David Irving
il punto. Questa Il, come una tela per me proprio . que persone di Quando avevano che non saresti E pensavano di
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Hitler: quello vero, in came e ossa, capace di impressionare le segretarie con titoli di studio elevati, e quello falso, «di Madison Avenue e di Hollywood», come se la came e le ossa dei cinquanta milioni di morti provocati dalla guerra hitleriana fossero state un'invenzione di Hollywood e di Madison Avenue. Per descrivere meglio I'«altroHitler non si dovrebbero chiamare in causa Hollywood e Madison Avenue, ma semmai Dachau e Auschwitz. La slealta del modo di impostare il problema si rivela nell'allusione all'«alito cattivr» di Hitler. Irving vorrebbe farci credere di non essere un servile ammiratore del suo eroe, bensi di saper cogliere in tutta Ia loro crudezza i vizi di cui Hitler era colpevole: non i massacri, s'intende, ma la sua scarsa cura per l'igiene orale. Sorge ancora una volta una domanda: Irving crede davvero alla falsa logica delIa tesi dei due Hitler, ne e intimamente convinto? Oppure e un cinico manipolatore, un saltimbanco? Ecco una riedizione del caso Bullock contro Trevor-Roper, questa volta non a proposito di Hitler, ma della visione del mondo sottoscritta da chi nel dopoguerra ne e stato il principals patrocinatore. E stato proprio a questa punto che Irving mi ha raccontato un aneddoto su Hitler che non dimentichero piu, un aneddoto che potrebbe meglio di qualunque alrro permettere di comprendere Irving e, forse, 10 stesso Hitler. La sua fonte e Christa Schroeder, colei che aveva fomito a Irving la cniave di accesso al Cerchio magico, e la storia descrive il modo in cui Hitler si lavava il sangue di dosso. «Una notte, verso le due 0 le tre del mattino, Christa Schroeder e io ce ne stavamo a chiacchierare, in compagnia di una bottiglia di vino, e lei mi disse: "Sa, [Hitler] poteva essere davvero crudele. 10 non credo che lei abbia ragione riguardo al rapporto fra Hitler e il problema ebraico. Poteva essere malta crudele". In questi casi uno sente che c'e una storia in arrivo ... Ora, il problema con Christa Schroeder era che non si potevano prendere appunti. Se ti vedeva tirar fuori un pezzo di carta, diventava subito muta come un pesce. Dopo dovevo scendere nel caffe sotto casa, a scaricarmi il cervello riempiendo fogH e fogli, per ore. Con l'esercizio, alla fine ci si puo riuscire» mi disse Irving. «E lei mi disse: "Bene, si ricorda la Notte dei lunghi coltelli, nel . gno 1934? 10 ero a Berlino, e il capo [10 chiamava cosi, oppure «A. »] mi telefono per dirmi che dovevo partire immediatamente, per ggiungerlo in Renania. COStpresi l'aereo per la Renania. C'era anil dottor Goebbels. Lungo il percorso, quella stessa notte volamfino a Monaco e poi proseguimmo con la sua auto verso Bad . ee, e io ero con Iui quando arresto Ernst Rohm e tutti i capi del-