PROPAGAZIONE DEL SUONO NEL VUOTO
Scopo dell’esperienza: dimostrare che il suono si può propagare in un mezzo materiale ma non nel vuoto. STRUMENTO PRESENTATO: campanello elettrico in campana del vuoto
Ponendo un campanello elettrico sotto una campana di vetro ed estraendo l’aria dalla campana con una pompa da vuoto si ci accorge che l’intensità del suono via via si affievolisce finché, quando è raggiunto un livello sufficiente di vuoto, non è più percepibile dall’orecchio umano. Quando nella campana c’è aria avvertiamo il suono del campanello che corrisponde al movimento Scuola secondaria di secondo grado Fisica
del martelletto della campana. Quando facciamo il vuoto non sentiamo più nulla, anche se vediamo il martelletto che continua a colpire la calotta metallica. Infine facendo entrare gradualmente l’aria nella campana, all’inizio il suono è molto debole, poi aumenta progressivamente. Conclusione Il suono per la sua propagazione necessita di un mezzo elastico che è generalmente l’aria ma che può essere anche un liquido o un solido. Cenni storici Il primo fisico che riuscì nella seconda metà del diciassettesimo secolo a dimostrare la necessità di un mezzo materiale per la propagazione fu von Guericke (1602-1686) il quale si servì di una suoneria posta sotto una campana a vuoto. Dopo di lui altri (F. Hawksbee, Kircher) ripeterono in pubblico l'esperienza ognuno scegliendo un diverso mezzo di propagazione del suono da porre nel vuoto. Chi optò per un fischietto, chi per una campana, tutti arrivarono comunque al medesimo risultato. Curiosità Se una nave spaziale esplode al di fuori dell’atmosfera terrestre non si sente evidentemente alcun boato, come, invece, erroneamente riportato in moltissimi film di fantascienza.
A cura di: Liceo Scientifico Cannizzaro Scuola secondaria di secondo grado Fisica