Apple ha annunciato il rilascio di Boot Camp, una piccola applicazione che permette di far girare una copia di Windows XP o Vista anche su un Mac. Naturalmente questo programma funziona soltanto su computer Mac Intel-based. 10
Le reti di comunicazione Reti Sinora abbiamo considerato i computer come unità indipendenti, ma, grazie alla loro modularità, è possibile collegarli tra loro per rispondere al meglio alle nuove esigenze. Le reti permettono la condivisione delle informazioni tra i diversi computer collegati. Per reti locali (LAN, Local Area Network) si intendono collegamenti tra computer presenti fisicamente all’interno di un’area limitata. Per reti geografiche (WAN, Wide Area Network) viceversa si intendono reti più grandi. Le reti sono composte da dispositivi hardware (cavi a diversa tecnologia, modem e schede di interfaccia varie) che rappresentano il supporto fisico necessario per la trasmissione delle informazioni.
SERVER E CLIENT Ogni computer della rete mette in “condivisione” (a disposizione degli altri computer) delle risorse. Qualsiasi computer che voglia accedere alle informazioni condivise dovrà “connettersi” al computer desiderato. Il computer che mette a disposizione di altri computer delle risorse è detto “Server”. Il computer invece, che accede alle risorse messe a disposizione di altri è detto “Client”.
PROTOCOLLO Il “ protocollo “ è un insieme di regole standard utilizzate per il trasferimento dati tra calcolatori. Per la trasmissione dati i computer eseguono una serie di operazioni prestabilite e sempre uguali, l’insieme di queste operazioni è chiamato “protocollo”. Esistono vari tipi di protocollo ma i più diffusi sono tre: TCP, IP e HTTP 1. TCP = divide i messaggi in pacchetti e li ricompone; 2. IP = indirizza questi messaggi; 3. HTTP = definisce un metodo di interazione client-server, ottimizzato per le connessioni brevi e veloci, necessarie per le connessione tra client web e server web.
Rete locale – LAN Rete di comunicazione che collega una serie di computer (nodi) situati in una zona circoscritta (entro il raggio di 10 km). Con la rete LAN è possibile condividere informazioni, periferiche comuni, ecc. Come esempio per capire meglio il concetto di “condivisione” di una periferica, possiamo considerare il caso in cui un computer abbia collegata una stampante, ed un altro computer sia privo di stampante. Qualora entrambi i computer fossero collegati tramite una rete (fisicamente sono collegati mediante un idoneo cavo), l’utente del computer provo di stampante potrebbe utilizzare la stampante connessa fisicamente all’altro pc.
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Altre tipologie di rete sono individuate con le sigle PAN (Personal Area Network), che individua la rete “personale”, tra pc, cellulare e notebook; MAN (Metropolitan Area Network), è la rete, che si estende per un massimo di 100 km, utilizzata per le reti informatiche di una città; WAN (Wide Area Network), che copre aree vastissime e mette in comunicazione nazioni intere; WLAN (Wireless Local Area Network); GAN (Global Area Network), questa rete mette in “comunicazione tutti i continenti e prevede, oltre alla comunicazione attraverso la rete telefonica, anche la comunicazione “via satellitare”. La distinzione” è sostanzialmente di tipo “dimensionale”, fatta eccezione per le nuovissime WLAN, sono reti caratterizzate indica una “rete locale senza fili” che sfrutta la tecnologia wireless. Con la sigla WLAN si indicano genericamente tutte le reti locali di computer che non utilizzano dei collegamenti via cavo per connettere fra loro gli host1 della rete.
Cos’è Internet Internet, portmanteau2 di INTERconnected NETworks, è “la rete delle reti” composta da migliaia di reti interconnesse, in differenti nazioni. Altra definizione molto usata è quella che paragona Internet ad una gigantesca ragnatela (World Wide Web). Il World Wide Web (www) è una rete di risorse di informazioni, basata sull’infrastruttura di Internet. Il Web si basa su meccanismi atti a rendere queste risorse prontamente disponibili al più vasto insieme possibile di utenti. Nata nell’ambito di un progetto militare statunitense che aveva lo scopo di creare una rete senza un calcolatore centrale, in grado di proteggere le informazioni e garantire le comunicazioni anche in caso di conflitto nucleare, è, oggi, largamente impiegata soprattutto per scopi commerciali e di ricerca. Lo sviluppo di Internet ha avuto un’impennata dopo la nascita dello standard HTML3 grazie al quale è possibile rendere accessibile a tutti gli utenti dotati di Browser4; ossia speciali software che interpretano le informazioni in formato HTML (quali Explorer o Netscape), un’enorme mole di informazioni di qualsiasi genere (documenti, immagini, programmi, suoni). Un altro motivo del successo di Internet è il fatto che la rete consente la comunicazione in tutto il mondo tramite posta elettronica (e-mail), messaggi in tempo reale e addirittura in videoconferenza, a costi, ormai, estremamente ridotti.
