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MERCOLEDÌ 18 MARZO 2009
il Cittadino
Sudmilano
CALANO LE COMPRAVENDITE, INTANTO A LODI LEGAMBIENTE E PROVINCIA INSISTONO SULLE PROPOSTE PER SALVAGUARDARE IL TERRITORIO
Cemento, l’incubo dei capannoni sfitti Nell’hinterland costruiti 32mila edifici industriali in dodici anni n L’avanzata del cemento non ri sparmia niente e nessuno: da Lodi a Milano i capannoni hanno “man giato” senza sosta la campagna. Nel Lodigiano, secondo i dati del l’Istat, tra il 2000 e il 2006 sono stati costruiti 518 capannoni, ogni anno sono stati “bruciati” un milione di metri quadrati di terreno. Nell’hin terland milanese, invece, nell’arco di dodici anni sono spuntati 32mila edifici industriali, una media di due complessi all’anno per ogni co mune della Lombardia. Il guaio è che molto spesso si tratta di un con sumo di suolo inutile: numerosi ca pannoni restano a lungo invenduti o sfitti. n I CAPANNONI DESERTI La Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) segnala un calo superiore al sette per cento per quanto riguarda le compravendite di capannoni in tut ta la regione. Si cerca di vendere o affittare, ma la domanda è svanita. «La cifra vale anche per il Lodigia no spiega Davide Mecca, presiden te della Fiap di Lodi , dove il mer cato per questo tipo di edifici ha piccole dimensioni. Può essere ap petibile solo se i prezzi riescono a non superare certi limiti e se le in frastrutture si muovono». Il problema è stato sollevato pro prio in questi giorni da Legam biente, che non solo ha diffuso i da ti dell’Istat, ma ha anche puntato il dito contro la “deregulation” volu ta dal Pirellone, attraverso una le gislazione che ha privilegiato gli insediamenti produttivi senza pre occuparsi del loro contenuto. «Purtroppo si tratta di una situa zione generalizzata afferma Da miano Di Simine, presidente di Le gambiente Lombardia , si tende a costruire dove il terreno è agricolo e si costruisce molto di più in su perficie. Per il futuro non sono fi ducioso, è vero che questo è un mo mento di crisi, ma le misure del Go verno non aiutano». Legambiente ha già presentato una proposta di legge per frenare il consumo di suolo, nel giro di pochissimi giorni sono state raccolta più di mille fir me. Nel weekend il consiglio comunale di Lodi ha dato il via libera fra le polemiche al Business Park, il po lo di insediamento per le imprese considerato da molti come l’ennesi ma colata di cemento. «È certamen te un sacrificio di terreno com menta Di Simine , ci auguriamo che possa essere applicato il crite rio che sta alla base della nostra proposta: applicare cioè una com pensazione, in questo caso si tratte rebbe di restituire alla comunità il verde tolto». n LA PROVINCIA DI LODI Palazzo San Cristoforo ha già pre sentato la sua idea per mettere uno stop al cemento: nei prossimi cin que anni non si occuperà più del l’uno per cento della superficie del la provincia di Lodi. Nei prossimi dieci anni, inoltre, si dovrà consumare meno del due per cento dell’intero territorio, una su perficie pari a 14.092.909 metri qua drati. Il che significa ridurre del 50 per cento l’assalto ai campi, rispet to a quanto fatto dal 1999 al 2000. Il vicepresidente della provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio, sottoli nea che proprio adesso attraverso i piani regolatori si disegnerà il Lodigiano del futuro, quello che prenderà forma nel 2020. Allo stes so modo, l’urbanistica di oggi è il risultato delle scelte del passato.
