Università degli Studi di Cagliari
Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Neurologiche
Prof Giuseppe Mercuro Struttura di Cardiologia Policlinico Universitario, blocco M, piano 3° Tel 070 51096414 e-mail
Fax 070 51096413
[email protected]
www.pacs.unica/cardio
Principali cause di morte negli Stati Uniti 600
Uomini
Donne
Mortalità (in migliaia)
500 A B C D E F
400 300
Malattie cardiovascolari Tumori Incidenti Malattie croniche delle basse vie respiratorie Diabete Mellito Influenza, Polmonite
200 100 0 A
B
C
D
E
A
B
D
E
F
Heart and Stroke Statistical Update, Dallas, Tex. American Heart Association, 2002
Dati di Mortalità: Unione Europea Malattie del sistema respiratorio 6%
Malattie del sistema cardiocircolatorio 43%
Cancro 26%
Altre cause 20% Suicidi ed incidenti 5%
Trend di mortalità CV per uomini e donne 520 500 480 Deaths in thousands
460 440 420 20 0
1979
81
*United States: 1979-1996 mortality.
83
85
87 Years Males
89
91
93
95 1996
Females
AHA. 1999 Heart and Stroke Statistical Update; 1998.
L’impatto delle MCV nel futuro
Previsione di aumento globale per le prossime decadi, nonostante i progressi di prevenzione e terapia
1
2
modificazione dello stile di vita prolungamento della vita media
Clinicamente silente
Clinicamente silente o sintomatica
Crescita sostenuta da accumulo lipidico Dalla I decade
Lesione iniziale
CMF collagene
Dalla III decade
Stria lipidica
Lesione intermedia
Ateroma
Trombosi, ematoma
Dalla IV decade
Fibroateroma
EVOLUZIONE DELL’ATEROSCLEROSI
Lesione complicata
Fattori di rischio per la cardiopatia ischemica
• Condizioni individuali o ambientali che
accrescono significativamente lo sviluppo della malattia aterosclerotica
• Gli interventi che correggono i fattori di rischio
riducono la probabilità di cardiopatia ischemica
• L’aggregazione di 2 o più fattori di rischio
produce un effetto moltiplicativo sul rischio globale
I fattori di rischio non modificabili
FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI
FATTORI DI RISCHIO PARZIALMENTE MODIFICABILI
FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI
Età
Ipertensione arteriosa
Fumo di sigarette
Sesso
Diabete Mellito
Abuso di alcool
Fattori genetici e predisposizione familiare
Ipercolesterolemia Basso colesterolo HDL
Dieta ricca di grassi saturi, ipercalorica
Storia personale di malattie cardiovascolari
Obesità
Inattività Fisica
Età La frequenza della malattia coronarica aumenta progressivamente con l’età in entrambi i sessi, anche in assenza di altri fattori di rischio L’incremento diventa significativo dopo i 60 anni Gli uomini si ammalano di coronaropatia aterosclerotica circa 10 anni prima delle donne L’età media in cui compare il primo attacco di cuore è 65.8 anni per gli uomini e 70.4 anni per le donne.
Prevalenza della cardiopatia ischemica nella popolazione generale, in base all’età e al sesso Percentuale della popolazione
20,0
Uomini
Donne
15,0
10,0
5,0
0,0 25-44
45-54
55-64
65-74
75+
Heart and Stroke Statistical Update, Dallas, Tex. American Heart Association, 2002)
Sesso Le malattie cardiovascolari sono più frequenti nell’uomo rispetto alla donna in età fertile (protezione esercitata dagli estrogeni). In menopausa la differenza si annulla In menopausa nella donna diventa maggiore l’espressività di fattori di rischio quali l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, il diabete o la ridotta tolleranza ai carboidrati e l’obesità
35
Uomini
Donne
30 in % (dati del 1988)
Mortalità per cardiopatia ischemica
Mortalità per cardiopatia ischemica nella popolazione generale, in base all’età e al sesso
25 20 15 10 5 0 0 10 9 -9 95 4 -9 90 9 -8 85 4 -8 80 9 -7 75 4 -7 70 9 -6 65 4 -6 60 9 -5 55 4 -5 50 9 -4 45 4 -4 40 9 -3 35 4 -3 30
Età (anni)
Cause di morte nella donna Mortality Rate per 100,000
6500
CAD Stroke Lung cancer Breast cancer Colon cancer Endometrial cancer
4500 2500 1600 1200 800 400 0 45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85+
Age National Center for Health Statistics. Vital Statistics of the United States. Vol II-Mortality; Part A; 1992. National Cancer Institute. SEER Cancer Statistics Review 1973-1993; 1997.