Il Passato Risale al 1969 la prima versione di Internet, sviluppata dal Dipartimento della Difesa Statunitense, e nata come mezzo di comunicazione utilizzabile nel caso di un attacco 1
Si definisce host o end system (terminali) ogni terminale collegato ad Internet. Gli host possono essere di diverso tipo, ad esempio computer, palmari, dispositivi mobili e così via, fino a includere web TV, dispositivi domestici e thin client. 2 Parole formate dalla contrazione di altre; il termine è stato coniato da Lewis Carroll e che appare per la prima volta nei dialoghi fra Alice e Humpty Dumpty in Dietro lo specchio). In italiano tale processo di fusione di parole è detto anche sineresi. 3 HTML (HyperText Markup Language) è il linguaggio adottato per formattare un documento perché sia pubblicabile sul web. Permette ai Browser di interpretare i file scaricati dalla rete come videate, completate da immagini, suoni e, ovviamente, testi scritti 4 È il programma che serve per la navigazione in Internet. Generalmente dotato di una grafica piacevole e intuitiva, permette la visualizzazione delle pagine Web e l’utilizzo dei servizi offerti da Internet.
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nucleare. Nel 1983 il governo USA comincia a sviluppare un nuovo progetto di rete militare di difesa, denominato MILnet, e cede la rete Internet alle università americane ed ai loro centri di ricerca. Vengono a crearsi, in tal modo, collegamenti tra le varie università di tutto il mondo, che hanno portato ad una rapida evoluzione della “rete delle reti” fino ad arrivare all’attuale situazione. Da circa 10 anni si è sviluppata la figura dei “service provider”, realtà imprenditoriali che, previo pagamento di un abbonamento, permettono, ad aziende ed a privati, l’accesso a Internet. Dal 1991, dopo lo sviluppo, ad opera di Tim Berners Lee, del protocollo HTTP5 (Hyper Text Transfer Protocol), lo sviluppo di Internet è divenuto vertiginoso.
Presente In questo momento Internet rappresenta una vera rivoluzione della comunicazione, l’avvento di nuove tecnologie trasmissive, sempre più veloci, permette il transito di un numero di dati inimmaginabile solo pochi anni fa, allargando il ventaglio della quantità e della qualità dei media oggi reperibili on-line. Si può ascoltare musica, vedere video, informarsi, chiaccherare, consultare banche dati di ogni tipo, comunicare in tempo reale o tramite e-mail, organizzare dibattiti e videoconferenze, telefonare, acquistare beni, finanche visitare “virtualmente” paesi lontani o edifici d’arte.
Futuro La velocità con cui si evolve la tecnologia ci porterà presto ad avere nella vita di tutti i giorni una presenza costante della rete; i “media” si fonderanno definitivamente e tramite un computer, o meglio quello che sarà il computer del futuro, potremo accedere a tutti quei servizi che abbiamo fino ad oggi solo immaginato.
