Chiesa Del Purgatorio Fasano Schede Saggio

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Chiesa del Purgatorio - Fasano SCHEDE Scheda n° 1 Ignoto cartapestaio salentino del XIX sec. CRISTO MORTO

cartapesta policroma, cm. 181x61x41c. Il simulacro del Cristo morto, giace su un sudario bianco in posizione supina, con le gambe parzialmente sovrapposte e rannicchiate ed il corpo coperto da ferite sanguinanti. Accanto ai piedi, la corona di spine e i chiodi, simboli del martirio. Di buona fattura, la statua conserva ancora la cromìa originale e rivela le buone doti dell’artista nella resa anatomica dei particolari. La statua, posta su di una lettiga, veniva portata a spalla in processione durante le celebrazioni del Venerdì Santo. Particolarmente vivaci le vicende legate alla realizzazione di questa statua. Nel 1874, un contenzioso scoppiato tra la Confraternita del Purgatorio e la Confraternita del Sacramento, insieme alla quale veniva organizzata anticamente la processione del Venerdì santo, vide costretto il sodalizio del Purgatorio a dotarsi, intorno all’ultimo decennio dell’Ottocento, di un proprio simulacro del Cristo morto. Scheda n° 2 Ignoto cartapestaio salentino del XIX sec. CROCIFISSO

cartapesta policroma, cm. 29x22 (94x42 tot.) Gesù crocifisso è raffigurato spirante con il capo rivolto al cielo. Il corpo, coperto da un bianco perizoma annodato sul fianco destro, presenta numerose ferite grondanti sangue; anche i piedi e le mani, trafitti dai chiodi, sanguinano copiosamente. La testa non è coronata da spine nonostante la fronte sanguini abbondantemente, e ciò lascia pensare che la corona col tempo sia andata smarrita. La statuetta conserva ancora intatta l’originale cromìa e nonostante le ridotte dimensioni, rivela una buona fattura stilistica. Particolarmente curata è la resa anatomica del costato. Il Crocifisso, per le sua realizzazione, si può inserire nell’ambito di quella vasta produzione di Crocifissi modellati parte in creta e parte in carta. Scheda n° 3 Ignoto ceroplasta del XVIII sec. MARIA BAMBINA cera colorata, cm. 47,5x12,5 La piccola e paffuta faccina del neonato Gesù si presenta con gli occhi aperti e lo sguardo fisso e sembra far capolino dai merletti bianchi che ne fasciano completamente il corpo. Il simulacro, realizzato per essere impiegato ad assolvere al rito della Natività, appare inconsueto per il materiale con cui esso è stato realizzato; nonostante la cera sia un materiale che permette di sposare i vantaggi della pittura e della scultura. L’opera, anche se ben eseguita tecnicamente, non eccelle certo per bellezza di tratti. Con ogni probabilità essa non appartiene alla esigua produzione ceroplastica degli artisti di area salentina, raramente impegnati nella modellatura della cera colorata. Tra i pochi ricordiamo Luigi Guerra e Salvatore Sacquegna. (N.B. corretta l’iconografia nel saggio di Ostuni. Si tratta di Maria bambina) Scheda n° 4 Ignoto scultore del XIX sec. GESU’ BAMBINO

terracotta policroma, stoffa, cm. 57x22

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