GUERRA SANTA IN TERRA SANTA
ATLANTE GEOPOLITICO DEL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO
di Alfonso DESIDERIO
Attraverso le carte cinquant’anni di storia su scala locale e regionale. Dalle Nel 1948 nasce lo Stato israeliano riconosciuto da Usa e Urss ma accerchiato e aggredito dai paesi arabi. La seconda fase del conflitto (carta 5) risente dello scoppio della guerra fredda e del fenomeno del nazionalismo arabo. La data chiave è il 1956: con Nasser e la nazionalizzazione di Suez, l’Egitto è la nazione guida del mondo arabo, per peso demografico, politico ed ideologico. È sull’asse Tel Aviv-Il Cairo che si gioca il conflitto arabo-israeliano. A nord-est il Trattato Cento diventa nella regione l’architrave della dorsale anti-Urss degli Stati Uniti. Il fallito intervento franco-britannico a Suez (con il contributo israeliano) segna la fine dell’influenza nella regione delle due ex potenze coloniali, e consente a Mosca di inserirsi nello scacchiere mediorientale trovando una sponda nel nazionalismo arabo. Per gli Stati Uniti Israele diventa un baluardo antisovietico. Nella guerra del 1967 Israele conquista Gaza, il Sinai, la Cisgiordania e il Golan. Tel Aviv non si annette i Territori occupati (ad eccezione di Gerusalemme Est dove comunque viene lasciata agli arabi la gestione dei Luoghi santi), nasce l’idea della terra come pedina di scambio per ottenere la pace. Una nuova ondata di profughi destabilizza gli equilibri interni in Libano (guerra civile e interventi siriani e israeliani) e la Giordania (Settembre nero). La guerra dello Yom Kippur segna la definitiva supremazia israeliana sul piano militare tradizionale. L’Egitto di Sadat cede e fa la pace con Israele in cambio della graduale restituzione del Sinai e degli aiuti economici americani. La svolta egiziana e la rivoluzione islamica iraniana cambiano gli equilibri e aprono una nuova fase (carta 9). L’asse del conflitto si sposta verso est. L’Iraq di Saddam Hussein diventa protagonista con la guerra contro l’Iran di Khomeini e con la controversia petrolifera con il Kuwait, che sfocerà nell’invasione del 1990. Nel frattempo l’antagonista maggiore di Israele diventa il movimento nazionale palestinese che raggiunge il culmine nella prima Intifada nei Territori occupati. La guerra del Golfo e la scomparsa dell’Unione Sovietica rivoluzionano lo scacchiere mediorientale. Persa la sponda sovietica e di fronte all’espansionismo iracheno, 7 paesi arabi si alleano con gli Stati Uniti che dislocano truppe e basi nel Golfo Persico. È il terzo vertice di un triangolo strategico americano che ha in Israele e Turchia gli altri due punti di riferimento. Ma nella regione cresce intanto l’integralismo islamico (carta 13). Dalla guerra del Golfo escono indeboliti sia palestinesi che israeliani. I primi perché si sono schierati con Saddam Hussein, i secondi perché scoprono di essere vulnerabili ai missili iracheni, nonostante la loro potenza militare tradizionale (inutilizzata per non rovinare l’alleanza tra arabi e Usa). Entrambe le parti hanno interesse ad avviare il processo (carta 14) che porta alla pace tra Israele e Giordania e alla nascita dell’Autorità nazionale palestinese, ma che si conclude con i fallimenti negoziali di Camp David e Taba e con il prevalere degli opposti estremismi (seconda Intifada). L’11 settembre 2001 inizia la guerra al terrorismo internazionale. Dopo l’Afghanistan, il presidente Bush individua tre obiettivi nell’«asse del Male». L’Iraq di Saddam Hussein è il primo della lista per il rischio che si allei con la rete internazionale di bin Laden. Inoltre un governo filoamericano a Baghdad potrebbe consentire agli Usa di soppiantare (sul piano strategico e petrolifero) il vertice saudita del triangolo, non più affidabile. Ma nel frattempo si riaccende il conflitto israelopalestinese. Dopo i successi di Hizbullah nel Libano meridionale, la guerriglia degli attentati kamikaze si rivela efficace contro Israele, che reagisce con le forze militari tradizionali.