Come collegarsi ad Internet Navigare in Internet è molto facile. Basta solo possedere un PC, un modem6 ed un abbonamento a particolari società, dette Internet Service Provider (ISP), che forniscono l’accesso alla rete. Molte di queste società chiedono un corrispettivo economico per fornire questo servizio, altre ancora lo offrono gratuitamente. Le spese da sostenere comprendono, in genere, oltre all’abbonamento al Provider, anche quelle relative al traffico telefonico sostenuto per tutta la durata del collegamento. Sono attualmente disponibili sul mercato varie soluzioni da parte delle compagnie telefoniche; che propongono tariffe “a consumo” e tariffe cosiddette FLAT, in cui l’onere economico è indipendente dal traffico telefonico effettuato. E’, altresì, possibile utilizzare diverse soluzioni tecnologiche che permettono velocità e prestazioni diverse. Di seguito si enumerano alcune tecnologie alla portata dell’utenza privata e dell’azienda media: PSTN, ISDN, ADSL, Banda Larga Satellitare. 5
HTTP (HyperText Transfer Protocol) è l’insieme delle regole (protocollo) che permette il trasferimento di tutti i files “ipertestuali” costituenti un sito web, rendendoli “graficamente” visibili sul monitor non appena elaborati dal computer. 6 Un altro portmanteau di MOdulazione e DEModulazione. E’ il dispositivo che permette l’impacchettamento dei segnali contenenti le informazioni in formato atto ad essere trasferito sulla rete connettiva (Modulazione), ed il loro successivo spacchettamento, e la loro interpretazione, in formato atto ad essere elaborato dal computer (DEModulazione).
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PSTN (acronimo di Public Switched Telephone Network) è la sigla utilizzata per indicare la linea telefonica “normale”. Altro termine equivalente, POTS era originariamente l’acronimo di Post Office Telephone System (sistema telefonico postale, in quanto le reti telefoniche erano gestite dai servizi postali); oggi viene letto come Plain Old Telephone Service (letteralmente il normale, vecchio servizio telefonico). Su tale linea telefonica ai utilizzano modem analogici, i quali sono capaci di connessioni alla velocità massima di 56000 bps. ISDN (Integrated Services Digital Network) è un servizio di telefonia digitale disponibile su abbonamento nelle aree coperte dal servizio. Più specificamente, l’ISDN è un protocollo che descrive l’effettuazione delle chiamate e la relativa terminazione. Il protocollo risale ai primi anni ‘80, quando ha conseguito il massimo numero di installazioni: in Italia e in Europa viene utilizzato il DSS1, un protocollo di segnalazione digitale di linea sviluppato dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute) nel 1989. Il collegamento ISDN più diffuso è quello base a 2 canali (BRI): il doppino telefonico trasporta una banda di 144 Kbit/s suddivisa in due canali dati telefonici da 64 Kbit/s (64000 bps) e un canale di segnalazione a 16 Kbit/s: se necessario, i due canali possono essere sfruttati in coppia per trasmissione dati (accesso a Internet, per esempio), pagando di solito tariffa doppia. Il modem, utilizzando le due linee contemporaneamente, può arrivare alla velocità di 128000 bps. La sigla ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) individua la tecnologia che consente l’accesso ad Internet ad alta velocità (si individua anche come banda larga o broadband). La velocità di trasmissione è superiore a 640 kilobit per secondo (kb/s), a differenza dei modem tradizionali di tipo dial-up, che consentono velocità massime di 56 kb/s, e delle linee ISDN che arrivano fino a 128 kb/s (utilizzando doppio canale a 64K). Con l’ADSL il segnale è codificato in maniera digitale anche nella parte della linea telefonica dell’utente (“subscriber line”) e la modalità di trasmissione dei dati è asimmetrica (il flusso di informazioni è più veloce in entrata che in uscita). Peculiarità della tecnologia ADSL è la possibilità di usufruirne senza dover cambiare i cavi telefonici esistenti e senza dover usare linee separate per i dati e per le comunicazioni-voce normali: sul doppino telefonico in rame, è infatti possibile far viaggiare contemporaneamente sia i dati digitali che il segnale telefonico analogico, grazie alla banda differente usata per i due segnali: la voce usa infatti le frequenze tra 300 e 3400 Hertz (Hz), mentre ADSL sfrutta quelle sopra i 4 KHz. Ciò è dovuto al fatto che il doppino di rame consente frequenze fino a vari megahertz (MHz). Già nei primi anni ‘70 lo stesso principio era stato utilizzato per la filodiffusione, il cui segnale viene inviato usando le frequenze fino ai 15 KHz. Banda Larga Satellitare è una dicitura che viene utilizzata per tutte quelle soluzioni che sfruttano la connessione a Internet la tecnologia satellitare; è necessario in questo caso dotarsi di una parabola e di un modem appropriato. Siffatta tecnologia è disponibile in tutta l’Europa ed è la soluzione per tutti quelli che non hanno la possibilità di disporre di ADSL per questioni di copertura. 14
La connessione al satellite è unidirezionale: con l’antenna satellitare è solamente possibile ricevere, ma non inviare dati o richieste direttamente al satellite; affinché ciò sia possibile, è necessario utilizzare un canale di ritorno via Internet. La tecnologia permette collegamenti a banda larga con velocità massime fino a 16 Mbit/s nel downstream, mentre la upstream viene condotta attraverso un allacciamento telefonico normale o un cellulare. Sul mercato cominciano ad essere disponibili varie soluzioni, anche se dal costo ancora abbastanza elevato.