Predisposizione familiare Il verificarsi di episodi di cardiopatia ischemica precoce
(prima dei 55 anni per gli uomini e prima dei 65 anni per le donne) tra i familiari consanguinei si associa ad un rischio incrementale (indipendente dai fattori di rischio)
Il
rischio è influenzato dalla precocità dell’evento, dal vincolo di parentela (la malattia in uno dei genitori conferisce un rischio maggiore) e dal numero di parenti colpiti dalla malattia coronarica
Incidenza di cardiopatia ischemica in gruppi di giapponesi residenti in diverse parti del mondo
GIAPPONE Incidenza di cardiopatia ischemica
25.4
HAWAII 34.7
SAN FRANCISCO 44.6
(per 1000)
Worth. Am J Epidemiol 1975
Fattori di rischio non modificabili
Tenere nella dovuta considerazione i Fattori di Rischio non modificabili è comunque molto importante in quanto può motivare il paziente e il medico a intervenire più energicamente sugli altri fattori di rischio modificabili
I fattori di rischio modificabili
FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI
FATTORI DI RISCHIO PARZIALMENTE MODIFICABILI
FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI
Fumo di sigarette
Ipertensione arteriosa
Età
Abuso di alcool
Diabete Mellito
Sesso
Dieta ricca di grassi saturi, ipercalorica
Ipercolesterolemia Basso colesterolo HDL
Fattori genetici e predisposizione familiare
Inattività Fisica
Obesità
Storia personale di malattie cardiovascolari
Fumo di sigaretta Miscela eterogenea di oltre 4000 sostanze gassose e corpuscolari, originate dal processo di combustione delle foglie di tabacco Le più dannose per l’organismo:
Nicotina (responsabile della dipendenza) Monossido di Carbonio Sostanze irritanti e ossidanti Benzopirene e altre sostanze cancerogene.
Effetti Fisiopatologici del Fumo 1 - Simpaticomimetici
PAS
++
PAD
++
FC
++
Gittata cardiaca ++ Flusso periferico - Aggregazione piastrinica ++
2 - Pro-trombotici
Ematocrito ++ Fibrinogeno ++ Viscosità ematica ++ Colesterolo Totale +
3 – Aterogenici
Colesterolo LDL + Colesterolo HDL Ac. Grassi liberi + Funzione endoteliale - -
“Se il tabacco fosse un nuovo
“ Se il tabacco fosse un nuovo prodotto da lanciare sul mercato
prodotto da lanciare non non risponderebbe alle norme di risponderebbe sicurezza di nessun Paese” alle norme di sicurezza di nessun paese”
Trends in smoking prevalence in Italy 60
total 54,2
males
50
females
% smokers
45,6 40,8
40
37,1 34 31,1
30 20 16,7
17,7
28,6
17,3
26,9
17,4
34,1
33,9
34,9
25,1
25,3
16,7
17,2
33,1
32,2
26,1
25
24,5
17,9
17,3
17,3
10 0 1980
1983
1986
1991
1994
1995
calendar year Dati ISTAT Gp empowerment project
1996
1997
1998
Smoking prevalence by sex and educational level -ISTAT 1998 40
36,5
35
33
31,8
31,5
% smokers
30 23,7
25
20,9
20 15
18,2 14,5
10 5 0 prim ary
m iddle
high
educational level
- Gp empowerment project -
