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il Giornale di Licata Mensile di Politica, Cultura, Economia e Sport Anno I - Numero 0 - Febbraio 2009
Direttore Responsabile: Francesco Pira
www.giornaledilicata.it
PTL/OMF/PMP/679/08 20/06/08
PER LA VOSTRA PUBBLICITA SU il Giornale di licata Chiamate il
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Editoriale
“Stu paisazzu cinu di fami e di munnizza”
NON CI POSSIAMO CREDERE !!!
di Francesco Pira Il titolo che avete appena letto di questo editoriale ci ricorda una poesia del grande Nino Marino che amava Licata, ma prima di tanti altri aveva scoperto le sue universali contraddizioni. Ed in questo 2009 iniziato da poco più di un mese stanno esplodendo mettendo in discussione tutto e tutti. A partire dal Sindaco Angelo Graci. Eletto da oltre 8 mila cittadini sugli oltre 22 mila che hanno votato già è in grande calo di consensi insieme alla giunta che non piace e non convince. O per meglio dire che viene giudicata immobile ed incapace di dare quelle risposte che tutti si aspettavano. Il sindaco Graci che ha avuto la ribalta nazionale con un'intervista al Tg5 in cui, improvvisandosi nuovo Brunetta, nel mese di dicembre lamentava l'assenza per malattia di una buona parte degli impiegati comunali. E per sostenere la sua tesi raccontava che lui, impiegato dell'Inps, sapeva come “venivano fatti alcuni certificati medici”. Ebbene, dopo una strigliata da parte del Presidente provinciale dell'Ordine dei Medici, i sindacati hanno dimostrato che in effetti gli assenti erano il 3% e lui da novello Brunetta si è trasformato in un Sindaco che ha raccontato una piccola grande bugia. A questo punto il Tg5 dovrebbe dare lo stesso spazio ai dipendenti comunali e rendere loro giustizia dopo che per giorni sono passati come i più grandi fannulloni d'Italia. Ma non voglio soffermarmi su questo . C'è altro. Ad esempio l'accanimento del primo cittadino a sostenere il Consorzio Tre Sorgenti che da ente in liquidazione sta ancora assumendo tecnici con la promessa che potrebbe stabilizzare un bel po' di precari. Le opposizioni, in particolare gli ex sindaci Titta Platamone ed Angelo Rinascente, ribattezzati “Attenti a quei due”, hanno stigmatizzato come questa scelta sia politicamente e moralmente inaccettabile. Sappiamo che ci sono indagini sul Tre Sorgenti e ci auguriamo che gli inquirenti facciano chiarezza su questo ente tanto amato dall'amministrazione comunale di Licata. E vogliamo parlare della Dedalo Ambiente? Da tempo si parla di ridurre il numero dei consiglieri di amministrazione, ma anche qui una manina santa li lascia in carica e non si capisce bene per quale motivo. In questo clima davvero surreale il sindaco Graci cerca di coinvolgere le opposizioni in un'operazione di giunta allargata mettendo dentro tutti per “poter governare nell'interesse della città”. Questo dopo la fuga in avanti dei consiglieri Cafà e La Perna (proprio loro, uno ex grande sostenitore di Angelo Biondi e l'altro addirittura suo ex assessore, che l'avevano tradito pochi giorni prima dell'ultima campagna elettorale) che prima hanno minacciato di uscire dalla maggioranza e poi hanno detto candidamente che appoggiano Graci ma aspettano
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IL SERVIZIO A PAGINA 4 di VINCENZO MONTANA Cittadini confusi tra Ici, Tarsu e Canone idrico
2009, ANNO DI "BOLLETTE PAZZE” di Giuseppe Patti Non si può dire che il 2009 sia iniziato sotto i migliori auspici per i contribuenti licatesi. In questo primo scorcio di nuovo anno, migliaia di cittadini si sono visti recapitare a casa cartelle esattoriali e bollette idriche, con importi da pagare, in molti casi non dovuti. Le prime "cartelle pazze" giunte nelle case di migliaia di licatesi, sono state inviate dall'Inpa, la società romana che ha avuto in appalto da Palazzo di Città il servizio di riscossione dei tributi di Ici e Tarsu inevasi. Sia chiaro, non tutte le cartelle inviate si riferiscono a tributi non dovuti all'Ente, il fatto è che tocca ai cittadini dimostrare il contrario, e cioè che la somma richiesta non va pagata. "Basta recarsi nei nostri uffici - dice il responsabile dell'Inpa - e produrre le prove necessarie". Ecco appunto, e chi non lo fa, entro sessanta giorni dalla notifica, si vede pignorato i beni. Per Mario Augusto, noto uomo politico locale, se non è estorsione, poco ci manca, " Sono scaricate sui cittadini le incombenze che invece dovrebbero essere assolte
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Licata, la cultura e la Provincia ingrata di Gennaro De Marco Prima domanda: cosa hanno fatto in questi mesi i nostri due consiglieri provinciali Angelo Bennici (Popolo della Libertà) e Daniele Cammilleri (Pd)? Ci piace più parlare del primo che del secondo considerato che Bennici è in maggioranza e che nei giorni scorsi un tavolo di concertazione voluto dal Presidente della Provincia per programmare l'attività culturale non ha visto alcuna presenza di licatesi e men che meno ha fatto arrabbiare la cosa l'Angelo di Oltreponte che ha avuto oltre 3000, voti né l'amministrazione comunale, e nemmeno la voce dell'opposizione...Cammilleri appunto. E' paradossale che l'unico a scrivere una lettera al suo compagno di partito Eugenio D'Orsi, che a Licata è stato supervotato ma non ci ha pensato neanche lontanamente a mettere in giunta un assessore nostro concittadino, perchè ci avrebbe tutelato lui, è stato l'ex sindaco Angelo Biondi. Ed è una lettera molto dettagliata.”Mi permetto di invitarti scrive Biondi a D'Orsi - ad ampliare il tavolo di concertazione, onde inserire, nella programmazione del cartellone unico dei grandi eventi per la prossima estate, anche la città di Licata.
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ESCLUSIVO
UNA LICATESE MODELLA IN AUSTRIA a pagina 6
Operaio muore all'Enichem di Gela
Mentre il giornale sta per entrare in tipografia apprendiamo che un nostro concittadino, Salvatore Vittorioso, è stato vittima di un incidente sul lavoro all'Enichem di Gela, Siamo vicini alla famiglia e piangiamo per questa nuova vittima. E' indegno che nel 2009 accadano queste cose per cui quasi mai nessuno paga come dovrebbe.
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- Edizione Febbraio 2009
Interventi - lettere - mail - sms
LA TESTIMONIANZA
IO LICATESE A PERUGIA VI RACCONTO COME VIVIAMO L'OMICIDIO DI MEREDITH di Elsa Carlino Storie di ragazzi. Storie di giovani studenti. Brividi. Brividi non di paura, non di angoscia, non di inquietudine ma, di emozioni indelebili, di gioiose ilarità, un fremito… Per chi, come noi, ha responsabilmente scelto di intraprendere la sua carriera universitaria, nella città di Perugia. Ancora percettibilmente immaturi, forse ancora troppo piccoli per vivere da soli ma, coscienti di aver lasciato, almeno temporaneamente, il paese di origine per stabilirsi e per intavolare un percorso di studi, più o meno valido che, ha avuto, anche per numerosi giovani Licatesi, il nome dell'antico capoluogo Umbro. Perugia. Il centro storico, “La città vecchia”, si leva a 250 m sul livello del mare (ciò presuppone condizioni climatiche differenti dalle nostre) ed è cinto dalle “Mura” che, ne certificano l'origine Etrusca e Medievale e, implacabilmente, frammentano la realtà dividendo, l'originaria Perusia, dal nuovo centro abitato. Lungo il centro storico si apre la via principale della città: Corso Vannucci, per il quale, puntualmente ogni giorno, passano e ripassano centinaia di studenti, fra l'alternarsi di un rigido freddo invernale ed un piacevole fresco estivo ed ancora, fra lussuose vetrine di boutique e bar con subito pronta l'insegna con la scritta “After hour fino alle ore 24”, neanche fosse il loro bigliettino da visita; sono tutti diretti all'Università degli Studi di Perugia, eletta a Studium Generale nel 1308 o, verso l'Università per Stranieri, la più antica Università Italiana prevalentemente orientata agli stranieri e specializzata nell'insegnamento della lingua e della civiltà Italiana in tutte le sue sfaccettature artistiche e culturali. Giovani ragazzi percorrono quel lungo corso che, sembra finire mai, quando hai fretta di arrivare a lezione, con la premura di chi, la notte prima, è stato in una delle più prestigiose discoteche del luogo, di chi ha consapevolmente partecipato ad una festa universitaria alzando il gomito. Ordinari ragazzi che convivono e conducono una vita regolare, consueta ed al limite del concepibile contrariamente, a quanto hanno voluto far credere i media negli ultimi diciotto mesi, in seguito all'omicidio di Meredith Kercher, studentessa Inglese in Erasmus in Italia, uccisa nella notte di Halloween del 2007.
Meredith Notizia agghiacciante che ha, trepidamente, turbato la quiete della città, colpito chiunque e, su cui, tuttavia, preferirei evitare i particolari riguardo ai processi intercorsi e
quelli futuri e sui possibili colpevoli. Non spetta più a noi fare ipotesi, lasciamo che siano le autorità giudiziarie competenti a farle. Scelta fatta non perché si voglia rimuovere il ricordo di un delitto così orripilante, quanto piuttosto perché si necessita di dare un taglio all'istinto voyeuristico tipico dei mezzi di comunicazione, che hanno dato una visibilità spasmodica al caso e, dei loro fruitori, affamati di nuove “Fiction mediatiche”, quasi si trattasse di un nuovo romanzo giallo che, una volta letto, andrebbe depositato in soffitta. Le “Docufiction” sono prodotte (in)volontariamente dai più seguiti salotti televisivi di seconda serata: Porta a Porta, Matrix, i quali, dopo aver già speculato cinicamente sui casi di Cogne, Erba, Garlasco, hanno ben pensato di investire anche sul delitto di Perugia, di strumentalizzarlo, conducendo una guerra di audience fra le principali reti pubbliche Italiane, gestita a colpi di sensazionalismo e di esaltazione della notizia, intrecciando racconto e storia, trascinando lo spettatore a non saper più distinguere fra realtà e finzione. E' pura disinformazione. Perché dal delitto di Meredith Kercher ne risulta sminuita un'intera città?
il Giornale di Licata
Sul triste Natale 2008 Caro Direttore Pira, perché l'Amministrazione Comunale ha voluto creare, per le festività natalizie appena trascorse, una situazione di sconforto e di disperazione? La scusa della mancanza di fondi non regge. I capitoli previsti in bilancio per le attività culturali, tempo libero per i giovani, manifestazioni artistiche e di promozione turistica non sono stati interamente utilizzati. Nessuno (Sindaco, assessori o dirigenti) ha spiegato, soprattutto ai bambini o a quei cittadini meno fortunati che non possono permettersi una vacanza natalizia, perché non si sono utilizzati alcune migliaia di Euro dall'avanzo di Amministrazione 2007*, per dare alla città un minimo di atmosfera natalizia. Si uccide la speranza, si cancella la prospettiva di quello sviluppo socio economico possibile. Privare la città di un minimo di luminarie, di addobbi, di suoni, canti e iniziative tipiche del Natale, non ha giustificazione. E' una strategia politica per non essere sottoposti al confronto con l'azione amministrativa delle passate amministrazioni? come per dire: “questo è il risultato di ciò che abbiamo trovato. Ma non disperate vedrete che da gennaio in poi le cose le aggiusteremo. Ma in ogni caso non aspettatevi grandi cose”. Oppure è il frutto dei limiti politici, amministrativi e di autorevolezza del Sindaco e degli attuali assessori? Aggravata dall'aver azzerato una dirigenza capace e che garantiva funzionalità e memoria storica alla macchina comunale. Come non si riesce a comprendere il ruolo dell'attuale assessore allo sport, turismo e spettacolo, cioè di colui che è chiamato a porre in essere, incoraggiare e sostenere ogni possibile iniziativa per migliorare e sviluppare questi settori. Il quale accetta, anzi cerca di giustificare, scelte che mortificano e rendono inutili le sue deleghe. * Avanzo di Amministrazione 2007 €. 1.101.889,11 così suddivisi: € . 168.000,00 fondi vincolati per spese di investimento ( legge Bucalossi ); €. 933.889,11 fondi non vincolati, cioè utilizzabili per finanziare la spesa corrente secondo necessità su indicazione dell'Amministrazione. (Dati estratti dalla relazione del Collegio dei Revisori del Comune di Licata, verbale n. 21 del 20.10.2008. Collegio composto da: Dr.ssa Teresa Armenio (presidente); Dr. Angelo Bonfiglio e Dr. Francesco Comparato ( componenti ). Di detto avanzo, come si evince dalla proposta di deliberazione del Consiglio Comunale n. 177 del 27.11.2008, l'Amministrazione ha inteso utilizzare solo €. 39.853,65 dei fondi non vincolati e non ha neanche provveduto a ripartire in capitoli di spesa i fondi vincolati. Un gruppo di cittadini
Amanda Perugia è stata ampiamente e gratuitamente calunniata, da chi, forse, l' ha temuta, l' ha vissuta come un potenziale ostacolo, considerato che conta più di quaranta mila iscritti regolarmente presso i due atenei universitari presenti; o da chi ha avuto solo il cattivo gusto di “brutalizzare” una città di cui si sente spesso parlare, non per casi di cronaca ma, per alcuni eventi di fama internazionale come Umbria Jazz ed Eurochocolate che, richiamano ogni anno, migliaia di turisti. Perché? Perugia è stata, ingiustamente, tacciata come il luogo della perdizione, paragonata ad Ibiza e Barcellona, in cui ogni eccesso è concesso, dove gli studenti avrebbero perso di vista non solo gli esami ma anche i valori… Tutti pronti ad uccidere sotto effetto di droghe ed alcol. (S)comode illazioni. Né di più né di meno di come si vive a Milano, Roma, Bologna. Perché? Probabilmente risulta più facile bistrattare Perugia, per innumerevoli motivi, rispetto ad altre sedi universitarie, anch' esse famose. Troppo facile. Oggi… Ad un anno e mezzo dalla scomparsa di Meredith Kercher, gli studenti di Perugia, non hanno dimenticato il drammatico accaduto, sono solo un po' offesi ed amareggiati per le generalizzazioni pretestuose subìte… Ma conducono una vita congruente a quella di qualsiasi altro studente universitario Italiano. Né più né meno. Riflettete.
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA “BOLLETTE PAZZE” dall'Inpa, e cioè l'accertamento su chi ha il dovere di pagare e chi invece no". Mario Augusto, che è uno dei tantissimi licatesi che ha ricevuto le cartelle pazze dell'Inpa si rivolgerà agli organi competenti per ripianare la sua vicenda, "E spero - dice - che gli altri cittadini facciano come me". Intanto, i consiglieri comunali Platamone (MPA) e Iapichino (PD), nel corso di una verifica effettuata presso lo sportello Inpa di Via Pontillo hanno reputato "soddisfacente" il servizio erogato all'utenza. Ici e Tarsu non sono gli unici tributi che tormentano i sonni dei licatesi, perchè c'è la Girgenti Acque che ha deciso di "arricchire" il bouquet di tasse e balzelli per le famiglie. La società che ha preso in carico l'intero servizio idrico in Provincia ha iniziato ad inviare in questi giorni bollette per il pagamento anticipato del canone idrico relativo all'anno in corso. A parte il fatto che le bollette non indicano il quantitativo di acqua consumato dai singoli utenti (si tratta di anticipi sul canone idrico), c'è una quota di quanto dovuto, che i cittadini licatesi non devono assolutamente pagare. Ci riferiamo al contributo per il canone di depurazione che, secondo una recente sentenza della Corte Costituzionale, non è dovuto perchè risulta illegittimo incassare somme di canoni di depurazione nei Comuni dove non esiste un depuratore. A Licata un depuratore c'è, ma, a parte le recenti vicende giudiziarie che lo hanno interessato, il fatto è che non tutte le fogne cittadine sono collegate all'impianto e quindi il canone non va pagato. Nelle bollette Girgenti acque di acconto, recapitate in questi giorni nelle case dei licatesi, c'è anche il canone di depurazione e si legge a chiare lettere che "non sono ammessi pagamenti parziali su altri bollettini". Le associazioni di consumatori, come l'Adiconsum, e i Sindacati ( la Cisl su tutti), promettono battaglia. vedremo come andrà a finire. Giuseppe Patti
CHE BEL GIORNALE!!! Caro Direttore Francesco, stamattina scendendo davanti al portone di casa mia ho trovato una bella sorpresa "IL GIORNALE DI LICATA" e leggendo cosa scopro....che il direttore sei proprio tu!!! sono veramente felice di questa nuova nascita. Sul serio. Solo un tipo come te poteva riuscirci,qualche tempo fa' quando venni a conoscenza della chiusura della CampanaÊrimasi parecchio male....pensavo: come al solito a Licata va tutto a quel paese... locali,negozi e adesso anche il giornale"!!!! Ma a quanto pare questo 2009 sta portando belle novità e ti dico con tutto il cuore che sono veramente fiera di sapere che a Licata esiste gente come te...SEI GRANDE...continua cosi'!!! con affetto una tua lettrice Angela I. ( mail)
ANDATE AVANTI COSÌ Caro Direttore Pira, Caro Direttore Commerciale De Marco, vi scrivo per complimentarmi con voi per questa bellissima iniziativa. Una sola preghiera: fatela durare. Licata ha bisogno in questo momento di un giornale che possa raccontare, come fate voi, in maniera garbata certe cose. Grazie Direttori...Mi raccomando...non fateci aspettare troppo ogni mese. Nino L. (mail)
SIETE FORTI RAGAZZI Direttore Francesco, alla fine non riesci a staccarti da Licata. Ti vedo o sento spesso a Licata Nuova Tv e adesso fate con De Marco questo giornale a colori e pieno di notizie. Quando ho visto la pubblicità pensavo ad un mensile di annunci e di pubblicità senza articoli. Invece è davvero bellissimo. Continuate così...Siete forti ragazzi Un cittadino di Via Campobello (mail)
Cosa penso della lettura di Cristiana Lus Ciao Direttore, mi chiamo Cristiana Lus, ho10 anni e frequento la classe 5° A della scuola “Bers.Vincenzo Greco”. Io ho sempre avuto la passione di scrivere per comunicare con gli altri e far capire quello che penso riguardo a diversi argomenti, infatti, a scuola quando come consegna c'è da fare un tema o un testo argomentativo dico sempre quello che penso e do sempre dei consigli che per me sono giusti . Spero che con l'occasione che lei mi sta dando riuscirò a realizzare la mia passione e quindi di realizzare il mio obiettivo. Direttore penso che leggere sia un bene per tutti. Se riflettete, capirete come me che la lettura ci da' informazioni, allena la mente, arricchisce le nostre conoscenze, fa divertire e fa sognare. Mi rivolgo soprattutto a chi odia la lettura. Ma secondo voi come facciamo a sapere che nella favola di Cappuccetto Rosso il lupo alla fine non riesce ad avere la meglio? Bè, io lo so, e come me quelli che hanno letto la favola o lo hanno fatto per loro i nonni o i genitori. Come potremmo evadere dal quotidiano ed essere per una mezz'oretta su un'isola deserta, nella giungla con animali feroci, nella vecchia fattoria con nonna papera, topolino e tutti gli altri? Quando ci si prende gusto, non si può più far a meno di leggere; io per esempio in estate ho letto molti libri della collezione di Geronimo Stilton, soprattutto le storie divertenti e mi ritrovavo a sorridere, anche se ero da sola sotto l'ombrellone su una sdraio sulla terrazza di casa mia. Consiglio, a tutti quelli che non sanno leggere, di imparare e a quelli che non hanno voglia di farlo, di iniziare. Ciao.
il Giornale di Licata
Edizione Febbraio 2009 -
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La Città
- Edizione Febbraio 2009
Licata sommersa dai rifiuti
Cronaca di una paralisi
Si conferisce col contagocce: ecco la Napoli-Bis di Vincenzo Montana “Licata: città di mare, arte e cultura”: questo è quanto si legge nei vari cartelli di “Benvenuto” posti ai vari ingressi della città, ai quali si potrebbe aggiungere drammaticamente, anche “città del rifiuto”. Lo scenario, che ormai da troppo tempo offre Licata a visitatori e residenti, ha sempre più le sembianze di una discarica a cielo aperto. Nessun quartiere rimane escluso, dal centro storico alla periferia, il denominatore comune è sempre lo stesso: spazzatura. Si parla di emergenza rifiuti, ma il fenomeno non è sottoscrivibile come tale: per emergenza si intende un qualche cosa di imprevedibile, verificatosi sfuggendo all'ordinaria controllabilità umana; insomma un misfatto improvviso. Di improvviso però, nel caso in questione, vi è ben poco. Il problema rifiuti a Licata è presente da troppo tempo. Certo, ultimamente le proporzioni si sono notevolmente ingigantite, ma il tutto probabilmente è solamente (si fa per dire) la naturale conseguenza di un problema mal risolto, visti i risultati, sin dai suoi primi germogli. I primi giorni del 2009 sono stati particolarmente caldi sul fronte rifiuti. La piccola Napoli siciliana ha raggiunto, infatti, nel mese di
gennaio, l'apice del suo essere città rifiuto. Il tredici gennaio viene bloccato il conferimento dei rifiuti presso la discarica di Siculiana. La motivazione? Il comune licatese non ha versato nelle casse della società d'ambito Dedalo Ambiente (la quale si occupa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani in sette comuni agrigentini) la somma dovuta per il servizio, e cioè la modica cifra di due milioni e duecento mila euro. I dipendenti della Dedalo entrano in protesta e avevano annunciato per il 16gennaio uno sciopero sospeso all'ultimo momento perché viene trovato un accordo tra Comune e Dedalo. Il primo versa a mò di acconto, nelle casse della seconda 570mila euro, liquidità che la Dedalo utilizza in parte per lenire la paralisi interna, e in parte per pagare la ditta Catanzaro, la quale gestisce la discarica della lontanissima Siculiana. Su Siculiana una piccola parentesi: da Licata è veramente lontana, è questo rappresenta un altro nodo da sciogliere nell'ingarbugliato pettine pattumiero. Il diciassette scorso è un'altra data significativa nel percorso mirante alla risoluzione della problematica: il Dott. Vincenzo Pezzino, responsabile del dipartimento Igiene Pubblica incontra
i vertici della Dedalo.