I costi della rete Ogni innovazione che non raggiunge un vasto pubblico non può essere considerata un progresso. Proprio in questa ottica, per favorire la diffusione di Internet, si sono cercate soluzioni in grado di contenerne i costi. Le spese da sostenere per l’utilizzo di Internet dipendono da molti fattori e la convenienza, o meno, è in relazione alle necessità ed all’uso che se ne fa, considerando la capacità offerta di collaborare anche con persone molto lontane, annullandosi le problematiche di spazio e tempo che hanno sempre afflitto i precedenti sistemi di comunicazione.
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Utilizzare il World Wide Web Abbiamo semplificato affermando che questo è l’altro nome con cui può essere chiamato Internet. In realtà Internet rappresenta, al tempo, il contenitore ed i contenuti, la struttura e le componenti, in un crogiolo di definizioni di cui, in effetti, ci interessano le funzionalità. L’approccio ad Internet avviene “sfogliando” le pagine elettroniche (siti) pubblicate su questa iper-rivista. L’interprete che consente la “lettura” di tali pagine sui nostri monitor è un software, che permette di “navigare in rete” in modo semplice ed intuitivo, catalogato con il nome di browser (Netscape, Internet Explorer, Mozilla etc). Un Browser7 ha una pulsantiera per navigare, una barra in cui viene scritto l’indirizzo e una parte in cui viene visualizzata la pagina web. Essi inoltre permettono l’archiviazione degli indirizzi web ritenuti più interessanti in modo da potervi accedere in modo rapido. La navigazione in Internet prevede il concetto di ipertesto, che significa semplicemente che il testo selezionato non è statico, ma dinamico; consente spostamenti ad un’altra pagina o ad un altro sito, oppure consente il download8 di file di vario genere (testi, musica, immagini): tutto ciò è visivamente segnalato dal variare della forma del cursore del mouse.
Motori di ricerca Internet è un mare magnum, in cui la quantità delle informazioni disponibili è enorme, e la più grande difficoltà che incontra il “navigatore” è quella di trovare ciò di cui necessita. Lo sviluppo esponenziale della rete non fa altro che aggravare la congestione del sistema. Questo problema, che affligge soprattutto i neofiti, trova utile riscontro nell’utilizzo di programmi artatamente sviluppati e denominati «motori di ricerca»: programmi molto semplici da usare, presenti in rete, che, attraverso la digitazione di “parole chiave”, permettono una ricerca mirata. I vari motori di ricerca agiscono secondo modalità differenti, pertanto non può essere determinato il migliore di essi in assoluto. A mero titolo esemplificativo, si noti che “Altavista” lavora catalogando i siti secondo le intestazioni della Home Page; un altro motore, “Yahoo” compie la sua ricerca e la catalogazione per argomenti o per tipologia di siti.
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Un web browser (sfogliatore di documenti web, chiamato talvolta navigatore) è un programma in grado di interpretare il codice HTML (e più recentemente XHTML) e visualizzarlo in forma di ipertesto. L’HTML è il codice col quale la maggioranza delle pagine web nel mondo sono composte: il web browser consente perciò la navigazione nel web 8 Copiare fisicamente file da un computer remoto sul nostro computer. Specificatamente, questa operazione, si esegue quando ci si collega in modalità FTP (File Transfer Protocol), protocollo per la trasmissione dei file su Internet. Qualcosa di analogo avviene anche quando ci colleghiamo ad una Web Page. Tutto quello che compone la pagina web viene temporaneamente scaricato presso il computer che interpreta tali file e, in questo modo, viene ricostruita la web page che risiede su un computer remoto.
