La Tirannia Del Trattato Di Lisbona

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LETTERA APERTA A TUTTI I GIORNALI E MASS MEDIA IL “TRATTATO DI LISBONA” – NUOVA TIRANNIA CHE AVANZA I super burocrati europei che legiferano a nostre spese dall’alto dei loro sontuosi parlamenti, hanno deciso di mettere in ginocchio, in nome dell’Unione Europea, tutti gli Stati membri a un solo cenno del loro comando e per far questo hanno pensato, non di far intervenire i carrarmati, cosa ormai obsoleta e controproducente, bensì di imporre molto subdolamente una specie di nuova costituzione, detta “TRATTATO DI LISBONA”, vero cappio al collo per tutti gli europei. Praticamente vogliono cancellare le singole identità nazionali ricche del loro patrimonio culturale, artistico, storico, religioso ecc. legato anche alle singole tradizioni millenarie, per imporre un’unica costituzione che non rispetta assolutamente né l’identità dell’Europa nè dei singoli Stati, ma oltretutto lo fanno in barba alla democrazia, cioè evitano il referendum popolare per impedire che gli europei usino il cervello e si pronuncino sul loro futuro, come già avvenuto per Irlanda, Francia e Olanda che hanno bocciato tale proposta. È il crollo del primordiale diritto alla democrazia, alla libertà e alla sovranità nazionale. Pagare i politici europei perché ci facciano schiavi della dittatura è il colmo. E’ l’allarme lanciato da una serie di esperti, quali: la prof.ssa Marta Cartabia, docente di Diritto Costituzionale all’università di Milano Bicocca, curatrice di un saggio intitolato “I diritti in azione” ed. Il Mulino; il Presidente “Per la Fondazione Europa”, Giorgio Salina; la scrittrice Ida Magli soprattutto nel suo libro “Contro l’Europa”; il sen. Marcello Pera in varie interviste rilasciate anche recentemente sul quotidiano “La Stampa” del 14.6.2008; lo storico prof. Roberto de Mattei il quale considera assai pericolosi, ad esempio gli art. 10, 19 e 21 perché basati sul relativismo più assoluto soprattutto per quanto riguarda la teoria del “gender” che sintetizziamo così: • ignorando l’evidenza della Legge Naturale, per la prima volta si riconosce in un documento giuridico internazionale il cosiddetto “orientamento sessuale” come fondamento di non discriminazione, riducendo così la famiglia a una serie di “ammucchiate varie” sotto lo stesso tetto, purchè denunciate in Comune per avere i legittimi riconoscimenti; • la sessualità diventa così una “scelta culturale” soggettiva, provvisoria e modificabile, che potrebbe comprendere anche le bestie come ha già decretato la Spagna assegnando gli stessi diritti dell’uomo all’orango e simili. Zapatero che si straccia le vesti contro i pedofili, (fatto gravissimo, beninteso!) non si scandalizza di assegnare a un orango gli stessi diritti di un uomo, facendolo sedere alla stessa tavola e anche dormire nello stesso letto! Diabolico! • La Carta conferisce inoltre ai cittadini la possibilità di ricorrere contro le legislazioni nazionali, con il rischio di creare un meccanismo per cui, attraverso i ricorsi dei cittadini presentati alla Corte di Giustizia europea, si arrivi a determinare una giurisprudenza comunitaria che escluda totalmente le legislazioni nazionali e di fatto le annulli. Qui non si tratta solo di calpestare le radici cristiane dell’Europa, (cosa già grave visto che si tratta di recidere il pilastro fondante di tutta l’Europa), ma qui si calpesta decisamente l’uomo in quanto tale, nella sua dignità, nella sua umanità e spiritualità, per ridurlo a un povero strumento nelle mani del potere più occulto, che è quello che sta ormai attanagliando l’Unione Europea nella morsa di una nuova dittatura ben peggiore di quella del XX° secolo. Se poi all’avanzata di questa nuova dittatura europea da un lato, aggiungiamo il pericolo dell’avanzata islamica dall’altro, c’è solo da sperare in un prodigioso intervento di Gesù Cristo per evitare il peggiore dei conflitti. Che la Madonna dei Popoli e delle Nazioni apparsa ad Amsterdam sotto questo titolo, ci soccorra e ci liberi! VOGLIAMO LANCIARE UN APPELLO ACCORATO PERCHÉ QUESTO ARGOMENTO VENGA AFFRONTATO POLITICAMENTE CON PROPOSTE DI EMENDAMENTO. Per il Centro culturale Nicolò Stenone di Verona [email protected]

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