Scelte tecnologiche guidate da scelte pedagogiche e didattiche, il caso Pionieri
Giovanni Marconato
[email protected] Il contributo descrive il percorso concettuale seguito dalla Provincia Autonoma di Bolzano per organizzare un proprio sistema di tecnologie a supporto delle attività di formazione professionale (iniziale e continua) ed ha lo scopo di evidenziare come le scelte tecnologiche siano la conseguenza di precedenti scelte pedagogiche e didattiche situate nei problemi e negli obiettivi della Formazione Professionale (FP). Nel 2001 viene avviato un programma di uso didattico delle tecnologie, “Copernicus”. La scelta è di fondare questo uso su di una base pedagogica e didattica e di ancorarsi alle concettualizzazioni più convincenti presenti nella letteratura e nella pratica internazionale. La traduzione operativa di questa scelta è presente nel Programma di Didattica con le Tecnologie (PdT) “Pionieri” per la formazione degli insegnanti della FP altoatesina. Il percorso che ha portato a definire il framework pedagogico e didattico ancorando a questo le scelte tecnologiche è iniziato con la definizione dalla mission della FP, è proseguito con l’esplorazione delle implicazioni dell’aver posto l’apprendimento al centro della pratica e si è concluso con la definizione concettuale ed operativa del ruolo delle tecnologie didattiche. Queste le premesse: • la FP persegue la finalità di sviluppare la “competenza professionale” (CP) che va vista come la capacità di attivare e di combinare risorse in un contesto definito; • La FP favorisce lo sviluppo di “risorse”, sviluppa la capacità di diagnosticare la situazione in cui usarle, di attivare le risorse e di combinarle per conseguire lo scopo della pratica professionale; • La CP va sviluppata e mantenuta agli standard richiesti attraverso un percorso continuativo di valorizzazione di molteplici di luoghi di apprendimento attraverso percorsi individualizzati ed auto-governati, di “navigazione” tra le opportunità offerte dal contesto [Le Boterf,1998]; • La FP deve favorire lo sviluppo di “risorse” tecnico/professionale, personale/cognitivo e sociale/relazionale in quanto necessarie a fronteggiare la pratica professionale. Queste premesse hanno portato ad ancorare l’azione nell’epistemologia costruttivista perchè presenta nei suoi presupposti concettuali e nelle differenziate applicazioni un interesse a tematiche di strategia formativa e di didattica che sono rilevanti nel contesto della FP e cioè: • centratura sulla persona che apprende più che sui contenuti; • focalizzazione su apprendimenti “profondi” più che “superficiali” ed a conoscenze finalizzate all’esecuzione di compiti “produttivi” piuttosto che “riproduttivi; • perseguimento di una reale comprensione dei contenuti più che una loro memorizzazione; 1
• interesse al trasferimento degli apprendimenti dalla scuola alla vita reale; • facilitazione dello sviluppo di abilità cognitive, metacognitive e sociali che stanno alla base della capacità di apprendimento continuo e di autosviluppo. Traguardando gli usi didattici delle tecnologie dalla prospettiva costruttivista, queste sono viste come strumenti che: • non sono veicoli di trasferimento di informazioni ma strumenti cognitivi [Jonassen, D, 1995, 2005) • non sono usati per un mero accesso ad informazioni ma per sostenere e facilitare la collaborazione e la socializzazione; • impegnano la persona che apprende in attività cognitive e materiali; • non dirigono la persona ma sono strumenti con cui la persona interagisce in modo attivo; • non hanno valore in quanto semplificano e rendono più efficiente la gestione delle attività formative, ma sono strumenti che migliorano l’esperienza di apprendimento. Al termine di questo percorso concettuale, Pionieri presenta queste caratteristiche: • sul piano metodologico: le tecnologie sono usate per far “lavorare ed apprendere” costruendo artefatti e non per pubblicare, distribuire e sudiare contenuti • sul piano didattico: si sviluppano e si realizzano ”attività di apprendimento” come alternativa “minimalista” ai Learning Objects ispirate alle modalità di “apprendimento naturale” [Schank e Cleary 1995] ; • sul piano tecnologico: viene utilizzata una “piattaforma” multi-tool” al cui interno scegliere lo strumento più adatto in uno specifico contesto per sostenere le attività di apprendimento [Marconato 2007] ; • sul piano organizzativo: il sistema presenta risorse differenziate da usare come strumenti per conseguire gli obiettivi di apprendimento prefissati. Pionieri – Copernicus realizza i seguenti 3 principi di un “buon” uso didattico delle tecnologie: 1. chi apprende svolge la maggior parte del lavoro; 2. chi apprende esplora e collabora; 3. per apprendere si deve avere una costante “presenza” didattica. Bibliografia Le Boterf, G, Ingénierie et évaluation des compétence, Editinon d’Organisation, Paris, 1998. Jonassen, D, Computer in the classoroom: Mindtools for critical thinking, Merril Pr, 1995. Jonassen, D, Modeling with technologies: Mindtools for conceptual change, Prentice Hall, 2005 Schank R, Cleary C, Engines for education,: Lawrence Erlbaum Associates New Jersey, 1995 Marconato G, Un approccio multi-tool basato su Moodle per migliorare le attività di insegnamento ed apprendimento, Atti del convegno Moodle Moot Italia 2007, Reggio Emilia (in stampa), raccolta abstact pp. 85-86 . 2
Preferenze di collocazione del contributo: 1° preferenza: modelli di e-learning e loro evoluzione 2° preferenza: ambienti di progettazione e sviluppo processi 3° preferenza: ruoli e profili professionali
Parole chiave: 1° key word: apprendimento 2° key word: costruttivismo 3° key word: formazione professionale 4° key word: attività di apprendimento 5° key word: pedagogia
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