Consumo del suolo, Mezzi non vuole mollare: «Se superiamo il 50 per cento è una tragedia»
Non sono pochi, nel Lodigiano e nel Sudmilano, i capannoni in attesa di affitto «Con la nostra proposta afferma , tagliamo del 30 per cento la possibi lità per i comuni di consumare suo lo, questo non significa impedire alle diverse realtà di svilupparsi, ma obbliga semmai a essere parsi moniosi. È fondamentale costruire nelle zone dove gli insediamenti so no già esistenti, evitando l’urbaniz zazione lungo le arterie stradali. Un altro aspetto da considerare è la cultura del bello, materiali, colori e
risparmio energetico non sono aspetti da mettere in secondo pia no». Quello che serve per vincere la scommessa, secondo Santantonio, è una “ricetta” fatta di sanzioni per chi “sgarra”, una nuova legislazio ne regionale unita a una nuova po litica fiscale, fatta di incentivi per chi recupera edifici. «In palio con clude , c’è la nostra lodigianità». Greta Boni
n Milano e Sudmilano si stanno togliendo il terreno da sotto i pie di. Nel senso letterale del termi ne: se lo stanno mangiando pezzo dopo pezzo, e quando l’avranno mangiato un pò oltre la metà, per il 55 per cento (mancano tredici punti percentuali) addio natura. Fare vivere, o meglio rivivere, an che un solo campo diventerà un’impresa che sarà meglio rac contare a parole per i posteri. L’allarme è arrivato, non per la prima volta, ieri dalla Provincia di Milano. L’assessorato al terri torio, diretto da Pietro Mezzi, as sieme alla direzione Centrale per la pianificazione territoriale, al Centro Studi Pim e a Legambien te Lombardia ha presentato il va sto studio denominato «Atlante del consumo di suolo». Un report stilato negli ultimi anni, racco gliendo dati e cartografie in 130 pagine, su come nella provincia di Milano (con appendice lodigiana) proceda inesorabilmente il consu mo di terreni. Sempre più città città «larga» fra l’altro, perchè non riusciamo più a vivere tutti ammassati e sempre meno cam pagna. «Il territorio libero, non costruito, si attesta oggi in media a circa il 65 per cento della pro vincia ha osservato in apertura del convegno sull’Atlante l’asses
sore Mezzi il che significa che il suolo costruito è, sempre in me dia, il 35 per cento del totale. Die tro i valori medi si nasconde però lo sbilanciamento tipico fra nord e sud metropoli. Nel comprenso rio brianzolo ad esempio la super
L’assessore provinciale Pietro Mezzi ficie agricola è già scesa al 24 per cento, entro i confini comunali di Milano è al 34, nel Castanese sale quasi al 70 per cento. Nel Parco agricolo Sud Milano, considerato per intero dall’Abbiatense all’Ad da, l’80 per cento è agricolo; ma nel Sudmilano in senso stretto, cioè la diretta proiezione sud del capoluogo, il 41 per cento è già fat to di case, strade, capannoni» C’è una cifra che fa paura, e questa ci
fra è il 55 per cento: oltre questo valore, già abbondantemente su perato a nord di Milano, si arriva a un punto oltre il quale «un terri torio non si rigenera più; si leg ge nel volume i valori ambientali risultano irrimediabilmente com promessi». Ed il 55 per cento non è futuro remoto: al 35 per cento medio di superficie urbanizzata attuale, infatti, occorre già som mare i 134,6 chilometri quadrati di «urbanizzabile» individuato in provincia, il che significa salire al 42 per cento fra pochissimi anni. L’introduzione al Quaderno, fir mata dal direttore del Centro Stu di Pim Vittorio Algarotti, chiede anche con una certa apprensione «come si concilierà la salvaguar dia dei suoli con la necessità di uscire dalla crisi economica a tut ti i costi.» Per non soffocare nel cemento lo Studio chiede di guar dare ad esperienze europee come l’“Ecoconto” tedesco (sconti agli imprenditori che riqualificano a verde). Mezzi, dal canto suo, ha ri badito ancora una volta come il Piano territoriale di coordina mento provinciale accerchiato da 2000 emendamenti di opposi zione «stabilisca proprio il 45 per cento come soglia limite dell’ur banizzabile». E.D.
