2007 - L'uso Di Moodle Per Il Progetto Sloop (moodlemoot)

  • Uploaded by: Pierfranco Ravotto
  • 0
  • 0
  • May 2020
  • PDF

This document was uploaded by user and they confirmed that they have the permission to share it. If you are author or own the copyright of this book, please report to us by using this DMCA report form. Report DMCA


Overview

Download & View 2007 - L'uso Di Moodle Per Il Progetto Sloop (moodlemoot) as PDF for free.

More details

  • Words: 3,056
  • Pages: 6
Condivisione di learning object

L'uso di Moodle per il progetto SLOOP Pierfranco Ravotto*, Monica Terenghi* ITSOS "Marie Curie", via Masaccio 4, 20063 Cernusco sul Naviglio - www.tes.mi.it

ABSTRACT Motivation: Gli autori presentano l'uso che è stato fatto di Moodle nel progetto SLOOP, sia per la realizzazione di un sito orientato alla discussione all'interno delle Comunità di pratica, sia - e soprattutto per quanto riguarda l'erogazione di corsi di formazione. La forte interazione che si è sviluppata nel corso, che viene presentato in dettaglio, per "produttori/utilizzatori di free learning object" ha messo in evidenza l'opportunità di introdurre in Moodle alcune funzionalità che vengono proposte alla comunità e, in particolare, agli sviluppatori.

1

INTRODUZIONE

Oggi non riusciremmo a pensare il nostro progetto senza Moodle. Ma all'atto della presentazione del progetto SLOOP - in risposta al bando 2005 del programma europeo Leonardo da Vinci – Moodle non era nel nostro orizzonte.

non solo con "materiali" didattici ma anche con persone, docenti e gruppo dei pari. (2) Il ricorso alla formazione in rete ad integrazione di quella in presenza aumenta l’efficacia dell’intervento formativo. (3) Esistono le condizioni tecnologiche e culturali per un ampio ricorso alla formazione in rete. (4) Il punto critico è la disponibilità di materiali di apprendimento in rete di qualità (uso della multimedialità, interattività, strategie pedagogiche non semplicemente espositive, …). Come superare tale criticità? SLOOP assume l'idea di Learning Object con caratteristiche di granularità, adattabilità, accessibilità, interoperabilità, ri-usabilità, durabilità, quale quella del modello SCORM nella convinzione che essi possano essere realizzati non solo in una logica "trasmissiva" della conoscenza ma anche in una logica costruttivista [Wiley 2000, Dougiamas 2003, Alvino e Sarti 2005]. Ma pone al centro - secondo il modello del free & opensource software - due questioni: • la libertà d'uso, di modifica e di distribuzione dei LO; • il processo collaborativo di realizzazione di un archivio di Learning Object.

Fig. 1. Lo Sloop è un vascello corsaro.

L'incontro con la Comunità Moodle è avvenuto, in modo abbastanza casuale, all'Expo eLearning 2005 di Ferrara che ospitava il primo MoodleMoot Italia. Era la prima pubblica presentazione di SLOOP, un vascello che aveva appena preso il mare [Masseroni, Ravotto 2006]. Tommaso Minerva, chairman della sessione, ci invitò a ripresentare il progetto nell'ambito del MoodleMoot: fu l'incontro non tanto con una "piattaforma" quanto con una comunità di cui ci siamo subito sentiti parte e a cui ci rivolgiamo in modo privilegiato nel promuovere la nostra idea di condivisione e costruzione collaborativa di Learning Object.

2

Il progetto, Sharing Learning Objects in an Open Perspective, si propone la realizzazione di un ambiente di produzione e scambio di Learning Object in una logica Open Content: ambiente "fisico" in cui trovare, inserire, modificare free/open LO – il freeLOms – e ambiente di persone che cercano e mettono a disposizione risorse, che collaborano per migliorarle.

SLOOP IN SINTESI Il progetto SLOOP parte dai seguenti assunti: (1) Internet permette la realizzazione di ambienti di apprendimento in rete in cui chi apprende possa interagire Fig. 2. Il modello di condivisione di LO nel progetto SLOOP.

*

Indirizzare a [email protected] e [email protected]

© Oxford University Press 2005

1

L'uso di Moodle per il progetto SLOOP

Incontrando la comunità Moodle siamo entrati in contatto con persone che condividono il nostro stesso interesse per l'eLearning e che sono mosse dalla stessa filosofia "open".

