Dossier - Gli Inconfessabili Rapporti Tra Israle E Sudafrica

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Dossier

La strana coppia.

Gli inconfessabili rapporti tra Israele e Sudafrica1 Ho deciso di ripubblicare oggi questo Dossier perché, anche se sono passati più di venti anni dalla sua stesura, il testo può essere ancora utile per capire i profondi rapporti ideologici, politici, economici e militari di lunga durata tra lo Stato di Israele e il Sudafrica dell’Apartheid, e a capire su cosa era basata la condanna del sionismo come ideologia razzista. Oggi riflettere su questa convergenza tra due paesi e due ideologie profondamente affini è particolarmente utile in un’Italia in cui ogni opposizione alla politica dello Stato di Israele e al sionismo viene etichettata subito come “antisemita”, in cui è stato sollevato un grande scandalo di fronte alla modesta proposta di boicottare la Fiera del libro di Torino, in cui erano ospiti d’onore quegli scrittori israeliani che giustificano guerre e occupazione. In un’Italia, soprattutto, in cui a partire dal Quirinale, da Palazzo Chigi e da tutti i palazzi del potere c’è un impegno pressoché unanime del ceto politico (di destra e di centrosinistra) a far tacere e a demonizzare ogni voce critica. E in cui, invece, in molti si impegnano per lanciare dal basso, nonostante le difficoltà, una campagna di boicottaggio e disinvestimenti nei confronti di Israele. Il Sudafrica di oggi non è quello del 1987, certo, anche se non possiamo ignorare che molte forme di oppressione continuano sotto altra forma, e che la maggior parte della popolazione africana subisce ancora sfruttamento e miseria. Né possiamo dimenticare che il cambiamento, simboleggiato dalla liberazione di Nelson Mandela dopo 27 anni di carcere per “terrorismo”, è stato imposto con la lotta degli africani del paese e dell’Angola, anche grazie al generoso appoggio del popolo cubano, che a Cuito Cuanavale ha inflitto una decisiva sconfitta agli invasori razzisti. Israele, se è possibile, è diventata ancora peggiore. Non possiamo delegare a nessuno il compito di combatterlo, cominciamo con un’informazione corretta sui suoi crimini. (a.m. 10/11/09) _____________________________ 1

Questo Dossier è apparso sul num. 6/7, anno II, settembre ottobre 1987, de "I diritti dei popoli", mensile della Lega italiana per i diritti e la liberazione dei popoli.

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Rompere il. silenzio «Israele rompe conPretoria..; «Niente più contratti militari, annuncia Israele, al Su­ dafrica..; «Gerusalemme si sgancia da Pre­ toria, vecchia amica... Tre titoli (dal Corri8l1J.. della Sera, La Repubblica eLa Stampa) che dovrebbero farei dubitare dell'utilità di occuparsi dei rapporti tra Israele eSuda­ frica. Ormai, sembrerebbe, si tratta di qual­ cosa di sorpassato, di concluso. Le cose stanno un pòdiversamente da come appariva dai quotidiani italiani del 20 marzo edei giorni immediatamente suc­ ..

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cessivi (abbiamoscelto tre testate,'mai

commenti erano tUffisullo stessotono). In primo luogo, perché la maggior partedei lettori haappresoche questi rapporti esi­ stevano solo nel momento in cuisene an­ nunciava la cessazione. In secondoluogo, perché, tra le righe, si spiega che Israele non concluderà nuovicontratti, ma rispet­ terà ivecchi. Ebbene, già nel 1977,al mo­ mento delle sanzioni obbligatorie decise dall'Onu (Risoluzione del Consiglio di si­ curezza n. 418 del 4 novembre 1977, cui fa riferimento il documento del Dipartimen­ to di stato americano riportato inquesto stesso numero, ndr), ilgoverno israeliano aveva annunciato esattamente lastessa cosa, mentré in realtà lacollaborazione economica e militare non hacessatodi au­ mentare, evidentemente «prorogando..e ampliandoi vecchi contratti, senza stipu­ larne diformalmente nuovi. Inultimo, non possiamo dimenticare chela maggiorpar­ te dei rapporti con il Sudafricavengono mi­ metizzati attraverso società consede le­ gale a Londra oAnversa o nel Liechten­ stein, e in gran parte nonsono neppurepiù veri epropri rapporti di scambio, giacché esistono numerose multinazionali acapi­ tale misto israelo­sudafricano cheprodu­ cono e vendono armi senzache ciò rientri nella categoria «scambi.. trai due paesi. Inoltre, latendenza del.governo israelia­ no a ritenere lecita qualsiasi menzogna nelle sue dichiarazioni solenni, pur nones­ sendo una sua esclusiva, ècomunque pra­ ticata consistematicità e cinismo esempla­ ri; Si pensialla dichiarazione di Shamir alla 'televisione il25 novembre 1986, categori­ ca nell'escludere ogni partecipazione israeliana alle forniture all'Iran eaicontras in Centramer~ca. In realtà gli stessiirania­ ni, Kashoggi, ilColonnello North e altrian­ cora di quelli che hanno avuto achefare con quell'inrame traffico hannoconfermato il ruolo nonpuramente ausiliario di Israe­ le.lzrael Shahak (1)hadocumentato che

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petuare l'ingiustizia. il traffico durava da anni, indipendente­ La collaborazione sistematicadello Sta­ mente dagli Usa.Lapresenza di istruttori israeliani edi massiccieforniture di armi to di Israele con ilpiù odioso sistema raz­ antiguerriglia in Guatemala,Salvador, ecc. zista, e perfinoi reciproci riconoscimenti sull'affinità delle rispettive ­missioni. (come prima al Nicaragua di Somoza)è stata più volt~ documentata,ben prima che scambiati tra idirigenti sionisti equelli se­ le risse interne all'establishment statuni­ gregazionisti sono deltutto sconosciuti al grande pubblico in Italia;si deve anchea tense portasseroalla lucequest'ultimo in­ questa ignoranza se la risoluzionedell'O­ tervento a sostegno dei settori più reazio­ nari del Centramerica. nu (Risoluzione del Consiglio disicurezza Cosicché ci permettiamodidubitare del­ n. 3377 del 10 novembre 1975 ndr) che l'automatica traduzione in fatti concreti del­ definiva razzista l'ideologia sionistaconti­ nua ad essere esecrata,ancheda dirigenti le attua!idichiarazionidi disimpegno israe­ della sinistra, come se fossefrutto di as­ liano dal Sudafrica;pur non escludendo surdi pregiudizi. che l'irrobustirsi dellalottacontro il regi­ Un'ultima osservazione. Noncrediamo me di apartheidei suoi complici negli Stati Uniti e altrove possaportare a risultati con­ che le vicende più recenti dello Stato di creti. ,Israeledipende in modo pressoché . Israelesiano dowte a un momentaneoof­ determinante'dall'immenso aiuto economi­ fuscamento degli ideali originari. Il movi­ co emilitare degli Stati Unitie, qualora la mento sionista èstato fin dall'inizio, per necessità di conciliarsi l'elettorato nero, as­ ammissione dello stesso Herzl, un «fatto sai più numerosodi quellocontrollato dal­ .coloniale.., sia pure di tipo particolare (per la scelta di nonutilizzare manodopera in­ la lobby ebraica,spingesse l'amministra­ digena, scelta"durata peraltrosolo fino al zione che succederà a Reagana misure concrete nei confronti del governo suda­ 1967). Non crediamo che il sionismo sia . fricano edi chi lo sostiene,la vecchia e ra­ mai stato un «movimentodi liberazione na­ . dicata amicizia tra sionisti esegregazioni­ zionale.., ma pensiamo ancheche chi lo sti sudafricani potrebbeveramente rom­ crede, o crede che possa mU1are il suo ruo­ persi. Ma per ora siamo ancoraberilonta­ . loattuale, dovrebbe unirsi alla nostrade­ nuncia, invece di consentirecon la reticen­ ni da ciò. Anche perché questaamicizia, fatta di intese ideologiche edi solidi affa­ za,e l'omertà che si perpetui il triste con­ ri, è statatenuta accuratamentenascosta. nubio di cui oggi fanno le spesepalestinesi Quanto più si rimuoveràla cortinadi omer­ eafricani, mache potrebbe domanigene: tà, tanto più saràpossibile spezzare le, rare altre tragedie, travolgendo glioppres­ complicità che hanno aiutato finoraa per­ sori di oggi. . .

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La Palesti"a durante il mandato britannico (1922­1948)

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Le radici storiche dèlla convergenza

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Lepremesse dellaconvergenza traloSta­ to di Israele e la Repubblica Sudafricana, delineatasi apertamente nel corso degliano ni Settanta, vannoricercate assai più lon­ tano nel tempo. Molti osservatori hanno sottolineato che all'originedell'alleanza c'è uncomplesso da "Stati paria.., messi al bando dallamaggior parte dei paesi del mondo; ma ciò vale solo per gli ultimidie­ ci o ventianni al massimo, mentre assai primache siformasse una maggioranza di Stati opposti all'apartheid e alla politica espansionistica di Israele sierano delinea­ te alcune affinitàideologiche, di cui ebbe­ ropiena coscienza ipadri del sionismoe ifondatori dell'Unione sudafricana. Si potrebbe risalire addirittura ali'ammi­ . razione che Theodor Herzl,padre del sio­ nismo, nutriva per ilgrande colonialistaCe­ cil Rhodes, per ilquale preparò ,nel gen­ naio 1902un memorandum che presenta­ va ilprogetto sionista come qualcosa di analogo a qu.elloche il miliardario britan­ nico stava facendo con lasua Compagnia anglo­sudafricana e come primo ministro della Colonia del Capo: "Sitratta di una questione coloniale..,scriveva. Il memoran­ dum non arrivòmai:a Rhodes (che mori nel marzp der"1902),rita rimase incorporato nei Diaridi Herzl, come testimonianza di una piena consape~olezza diunà "missio­

ne.. comune. Poco dopo, nel 1903, Herzl fu tentato da altriprogetti dicolonizzazio­ ne suggeriti dal segretario alle Colonie,Jo­ seph Chamberlain, e dalsuo stretto colla­ boratore Leopold Kessler, un ingegnere ebreo sLidafricano,che esplorò la zona di AI­Arishnel Sinai ai finidi una colonizza­ zione sionista. Per qualche tempo siparlò di un "progetto Uganda.. (inrealtà nell'at­ tuale Kenya),che era sostenuto con entu­ siasmo da Chamberlaine da una parte dei sionisti (in particolare quellisudafricani). Come è noto, tale progetto, nonostante qualche simpatia di Herzl,si scontrò con l'opposizione dellam,ggioranza deidele­ gati al VICongressosfonista (Basilea, ago­ sto 1903). Herzlfu fischiato e contestato, e poco tempo dopo ilcongresso uno stu­ dente sionista attentò alla vitadi MaxNor­ dau, ildirigente che aveva difeso forse'

