LA SITUAZIONE DEL MONDO OGGI
Le principali contraddizioni socio-storiche del mondo attuale
Uno sguardo realista sul mondo di oggi porta a cogliervi una serie di contraddizioni di portata planetaria. Le descriviamo con estrema concisione.
-Nell'ambito economico: È in corso nel mondo da alcuni decenni un cambio molto profondo nell'ambito della produzione, della distribuzione e del consumo dei beni materiali che rispondono ai bisogni primari dell'uomo (ambito economico). L'attività umana, infatti, avvalendosi dell'enorme progresso strumentale ottenuto mediante le scoperte scientifiche e le loro applicazioni tecniche, ha modificato profondamente il rapporto dell'uomo con la natura:
• I benefìci ricavati da tale cambiamento sono percettibili da chiunque si guardi attorno. L'umanità nella sua globalità è riuscita a moltiplicare in un modo mai prima conosciuto nella storia i beni che possono soddisfare i suoi bisogni elementari.
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• Concretizzando si può dire che "il fenomeno che caratterizza gli anni novanta è la globalizzazione, da intendere come globalizzazione dei mercati. Il primo mondo partecipa al processo di globalizzazione detenendo [...] cinque monopoli: 1) il monopolio della tecnologia; 2) il controllo sul mercato finanziario [...]; 3) il monopolio cos'accesso alle risorse del globo, in quanto le decisioni sono prese dal nord; 4) il monopolio sul sistema delle comunicazioni, che influenzano le culture dei popoli, con il conseguente pericolo della omogeneizzazione; e infine 5) il monopolio sugli armamenti sofisticati e sul nucleare, che ha sostituito l'equilibrio precedente".
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La globalizzazione attuale comporta diverse sfaccettature. In primo luogo, implica una forma collettiva di accaparramento dei beni naturali (energia e materie prime) e di quelli prodotti dall'attività umana. Il mondo risulta così spaccato in due: un Nord, relativamente piccolo dal punto di vista numerico, sempre più ricco e benestante, e un Sud, numericamente maggioritario, sempre più povero. Le statistiche che denunciano questo fatto planetario sono a portata di mano di chiunque si interessi del problema, e non permettono di ingannarsi al riguardo. D'altra parte, l'accresciuta capacità tecnica è orientata in misura notevole verso la costruzione di strumenti bellici sempre più sofisticati, dando così luogo a una sfrenata corsa agli armamenti, corsa che ha finito per costituire una minaccia per la sopravvivenza stessa dell'intera umanità .
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Tutto ciò incide, a sua volta, su altre situazioni negative per l'umanità nel suo insieme. Tra esse ricordiamo, anzitutto, la violenza ecologica, che minaccia col distruggere la "casa grande dell'uomo", e poi anche la manipolazione genetica, che è carica di conseguenze ancora appena prevedibili, particolarmente con i passi fatti nella direzione della clonazione (anche umana), e una sensibile perdita della dimensione Indica dell'esistenza, e cioè della capacità del gratuito, dell'a-utile, di ciò che non è produttivo ma che costituisce un aspetto essenziale del destino dell'uomo.
-Nell'ambito sociale • Come aspetto positivo si deve rilevare che i rapporti tra gli uomini e tra i diversi
gruppi umani sono cresciuti e si sono fortemente potenziati fino al punto di andare creando, per la prima volta nella storia dell'umanità, una vera coscienza universale e planetaria (cfGS 9d).
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Nell'ambito politico • La Costituzione Gaudium et Spes ne rilevava già trent'anni fa l'aspetto positivo, constatando che da una coscienza più viva della dignità umana stava scaturendo lo sforzo di instaurare un ordine politico.
• Un altro, di segno negativo: grandi masse di uomini e di donne all'interno dei popoli, e anche molti popoli detti sottosviluppati o "in via di sviluppo", non sono di fatto padroni delle loro decisioni ne hanno la possibilità di esserlo
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Nell'ambito culturale … inteso sia come accesso alle conoscenze ed informazioni, soprattutto a quelle che danno possibilità di intervenire nelle cose che interessano tutti (senso illuministico di "cultura"), sia come modo peculiare con cui in un popolo gli uomini concepiscono e vivono la realtà (senso antropologico). • Indubbiamente in questi ultimi anni la possibilità di accesso alla cultura nel primo senso è enormemente aumentata, grazie soprattutto ai mezzi di comunicazione sociale. Ci sono tuttavia delle manifestazioni negative in questo ambito. Infatti, ancora molti sono tenuti al margine di tale possibilità (analfabetismo), e spesso intenzionalmente, per avere maggior facilità nel controllo delle masse.
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• La "cultura più universale", di cui parlava con viva attesa la Gaudium et Spes (n.54), non si costruisce di fatto in questo momento nel rispetto delle peculiarità proprie delle diverse culture settoriali.
Nell'ambito religioso • Si declina per molti credenti coinvolti nel processo scientifico-tecnico in corso, dall'altra si è prodotto un fenomeno di ateismo di masse, mai prima conosciuto nella storia dell'umanità. Per contrasto, in questi ultimi anni si assiste a un risveglio della religiosità anche lì dover prima imperava l'ateismo: le nuove forme di esperienze religiose tendono a diffondersi e ad affermarsi in vaste zone dell'umanità.