Dott. Vincenzo Pezzino
L' incontro partorisce una significativa prospettiva, dal punto di vista sociale, oltre che strettamente igienico: si decide di utilizzare nei casi di emergenza futura (cosa che naturalmente non ci si augura) i terreni di contrada Stretto, confiscati alla mafia, per evitare quantomeno di rendere il centro e la periferia licatese come una grande ed orribile pattumiera. Queste le recenti tappe di una problematica che disastrosamente rischia di diventare una grande piaga. A Licata gli abitanti sono circa 40mila, ma se aggiungiamo pure i gatti e gli animaletti che trovano il loro habitat ideale nel pattume licatese, si rischia quasi di essere considerati metropoli: sarebbe un grande salto per la città?
Il 500° della Chiesa Madre, un anniversario storico di Antonella Cammilleri Il 500° anniversario della Chiesa Madre sarà ricordato con la pubblicazione di due libri, il primo sulla storia della Chiesa ed un altro che conterrà gli atti e le foto di questo intensissimo anno di attività. A perenne memoria il logo che ha contraddistinto l'evento sarà inciso sul marmo. Un anno davvero importante quello appena trascorso per la nostra Chiesa Madre. Con una cerimonia solenne il prevosto parroco monsignor Antonio Castronovo, la notte di Natale del 2007 aveva dato inizio a quello che sarebbe stato un anno pieno di impegni ed appuntamenti importanti. Un anno dopo, la notte di Natale del 2008, i fedeli hanno preso parte ai gesti e i
segni che caratterizzano le grandi celebrazioni di conclusione di un Anno Santo: la chiusura della porta maggiore della chiesa, la lettura degli eventi di questo anno di grazia, la discesa del logo del 500°, la proclamazione del decreto della chiusura ufficiale dell'anniversario letto dal prevosto parroco mons. Antonio Castronovo ed il canto del Te Deum di ringraziamento
Siamo dunque entrati da poco nel 2009 e la Chiesa Madre fa il bilancio
di questo storico anniversario segnato da Concelebrazioni solenni ma anche da momenti di sensibilizzazione verso temi importanti, ricordiamo a tal proposito l'incontro di sensibilizzazione sulla violenza domestica dal titolo “Uscire dalla violenza. Si può” e l' incontro sull'immigrazione dal titolo “L'ascolto reciproco per vivere nell'accoglienza parrocchiale”, ovvero momenti di cultura come le tre giornate dedicate alla Cappella del Cristo Nero, la mostra iconografica itinerante dal titolo “San Paolo e Gesù” e un convegno su San Paolo. Ovviamente, quelle citate sono solo alcune delle tante attività proposte in questo anno santo per il resto vi rimandiamo al sito www.chiesamadrelicata.it/giubileo/ann o_giubilare.htm.
il Giornale di Licata Una giustizia per l'ambiente e il diritto all'informazione di Irene Mugnos* “…non esiste un diritto all'ambiente, ma diversi diritti che si riferiscono tutti alla sua tutela. Titolari dei diritti alla tutela dell'ambiente sono i singoli, le comunità territoriali, gli Stati e persino l'intero genere umano. I costituzionalisti affermano che il primo diritto sull'ambiente riguarda in realtà il diritto ad una corretta informazione …” Da qualche tempo mi occupo di Diritto ambientale, una disciplina e, contemporaneamente, un tema d'attualità estremamente importanti. Quando si parla di ambiente .…. niente è scontato!Quanti di noi sanno quanto inquina un aereo? O quanto impiega una bottiglia di plastica abbandonata nell'ambiente a biodegradarsi? O quanto conviene utilizzare una macchina a metano piuttosto che a benzina? Siamo noi esseri umani che, ogni giorno, inconsapevolmente, con le nostre attività, distruggiamo ambienti naturali fondamentali per gli equilibri del nostro pianeta ed interveniamo, con azioni di ogni tipo, nei delicati cicli della natura. Eppure … tra le esigenze più sentite dall'uomo contemporaneo, c'è quella di vivere in un ambiente salubre ed esteticamente piacevole!!! Ma .… è proprio l'epoca in cui viviamo, affascinante e temibile allo stesso tempo, che costituisce una minaccia. La rivoluzione industriale, se da un lato ha migliorato il tenore di vita di ampi strati sociali, dall'altro ha creato degli squilibri nell'ecosistema globale. E il liberismo sfrenato minaccia di produrre danni ancora più terribili!!Le metropoli, densamente abitate, sono oggi invivibili. I centri urbani sono soffocati dallo smog che impedisce di respirare e dalle esalazioni industriali che a volte minacciano da vicino i cittadini. Le acque, spesso usate senza razionalità e rispetto, cominciano a scarseggiare, quando non sono inquinate da ogni sorta di veleno prodotto dalle lavorazioni industriali e dai consumi domestici. L'utilizzo del petrolio e del carbone produce l'immissione nell'atmosfera di biossido di carbonio (CO2), un gas che contribuisce ad aumentare l'effetto serra, quindi il riscaldamento terrestre, fonte di cambiamenti climatici catastrofici. Pertanto, è evidente che si profila sempre più la necessità di intervenire sul modo di produrre, sia per impedire quelle lavorazioni che, come sottoprodotti, generano veleni pericolosi per l'uomo, sia per cercare delle fonti di energia il più pulite possibile. Non si tratta di predicare un'austerità ideologica fine a se stessa: tutti, credo, vogliamo continuare a godere degli agi e delle comodità che il mondo contemporaneo ci offre copiosamente. Si tratta, però, di modulare meglio, in maniera più concertata e razionale, le attività economiche e di garantire quello "sviluppo sostenibile", invocato dalle autorità mondiali più illuminate, sviluppo che permetta di soddisfare non soltanto i nostri bisogni, ma anche quelli delle generazioni future. Lo Stato, o chi per lui, deve fissare delle regole da rispettare e deve stabilire con chiarezza cosa è lecito e cosa è illecito. Bisogna, anche, tutelare il patrimonio urbanistico, architettonico e artistico delle nostre amate città, così piene di storie e di cultura. Per ottenere questi importanti obiettivi, occorre innanzitutto, diffondere in maniera sempre più capillare, e soprattutto, in coloro che amministrano e governano, una sensibilità e una cultura che anziché alla quantità, siano orientate alla qualità. Occorre una corretta “educazione ambientale”, il cui obiettivo sia quello di sviluppare il rapporto culturale tra l'uomo e l'ambiente, impoverito da informazioni errate o interventi pseudo - culturali, frutto di una cultura consumistica e industriale. Occorre un'informazione ambientale sugli effetti che ogni nostra azione produce sull'ambiente, al fine di creare una coscienza ambientalista per uno sviluppo rispettoso dell'ambiente che ci ospita. In tutta Italia, a tutt'oggi, sono molti i Comuni che hanno deciso di investire in tal senso, collaborando anche con le scuole e molti sono i cittadini che si adoperano, agendo sul presente, per migliorare il futuro. Il mio vuole essere un monito per noi tutti, amministratori e non di un paese dotato di notevoli potenzialità, a non restare inerti, a fare qualcosa … utilizzando al meglio la risorsa più promettente per il nostro difficile domani …...il nostro cervello. *Avvocato
Ci ha lasciato l'insegnante Luisa Calderaro
La compianta Insegnate Calderaro
E' stata per quarant'anni insegnante del I e II circolo scolastico e molti conservano il bellissimo ricordo della maestra Luisa Calderaro che dal 16 gennaio non è più tra noi. È stata un'insegnante esmplare, nutriva un grande amore per i suoi alunni ai quali ha cercato di trasmettere la sua grande passione per l'insegnamento; passione che le è stata riconosciuta anche a livello nazionale. La maestra Calderaro, infatti, ha ricevuto in più occasioni le onorificenze del Presidente della Repubblica. La prima volta, il due gennaio del 1967 l'allora Presidente della repubblica Giuseppe Saragat, in considerazione di particolari benemerenze sentita la giunta dell'ordine al merito della Repubblica Italiana sulla proposta del presidente del consiglio dei ministri ha conferito alla maestra l'onorificenza di Cavaliere con facoltà di fregiarsi delle insigne stabilite per tale Classe. Lo stesso Presidente, l'anno dopo, precisamente l'undici settembre, veduto il regolamento generale per la istruzione elementare, sulla proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, per l'opera particolarmente zelante ed efficace, svolta a favore dell'istruzione elementare e dell'educazione infantile, ha decretato all'insegnante Calderaro Il Diploma di benemerenza di III classe con facoltà di fregiarsi con la medaglia di bronzo. Suddetta onorificenza è stata consegnata dall'allora Direttore Didattico Dott. Pasquale Massaro che nell'occasione ha utilizzato le seguenti attestazioni di stima: “All'insegnante Luisa Calderaro Cavaliere della Repubblica, la Famiglia Magistrale della scuola elementare di stato II circolo G. Leopardi di Licata lieta per la meritata onorificenza augura luminosa carriera esprime sentimenti di affetto manifesta stima, simpatia, riconoscenza per il diurno intenso lavoro scolastico condotto in umiltà esemplare con disinteresse ammirevole”. In un momento in cui la scuola è al centro della polemica e gli insegnanti del sud sono stati spesso criticati nel loro operato, l'esempio della maestra Calderaro deve essere l'orgoglio di quanti operano nel mondo della scuola. Grande è sicuramente l'orgoglio delle sorelle, Rosamaria, Carmela ed Emilia ed i nipoti Ellina, Gino, Saverio, Francesca ed Alessandro Platamone a cui vanno le condoglianze del Direttore Francesco Pira e di tutta la Redazione del “Giornale di Licata”.
il Giornale di Licata
Una stazione fantasma di Adalisa Piscopo Stazione fantasma, personale inesistente rimpiazzato da biglietteria automatica che spesso si inceppa e non funziona, arrivo del treno segnalato da una campanella "vecchio stile" talvolta accompagnata da una vocina meccanica: questo è lo scenario che si presenta ai nostri occhi alla stazione dei treni. Facilità di spostamento? Pari a zero. La sala d'attesa che conta non più di una decina di posti, riempita da scritte poco simpatiche e colpita da atti vandalici, rimane chiusa. Treni vecchi e luridi soppressi, questi, anche se in realtà non erano molti in ogni caso garantivano il collegamento con la vicina Gela e altri paesini dell'interland dove lavorano molti licatesi che sono costretti ad usare le auto e non possono usufruire del servizio. Un'ipotetica turista straniera in giro per la provincia by train - in treno - sarebbe letteralmente presa dal panico: spostarsi da Licata ai paesini vicini è praticamente impossibile, per non parlare della biglietteria automatica, rigorosamente in italiano, che già è difficile da usare per la gente del posto di una certa età, figuriamoci per chi non capisce la nostra lingua. Il treno, almeno per noi licatesi, sembra un mezzo di trasporto superfluo e totalmente inutile vista la difficoltà ad usufruirne. Consente, invece, di portare i bagagli al seguito, di evitare le file per l'imbarco, lascia tempo utile durante il viaggio e offre spazi ampi in vettura; ed in più rispetta anche l'ambiente e il clima col 90% in meno di consumi energetici e risulta un mezzo di trasporto essenziale per tanti italiani. Molti possono trovare conveniente abbandonare un'auto "ad alto consumo" a favore del treno per pendolarismo giornaliero, settimanale o ogni volta che serve. Ma mentre alcune città/province diventano così più "centrali", altre si trovano ad essere un po' più periferiche. A Milano da poco è stata inaugurata la “metropolitana veloce d'Italia”, che collega Milano a Roma in sole tre ore e mezzo e Milano Bologna percorribile in 65 minuti, noi a Licata assistiamo ad un degrado che ci allontana sempre più dal resto di Italia. Si è parlato di uno straordinario progresso, quello che ha permesso di realizzare la rete ferroviaria che collega la capitale con il nord e qui sembra che il progresso non possa mai arrivare. Auspichiamo un intervento, che sia qualitativamente percepibile, da parte del comune e della provincia affinché insieme a Trenitalia possano ripristinare il sistema di trasporto ferroviario in ginocchio, inefficace ed inefficiente e rendere più adeguata la fruibilità del servizio e trovare una soluzione al degrado della stazione.
Il canale televisivo nazionale Sat2000 dedica una rubrica a Licata
di Giuseppe La Rocca Lo scorso 15 gennaio il canale televisivo nazionale Sat2000, ha dedicato a Licata una rubrica culturale di approfondimento. Sat2000 è la TV dei Vescovi italiani, facente parte del network mediatico della Conferenza Episcopale Italiana insieme al quotidiano Avvenire e all'agenzia di stampa SIR. Il Sindaco della nostra città, Angelo Graci, è stato ospite, in collegamento telefonico, con la trasmissione televisiva “Detto tra noi”, prodotta, in onda alle ore 10: 25, durante la quale ha parlato delle bellezze naturalistiche, architettoniche e culinarie della nostra città. Durante l'intervista telefonica i due conduttori Maria Cristina Blu ed Enrico Selleri hanno dato la possibilità al Sindaco di mettere in risalto la vocazione turistica di Licata. L'occasione è stata per la nostra città un'importante vetrina per un'attività di marketing turistico sicuramente di primo piano in ambito nazionale. E' stato possibile vedere la trasmissione sul canale Sky 801, attraverso il digitale terrestre e anche via internet tramite il sito della tv: www.sat2000.it. “Detto tra noi” è una trasmissione, curata da Francesca Romana Pazzonelli, e condotta in studio da cinque giovani che si alternano, che costituisce un punto di incontro di Sat2000 con sindaci, parroci, artigiani ed altri personaggi, con l'obiettivo di mettere in risalto la cultura e le tradizioni di un posto.
La Città
Edizione Febbraio 2009 -
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Le nostre strade
Segnali… di fumo di Maurizio Buccoleri La settimana scorsa, percorrendo con l'automobile una strada di Licata, stavo provocando un incidente in cui, secondo il codice stradale, avevo ragione, secondo un “ragionamento logico”, avevo torto. Non approfondisco gli aspetti migliorabili del codice stradale italiano, ma soltanto i potenziali pericoli che l'assenza di segnaletica può causare. La dinamica del quasi incidente è banale. Percorrevo Via Francesco Cannarella e dovevo svoltare a sinistra per via Palma.
Come tutti i cittadini licatesi, mi fermo all'incrocio, non perché vi sia un segnale specifico, ma perché so che la strada in cui dovrò immettermi è “più importante”. Qui accade l'imprevisto: una giovane apprendista nell'auto della scuola guida, proveniente da sinistra, si ferma per darmi la precedenza.
L'istruttore, infatti, così insegna perché così recita il codice stradale, e se non è rispettato il candidato non supera l'esame di
guida. Imbarazzato, ma consapevole della scelta corretta, mi immetto in Via Palma; nello stesso tempo un automobilista sorpassa chi si era fermato per darmi precedenza e se non freno prontamente mi sale addosso. Nel frattempo il terzo protagonista sopravvenuto mi regala anche un saluto tutt'altro che affettuoso. La dinamica del quasi incidente fornisce uno spunto prezioso per considerazioni che riguardano la città in cui vivo e che si possono estendere a tante altre realtà d'Italia: la mancanza cronica e pericolosa di segnaletica stradale, sia orizzontale che verticale. Fare un giro per la città con occhio critico e attento è sufficiente per verificare questa grave carenza. Mi rendo conto che non è una situazione imputabile a chi governa
attualmente il Comune di Licata, mi rendo conto che affrontare e risolvere tale mancanza implica uno sforzo economico non indifferente, mi rendo conto che Noi Siciliani “siamo abituati” a sopportare disservizi, ingiustizie, raccomandazioni, maldicenze… e sono sicuro di una cosa: NESSUNO è responsabile! Tuttavia mi chiedo: un incidente reale, magari con effetti devastanti sulle persone, si potrebbe evitare con l'esistenza e/o la presenza di una segnaletica appropriata? Per concludere, desidero notare che “una testa calda” è pronta ad affrontare diatribe con slanci impropri anche per un “saluto affettuoso”, magari sfuggito via a un automobilista durante una manovra (s)corretta, s come
“LA MISERICORDIA” PER ELLISON LA CONFRATERNITA DI SAN GIROLAMO SI MOBILITA PER LA NOSTRA PICCOLA CONCITTADINA
di Lorenzo Peritore La Confraternita della Misericordia di San Girolamo non organizza soltanto la bella e commovente processione del Venerdì Santo, ma è anche impegnata in iniziative benefiche che hanno lo scopo di aiutare chi soffre. Queste le parole del Governatore Giovanni Savone alla fine della Santa Messa officiata da Padre Totino Licata la sera dell'Epifania nella Chiesa di San Girolamo. Quest'anno, ha sottolineato il Governatore, la nostra Confraternita ha voluto dedicare la settimana della solidarietà alla piccola Ellison promuovendo tra i confratelli, le famiglie e gli amici, una raccolta di fondi da destinare alla nostra piccola concittadina che dovrà recarsi in Florida per sottoporsi a delle cure molto costose che le potranno migliorale la qualità della vita. Ci auguriamo, ha concluso il Governatore, che per il prossimo Venerdì Santo, la piccola Ellison possa essere tra noi, già di ritorno dall'America. Commoventi le parole della signora Maria Nicosia, mamma della bimba, la quale ha dichiarato che nella sua vita ha trascorso due bellissimi Natali. Il primo, dopo che il Signore le ha fatto dono della sua creatura, e il secondo, quest'ultimo, in cui si è resa conto come Gesù sia sceso nei cuori
di tutti i licatesi che si stanno prodigando con amore e generosità per aiutare la sua bambina. La breve cerimonia è continuata con l'apertura di una scatola che portava all'esterno la foto di Ellison e all'interno i soldi già raccolti, e si è conclusa con un rinfresco offerto dalla Confraternita.
Un bell'atto d'amore, quello dei Confratelli della Misericordia di San Girolamo che si va ad aggiungere alle tante altre iniziative intraprese in città per aiutare la nostra piccola concittadina, che meritano tutte il nostro encomio. Allo stesso modo meritano la nostra più ferma condanna coloro che hanno perpetrato azioni criminose con le quali sono stati asportati da alcuni esercizi pubblici i salvadanai con la foto di Ellison, contenenti somme già donate dalla gente. Alla piccola Ellison invece vanno i nostri più sentiti e sinceri auguri per un futuro migliore e più bello. Auguri Ellison!!!