fuoridella Palestina, dopo il superamento delle ambiguitàdel fondatore del sionismo. Herzl inrealtà aveva contattato idirigenti britannici,ma solo nel quadro di una va­ stissima serie di relazioniche inpochi an­ ni loavevano portato a incontrare l'impe­ ratore Guglielmo Ile ilsultano Abdul Ha­ mid, Vittorio Emanuele 111 e ilPapa Pio X, e perfino i ministrizaristi Witte e von PIe­ ve (ilprimo complice e ilsecondo vero or­ ganizzatore deipogrom). A ciascuno ave­ va promesso e concesso qualcosa (2). I ri­ sultati erano stati scarsi proprio per l'as­ senza ditJna linea precisa, di una scelta di alleati strategici sul lungo periodo. L'i­ potesi difondo, chiedere agliantisemiti di facilitare la partenza degli ebrei dal loro paese, av~va qualche fondamento, ma non risolveva ilproblema di ottenere via li­ bera anche per l'immigrazione. Di terre senza troppo entusiasmo ­ l'ipotesi ugan­ senza un popolonon ce n'erano, etanto­ dese presentandolacome un "rifugio.. menoesistevano terre senza unpadrone. provvisorioin attesa di tempimigliori.La Come saPpiamo, cas9 mai, ilproblema era mortedi Herzlnel lugliosuccessivo impe­ che spesso lastessa terra aveva, oltreche di al fondatoredel sionismopolitico.dive­ un sovrano, non pochiaspiranti ad"essa. rificareildefinitivofallimentodel suo pro­ Lascelta dei successori di Herzl,dopo getto africano. . qualche anno di oscillazionie di sbilancia­ Tuttaviai legamitra il sionismopolitico mento a favore di un'alleanza privilegiata . e il colonialismo britannico inAfrica diven­ con la Germania e la stessa Turchia, fini tano assai piùsaldi propriodopo la scon­ per puntare non tanto su chideteneva la fittadei progettidi colonizzazione sionista sovranità formale sulla Palestina, ma su

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20 chi stava lavorando percollocarsi al suo posto: la Gran Bretagna. Già nel 1900 Chaim Weizmann, futuro primopresiden­ te dello stato israeliano, incontraper lapri­ ma volta lord Balfour, che era già statopre­ mier nel 1902­1905 e che sarebbetornato aposizioni preminenti come ministrode­ gli Esteridurante laprima guerra mondia­ le. Attraverso la ricca, numerosa e orga­ nizzatissima comunità ebraica sudafrica­ na (l'unica nel mondo in cui l'egemoniasio­ nistafufin dall'inizio praticamenteincon­ trastata) vennero conquistati due preziosi alleati: il gen. Smuts e lord Alfred Milner (che sarà ministro della Guerrae autore­ vole membro del gabinetto durante lagran­ de guerra). Smuts, il vero padre dell'Unione Suda. fricana, divenne un grande amicodella causa sionista, nonostante non avesse. per sua dichiarazionè, troppa simpatiaper stadella Palestinaprima della costituzio­ zionidelle analogietra i duepopoli,sotto­ gli ebrei in quantI? tali. Smuts, che rimar­ nedello Stato di Israele furono cosi arti­ lineando la comune pratica dell'apartheid. rà fino alla morte (1950)una figura di pri. colati su vari piani: nel 1920 un'inizi~tiva Ai dirigenti israeliani,quelledichiarazioni missimo piano in Sudafrica, spesso primo congiuntaWeizmann­Smuts propose di al­ diedero fastidio, ma datre anni avevano ministro epiùvolte autorevole portavoce cessato divotare a favore delle blandede­ largare lefrontiere previste per la Palesti­ del suo paesein assemblee internaziona­ na inglobandoil sud del Libano fino al fiu­ nunciemorali dell'apartheid all'Assemblea li, fu anche, insieme ad Allenby, in Pale­ me Litani eoccupando anche la riva est generale dell'Oriu e avevanocominciato stina contribuendo all'elaborazione delpia­ del Giordano. Nel 1926una dichiarazione ad astenersi, avotare contro o più sempli­ no che portò letruppe britanniche aoccu­ cemente ad assentarsi ogni volta che si ufficiale delgoverno sudafricano precisa­ pare gran parte del Vicino Oriente; diven­ va che quest'ultimo, «chesegue da molti tentava di.condannare il governo sudafri­ ne amico personale di Weizmann, il pa­ annicon interessee simpatia gli sforzi delcano.­ ziente tessitoredella dichiarazione Balfour l'Organizzazione sionistaper costruire un Dal 1973 sieranointerrotti quasi tutti (3). Weizmanh, cittadino britannico dal i rapporti con i governiafricani neocolonia­ focolarenazionaleper il popolo ebreoin Pa1910, aveva stabilito buoni rapporti con lestina [...Jaugura un pieno successo alla listi (molti dei quali erano alloratentati dai e dall'amicizia arabo­africana) molti esponenti del gabinetto di guerra,ma sua impresa,e farà tutto il possibile per petroldollari socon Jan Christiaan Smuts l'intesa fupiù stenerla,attraverso i suoi rappresentanti(4)e non servivano più doppiezze (tanto alla Società delleNazioniealtrove...».Nel. più chegli oltranzisti sudafricani avrebbe­ profonda eduratura. Nel 1919, già primo ministro, il gen. 1943 è invece Weizmann che invia a ro potutomett~rle in contoalla comunità Smuts si incontra con lafederazione sio­ Smuts un memorandum sull' Africa, che ebraicalocale, non troppo tranquilla cono­ nista sudafricana sottolineando leanalo­ prevede che nel dopoguerra «l'Africa di- scendo le antiche frequentazioni naziste . dei dirigentisudafricani).Israelein effetti, gie spiritualitra boeri ed ebrei: «Non ho bi- venteràla colonna vertebrale dell'impero sogno di ricordarvi che il popolobianco delcoloniale britanniço»e propone una solu­ hacominc::iatoa intensificarei rapporti ec0­ l'Africa delsud, e in particolare l'antica pozione neocolonialistaper salvaguardare la . nomici e militari con il Sudafrica dal 1967 polazione olandese, è stato educatoquasi capacità britannica esudafricana di con­ eli ha moltiplicati a' partire dal1973, e so­ esclusivamente secondo le tradizioniebraitrollare le riservedi materie prime strate­ prattuttodopo la visita di Vorster nel 1976. Una delle carte più importanti nelle ma­ che. Noi abbiamo in comune la stessapiatgiche, mentre il Focolare nazionale ebrai­ taforma spirituale. Vo"ei che a partire da. cosarebbe divenuto il «Iaboratorio­pilota ni dei dirigenti sionisti èl'opinione pubbU­ essa costruissimo"/'awenire dell'Africadel per lagrande fab~ric:ain cui si sarebbe~ra­ ca degliStati Uniti e dei principali paesi eu­ sud»(Richard P. Stevens, Weizmann and sformato il continente africano». ropei, nei quali una partedelle comunità Smuts: a study in. Zionist-8outh-African Nel 1948, subito dopo Ursse Usa, il Su­ ebraiche è ancora sensibile a tematiche antirazziste e ha di sé edi Israele un'im­ dafrica accorda ilsuo riconoscimento uffi­ cooperation,Institut d'études palestinien­ nes, Beirouth, 1975, p.IX, in MarwanBu­ ciale al nuovo stato, eil razzista Daniel magine mitologica (il «sionismocome mo­ heiri, 62),Alcune personalità sioniste su­ François Malan sarà nel 1953 il primo ca­ vimento di liberazione», ecc.). Un'ammis­ dafricane raggiunsero la Palestina(tra es­ po di governoa visitare Israele. Malan vie­ sione piena.delle relazioni privilegiate col se, il più noto è Abba Eban), maaltri rima­ ne dal partitonazionalista che si era for­ più brutale degli stati razzisti, governato sero (e rimangono) in quel paese, costi­ mato sul modello nazista, aveva inviatodi­ pergiunta da personaggi dai trascorsi na­ tuendo un solido punto di appoggio prima zisti, pone dunque dei problemi imbaraz­ rigenti a studiare nella Germ~nia hitleria­ per la federazione sionista, poi per lo sta­ na e avevauna vera e propria formazione zanti. Perql!esto una cortina fumogena ha to di Israele. Fu nel Sudafrica ­ad esem­ paramilitare ricalcata sul modellodelle ca­ cercato,dinasconderé, minimizzare o sem­ pio ­che si costitui la Universal Airways, micie brune (laOssewa Brandwag).Della plicemente negare tali relazioni. di proprietà della locale federazione sioni­ OssewaBrandwag era dirigente anche .Cercheremo di rièostruire tutti gli ele­ sta, che dovevapoi fornire le strutture di Vorster, che farà nel 1976 una storica vi­ menticoncretidisponibili, per comprende­ partenza alla compagnia aerea EIAI. Ile­ sita in Israele,lanciandosi, con un certo im­ re l'ampiezzae la portata dell'alleanza che gami tra Sudafrica ecolonizzazione sioni­ si èdelineata. barazzo dei suoi ospiti, inripetute esalta­

21 Motivazioni religiose ecolonizzazione Èsintomatico che le argomentazioni" razio­ nali epolitiche afavore della costituzione di un ..focolare ebraico» in Palestina abbia­ no ceduto

piuttosto presto il campo amo­

tivazioni ditipo religioso, al concetto

e in particolare

di popolo eletto acui sarebbe

stata promessa da Dio la terra tra ilfiume d'Egitto el'Eufrate. Meno notoè che ar­ gomentazioni analoghe siano stateaddotte dai boeri ein genere dai sudafricani per giustificare il dominio della minoranza bianca. Per anni la pretesa supremazia bianca venne basata sulla maledizione biblica contro la stirpe di Cam, grottescamente identificata con gli africani neri, predesti­ nati dalla volontà divina all'eterna schia­ vitù. Oggi la vivace contestazione religio­ sa, anche in ambiente bianco, rende più difficile l'aperta utilizzazione di un argo­ mento cosi incredibile (tra l'altro il passo della Genesi precisa leterre abitate dai di­ scendenti di Cam, che corrispondono in larga parte all'attuale Palestina ea parte del Libano), ma il concetto di popolo elet­ to viene ancora usato, con analogie espli­ cite al destino di Israele. «Gli afrikaners, la sola tribù bianca in Africa... si sentono come una specie di Israele in Africa. Come per il modello originale, sarebbe pericolosonon tenerconto del loro sentimento secondo il quale il loro destino èguidato da Dio».(Cornevin, 44). Sono parole di P.J. Cilliers, caporedat­ toredel maggiore quotidiano afrikaans, Die Burger. Ma ilpiù noto Daniel François Ma­ lan, predecessore diCilliers alla testa del­ lo stesso giornale epoi capo incontrasta­ to del Partito nazibnale, ecapo del gover­ no, affermava testualmente: «Lastoria degli afrikaners ~ivelaun precisO edeliberato intervento divino, tanto che è logicopensare che '/'Afrikanerdomnonè opera del"