MEDIGLIA
PESCHIERA n GLI ESPONENTI DEL PARTITO DI CASINI INVITANO IL CENTRODESTRA A SUPERARE LE DIVISIONI
L’Udc lancia un “messaggio” al Pdl «Uniamoci alle elezioni per battere questo centrosinistra» PESCHIERA Udc Popolo delle Li bertà, prove tecni che di alleanza. Nel corso di un af follato incontro con la città svolto si lunedi sera presso la Sala Matteotti del pa lazzo municipale peschierese, gli Mongini esponenti territo riali del partito di Pieferdinando Ca sini hanno illustrato le linee guida in vista delle prossime elezioni ammini strative. In tutti gli interventi lo stes so comune denominatore: provare a superare gli attriti c+he a livello na zionale hanno provocato la rottura tra l’Udc e il resto del centrodestra, e presentare a Peschiera un candidato comune con l’obiettivo di sconfiggere il cartello elettorale del Partito Demo cratico. Presenti il commissario pro vinciale Gianni Verga, il membro del direttivo nazionale Salvatore Papa, il presidente dell’Udc milanese Roberto Mongini, e il capogruppo in Comune a Milano Pasquale Salvatore. A fare da anfitrioni Antonio Falletta, che re centemente ha ricevuto da Verga la delega a rappresentare l’Udc a Pe schiera, e Paolo Bersani, responsabi le territoriale: «Il dato politico è che in questa città è implosa una maggio
lia e Lega hanno applaudi to: «Finalmente, nel consi glio comunale di sabato, sono emerse le infinite contraddizioni del Partito Democratico peschierese, in cui sembra che un as sessore all’urbanistica fa cesse il bello e il cattivo tempo tenendo in scacco il primo cittadino. E nel rim pallo delle responsabilità ci si è dimenticati della gente, e dei loro problemi. A cominciare dalla viabili tà: questa giunta ha dato il via libera alla costruzione di un centro commerciale nei pressi della Paullese, mi domando se si siano re si conto dell’ulteriore con gestione del traffico che ciò provocherà. Ci sareb bero altri mille esempi, ma li terremo per la cam pagna elettorale. Posso pe rò rivelare la nostra prima scelta, non metteremo in Il pubblico presente l’altra sera a Peschiera per ascoltare le proposte locali dell’Udc lista trasformisti e perso ne dal passato torbido. ranza che si è retta per anni sul tra ministrazione. Mi auguro che non Non ci interessano i collettori di voti, sformismo ha argomentato Papa . venga sprecata per cause che nascono preferiamo uomini onesti». E sabato Ora per l’opposizione si apre una im a Roma e non hanno nulla a che vede prossimo (alle ore 17) a sostenere portante possibilità, quella di avere re con noi». Falletta ha chiosato ri l’Udc arriverà a Peschiera l’ex presi finalmente l’opportunità storica di chiamando all’unità il centrodestra, e dente della Camera Casini. prendere in mano le redini dell’am in sala i rappresentanti di Forza Ita Davide Stefanoni
COLTURANO
Alfa abbandonata in mezzo al paese: i carabinieri ritrovano il veicolo rubato n Un’auto rubata è stata ritrovata lunedì sera a Colturano, in via delle Industrie, da una pattuglia del Consorzio di poli zia locale Nord Lodigiano. Si tratta di una Alfa Romeo 156 di colore grigio metallizzato, rubata una settimana fa a Milano a un uomo che aveva presentato denuncia ai carabinieri di Crescenzago. Gli agenti l’hanno notata durante un normale controllo del territorio, intorno alle 22 di lunedì. Era abban donata infatti in un’area non adibita a parcheggio e così si sono avvicinati per un controllo: una verifica sul numero di targa è bastata per capire che si trattava di un mezzo rubato. L’auto era in buone condizioni ed è stata recuperata da un carro attrezzi, mentre gli agenti già ieri hanno contattato il proprietario per sbrigare le pratiche burocratiche necessarie per restituirgliela. Ora resta da capire se l’auto sia stata utilizzata per mettere a segno qualche furto nel Sudmilano: per questo le indagini sono ancora in corso. Non è la prima volta che a Colturano viene recuperato un mezzo rubato. Solo una settimana fa, infatti, ancora in via delle Industrie, gli agenti del Consorzio trovarono un camion Eurocargo Iveco sparito pochi giorni prima da una ditta di trasporti di Brembio.