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Il risultato offerto da un motore di ricerca è uniforme: otteniamo una serie di URL 9 (Uniform Resource Locator) clickabili. Di seguito sono elencati alcuni motori di ricerca: Altavista http://www.altavista.com Arianna http://www.arianna.it/ Excite http://www.excite.com/ Lycos http://www.lycos.com/ Pagine Gialle http://www.paginegialle.it/ Hotbot http://www.hotbot.com/ Per un elenco più completo http://www.motoridiricerca.it/
dei
motori
di
ricerca
si
rimanda
al
sito
Indirizzo Il tipico indirizzo Internet è http://www.ciao.com. La parola http esprime il protocollo utilizzato; www.ciao.com è l’URL (Uniform Resource Locator) che identifica in modo univoco l’indirizzo. Si tratta dell’indirizzo completo che viene digitato nell’apposita casella del browser per collegarsi al sito desiderato. Un nome a dominio è costituito da una serie di stringhe separate da punti, in cui la parte più importante è la prima partendo da destra: 1. L’ultima parte (.com) indica il dominio di primo livello. Ci dice che questo è un sito commerciale e viene usato nei paesi che prevedono una differenziazione tra i siti commerciali e quelli non commerciali (ad esempio USA.). In Italia viceversa l’unico dominio di primo livello è .it. Esistono altri domini di primo livello ed ogni nazione ha le sue regole. 2. .ciao.it rappresenta il dominio di secondo livello ed è il nome con cui l’azienda è stata registrata ed è univocamente individuata. In Italia le regole per la registrazione sono dettate dalla Naming Authority Italiana, in sigla NIC (http://www.nic.it). 3. Ogni ulteriore elemento specifica un’ulteriore suddivisione. Quando un dominio di secondo livello viene registrato all’assegnatario, questo è autorizzato ad usare i nomi di dominio relativi ai successivi livelli come stuff.wikipedia.org (dominio di terzo livello) e altri come some.other.stuff.wikipedia.org (dominio di quinto livello) e così via, implementando lo stesso nome iniziale. Il sistema che governa la gestione e l’individuazione dei nomi di dominio si chiama Domain Name System (spesso indicato con DNS): è un servizio di directory, utilizzato soprattutto per la traduzione di nomi di host in indirizzi IP. La possibilità di attribuire nomi simbolici agli indirizzi IP degli host è essenziale per l’usabilità di Internet, perché gli esseri umani trovano più facile ricordare nomi testuali, mentre gli host ed i router sono raggiungibili utilizzando gli indirizzi IP numerici.
9 Indica un indirizzo Internet espresso in una forma comprensibile per qualsiasi browser. Serve per definire in maniera univoca la macchina che si vuole “interrogare”.
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Esempi di alcuni .int .com .gov .mil .org .net .edu .uk.edu .co.tw
domini di primo livello: enti internazionali; attività commerciali; enti governativi federali americani; uso esclusivo del Pentagono; organizzazioni e associazioni non commerciali; networks; formazione; ente di formazione del Regno Unito; società commerciale taiwanese.