Il rag. G. Battista Platamone, il più anziano dei confrati presenti, ha aperto la scatola e ha contato un importo di 621 euro che il Governatore ha elevato a 1.000 con un'integrazione prelevata dalle casse della Confraternita stessa. Commossi i ringraziamenti della signora Maria, quando le è stato consegnato l'assegno di mille euro.
L’EDITORIALE - SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ordini da Agrigento. Un vero e proprio mortificante teatrino della politica mentre la città è a pezzi, la crisi sta attentando anche le poche forze economiche presenti e capaci di reagire, la delinquenza aumenta, la cultura non esiste più e le categorie sociali chiedono interventi concreti. Questo mentre il grande punito tra i Dirigenti del Comune, l'architetto Enzo Ortega a cui era stato tolto l' incarico al Dipartimento di Urbanistica e questa cosa era stata rivenduta come la grande svolta, è tornato regolarmente al suo posto e sarà lui a lavorare al Piano Regolatore. Ed ancora mentre l'assessore Di Franco al tg di “Licata Nuova Tv” ammette che il lavoro del suo dicastero sarà simile a quello che aveva prodotto Biondi. Quindi, abbiamo perso sette mesi per riavere quello che Biondi ci aveva lasciato. E poi l'emergenza acqua, quella rifiuti, quella del fiume, e potremmo continuare con un lungo elenco. Non sappiamo cosa farà il sindaco. Da un paio di mesi giura di azzerare poi torna indietro, poi ci ripensa e nel frattempo la città langue in uno stato mai visto. Licata è la peggior Licata degli ultimi anni. Il clima di tensione sociale è altissimo. Eppure la politica sembra non capirlo. Gli assessori fanno melina per rimanere al loro posto. Da politici si trasformano in tecnici pur di non lasciare poltrona, stipendio e telefonino gratis. I partiti dell'opposizione tentano di capire se entrare o meno e a che prezzo. Meno quei 2 consiglieri, Rinascente e Platamone, che forti
della loro esperienza non vogliono dare l'adesione ad un progetto di cui non si capisce nulla. Il sindaco Graci non ha detto, dopo l'azzeramento, quali saranno i punti programmatici su cui lavorare. Ammesso che ci siano dei punti programmatici! Ed i partiti? Abbiamo sinceri dubbi sulla loro esistenza. I consiglieri comunali eletti anche con una manciata di voti continuano a cambiare casacca. Passano da un gruppo all'altro. Ne fondano di nuovi. L'ex grande esternatore della precedente legislatura, Pino Ripellino, ormai è muto, allineato e coperto. L'altro grillo parlante dell'era Biondi, Nicola Riccobene, è comodamente seduta sulla poltrona di Vice Presidente del Consiglio Comunale. Il Pdl non si sa quante e quali anime ha, con il consigliere provinciale supervotato Angelo Bennici che tra una gaffe con la stampa, e qualche appello finto a Berlusconi balbetta che è contro il sindaco ma non troppo. La sinistra? Ci chiediamo se esiste ancora. A parte il Consigliere Iapichino che accenna a qualche brandellino di opposizione, nella sinistra c' è poi chi dopo aver subito una batosta elettorale ed aver annunciato un sano ritorno in famiglia, ci riferiamo a Falzone, si erge a rappresentante non sappiamo di chi e di cosa. Se dovessimo dare un premio per la coerenza lo daremmo a Tony Licata che è tornato in Cisl a fare il sindacalista. Un applauso. Almeno c'è impegno vero. Il resto è noia. E la città incredula piange le sue scelte... Francesco Pira
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- Edizione Febbraio 2009
L’ Approfondimento
il Giornale di Licata
Vive nelle montagne austriache ma è nata e cresciuta fino ai 20 anni a Licata. Modella, sposata con un imprenditore austriaco è madre di due figli
Eslusivo
MARCELLA D'ANGELO, SEGNI PARTICOLARI: BELLISSIMA di Francesco Pira “Sei proprio tu...quello di Video Faro? Mi ricordo perfettamente di te. E poi mia madre è una tua fan”. Arriva questo messaggio sulla mia posta di Face Book e chi scrive è una bella ragazza che abita in Austria. Rispondo educatamente ed iniziamo a scriverci e poi ci ritroviamo su Skipe. Le dico che dirigo un nuovo mensile “il Giornale di Licata” e che ci terrei tanto ad intervistarla. Accetta, dopo averci pensato un po'. Ed è un fiume in piena. Marcella D'Angelo è nata a Gela nell'estate delÊ1977 figlia di genitori licatesi cresce nella nostra città nei mitici anni 80 . “Sono la seconda di tre figli e a 20 anni mi sono trasferito sulle montagne austriache per vivere come Heidi spiega a “Il Giornale di Licata” - Un giorno mentre faccio la spesa al supermercato con il bambino nel carrello un signore si avvicina e mi chiede se può farmi delle foto... Da li' a poco diventa una delle ragazze piu' popolari del Vorarlberg regione austriaca che la ostpita. Diversi servizi fotografici per settimanali : ganze woche, week magazine wann&wo ,
media,etc...” Poi partecipa ad un concorso di bellezza “Regina delle nevi” e arriva terza. Marcella si divide tra il marito e gli impegni con i bimbi ma fa anche l' hostess nelle promozioni della birra messicana Corona extra, del Rich prosecco di Paris Hilton e della birra Schofferhoger. “Ho pubblicizzato marche di vestiti per sciare , magliette made in austria, sandali, Sono sposata da dieci anni con un imprenditore austriaco e sono mamma di due figli ma lavoro ancora come modella quando capita...Il piu' piccolo dei miei figli ...anche lui lavora per una agenzia di Zurigo come modello. Poi disegno magliette; faccio la grafica. Le mie magliette si possono anche acquistare su internet “. Ma nel cuore di Marcella D'Angelo c'è ancora la sua città d'origine: “le cose che mi mancano di Licata - ci confessa la modella austro-licatese - sono il molo con tutte le barche dei pescatori, la cucina siciliana, tutti i sapori delle cose buone che si possono mangiare solo in sicilia ed in
L'altra Licata
Il nostro paese in rete
I siti e i video vetrina visti da ogni potenziale turista
di Luca Maniscalco Nel primo numero ho analizzato un fenomeno di massa: Facebook. Non si deve incorrere però nell'errore che sempre più spesso oggi fanno i non addetti ai lavori e cioè che il web si identifichi con il “libro di facce”. Questo è un fenomeno che nel giro di poco tempo potrebbe anche andare in crisi, lasciando il posto a portali più moderni o attraenti. La rete è molto ma molto di più. Questa premessa mi serve per poter dire che il “prodotto Licata” è veicolato, più o meno consapevolmente, anche attraverso altre piattaforme. In questo numero mi soffermerò su due semplici attività: ricercare Licata sul più famoso motore di ricerca; analizzare quali sono i video più visti sul nostro paese. La prima è un'operazione che chiunque può fare. Basta andare su Google e provare a ricercare la parola “Licata”. Verranno visualizzate circa 1.240.000 pagine di risultati. Nessun utente di internet andrà mai in fondo a queste pagine, quindi mi soffermerò solamente sui primi risultati che appunto rappresentano la vetrina virtuale del nostro paese. Ecco l'ordine: La prima voce è ovviamente Google Maps, cioè le indicazioni geografiche e stradali per raggiungere la nostra città. Dico ovviamente perché le mappe di Google rappresentano il primo risultato di ricerca per la maggior parte dei comuni italiani. Seconda voce, anche in questo caso ovviamente, è il sito ufficiale del Comune. Non mi soffermo su questo argomento perché ci vorrebbe un intero articolo al riguardo. Mi limito a dire che quella che dovrebbe essere la “guida al paese, manifestazioni e risorse turistiche, news, uffici dell'amministrazione comunale” non può avere una rassegna stampa vuota, un forum poco comprensibile e non aggiornato e nessun riferimento in materia di accessibilità e usabilità. Il terzo risultato è Licata su Wikipedia. “Wiki” non è altro che la più famosa
enciclopedia libera (cioè fatta dai contributi degli stessi utenti) presente online. Del nostro paese si legge: “Licata è un comune di 39.016 abitanti della provincia di Agrigento. Le sue origini risalgono alla Preistoria…” Quarto sito è Licatanet che presenta notizie, foto panoramiche, community, video ed aziende di Licata. Quinto e immancabile il portale del Licata Calcio che presenta le classifiche, le foto dei giocatori e della dirigenza, la storia e l'organigramma della società. Sesta voce è Licataweb, un portalecommunity che raccoglie informazioni sulla città, quali, farmacie, mezzi pubblici, poste, le aziende ed il tempo libero. La settima voce è quella relativa alle foto (bellissime) di Licata sul portale Fotosicilia. Ottavo (e ultimo della nostra analisi) è il Comune di Licata sul portale dei Comuni italiani. La pagina relativa al nostro paese è a mio parere più esaustivo e comprensibile dell'intero sito ufficiale. La seconda e più rapida operazione che compio è quella di ricercare su Youtube i video che parlino di Licata. In questo caso avrò circa 1620 pagine di risultati. Di questi la maggior parte sono rappresentati da video amatoriali (di ogni genere e forma) e raccolte di foto sulle nostre bellezze cittadine. Gli unici risultati di maggiore spessore sono: Un documentario sullo sbarco delle truppe alleate avvenuto a Licata durante la seconda guerra mondiale. Un film del 1970 di Nanni Loy, con Nino Manfredi, di cui molte scene sono girate a Licata. Gli spezzoni delle partite di calcio, la cui ciliegina sulla torta è rappresentata dal gol di Roberto Baggio in LicataFiorentina di qualche anno fa. La maggior parte dei turisti che vuole visitare un nuovo luogo fa prima di tutto una rapida ricerca sul web. Gli elementi che ho presentato sono, che ci piaccia o no, il nostro biglietto da visita virtuale.
particolare a Licata”. E poi parte con i desideri...”Se potessi cambiare la nostra Licata dipingerei tutte le case della zona marina in bianco mentre quelle di San Paolo di tanti altri colori e metterei ovunque fiori e altre piante tipiche delle nostre zone.” E' una delle regine di Youtube. I suoi video sono scaricatissimi... “Beh Youtube e' stato un modo come un altro per essere ancora presente nella vita dei miei amici piu' cari...e' un video diario. Li sono me stessa: rido ballo canto gioco mi prendo in giro”. E grazie alle tecnologie siamo riusciti a conoscere e scoprire questa fantastica modella-mamma travolgente, intelligente e sensibile oltre che bella. Che ci lascia con una riflessione: “ e' anche bello sapere che ci siamo”. Già. Tanti auguri per i tuoi successi Marcella...la modella che ha voltato le spalle al mare ed ora vive in montagna...come Heidi.
Sei di Licata se… di Luca Maniscalco Qualche tempo fa, precisamente nel gennaio del 2008, ho scritto un piccolo e divertente componimento sulla mia città. Non l'ho pubblicato su carta stampata ma ho deciso di inviarlo via e-mail a tutti i miei contatti suggerendo loro di fare la stessa operazione e di modificare e ampliare lo scritto con le loro idee. Il risultato è andato fuori da ogni mia più rosea aspettativa. Il “Sei di Licata se” continua ancora oggi ad essere inviato via e-mail tra concittadini di ogni età sparsi per il mondo. Si è discusso dell'argomento su vari blog e forum, su Facebook è stato creato un gruppo, su Youtube addirittura un video. Eccolo, in esclusiva per il Giornale di Licata, per la prima volta in stampa. Sei di Licata se non fai le foto ma le “tiri” Sei di Licata se c'è il Bronx ma non sei a New York Sei di Licata se “Attìa tu”, “Mister”, “Capo”, “Principà”, “Signor lei” Sei di Licata se tra Maradona e Pelè non hai dubbi nello scegliere Ciccio La Rosa Sei di Licata se a Poker ti giochi “i casi vasci” Sei di Licata se a Popolo “ma co i ficia i carti, un porcu?!?” Sei di Licata se “Sciarra c'è, sciarra c'è” Sei di Licata se non conosci l'istituto tecnico, l'Ipia, il liceo classico e l'istituto per geometri ma u Liceu, a Ragioneria, u Giomitra e u Professionale Sei di Licata se “nattri iucammu unu menu ma palla nosra e avemmo u portiere volante” Sei di Licata se non sai tradurre in italiano “pezzi che” Sei di Licata se a qualunque tipo di offesa personale rispondi “A ta mamma” Sei di Licata se “Riccione” non è solo una città dell'Emilia Romagna Sei di Licata se con “Piazza” i 45enni intendono Piazza Progresso, i 35enni Piazzett'Elena e i 25enni Piazza Sant'Angelo Sei di Licata se “A cchi ura ni videmmu?” “A ggiri i quattru” Sei di Licata se ti mangi a ranita ni don Ciciu Sei di Licata se “Com'è? Tutt'apposto?” “A pposto? A banca!” Sei di Licata se “Ciao Fratè!” “Ciao Cumpà” Sei di Licata se il Villaggio non è un posto per le vacanze Sei di Licata se ti “giochi” la scuola Sei di Licata se da piccolo hai fregato o ti hanno fregato il “cappelletto” della bici o la “bomboletta” a carnevale Sei di Licata se ai Morti sparavi con la condor al cimitero Sei di Licata se “Mangia mingia che se un mangi mingia mori” Sei di Licata se “Problemi? I problemi mancu a scola i faciva” Sei di Licata se” esci” la macchina dal garage e “scendi” il cane a fare una passeggiata Sei di Licata se “u sa chi ci dissa u surciu a nuci, tempo passa ma ti perXXX” Sei di Licata se hai mangiato la Pasta San Giorgio, la più buona tra la buona pasta Sei di Licata se ancora chiami la tv locale “Video Faro” Sei di Licata se “un ci nnè mangiari pa iatta” Sei di Licata se quando i bambini usano le bici gridano “biiii, biiii, biiii” oppure imitando la polizia “nino ninò, nino ninò, nino ninò” Sei di Licata se “A cco apparteni?” Sei di Licata se u figliu da cugnata da soru du to catanannu ti dissa che a mamma du frati da nora du so soggiru ci fa i corna au so maritu Sei di Licata se “sbraccu scinnu e t'accravaccu e ciamu…” Sei di Licata se sai dove sono “i luci gialli”, “ i semafori”, “u priatoriu”, “u fasciu”, “a cunsiria”, “oritu”, “ddra banna u ponti”, “u cianu a funtana”, “u cianu billingheri” Sei di Licata se “a pizza c'ansalata russa di Calorio era a cciù bona du munnu” Sei di Licata se “un euro, due euri” o una cosa costa “un euro e rotti” Sei di Licata se “stu Licata unni va, unni va, unni vaa…” Sei di Licata se compri “u vinu abbanna i casa” Sei di Licata se mangi il “mottino”, suoni “l'armonietta” e metti i fogli dentro la “carpetta” Sei di Licata se le “basi” al nascondino finiscono sempre con “pagliuni… pagliuni… pagliuni” Sei di Licata se uno brutto “ti fa impressione” e uno pigro e “unu vili” Sei di Licata se “talè arrivaru i sordi spicci” Sei di Licata se uno che non mantiene i segreti è “vudeddru lisciu” Sei di Licata se “te la sei mollata” con uno/a Sei di Licata se “ca carma”, “alleggiu”, “calaaa”
La Città
il Giornale di Licata
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Sulla povertà e sulla crisi… licatese di Anthony Carlino E ad un tratto ci ritrovammo poveri. Oddio non è proprio così. Poveri lo eravamo. Solo che la nostra era una povertà “sommersa” come si suol dire oggi. Non è cosa vecchia. È solo che oggi ce ne rendiamo conto. Vi porto l'esempio di una famiglia che conosco: Lei 35 anni. Lui 38. Due bambini. Due auto. L'affitto di casa. Le bollette. Le altre numerose spese. Uno stipendio. Fino a qualche tempo fa si tirava alla fine del mese, oggi non si arriva alla terza settimana. la crisi… Quella parola che oggi fa parte integrante della nostra famiglia. Ormai c'è pure nelle foto. Si vede nel sottofondo. Si vede nelle occhiaie di lei che fatica tutto il giorno tra casa e bambini. Si vede negli occhi spenti di lui che a vent'anni sognava una vita diversa. Nessun rimpianto, ma la vita non è quella patinata delle pubblicità. Non è propriamente quella delle fiction. A Licata la vita è diversa.
La mia esperienza mi porta a vedere ogni giorno la crisi negli occhi. Le famiglie che non arrivano alla fine del mese: le parole che più sento dire oggi sono “c'e na crisi”, “ unn si po ggiri avanti accussì”, “sperammu che cangia”… Ecco, crisi. Parola strana. Testualmente: fase della vita individuale o collettiva, particolarmente difficile da superare e suscettibile di sviluppi più o meno gravi. Allora c'è da preoccuparsi: perché se è suscettibile di sviluppi più o meno gravi il peggio deve ancora venire? Ma no… tanto a Licata c'è un vecchio detto “un ppò fari cciù scuru di mezzannotti”. Allora siamo salvi. Beh non è proprio così. Oggi la nostra cittadina è soverchiata dalla crisi. Ma non è una cosa del momento. È un qualcosa che affonda le sue radici in anni di miopia gestionale. Attenzione ma non gestionale nel senso di politico: per scelta personalissima, premetto che non intendo parlare di politica in questa sede. Miopia gestionale, intendo, da parte di noi cittadini.
L’elipista non “decolla” e non fa decollare di Angela Amoroso Costruire opere pubbliche e poi non utilizzarle per il bene collettivo: un atteggiamento troppo usuale e frequente nel nostro territorio. Nel caso specifico stiamo parlando della nuova pista per l'elisoccorso, costruita lo scorso anno in contrada Giummarella a Licata. I lavori di costruzione erano stati realizzati dall'impresa Tunno di Ravanusa, per un costo complessivo di 250 mila euro. La scelta di creare una nuova pista nella quale far atterrare i mezzi adibiti all'elisoccorso fu dovuta principalmente al fatto che la pista già esistente, posta all'interno del presidio ospedaliero S. Giacomo d'Altopasso, venne chiusa e non più utilizzata a seguito di un sopralluogo effettuato dall'Enac. Nel 30 luglio del 2004, infatti, l'ente nazionale per l'aviazione civile aveva dichiarato la pista inagibile per la presenza nel suo intorno di colline, abitazioni civili e dello stesso ospedale. Così si decise di costruire una nuova pista in periferia, in contrada Giummarella appunto, evitando in tal modo la presenza nelle vicinanze di abitazioni civili, e sfruttando un terreno pianeggiante e non collinare. Una volta terminata la nuova pista tutto parrebbe pronto per la sua inaugurazione e il successivo utilizzo, e invece no: non si sa ancora a chi far gestire il servizio dell'elisoccorso e la pista per il momento resta chiusa. Mesi fa si era fatta avanti per la gestione la Procivis di Licata, ma tutto è decaduto e con l'inizio del nuovo anno, a 20 giorni
dal 2009 ancora non si sa, quando la nuova pista potrà essere utilizzata.
Intanto nei giorni scorsi qualcosa, in tal senso, sembrerebbe muoversi: l'Assessore alla sanità e igiene pubblica Giuseppe Attisano, rispondendo ad un'interrogazione presentata dal consigliere Vincenzo Callea, ha dichiarato che l'Amministrazione comunale ha deciso di conferire un incarico al Comandante Giuseppe Maurici, allo scopo di verificare lo stato dei lavori affinché si ottenga la certificazione secondo le norme vigenti. Si tratta dice Attisano - di un mandato puramente esplorativo, che non costituisce alcun vincolo tra le parti e che sarà espletato a titolo gratuito, per poi affidarne la gestione ad un ente cittadino competente. La pista dell'elisoccorso sarebbe di fondamentale importanza per i cittadini licatesi e per il relativo comprensorio: attraverso il servizio dell'elisoccorso si sprecherebbe meno tempo per trasferire gli ammalati in strutture ospedaliere più idonee alle loro esigenze. Nelle situazioni di gravi emergenze, la pista dell'elisoccorso sarebbe la soluzione migliore. L'auspicio di tutti è che questa importante opera possa finalmente decollare, nel vero senso della parola.