125
126
EGITTO
Il Cairo
al-Suways
al-Isma’ıliya
Porto Said
al-Suwayda
Damasco
al-Bid'
Elat al-’Aqaba
Tabuk
Ma’an
TRANSGIORDANIA
Amman
Beirut
A R A B I A
Turayf
al-Ramadi
I R A Q
S A U D I T A
al-Jawf
al-Rutba
La Gran Bretagna mandataria dell’Onu sulla Palestina annuncia il ritiro unilaterale per il maggio 1948. Il piano del 1947 delle Nazioni Unite prevede due Stati e Gerusalemme sotto controllo internazionale. Il piano è rifiutato dagli arabi. Il 14 maggio 1948 David Ben-Gurion proclama lo Stato di Israele, che viene attaccato da 5 paesi arabi che dopo alcuni successi vengono sconfitti. Transgiordania ed Egitto si annettono Cisgiordania e Gaza e lo Stato palestinese non viene alla luce.
Area principale di minaccia per Israele
Linea armistizio 1949
Percentuale di profughi
Direzione dei profughi palestinesi
Ex possedimenti britannici
Ex possedimenti francesi
Direttrici degli attacchi di: Libano, Siria, Transgiordania, Iraq, Egitto contro Israele
Massimo arretramento israeliano (1948)
Albukamal Abu al-Kamal ‘Ana
Mosul
Lega araba (1945)
Anno di indipendenza
al-Hasaka
Midyat
Dayr al-Zawr
al-Raqqa
S I R I A
Aleppo
TURCHIA
Antakya
Baniyas
LIBANO
Tel Aviv
Nicosia
CIPRO
1948 - 1949
Carta 1
ATLANTE GEOPOLITICO DEL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO
E G I T T O
Eilat
CONFINE DELLA PALESTINA
AQ
LIMITE APPROSSIMATIVO DELL'AREA IN CUI GLI EBREI SPERAVANO DI TERRITORIO MANDATARIO FONDARE LA LORO CEDUTO AGLI HASHEMITI ENTITA' NAZIONALE (1921)
TERRITORIO CEDUTO ALLA SIRIA FRANCESE (1923)
EMIRATO DI TRANSGIORDANIA
Ma’an
al-'Aqaba
Petra
Palestina
Beer-Sheva
al-Karak
Betlemme
Gerusalemme Amman
Ramallah
SIRIA (Fr.)
E G I T T O
Gaza
Eilat
ZONA SOTTO CONTROLLO ONU
STATO EBRAICO
STATO ARABO
Al-'Aqaba
Beer-Sheva
Hebron
Gerico
Nablus
Betlemme
Gerusalemme
Tel Aviv Jaffa
Hadera
Nazareth
Tiberiade
LIBANO
TRANSGIORDANIA
Gaza Rafah
Tel Aviv Jaffa Ashqelon
Irbid
al-Qunaytra
Damasco
IR
Nablus
Tsefat ‘Akko Haifa Tiberiade
Tiro
Sidone
Beirut
Haifa
PIANO ONU 1947
Carta 3 S I R I A
F. Giordano
Lit an i
IL MANDATO BRITANNICO IN PALESTINA
Carta 2
SINAI
Tiberiade
Hebron
Eilat
NEGEV
Beer-Sheva
Irbid
Area smilitarizzata Area sotto il controllo giordano Area sotto il controllo egiziano Israele
GIORDANIA (dal 1950)
Betlemme
Gerico
Nablus
Nazareth
SIRIA
Amman
LIBANO
GALILEA
Gerusalemme
ISRAELE
EGITTO
Gaza
Ashqelon
Ashdod
Tel Aviv Jaffa
Netaniya
Haifa
ISRAELE NEL 1949
Carta 4 GUERRA SANTA IN TERRA SANTA
127
128
Adana
SUDAN
Tabuk
al-Bid'
1960 Fondazione OPEC
al-Jawf
1958
I
al-Madina
USA
A
Dal ‘59
URSS
S
Bassora
Tabriz
S
Riyad
Prima e dopo la crisi del 1973, politica petrolifera filo americana
U
R
S
S
Esfahan
Q ATA R Doha
E.A.U.