Venditore itinerante d'origine ebrea in Suda/rica al/a f!ne del/'800 nutritidalla Bibbia,ed esclusivamentedalla Bibbia, erano particolarmentesensibili ai racconti che evocano la lunga marcia d'Israele verso laPalestina epensavano che leimmense steppe delkarroo percorsoda numerose generazioni di trekboers avrebbero anch'essecondotto ad un'altra terra promessa. Non può meravigliare, quindi, laloro reazione quando infine raggiunta laregione delle fertili praterie situata trai fiumiSundays eGreat Fish vi trovarono già stabilitiipastori xhosa. Sembrò loroevidente mettere in relazione glixhosa

unvastocontinente popolato daoltrecento milioni di barbari, hanno presoposizione circa mezzo milione diBianchi, allo scopo non soltanto direalizzare il loro destino, ma anche diutilizzare questa posizione perinnalzare questo vastopeso morto di immemorabilebarbarie alle luci ealla benedizioni di una ordinata civiltà. Sela razza

bianca nonserrai ranghi in questo paese, lasua posizione diventerà presto insostenibile di fronte alla schiacciantemaggioranza di una prolifica barbarie.'"(Ma­ thiot, 1977, 12). L'appello di Smuts a«serrare iranghi" contro icento milioni di barbari, si intrec­ ciava con unaltro argomento singolarmen­ tevicino a quello ricorrente nella p!Qp~gan­ coni filisteistabilitiin Palestinaall'arrivo da sionista ­piÙ rozza: ifdlritto della «razza degli ebrei,esembrò parimentiche essen- bianca" ha una conferma dell'inv~stitura do il «popolo eletto» avevano ilgiusto didivina nel fatto che quelle tEme erano di­ rittO dicacciarei negri dalla terra promes- sabitate, e 1J0n soggette ad alcuna sovra­ sa ai bianchi. La stessa convinzionedi esnità, al momento dell'arrivo dei primi c0­ sere nelgiusto diritto doveva caratterizzareloni. La professoressa Cornevin ha dedi­ in seguito tuttigli incontri dei bianchi con l'uomo mauna creazionedivina. cato una parte del suo libro (L'apartheid. Èper diritto divino che siamo afrikaners. i 'negri»).(Cornevin, 79­80). . Violenza efalsificazione storica) ademi­ La missione dei bianchi era naturalmen­ stificare «dieci miti della storia sudafrica­ Lanostra storia èlapiù bella opera d'arte te sentita anche intermini di difesa della na", tra cui quello dell'arrivo simultaneo di eseguita dall'Architettodei secoli»(Carne,. civiltà contro la barbarie, in termini molto bianchi enegri nel Sudafrica, con varianti vin, 70). Di esempi analoghi se ne posso­ simili aquelli usati da Herzl, che presen­ no portare moltissimi. Marianne Cornevin che vanno dall'arrivo «quasi nello stesso ha osservato che non si tratta solo di un'u­ tava il futuro Stato ebraico come un «ba­ momento», all'incontro tin quella parte del stione dell'Europa contro labarbarie asia­ tilizzazione strumentale, ma di un reale pe­ continente che era allora quasi inabitata" tica", o cla Weizmann che tuttavia par"lava (Botha), finoalla spudorata asserzione che so del fattore religioso, che per secoli èsta­ to «Il solo elemento culturaleeil solo rifu- piùlaicamente anche di «salvaguardia de­ «i bantu non sono autoctoni,sono arrivati gio spirituale che permettesseloro di raf- gli interessi britanniciJ soprattutto per nel paese dopo gli olandesi eI britannici» forzare lo spirito dilotta contro glianimali, quanto riguarda il Canale di Suez». Nel (Cornevin, 111). gli inafferrabilipiccoli cacciatori boscima- 1924 il geo.. Smuts aveva presentato in La propaganda sionista ha insistito ana­ ni econtro le ostilità naturali dell'ambien- questi termini ..il­fardello dell'uomo bian, logamente sullostato ­pressoché deserti­ te». Ed aggiunge: «Questi allevatorinomadi co.. in Africa: .AII'estremità meridionaledi co della Palestina primadella colonizza­ "

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22 zione ebraica, rimJovendo pertutta unafa­ se dati incontestabili riferiti alla storia re­ cente (l'esistenza di un'identità nazionale palestinese,

negata oricondotta

esclusiva­

mente anomadi non legati a un particola­ re terMtorio) oa quella antica (la breve du­ rata di un regno ebraico suquelle terre, cir. ca un secolo, rispetto ai circa quattromila anni di storia ricostruibile sullabase di do­ cumenti).. In ogni caso, nessuno si preoccupava molto di interpellare odi ascoltare la «raz­ za inferiore.., i «barbari». Enon era una scelta dei soli coloni. Più brutalmente di al­ tri, lord Balfour aveva espresso questo concetto inun promemoria inviato a lord Curzon 1'11 agosto 1919: «Per quanto si riferisce alla Palestina noi non proponia-

­ 2e degli abitanti erano assai le sue richieste

di tener conto delle esigen­

blande, enon difformi daquelle contenute nella origina. ria dichiarazione Balfour: «Si raccomanda che gli ebreisiano invitatiatornare ea insediarsi in Palestina, essendo assicurata datlaConferenza tuttal'adeguataassistenzachepossa servire per la protezione dei dirittipersonali(specialmentereligiosi)edi proprietà della popolazione non ebraica, edessendo inoltre assicurato che lapoliticadellaSocietà delle Nazioni consisterà nel riconoScere laPalestina come uno Sta. toebraico appena essasia difatto uno Stato ebraico». (Massara, 308).

ma neanchedi passare attraverso la con.'Come si vede, la commissione accetta.

sultazione deidesideri degli attualiabitanti del paese, benché la commissioneame­ ricana abbiachiesto qualifossero.Le quat. tra grandipotenze si sono impegnate col sionismo. Eil sionismo, sia giusto osba. gliato, buono ocattivo, affonda le radiciin vecchissime tradizioni, in necessità attuali, in speranze future,di importanza molto più profonda dei desideri epregiudizi dei settecentomilaarabi che abitano attualmentesulla loro antica terra.» (Massara, 330). In realtà lapreoccupazione principale di Balfour eracome conciliare questa politi­ ca con il Patto della Società delle Nazio­ ni, con la dichiarazione anglofrancese del novembre 1918e con leistruzioni della commissione d'inchiesta (.non sonomai stato capace di comprendere come ciòsi possa armonizzare.., scriveva). Quanto alla

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to ebraico se gli ebrei, essendo data loro piena opportunità,la rendono tale.Essaè stata laculla ela sede della loro razza vi-

commissione américana (che faceva par. tedella delegazione statunitense alla con. ferenza di pace di Parigi del 1919­20, ndr),

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va inpieno il mito sionista del .ritorno.. in Palestina di ebrei europei che nonaveva. nonella stragrande maggioranza dei casi altro legame conqueflaterra chequello re­ ligioso, essendo discendenti di persone convertitesi nel corso dei secoli all'ebrai­ smo. Essa usava, inoltre, per definire i pa­ lestinesi, lostesso ambiguo eufemismo an­ . e britannico molti autorevoli esponentidel­ le comunità ebraiche europee, come il mi­ cor oggi usato dai governanti di Israele, nistro Edwin Montagu ediversi deputati in chedistinglJono icittadini semplicemente .Gran Bretagna, oSylvain Lévy, del Comi­ in «ebrei»e .non ebrei». tato Centrale dell'Alliance israélite univer­ Quel che preocupava Balfour erano le raccomandazioni che lacommissione fa­ selle eprofessore al Collège de France, nonché membro dellaCommissione sioni­ cevasullecautele dausare, partendo dal sta inviata inPalestina nel 1918. Egli pre­ presupposto che la«popolazione èpriva di esperienza politica,èrazzialmente camposentò alla Conferenza della paceunare­ lazione in cui si dichiarava preoccupato sita, epotrebbe divenire facilmentepreda che icoloni sionisti potessero portare «con del fanatismo edi aspri conflittireligiosi»: sé in Palestinapassioni altamente esplosi«Ègiusto chelaPaléstina diventi uno Stave che provocherebberoserissimidisordini Inunpaese che potrebbe essere considerato come un campo di concentramen. .to per ebrei».Egli aggiungeva che ..leNa­ SYNAGOGUES :i zioni non possono essere create avolon­ tà.., etrovava sorprendente che gli ebrei, che dapoco avevano ottenuto l'eguaglian­ .'.

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tale, che hadato grandicontributispirituali all'umanità, edèlasola terra dove possono sperare di trovare una sede loro, dato che, sotto quest'ultimoaspetto, essi sono unici tra tutti i popoli importanti(5). Attualmente, tuttavia,gli ebrei costituiscono in Palestina appena unsesto della popolazione totale di 700.000 abitanti[in realtà gliebrei erano meno di un decimo], erimane problematico se essi potranno formare la maggioranza, anche relativa, della popolazione del futuro Stato.In breve, attualmentelaPalestina èlontana dall'essere unpaese ebraico. Come mandataria,la.Gran Sretagna deve poter dare agli ebrei la posizione privilegiatache essi dovrebbero avere, senza sacrificare i diritti dei non ebrei». (Massara, 308). Era appunto questo il problema: come conciliare una posizione di privilegio per gli ebrei con la salvaguardia dei diritti dei ..non ebrei..? Edera questo che rendeva particolarmente ostili al progetto sionista

za giuridica in gran parte dei.paesi del mondo; rivendicassero per sé in Palestina privilegi eccezionali rispettoal resto della popolazione. «Privilegiottenuticos,, come norma, non giovanoa chi li concede néa chi li riceve», concludeva profeticamente Levy, bollato subito daWeizmanncome autore di .un tentativo di tradimento..,e di una .profanazione pubblica... (Massara, 318). Laconvergenza oggettivatra il sionismo eil razzismoboero hadunque cominciato a delinearsi fin dagli anni Venti, pers,çelta cosciente di figure di primo piano come Weizmann oSmuts, maancor più per la scelta degli uni edegli altri di identificare la propria causacon quella dell'imperiali­ smo britannico nel periodo tra ledue guerre.

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Sionisti e afri.kaners vittime del colonialismo .brit_nnico? .