In altri ambiti si è cercato di sviluppare il territorio con idee nuove. Da noi questo non esiste. Licata ha bisogno di idee. Di innovazione. Queste idee e questa innovazione possono arrivare, e i vecchi me lo perdonino, per lo più dai giovani. Oggi, ad esempio, nel mondo virtuale di Facebook, come scrive il mio amico Luca Maniscalco, ci sono tantissimi gruppi riguardanti la nostra cittadina: perché non tramutare in realtà tanti bei propositi. Siamo così bravi, quando c'è da organizzare un veglione di capodanno, o una serata particolare: e allora perché non dimostriamo che siamo capaci di far ripartire il sistemaLicata? Mi si dirà che non è facile, che “se unn ci pensunu l'attri, picchì c'amma pinsari nattri”, per un semplice motivo: noi dobbiamo avere l'interesse di fare in modo che Licata non scompaia, ma che anzi al contrario cerchi di rinascere. È inutile che restiamo legati alla speranza del posto sicuro, che quel politico o quell'altro, possa farci avere. Da quando sono a Licata, ad esempio, le parole che mi sento dire più spesso sono: “ma cc'ha a
C’è anche Licata nel progetto di aviosuperficie di Agrigento di Anna Maria Scicolone Comprende anche Licata, il bacino di utenza che interesserà il progetto di costruzione di un'aviosuperficie di Agrigento. A sostenerlo è Salvatore Moncada, 45 anni, conosciuto a livello nazionale come il re delle energie rinnovabili, che spiega il suo progetto: una pista di 1.300 metri, su cui potranno atterrare 72 aerei bimotori a turboelica che possono sviluppare una velocità di 560 chilometri orari e trasportare fino a 75-80 passeggeri o fungere da cargo per il trasporto merci. “Cinque o sei voli giornalieri sostiene - ovvero un'attività molto limitata ma sufficiente a garantire il funzionamento della struttura, che sarà prevalentemente a servizio del turismo: un bacino che si estende da Licata a Sciacca e che interessa anche l'entroterra. Una conferenza di servizi a metà febbraio, già annunciata dal sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, dovrebbe accelerare i tempi per il rilascio dei nulla osta necessari all'avvio dei lavori dell'aviosuperficie di Punta Bianca firmata Moncada; poi si dovrà riunire il Consiglio comunale per la variante urbanistica. Zambuto è ottimista e sostiene che entro marzo i lavori potranno partire. “Non è un aeroporto: è cosa ben diversa - sostiene -. Non appena l'Enac valuterà il progetto e verificherà che rientra nei canoni previsti dal regolamento emanato dall'ente, non potrà non essere autorizzato”.
Alla rassegna dei cori di San Cataldo la licatese polifonica “Luigi Cherubini” Con grandissimo onore e forte emozione la Polifonica “Luigi Cherubini” di Licata ha partecipato lo scorso 4 gennaio alla XIIIª rassegna dei cori organizzata dall'Associazione Culturale Arte e Musica “OPUS” con il patrocinio del comune di San Cataldo. La polifonica che il 25 dicembre 2008 aveva cantato al teatro Re nel tradizionale concerto di Natale, che è divenuto un appuntamento atteso dalla città, ha riscosso particolare apprezzamento di pubblico. La rassegna, organizzata ogni anno, ha avuto luogo nella Chiesa Madre di San Cataldo. Quest'anno ha visto la partecipazione di sette cori tra cui il nostro che è riuscito a farsi apprezzare non solo dal pubblico, ma soprattutto dagli organizzatori nonostante si sia confrontato con cori di provata esperienza. Per la Polifonica è stata la prima partecipazione ad una rassegna, anche se già in passato aveva cantato per concerti o Sante Messe in altre città. Questo evento comunque ha rappresentato per la corale licatese un momento particolare e al termine della manifestazione ha ricevuto un attestato di partecipazione direttamente dal Sindaco di San Cataldo, dott. G. Di Forti, che si è
complimentato. Inoltre l'organizzazione ha rivolto alla Polifonica l'invito a partecipare alla prossima rassegna. Tanta la gioia e l'entusiasmo per i componenti del coro, che è formato da giovani che hanno la passione per il canto e si impegnano a riprendere la tradizionale musicale, che a Licata da molti anni era scomparsa, sperando che manifestazioni come quella di San Cataldo, possano farsi anche nella nostra città.
laurea pirchì unn ti nni và ddra ssupra? Co tu fa fari moviriti ccà?” È normale quindi che se si parte sempre e comunque dal presupposto di andarsene, non ci sia la reale volontà di fare qualcosa per la propria città. E poi siamo sempre più poveri. Attenzione: poveri non solo economicamente parlando. La povertà che ci attanaglia è qualcosa di più profondo. Povertà, innanzitutto, sociale e culturale. Una mancanza di valori, dovuta anche alla mancanza di sfoghi ricreativi. Perché solo così si spiega, ad esempio, l'ormai classica voglia di rissa che c'è tra i giovani licatesi: è diventato ormai il rito del sabato sera, esci e devi stare attento a chi guardi, a chi involontariamente urti, quando cammini in mezzo alla folla, altrimenti un minimo di accenno e giù a menare le mani. È ora di cambiare, e non dico che bisogna fare chissà quali grandi cose, ma ognuno di noi nel nostro piccolo avrà delle idee: beh allora mettiamole insieme e vediamo di ripartire… cribbio!!
Moncada ha ben chiare le strategie di sviluppo di questo comprensorio: “Penso ad un'area baricentrica dello sviluppo spiega Moncada - in cui l'aviosuperficie è soltanto una delle infrastrutture: i porti di Licata, Sciacca, Porto Empedocle, sono tre realtà importanti, anche turistiche. A Porto Empedocle, con un gruppo di imprenditori abbiamo proposto alla capitaneria di affidarci una banchina, e noi in cambio ci occuperemo di completare il dragaggio del porto. Questa iniziativa è appena partita, e sta andando avanti”. Per lui questa è l'idea da inseguire per fare sviluppo, coinvolgendo le imprese. -Qual è la sua idea sui
programmi di sviluppo, sul lavoro del Dipartimento r e g i o n a l e d e l l a programmazione, sugli indirizzi strategici che sono dati agli investimenti in Sicilia? “Tremendo giudizio - afferma però , non vorrei essere frainteso. Il problema esiste, ma è trasversale, riguarda anche gli imprenditori, i burocrati, i politici, perfino i giornalisti. C'è una generale mediocrità, da cui ci si deve tirare fuori, ma per riuscire in questo dobbiamo fare fronte comune, non metterci gli uni contro gli altri. Per avviare questo processo di inversione di tendenza dobbiamo avere una visione programmatica. Invece attualmente non si attuano strumenti programmatici, che abbiano una reale rispondenza con le potenzialità locali. Si fanno misure che rimangono inutilizzate. Ogni volta dovrebbero indagare sul perché siano rimaste inutilizzate, non spese, invece vengono riproposte. E' inutile sperare di continuare a sovvenzionare un settore come quello dell'agricoltura, che è destinato a morire. Come nasce il progetto di un r e s o r t a c c a n t o all'aviosuperficie? “E' una scelta economica. Bisognava affiancare un'attività imprenditoriale turistica, per ammortizzare i costi della pista. Ma è anche una specie di messaggio a chi opera nel Turismo. Io comincio ad utilizzare i benefici della pista. Mi auguro che altri riescano a guardare lontano e a comprendere che bisogna investire per avere un ritorno economico. Non è offrendo un posto letto a 25 euro a notte che possiamo sviluppare il turismo in questa terra: bisogna proporre servizi di qualità. Noi puntiamo al turista che intende spendere, che viene qua e che lascia volentieri qualcosa anche nel territorio. Così tutti ne traggono giovamento e s'innesca quel circuito virtuoso. Se l'imprenditoria locale non ha la forza sufficiente, è lì che la politica dovrà intervenire, e non per favorire l'amico, ma in una logica complessiva di programmazione dello sviluppo turistico”. Il Resort consterà di un corpo centrale, l'albergo vero e proprio, con circa 40 camere, pari a circa un centinaio di posti letto. Intorno ci saranno 84 suite, ognuna indipendente, come delle minivillette, per un totale di 300 posti letto. Ci saranno piscina, campi da gioco, equitazione, centro
benessere e quanto altro ci si attende in strutture di alto livello. Sarà possibile raggiungere il mare con le macchinette elettriche, attraverso le strade battute, che saranno rese più agevoli e meglio armonizzate con l'ambiente, sia in direzione di Punta Bianca che verso Zingarello. “Si potrà destagionalizzare il turismo, coinvolgendo anche il lago di Naro per gli sport acquatici, ad esempio; si potranno mettere in moto tante iniziative nell'intero comprensorio”. Manca una visione d'insieme, sostiene e lancia la proposta: “Occorre una pianificazione provinciale dello sviluppo, con il coinvolgimento di tutti”. Ma non c'è già o c'era una cabina di regia in grado di attuare una programmazione dello sviluppo della provincia? Subito chiarisce che molti di coloro che hanno condiviso idee programmatiche, poi, per altre esigenze non chiare, si sono mossi in senso opposto: narra anche di un inutile progetto di porticciolo turistico di Palma di Montechiaro, che, nonostante il benestare della politica, non ha mai visto la luce, perché le banche non l'hanno ritenuto un utile investimento. “Occorre una visione d'insieme di ciò che si vuole fare, in modo diversificato, perché mirare ad un'attività sola è una follia: bisogna puntare ad una miscelazione del rischio, il turismo com'è concepito oggi non ha avvenire. Il turista qui non viene, perché non trova qualità , servizi, passatempi. I modelli di sviluppo sono modelli misti: lo sa la Tunisia che ha realizzato grandissimi insediamenti turistici, porti, ma anche aree industriali, con le cosiddette zone franche per favorire gli investimenti con detassazione totale per dieci anni”. Sì alle logiche di sviluppo, dunque, e no a quelle delle conoscenze e delle amicizie. E le società che vogliono fare turismo locale, abbiano un punteggio aggiuntivo se ricorrono a partnership locali. Questo è il futuro, secondo Moncada.
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Farmacie /Pubblicità
il Giornale di Licata
Farmacie di turno Dal 2 al 28 FEBBRAIO 2009
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Chiamata notturna effettuata dopo le ore 22.00 solo se muniti di ricetta medica (L.R. 15/78). Diritto fisso di chiamata notturna €. 3,87 (DM 18/08/1993). 2 LUNEDI
FREGAPANE Dott.ssa Giuseppina Corso Umberto, 3 Licata Tel. 0922/774332
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BRUSCIA Dott.ssa Marcella Corso Roma, 23 Licata Tel. 0922/774082
17 MARTEDI
4 MERCOLEDI
GUADAGNINO Dott. A. & L. S.n.c Via Barrile, 23 Licata Tel. 0922/771570
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LICATA Dott. Alfonso Via Palma, 6 Licata Tel. 0922/891869
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GAGLIANO Dott.ssa Teresa Piazza Progresso Licata Tel. 0922/774424
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PLATAMONE Dott.ssa Vincenza Corso V.Emanuele, 44 Licata Tel. 0922/774412
6 VENERDI
BRUSCIA Dott.ssa Marcella Corso Roma, 23 Licata Tel. 0922/774082
20 VENERDI
ARGENTO Dott.ssa Palma Via Rett. Garibaldi, 35 Licata Tel. 0922/804462
7 SABATO
LICATA Dott. Alfonso Via Palma, 6 Licata Tel. 0922/891869
21 SABATO
BRUSCIA Dott.ssa Marcella Corso Roma, 23 Licata Tel. 0922/774082
8 DOMENICA
PLATAMONE Dott.ssa Vincenza Corso V.Emanuele, 44 Licata Tel. 0922/774412
22 DOMENICA
CARUBIA Dott. Nicola Piazza Linares, 9 Licata Tel. 0922/774203
9 LUNEDI
ARGENTO Dott.ssa Palma Via Rett. Garibaldi, 35 Licata Tel. 0922/804462
23 LUNEDI
DI PRIMA Dott.ssa Anna Maria Via Rett. Garibaldi,128 Licata Tel. 0922/804911
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BRUSCIA Dott.ssa Marcella Corso Roma, 23 Licata Tel. 0922/774082
24 MARTEDI
FREGAPANE Dott.ssa Giuseppina Corso Umberto, 3 Licata Tel. 0922/774332
11 MERCOLEDI
CARUBIA Dott. Nicola Piazza Linares, 9 Licata Tel. 0922/774203
25 MERCOLEDI
GAGLIANO Dott. Gaetano & C. S.n.c. Corso Roma, 90 Licata Tel. 0922/774465
12 GIOVEDI
DI PRIMA Dott.ssa Anna Maria Via Rett. Garibaldi,128 Licata Tel. 0922/804911
26 GIOVEDI
GUADAGNINO Dott. A. & L. S.n.c Via Barrile, 23 Licata Tel. 0922/771570
13 VENERDI
FREGAPANE Dott.ssa Giuseppina Corso Umberto, 3 Licata Tel. 0922/774332
27 VENERDI
GAGLIANO Dott.ssa Teresa Piazza Progresso Licata Tel. 0922/774424
14 SABATO
GAGLIANO Dott.ssa Teresa Piazza Progresso Licata Tel. 0922/774424
28 SABATO
LAURIA Dott. Angelo Corso V. Emanuele, 27 Licata Tel. 0922/774409
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GUADAGNINO Dott. A. & L. S.n.c Via Barrile, 23 Licata Tel. 0922/771570
GAGLIANO Dott.ssa Teresa Piazza Progresso Licata Tel. 0922/774424 LAURIA Dott. Angelo Corso V. Emanuele, 27 Licata Tel. 0922/774409
SPAZIO PUBBLICITARIO OCCUPATO NELLA VERSIONE CARTACEA
Economia / Impresa / Lavoro
il Giornale di Licata
LE GRANDI BRACCIA DI LICATA di Daniele De Marco Grandi braccia, che avvolgono l'immensità, che proteggono, che fanno sognare, che fanno vivere tanta gente, grandi braccia pronte a dare ricovero a quanti ne hanno bisogno, e tese in avanti a volte sembrano cercare quanti non hanno più fatto ritorno.
Di cosa parliamo. Del porto naturalmente, il porto di Licata, nato come porto militare e reso celebre dal commercio dello zolfo, immenso, diviso in vari settori ma oggi triste, triste perché non vede sfruttare il suo grande potenziale. Perché ? Si è parlato di perenne crisi economica, di geografia non consona, di scarso interesse da parte della provincia, il solito bla bla bla a scarica barili, molto diffuso in questa splendida città, ma a mio parere, e senza mezzi termini, si è sempre e solo trattato di scarsa imprenditorialità dei licatesi, perché anche se è vero che le classi dirigenziali (elette dai licatesi) non sono mai state propense allo sviluppo è altrettanto vero che nessuno degli imprenditori locali ha mai creato i giusti presupposti organizzativi e lavorativi che potessero “spingere” la politica e le istituzioni in tale direzione. Sono convinto che spetta a noi cittadini creare i presupposti per rendere necessario lo sviluppo del porto e non aspettare che “qualcun altro” (chissà quando) decida di intervenire, per poi usufruirne e magari criticare. In altre parole, affermo con convinzione ed usando una metafora, che il nostro compito deve essere quello di piantare il seme e non solo coglierne il frutto. In questa logica che nulla ha a che vedere con il progresso, per fortuna c'è una piccola nicchia di persone che con dedizione e professionalità lavora e si impegna affinché qualcosa possa cambiare. Uno su tutti, che pur non essendo licatese, pur nella consapevolezza che non dimorerà per molto tempo in
questa città, con costanza e con i giusti modi sta aiutando Licata a recuperare il tempo perduto. Questa persona è il Comandante del Porto di Licata, Tenente di Vascello Antonio Giummo, 35 anni, un passato al servizio di importanti reparti militari ed oggi “papà” di tutti coloro che operano con e per il porto di Licata. Si, sembra strano il termine “papà” per indicare colui che è stato chiamato a comandare il Circomare della nostra città, ma lo trovo adatto perché di “Comandanti” ne abbiamo avuti fin troppi, uno ogni due anni e molti di loro usavano “comandare” e basta, dalla propria scrivania, senza addentrarsi nelle innumerevoli attività connesse al porto, consapevoli in fondo che tra due anni sarebbero stati trasferiti chissà dove. Il T.V. Antonio Giummo invece, insediatosi a Licata il 7 settembre 2008 prima di ogni cosa ha voluto personalmente conoscere tutti coloro che operano in attività connesse al porto, e non con la classica insignificante riunione collettiva presso il suo ufficio, ma andando a trovare le aziende nelle loro sedi, presentandosi agli operatori, visitando le attività ed assieme aprendo un dialogo di collaborazione mirato alla massima produttività nelle giuste metodologie e nel pieno rispetto delle norme vigenti, offrendo realmente, e non solo a parole, tutta la disponibilità e competenza cui possiede. Si è curato di rendere subito più pulito il porto, più ordine nelle aziende, controllare il traffico nelle zone portuali regolamentando il transito mediante “pass”, e già tanto altro, ma soprattutto essendo presente per quanti, di Lui, hanno bisogno, infatti, quando è possibile non crea lunghe attese per ricevere la gente che si presenta anche senza appuntamento e spesso si riesce ad interloquire anche per telefono. Penso che questo basti per non definirlo con il solito appellativo di “Comandante” e basta, penso che questo modo di operare vuole essere un esempio di civiltà sia personale che professionale, un esempio che trasmette quanto si possa realizzare mediante piccole e semplici azioni. Sono certo che il progresso non si crei con chissà quale opera o infrastruttura più o meno mega galattica o con il politico di turno nel taschino, sono certo che alla base principale ci sia il coraggio, la lealtà e la professionalità di ogni singolo cittadino. L'augurio è che grazie all'impegno di quanti vivono con e per il porto, queste grandi braccia, protese verso il centro del grande “Mare Nostrum” possano sempre più portare benessere e dignità a questo piccolo e meraviglioso angolo del mondo.
Asse n. 3: Ê“Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali per l'attrattività turistica e lo sviluppo” del P.O.R. 2007-2013 della Regione Sicilia di Tommaso Zarbo In relazione al peso che per l'economica siciliana riveste il settore turistico, l'Asse n. 3 assumerà un ruolo centrale nella programmazione economica regionale in materia di sviluppo dei territori a vocazione turistica dei prossimi anni. Al fine di accrescere il potenziale turistico della Regione nell'ambito del P.O.R. 20072013 sono state pianificate una serie di azioni volte alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e ambientale della Sicilia, nonché alla promozione del territorio. All'interno del P.O.R. 2007-2013 della Regione Sicilia, l'Asse n. 3 rappresenta uno dei principali strumenti attraverso il quale potrà essere rilanciato il settore turistico siciliano. Tale obiettivo sarà perseguito ricorrendo ad una serie di azioni pubbliche volte ad incentivare uno sviluppo turistico sostenibile, per mezzo di azioni il cui fine è quello di incrementare l'attrattività dei siti turistici siciliani. La parola “sviluppo sostenibile del turismo” all'interno dell'Asse assume una rilevanza centrale, infatti, esso oltre a prevedere una serie d'interventi volti a rafforzare le dotazioni finanziarie e organizzative delle imprese turistiche presenti sul territorio, mira a creare le basi per uno sviluppo turistico che si fondi sulla tutela dell'ambiente, dell'ecologia e del patrimonio storico e archeologico che i siti turistici siciliani rappresentano per l'intero paese. Nell'ambito dell'industria turistica maggiore priorità assume la creazione di filiere turistiche, che siano interdipendenti tra di loro e sufficientemente robuste da favorire la valorizzazione e promozione di itinerari turistici e prodotti regionali. Sulla base di quanto indicato all'interno dell'Asse, oltre che sostenibile, lo sviluppo turistico dovrà essere orientato alla “diversificazione e destagionalizzazione dell'offerta turistica”. Quest'ultimo aspetto riveste fondamentale importanza nei processi di crescita e ampliamento dell'industria turistica siciliana, che oggi soffre di carenze legate all'alta concentrazione delle imprese a vocazione turistica in alcuni settori e della breve stagione turistica, che si concentra nei 3 mesi estivi e non consente alle imprese di avere profitti che le garantiscano una redditività aziendale adeguata su dodici mesi. Complessivamente l'Asse è composto da3 obiettivi specifici, che a sua volta sono suddivisi in 9 obiettivi operativi cui sono associate le diverse linee d'intervento, le quali saranno attuate attraverso lo strumento del bando o con procedure assimilate. All'interno dei singoli interventi sono indicati i relativi beneficiari, modalità di attuazione, requisiti oggettivi per potervi accedere e i criteri di selezione. A livello regionale i dipartimenti che saranno responsabili di gestire l'Asse n. 3 sono: il dipartimento beni culturali,
ambientali ed educazione permanente dipartimento architettura e arte contemporanea dipartimento territorio e ambiente dipartimento regionale del turismo dipartimento regionale del bilancio dipartimento regionale ISI sanità. Nell'ambito di coloro che vorranno approfondire l'argomento, anche se allo stato attuale non sono ancora stati emanati specifici bandi o attivate procedure valutative relative ad investimenti rientranti nell'Asse, in sede di valutazione iniziale particolare attenzione dovrà essere posta ai criteri di selezione individuati da ciascun obiettivo specifico. A tal fine, di seguito sono riepilogati i principali criteri di selezione riepilogati per obiettivo specifico: Obiettivo specifico 3.1: “Valorizzare i beni e le attività culturali per aumentare l'attrattività dei territori, per rafforzare la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti”. I soggetti beneficiari cui l'obiettivo in oggetto è dedicato sono: la Regione Sicilia, gli Enti Locali ed Enti pubblici e privati con finalità non economiche, Organismi di diritto pubblico, Soggetti misti pubblico-privato costituiti per la promozione dello sviluppo turistico, le Associazioni temporanee di scopo pubblico/private, gli Organismi di diritto pubblico e i Soggetti a capitale pubblico regionale strumentale. Obiettivo specifico 3.2: “Rafforzare la rete ecologica siciliana, favorendo la messa a sistema e la promozione delle aree ad alta naturalità e conservando la bio-diversità in un'ottica di sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo”.Tra i beneficiari dell'obiettivo 3.2 sono compresi: il Dipartimento Territorio e Ambiente - Enti parco le Amministrazioni comunali, le società ed associazioni impegnate nella tutela, valorizzazione e fruizione dell'ambiente, Istituti di Ricerca, Università, PMI e relativi consorzi, ATS pubbliche. Obiettivo specifico 3.3: “Rafforzare la competitività del sistema turistico siciliano attraverso l'ampliamento, la riqualificazione e la diversificazione dell'offerta turistica ed il potenziamento di investimenti produttivi delle filiere turistiche”. Le linee guida indicate all'interno dell'obiettivo 3.3. saranno attuate attraverso una serie di interventi che vedranno coinvolti i seguiti beneficiari: Regione Sicilia, Enti Locali, Enti strumentali, Enti pubblici e privati con finalità non economiche, Distretti e sistemi turistici locali, Organismi di diritto pubblico, PMI e relativi consorzi, Associazioni temporanee di scopo pubblico/private, Soggetti gestori aree protette, Enti parco gestori di riserve, Autorità portuali, Genio Civile Opere Marittime, Associazioni di Categoria, Soggetti misti (pubblico/privati) costituiti per lo sviluppo turistico-sportivo, Dipartimento ISI.