3

L'USO DI MOODLE PER IL SITO DEL PROGETTO

Quando abbiamo incontrato la comunità Moodle stavamo iniziando a porci il problema del software con cui realizzare il sito del progetto, la intranet del partenariato e, in una fase successiva, i corsi per "produttori/utilizzatori di free/open LO". Che ci rivolgessimo a prodotti Open Source era scontato, vista la filosofia del progetto; meno scontato era che usassimo lo stesso software per quelle diverse funzioni. Moodle si è dimostrato adatto a realizzare, in modo integrato, i diversi ambienti che avevamo in mente.

3.2

La registrazione degli utenti

SLOOP deve essere accessibile a chiunque. Ma è pensato soprattutto come sito di comunità di pratiche, dunque di utenti registrati che comunicano fra di loro, che discutono, che collaborano. Ecco che la funzione "registrazione" di Moodle ci è risultata molto utile, così come la possibilità di dare a ciascun utente permessi diversi nei diversi "corsi".

3.3

Corsi, forum e Intranet

Come abbiamo verificato Moodle rende molto agevole la creazione di corsi. Noi abbiamo sfruttato la possibilità di aprire corsi "relazionali" per realizzare i diversi forum per le comunità di pratica: in questo momento ne sono attive due: una "generale" in inglese e una "italiana", molto ricca quest'ultima con 40 discussioni avviate e con un totale di 310 post. Anche la Intranet - per la discussione fra i partner, per la circolazione interna dei prodotti in elaborazione e per il continuo monitoraggio dell'andamento del progetto - l'abbiamo realizzata in forma di corso "per argomenti".

Fig. 3. La home page del sito SLOOP, all'indirizzo www.sloopproject.eu.

3.1

La "vetrina" del progetto

Una delle nostre esigenze era quella di realizzare una "vetrina", attraverso la quale dare visibilità al progetto, ai suoi obiettivi, al suo sviluppo, al partenariato. Abbiamo, a questo fine, utilizzato quello che si presenta generalmente come "Menù principale". Ci è stata molto utile la funzione che permette di selezionare la lingua: gli utenti dei 5 paesi partner visualizzano la home page - e le pagine successive - ognuno nella propria lingua. Molto conveniente è stato per noi anche il trovare già pronta la funzione NEWS.

Fig. 5. Un'immagine della Intranet, ambiente riservato ai partner del progetto.

3.4

L'amministrazione del sito

Un ulteriore aspetto che abbiamo estremamente apprezzato è la semplicità di amministrazione sia della parte contenutistica del sito, grazie anche ai vari tipi di box, sia degli utenti.

4

UN SITO DI COMUNITA'

Attualmente ci sono 418 utenti registrati su SLOOP, provenienti in maggior parte dall'Italia e, in quantità inferiore, dagli altri paesi partner ma in qualche misura un po' da tutto il mondo: • 288 dall'Italia, Fig. 4. La home page del sito SLOOP

• 44 dalla Spagna,

2

L'uso di Moodle per il progetto SLOOP

- 1 in Romania con 15 iscritti, - 1 in Slovenia con 21 iscritti, - 2 in Irlanda con un totale di 35 iscritti.

• 25 dalla Romania, • 16 dall'Irlanda, • 5

dalla Slovenia (qui i partner hanno messo in piedi una propria versione del sito SLOOP, www.kii2.ntf.unilj.si/sloop/),

• 3

dalla Polonia, da Singapore e dal Venezuela,

• 2

da Argentina, Brasile, Colombia, Germania, Svizzera, Messico, Porto Rico e USA,

• 1

da Austria, Belgio, Canada, Cile, Estonia, Indonesia, Islanda, Regno Unito, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Qatar, Sultanato del Brunei, Svezia, Nuova Zelanda.

Non si tratta certo di cifre enormi ma segnalano comunque un buon interesse per il tema del progetto, interesse che dovremo nei prossimi mesi trasformare in reale attività di condivisione di risorse didattiche. Quello che qui ci preme sottolineare sono due aspetti: • il fatto che Moodle si è dimostrato estremamente adatto per la gestione di un sito di comunità; • alcuni "limiti" di Moodle che abbiamo rilevato quando la discussione nei forum raggiunge livelli di grande intensità, come si è verificato in alcuni dei corsi che abbiamo erogato. Uno degli scopi di questo intervento è proprio quello di rivolgere, a chi nella comunità Moodle si occupa dello sviluppo software, alcuni suggerimenti che permettano di rispondere ancor meglio alle esigenze di gestione di comunità di pratiche o di corsi fortemente centrati sull'interazione fra i partecipanti.