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Uno dei luoghi comunidella propaganda sionista presentala lotta per la fondazio­ ne dello Statodi Israelecomeuna lottadi

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: liberazione nazionale. Perfino nellastam­ I

padi sinistra(chesecondoi sionistisareb­

be responsabile di una sistematica' «crimi­ nalizzazione,.dello Stato diIsraele)tale tesi è statapiù volteriprodotta con lamassi­ ma serietà (6). Propagandisti ancor più sbrigativi egrossolani insistono anche sul conflitto intervenuto coìÙ britannici nell'ul­ : tima fase del mandato~r cancellare quasi .

tre decennidi collaborazione,cheebbe punte particolarmentevergognosequan­ do isionistipoteronoampliarenotevolmen­ te le loro milizieperfiancheggiaregli oc­ cupanti nella repressionedellarivoltapa­ lestinese del1936­1939. La maggioranzadel movimentosionista avevamantenutouna sostanzialecollabo­ razioneancoraper tutto il corso della se­ condaguerramondiale,condannandoanzi con violenzae consegnandoa volteai bri­ tannici i terroristidelleformazionidi destra che facevanocapo a Begin e li Shamir. Naturalmentepertutti i sionisti,di ogniten­ denza,era stato un colpo assaiduroveri­ ficareche il governobritannico,dopoaverli usati controi palestinesi,aveva presole distanzee avevafattouna concessione im­ portantealla rivoltabattuta militarmente: il Libro biancodel 1939,che'riducevadra­ sticamentel'immigrazioneebraicain Pa­ lestina(7).Perla corrente«revisionista» era stato il segnaleper avviareuna lottadiret­ ta contemporaneamente controarabie bri­ tannici, ma i «revisionisti,.eranouna pic­ cola minoranza,ben lontanadalla forza raggiuntadal Likuda partiredal 1977.Ben Gurion definivanazista«AdolphBegin,.,e per tutta la duratadella guerramiseal pri­ mo posto la collaborazione rispettoallalot­

tà controil Librobianco.

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La linea cominciòa modificarsisoloa

guerra finita, ancheper le preoccupazioni

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dovute alle dichiarazionidecolonizzatrièi . t;.<.­­j Statoararo del nuovogovernolaburista..britannico. Nel Distrenodi Gcrusal~mme 1946,in un drammatica'COngresso, Weiz­ .­­.. F~novi~ mannnon fu rie o:presidente'dell'orga­ nizzazione. ista,Perchéconsiderato in­ .......... Strad~ principali diss I mente legatoall'opzionebritan­ ­~ nrea. anche quandoera chiaro che l'ap­ poggiodel governodi Sua,Maestàal sio­ nismoera statoin~ndizionato solo finché questo rappresentavauna minoranzauti­ volt.u:he era in gioco l'alleanza neocolo­ lizzabilecontro la marea a,scendentedel nia1eooA jregimiarabisemidipendenti.Pri­ nazionalismoarabo,ma venivamenouna madf rischiare diperdere la Palestinaa

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Le relazioni economiche

causà di un trionfo sionista, i britannici si spostarono infatti su posizioni di equidi­ stanza, che dovevano nelle lorointenzio­ ni consentire di mantenere ilMandato co­ Diamond mines ofsouthern.Africa l. Do ~W­ CDM 5.fInodI. me garanti dell'equilibrio trai due nazio­ ,. IO­ KoIf­ 2. Dreye<s Pan. ­1OoInne. '­
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di sionisti. Segià nel 1967l'import­export di diamanti rivelava unarelazione privile­ giata col Sudafrica, cheveniva occultata anche su altri terreni, apartire dal 1968 le vicissitudini internazionali spingonoi due partners astringere maggiormentei rap­ porti. Viene costituita una Legadi amici­

se israeliane. La Banca Japhet apre una filiale sudafricana n~11971elaLeumi due anni dopo. La banca Leumi di New York, filiale di quella di Tel Aviv, si fa promotri­ ce di unconsorzio di banche americane checoncedono ungrossoprestito allaRe­ pubblica Sudafricana.

zia tra i due paesi, che annoverauomini

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Ormai moltecifre delle relazioniecono­ miche trai due paesi possonoessere più facilmente occultate, giacché sono sorte . che riunisce i maggioridonatori di contri­ svolta.Innanzitutto Israelenonha più bi­ .in gran numero compagnie miste che pos­ / : buti a fondoperdutoa Israelee alla quale sognodi simulareuna blandaopposizio­ sono agevolmente nascondere nelle pie­ in quell'annopartecipauna nutritadelega­ ne all'apartheid:~a quel momentovotasi­ ghe dei bilanci una parte notevo{edegli I stematicamentecontro,osi astiene,o non scambi effettivi, comefanno praticamen­ I zione sudafricana,vienedecisa la costitu­ . zione della Israel­SouthAfricanTradeAs­, partecipaal votosututte le risoluzionidi te tl!tte lemultinazionali, anche quando sociation (Isata)che.diviene ilprincipale condannadelSudafricaalle NazioniUni­ non hanno ragionipolitiche per creare una strumentodell'ampliamentodegli scambi. te. Tra il 1973 e il 1976 (al:lJ\o_~.u~ cortina fumogena sui propri affari. Israele L'annosuccessivo il trafficomercicon il . di Vorsterin Israelee delnuovogrande eSudafrica, di ragioni politiche nehanno Sudafricaè già aumentatodel 50% e la !Dàlzo­aèllacollaborazionéeconomicae mi­ tante. Ci sono paesi ben disposti verso I ~~p~9nia '!Iaritt~a~~ia~~ Zim desti­ litare) il ~olumedegli scambi tra i due paesi Israele e con un'opinione pubblicaostilis­ na quattronavialla rottaSudafnca­Israele­ raddoppIanuovamente.Mancanocomeal sima verso il Sudafrica.Ci sonoanche pae­ Giappone.Inizia la collaborazionemilita­ solitocifreesatte,mail sudafricanoFinan- si che hanno discreti rapporti economici r politici di primo piano, esperti euomini .d'affari. Nelquadro della «Co~~a dei milio~~ri» (si intende in milioni di dollari),

radelle relazioni con Israele daparte di quasi tutti gli stati africani che leavevano mantenutefino adalloradeterminano una

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Nel1973laguerradel Kippure la rottu­

primi partner commercialidel Sudafrica,~ si tiene conto dei diamanti grezzi edegli .acquisti segreti di armi»(14 settembre 1979). Unastima israeliana più recenteat­ tribuiva aqueste soleduevocisegrete un valore di 1.361 miliardi di dollari (/sraeliFareign Affairs,giugno 1985, inHunter, 47­

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re a vari livelli, ancheattraversola parte­ cialMail,giornaleeconomico solitamente dei cipazionedi capitali sudafricania impre­ ben documentato,definivaIsraele«uno

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Israele e Ibantustan

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col Sudafrica emantengono

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un embargo

totale verso Israele. Le società miste per­ r mettono di aggirare gli ostacoli, presentan­ \ do volta avolta gli stessi prodotti con mar­:

chio d'origine diverso.

Fin dal 1974 un accordo

stato raggiunto

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in tal senso era

per promuovere ecommer­

La partecipazione ditecniciisraeliani(Diù diventimila nelSudafrica) aprogettidi cializzare congiuntamente gli agrumi Jaf­ sviluppo agricolo neibantustans (in particolare nelCiskei enel Bophuthatswana, fa eOutspan nel Regno Unito. Magli ac­ cordi SI sonoestesi amoltissimi settori. La che, tra l'altro,figurano come «statistranieri»nell'elenco ufficialetelefoni dei israesicurezza diqueste riserve affidate asqual- Koor (di proQ!ÌetÀ rlAII'Hi!':t~dr.ut, il sinda­ liani), e all'inquadramentn dRI/t:!fnf7Bdi lidi min{:quislìng .locali, il possibile.Ufficialmente non ci saè stata dissimulata più cato israeliano) haformato con laIscor su­ rebbero rapporti, ma questisono emersi alla luce del sole in più,occasioni, con vivo dafricana la Iskoor, che produce edistri­ buisce acciaiO. La stèssa Koor si èasso­ stupore dell'opinione pubb~icaisraeliana democratica e antirazzista, minoritaria ma non insignificante,specie nelleredazionidi alcuniimportantigiornali. ciata con la Dorby! (meccanica pesante) e Inparticolare suscitò scandalo, nel 191M,il geme,'Jaggie-tca la coloniaAriel. in. con altre aziende sudafricane nel settore Cisgiordania, el{Jjs/:w,...!!CaPiJ.é}.le» dello Stato fantoccio di Ciskei. L'iniziativa era stachimico (costruzione di l!!lÌ[email protected] Ar­ 1­

rappresentante delCiskeiin Israele~ membrodel \r ta presada NatRosenwasser, bicidi

nel Transkei, uno dei bantusta.!J~!~_i

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Likud./I ministerodegli Esterisi era dissociato,madiversiparlamentarieranopreCUI mdipendenza èriconosciuta ~al solo del «presidente» del Ciskei,LennoxSebe. Inoltre vari incontri con senti, a fianco Sudafrica,maconi quali Israeleha stabi­ \ personalità governative ebbero luogoai marginidella cerimonia (laposta in gioco lito ottime relazioni, anche politiche, che era la vendita di aereiallo Stato fantoccio). L'affare fu concluso, ma, probabilmen- sottintendono unriconoscimentode facto; il vero padrone, il Sudafrica.Cosi, pote,a unprezzo troppo alto per Ciskeieper il cfr. scheda). .chi mesidopo,il ministerodegli Esteri di Pretoriaawertiva ufficiosamente l'amba- . Lejoint-ventu'tes sisono estese al set­ . sciatore israeliano che non avrebbepiù copertole immense spesedi rappresentan- . tore della navigazione(Zimcom),alla pe­ za diRosenwasser edialtrisessanta uomini d'affariisraelianiinstallati~i come consca, all'elettrornca (azlendà congiunta sulentinel Ciskei. Nelluglio 1985Ros.enwassere il suo.socio Yossi Schneider veni- Tadiran­Kalen, col nome neutrodiConso­ vano espulsidal Ciskei in seguito aungrosso scandalo finanziario.. lidated power), ai tessili, alle costruzioni grande impegno einotevoliprofittidi Israele A Pretoria risultò sgradito cheil ferroviarie, portuali, ecc. Essesono proiet~ edei suoi uominidi affarinei bantustans non sitraducesse anche in unloro ricono- tate verso la conquistadi ulteriori spazi nel scimento formalecheavrebbé ridotto j'isolamento sudafricano. L'ambasciatore in mercato internazionale (per esempio Sudafrica ha dovt./topiù volte spiegare sulla stampa quelpaese di che l'atteggial'African­lsrael Investmentssviluppa pro­ mento diIsraele hon .rappresentava un «tradimento»,ma corrispondeva tentativo al getti industriali in Venezuela), magari at­ di non attirarsiultl3riori fastidi alle NazioniUnite. Marginidi incomprensione riman- traverso.ditte registrate in altri paesi. Ad gono erimarranno,tuttavia,giacchéi sostenitoridel Sudafrica nelmondo sicollO- . esempio l'olandese Daacopre unajointcano tuttinell'estrema destra, mentre Israele,che'pure ha visto un netto sposta- venture tra l'israeliana Netaphim e la su_o mento adestradeisuoi sostenitorieuropeie statunitensi,devefare I conticondafricana Agriples, evende inEuropa, ne­ i residui del pass~o (quarif!o grosso il della diaspora eraschierata con ipartiti di sinigli Stati Uniti e nell'America latina un si­ stra) econ i buonirapportimantenuti:con unaparte notevole dell'Internazionale sostema di irrigazione goccia a gocciames­ ::" cialista(8). so a punto inizialmente in Israelee poi per­ .... fezionato in Sudafrica.