E-journal (Giornale elettronico) Oggi molte riviste sono disponibili anche on-line. Recentemente si è assistito, dopo le titubanze iniziali, ad un’esplosione di versioni elettroniche di molte riviste, di cui risulta intuitivo il vantaggio. I costi contenuti e la grande facilità distributiva rendono molto più semplice il rinnovamento delle conoscenze rispetto al sistema tradizionale; va stigmatizzato che nella maggior parte dei casi per usufruire dei servizi offerti bisogna abbonarsi alla rivista. Una bella e-journal page la trovate all’URL http://www.math.unipd.it/~derobbio/e-ser.htm
Ricerca bibliografica E’ “lapalissiano” il riconoscimento dell’utilità della ricerca bibliografica. Fino a non molti anni fa l’accesso alle informazioni avveniva attraverso la consultazione dei testi, e tutti coloro che ne hanno avuto esperienza conoscono la difficoltà di tale opera. L’avvento delle nuove tecnologie ha rivoluzionato questa ingrata esperienza. Esempi di ricerca bibliografica e siti ove operare tale ricerca ai seguenti link http://www.camera.it/index.asp?content=%2Fserv%5Fcittadini%2F1660%2F4126%2F9388 %2Fdocumentotesto%2Easp%3F motore della Camera dei Deputati http://www.internetculturale.it/moduli/opac/opac.jsp motore del Ministero dei Beni Culturali http://bau.unical.it/metodricbibl.htm
biblioteca dell’Università della Calabria
http://xoomer.alice.it/hitfc/ricerca/ricerca.htm
un sito di uno Xoomer “volontario”
http://www.cafagnoconsultant.it
il mio sito
E-mail (posta elettronica) In italiano sta per Posta Elettronica; è un sistema di trasmissione e ricezione di messaggi che utilizza computer collegati tramite Internet. Un messaggio raggiunge il suo destinatario in 18
pochissimo tempo (da qualche secondo fino a non più di qualche ora) dando la possibilità al destinatario di ricevere, oltre al testo della missiva, anche file di vario genere (testo anche immagini, filmati, audio, ecc.), che si possono “attaccare” al messaggio. L’avvento della posta elettronica permette di superare i limiti spazio-temporali della posta tradizionale, facendo divenire tale strumento il mezzo maggiormente utilizzato per la comunicazione. Ogni utente possiede un indirizzo personale ed univoco ed una casella da cui può inviare o ricevere messaggi. Suddetto indirizzo si presenta nella tipica sintassi:
[email protected] La prima parte rappresenta il nome dell’utente, mentre la seconda il nome del calcolatore host del provider. il simbolo @ tra le due parole sta per “at” che significa “presso”. Rispetto al sistema tradizionale “E-mail consente di: Spedire messaggi di testo direttamente al destinatario (con la possibilità di allegare file di ogni tipo) I messaggi possono essere spediti a più persone contemporaneamente
Mailing list La Mailing-list (letteralmente, lista per corrispondenza) è un sistema organizzato per la partecipazione di più persone in una discussione tramite e-mail. Tradotto significa lista postale, che, in pratica, è semplicemente un elenco di indirizzi. Le mailing list permettono di mandare in modo semplice e rapido uno stesso messaggio agli indirizzi e-mail presenti in una lista. Risulta ovvio come questo strumento, basato su una comunicazione di tipo “a ventaglio”, cioè da una persona a molte persone, si rivela essere uno strumento molto utile per lo scambio di informazioni;. Ogni mailing list è, di solito, gestita da un moderatore che seleziona e filtra messaggi e contenuti, scartando quelli ritenuti inutili, superflui o addirittura offensivi. Ognuno può proporre la creazione di una mailing list su un argomento specifico. Dal punto di vista logistico-organizzativo la mailing list è gestita attraverso un list-server (programma). Per iscriversi o per uscire da una mailing list basta rivolgersi al listserver. Esistono molte mailing list dedicate ai più svariati argomenti. Per avere informazioni su tali liste di distribuzione si consiglia di utilizzare un motore di ricerca.
Newsgroup I Newsgroup (NG) sono forum di discussione telematici, che si fondano sullo scambio di messaggi. Rispetto alle mailing list l’utente deve essere collegato al sito-forum ed essere “virtualmente” presente. E’ evidente la maggior interattività di questo sistema comunicativo rispetto alle mailing list; gli utenti collegati al newsgroup parlano in real time, proprio come se fossero presenti in una 19
stessa stanza “virtuale”. Un testo, piuttosto che un file, può essere inviato singolarmente ad una persona oppure a tutta la comunità del forum. Proprio per la grande interattività i newsgroup rappresentano la parte più vivace di Internet: ogni NG è diviso in sezioni, ognuna delle quali si occupa di un argomento definito. Il NG può essere paragonato ad una bacheca virtuale in cui vengono affissi i vari messaggi; l’utente, in base all’argomento di interesse, si collega alla corrispondente bacheca. Anche per la ricerca di un NG, su un qualsiasi argomento desiderato, è sufficiente consultare un motore di ricerca.
Database di immagini I database è una raccolta di dati ed informazioni, catalogate secondo regole precise. Si tratta, sostanzialmente, di archivi, rigorosamente organizzati, in cui le informazioni possono essere consultate velocemente, tramite ricerche mirate. Un database di immagini è, semplicemente, un archivio di immagini, presenti in rete, e, pertanto, residenti su un computer host, facilmente consultabili ed utilizzabili per scopi ludici, didattici o come stimoli per la discussione e il confronto. Ne esistono molti in rete, dedicati alle diverse specialità. Mi piace menzionare il Visible Human Project www.nlm.nih.gov/research/visible/visible_human.html, che può essere considerato il primo atlante virtuale del corpo umano.