5

Tutti i corsi - tranne quello del DEIS, uno dei due partner irlandesi - sono stati erogati su piattaforma Moodle, in 6 casi all'interno del sito SLOOP, in altri due su siti del secondo partner irlandese e di quello sloveno. Le modalità sono state diverse: integrazione di rete e presenza o corso solo in rete, corsi più centrati sullo studio dei materiali e su contatti per e-mail con il tutor, altri basati sulla collaborazione in rete.

5.1

Il corso a cascata erogato dall'ITSOS

Il corso Produrre e scambiare Free Learning Objects, erogato interamente on line nel periodo ottobre-dicembre 2006, ha visto la partecipazione di due tutor (gli autori di questo intervento) e 39 corsisti: 9 provenienti dall’ITSOS stesso, 9 da due scuole supporter del progetto (l’IIS Kandinsky di Milano e l’ITCS Pagano di Napoli) e i restanti (tutti professionisti nell’ambito della formazione) giunti autonomamente al sito SLOOP evidentemente perché interessati alle tematiche dell’open content. La versatilità di Moodle, aggiunta a ottime condizioni al contorno, quali l’entusiasmo e la disponibilità nel condividere le proprie competenze – anche molto diverse tra loro – delle persone coinvolte in questa esperienza, hanno determinato il successo dell’iniziativa: 21 corsisti hanno concluso il percorso e prodotto 29 learning object, ma soprattutto lo hanno fatto dando vita a una vera comunità apprendimento.

I CORSI EROGATI IN SLOOP

Durante il progetto SLOOP lo staff dell'ITSOS ha prodotto 8 LO in formato SCORM, i cosiddetti metaLO (learning object sui learning object): (1) I Learning Objects (2) Aspetti pedagogici (3) Lo standard SCORM (4) I Metadati (5) Come rendere un LO SCORM compatibile (6) Pacchettizzare un LO (7) Comunicazione tra LO SCORM compatibile e Moodle Fig. 6. I learning object prodotti dai corsisti

(8) Condividere free Learning Objects Tali metaLO sono stati i materiali didattici utilizzati per erogare: • un primo corso, interno al partenariato (PE1), versione italiana e inglese;

in duplice

• un gruppo di corsi a cascata nelle cinque lingue del partenariato: - 2 in Italia con un totale di 50 iscritti, - 1 in Spagna con 28 iscritti,

5.2

Un vero apprendimento collaborativo

Moodle offre una gamma di strumenti, risorse e ambienti che ci hanno permesso di comporre un corso ricco e flessibile, l’humus adatto ad accogliere e favorire lo sviluppo di una vera e propria esperienza di apprendimento collaborativo. Gli oggetti SCORM - nella veste degli otto metaLO - hanno costituito il piatto forte dei materiali didattici, integrati da resources in diversi formati.

3

L'uso di Moodle per il progetto SLOOP

Abbiamo utilizzato la funzione corsi, oltre che per creare Produrre e scambiare Free Learning Objects, anche per realizzare uno “spazio di prova”, un ambiente in cui a ogni corsista è stato attribuito il permesso di teacher in modo da poter inserire e testare i propri LO, oltre a visionare quelli prodotti dagli altri. Per quanto riguarda il corso principale abbiamo optato per il formato "per argomenti" anche se poi li abbiamo disposti in ordine temporale rendendo visibili i diversi blocchi man mano che trascorrevano le settimane, in modo da sincronizzare i tempi in cui i corsisti andavano affrontando le diverse tematiche proposte dai metaLO e venivano invitati a discuterne nel forum. Al fine di promuovere la discussione e lo scambio di idee, per ognuno dei metaLO abbiamo promosso una nuova discussione ed abbiamo stimolato i partecipanti ad aprire nuovi thread.