Edizione Febbraio 2009 -
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INTERVISTA AL COMANDANTE DEL PORTO
GIUMMO: ”FELICE DI LAVORARE QUI” di Daniele De Marco Chi è Antonio Giummo ? Sono nato il 13/11/72 ad Augusta, provengo da una famiglia che mi ha educato con il rispetto dei valori e dell'onestà ed un' infanzia passata con la continua voglia di scoprire il mondo; già a 14 anni mi avventuravo a Londra in treno. Mi sono laureato a Catania in economia e commercio ed oggi sono sposato con due bambini. Ho prestato servizio militare nell' esercito alla guida di carri armati, subito dopo sono entrato in marina, diverse le destinazioni da Venezia a Catania occupandomi di demanio ma importantissime le esperienze a bordo dei pattugliatori che difendono il tratto di mare che separa Lampedusa dalla Tunisia. Sono stati impegnato in oltre cento operazioni di scorta e/o salvataggio di barconi carichi di immigrati clandestini. Oggi sono il comandante del Circomare di Licata. Com'è stato l'impatto e quali sono state le sensazioni arrivando a Licata ? Non conoscevo Licata prima di venirci, la prima impressione, innegabilmente, non è tra le più felici, anche la terra prima di arrivare ha colori molto aridi e poi, proprio in quel periodo Licata non era pulitissima, ma devo dire che una cosa invece mi ha subito affascinato, il porto, grande, e a differenza di molti altri, tanti pescherecci. Dopo pochi giorni, iniziando a familiarizzare, qualsiasi dubbio o sentore negativo verso questa città è iniziato a sparire al punto che oggi dopo pochi mesi spero di poter rimanere qui il più a lungo possibile. Lei ha da subito manifestato l'importanza della collaborazione, in questi pochi mesi si ritiene corrisposto dai cittadini ? Noto una forma di rispetto nei confronti del Circomare tutto, ma non so ancora dire quanto è dovuto alla capitaneria in genere e quanto è riferito alla mia figura, ma di certo questo mi onora e mi incita sempre di più a lavorare per questa città che merita il massimo e che conoscendomi, spero, avrà modo di apprezzarmi sempre di più. E da parte dell'amministrazione comunale ? Godo di un ottimo rapporto di stima e simpatia con il sindaco Graci, è stata una sensazione immediata e a pelle, vedo in Lui ed in molti esponenti che ho conosciuto, gente laboriosa che con dedizione cerca di portare avanti quanto di meglio si possa fare per questa città. Tanto tempo è stato perduto a Licata e quindi, tanto c'è da fare, ed ovviamente non si può pretendere di recuperare in pochi anni, ma quali sono i principali campi dove sta lavorando? Tanti sono i progetti che giornalmente con i miei collaboratori esaminiamo e portiamo avanti, uno a cui tengo molto è la regolamentazione della vendite del pescato rendendo il tutto a norma e valorizzando così chi lavora in regola e quanti vorranno regolarizzarsi. Un altro settore che mi sta a cuore è lo sviluppo turistico, perché ho avuto modo di vedere a Licata spiagge di enorme bellezza, quindi stiamo iniziando un percorso che offrirà all'utente più rispetto, anche e soprattutto in materia ambientale, fermo restando che per far questo non si richiede la collaborazione esclusiva degli esercenti degli stabilimenti marittimi ma anche degli stessi fruitori, quindi dei bagnanti. Un altro campo dove lavoriamo costantemente senza sosta è la vigilanza sia da terra che da mare, siamo sempre all'erta per prestare soccorso a quanti ne hanno bisogno, ed a proposito ringrazio tutti i miei collaboratori senza distinzione di grado perchè svariate volte si sono resi operativi anche in orari notturni e non lavorativi, in mare, si sa, non è lo spirito lavorativo che spinge, ma lo spirito di altruismo e fratellanza. Naturalmente mi stanno a cuore tante altre cose, come la cantieristica e lo sviluppo di una linea di collegamento con Malta e con la Tunisia, spero in questo di ricevere proposte e collaborazione dall'imprenditoria cittadina. Per la riuscita dello sviluppo, che importanza pone all'educazione sia morale che professionale di ogni singolo cittadino ? in altre parole, per lo sviluppo, lei crede che sia importante solo potenziare la produzione delle aziende oppure alla base è indispensabile attenzionare tutti i singoli comportamenti e singole azioni dei cittadini? Serve una cultura mirata all'educazione professionale, questo è alla base del progresso, l'esempio ci viene dato da tutti i porti dove si vive bene, sono i porti dove si vive con la giusta mentalità, osservando tutte le norme, tutelando i diritti di tutti ed offrendo così una maggiore qualità, la qualità costa, è vero, ma alla lunga è l'unica che ripaga. In ambito lavorativo e mettendo in campo l'esperienza da Lei accumulata in territori più fiorenti di Licata, se Le venisse chiesto di esprimere un voto a favore della corsa individuale o a favore delle associazioni di categoria, cosa voterebbe e perché ? La corsa individuale è solo una spinta iniziale, il cavallo si vede a fine corsa e per finire la corsa bene l'associazione è indispensabile. Mettetevi anche nei panni di chi come me deve relazionarsi con ogni singolo esercente cercando di indirizzarlo ed aiutarlo nelle sue difficoltà, vi assicuro che sarebbe molto più semplice interloquire con un rappresentante di categoria che possa curare gli interessi di più persone e/o aziende, ed inoltre una associazione di categoria, in quanto rappresentante di più aziende, ha sicuramente più forza e voce in capitolo. Secondo Lei si possono paragonare le amministrazioni e le aziende ad una famiglia e come tale con i propri pregi e le proprie pecche ? Da un punto di vista umano sicuramente si. E' duro essere un capo famiglia ? A casa si, meno male che c'è mia moglie, sul lavoro invece devo essere io a capire le esigenze di tutti ed avere sempre e comunque polso. Se chiedessimo al suo vice “chi è Antonio Giummo” cosa ci risponderebbe ? Questo lo dovrebbe chiedere a Lui, sperando che vi dica la verità, il mio piacere sarebbe che il mio vice parli di me con parole di stima. Se chiedessimo a sua moglie “chi è Antonio Giummo” cosa ci risponderebbe ? Ci conosciamo fin da bambini quindi credo che parlerebbe per ore, ma di sicuro la cosa che direbbe è che sono un gran disordinato. Mi dia un pensiero libero del Tenente di Vascello Antonio Giummo Sono cresciuto in un ambito in cui la lealtà è alla base di tutto, ho imparato che la verità può essere difficile da accettare, ma è l'unica cosa giusta, buon senso e lealtà prima di ogni cosa. Mi dia un pensiero libero di Antonio Giummo Ritengo di essere una persona semplice, non c'è differenza tra me sul lavoro o privatamente, i miei valori rimangono invariati, ma quello che adoro fare dopo il dovere è organizzare grigliate con gli amici, socializzare, ridere e scherzare con gli amici e soprattutto mi diverto tantissimo a fare il papà. I miei ringraziamenti personali e da parte di tutto lo “staff” del giornale di Licata, per il tempo dedicatoci e soprattutto per averci permesso di meglio conoscere la Sua persona.
ANTONIO GIUMMO - COMANDANTE PORTO DI LICATA
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Vai controvento, prendi la direzione opposta alle abitudini e quasi sempre farai bene, con questa frase presa in prestito da Jean-Jacques Rousseau che inizio quanto sto per raccontarvi. Viviamo in un'era dove si registra una sempre crescente influenza del mercato cinese su quello Italiano, sia mediante aperture di nuovi negozi (numerosi anche nella nostra piccola città), sia con l'aumento di aziende che scelgono di importare dalla Cina anziché produrre o far produrre in Italia. In questa onda di nuovo business, qualcuno, o meglio un gruppo di sette persone, guardano la Cina in maniera contro tendenziale, nasce così la World Trade Consulting srl, società che mira all'esportazione dei prodotti siciliani in Cina, tanti sono i progetti, spiega il presidente Dott. Davide Giglia, che la WTC srl ha già avviato in Cina, infatti in una prima missione svoltasi nell'Aprile 2008 si è con successo iniziato un percorso di commercializzazione di imbarcazioni che ha visto il coinvolgimento e partecipazione mediante uno stand alla fiera nautica “Boat Show 2008” di Shanghai dell'azienda licatese “Cantiere Navale Martello”. Una seconda missione della WTC srl svoltasi nel vicino dicembre 2008 ha visto la WTC srl promuovere mediante un grande stand allestito presso la dodicesima edizione della fiera FCH - Food and Hospitality China 2008 - tenutasi in Shanghai dal 4 al 6 dicembre scorso.
Economia / Impresa / Lavoro
WTC
IN CINA CONTROVENTO di Daniele De Marco municipalità di Shanghai (un bacino con oltre 18.000.000 di residenti) per raggiungere gli altri mercati del sud, con particolare riferimento ad Hong Kong. Lo sviluppo di tali contatti richiederà nei prossimi mesi un'altra trasferta, con incontri concentrati e finalizzati alla verifica dell'apprezzamento dei prodotti, nonché della possibilità di organizzazione di degustazioni mirate nei locali frequentati dai cinesi più facoltosi e dagli stranieri presenti per affari, nei supermercati dedicati ai prodotti di importazione e presso società specializzate nel settore dell'HO.RE.CA. (HOtels, REstaurant e CAtering). I settori promossi nell'ambito di questa seconda trasferta sono quelli delle conserve alimentari, del vino e dei prodotti caseari e, ultimo ma non ultimo, quello turistico. A tale proposito ritengo doveroso ringraziare le amministrazioni che in varia misura hanno contribuito e stimolato l'organizzazione della trasferta: ci si riferisce alla Camera di Commercio di Agrigento, al Comune di Licata ed al Comune di Ragusa. Ringrazio inoltre a nome mio e di tutti i componenti della WTC, le società che hanno creduto nell'iniziativa avviata, partecipando con fiducia alla missione: Azienda Agricola Ferreri & Bianco S.r.l., Azienda Agricola Valenti, Ottagono S.r.l., Cibus S.r.l., Ragusa Latte, Azienda Agricola Rollo, ditta Campisi Salvatore, Terre di Giurfo, Azienda Agricola Mistretta, Aziende Agricole Quignones, Seven Eagles Tourist S.r.l..
Il successo dell'iniziativa non deve però ingannare sulle reali possibilità per le imprese siciliane operanti nel food; le difficoltà di penetrazione commerciale del mercato La WTC, continua il Dott. Davide Giglia, è particolarmente cinese sono frutto di differenze culturali e legislative, ma soddisfatta dei risultati raggiunti con l'ultima missione; anche oggettive per la necessità di comprendere un numerosi sono coloro i quali si sono dichiarati interessati mondo lontano ed in continua evoluzione. alle produzioni caratteristiche del nostro territorio. L'interesse mostrato è frutto di una forte esigenza per il La creazione di un proficuo canale di sbocco per le mercato cinese di soddisfare una crescente domanda produzioni caratteristiche del territorio siciliano richiede alimentare, frutto sia del veloce e pressante processo di un impegno assiduo ed un lasso di tempo adeguato per urbanizzazione in atto, sia del miglioramento del tenore di un concreto sviluppo delle relazioni avviate. vita dei residenti (la riduzione della produzione agricola Sempre il Dott. Giglia precisa che: qualunque seria rende necessaria l'importazione di prodotti alimentari per iniziativa volta alla commercializzazione con il mercato soddisfare le necessità di alimentazione della cinese richiede impegno economico ed un tempo di popolazione cinese e l'aumento del reddito induce al azione non inferiore al triennio, oltre che una presenza consumo di altri prodotti alimentari, all'interno dei quali diretta sul territorio, mediante una struttura come quella quelli italiani possono godere di notevole spazio in quanto che la WTC ha già iniziato a consolidare. percepiti di alta qualità, si tratta pur sempre di Made in Dalle parole del Dott. Davide Giglia, traspare l'impegno e Italy). la dedizione di tutti i componenti della WTC srl, azienda I contatti avviati in fiera, superano i confini della Licatese che con sacrificio ha avviato un canale fino ad
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il Giornale di Licata
ora impensabile per molte aziende locali, ed alla mia domanda su quali sono i progetti futuri della WTC, così mi risponde: La nostra società è strutturata da diversi soggetti, ognuno dei quali ha competenze professionali in diverso campo, a seconda dei campi d'azione decisi dal consiglio d'amministrazione, si nomina un gruppo di persone composte sia da membri interni che da figure professionali esterne, ed a quel punto si inizia a stilare il programma dei lavori. Attualmente, forti e motivati dagli ottimi riscontri registrati sia sul campo navale che sul campo agro alimentare la WTC sta lavorando ad altri progetti di cui uno molto importante riguardante il tessile, e si stanno già impiantando le basi per la penetrazione di altri mercati, quali quello Russo, Romeno, Tedesco e Irlandese, infatti da qui a breve saranno consolidate collaborazioni in loco che ci permetteranno di offrire maggiori servizi e collaborazioni, inoltre la WTC sta perfezionando una rete di import ed export riferita a tutti i paesi anzidetti. Certo per tutto questo necessita da parte nostra un costante impegno e notevoli investimenti, confidiamo però di ricevere da parte degli enti incaricati i giusti appoggi che possano aiutare le aziende siciliane a sostenere le nostre iniziative, dimostrando così che anche se l'Italia non ha seguito l'esempio della vicina Spagna (stanziati dal governo spagnolo 40 milioni di Euro da destinare esclusivamente all'internazionalizzazione delle aziende), ugualmente miriamo di raggiungere importanti traguardi. Ascoltando tutto questo e soprattutto cogliendo l'entusiasmo che accompagna le parole del Dott. Giglia, l'augurio mio personale e di tutto lo staff del “Giornale di Licata” è quello di continuare a ricevere soddisfazioni sempre più grandi, contribuendo così alla crescita delle aziende locali. Noi del “Giornale di Licata” a nome di tutte le aziende siciliane, inoltre facciamo appello a tutte le istituzioni a ciò deputate, per fornire l'appoggio adeguato alle imprese interessate in modo da dare sviluppo positivo alle iniziative, a loro dedicate, da questa promettente World Trade Consulting srl. Sempre noi del “Giornale di Licata” ci impegnamo di tornare a scrivere per portare a conoscenza i cittadini dell'evolversi di tali progetti.
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Edizione Febbraio 2009 - 11
Televisione / Costume
il Giornale di Licata
La prima Tv on line di Licata, nata da un'idea di Davide Prestino, a settembre ha avviato una partnership con Lntv
LICATA NETWORK, LA FINESTRA DI LICATA APERTA SUL NEL MONDO In futuro saranno possibili anche dirette web di grandi eventi locali e tecnologia in alta definizione di Giuseppe Patti Vi siete persi il Tg di Licata Nuova Tv? Nessun problema perché, per chi ancora non lo sapesse, tutta la programmazione settimanale di LnTv è disponibile su internet, ad ogni ora del giorno e della notte, sul sito web www.licatanetwork.it. La tv on line, ideata da Davide Prestino, Direttore Tecnico di Lntv, creatore, tra le altre cose delle sigle di tutti i programmi in onda su Licata Nuova Tv, da quando è nata, ovvero nell'aprile del 2008, ha ricevuto 15.978 visite, un trend che ha avuto un incremento smisurato da quando LicataNetwork ha avviato la sua partnership con Licata Nuova Tv, due anime, lo stesso intento: informare tutti i licatesi sparsi nel mondo su fatti, notizie, curiosità che accadono in città. Collegandosi su www.licatanetwork.it, è possibile vedere i Tg e i programmi in diretta in streaming in tempo reale, inoltre quando si vorrà, per l'intera settimana, si potranno rivedere i Tg, le gare del Licata calcio, i programmi di approfondimento e, in esclusiva, la telecronaca in differita delle gare interne della Eurospin Licata. Sul portale sono presenti diverse sezioni
attraverso le quali si può rivedere tutta l programmazione televisiva di Licata Nuova Tv. “Lavoreremo presto sulle dirette web di eventi importanti per la città - annuncia il curatore del Sito, Davide Prestino stiamo lavorando anche per offrire agli internauti che ci seguono la tecnologia in alta definizione, vedere Licata Network sarà come vedere un programma in una Tv con tecnica digitale”. Il portale è passato dalle 1187 visite dell'aprile 2008, alle attuali 2956 ( dato aggiornato al 26 gennaio), con un incremento, ad esempio, tra agosto e settembre, del 77,6 per cento. Le pagine visitate sono passate dalle 1440 di aprile alle 7588 di gennaio. Nel primo mese dell'anno, il sito è stato visitato da internauti di Italia, Germania, Argentina, Francia, Stati uniti, Belgio, Svizzera, Venezuela, Spagna, Polonia, Regno Unito, Irlanda, Austria, Romania, Giappone e Isola di Runion. Insomma, senza timori di smentita, possiamo dire che Licata Network rappresenta veramente la finestra di Licata aperta sul mondo.
LICATA NUOVA TV SBARCA SU FACEBOOK La giovane e frizzante tv licatese apre un suo canale sul popolare Social Network Poteva Licata Nuova Tv, la giovane e frizzante tv licatese che strizza l'occhio ai giovani di Licata non farsi prendere dalla mania di Facebook, il famoso social network che nel giro di pochi mesi ha sbaragliato la concorrenza e che è diventato padrone assoluto della grande rete?