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I PERICOLI DELLA RETE L’uso della rete Internet, con tutti i suoi peculiari vantaggi, non è, tuttavia immune da “pericoli”; senza voler drammatizzare, peggio demonizzare uno strumento, è necessario definire un paio di concetti e chiarire il significato del nome di alcuni fenomeni di natura “maligna” che possono essere messi in atto sulla “rete delle reti”. Il primo concetto da chiarire è quello relativo ai virus informatici: essi sono programmi software, deliberatamente progettati per interferire con le operazioni del computer, per registrare, danneggiare o eliminare dati o per diffondersi in altri computer, allo scopo di rallentare i sistemi o causare problemi nel corso dell’esecuzione di qualche processo. Fortunatamente, con un po’ di “prevenzione” e conoscenza del problema, è possibile diminuire i rischi collegati a detti virus o, quanto meno, ridurne l'impatto. Nessun virus finora conosciuto è in grado di danneggiare le unità disco o i monitor; le uniche componenti hardware finora sottoposte ad attacco “virale” sono le EPROM, memorie di sola lettora che, per esempio, contengono il BIOS. Il veicolo preferito dai virus “più semplici”, che sfruttano l'imprudenza degli utenti che li condividono o li inviano, anche involontariamente, è sicuramente la posta elettronica. Alcuni virus più sofisticati, come i Worm, possono replicarsi ed inviarsi automaticamente ad altri computer e possono, altresì, assumere il controllo di altri programmi software, ad esempio applicazioni per la condivisione della posta elettronica. Altri virus, chiamati Trojan horse (il nome deriva dal mitico Cavallo di Troia), possono presentarsi falsamente come programmi per indurre gli utenti a scaricarli: alcuni trojan horse possono persino fornire i risultati attesi, mentre danneggiano il sistema su cui vengono utilizzati o gli altri computer collegati in rete. Per prevenire l’attacco di virus bisogna installare «buoni antivirus» ed tenerli sempre aggiornati, nella consapevolezza che ogni mese nascono più di 200 virus. Un’ulteriore misura preventiva per combattere gli hackers della posta elettronica è quella di non aprire le e-mail che provengono da mittenti sconosciuti. Un altro fenomeno “inquietante” che si manifesta on-line è quello delle frodi, il cui rischio è, tra l’altro, in modo preoccupante aumentato, negli ultimi 10 anni, per una percentuale pari quasi al 70 %. Principali soggetti di questi “fenomeni” sono software maligni e/o attività di scansione della rete alla ricerca di falle o di mancanza di protezione. Gli eventi di maggior rilievo sono: Dialer: connettono il nostro pc a connessioni indesiderate, 144xxxxxxx, 166 xxxxxxx, 709 xxxxxxx, 899 xxxxxxx e ci indirizzano a connessioni telefoniche a pagamento, talvolta davvero gravose. Pharming: consiste nella manipolazione degli indirizzi di un server DNS (è il computer server che viene utilizzato per determinare la “strada” da “percorrere” per approdare al sito richiesto). I “truffatori”, mediante un attacco al server, modificano gli indirizzi di corrispondenza tra nome logico e indirizzo IP, reindirizzandoci su un server indesiderato. 21
Phishing: è una frode telematica, ideata allo scopo di rubare l’identità, o altre informazioni, di un utente Internet. Il phishing consiste nell’appropriarsi di informazioni quali numeri di carta di credito, password, informazioni relative ad account o altre informazioni personali, convincendo l'utente a fornir xxxxxxx le con falsi pretesti.
Glossario di informatica L’informatica è un “mondo”, con la sua “lingua” e la sua grammatica. Riferimenti a termini, concetti e significati possono essere trovati agli URL dei tantissimi Glossari On-line: di seguito sono indicati alcuni indirizzi “interessanti”.
http://www.guidapc.com/glossario/ http://www.pc-facile.com/glossario/ http://www.i-2000net.it/glossario/
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