6.1

Consultazione e fruizione dei forum

Quando in un forum pervengono numerosi post al giorno, come nel nostro caso, risulta decisamente utile riuscire a individuare velocemente i messaggi non letti all’interno del contesto cui appartengono. Un conto sono due nuovi messaggi in un thread che ne ha 8, un conto diverso sono dieci nuovi messaggi in una discussione che ne contiene 98!

Fig. 8. Alcuni dei thread di discussione nel forum principale (si noti una punta di 98 risposte)

Fig. 7. La prima settimana del corso

Accanto al forum generale abbiamo utilizzato altri due forum di supporto alle fasi di progettazione e realizzazione dei LO: il primo, Spedisci qui il titolo del LO che intendi sviluppare, ha avuto la funzione di semplice bacheca; il secondo era dedicato alla discussione sulla produzione dei LO man mano che i corsisti procedevano nel loro lavoro (dapprima semplici pagine web, poi l’inserimento degli script necessari al dialogo con la piattaforma e infine il vero e proprio content package SCORM). Ed è proprio qui, nei forum, che la comunità ha preso vita con un ricchissimo scambio di messaggi, in un bellissimo clima di collaborazione e condivisione: 839 messaggi in 9 settimane, mediamente più di 13 messaggi al giorno (weekend e ponti di Ognissanti e dell’Immacolata compresi!).

6

Moodle si limita a segnalare i nuovi post, a ogni apertura del thread di discussione, evidenziandoli con una cornice colorata; purtroppo, una volta chiusa la pagina, tutti i messaggi assumono lo stato “già letto”, indipendentemente dal fatto che l’utente li abbia effettivamente letti oppure no. Si può ovviare, in parte, listando i messaggi per ordine cronologico, ma in questo modo si perde la nidificazione dettata dal contesto. Abituati ad usare, prima di Moodle, il software First Class, abbiamo sentito fortemente la mancanza di un indicatore equivalente alla “bandierina rossa” utilizzata da questa piattaforma.

QUALCHE PROPOSTA DI MIGLIORAMENTO PER I FORUM DI MOODLE

L’intenso scambio di messaggi avvenuto nel forum principale (41 thread per un totale di 693 post) e in uno dei forum di supporto (un unico thread con 117 post) ci ha messo in difficoltà e ci ha fatto desiderare che in Moodle vengano implementate nuove funzionalità.

Fig. 9. Segnalazione dei messaggi non letti in una conference di First Class

4

L'uso di Moodle per il progetto SLOOP

Inoltre, nel momento in cui le discussioni divengono articolate, risulta molto utile poter quotare i messaggi cui di volta in volta si risponde. Poiché Moodle non offre questa possibilità abbiamo dovuto “citare” i messaggi in modo artificioso, operando dei taglia/incolla e utilizzando poi l’evidenziatore.

6.2

Monitoraggio dei forum

Durante le 9 settimane in cui si è svolto il corso, noi tutor abbiamo avuto la necessità di monitorarne l’andamento sia per ottenere elementi utili alla compilazione dei report richiesti per la valutazione del progetto, inserito nel programma Leonardo, sia per acquisire indicazioni più ricche rispetto alle interazioni che si stavano sviluppando in modo così fertile all’interno dei forum. Per quanto riguarda la fruizione dei metaLO da parte dei corsisti, è stato sufficiente consultare la tabella delle valutazioni (grades) per avere un quadro sintetico dei tracciamenti degli oggetti SCORM. A questo proposito segnaliamo che, nel caso siano presenti degli asset (che quindi non vengono tracciati), i grades non assegnano punteggio pieno anche nel caso siano stati visionati tutti gli SCO. Più complicato è stato ottenere risposte a domande di questo tipo: • Qual è il numero totale dei messaggi nel forum? Moodle segnala solo il numero di discussioni aperte e il numero di risposte per ognuna di esse; per rispondere alla domanda è necessario calcolare manualmente la somma di questi numeri.

Fig. 10. Messaggio quotato manualmente da una partecipante.