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La collaborazione Awiatagià nel

1947­1948, esviluppata du­ rante le guerre del 1967 edel' 1973, la col­ laborazione del Sudafrica con Israele ha avuto come prima manifestazione le faci­ litazioni concesse ai volontari sudafricani di origine ebraica che raggiungevano le forze armate israeliane, in alcuni casi con il proprio armamento (sia oel1967 che nel 1973 furono segnalati abbatti menti di ae­ rei sudafricani con sovrapposti contrasse­ gni di Israele), ma presto la collaborazio­ ne si èsviluppata su altri terreni ein sen­ so inverso. Migliaia di israeliani (non si sa se con­ gedati osolo trasferiti anuovi incarichi) hanno organizzato le milizie antiguerriglia dei bantustans collaborazionisti, ohanno

partecipato ali'addestramento delle trup­

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pe che reprimono la lotta della Namibia. Una delle fabbriche acapitale misto pro­ duce specificamente materiale elettronico per barriere antiuomo eattrezzature per awistamento notturno. Tutte lepiù moder­ neunità che pattugliano le coste sudafri­ cane sono prodotte oequipaggiate con so­ fisticate attrezzature israeliane. Da anni uf­

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ficiali israeliani insegnano nellescuole mi­ litari sudafricane tecniche antiguerriglia, e, più in generale, mettono adisposizione de­ gli alleati leloro esperienze. La barriera di oltre mille miglia che è stata eretta a parti­ re dal 1976 per isolare la Namibia dall' An­ gola è stata costruita con l'assistenza israeliana, econ sensori elettronici.prodotti dalla Mbt, una filiale dell'lsrael Aircraft In. dustry. Più recentemente unimpianto ana. logo ha cominciato ad essere installato ai confini con lo Zimbabwe. Natur!!lmente la collaborazione più im­ portante èquella che permette di aggira­ re o ignorare ogni embargo deciso n'ei con­ fronti di uno dei due paesi. Quando fu la Francia adeciderlo nei confronti di Israe­ le, çhe si riforniva fino aquel momento, co­ me il Sudafrica, principalmente dall'indu­ stria bellica francese, lo ~tato sionista ot­ tenne tempestivamente le parti di ricam­ bio eprobabilmente, secondo varie fonti,

anche interiaereiperi.suoiMirape. Succes­ I sivament~ il Mossad, il servizio segreto israeliano «si procurò.. i piani di costruzio­ ne dei Mirage,che Israele misea disposi­ zione del Sudafrica. Quando apartire dal 1977 l'embargo verso il Sudafrica divenne sulla cartapiù .

rigido, Israelelo ignoròtotalmentee si ri­ . forni di parti di ricambio anche per le armi in possesso del Sudafrica. Nonc'è dubbio

Aviatore sudafricano d'origine ebraica durante la guerra dal 1948

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Fabbrica d'armi israeliana

che inquesto ebbe complicitàa tutti i li­ velli, giacché i fornitorie i governi che do­ vrebbero sovraintendere allevendite di ar­ mi sapevano bene qual era ilreale fabbi­ sogno israeliano dipezzi diricambio, ma ovv:"'me,"+etrovarono molto conveniente nor. èI.s, ~rsidirettamente. la responsa­ bilità di v.::>I.uele decisioni dell'Onu. Pur essendo segreti, gliaccordi concer­'

nentiiltrafficodi armitra i due paesi (e .

quello verso paesi terzi, per ragionivarie, incluso ilsostegno a terrorismi destabiliz­ zantQ non vengono concordati tra oscuri funzionari, ma ai massimi livelli. Sharon, Arens e altri ministrisi sono recati in Suo: dafrica,mentre inIsraele nel 1984c'è stata una clamorosa visita «privata»di Pik Bo­ tha, durata dl,legiorni più del previsto, e cosi pocoprivatada essere aperta da un ricevimento ufficiale all'aereoporto, dove a fare gli onori di casa c'era ilministrode­ gliEsteriShamir, proseguendo poicon in­' contri ad altissimo livello.Se Peres prefe­. ri non comparire, ilsuo'compagno di paro, titoAbba Eban (tra"altro di originesuda­ fricana)offriuna cena~1 suo ex compatrio­ ta, mentre lo,stesso n'i"inistrodellaDifesa, anch'esso laburista, VUzhakRabin, ebbe un incontrocon Botha, che doveva rima­ nere ~egreto'ma finiper essere ampiamen­,

te documentatosulla stampa (una parte.

dellaquale espresse vivace disapprovazio­ Il

.

ne perl'ipocrisiadergovernah!i israeliani).; La collaborazione militare'SIestende su numerosi settori: sul piano ae'ronautico, ad: .

esempio,Israelehaceduto al Sudafrica 75

Mirage divenuti obsoleti nei confronti del­ l'armamento di cui dispone la Siria, ma an­ cora utilissimi per fronteggiare paesi ma. le armati esoprattutto popolazioni disar­ mate. Idue stati stanno collaborando alla sperimentazione eproduzione dell'aereo Lavi edel Kfir. Anch.e sul piano navale la collaborazione èstretta. Apartire dal 1975, quando una flotta israeliana

.

visitò diversi

porti sudafricani,e dal 1976 (addestramen­ to di marinai sudafricani in Israele) essa si è sviluppata (fornitadi vedette d'attacco ra­ pido Reshef, di battelli per pattugliamen­ to costiero Dabur, di missili acqua­acqua Gabriel) fino ad arrivare alla costruzionedi sommergibili nucleari awiata nel Sudafri­ ca, con lapartecipazione di ingegneri e uf­ ficiali israeliani. (Beit­Hallahmi, 18).

Raid militari nei paesi vicini

Una strat~gia

comune

Secondo uno studioso israeliano che hadedicato unampio saggio alla «fraternità della disperazione» (Benjamin Beit­Hallahmi, South Africa ar\!llsrael: asisterhood of desperation, in corso dipubblicazione) ilruolodi Israele è i~reltàquello di guida strategica: . { «La strategia sudafricana dE!gli anni Ottanta, concretizzatasi in tentativi di destabi­ lizzazione degli stati vicini e nell'invasione dell'Angola nel 1975, rivela chiaramente "ispirazione israeliana, e ricalca lestrategie israeliane neiconfronti dell'Olp edegli Stati arabi limitrofi. La campagna di destabilizzazione awiata dal Sudafrica verso Mozambico, Angola, Zimbabwe, Bots~ana e Zambia ha tlrtti isegni di un'ispirazio­ neisraeliana. D'altra parte iraids sudafricani nelMozambico ein Angolasono stati descritti dai mass­mediaisraeliani come «audaciazioni di commandos in stile israe­ liano»(Ha'haretz, 1 febbraio 1981).Il significato di questa descrizione é chiaro: Israele è la fontetanto dell'ispirazione ideologica quanto dellatattica militare". (Beit-Hallahmi,

15).

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. Lo stesso autore osserva chei raids «preventivi»del Sudafrica. contro

le basi

dell'Anc nei paesivicinihanno caratteristiche ricalcatesugli attacchialle basidell'Olp in diver~ipaesi arabi. Anche l'uso di pacchiesplosiviper colpire dirigenti antisegregazionistiin esilio sembra ricalcato sullapoliticasterminio di deidirigentipalestinesi(tanto più accanita quanto più sono duUi/ipoliticamente e disposti al dialogo) portata avanti da Israele in ungran numero distati, compresa/'Italia.

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Il ricatto della bomba Più ci si avvicina alla questione nucleare più, ovviamente, gli sforzi per occultarei risultati raggiunti si accentuano. Ma non èfacile tenere nascosta un'attività siste­ matica di ricerca, sperimentazione eco­ struzione durata anni, anchequando non si incappa inun infortunio del genere Va­ nunu. Non a caso le rivelazioni del tecni­ co israeliano sul potenziale del suopaese pur fornendo importanti dettagli tecnici e colmando alcune lacune nonhanno rap­ presentato unavera sorpresa, perché le pubblicazioni specializzate avevano già fornito idati essenziali da tempo. Natural­ mente alcuni dei ..dettagli tecnici.. posso­

to, nonostante le smentite e lesolenni di­ chiarazioni in contrario di entrambi i gover­ ni. Perrinha dichiarato ancheche nel 1959 il governo francese aveva decisodi inter­