Shiraaz
N
PAKISTAN Kerman
A
Dubai
Bandar’Abbas
R
OMAN
Abu Dhabı
I
Patto di Baghdad (1955): Gran Bretagna, Turchia, Iraq, Iran, Pakistan. L’Iraq esce nel 1959 e diventa Cento (trattato centrale)
Baku
BAHRAIN
K U WA I T al-Kuwayt
R
Baghdad
U
Settembre 1973 Embargo petrolifero contro l’occidente dopo la vittoria di Israele nella guerra Yom Kippur
Fino al ‘58
Kirkuk Q
Mosul
USA
R
ARABIA SAUDITA
Sett. nero ‘70 GIORDANIA
Dal ‘56
URSS
S I R I A
Damasco
1976
Aleppo
GRAN BRETAGNA
Amman Gerusalemme
6 195
EGITTO
Port Said
URSS
LIBANO Beirut
ISRAELE Tel Aviv
Intervento Francia Gran Bretagna 1956
1974 Nicosia VI Flotta Usa ‘58 CIPRO
Konya
T U R C H I A
Ankara
1950 - 1978
Carta 5
Controversie petrolifere
Area principale di minaccia per Israele
Guerra Civile
Repubblica Araba Unita 1958-1961
Occupazioni israeliane 1967
Pozzi di petrolio
Rivolte - guerre curde (1962, ‘74, ‘76)
Aiuti Usa
Aiuti Urss
L’organizzazione del Trattato Centrale (Cento) nasce nel 1955 come Patto di Baghdad tra Gran Bretagna, Turchia, Iraq, Iran e Pakistan. Nel 1957 gli Stati Uniti diventano membro associato. Dopo la caduta della monarchia nel 1958 l’Iraq si ritira e il 19 agosto del 1959 cambia nome in Organizzazione del Trattato Centrale. Il quartier generale viene spostato ad Ankara. Pensato per consolidare l’influenza britannica nel mondo arabo, diventa un bastione difensivo del blocco occidentale contro l’Urss. Si dissolve il 26 settembre del 1979 dopo il ritiro di Iran, Turchia e Pakistan.
USA
URSS
Membro Nato
Monarchia rovesciate
Monarchie - Emirati
ATLANTE GEOPOLITICO DEL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO
S i n a i
Offensiva Golan (9 - 10 giugno)
Offensiva Cisgiordania (6 - 8 giugno)
Offensiva Sinai (5 - 8 giugno)
GIORDANIA
(fino a Sharm al-Sheikh)
SINAI
Eilat
Controllo arabo
Annessioni israeliane EGITTO
Betlemme
Eilat
ARABIA S A U D I TA
ISRAELE
Gerusalemme
Nablus
Haifa
Tiro
Beer-Sheva
Tel Aviv
S i n a i
80 Gennaio 19
EGITTO
GIORDANIA
Amman
Irbid
SIRIA
LA PACE CON L’EGITTO (CAMP DAVID 1978) E LA RESTITUZIONE DEL SINAI
Carta 8
82
ARABIA S A U D I TA
NEGEV
Beer-Sheva
ISRAELE
Hebron
Gerusalemme
Ramallah
Nazareth
Tiberiade
GALILEA
LIBANO
e 19
N.B.: IL SINAI DA RESTITUIRE ALL'EGITTO
Gaza
Ashqelon
Ashdod
Tel Aviv Jaffa
Netaniya
Dopo la guerra del ‘67 il gen. Allon propone la restituzione di parte dei Territori occupati ad eccezione di Gerusalemme Est e di alcune zone strategiche (Golan, Giordano, costa da Eilat a Sharm al-Shaykh) a Giordania ed Egitto in cambio della pace. Gli arabi rifiutano, ma il piano rimane un modello per i negoziati successivi.
