LA PIANIFICAZIONE I sistemi informativi non sono prodotti finiti utilizzabili in un ambiente stabile anche se le attività di miglioramento sono spesso organizzate secondo il concetto di prodotto finito. I cambiamenti sono apportati nella pratica lavorativa quotidiana e i miglioramenti sono organizzati in modo separato rispetto alle attività di sviluppo e non c’è connessione tra i due (legame debole).
Esempio dell’implementazione nella banca: Tutti i membri del progetto lavorarono assieme e appena il sistema fu completato ritornarono al proprio incarico precedente. Il sistema informativo era considerato finito e senza errori alla data di consegna. Ma l’avvicendarsi del sistema dallo sviluppo all’uso non procedette secondo il piano: furono rimandate molte richieste da parte degli utenti a causa del poco tempo. Il gruppo di sviluppo non consegnò infatti un prodotto finito, e i membri del secondo gruppo dovettero completare compiti lasciati indietro dal primo gruppo.
Il gruppo di implementazione partì male perché ancora sommerso dal lavoro arretrato dall’altro gruppo e non in grado per mancanza di tempo di pianificare attività di miglioramento del CSS. Non aveva la possibilità di considerare la qualità totale del sistema. Il lavoro è ridotto ad un’infinita sequenza di singoli compiti, e le possibilità per i membri del secondo gruppo di pianificare e controllare il proprio lavoro è ridotta.
Il tipico flusso delle richieste di cambiamento è informale e le richieste riguardano il miglioramento della funzionalità, mentre l’impatto che questi cambiamenti potrebbero avere sulla qualità tecnica del sistema informativo non è considerato. Non c’è pianificazione dei cambiamenti e miglioramenti necessari , a causa della mancanza di priorità sugli stessi. Alle modifiche è data priorità arbitrariamente o secondo le logiche del potere (politiche organizzative). Per alcune persone il sistema informativo può essere uno strumento, per altre appare un’istituzione.
Fattori che fanno della pianificazione un problema
l’organizzazione considera il sistema informativo come un dispositivo tecnico che è indipendente dall’organizzazione in sé. il gruppo di miglioramento tratta tutte le richieste di cambiamento assieme ai compiti classici, per esempio non ci sono priorità date, e non c’è una valutazione delle richieste.
TRASFERIMENTO DELLE CONOSCENZE Possibilità
di documentare il sistema informativo in modo da facilitare la comprensione dello stesso a tutte quelle persone prive di una pregressa e adeguata conoscenza a riguardo. Quando
le attività di sviluppo e miglioramento del sistema vengono separate e gestite da persone diverse, la conoscenza dell’intero lavoro diventa un aspetto cruciale.
Mathis sottolinea l’importanza del ruolo della documentazione nel dare continuità al sapere; La maggior parte della conoscenza è ottenuta attraverso la “partecipazione” al processo di sviluppo del sistema; conoscenza documentata solo parzialmente per due motivi: 1. 2.
La nozione di sistema informativo limitata a “prodotto finito”; Difficoltà di documentare gli aspetti tecnici di un processo (Parnas, Clements, 1986)
Per poter capire e apportare dei cambiamenti nel sistema informativo è necessario avere un buon bagaglio di “conoscenza tecnica”, che concerne la complessità e i principali modelli tecnici del sistema. E’ un tipo di conoscenza che può essere trovata in coloro che operano al suo interno, ma che viene raramente documentata in forma scritta. Il sistema informativo è in grado di produrre apprendimento e comprensione, che però nel caso di turn-over di più persone diventa fortemente limitante (Brooks, 1987).
La conoscenza appresa attraverso la partecipazione al sistema di sviluppo non può essere documentata adeguatamente attraverso i tradizionali mezzi di comunicazione. Numerosi autori hanno suggerito nuovi modalità per documentare il sistema:
Naur propone l’uso del diario; Oman e Cook suggeriscono linee guida su come organizzare la documentazione dei programmi nei libri; Soloway et al. propongono piani delocalizzati, ad esempio come trasmettere le strutture-base dei programmi nel modo migliore.
La comunicazione informale e il passaggio di conoscenze e informazioni riguardanti sia il processo, sia il prodotto sono necessarie, soprattutto in quelle organizzazioni dove il miglioramento è dato dallo sviluppo dei compiti e dove lo scambio di informazioni diventa un problema se le persone che vi hanno partecipato non sono più disponibili. Una valida alternativa è che chi si occupa dello sviluppo delle attività si occupi anche del suo miglioramento, sia per evitare i problemi connessi al trasferimento delle conoscenze, sia per ottenere una più alta qualità funzionale e estensione tecnica all’interno del processo.