edi cervelli dall'altra (il livello della ricer­ ca scientifica israelianaè altissimo, non so­ Ia nella fisica nucleare).La disinvolturacon cui il Mossad si procurainformazionie ma­ rompere la cooperazione atomica, ma... ri­ . teriali in tutto ilmondo, utilizzando legami spettandoi contratti (segreti) precedenti affettivi, complessi di colpa opiù sempli­ (esattamente come, dal 1977 adoggi, cemente conti in banca (10),ha permes­ Israele si èregolato nei cohfronti del Su­ so di superare gli ostacoli posti dall'ostili­ tà di una partedegli scienziati israeliani. dafrica). Ecco come Perrin haricostruito per il Sunday Times la vicenda:«Ero del Va detto infatti, a loro onore,che 6 dei 7 parere che nondovessimo aiutareIsraelemembri del direttivo dell'Agenzia atomica a costruire armi.Ritenevamo anche chei israeliana si dimisero nel 1957quando ap­ militarifrancesicominciassero acollabo- parve chiaro chedietro il nucleare ..di pa­ ce..c'era un programma militare. Molti di rare troppo strettamente con Israele.Il gen. De Gaulle mise fine alla collaborazionesulloro confluirono nel 1960nel Comitato per no interessarci perché forniscono un {'armamento nucleare 1959, nel pur accet- la denuclearizzazione del conflitto arabo­ da- israeliano, comprendente membridei par­ esempiodi come servizisegretie governi tando dirifornire diplutonio l'officina, possano aggirare tutti icontrolli, oltre ari­ . to cheavevamoun accordo reciproco; noititi di opposizione, maanche di governo. ritenevamo chesarebbe stato utileper laBen Gurion dovette arretrare e.ritardare" velare che il potenziale di Israelene fa la Francia averequesta possibilità di colla- per qualche tempoil progetto, osteggiato sesta potenza mondiale, conun numero da Ygal Allon, ma sostenuto aspada trat­ di ordigni che si dovrebbe aggiraretrai 100 borare con Israele. Noipensavamo inoltre che la bomba israeliana eradestinata agli ei 200 ,per giunta più piccoli, manegge­ ta da Shimon Peres,che, insiemea Dayan, voli ed efficaci dei primi tipi di bombe co­ americani,nonnel senso chela sgancias- èstato sempre il più convinto fautore del sero sugliStatiUniti,maper dire loro: se nucleare militare. struite da Usa, Ursse dalle altre potenze nucleari. non civoleteaiutare in una situazione cri-. Le resistenzeinteme e l'evidente impos­ tica, pretenderemovostroaiuto; il altrimen-sibilità di effettuareesperimenti nucleari in Mordechai Vanunu, che halavorato per dieci anni nei sotterranei della centraleato­ ti utilizzeremo le nostre bombeatomiche». unterritorio cosi angusto hannoconcorso, Perrin, che è statoAlto Commissario all'e­ insieme allagià ricordata complementari­ . mica ..pacifica.. di Dimona,ha fornito nergia atomica dal 1951al 1970, hadichia­ tà dei due paesi, adeterminare la scelta un'imponente documentazione (fotografie, rato anche di aver saputo che Isrt;iele ave­ di collaborazione con ilSudafrica. Per en­ schizzi, appunti), che colma tutti ivuoti e va informato il governo americano di es­ . trambi i paesivalgono più le considerazioni le incongruenze tra i~ati finora disponibi­ sere in grado di produrre armi atomiche. politiche già ricordate da Perrin (..labom­ li. In particolare, nessuno sape\ta spiega­ Perrin invece non haspiegato perché per re perché allafine del 1968 il Mossad si ba destinata agli americani )che quelle era procurato illegalmente oltre200 tonnel­ trenta anni Parigi eTel Aviv hanno smen­ più strettamente strategico­militari. En­ late di minerale di uranio, mentre'Ia cen­ tito che lacooperazione potesseavere la trambi i paesi potrebberoessereminacciati trale di Dimona risultava autosufficiente minima implicazione militare. soprattutto daattacchi guerriglieri condotti con il quantitativo fornito inizialmente dai Vanunu, che è riccodi particolari su tutto dall'interno oa partire dagli Staticonfinan­ ti, oda attacchi convenzionali condotti di­ francesi, parzialmente riciclabile e integra­ quel che havistodi persona inuna delle 33 unità di produzione in cui ha lavorato to dalle diecitonnellate annue prodottedal­ rettamente dagli Stati vicini. Ma nei primi l'industria israeliana dei fosfati. Lacentrale o che havisitato nelcorso di dieci anni, ha due casi èassolutamente impossibile l'u­ di Dimona risultavainfatti dotata solodi un spiegato di nonaver mai visto unabomba. so di armi atomiche, mentrenell'ultimo ca­ so esso è da unlato inutile (data l'attuale reattore da 26 megawatt, per lacui alimen­ terminata edi aver solo osservato chea tazione bastano 20tonnellate all'anno. Su intervalli regolari una flottiglia di autotre­ superiorità militareconvenzionale rispet­ quell'acquisto di cosi ingentiquantità di mi­ ni, scortati dall'esercito, caricava lecom­ to ai vicini), dall'altro avrebbe enormi con­ nerale di uranio (noto come ..Affare Plum­ ponenti, portandole in un luogoimprecisa~ troindicazioni. Per Israele,la maggior parte bat..) si erano scritti perfino dei libri, sen­ to, in direzione di Haifa. Venivano imbar­ dei bersagli interessanti sono troppo vici­ cate perilSudafrica? Naturalmente Vanu­ ni al suo stessoterritorio (colpire Damasco za chiarire gli interrogativi posti dalla ca­ nu non poteva saperlo esattamente e,da­ significa perlomeno un altissimotasso di suale scoperta. Vanunu ora hachiarito il mistero: ilreattore erastato trasformato ra­ to che non è unmitomane, non haparlato radioattività inGalilea), onon sonopiù dei dicalmente, portandolo da 26 a 150mega­ di quel che non sapeva.Tuttavia, gli ele­ bersagli ..difensivi..; per il Sudafrica l'ato­ mica sarebbe ancor meno utilemilitarmen­ watt, in modo da produrre i40kg di pluto­ menti adisposizione sono malti, anchese nio necessari per costruire.10 bombeal­ mancano ancora alcuni tasselli per rico­ te, data l'assenza di grandi concentrazio­ struire completamente il mosaico. l'anno(9). " ni industriali e lascarsezza di quelle urba­ François Perrin, che fu con DeGaulle Innanzit~o, vannq ricordate lebasi og­ ne nella regione. Laura Guazzone in undocumentato ar­ gettive della collat)orazione, apartire dal­ il capo del program.ma di armamento nu­ la sovrabbondanza di uranio da unaparte cleare francese, ha ammesso, dopo ledi­ ticolo (La strategia diIsraele eSudafrica: chiarazioni di Vanunu, che laFranciae (il Sudafrica insiemecon la Namibiaè ilSé­ il prezzo dell'isolamento, apparsonel Dos­ Israeleavevano effettivamente collabora­ sier ..Ilterzo mondo e la bomba»,Politica condo produttore. del mondo occidentale)

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Internazionale, n. 10, ottobre 1986)ha os­ servato giustamente che è anco.r meno credibile un uso dell'atomica inchiave di­ fensiva rispettoa un'ipotetica minacciaso­ vietica. Da un lato, tale minaccianon sem­ ' bra delinearsineppure lontanamente, dal­ l'altro l'assenza di vettori adeguati oltre che ia sproporzione delleforze, impedireb­ be qualsiasi efficacia deterrente !ndirezio­ ne dell'Urss. AIcontrario,l'armamento ato­ mico israeliano e sudafricano potrebbe ,spingere alcuni degli Stati minacciatia ri­ chiedere adeguata copertura atomicaal~ l'Unione Sovietica,aumentando così e non diminuendo il pericolo. Finorasembra che l'uso prevalente del­ l'arsenale atomico israelianoe sudafrica­ ,no sia dunque il,ricattopoliticoneiconfronti dei protettori esitanti. Inogni caso, quan­ do nell'agosto 1977 le rilevazionidei sa­ tellitisovieticifornironole proveche nel de­ serto del Kalaharierano state allestite le sovrastrutture necessarie per untest nu­ cleare, e i satellitiamericani, dapprima ..di­ stratti..,dovettero confermare la segnala­ zione, le pressioni congiunte delle due grandi potenze (a cui si erano aggiunte Gran Bretagna, Francia e Germania,che hanno pure solidiargomenti di pressione economica sul Sudafrica)furono talida far sospendere l'esperimento e smantellarele sovrastrutture.

Purtroppo, le potenze ami­

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che del Sudafricasi accontentaronodi,: bloccare quell'esperimento, senza impor­ re un controllo dell'Aiea (Agenzia interna­ I zionale per l'energia atomica),che avreb­ I be permesso di valutare più da vicinoilti­ \ I

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po di attrezzature installatee anche di

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chiarirese si trattava diun esperimento su­ \ dafricano con collaborazione israelianao direttamente israeliano interra africana i (come fusostenuto da più parti inbasea ! diversi indizi).Circa due anni dopo un sa­ :

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tellite americano registrava undoppio flash

proveniente dall'Atlanticomeridionale, as­ ;

sai simile a quell
sione nucleare. L'assenza di controllirav­ vicinati impedldi arrivare a conclusionide­ finitive. Tuttavia, l'effetto ricatto, comeè noto,si raggiunge anche soltanto lascian­ do balenare laminaccia, senza esplicitar­ .: la. Entrambi i paesi, ineffetti, hanno sem­ pre smentito la 1oroattività nel settore nu­

cleare militarecon formulevolutamente

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ambigue ed hanno comunque evitatoac­ curatamente diaderire altrattato dinon proliferazione nucleare.

La centrale di Koeberg

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Il controllo su­Ilalerra e ildiritto di cittadinanza

Il rapporto tra Israelee Sudafrica si basa anche suunacomunanza di esperienze nel controllo della popolazione privatadella terra e dei diritticivili. Naturalmente le ana­ logiesonocontrobilanciate da importanti differenze: prima fra tutte ildiverso rappor­ to numerico tradominanti edominati. In Sudafricai bianchi nel 1981 erano appe­ na il 16, 1% della popolazione, mentre i pa­ lestinesi sono appena il 19% all'interno dello Stato di Israele. Tuttaviai palestine­ si sono una maggioranza, ancor più schiacciante (oltreil 96%, ndr) di quella ne­ ra delSudafrica all'interno dei territori oc­ cupati, eil rapporto «ebrei»­«non­ebrei» muta radicalmente sesi tiene conto del­ l'intera area. Un'altra differenza sostanziale è ladislo­ cazione geografica. Nei primi decenni del secolo la maggior parte della popolazione autoctona del Sudafrica eragià stata pri­ vatadelle sueterre econfinata inriserve, dall'area ridottae dalle risorse insignifican­ ti, sicché era indispensabile usci me per trovare lavoro.Questo processo è awenu­ to ingran parte nell'epoca coloniale clas­ sica, equindi col ricorso alla violenza più aperta, a fianco allaclassica corruzione di capi locali, ai quali si attribuiva del tutto fit­ tiziamente un diritto di proprietà sulle ter­ re comuni. InPalestina l'acquisizione delle terreè awenuta prevalentemente sotto fQrmadi acquisto (superpagato) a proprietari assen­ teisti residenti a Beiruth o Damasco o Ge­ rusalemme, con fondi provenienti dal mo­ vimento sionista internazionale. La parti­ colarità rispettoad altreforme di colonia­ lismo era la teoria del «lavoroebraico», che imponeva l'espulsione dellefamiglie con­ tadine arabedalle terre che coltivavanoa volte damolte generazioni pagando un modesto affittoallontano proprietario. Le terre divenivano di proprietà inalienabile del Fondo nazionaleebraico, che le affi­ dava acoloni ebrei, i quali ricevevano an­ ­che una consistente integrazione salaria­ le, dato che avevano bisogni «europei»e non potevano entrare inconcorrenza sul mercatocon la manodopera indigena, che si accontentava di pochissimo. Le colonie ebraiche si svilupparono cosl, fin dall'ini­ zio, fuori da ogni legge di mercato e in un clima di totale dipendenza dai contributi esterni. Tuttavia, ciòvale peril periodo che si conclude con laformazione dello Stato di Israele nel maggio 1948. In quel momen­

sediati neiterritori occupati in coloniestra­ tosolo il 7% delle terre palestinesi erano in mani sioniste (si trattava peròdelle mi­ tegiche oanche solo residenziali lo stato gliori, e.di una percentuale assai più im­ spendeva nel 1982 circa 100milioni di dol­ portante delleterre coltivabili). Da quel mo­ lari annui, contro 14,5 milioni per il resto mento l'acquisizione delle terre haassun­ ­ della popolazione palestinese,checontri­ to caratteristiche meno'particolari, efon­ buiva peraltro percirca il 50% alle spese damentalmente basate sulla violenza eil peri servizi attraverso leimpostelocali.