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RIPERCUSSIONI SULLE PROBLEMATICHE PERSONALI E INTERPERSONALI
Le contraddizioni elencate hanno delle ripercussioni rilevanti nella sfera dell’esistenza dei singoli individui, anche se in modo diverso nel mondo della povertà e dell'esclusione, dove la sopravvivenza è il problema preponderante poiché la maggioranza "muore prima del tempo", e il mondo del "ipersviluppo", dove il problema prevalente è quello del senso e della qualità della vita.
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ALLA RADICE DELLE CONTRADDIZIONI Constatazione di un fatto globale "L'umanità si trova oggi in un periodo nuovo della storia, caratterizzato da profondi e rapidi mutamenti che progressivamente si estendono all'intero universo" (Gaudium et Spes n. 4 b). Più importante ancora che descrivere ciò che sta capitando a livello fenomenico, è cercare di scoprire ciò che è alla radice di tutti questi cambiamenti, ciò che ne può dare una spiegazione globale.
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Anche questo veniva enunciato, in modo molto succinto, dalla Gaudium et Spes: "[...] il genere umano passa da una concezione piuttosto statica dell'ordine, ad una concezione più dinamica ed evolutiva" (n. 5 c).
Spesso, (l’uomo) imbattendosi in fenomeni che superavano ciò che era abituato a sperimentare o che esulavano dalla sua ordinaria esperienza, non conoscendo le cause che li producevano li prendeva per manifestazioni immediate di forze superiori, divine, a carattere avverso o benevolo. In questo modo li sacralizzava. Così finiva per concepire il mondo come un qualcosa di fatale.
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Oggi, con la nascita della scienza moderna è germogliato e si è andato affermando sempre più intensamente in questi ultimi secoli, un nuovo modo di rapportarsi alla natura e, di conseguenza, alla realtà totale. Nella misura in cui, mediante la scienza, l'uomo è andato acquistando una conoscenza razionale delle cause dei fenomeni che avvengono dentro e fuori di lui, si è andata operando una de-fatalizzazione della natura ai suoi occhi. Conseguenza naturale è che l'uomo ha cominciato a non sentirsi più piccolo.
È andata aumentando la convinzione che il destino personale e collettivo dell'umanità è sempre maggiormente nelle sue proprie mani, pur sapendo che molte cose sfuggono ancora al dominio umano.
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Fattore principale del cambio in corso Ai popoli primitivi risultava (e risulta tuttora) connaturale l'impiego di miti per situarsi in ciò che essi esperivano come assolutamente superiore e trascendente, come manifestazione di forze distanti e immanipolabili.
• Non molto diversa è, perciò che si riferisce al nostro tema, la condizione della conoscenza empirica. Questa conoscenza non si muove, per se stessa, nell'ambito del simbolico-religioso, ma nemmeno arriva allo strettamente razionale. È insufficiente per fondare una vera libertà nell'ambito del rapporto con la natura.
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• Quando invece l'uomo arriva a scoprire le leggi interne che reggono i fenomeni e, per mezzo della sua conoscenza razionale, può percepire il rapporto di causa-effetto che è in essi presente, allora si produce una autentica rivoluzione:" Con tutte le conseguenze, positive e negative, di cui abbiamo parlato sopra. Potremo rappresentare questo processo, schematizzandolo al massimo, in questo modo:
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Caratteristiche principali di due atteggiamenti atteggiamento "primitivo"
atteggiamento "sc.-tecnico"
cosmocentrico cosale-sostanzial. statico
antropocentnco . personalista dinamico
mitico-empirico
razionale
sacrale
desacralizzante
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Ambivalenza del processo di cambio Si deve allora dire che la causa profonda di tali contraddizioni storiche è d'indole fondamentalmente antropologica. È stata la libertà umana ad orientare il fenomeno del processo scientifico-tecnico verso situazioni in gran pane non umanizzanti, anzi disumanizzanti.
Una reazione crescente La postmodernità sostiene che ormai si è arrivati alla "fine della storia" e si vive nell'esperienza della post-storia
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La postmodernità sostiene ugualmente la fine della metafisica (filosofia del "pensiero debole", "metafisica crepuscolare"), dell'umanesino e dell'arte come altrettante pretese di fondare un qualcosa di assoluto, di "forte e stabile".
Infine afferma, quale conseguenza di tutto ciò, la crisi e la caduta dei grandi metaracconti e dei grandi meta-discorsi creati dalla Modernità al servizio del senso della storia intesa come progresso indefinito, come emancipazione, libertà e felicità dell'uomo. Sono discorsi da essa denunciati come segnati da un carattere metafisico, dominatore e alienante.
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Semplificando al massimo le cose si potrebbe dire che la condizione post-moderna è una condizione di ribellione contro l'imperialismo della ragione, soprattutto della ragione strumentale
CONCLUSIONE È indispensabile che una teologia che vuole riflettere su di esso in vista della prassi storica ne tenga seriamente conto.