PIANO ALLON 1967
Canale di Suez
Carta 7
April
Eilat
ISRAELE
Beer-Sheva
Nablus
Gerusalemme
Tel Aviv
Haifa
Tiro
G I O R D A N I A
EGITTO
Canale di Suez
a
az
Golan
G
a
MASSIMA ESPANSIONE DI ISRAELE 1967
az
SIRIA
G
Carta 6
GUERRA SANTA IN TERRA SANTA
129
SUDAN
Tabuk
al-Bid'
al-’Aqaba
Sospeso dalla Lega araba dal 1979 al 1984
EGITTO
al-Suways
OLP
al-Jawf
al-Madina
R
A
Truppe Usa e alleati
Accordo frontiere 1974
BAHRAIN
Q ATA R Doha
E.A.U.
Shiraaz
Esfahan
Baku
K U WA I T al-Kuwayt
Bassora
Truppe Usa e alleati
Riyad
1990
Baghdad
Q
Tabriz
U R S S
Kirkuk
Embargo Onu
I
Mosul
ARABIA SAUDITA
GIORDANIA
ISRAELE Gerusalemme Porto Said
S I R I A
Aleppo
Damasco
Amman
LIBANO Beirut
Tel Aviv
CIPRO
Adana
T U R C H I A
Ankara
Nicosia
Konya
1978
Febbraio 1991
1979 - 1991
Febbraio 1991
130
Carta 9
N
Kerman
A
Dubai
Bandar’Abbas
R
OMAN
Abu Dhabı
I
U R S S
Flotte Usa
Controversie petrolifere
Monarchie - Emirati rovesciati
No Fly Zone
Filo-iracheni nel 1990-1991
Pace con Israele
Rivolta curda aprile 1991
Paesi membri della coalizione anti-irachena 1991 (alleati Usa)
Membro Nato
Guerra Iran - Iraq (1980 - 1988)
Invasione israeliana del Libano 1982
Aiuti finanziari Usa
Operazione Tempesta del deserto
Invasione irachena del Kuwait
Obiettivi missili iracheni (Israele e Arabia Saudita)
Area principale di minaccia per Israele
Zona abitata dai curdi
ATLANTE GEOPOLITICO DEL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO
GUERRA SANTA IN TERRA SANTA
131
132
Adana
Porto Said
EGITTO
SUDAN
I
R
al-Madina
Baghdad
al-Najaf
Karbala
Q
K U WA I T
No saudita a usare le basi per la guerra in Afghanistan Riyad
di i nt er
BAHRAIN
I
R
A
N
OMAN
Abu Dhabi
Dubai
Bandar’Abbas
Kerman
Controversie su frontiere marittime per sfruttamento petrolifero
T U R K M E N I S TA N
E.A.U.
Shiraaz
es si
Q ATA R Doha
Esfahan
en za
Baku
Alleanz a/co nve rg
Bassora
Tabriz
ARABIA SAUDITA
A
Kirkuk
ARM.
AZERBAIGIAN
RUSSIA GEORGIA
Guerra fredda Usa-Arabia Saudita
Proposta di pace principe ’Abdullah: Territori occupati ’67 in cambio Al-Jawf di pace regionale
15 dei 19 attentatori dell’11 settembre avevano passaporto saudita.