Certo che no, ed, infatti, ecco che da qualche settimana è nato su Fb, il gruppo “Amici di Licata Nuova Tv”. In pochi giorni gli iscritti al nuovo gruppo hanno raggiunto quota centosessanta, ed il numero aumenta di giorno in giorno. “Vogliamo essere in diretto contatto con chi ogni giorno ci segue, in Tv o su Internet, Facebook era una grande occasione da sfruttare e lo abbiamo fatto commenta Giuseppe Patti, Direttore Responsabile di LnTv, che aggiunge il profilo è aggiornato da tutti i componenti della redazione di giorno in giorno, gli utenti potranno trovare fotografie, informazioni sulla nostra programmazione, anteprime sugli ospiti dei nostri approfondimenti
settimanali, si potrà interagire con noi con segnalazioni, spunti di discussione e, perché no? proteste o reclami”. Entusiasti i commenti di chi si è iscritto al gruppo “Gli Amici di Licata Nuova Tv”, “I complimenti commenta Giuseppe Patti fanno sempre piacere perché sono la testimonianza diretta che stai facendo un buon lavoro, e poi sapere che la gente ci apprezza ci sprona a migliorarci e a cercare di offrire un servizio sempre migliore”. Da oggi, dunque, i canali per mettersi in contatto con la redazione giornalistica di Licata Nuova Tv aumentano, non più solo telefono, e mail, skype, ma anche Facebook, e allora che aspettate? Iscrivetevi!
Ogni mercoledì alle 21, “Bianco & Nero”
MARIA BERNASCONI TORNA IN TV Non lascerà la radio, dove conduce un programma mattutino Il passato e il futuro della storia televisiva cittadina. Maria Bernasconi lo scorso quattro febbraio è tornata a fare capolino nel piccolo schermo conducendo su Licata Nuova Tv la maratona “Pro Ellison”, un evento televisivo che ha visto impegnata l'intera redazione giornalistica della tv licatese, in favore della dolcissima Ellison, la bimba che da qualche mese tutta la cittadinanza ha imparato ad amare. Maria Bernasconi torna in video conducendo ogni mercoledì sera un programma di approfondimento tutto suo, dal titolo, “Bianco & Nero”. Come al solito, la signora Bernasconi tratterà argomenti più o meno leggeri con il consueto piglio, personalità e con quella carica di simpatia che da sempre l'hanno fatta considerare la più amata nel panorama televisivo locale. Nome e volto conosciutissimo in tutta la città, la Bernasconi ha iniziato la sua carriera mediatica in radio, poi è passata alla tv, con Video Faro prima e con Video Alfa dopo. Nel 2008 è tornata al suo primo amore, la radio, conducendo un programma mattutino ancora oggi molto seguito. Adesso il suo nuovo debutto in radio, a rappresentare l'ennesimo très d'union con la storica emittente televisiva licatese, Video Faro, tutt'oggi non ancora sostituita nei ricordi delle persone. Appuntamento su Lntv ogni mercoledì alle 21 con Bianco & Nero”, conduce Maria Bernasconi.
Anno nuovo problemi vecchi di Lucrezia Sciandrone
Orario Notiziari: 08.45 (replica) 13.40 Prima Edizione 16.40 (replica) 19.40 Seconda Edizione 22.45 (replica)
Licata Nuova Tv è ricevibile sui Ch 39 e Ch 40 in Uhf
L'anno bisesto e funesto, ovvero il 2008, è andato. Il neonato 2009, cosa ci porterà? Vedremo… Intanto ci porta nuovi morti, quelli di Gaza, dove non c'è mai pace. Non ho nessuna simpatia per i membri di Hamas, fondamentalisti radicali che lanciano razzi e sono alla ricerca di kamikaze ma nessuna simpatia neanche per Israele e la sua irruzione sui territori palestinesi, chiamata poeticamente “operazione piombo fuso”. Allora con chi sto? Sto con la gente che soffre, che chiede solo di poter vivere. Non si può terrorizzare, affamare, comprimere e reprimere un popolo e poi magari aspettarsi che lancino confetti. La questione palestinese non si è mai voluta risolvere ed è vergognoso che continui questo massacro sotto gli occhi dei governanti di tutte le nazioni che stanno solo a guardare :dopo aver espresso solidarietà e condanne, dopo aver intimato il “cessate il fuoco “ di routine, tornano ai loro affari senza proporre nulla di concreto. Intanto in America si è insediato Obama e si assiste ad una crisi economica gravissima con la continua perdita di posti di lavoro. Chiudono tutti, dalle piccole società ai colossi che sembravano inaffondabili come il Titanic. Il problema in America come in Europa, è che molte società hanno accumulato nelle loro casse fortune inimmaginabili, frutto di speculazioni azzardate. Quello che non capisco è che nessuna di queste società si sognava di dividere gli utili con i contribuenti, però ora attendono con ansia che tutta la collettività ne condivida i debiti. Qualcosa mi sfugge, ma devo ammettere che sono totalmente ignorante in fatto di
economia. Sempre in America, Bush si è recato a dare il commiato finale alle truppe dislocate in Iraq ed anche un giornalista iracheno ha voluto congedarsi da lui simpaticamente lanciandogli contro un paio di scarpe e chiamandolo “cane”, forse un messaggio allusivo per ricordargli una guerra ingiusta. Russia ed Ucraina per il momento hanno smesso di litigare per il gas, ma potrebbero ricominciare…E da noi che succede? In Italia si assiste allo sgretolamento del PD, con i suoi inquisiti che fanno gridare Veltroni ad una congiura della magistratura nei confronti del suo partito. Si è berlusconizzato anche lui e sembra ormai una regola comune che, quando salta fuori qualche altarino, dietro ci sia una cospirazione: ci si dimentica però che davanti sicuramente c'erano delle persone che hanno approfittato di qualche cosa. L'appartenenza ad un partito politico, qualunque esso sia, non deve intendersi come una franchigia per poter compiere razzie. Per contro c'è un Berlusconi ottimista estremo che esorta gli italiani ad aver fiducia e a spendere per sostenere i consumi, il modo migliore per allontanare i fantasmi” irreali “ della recessione globale. Spendere, certo… ma con quali soldi? Che distratta che sono! Con la social card di Tremonti si possono fare follie! Dobbiamo essere ottimisti come dice il premier, ma lui ha miliardi e miliardi di social card e noi no. Prendiamo atto che se le cose andranno male, sarà colpa solo del nostro pessimismo e quindi brindiamo con fiducia al futuro.
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA “Licata, la cultura e la Provincia ingrata” In quanto i dati oggettivi la indicano sicuramente come il terzo polo turistico della Provincia di Agrigento; grazie agli oltre 2.000 posti letto già disponibili nel proprio territorio comunale, a cui vanno senz'altro aggiunti, altri 2.000 posti letto, delle strutture ricettive di Falconara e Disusino, che anche se ricadenti in
territorio di Butera, sono da considerarsi, a tutti gli effetti, legati alla città di Licata. Città in cui, tra l'altro, non mancano i luoghi suggestivi ed artisticamente coinvolgenti per organizzare eventi e manifestazioni di grande interesse ( dalla piazza d'armi del castel Sant'Angelo, con annessa area archeologica, ai chiostri della
Badia e San Francesco, alla barocca piazza Sant'Angelo o alla piazza Liberty del Municipio). Purtroppo, ancora oggi, - conclude Biondi -questa nuova realtà turistica che è divenuta la città di Licata continua ad essere dimenticata dalle Istituzioni Provinciali. Questo anche perché, per dinamiche politiche difficilmente spiegabili agli
oltre 14.000 elettori licatesi che ti hanno votato, nessun rappresentante di questa città è stato inserito nella Giunta Provinciale”. Si Presidente D'Orsi, ti hanno votato...ma forse già si sono pentiti perchè Lei, che doveva essere il Garante dei Licatesi, si è dimenticato che esistono... . Gennaro De Marco
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Scuola
- Edizione Febbraio 2009
il Giornale di Licata
Raccontami una storia
Concluso il progetto di potenziamento della lingua straniera curato dalle insegnanti Angela Cosentino e Sabina Risplendente
Di Giuseppe Mistretta
UN MUSICAL IN INGLESE PER LA “A. BONSIGNORE” di Antonella Cammilleri Con la chiusura del primo quadrimestre l'anno scolastico è per metà già concluso, ci avviamo dunque alla seconda fase del percorso iniziato a Settembre. L'Istituto Comprensivo “A. Bonsignore”, diretto dalla prof. Maria Marino, fa il bilancio dei primi mesi di lavoro e raccoglie i frutti o per meglio dire il successo dei progetti avviati. In questo numero parliamo del progetto di potenziamento della lingua straniera che si è concluso con la rappresentazione del musical in lingua inglese “A Christmas Carol”, un adattamento in musica della famosa opera di Charles Dickens sullo spirito natalizio. Questo lavoro fa parte di un progetto di potenziamento che ha lo scopo di migliorare le conoscenze linguistiche degli alunni, di migliorarne la pronuncia e l'intonazione e di fare acquisire loro più disinvoltura nell'esprimersi in lingua inglese. Il progetto è stato curato dalle insegnanti di inglese le prof. Angela Cosentino e Sabina Risplendente con la collaborazione delle proff. Antonietta Saulino e Francesca Antona. L' opera, portata in scena, vuole dimostrare come nella vita tutto può cambiare, come anche le persone cattive che esistono in questo mondo possono diventare buone soprattutto nel periodo natalizio in cui tutti siamo portati a fare del bene. La rappresentazione, avvenuta nei giorni 16 e 17 dicembre presso la scuola elementare “A. Serrovira”, ha ricevuto tanti consensi da parte degli spettatori per la bravura degli attori. I genitori, entusiasti per i progressi fatti dai figli, si augurano un futuro ricco di iniziative simili a
quella appena conclusa. Grande anche l'entusiasmo dei ragazzi che si sono impegnati per lungo tempo, anche nelle ore pomeridiane, ottenendo un successo più che meritato. Un plauso dunque a tutti gli insegnanti ma soprattutto agli alunni: Hylaria Vella, Martina Antona, Laura Graci, Chiara Cusumano, M a r i a R u s s e l l o , Va n e s s a R i f o r m a , Michelangelo Iacona, Salvatore tardino, Stefano Loquace, Chiara Bonvissuto, Viviana Bonvissuto, Angela Lanzirotta, Loredana Dainotto, Rosy Vitali, Samuele Timineri, Alberta Todaro, Ilaria Graci, Desirè Alabiso, Valentina Nalbone, Vincenzo Ritrovato e Antonino Moscato. Ricordiamo anche la bravura degli alunni della II H e della III D che a conclusione del musical si sono esibiti nel ballo Pump it Up ed hanno eseguito canzoni natalizie.
Alla Bonsignore alunni- cronisti di Lorenzo Peritore All'Istituto A. Bonsignore, diretto dalla Dirigente scolastica la prof. Maria Marino, fervono i preparativi del prossimo numero del giornale redatto dall'istituto, che potrebbe uscire alla fine di questo mese. Responsabile del “Progetto Giornale” è la prof. Giuseppina Cellura che si avvale della collaborazione delle prof. Antona, Cammilleri e Scopelliti. È indirizzato a tutti gli alunni dell'istituto, che, inutile dirlo, hanno aderito in gran numero e con grande entusiasmo. La redazione ci assicura articoli succulenti. La nostra città sarà analizzata al microscopio, con i suoi difetti ma, anche, con i suoi innumerevoli pregi; vi proporrà le curiosità più stravaganti ma, soprattutto si racconterà la vita della comunità scolastica. “La comunità scolastica - afferma la dirigente- è il luogo dove si creano legami interpersonali, nascono interessi, s'intrecciano vicende, si formano caratteri, in una parola “si vive” ma in un ambiente particolare in cui tutte le esperienze sono mediate dai Docenti e da tutto il Personale scolastico che hanno ben presente la costante valenza formativa della propria presenza. Ogni evento pertanto, piacevole o spiacevole, che riguardi un singolo soggetto o l'istituto tout court, viene rivisto, reinterpretato e, talvolta, sublimato alla luce dei diversi punti di vista e delle riflessioni indotte dai docenti con lo scopo precipuo di far maturare spirito critico e personalità sane”. Il giornale vuole essere un tramite affinché questo lavorio non resti sconosciuto alle famiglie e, talvolta, anche agli stessi alunni. Il progetto ambizioso continua la dirigente - è che, attraverso questo mezzo, si pongano le premesse per evitare che scuola e famiglia vivano vite parallele e talvolta contrapposte e contraddittorie sia per principi e valori sia per modelli comportamentali proposti”. “Ma il giornale - continua la prof. Cellura, responsabile del progetto dev'essere soprattutto un mezzo di libera espressione per gli alunni, un mezzo che li introduca nel mondo della comunicazione, che insegni loro a manifestare liberamente il proprio pensiero, a rendere noto ai grandi il loro punto di vista e ad accettare democraticamente quello altrui, uno strumento che li abitui al confronto e al rispetto di opinioni diverse. Un giornale che sia anche veicolo di cultura”. .
Il bambino e la storia: da sempre un rapporto difficile da mediare sia sul piano cognitivo che su quello emotivo. Lo studio della storia costituisce, infatti, per molti alunni di scuola primaria una vera e propria difficoltà sul piano della comprensione dei concetti storici e della loro ritenzione mnemonica. L'insegnamento scolastico tradizionale ha privilegiato un apprendimento meramente nozionistico basato sulla memorizzazione meccanica dei contenuti, con difficoltà oggettiva sul piano dell'apprendimento. Per questo motivo la storia ha conquistato il primato negativo di materia più odiata dagli alunni perché incentrata quasi esclusivamente sulla conoscenza di avvenimenti, date, nomi, rivoluzioni, guerre, armistizi e alleanze. L'impostazione contenutistica ha suscitato spesso negli studenti un comprensibile quasi giustificato rifiuto. È indubbio che la storia risulta di difficile comprensione per gli alunni di scuola elementare, per motivi legati alla sua complessità intrinseca in rapporto alle fasi evolutive dello sviluppo percettivo, del pensiero e del linguaggio. Il grado di astrazione dei fatti e la capacità di porre in relazione più fenomeni storici, formulare delle ipotesi, di dedurre i possibili effetti di una causa, di esaminare analogie, di cogliere differenze e di individuare la reciprocità tra i fenomeni sociali rappresentano le maggiori difficoltà incontrate dagli alunni che per maturazione cognitiva si trovano ancora nella fase delle operazioni concrete. Un altro elemento di difficoltà si ravvisa nel fatto che i contenuti storici non possono essere mediati dall'esperienza diretta. Infatti, gli avvenimenti del passato esulano dal quotidiano contesto esperienziale dell'alunno, che è portato a un inevitabile apprendimento meccanico contrastante sia con una reale concettualizzazione che con la sistemazione organica delle conoscenze in quadri cognitivi facilmente recuperabili e fruibili. Gli apprendimenti sul piano storico-sociale avvengono pertanto più lentamente rispetto a quelli scientifici, perché rispecchiano una «realtà» remota che sopravvive solo nei testi scolastici. L'insegnante, cioè, fornisce una spiegazione verbale degli eventi non potendo sfruttare sistematicamente mediatori didattici concreti o «caldi» (attività manuali, esercitazioni per contatto, giochi di simulazione e di ruolo) che favoriscono la concettualizzazione. Nell'insegnamento storico, infatti, è la parola il vettore didattico astratto privilegiato dall'insegnante. Le difficoltà incontrate dagli alunni scaturiscono proprio dal fatto che il docente utilizza la lingua (orale e quella scritta del libro di testo) come unico mediatore simbolico, definito «freddo» dai cultori della didattica per concetti. Di conseguenza gli apprendimenti risultano scarsamente significativi e duraturi, essendo destinati a un rapidissimo oblio. Che fare allora? Presentare solamente una
storia “a maglie larghe”, senza entrare nei dettagli oppure puntare su un adeguato metodo storiografico che parte dai documenti per ricostruire gli eventi e i fatti? Questo è stato l'obiettivo dei programmi di scuola elementare del 1985: puntare alla ricostruzione mediante l'analisi delle fonti. In realtà, anche in questo modo il problema dell'apprendimento e della ritenzione si è ripresentato nella sua problematicità. Trattandosi di bambini di scuola primaria, in cui è presente quello che gli studiosi chiamano “l'abisso del tempo”, è normale che le difficoltà esistano sul piano cognitivo. Non bisogna, però rinunciare all'insegnamento/apprendimento della storia, che non è solo “magister vitae, ma è soprattutto forte segno della cultura, a cui non è possibile rinunciare, senza perdere la stessa dimensione umana. Si potrebbe puntare allora, seguendo in questo la tradizione squisitamente anglosassone, su una dimensione narrativa della storia, dove conciliare aspetti emotivi e cognitivi. La logica del pensiero narrativo è diversa da quella del pensiero scientifico, basata sulla ricerca di relazioni lineari di causa ed effetto; quella del pensiero narrativo è la logica delle azioni umane, che si basa sui processi di interpretazione e comprensione del senso dell'esistenza. I comportamenti dei personaggi delle storie non hanno bisogno di una spiegazione logica, ma chiedono piuttosto di essere compresi e interpretati, ricreando significati all'esistenza. La narrazione è, come sottolinea lo psicologo americano Jerome Bruner, il primo dispositivo interpretativo e conoscitivo di cui l'uomo -in quanto soggetto socio-culturalmente situato- fa uso nella sua esperienza di vita. Attraverso la narrazione gli alunni delle classi V C e V D del II Circolo didattico “Leopardi” hanno recuperato la dimensione affettiva nell'apprendimento della storia e, quindi, adeguate motivazione che sino sviluppare in precise competenze.
E' stato un atto di scrittura creativa che ha condotto i giovanissimi allievi a scrivere testi fantastico-storici veramente plausibili, soprattutto perché raccontati in prima persona. E non è poco. E' nato così RACCONTAMI LA STORIA, un libro, edito da Lulu Press, in cui gli alunni delle due classi hanno sperimentato forme di narrazione creativa in modo puramente ludico.
Incontro al Liceo Linares con lo scrittore Seminerio di Giuseppe La Rocca Lo scorso 15 gennaio, con inizio alle ore 16:00, si è svolto nell'aula magna del Liceo “ Vi n c e n z o L i n a r e s ” d i L i c a t a u n interessante incontro con lo scrittore Domenico Seminerio. Lo scrittore siciliano, precisamente di Caltagirone, Domenico Seminerio insegna Lettere nel liceo classico della sua città.
Senza re né regno è il suo primo romanzo. Ha pubblicato inoltre due poemetti e studi archeologici sul territorio di Caltagirone e, con la casa editrice Sellerio Il cammello e la corda (2006) e Il manoscritto di Shakespeare (2008).Ê Le quattro docenti che si stanno occupando del progetto lettura sono Giuseppina Di
Franco, Floriana Costanzo, Angela Mancuso e Daniela Pira. Le attività del progetto lettura "Autore, raccontami..." prevedono altri tre incontri entro la fine dell'anno scolastico (le date sono ancora da definire) con gli scrittori Calogero Burgio, Evelina Santangelo e Gaetano Savatteri.
Piccoli grandi musicisti dell'istituto Comprensivo “F.Giorgio” di Mimmo De Caro Venerdì 19 dicembre, in occasione del precetto di natale, nella splendida cornice della Chiesa Madre, subito dopo laÊfunzione religiosa, si sono esibiti in un ensamble musicale gli alunni delle classi I A e II A ad indirizzo musicale, della Scuola secondaria di I° grado “Gaetano De Pasquali” di Licata. Intense sono state le emozioni che i piccoli musicisti hanno suscitato ad un pubblico molto attento, gli alunni hanno dimostrato di possedere un'ottima tecnica strumentale e sicurezza di esecuzione. Nell'ordine hanno eseguito brani del repertorio natalizio, notevole e bella è stata l'interpretazione di “ Fratello sole e sorella luna”, inoltre i piccoli musicisti hanno dato saggio di bravura nelle composizioni per due o più strumenti. “L'Orchestra” pensata dai
rispettivi Docenti di strumento musicale prof. Fiorenza, prof.ssa Gandolfo, prof. Maniglia, prof. Campo e prof. Di salvo, è costituita dalla classe I A e II A ad indirizzo musicale, suddivisi in 4 gruppi di sezione: Pianoforte; Tromba; Violino e Chitarra. Il Dirigente Scolastico prof. Vincenzo Pace, felice e orgoglioso della prestazione degli alunni, sottolinea che l'insegnamento musicale fornisce agli alunni, destinati a crescere in un mondo molto segnato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione, spesso soltanto subita, una maggiore capacità di lettura attiva e critica del reale, un'ulteriore possibilità di conoscenza razionale ed intuitiva di sé. Chi scrive, coordinatore dell'indirizzo musicale
ribadisce che, questo corso ha costituito e costituisce, nel nostro territorio, una necessaria risposta alle sempre crescenti istanze avanzate dall'utenza, che ritrova in questo servizio l'unica possibilità offerta dalle istituzioni pubbliche per avviare i propri figli alla pratica musicale, mediante lo studio di uno strumento. Inoltre, ha consentito Êe consente agli allievi uno studio più consapevole e approfondito delle discipline musicali, oltre ad individuare talenti in età precoce e fornire loro un'istruzione propedeutica all'eventuale proseguimento degli studi musicali, gettando così un ponte fra Scuola e mondo delle professioni.