terrorismo di stato: una parte'delle terre vengono occupate in quanto «abbandona­ te» dai palestinesi in fuga dopo massacri come quello nel villaggio di Deir Yassin (1948); un'altra parte viene occupata per ragioni di sicurezza (e poi affidata acolo­ ni sionisti), mentre altre ancora vengono espropriate per ragioni di "pubblica utilità.., o, 'semplicemente: rendendone impossibile la coltivazione attraverso la distruzione del villaggio palestinese più vicino efacendole ricadere sottoi rigori della legge ottomana sulle «terre incolte» (11). Inquesto modola situazione di Israele èdivenuta assai più simile aquella sudafricana per quanto ri­ guarda il controllo della terra. Usando un gran numero di leggi dell'amministrazione coloniale britannica, e in particolare le Defence

laws (State

of Emergency)

del 1945,

non solo ipalestinesi fuggiti di fronte al ter­ rore sionista, maanche gran parte di quelli rimasti in patria si sono visti privare delle terre. Oggi più del 90% delle terre sono di proprietà dello Stato o del Fondo nazionale

ebraico. . Undossier pubblicato dalla Sezione Pa­ lestina della Fondazioneinternazionale Le­ lio Basso(Israelesenza confini) ha docu­ mentatodettagliatamente la condizione dei territori occupati,che per molti aspettiven­ gono considerati una specie di «bantu­ stan... Si pensi alla notevole analogia per' quanto riguarda idiritti dei lavoratori pen­ dolari, che possonorecarsi in Israeleper lavorare, ma non possono pernottarvi. Esattamente come i lavoratori sudafricani ammessi nellecittà bianche, avolte otten­ gono sottobanco dal padrone il permesso di dormire clandestinamente sul posto di lavoro, riducendo lafatica del viaggio, ma esponendosi a un pesante ricatto. Dal 1967 in poi' i lavoratori dei territori occupati hannocontribuito a modificare ,'economia di Israele, nonpiù fondata esclu~ sivamente sul «lavoro ebraico», ma sem­ pre più basata sullosfruttamento di que­ sta manodopera sottopagata esenzadi­ ritti civili, come in unasocietà coloniale «classica».Anche le spese socialiper que­ sta partedella popolazione rivelano la na­ tura del regime.. Per il 3% di israeliani in­

Perquanto riguardai diritti sindacali la situazione è molto simile. È nota lalotta implacabile del regimesudafricano contro i sindacati dei neri, più volte smantellati. In Israele fino al 1960i palestinesi non po­ tevano avere nessuntipo di affiliazione sin­ dacale, giacché l'Histadruth erariservata ai cittadini israeliani a pienodiritto, cioè di origine ebraica. Solo inquell'anno otten­ nero lapossibilità di aderire aquel singo­ lare sindacato (cheè anche unacorporanon proprietaria di un gran numerodi im­ prese nel paese e fuori, compreso il Su­ dafrica, come abbiamo visto)un piccolo numero di appartenenti alla comunitàdru­ sa, che, per antichi meriti collaborazioni­ sti, avevagià ottenuto l'onore di entrare (sia purein ruoli subalterni, ingenere co­ me guardie di frontiera)nell'esercito israe­ lianoche rimane vietato, invece, peril re­ sto dei palestinesi. Severissimi controlli, per timori di scon­ finamenti nella politica, impediscono una normaleattività sindacale indipendente, col risultato chei

salari medi palestinesi

corrispondono al 50o 60% delsalario me­ dio di in israeliano. Sono datidella stessa­ Histadruth, che se neè preoccupata, per­ ché negli ultimi annila fede sionistadi molti datori di lavoro si è incrinata, al punto da indurii a dimenticare il dogma del «lavoro ebraico..e a preferire quello palestinese, pagatola metà e sottoposto al ricatto del­ la repressione incaso di agitazioni. Il che è tonificante per i profitti, manon per i cit­ tadini israeliani, semprepiù minacciatidal­ la disoccupazione. . Fino al 1967 lasituazione dei due paesi era moltodiversa per un aspettoessenzia­

.

le. Il rapporto numericotra ebrei e non

ebrei al termine dellaguerra del 1948­1949 consentiva allo statodiIsraele di estendere la suasovranità sututti i territori conqui­ stati (ed anzi, come si vedrà, lo spingerà acercare di estenderli). InSudafrica inve­ ce l'immensità delterritorio, l'esiguitàdell~­ minoranza dominatrice, ildiversotasso di incremento demografico trai due. gruppi principali. lapercezione confusa main­

quietantediuno sviluppogeneralizzato dellelotte di Indipendenzanel mondo ce­

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loniale, avevano spinto verso unasoluzio­ ne che richiama quella adottata dagliSta­ ti Unitiper confinare in riserve ilegittimi proprietari del territorio americano. Tuttavia va chiarito che gli Stati Unitidel XIX secolo destinavano leriserve a una funzione di ghetto, o di anticamera dello sterminio degli indiani nel caso avessero tentato di varcare gli assurdi confini impo­ sti loro, mentre gli homelands bantu ser­ vono a confinare sul 13% del territorio, per giunta ilpiù povero, la grande maggioran­ za della popolazione nativa, che solo li può possedere terre, votare opretendere diritti di cittadinanza. Iltutto legato all'esisten­ za diundiscreto settore collaborazionista, che si ingrassa tenendo a bada le masse sfruttate enasconde lasua funzione sotto ilmanto di una fittizia sovranità su uno Sta­ to fantoccio daiconfiniche sembrano mer­ letti, tanto sono stati ritagliati intorno e al­ !'interno tutti iterritori interessanti per i bianchi dominatori. ­ Nulladi simile nell'Israele diprima del 1967, e neppure nei territorioccupati apar­ tire da allora. Mala differenza sostanziale non è nella condizione della popolazione, costretta con strumenti essenzialmente economici asvendere lapropria forza la­ voro spostandosi sul territorio dell'occu­ pante durante il giorno, equindi sottomes­ sa aunregime non dissimile daquellodei bantulands: la specificità è ilfallimento di ognitentativo difar nascere unostrato col­ laborazionista dotato di un minimodicre­ dibilità ed efficienza, in grado di gestire la finzionedelterritorio autonomo palestine­ se complementare allostato sionista. Si tratta di una differenza importante, ma in­ dipendente dallavolontà dei sionisti, che hanno usato ogni mezzo per creare dei quisling, e hanno fallito miseramente. Di qui lo stallo, l'incapacità di proporre una qualsiasi soluzione, aldi fuoridel prende­ retempo per cacciare ancora qualche pa­ lestinese dalla sua terra, farne diventare ­qualche altro terrorista individuale perdi­ sperazione (magari a 13 o 15anni) e la­ sciare che il mondo si abitui all'idea del­ ,'irreversibilità

,!ei fatti :C>.I'J1~iu!i.



[[ programma di insediamenti ebraici in Cisgiordania [nsediamenti urbani [J [nsediamenti agricoli.

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32

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Quali .­ prospettive? Apartire dal 1985 alcuni segni rivelano un crescente imbarazzo dei governanti israe­ liani in seguito a numerose rivelazioni sui rapporti con il Sudafrica. Nel marzo di quel­ l'anno, una campagna internazionale di

aveva portato alla liberazione di I stampa DennisGoldberg,militante dell'Anc di ori­ I

nrne . I

ebraica condannato

all'ergastolo

al

processo di Rivonia nel 1964insiemea

Nelson Mandela. Lapressione della figlia, cittadina israeliana, edi altri parenti, non­ ché di Herut Lapid (specializzato nella «ria­ bilitazione» dei carcerati attraverso il lavoro nei kibbutz) aveva convinto Goldberg a staccarsi dai suoi compagni, firmando un'ambigua ..rinuncia allaviolenza». Arri­ vato in Israele, dopo alcuni giorni di sUen­ . zio, egli aveva ribadito lasua volontà di ri­ prendere inaltra forma lalotta. Successi­ vamente, aveva condannato esplicitamen­ te il sostegno dato daIsraele al Sudafrica, eaveva dichiarato di trovare molte analo­

gie tra l'oppressione dei neri nel Sudafri­

.

ca equella dei palestinesi. Ladestra israe­ liana indignata propose di rimandarlo in carcere, ma Goldberg potè ripartire per Londra, dovevive attualmente. In ogni ca­ so la questione era'stata posta drammati­ camente di fronte all'opinione pubblica israeliana, cheaveva reagito variamente, ma nel complesso erastata turbata. Pochi mesi dopo unoscandalo sportivo, la partecipazione degli atleti sudafricani al­ le ..Olimpiadi ebraiche», iGiochi Maccabei, aveva rivelato unadelle tecniche israelia­

ne per mascherare i rapporti col Sudafri­ ca. Infatti, i200 atleti sudafricani erano stati fatti figurare come ..immigrati giunti in Israele da meno di sei mesi», in attesa di ottenere la cittadinanza, per aggirare lade­ cisione di boicottare il Sudafrica anche sul pianosportivo presa dal Comitato olimpi­ co internazionale. Tuttavia venne allalu­ ce che si trattava di un trucco, giacché la maggior parte degli atleti sUciafric{ini, an­ cor~hé di origine ebraica, non avevano

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nessuna

intenzione

di restare

in Israele

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tre ladurata dei giochi. Q'Jesti ed altri infortuni avevano posto il problema di modificare in qualche mo­ doi rapporti con il Sudafrica, per evitare che l'immagine di Israele, costruita dalla propaganda sionista, finisse per risultare del tutto inverosimile. In particolare, i diri­ genti israeliani si preoccuparono dei risul­ tati di un'inchiesta effettuata dal Congres­ so ebraico mondiale sull'immagine di Israele prevalente trai membri del Com i­

tato elettorale dei neri americani. La mag­ gior parte degli interpellati dichiararono

con laproposta di cessare le forniture mi­ litari ai paesi che le' rivendevano al regime

che tanto i deputati neriquantoi loroelet­ ,. di Pretoria. Cominciava ad esserein peri­ .. tori ritenevano Israele Ùnodei principali so­ colo larobustissima rappresentanza delle stenitori del Sudafrica, echesia Israele comunità ebraiche nel Congresso degli che lacomunità ebraica americana non si Stati Uniti, del tutto sproporzionata alloro erano mai opposti veramente all'apartheid. peso numerico, efrutto di un complesso La campagna elettorale di Jesse Jack­ tessuto di alleanze con altri gruppi etnici. son aveva ugualmente gettato l'allarme Cosinel corso del 1985, per tacitare le sull'eventualità di una frattura irreparabi­ proteste ele inquietudini crescenti nelle letra lacomunità nera e quella ebraica ne­ stesse comunità ebraiche nordamericane, gli Usa. Due deputati del Michigan, John tra lequali si stava sviluppando un movi­ Conyers eHoward Wolpe (unuomo di pun­ mento anti­apartheid, con iniziative come ta nella lottacontro l'apartheid), avevano ­­la vendita delle azioni di società che traffi­ sollevato la questione dell'esperimento nu­ cano conil Sudafrica, idirigenti sionisti do­ cleare israelo­sudafricano del 1979, su cui vevano puntare auna riverniciatura della Conyers aveva scovato documenti riservati pfopria immagine. La. comunità ebraica su­ che mettevano indubbio laposizione uffi­ dafricana veniva indotta afare lasua pri­ ciale del governo degli Stati Uniti, che di­ mablanda dissociazione dall'apartheid in chiarava ..nondefinita» la natura dell'espe­ una dichiarazione che al tempo stesso sol­ rimento. Piùin generale avevano postoil Jecitava e approvava l'intensificazione del­ problema dell'aiuto militare al Sudafrica le relazioni economiche tra iduepaesi. AI­