Tabuk
al-Bid'
al-’Aqaba
GIORDANIA
S I R I A
Damasco
Aleppo
Amman
LIBANO Beirut
Tel Aviv
1978
Incirlik
T U R C H I A
Nicosia
Konya
CIPRO
ea All
Ankara
1994
rgenza di in /conve tere n za ssi
1992 - 2002
Carta 13
Simpatizzanti - possibili collegamenti
Cellule
Rete terroristica di Bin Laden e gruppi alleati
Pace con Israele
Basi Usa
Truppe siriane in Libano
Incursioni israeliane
Minaccia di intervento americano
Città sante sciite
Luoghi sacri
Paesi considerati dagli Usa sponsor del terrorismo ma non accusati apertamente
Asse del male (Iraq, Iran, Corea del Nord)
Membro Nato
Pozzi di petrolio
Aiuti finanziari Usa
Attentati Seconda Intifada
No Fly Zone
PDK: Partito Democratico del Kurdistan UPK: Unione Patriottica del Kurdistan
ATLANTE GEOPOLITICO DEL CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO
6 febbraio 2001 Elezione di A. Sharon (Likud)
28 settembre 2000 Sharon alla spianata delle Moschee, inizia Seconda intifada
maggio 2000 Ritiro israeliano dal Libano del Sud
15 dicembre 1999 Incontro Barak-Faruk (ministro degli Esteri siriano), mancato accordo
4 gennaio 1999 Coalizione Netanyahu si rompe su accordi di Wye (sospesi), nuove elezioni 7 febbraio 1999 Muore re Hussein di Giordania 18 maggio 1999 Elezione di E. Barak (laburista)
4 novembre 1995 Assassinio Y. Rabin, Peres premier 20 gennaio 1996 Elezioni Anp 29 maggio 1996 Elezione B. Netanyahu (Likud)
1 luglio 1994 Trionfale ritorno di Arafat a Gaza 26 ottobre 1994 Accordo di pace Israele-Giordania
1993 Iniziano a Oslo le trattative segrete Israele-Olp
Gennaio - febbraio 1991 Guerra del Golfo
21 - 27 gennaio 2001 Fallimento Taba su proposta Clinton (a fine mandato) di accordo finale.
25 luglio 2000 Fallimento Camp David II su proposta di accordo finale (Barak-Clinton-Arafat)
5 gennaio 2000 Sharm II (zona A 13%, B 26% riserva naturale 3%) 21 marzo 2000 Sharm III (zona A 18%, B 22%, riserva naturale 3%) ultimo trasferimento sulla base dell’accordo di Wye
5 settembre 1999 Sharm al-Sheikh I (o Wye II o Wye plus) revisione accordi di Wye, ritiro Israele da 11% Cisgiordania (in tre fasi)
17 gennaio 1997 Israele cede il controllo dell’80% di Hebron 23 ottobre 1998 Wye Memorandum (Netanyahu-Arafat) ulteriore graduale ritiro israeliano (13% della Cisgiordania), riapertura negoziati finali
28 settembre 1995 Oslo II, firmato a Taba (Rabin-Arafat) ulteriori ritiri Israele, zone A, B e C.
13 settembre 1993 Dichiarazione dei principi di Washington (Rabin-Clinton-Arafat) 4 maggio 1994 Oslo I, firmato a Il Cairo (Rabin-Arafat, 60% di Gaza e Gerico e Anp) - inizia periodo di 5 anni per negoziati su accordo finale.
Ottobre 1991 Conf. di Madrid (Israele, Egitto, Siria, Libano e delegazione giordano-palestinese)
CRONOLOGIA DEI NEGOZIATI
Hebron
Gaza ISRAELE
Tulkarim
Hebron
Nablus
Gerico
Gerusalemme Est
Ramallah
CISGIORDANIA
Betlemme
Gerusalemme Ovest
ISRAELE
Riserva naturale 3%
Linea verde (linea d’armistizio 1949)
Zona C (controllo israeliano)
Zona B 22% (controllo misto)
Zona A 18% (controllo palestinese)
ISRAELE-ANP
Carta 14
GUERRA SANTA IN TERRA SANTA
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