Culture / Costume
il Giornale di Licata
IL FIGLIO ADOLESCENTE, QUESTO SCONOSCIUTO di Nuccio Peritore* Scrivere di adolescenti, di genitori e figli è diventata ormai una cosa frequente. Il sociologo, l'insegnante, l'educatore, lo psicologo, il genitore, il giovane affrontano il tema da una prospettiva specifica e originale. Nel mio lavoro di psicoterapeuta vengo a contatto con le tematiche adolescenziali, genitoriali e familiari che mi permettono di poter parlare di adolescenti e genitori descrivendo dei casi concreti e specifici. Penso che la descrizione dei casi concreti e le considerazioni che da essi si traggono possono essere d'aiuto a genitori che oggi “navigano a vista” nel loro rapporto con figli adolescenti. E' soprattutto a loro che intendo rivolgermi. Con loro voglio dialogare utilizzando le pagine di questo giornale, la mia email (
[email protected]) a cui, chi vuole, può indirizzare commenti, richieste, domande sui casi che io descrivo. -------------------------------------------La signora Anna, 42 anni, insegnante, viene allo studio e mi dice: “ dottore, non riesco più a capacitarmi. Sono confusa, stanca, arrabbiata. Con mia figlia Angela, di 16 anni, è un disastro, è incontrollabile; non la capisco più. Qualsiasi cosa io faccia , per lei non va bene. Il suo è un continuo no a tutto ciò che io e mio marito le diciamo. Ormai la chiamiamo “ la signorina no”. E poi la sua stanza. E' un caos. Disordine, incasinamento generale, letto disfatto, carta e giornali in ogni angolo, non trova mai le calze, il maglione e tutto ciò che le serve. E' sempre colpa mia se non trova le sue cose, se non le lavo la biancheria. A casa non alza un dito, non mi aiuta per niente. La casa è per lei un albergo e un ristorante. Tutto il giorno con il telefonino in mano, con il computer acceso e poi, quando deve uscire, passa ore intere chiusa in bagno, a prepararsi. La mattina quando va a scuola è vestita come una modella. E' perfetta. Tutto alla moda, intonato, ricercato. Come il suo motorino che tiene sempre pulito, efficiente, in ordine. Ogni tanto mi rilasso un po', quando va a studiare da Clara, una sua compagna di scuola. Anzi, l'altro giorno ho incontrato la mamma di Clara che mi ha fatto i complimenti, dicendomi che Angela è una ragazza dolcissima, ordinata, puntigliosa e studiosa, e che con lei, nelle pause dello studio, fa delle belle chiacchierate. Non ci capisco più niente. Muta, oppositiva, disordinata a casa, ma dolce, loquace e puntigliosa fuori casa. E' come se avesse due personalità. Dottore, può essere che mia figlia ha qualche problema psicologico, che sia malata, la posso portare in cura da lei ?”. La storia di Anna è comune, ed è vissuta in molte famiglie con conflittualità e sofferenza. Anna si pone alcune domande sulla salute mentale di sua figlia e cerca una cura specialistica; un intervento che accerti se la
figlia è malata, se vive una situazione di “disagio giovanile”. Anna è certo una mamma preoccupata. Le chiedo se ha detto ad Angela che sarebbe venuta da me, a cercare aiuto per sua figlia. “Certo che gliel'ho detto. Anzi le ho chiesto di venire anche lei; di venire qua a parlare un po' dei suoi problemi, di farsi controllare. E sa cosa mi ha risposto. Vacci tu dal dottore. Sei tu che sei fissata con l'ordine, gli orari, le regole e le malattie. Io sto bene, non ho nessun problema. Sei tu che devi farti curare.” A questo punto possiamo fare alcune considerazioni. Angela è una ragazza adolescente. Come tutti gli adolescenti, si trova ad attraversare una fase della vita, l'adolescenza appunto, “la via di mezzo”, che la porterà ad acquisire il senso della propria identità, del proprio valore, la capacità ad uscire dal grembo della famiglia per inserirsi nella città e nel mondo. Questo processo di acquisizione della propria identità avviene sperimentando fondamentalmente due esperienze: l'esperienza della differenziazione e l'esperienza della appartenenza. Per differenziarsi Angela deve necessariamente accentuare le sue diversità, deve contestare le regole. Non può essere la fotocopia dei valori e dei comportamenti dei suoi genitori. Deve dire no a questi modelli.” Io sono io se mi percepisco diverso da te”. E' naturale d'altronde che il processo di differenziazione inizi in famiglia. Chi meglio del genitore può comprendere il bisogno che esprime il figlio adolescente di essere unico, un individuo che la pensa e si comporta in modo diverso. Il fatto che Angela sia “ muta, oppositiva e disordinata” e che cerchi di costruire e sperimentare uno spazio di autonomia a casa, “ la stanza sempre in disordine”, è una grande prova di fiducia e di apertura ai suoi genitori. Immaginate se non potesse esprimere questo bisogno evolutivo di individuazione e differenziazione per paura di essere derisa, svalutata o punita dai genitori. Angela esprime anche l'istanza alla appartenenza. L'appartenenza è necessaria per acquisire il senso di sé, della propria identità. Io sono io, ho un valore, se gli altri mi accettano e mi riconoscono, se condivido con loro i miei comportamenti, i miei modelli. Così , come tutti i suoi amici adolescenti, deve essere elegante, perfetta e curata nell'abbigliamento; deve avere, come gli altri un motorino efficiente ed ordinato. E deve esprimere la sua capacità a dialogare, ad essere vista e valorizzata, riconosciuta come ragazza dolce, ordinata, puntigliosa e loquace, dalla mamma della sua amica, che non appartiene alla famiglia, ma al mondo esterno, verso cui Angela è protesa. Continuando il nostro colloquio, dico ad Anna che non possiamo parlare di sua figlia che non c'è, ma se vuole possiamo parlare di lei mamma, delle difficoltà che incontra con la figlia.
Anna sospira, mi guarda dicendomi che lei non ha mai parlato con nessuno dei suoi problemi, delle difficoltà che incontra con la figlia. Suo marito, quando cerca di parlargli, risponde che è lei ad essere troppo debole, che non riesce a far riordinare la stanza a sua figlia, a farle rispettare un minimo di regole di convivenza domestica, a non insegnare l'educazione ad Angela. In quei momenti si sente ferita e sola, ma pensa che in fondo suo marito abbia ragione. Lui lavora troppo, la sera rientra stanchissimo e non può occuparsi di queste cose di casa. “In questo” dice Anna “assomiglia molto a mio padre. Grande lavoratore; lui a lavorare e mia madre casalinga ad educarci. Mia madre dava le regole e a casa, se qualcuno trasgrediva, erano dolori; lei, con noi, sapeva sempre cosa fare, come comportarsi. Non era necessario che intervenisse mio padre; in fondo erano sempre “cose di casa”. E continua: “ io con mio padre ci stavo benissimo. Parlavamo poco, ma ci capivamo con lo sguardo. E poi lui, la sera, quando rientrava, giocava con me. Anche se devo dire di averlo in parte deluso. Lui voleva che io continuassi la sua professione di medico. Ma io ho voluto fare l'insegnante. Penso che per lui sia stato un dolore e una delusione. “ Facciamo alcune riflessioni su quello che dice Anna. Fa riferimento alla sua famiglia di origine, a suo padre e a sua madre ( “ lui a lavorare e mia madre casalinga ad educarci”.) e al loro modello educativo e relazionale ( “Mia madre dava le regole e a casa, se qualcuno trasgrediva, erano dolori; lei, con noi, sapeva sempre cosa fare, come comportarsi. Non era necessario che intervenisse mio padre; in fondo erano sempre “cose di casa”.) e descrive un marito che la colpevolizza scaricandole il compito e la responsabilità della educazione della figlia, lasciandola sola. Ma il modello della sua famiglia di origine e della sua adolescenza riguarda un modello ed un'adolescenza di circa trenta anni addietro. Non è possibile leggere l'adolescenza dei figli con il metro e il contesto della adolescenza dei genitori. I tempi e i contesti socioculturali, economici e storici fortunatamente cambiano. La sua famiglia attuale è molto diversa dalla sua famiglia di origine. Lei è un'insegnante, non una casalinga. Sua madre poteva essere una madre tutta casa e figli; lei lavora, ha un ruolo sociale e professionale, contribuisce alla vita economica della famiglia; ma sembra che sia lei che suo marito non tengano conto di questo. Ciò che emerge è la solitudine di Anna, la sua fatica a gestire il rapporto con Angela, con un marito che, dedito al lavoro, è sullo sfondo, la colpevolizza, ma non condivide con lei la responsabilità delle scelte e dei metodi educativi. Dico ad Anna queste cose e lei risponde che probabilmente molta della sua confusione, della sua fatica e del suo dolore nasce dalla sua solitudine. Conclude dicendomi che forse sua figlia Angela è “semplicemente un'adolescente che deve crescere” e che forse al prossimo incontro verrà insieme al marito. *Psicoterapeuta
Il Grande Fratello e gli spot per il Canone Rai
Marx, Bush e la maggiorata di Francesco Pira
“Ahimè, i vizi umani, per quanto li si possa immaginare orribili, hanno in sé la prova (sia pure con la loro infinita diffusione) dell'anelito dell'uomo verso l'infinito; ma si tratta di un anelito che spesso prende la strada sbagliata. Sono convinto che la ragione alle spalle spalle di ogni colpevole eccesso risieda in questa corruzione del senso dell'infinito”. Charles Baudelaire chiamato in uno spot per Mediaset forse avrebbe potuto pronunciare questa cosa vedendo scorrere sullo schermo di una tv la maggiorata del Grande Fratello. Quasi come fa nello spot del canone Rai il pover Marx costretto a vedere il comunista Michele Santoro su Raidue, o il quasi compagno Giovanni Floris ed il suo Ballarò. Maria Cristina Dal Basso è ormai al centro dell'immaginario maschile di tutti gli italiani. E' impossibile non vedere la sua sesta misura. E' assurdo pensare di non intercettarlain televisione, su internet e persino sul cellulare. Ormai qualunque sito la rappresenta. La rende vivissima nelle nostre menti, un po' nel cuore di tutte quelle mogli o fidanzate che non la sopportano e che magari non hanno, vere o rifatte le stesse dotazioni.
E persino la confessione della madre al settimanale Chi :”Il seno se l'è rifatto quando ha compiuto 18 anni. Ha pagato tutto lei, senza chiedere un euro né a me, né a mio marito”, tocca il cuore anche di tutti i genitori. Oppure accende il fuoco nelle menti. Ogni mente pensa di uomo mediamente eccitato pensa g u a r d a n d o Yu o t u b e o l a televisione a quella sesta misura chiusa nella casa del Grande Fratello 9.
E lei “Atomic Titten” sa che il fuoco brucia tutto. Le quarantamila visite al giorno nel sito di Youtube ed i 200 gruppi dedicati su Face Book sono numeri che parlano chiaro. Il fuoco arde le menti. E pensare che questa storia del fuoco delle menti non la tirò fuori Barack Obama, non ci crederete, ma l'impolare George W. Bush il 20 gennaio del 2005.
A rivelarlo nel volume Storytelling è Christian Salmon che narra: il 20 gennaio 2005, durante il suo secondo discorso di investitura, per celebrare la propria crociata democratica, ha esclamato, Bush ...<
>. Questa frase, oggi adattabile alla cara Maria Cristina Dal Basso, a Bush era stata suggerita da Karl Rove, ma come spiega Salmon e fece osservare Slavoj Zizek dal romanzo di Dostoevskij I Demoni e si riferiva all'azione spietata degli anarchici radicali che incendiarono un villaggio: “il fuoco è nelle menti, e non nelle case”. Ecco il problema del fuoco nelle menti esiste in questo momento anche in Italia, sopratutto nelle case. Si, nelle abitazioni degli italiani, dove le scene tra moglie e marito, tra compagna e compagno, e persino tra fidanzata e fidanzato, stranno creando quasi problemi di ordine...pratico (ancora non pubblico). Litigi sull'importanza delle misure, slogan contro le donne rifatte, campagne per mobilitare l'orgoglio maschile verso corpi modificati
come quello di Atomic Titten, Dal Basso, che comunque ha investito con fondi propri, come ha confermato la madre. Certo a fronte di mille preoccupazione di questi giorni: Fiorello che lascia la Rai per Sky e quindi possiamo soltanto ridere a pagamento, Maurizio Costanzo che intervista la moglie Maria De Filippi, su Sanremo ma lei risponde su Amici,il povero presidente della commissione di vigilanza che viene cacciato nel senso che ha perso la commissione che è stata sciolta, dobbiamo seriamente riflettere su come gli equilibri delle famiglie siano effettivamente mutati e come si siano riaperte vecchie crepe dopo l'avvento di Maria Cristina. Parafrasando Obama l'eroina del GF9 potrebbe dichiarare: 60 anni fa una donna con le mie misure in un ristorante sarebbe stata servita immediatamente. Oggi io giuro che una sesta misura mostrata sapientemente in tv e su internet può cambiare la vita. E come Platone la maggiorata del Grande Fratello non esiterebbe a sussurrare anche fuori dal Confessionale : Sii gentile, perchè chiunque tu incontri sta combattendo una battaglia ancora più dura. Persino Marx che ha dovuto mettere anche la sua faccia per ritrovare un Capitale con il canone Rai.
Edizione Febbraio 2009 - 13
All’emigrante naufrago di Anna Lo Verme Misere imbarcazioni valicano sontuosi oceani Meravigliosi sotterranei marini si trasformano in cimiteri, risucchiando vorticosamente le misere imbarcazioni Poveri viaggiatori senza speranza! Disperati in cerca di futuro che lontano e pavido si mostra al povero e affannato naufrago Cercatore di cibo che affannosamente pieghi il tuo volere a chi promette oro in cambio di denaro intriso di sudore Non inchinarti alla magnificenza di chi ti mostra oro in un viaggio che su di un vascello carico di promesse, sprofondare ti fa negli abissi Come animali ammucchiati in massa Intrisi di sudore Annebbiati da sete e fame Vestiti di cenci strapazzati, vengono trasportati come Vacche al macello Olocausto di innocenti! Bramosia di potere che perdere fa il senno della ragione Per pochi soldi dati in pasto ai Pescecani in nome di promesse mai mantenute Sfruttati come bestie Dissacrati nei Diritti Umani nell'Auschwitz dei giorni a noi vicini Migliaia di lapidi senza nome di sconosciuti viaggiatori in cerca di pane Bimbi senza volti e senza nome Figli di emigranti partoriti su lerce imbarcazioni Cosmopoliti senza lustri e senza pianti Figli di un Dio che forse non li vuole Quale peccato hanno mai commesso? Quale colpa devono scontare in un posto privo di promesse e di futuro che nella disperazione li porta ad annegare?
Esce ad aprile il nuovo lavoro della nostra concittadina Germana Peritore Tante Sicilie, tante Americhe
Uscirà in aprile il nuovo libro della professoressa Germana Peritore, nostra concittadina, fine intellettuale ed autrice di numerosi saggi. Il nuovo lavoro nasce da una memoria familiare che alimenta l'immaginazione, durante un'infanzia scontrosa e un'adolescenza obbediente. Ma le affabulazioni di una nonna, sulla emigrazione della famiglia negli U.S.A. nel corso di un secolo, di un padre, sulla diretta esperienza dello sbarco degli americani a Licata, sono così potenti da produrre nell'autrice bambina un amore smisurato per quel racconto, da una parte, e, dall'altra, per il cinema americano e la sua fascinazione attraverso le colonne sonore. Il prologo è autobiografico, parla dei segnali delle nostre scelte, del rapporto conflittuale con la propria terra-famiglia da cui si fugge, per disagio divenuto insopportabile. Finché, maturato il distacco e il disincanto, non giunge il tempo della riconciliazione, attraverso misteriose vie: la rivisitazione degli scrittori siciliani, la riscoperta memoria di una famiglia, la scrittura come autoterapia, ma anche tentativo di dare un senso alle cose. Nel cap. I Peritore brothers la storia di una famiglia si snoda fra Louisiana e Licata, fra clandestinità, intraprendenza, storie di pizzo, senso del dovere e della necessità. Personaggi di grande fascino, come Frank, oppure senza qualità, donne abbandonate, fragili o matriarche gigantesche, come la bisnonna, si inseriscono in un'aneddotica esilarante o commovente. Fino alla fine del sogno americano e al ritorno malinconico di alcuni personaggi. Nella terza parte sono i soldati americani ad arrivare in Sicilia e l'occupazione, a Licata, si rivela singolare, tenera, arrogante, appassionante nel teatro di Piazza Elena. Ma lungo il percorso temporale del libro, brevi pagine di un diario di viaggio a New York, nel 2001, creano contrappunto alla memoria del passato con un'esperienza nel presente, attraverso un immaginario fatto di celluloide, swing, letteratura e un episodio colorito di suspense. Il finale, a sorpresa, chiude il cerchio in modo surreale.
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Cultura / Costume
- Edizione Febbraio 2009
VI RACCONTO GLI “IRICANTI” di Lorenzo Alario Il gruppo Iricanti vide la luce a Licata nel lontano 1981 da una mia idea e di Armando Sorce. Oltre l'amicizia ci legava l'amore per la musica folk e il linguaggio dialettale, che ben si sposa con le melodie e le sonorità che la musica mediterranea porta dentro di sé. Insieme iniziammo a coinvolgere altri giovani : Mimmo Nicastro , Enzo Trentino, Serenella Tonon, Concetta Casano e la sorella Angela e successivamente tutti i giovani musicisti più rappresentativi della scena licatese, per un progetto artistico volto alla riscoperta di canti e poesie tradizionali. A questi canti presto si aggiunsero quelli che iniziai a comporre musicando poesie di autori siciliani anonimi, e successivamente canzoni completamente originali anche nei testi. Credo che in quegli anni gli Iricanti siano stati sotto molti aspetti un punto di riferimento per molti giovani, pure attraverso la realizzazione e organizzazione di manifestazioni canore e persino di una riuscitissima Festa di Sant'Angelo dell'allora Sindaco, Giovanni Saito, il quale volle affidarci la realizzazione del 45 giri con la canzone “ Forza Licata “, inno ufficiale della squadra che da lì a poco portò la Città alla ribalta del mondo calcistico italiano, sul lato B fu incisa la canzone “ U piscaturi “,
scelta da Tele Etna come sigla della seguitissima trasmissione televisiva “ Il Campanile d'Argento “ . Gli Iricanti per un decennio si esibirono inserendo a secondo del percorso artistico nuovi musicisti per citarne alcuni fra i più importanti Calogero Marrali, oggi famoso batterista jazz , Pippo Mazzeo, Tonino Todaro,. Ninni La Marca, Alessandro Marino, Luisa Biondi, Franco Castagna e Alessio Vitali, con il quale ho scritto a quattro mani l'inno del festival folkloristico “ Insieme, “ organizzato dal Gruppo “ A Lanterna “, che si può a s c o l t a r e s u Yo u t u b e . L e motivazioni che indussero il gruppo Iricanti, alla fine degli anni ottanta, a non esibirsi, furono di natura professionale legate al lavoro dei componenti, nonostante fosse ancora di prospettiva la nostra vena creativa. Quell'esperienza fatta non solo di collaborazione artistica, ma soprattutto di amicizia lasciò dentro di noi le radici, che non permisero al tempo di sciogliere il filo che ci legava e così a conferma di quel che recitano i versi di una mia canzone: “ Focu d'amù acqua 'un c'è ca 'u po assutari, mancu si tu 'u jetti 'nfunnu o mari “, ecco che per incanto , quando meno ce lo saremmo aspettati , sgorga ancora più forte di prima il desiderio di ritornare sulla scena artistica , così alla fine dell'estate scorsa rinascono, come
una Fenice, gli Iricanti. Al nucleo storico del gruppo di cui faccio parte con Concetta e Armando, fra la fine del 2007 e durante il 2008, si aggiungeranno gli altri componenti. Il gruppo, che ha debuttato il 3 di gennaio di quest'anno al Teatro “ Re Grillo “ di Licata, adesso risulta formato da: Armando Sorce ( chitarra e voce), Concetta Casano (voce), Lorenzo Alario ( chitarra ), Alessia De Caro (violino), Cinzia Marotta (voce), Mimmo De Caro ( mandolino), Giampiero Iacona ( basso e cornamusa), Vincenzo Farenella ( percussioni ). Ho raccontato la storia di questo gruppo, in breve sintesi, per collegare il passato al presente, sicuro di rinnovare in futuro nuove emozioni, legate ad un'esperienza poetica, antropologica, umana e musicale trentennale, nella speranza di poter contribuire alla ritrovata identità del Popolo licatese, che permetta uno scatto di orgoglio culturale, degno della nostra storia.