university
males females
RISCHIO RELATIVO (NON ESPOSTO =1) Cancro del polmone Cancro vie aeree superiori Cancro vescica e vie urinarie Cancro pancreas Cancro esofago Cancro rene Cardiopatia ischemica Aneurisma aorta Ischemia cerebrale Arteriopatie periferiche Ulcera gastroduodenale Morbo di Crohn BPCO
17,15 15 2,7 2,2 10 2,2 1,85 4,35 2 2 3,75 2,1 10,1
Fumo di sigaretta L’effetto del fumo è sinergico con gli altri fattori di rischio, in particolare ipercolesterolemia, ipertensione e diabete mellito Il danno è tanto più grave quanto più alto è il numero delle sigarette fumate e quanto più giovane è l’età di inizio dell’abitudine tabagica
Smettere di fumare Riduzione dell’incidenza di cardiopatia ischemica In un soggetto di 35 anni che smette di fumare: l’aspettativa di vita aumenta di 3-5 anni il rischio si riduce dopo un anno di astensione dal fumo dopo 20 anni diventa simile a quello di un soggetto che non ha mai fumato
I fattori di rischio parzialmente modificabili
FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI
FATTORI DI RISCHIO PARZIALMENTE MODIFICABILI
FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI
Fumo di sigarette
Ipertensione arteriosa
Età
Abuso di alcool
Diabete Mellito
Sesso
Dieta ricca di grassi saturi, ipercalorica
Ipercolesterolemia Basso colesterolo HDL
Fattori genetici e predisposizione familiare
Inattività Fisica
Obesità
Storia personale di malattie cardiovascolari
Mortalità per cardiopatia ischemica: dipendenza dal sesso e dal diabete mellito 8 Nondiabetic Men Nondiabetic women Diabetic Men Diabetic women
-log(-log survival)
7 6 5 4 3 2 1 1
3
5
7
9
Follow-up Barrett-Connor EL et al JAMA 1991;265:627
11
13
15
yrs
La Sindrome Metabolica: teoria unitaria e target di terapia Identificazione clinica
–
Obesità addominale ↑ trigliceridi ↓ low HDL
– – – –
↑ pressione arteriosa Glicemia a digiuno Iperinsulinemia LDL (piccole e dense) Difetti della coagulazione (↑ PAI1)
Uomo > 102 cm Donna > 88 cm ≥ 150 mg/dl Uomo < 40 mg/dl Donna < 50 mg/dl ≥ 130/85 mm Hg ≥ 110 mg/dl
Colesterolo COLESTEROLO
RISCHIO CORONAROPATIA
N = 361.662 uomini Follow-up = 6 anni 10 (per 1000)
Mortalità per cardiopatia ischemica
14
6
2
100
150
200
250
300
mg/dL
Colesterolo sierico
Figura 6. Relazione tra livelli ematici di colesterolo e mortalità per cardiopatia ischemica (studio MRFIT). (da: Stamler J, JAMA 1986).
(per 1000)
Mortalità per cardiopatia ischemica
700 FINLANDIA
600 IRLANDA
500 USA CANADA
400
INGHILTERRA
NUOVA ZELANDA AUSTRALIA UNGHERIA DANIMARCA
SVEZIA
GERMANIA OVEST
300
ISRAELE
POLONIA
BELGIO SVIZZERA
200
ITALIA
IUGOSLAVIA FRANCIA
100
GIAPPONE
0 180
200
220
240
260
280
Colesterolo sierico
Figura 7. Relazione tra livelli ematici di colesterolo e mortalità per cardiopatia ischemica in 19 Paesi.(da :Simons LA, Am J Cardiol 1986).
