Aristotele: Biografia E Opere, Realizzato Da Gianfranco Marini

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ARISTOTELE – BIOGRAFIA CONTESTO STORICO muta il contesto politico e culturale  Crisi della Pòlis  Conquista macedone  perdita indipendenza della Grecia  fine impegno politico  da cittadini a sudditi

Aristotele Stagira 384 a.c. – Calcide 322 a.c. (63 anni)

dro, di cui rimase sempre amico, formandolo agli ideali della cultura greca

367 a.c. A 17 anni entra nell’Accademia di Platone dove rimarrà 20 anni divenendone uno dei princi-pali collaboratori

335 a.c. Rientra ad Atene dove, con l’appoggio di Alessandro, apre la sua scuola, il liceo o peripato (passeggiare), dove insegna e conduce attività di ricerca con i suoi collabo-ratori e allievi

347 a.c. Alla morte di Platone non gli succede come scolarca perché straniero. Si reca ad Asso dove fonda una comunità platonica, sotto la protezione del tiranno Ermia di cui sposa la sorella Pitia 342 a.c. Filippo di Macedonia lo chiama a Pella e lo nomina precettori del figlio Alessan-

323 a.c. Nel 323, morto Alessandro, deve fuggire da Atene che si ribella al dominio macedone. Fugge nell’Eubea dove morirà nel 322 a.c. all’età di 63 anni per una malattia allo stomaco

La Grecia alla fine della guerra del Peloponneso. Qualche hanno dopo le città greche sono conquistate da Fillippo di Macedonia e la Grecia unificata. In questo contesto politico si svilupperà l’impero di Alessandro Magno.

Alessandro Magno, Μέγαρ Ἀλέξανδπορ, 356 – 323 a.c. fu allievo e amico di Aristotele. Il filosofo gli inculcò l’ideale della superiorità della cultura greca su quella orientale e della forza che la Grecia avrebbe potuto avere qualora fosse stata politicamente unificata. In seguito, quando Alessandro decise di abbandonare la cultura greca per mescolare usi e socitumi orientali a quelli greci, vi fi una rottura tra i due che rimasero però in buoni rapporti al punto che Alessandro finanziò la scuola di Aristotele che potè così disporre di enormi mezzi economici per la sua realizzazione e conduzione

La Grecia e Aristotele

Le località principali in cui Aristotele visse e operò

ARISTOTELE – OPERE

Pagina dell’Organon dell’editore Manuzio, 1495 ca.

LE OPERE DI ARISTOTELE SI DIVIDONO IN: 1. acroamatiche (insegnamenti orali) o esoteriche (segrete, riservate a pochi), si trattava dei testi delle lezioni destinati agli allievi e tenute da Aristotele. Lo stile è scarno, essenziale, erano i manuali della scuola. 2. essoterici (destinati al pubblico) in forma di dialoghi e di stile vivace e raffinato. Il più importante è Il Protrettico (esortazione alla filosofia) in cui Aristotele enuncia il celebre ragionamento: O si deve filosofare o non si deve, ma per decidere di non filosofare è pur sempre necessario filosofare: dunque in ogno caso filosofare è necessario

LE OPERE ACROAMATICHE (DESTINATE ALL’INSEGNAMENTO): Perdute per secoli, furono ritrovate nel I sec a.c. nella cantina della casa dei discendenti di Neleo, discepolo di Aristotele quando questi insegnava ad Asso, e portate a Roma da Silla. furono riordinate e pubblicate da Andronico di Rodi verso la metà del I secolo a. C. e comprendono: 1. Organon: 6 libri di logica, che Aristotele chiamava analitica; 2. Metafisica: insieme di vari scritti ordinati in 14 libri che trattano della metafisica aristotelica che Aristotele chiamava filosofia prima, così chiamati da Andronico perché nell’ordinarli li aveva posti dopo i libri della fisica, in greco metà tà phisikà; 3. scritti di fisica, matematica, storia naturale, psicologia; 4. scritti di etica, politica, poetica e retorica.

INFLUENZA: Sparite nel corso dell’alto medioevo (VII – XII secolo d.c.), dominato dal pensiero di Platone, le opere di Aristotele ricomparvero in occidente intorno al XIII secolo grazie ai traduttori arabi spagnoli e siciliani ed esercitarono una profonda influenza per secoli nella cultura europea divenendo i manuali su cui si fondava la cultura delle università delle arti. L’importanza dell’aristotelismo fu tale che ancora nel 600 Galilei, per diffondere la nuova scienza, dovette scontrarsi con la cultura ufficiale del tempo: l’aristotelismo.

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