Quanti sanno che Frank Sinatra è di Lercara Friddi... di Pierangela Maniscalchi Lercara e Frank Sinatra: sembra ormai un binomio inscindibile. Tanto che anche il britannico “The Times” si è accorto dell'esistenza di questo “piccolo pezzo di mondo”, una volta noto solo per i “carusi” - sfruttati delle miniere di zolfo. Ora - grazie alle ricerche di uno storico locale e alla passione per la musica di due giovani lercaresi il nome di Lercara Friddi è legato a quello della “Voce” per antonomasia: Frank Sinatra. La scoperta di alcuni certificati negli archivi parrocchiale e comunale ha gettato finalmente luce sulla vera origine di “Ol' Blue Eyes”: il nonno Francesco Sinatra, of course è nato e cresciuto in questo paese della provincia di Palermo e nel 1900 si unì alla schiera dei migranti in cerca di fortuna in terra straniera. L'America. Ed è da qui, da Lercara, in Via Regina Margherita, che prende il via la storia di un “lercarese” “Frankie the Voice” - che ha trovato nella grande e sconfinata terra americana la sua fortuna. Anzi, l'ha creata, fino a divenire leggenda. In tutto il mondo. E ora “rischia” di trascinare con se anche Lercara, che dopo questa scoperta è divenuta polo d'attrazione per le principali rassegne musicali d'Italia. Prima Lumarzo in provincia di Genova e ora Moncalieri nel Torinese hanno chiesto al Comune di essere ospite degli eventi jazz da loro organizzati. Ma come in tutte le storie che si rispettino, procediamo con ordine. Dal 22 al 24 agosto scorsi con la sponsorizzazione del locale Parco culturale “Valle del Torto e dei Feudi” proprio a Lercara si è tenuto un evento che ha avuto come obiettivo principale quello di rendere nota la scoperta delle origini lercaresi della famiglia Sinatra: il “My Way Festival”, rassegna di musica jazz che accanto agli eventi prettamente musicali i concerti sotto le stelle di Michael Supnick, Ada Montellanico e Gigi Cifarelli ha ospitato al suo interno una mostra-mercato di prodotti agro-alimentari e artigianali. «Un tributo a uno dei più celebri “migranti” della nostra terra, Frank Sinatra, ma anche un omaggio a tutti gli “sconosciuti” che hanno lasciato la Sicilia per cercare fortuna, “stranieri in terra straniera”»: è in queste parole del sindaco di Lercara
Gaetano Licata che si può riassumere lo spirito del “My Way Festival”, manifestazione pensata e realizzata proprio in occasione del decimo anniversario della scomparsa della celebre “the Voice”. E non è finita qui: dopo l'eco avuta sui principali media nazionali e internazionali si sono occupati della scoperta fra gli altri “La Stampa” di Torino, l'Ansa, RadioUno e il già citato “The Times” Lercara è stata invitata alla rassegna “Hello, Frank!” organizzata dal comune di Lumarzo, in provincia di Genova con la sponsorizzazione della Regione Liguria per un gemellaggio. Perché? Perché questo piccolo centro del genovese da alcuni anni mette su una manifestazione dedicata a “the Voice” in quanto paese natale della madre, Natalina “Dolly” Garaventa.
Ora tocca invece a Moncalieri e non è un semplice gemellaggio: si tratta di due serate dedicate a Frank Sinatra in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa in cui protagonista sarà proprio Lercara. La manifestazione si chiama “Moncalieri Jazz” ed è giunta alla sua undicesima edizione. Organizzato in una “Pre-rassegna” e in una “Rassegna” vera e propria, l ' e v e n t o o s p i t e r à il 7 e il 16 novembre un pezzo di Sicilia, uniti nel nome di “Ol' Blue Eyes”. Venerdì 7 novembre alle 21, Famija Möncalereisa di Via Alfieri, 40 a
Moncalieri si terrà un concerto intitolato “La Canzone Americana al tempo di Frank Sinatra”, in cui le voci soliste saranno quelle della lercarese Giusy Pollani e del palermitano Daniele Guastella, giovani promesse della musica siciliana, che hanno vinto la prima edizione del concorso interno al “My Way Festival” dedicato alla scoperta di nuovi talenti musicali. In questa occasione, sarà anche proposta una “rassegna” di prodotti tipici del territorio, a cura dell'Unione dei Comuni “Valle del Torto e dei Feudi”. Domenica 16 novembre, infine, sarà la volta di un vero e proprio ”Omaggio a Frank Sinatra”: alle 21, in diretta dall'Auditorium Rai “Toscanini” di Torino, l'Orchestra sinfonica nazionale della Rai diretta dal maestro Giancarlo Gazzani accompagnerà le voci di Larry Franco, Ray Gelato ed Emma Re nella reinterpretazione dei più grandi successi di Frank Sinatra. Il concerto organizzato con la collaborazione di RadioRai e RadioScrigno sarà condotto da Dario Salvatori. E Lercara? sarà presente con una delegazione il sindaco Gaetano Licata, lo storico locale Nicolò Sangiorgio e gli “inventori” del “My Way Festival”, Gianfilippo Geraci e Antonio Licata in veste ufficiale di “paese natale” della famiglia Sinatra. L'unico interrogativo dopo questa lunga storia però è sempre uno. Perché solo ora si scopre che Lercara Friddi è il paese d'origine dei Sinatra Francesco e Rosa Saglimbeni, genitori di Antony Martin, pugile e padre di Francis A l b e r t , a l i a s “ t h e Vo i c e ” ? Elementare, direbbero i lercaresi con l'avallo dello stesso Frankie: perché proprio in Via Regina Margherita, nacque e crebbe quello che sarebbe diventato famoso non per le sue doti canore, recitative o diplomatiche. Salvatore Lucania, alias Charlie “Lucky” Luciano. E proprio per questo Frank Sinatra amico di John Fitzgerald Kennedy e pericolosamente indicato, senza mai alcuna prova, come amico di alcuni gangster americani smentì la sua origine lercarese, mandando i suoi cultori a cercare le proprie origini a Catania. Ma questa è un'altra storia.
il Giornale di Licata
L'ASSESSORE CHIAMA, GLI “IRICANTI” RISPONDONO CONCERTO DEL RINNOVATO GRUPPO ETNICO AL TEATRO COMUNALE “RE GRILLO”
di Lorenzo Peritore Era nel programma delle Festività Natalizie il bel concerto dagli “Iricanti” del 3 gennaio scorso al Teatro Re Grillo, gremito per l'occasione in ogni ordine di posti. Per la situazione economica in cui versa il nostro Comune non si è potuto allestire un vero programma, e per tale ragione l'Assessore Claudio Morello, saggiamente, ha lanciato un appello ad Associazioni, Gruppi e persone, affinché organizzassero gratuitamente qualche evento che potesse rallegrare e ravvivare la città. C'è da registrare che l'appello è stato ben recepito e se qualcosa di simpatico e apprezzabile si è visto in occasione del Natale, si deve proprio a coloro che si sono lodevolmente spesi per amore di Licata e dei licatesi. A tutti loro va il nostro più sentito e meritato ringraziamento. Ma torniamo agli “Iricanti”, rinnovati sia nel gruppo che negli strumenti, che per poter essere pronti la sera del 3 gennaio, che coincideva oltretutto con il loro ritorno ufficiale sulla scena dopo un ventennio dall'ultima apparizione, si sono sobbarcati ad una serie di prove continue ed estenuanti durate più di un mese. Chi scrive questo articolo li ha seguiti molto da vicino ed è testimone del loro impegno e dei loro sacrifici, oltre che della loro indiscussa bravura. Assieme agli anziani(si fa per dire) del gruppo, dei quali parleremo subito dopo, formano l'ottetto i seguenti elementi: Mimmo De Caro al mandolino e alla chitarra, sua figlia Alessia che a soli 16 anni è già una virtuosa del violino, Gianpiero Iacona, di Ravanusa, al basso e alla inconsueta e a ff a s c i n a n t e c o r n a m u s a , Vi n c e n z o Farenella alle percussioni, quelle che scatenano il ritmo coinvolgente, e Cinzia Marotta con la sua fresca e appassionata voce. Poi i tre veterani: alla chitarra il Presidente del Gruppo Lorenzo Alario, compositore della maggior parte delle canzoni eseguite, Armando Sorce con la tradizionale chitarra e la sua caldissima ed espressiva voce, ed infine Concetta Casano,
una voce dolce e allo stesso tempo potente come un vulcano in eruzione. I pezzi eseguiti, quasi tutti composti dal Maestro Alario, con testi in dialetto siciliano, toccavano temi come il Natale con i suoi personaggi e l'amore che nelle canzoni non può mai mancare. E poi anche due dediche, una al nostro patrono Sant'Angelo ed una alla nostra Cuntastorie Rosa Balistreri. Diciotto i brani presentati, preceduti da una danza eseguita dalle bravissime ballerine Duilia La Rocca e Flavia Farenella, e intervallate da tre poesie in dialetto composte da Lorenzo Alario e recitate magistralmente da quel disinvolto e bravo attore che è Gaspare Frumento e da altre due, una delle quali dedicata a Rosa Balistreri, sempre in dialetto, composte e lette da chi scrive questo articolo. Il tecnico dei suoni e delle luci è stato Francesco Sottile, mentre i due grandi bouquet di fiori che hanno adornato il palcoscenico del nostro straordinario Teatro Comunale sono stati gentilmente donati dalla ditta Cassaro & Farenella. Da sottolineare l'impegno degli uomini dell'Associazione Pro Civis che hanno svolto il servizio di sicurezza in teatro anche loro in modo gratuito. Una serata superlativa, divertente e di ottimo livello, molto gradita ai tantissimi spettatori presenti che coinvolti dal ritmo lo hanno scandito più volte con il battito delle mani. In una serata in cui le armoniose note sono state le assolute dominatrici della scena, l'unica nota stonata che ha meravigliato tanto i musicisti quanto gli spettatori, è stata la latitanza dei nostri Amministratori. Nessuno di loro ha, infatti, sentito il dovere di presenziare ufficialmente l'evento per porgere i saluti dell'Amministrazione Comunale e soprattutto per ringraziare pubblicamente chi per amore e attaccamento alla propria città e ai propri concittadini si è impegnato gratuitamente con grande spirito di sacrificio e di abnegazione. Grazie Iricanti!!!
Lettura e criminalità. “Cosa avranno mai letto?” di Marvi Santamaria Novi Ligure, 21 febbraio 2001. Con la complicità del fidanzato, Erika De Nardo uccide a coltellate la madre e il fratellino di 11 anni. Il 14 dicembre 2001 i due fidanzati sono condannati rispettivamente a 16 e 14 anni di reclusione. Garlasco, 13 agosto 2007. Chiara Poggi è assassinata con un'arma da taglio nella sua villetta. L'indiziato è da subito il fidanzato della ragazza, Alberto Stasi. Perugia, 1 novembre 2007. La studentessa inglese Meredith Kercher viene trovata morta per una ferita al collo nella casa che condivideva con altri studenti, tra cui la principale indiziata: Amanda Knox, rinviata a giudizio dal GUP di Perugia il 28/10/2008. 800-700 A.C.: tra questi due secoli il poeta greco Omero scrive l'Odissea. 1490: viene edita la raccolta di laude di Jacopone da Todi, tra le quali c'è Donna de Paradiso.1304-1321: in questo arco di tempo Dante compone la sua opera celeberrima, la Divina Commedia. Nonostante dal secondo rapporto Demos Unipolis emerga che nel 2008 gli italiani sono più preoccupati dalla disoccupazione che dalla criminalità, nei telegiornali nazionali le notizie di omicidi continuano a essere una presenza costante e quasi quotidiana. Ma che collegamento c'è tra lettura e sviluppo della mentalità criminale? Bisogna premettere che se è vero che certi libri o film possono stimolare, nel male, una mentalità già perversa, è pure vero che non sarà un libro o un film a fare di una persona un criminale. Se si può accogliere, da un lato, la famosa affermazione di Oscar Wilde, secondo il quale «non esistono libri morali o immorali» ma «i libri sono scritti bene o scritti male», è pure ammissibile che le opere letterarie (così come qualsiasi prodotto dell'arte) hanno un qualche impatto sulla società e soprattutto sugli individui: non saranno certamente poche le persone che farebbero propria l'.affermazione «Quel libro mi ha cambiato la vita». Tuttavia, un libro che non sia affrontato con la corretta chiave di lettura (che non è per forza uguale per tutti) rimane soltanto un insieme di carta rilegata. E qui entra in gioco l'importanza dell'interessamento scolastico ai classici, dato il loro potenziale “benefico” (oltre che di arricchimento culturale) per l'animo di chi affronta la lettura. Ma la responsabilità nella formazione dell'identità personale non è tutta a carico delle istituzioni: gran parte del lavoro educativo è compito delle figure genitoriali. Rispetto al tema “Genitori e lettura con i figli”, alcune percentuali stimate dall'AIE (Associazione Italiana Editori) - nell'ambito del progetto “Stati Generali dell'Editoria 2008” dal tema “Scommettere sui giovani” ci danno un quadro generale della situazione: solo il 21,0 % dei genitori legge tutti i giorni fiabe e racconti ai propri figli; tra questi, il 62,8 % risiede al Nord, mentre il sud totalizza una percentuale inferiore (41,9%). La lettura ragionata di classici dai sani valori (al di là delle etichette religiose: è forse l'epica omerica immorale perché pagana? E Dante non sarebbe comunque rimasto un genio, anche se non fosse stato cristiano?) può fungere da spunto per una riflessione costruttiva sul nostro agire quotidiano. Come afferma Hermann Hesse: «Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso. Lì c'è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stelle luna. Perché la luce che cercavi vive dentro di te. La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca ora brilla in ogni foglio, perché adesso è tua». Dunque, come non fare propri i nobili sentimenti descritti nei classici? Come si può, dopo aver letto e riflettuto su opere come quelle sopraccitate, agire azioni malvagie o addirittura uccidere? La lettura, come il lavoro, nobilita l'uomo. A questo punto, allora, sorge un dubbio sui giovani coinvolti in quegli omicidi: cosa avranno mai letto?
Edizione Febbraio 2009 - 15
Sport & Poesia
il Giornale di Licata
Licata, Il lavoro della formica
Calcio Terza Categoria e Basket tra speranze e certezze
di Pino Santamaria Quando questo giornale arriverà nelle vostre case, per il Licata i giochi saranno fatti o quasi. Il cammino dei gialloblù di Alberto Licata, dopo il pareggio(buono) di Custonaci contro l'Agroericino, incrocerà al Liotta la Parmonval dell'ex Pietro Tarantino e poi un tris di trasferte ad alta tensione: Kamarat, Favara e Gattopardo. Tre derby dai quali il Licata dovrà uscire con il massimo risultato possibile. La società, con il buon Lillo Terranova al timone e con un Direttore Sportivo ambizioso qual è Peppe Cammarata, fino ad ora non ha sbagliato proprio un colpo. Risolta l'emergenza juniores in difesa per le assenze forzate degli infortunati Meli(auguri di vero cuore e un arrivederci a presto) e Lo Bue, con l'arrivo di altri due “piccoli” capolavori quali Peritore e Puccio. Ritoccato l'attacco con il baby Ascia, si dovrà lavorare molto sulla condizione fisica dei nostri attaccanti, considerato che, nel
di Pino Santamaria
momento in cui scrivo, i nostri “bombardieri” sono rimasti a secco o, quantomeno, non hanno più quella lucidità necessaria quando si trovano a tu per tu con il portiere. Giovanni Di Somma è un esempio per tutti: sbagliare per lui è quasi impossibile, quando si trova davanti l'estremo difensore. Purtroppo è accaduto sia in casa contro il Bagheria che in trasferta con l'Agroericino. Il fantasista gialloblù non si discute, pagherà forse quel mancato richiamo della preparazione, che di solito coincide con lo stop natalizio, e il gran campionato(al momento è ancora il cannoniere, mentre la piazza invoca un attaccante di razza) che fin qui ha fatto. Ecco, probabilmente bisognerebbe stare più vicino a Giovanni in questi momenti. Troppo facile osannarlo quando tutto và alla perfezione e regala un goal a partita. Per non parlare poi che, da quasi un mese,
scende in campo con un problema al piede. Detto questo, guardiamo il campionato ad oggi. I gialloblù hanno perso parecchi punti tra le mura amiche del Liotta, frutto di una serie di rocamboleschi pareggi, dove anche la fortuna gli ha voltato le spalle.(vedi l'indimenticabile derby con la Gattopardo). Ma è anche vero che ha superato scogli come il Bagheria e L'Agroericino. Gli altri, ad iniziare dal Villabate, devono ancora superare una serie d'esami non facili, scontri diretti e trasferte insidiose. Abbiamo conquistato pareggi importanti, punti d'oro, uno dopo l'altro. Arriverà il momento di sommarli, e forse ci stupiremo un po'. Vedremo alla fine se, la “formica” Licata, riuscirà nell'impresa di centrare una storica promozione, sicuramente più sofferta, avvincente e spettacolare, di quella passata e targata Piero Santamaria.
Il campionato di terza categoria vede ancora la Sant'Angelo impegnata ai vertici della classifica dove, tra Accademia Empedoclina, Sciacca e i gialloblù, si dovrà decidere la promozione alla serie superiore. La formazione guidata da Lillo Licata ha dalla sua parte l'esperienza dei veterani, uno fra tutti Roberto Cannizzaro, e un po' meno di freschezza atletica. Basterà? Per il basket, la formazione di Giancarlo Cigna appare lanciata alla conquista dei play off, come da programma iniziale. La Polisportiva Studentesca ha iniziato a carburare, mettendo in risalto la preparazione atletica( partita in ritardo) dei propri giocatori. Adesso basterà mantenere alta la concentrazione, sudare e recuperare qualche giocatore, tipo Vallina, dagli infortuni. Il buon coach ha dalla sua parte l'appoggio della società e tanta voglia di lavorare e far bene. Qualche incomprensione d'inizio campionato è stata ampiamente superata e, tranne qualche risultato negativo del quintetto arrivato più per sfortuna che per altro, tutto sembra andare verso la direzione giusta.
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IL SILENZIO di Lillo Taibi Il silenzio che timido stagna sulle note sopite del tempo, il silenzio che culla la mente e la pelle accarezza sovente, le labbra mi bagna, disseta, mentre danzo la musica arcana che il mio cuore pretende, che ama. Io lo vivo il silenzio, io lo voglio il silenzio che muto m'accende e di notte sorprende. Ma il silenzio di un'ora d'amore, il silenzio d'un bacio scambiato con quell'ansia e timore che accora quand'è che mi prende, mi doma?
TI STRAPPERÒ ALL'INGOTO di Giuseppe Mistretta Sfilano fuggendo le onde nei languori dell'eterno. Sfido con rabbia il tempoÊ e ne uccido le ore; lotto contro gli dèi per assaporarti ancora e ancora una volta sopra un letto di conchiglie. Passano veloci i venti e strappano respiri, mi consegnano seni profumati e sorrisi d'ambrosia. Ti strapperò all'ignoto, alle notti oscure dell'Ade, ruberòÊcorolle di baci tra i cerchi del mare. Amami ancora prima della fine
GRANDI BRACCIA
Tascabile !!!
SETTIMANALE DI ANNUNCI ECONOMICI TUTTI I VENERDÌ NELLE EDICOLE DELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO
di Daniele De Marco Grandi braccia Proteggono e lasciano partire guardano tornare e da lontano fanno sognare, grandi braccia ricovero per chi ne ha bisogno, sembrano cercare quanti non hanno più fatto ritorno.
SPAZIO PUBBLICITARIO OCCUPATO NELLA VERSIONE CARTACEA