Mediglia, riappaiono le auto del comune usate per razziare uno studio dentistico MEDIGLIA Erano state sottratte dal municipio a febbraio, utilizzate per caricare il bottino di una se rie di razzie portate a termine presso il comune di Mediglia, con una serie di furti nelle villette e in uno studio dentistico. Le due Fiat rubate, una Gran Punto e una Idea, nei giorni scorsi sono state ritrovate dalla polizia locale di Milano e consegnate al legitti mo proprietario, il comune di Me diglia. Le vetture erano in perfet te condizioni, solo impolverate perché abbandonate da una deci na di giorni a Milano. «Le abbia mo ritirate e ripulite ha spiegato il vicesindaco Paolo Bianchi , tutto a posto. Non le avevano uti
lizzate molto, come dimostra n Le vetture la presenza di erano sparite olio e di gasolio un mese fa nel serbatoio. dopo una La collabora zione con le al serie di raid; tre polizie loca i ladri avevano li ha funziona colpito anche to». Le automo nelle villette bili sono state recuperate in zona Rogoredo. Erano in una strada chiusa, quindi difficilmen te notabile dalle pattuglie della polizia locale. E, infatti, sono sta ti proprio i residenti a fare la se gnalazione: non è passata inos servata una delle macchine in so
sta sospetta da troppi giorni e co sì sono stati avvisati i vigili. Indi viduata una vettura è stata trova ta anche l’altra nella stessa zona. Erano regolarmente parcheggia te ma senza chiavi inserite. Gli agenti della polizia locale di Me diglia sono intervenuti per il riti ro utilizzando il «mazzo» di scor ta. «Non deve essere stato facile per i ladri conclude Bianchi servirsi delle nostre macchine. Erano infatti difficili da tenere nascoste e pericoloso per dei fur fanti circolare con esse visto che avevano le insegne istituzionali intatte del comune di Mediglia, di cui ne era stata denunciata la scomparsa».
No al gassificatore, Palazzo Isimbardi boccia l’impianto n Non basta il no al gassi ficatore, la commissione ambiente ha chiesto di verificare tutti gli atti rela tivi all’autorizzazione del compostore e al precedente tritovagliatore. È quanto emerso ieri, durante l’au dizione di due comitati cittadini del comune di Mediglia a Palazzo Isim bardi che hanno duramen te attaccato il sistema di gestione di rifiuti nella frazione di Bustighera. Era presente anche l’assessore all’ambiente Bruna Brem billa, oltre ai rappresen tanti della Fenice e del comitato “Cittadini Medi glia per l’ambiente”. Il presidente della commis sione ambiente Andrea Gaiardelli ha dato loro la parola. Sono state passate in rassegna le perplessità sul progetto che prevede l’espansione dell’attuale impianto, due anni fa fago citato da un incendio e tuttora fermo, attraverso capannoni per compostag gio e un “forno” per la gas sificazione dei rifiuti. «Se condo noi spiega il presi dente di “Cittadini di Me diglia per l’Ambiente” Sil vano Piazza il tutto ha una rilevanza distruttiva per il nostro territorio ed illegale». Ha concluso gli interventi l’assessore Brembilla che ha ribadito il «no alla realizzazione del gassificatore». Precise le motivazioni: la tecnologia proposta e le dimensioni prospettate, esulano dalle previsioni del piano pro vinciale di gestione rifiuti; l’impianto, dall’impatto paesaggistico devastante, è compatibile con l’area di tutela su cui dovrebbe sor gere, situata nel Parco Sud. Sufficiente per lei un parere, mentre i membri della commissione hanno chiesto un atto formale amministrativo. Per questo pare di spazi di manovra ce ne siano pochi. Inoltre se il pare sul gassificatore sarà di netta contrarietà, Brem billa non si è espressa inve ce sul compostore. In ver sione bipartisan, la com missione ha bocciato non solo il gassificatore. Inol tre ha chiesto di verificare gli incartamenti per il compostore.