Colesterolo Proteine Colesterolo
LIPOPROTEINE LDL Attraversano la parete arteriosa e si accumulano nella placca aterosclerotica
COLESTEROLO CATTIVO
HDL Contribuiscono a rimuovere il colesterolo dalla placca aterosclerotica ed hanno un’azione protettiva
COLESTEROLO BUONO
Colesterolo COLESTEROLO LDL
COLESTEROLO HDL
Valori plasmatici devono essere inferiori a 130 mg/dl
Valori plasmatici devono essere superiori a 40 mg/dl nell’uomo superiori a 50 mg(dl nella donna
Come ridurre il colesterolo Modificare le abitudini alimentari: eliminare o almeno
limitare i cibi ricchi di colesterolo (uova, latte intero, carne, formaggi) e l’assunzione di alcool Praticare regolarmente attività fisica aerobica: permette
di incrementare i livelli di colesterolo HDL, ridurre il sovrappeso ed i livelli di colesterolo LDL Trattamento farmacologico: se le misure precedenti non
sono soddisfacenti nel ridurre la concentrazione di colesterolo LDL ai valori desiderati, in particolare se il rischio globale d’infarto è elevato
300 250 200
c-LDL (mg/dl)
150 100
95 >1
Incidenza (per 1000 in 6 anni)
Trigliceridi elevati aumentano il rischio di CHD in associazione con c-LDL
Trigliceridi (mg/dl)
200-400
54
150-199
35 <1
<150
95
0
1 513
1 515
50
PROCAM, 4263 uomini (40-65 anni), 177 eventi
Definizione
BMI (Kg/m ) 2
Classe di obesità
Rischio relativo * Circonferenza vita
Uomini ≤ 102 cm Donne ≤ 88 cm
Sottopeso
< 18.5
Normopeso
18.5 – 24.9
Sovrappeso
25 – 29.9
Obesità
> 102 cm > 88 cm
aumentato
30 – 34.9
I
35 – 39.9
II
≥ 40
II
* Willett WC. J Am Med Assoc 1995;273:461 Rexrode KM. J Am Med Assoc 1998;280:1843
aumentato
alto
alto
molto alto
molto alto
molto alto
estremamente estremamente alto alto
Inattività fisica e obesità
L’eccesso di peso e l’inattività fisica sono in aumento in età pediatrica.
L’obesità presente al momento della pubertà, aumenta il rischio per malattie cardiovascolari anche qualora in età adulta si modifichi lo stile di vita e si raggiunga un peso normale.
Attività fisica L’esercizio fisico aerobico (corsa, ciclismo, nuoto) moderato ma costante nel tempo, riduce il rischio cardiovascolare in quanto: aiuta a mantenere un peso ideale riduce i valori di pressione arteriosa e di colesterolo LDL aumenta i valori di colesterolo HDL e migliora l’utilizzazione dei carboidrati potenzia la capacità dei muscoli di utilizzare l’ossigeno riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa durante sforzo riducendo quindi il consumo di ossigeno del cuore
Components of the Fibrous Plaque
AI
AII
Thr TGFβ 1
Inactive products
Platelets
Platelets Ach 5HT
ET1 Ach
ADP Thr BK
ACE M
AT1 bET1
T ECE
AT1
S1
Cyclooxygenase
CONTRACTION Proliferation Cell Growth
P
TXA2
PGH2
TX
TX
NO
PGI2
cAMP
cGMP
RELAXATION Antiproliferation
ACE
EDHF
NOS TX
ETB
M LArg
ET1
ETA
T
ETB
B2
MENOPAUSA ↑ LDL
↑ PA
Diabete
Fumo
Stress ossidativo
Disfunzione Endoteliale
↓ NO − ↑ Mediatori locali − ↑ ACE tessutale, Ang II PAI-1
Trombosi
VCAM ICAM Citochine Infiammazione
Endotelina
Vasocostrizione
Sequele cliniche
Fattori di crescita
Proteolisi
Lesione vasale, rimodellamento
Rottura della placca
Carta del Rischio: a cosa serve?
A calcolare in base ad ETA’, SESSO, PA, COLESTEROLO, FUMO, DIABETE il rischio che un individuo, che non ha ancora avuto manifestazioni CV, ha di soffrirne nei successivi 10 anni
Rischio Assoluto
Probabilità, espressa in %, di andare incontro, nei successivi 10 aa., ai seguenti eventi CV:
•
• Infarto miocardico • Morte improvvisa
Morte cardiaca non improvvisa • Interventi sulle coronarie • Evento cerebrovascolare maggiore - emorragia o trombosi cerebrale (ICTUS, STROKE) con esiti >24 ore)