• Quanti, tra i corsisti, sono intervenuti attivamente nelle singole discussioni? Sono presenti tanti messaggi perché pochi corsisti scrivono moltissimo o perché in molti stanno partecipando? Quali sono le discussioni che hanno coinvolto il maggior numero di corsisti? Moodle non fornisce indicazioni di questo tipo. Per i due forum costituiti da un’unica discussione abbiamo ovviato al problema attribuendo delle valutazioni fittizie (nascoste, quindi, ai corsisti) ai singoli messaggi, in modo da averne traccia nella tabella dei grades; esportandola poi in formato excel è bastato utilizzare la funzione CONTA.SE nella colonna relativa alle valutazioni di quel forum per ottenere il numero di coloro che avevano effettuato almeno un intervento. Purtroppo nel forum generale questo “trucco” non funziona: i grades, infatti, vengono registrati per forum e non per singolo thread. Avremmo potuto dedicare dei forum costituiti di un unico thread agli argomenti di discussione che più ci interessava monitorare (come quelli relativi ai singoli metaLO), ma abbiamo preferito non disperderli, mantenerli raggruppati in un unico ambiente per favorire e incentivare il più possibile lo scambio collaborativo tra corsisti; di conseguenza è stato necessario contare manualmente il numero dei partecipanti attivi nelle singole discussioni.

Un’altra opzione, presente in First Class e che potrebbe arricchire le potenzialità di Moodle, è la possibilità di consultare la “storia” di un messaggio con le indicazioni, oltre che del mittente, di coloro che lo hanno letto, o che hanno scaricato eventuali allegati, o che hanno risposto. Anche in un contesto di grande interazione c'è sempre chi non si espone nelle discussioni: ma per il docente è importante sapere se qualcuno si limita a leggere, o se proprio trascura i forum.

• Tra i corsisti che fruiscono dei materiali didattici ma che non intervengono nei forum, quanti sono coloro che comunque ne seguono le discussioni? Per rispondere, almeno parzialmente, a questa domanda bisognerebbe conoscere il numero dei lettori dei singoli messaggi o il numero di accessi, da parte di corsisti diversi, ai singoli thread.

Fig. 11. La storia di un messaggio in First Class

In ultimo, per chi non dispone di una connessione veloce a internet (e in Italia sono ancora molte le zone non raggiunte da questo servizio, come ci hanno segnalato anche alcuni corsisti) spesso risulta impossibile riuscire ad aprire thread di discussione particolarmente affollati di messaggi; per aggirare il problema, sarebbe sufficiente che Moodle prevedesse la possibilità di suddividere tali thread in più pagine.

7

CONCLUSIONI

Come rendere quindi ancora più “eccezionale” la già splendida e versatile Moodle?

5

L'uso di Moodle per il progetto SLOOP

Rendere un po’ più elastica la fruizione dei forum e agevolare il lavoro di monitoraggio dei tutor mediante: • indicazione dei messaggi non letti (e non semplicemente di quelli “nuovi”); • possibilità di quotare i messaggi; • consultazione della storia di un messaggio (con sintesi del numero: dei lettori, delle risposte, dei download); • suddivisione in più pagine dei thread particolarmente lunghi; • numero di messaggi presenti in un forum; • numero dei partecipanti intervenuti in un forum, ma anche nella singola discussione; • possibilità di distinguere le valutazioni per thread e non solo per forum.

REFERENCES Masseroni M. e Ravotto P. (2005), SLOOP: un progetto europeo per un archivio condiviso di Free Learning Object, Atti EXPO eLearning 2005 Ferrara (accessibile all'indirizzo www.sloopproject.eu/file.php/1/SloopDownload/Articles/Sloop_ExpoFerrara_IT. pdf, verificato il 15 luglio 2007). Wiley D. (2000), When Worlds Collide. The intersection of constructivism, learning objects, and peer-to-peer networking technologies, v1.3, http://reusability.org/collision.pdf (verificato il 29 aprile 2007) Dougiamas M., Intervista a cura di Caburlotto F. per www.comunicareinrete.it (2003), http://2004.webb.it/html/padova04/q02/Wc742b7d4557d.htm (verificato il 16-72007) Alvino S. e Sarti L. (2004), Learning object e costruttivismo, in Didamatica 2004, Atti a cura di A. Andronico, T. Frignani, G. Poletti, Ferrara 10-12 maggio 2004, Omniacom editore, p 761

Molte di queste informazioni, tra l’altro, sono già in possesso di Moodle, ma rimangono “nascoste” nelle lunghissime pagine dei logs. Si tratterebbe di raffinare la maschera di lettura di queste pagine e di trarne indicatori sintetici.

Fig. 12. Parte di una pagina di logs

6

Related Documents


More Documents from "Maurizio Fedele"