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cune personalitàebraiche del Sudafrica, come l'ex sindaco diCittà del Capo, Sol Kreiner,o ildeputato Harry Schwartz, fu­ , rono inviatedal governo di Pretoria negli

no. Idirigenti israeliani, pur avendofatto affari col Sudafrica, sanno chea 'lungo an­ dare ilsuo assettoattuale non può regge­ re alla rivolta interna eallepressioni ester­ , StatiUniti,per un girodi conferenze,che n~ Devono muoversi con delicatezza: la risultarono moltodeludenti per quegli ebrei , americani liberaI,impegnatinella lottacon­ comunità ebraica sudafricanaha una com­ tro l'apartheid e laguerra inCentrameri­ ponente liberaI, e una minoranza giovani­ ca, che si sentironoinvitarea ..ricordarsi le di sinistra, ma è nelcomplesso bene in­ che lasorte degliebrei sudafricani è lega­ serita nell'attuale sistema.Abbiamo già ri­ cordatoi problemi posti dagli orientamen­ ta a quelladell'insieme della comunità bianca». ti della comunità nera amerièana. Inoltre, Un professore israeliano, Shimson Zel­ negli ultimi dieci anni la caduta di alcuni niker,laburista, fu inviatoin Sudafrica per regimi, con iquali Israele aveva fariootti­ incontrarsi con ilvescovo Desmond Tutu mi affarieai quali aveva fornito assisten­ e altri leader antisegregazionisti moderati za militare compromettendosi gravemen­ dell'Udf (che. condannarono comunque te, dal regime dellg SCJàa quellodi Somo­ aspramente Isi'aelet~intoper la collabora­ za, ai generali argentini, halasciato loSta­ zione militare con Pretoria, che per ..lo to sionista senza interlocutori in quei pae­ sfruttamento dell'olocausto a loro esclusi­ si. Lo stessosi potrebbeverificare tra bre­ vo profitto»­sono parole di Tutu).Zelniker, ve in Paraguaye, in unfuturo,più lontano, capo dipartimentoalla scuola del partitola­ nello stesso Sudafrica. burist~, invitòi dirigentidell'opposizione le­ Ecco perché l'esaltazione di Buthelezi gale sudafricana a inviare lavoratori in potrebbe avere loscopo di precostituirei Israelea studiarenella sua scuola. Tutu rapporti con un possibile regimeditransi­ rifiutò, qualcuno dichiarò lasua disponibi­ zione. Infatti, tanto Buthelezi che igover­ lità. Subitodopo Zelnikerfece un giro at­ nanti israeliani sonointeressatialla conser­ traverso gli Stati Uniti per propagandare. vazione del sistema capitalistico nellare­ l'iniziativa eraccogliere fondi per la forma­ pubblica sUdafricana,ma nonalla difesa i zione di quadri operai africani in Israele. della forma politica discutibile cheessosi !Ma si trattava di propaganda di corto re­ è dato. Buthelezi, nei progettidi importanti spiro. Ilgovernosudafricano continua a im­ settori imperialisti e anchedi unaparte del , prigionare per «tradimento» i dirigenti del­ padronato sudafricano, potrebbe essere un buon primo minis~rodell'intero Suda­ l'Udf, mentre l'Histadruth continua apri­ , vilegiarei suoi buoni affari (attraverso la frica, nero macollaborazionista. Una spe­ sua finanziaria Koor) con Pretoria. Sicché cie di vescovoMuzorewa(12). . non èsu questoterreno che si può intrav­ Intal senso lavora soprattutto l'infatica­ vedere un mutamento. bile tessitoredella politica israelianain Afri. Qualcosa di nuovo, invece, cominciòa delinearsi nell'agosto del 1985,con la vi­ sita ufficiale in Israele di Gatsha Buthele­ zi, primoministro del più grande dei ban-

ca e nelTerzo mondo, David Kimch~.9!~

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tustans, il KwaZulu. Buthelezi,

che

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ufficialedel Mossade poi altofunzionario

del ministerodegli Esteri, cheda tempo .

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33

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ammonisceche Israelepotrebbetrovarsi

irreparabilmente «tagliata fuori dal terzo mondo, come una nuovaTaiwan o un nuo­ vo Sudafrica... Per questo, non crediamo chei rapporti tra lo Statosionista e la Re­ pubblica Sudafricana debbanorimanere sempre comesono attualmente; ma la svolta auspicata dai più lungimiranti dei sionisti, in astratto ragionevole,si scontra con lascarsa praticabilità di un'ipotesi ri­ formista, neocolonialista, gradualistica in un paesedalle contraddizioni esplosive. Un progetto di riverniciatura democratica attraverso unpremier nerocome Buthele­ zi, ammesso che possaessere ancheso­ Iatentato, finirebbe per doversi sorregge­ resu un meccanismo di violenza edi re­ pressione non minoredi quello sucui si ba­ sa l'attuale regime di Botha,e non nascon­ derebbe a lungo lasua vera natura. Tuttavia questo progetto, il cui senso non sfugge a Botha eamaggior ragione agli ultranazionalisti che si collocano alla sua destra, potrebbe portaredi fatto, a bre­ ve termine, a un reale raffreddamentodelle relazioni israelo­sudafricane. Per evitare che dietro di ciòpassi un'operazione con­ servatrice, l'unica garanzia è l'intensifica­ zione della campagna control'apartheid, contro ilsostegno israeliano al Sudafrica, contro lacollaborazione economica e mi­ litare trai due paesi, comunque masche­ rata, e, naturalmente, l'appoggio incondi­ zionato ai movimenti di liberazione delSu­ dafrica eall'Olp.

e an­

che ilcapo ereditario della tribù zulu, è un nemico giurato dell'Ance dell'Udf, e nei .

confronti dei militantidell'opposizione ha

ispesso usato lesquadracce della sua or­ iganizzazione Inkatha. Formalmente con­ :trario all'apartheid, egli si oppone ad ogni

:misura concreta di Inomiche nei

lotta ealle sanzioni

eco­

confronti del Sudafrica. In Israele Buthelezi èstato accolto con entu­ ,siasmo, soprattutto dai laburisti edall'Hi­ !stadruth, proprio,nei giorni in cui si svol­ I gevanoi funeralFdi una delle sue vittime, Vittoria Mxenge, una awocatessa che ave­ va difeso imilitanti dell'Anc; il16 agosto il Jerusalem Post intitolava il suo editoria­ le «I­'anno scorso il Nobel per la pace ha sbagliato leader sudafrii;:ano.., contrappo­ nendo il saggi6 Buthelezi al ..semplicista» Desmond Tutu.;,: : Si trattava solodi un'operazione volgar­ . mente propagandistica? Probabilmente

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Cenni bibliografici ­"

Senza pretendere di fornire una bibliogra­ fia esauriente, abbiamo ritenuto utile se­ gnalare, olt(e agli scritti utilizzati in questo Dossier, alcune opere indispensabili per approfondire l'argomento.

Sul slonlsmo e lo stato di Israele: ­Nathan Weinstock, Storia delsionismo, Samonà e Savelli, Roma, 1970 Massimo Massara,La te"a troppo pro-

­

messa. Sionismo, imperialismo enazionalismo araboin Palestina, Teti, Milano, 1979 ­ Maxime Rodinson, Israele eil rifiuto arabo, Einaudi, Torino, 1969

­

Maxime

Mito dell'eterno

Rodinson,

anti-

semitismo erealtà giudeofobe, in Per un Palestinese. Dediche apiù voci a Wael Zuaiter, acura di Jànet Venn­Brown, Maz­

and Israel: asisterhood of desperation, in corso di pubblicazione (le citazioni si rife­ riscono al dattiloscritto disponibile presso laSezione Palestina della Fondazione In­ ternazionale L. Basso).

Altri scritti:

­ George 1980

­ William D.

.

­

-

Sul Sudafrlca:

­

Marianne Comevin,L'apartheid.Violen:?a e falsificazione storica, Marzorati, Mi­ lano, 1983 ­ Maria CristinaErcolessi (a cura di) Sud Africa.I conflitti dell'apartheid, Editori Riu­

niti, Roma, 1987 .

­ Anna Maria Gentili

­­

­.. .

(a cura dO,Ruth First:

alle radicidell'apartheid,F. Angeli, Mila­ no, 1984 ­ HoseaJaffe, Storiadel Sudafrica,Jaca Book, Milano, 1980 Edgardo Pellegrini, Amandlal La lotta contro l'apartbeid, Nuove EdizioniInterna­ zionali, Milano, 1985 ­ ..Les Temps Modernes.., a. 410, juin­ juillet­aout 1986, n. 479­480­481: Afrique du Sud: demainle feu.

­

Sul ra'pportl Israele­Sudafrlca: .­ Elisabeth Mathiot, La collaboration entre Israeletl'Afrique du Sud. Ses racines £it son développement, ed. France­Pays Arabes, Paris, 1977

­

Elisabeth

Mathiot,

La Relation

et les Re-

lations entre Israelet l'Afrique du Sud, Ass. Belgo­Palestinienne, Bruxelles, s.d. (1978) Une ­ Albert Bourgi, Afrique noire-Israel. relance problématique, in ..Revue d'études palestinienne.., n. 11, Printemps 1984

j

­ Marwan

Buheiri, L'alliance Israel-Afrique du Sud et le Tiers Monde, in R.d'é.p...

n. 13,Automne 1984 ­ Jane Hunter,Israel,l'Afrique du Sud et les 8antoustans,in ..R.d'é.p...n. 21, Au­ tomne 1986 . ­ Benjamin 'Beit~Hallahmi, South Africa

\

\

\

Rubinstein, La sinistra, la de-

stra egli ebrei, Il Mulino, Bologna, 1986 La fabrication d'armes nucléaires par ­ Antonio Moscato, Jacob Taut, Michel Warshawski, Sionismo e questione ebrai-Israel. D'après les révelations de M.Va­ nunu au ..Sunday Times", Dossier ..notes ca, Sapere 2000, Roma, 1983 ­ Antonio Moscato (acura di),Israele sen- et docÙments.. n. 104,décembre 1986,a cura del GRIP, Bruxelles (ISSN0772­3172) za confini,Sapere 2000, Roma, 1984 ­ ..Hérodote..,n. 41, 20 trimestre 1986,Le Angelo Arioli (acura di) La lezione nega­ nei libridi testo. jeu des frontières. ta. Palestina e palestinesi Sapere 2000, Roma, 1986 ­ Walter Laqueur, Histoire du sionisme, Calmann­Lévy, Paris, 1973.

zotta, Milano, 1979

­ !

L. Mosse, Il razzismo in Europa

dalle originiall'Olocausto,Laterza, Bari,

',';~~;Ji!£lfl/;~§~~T:;\[..~".L~~-. :~:i;"~ii~~~~~7Jifi~!£:;\0~~~1~'tJijil:,~5lJ.j11j[tf~g~~~$~~~.

:~~!.~'f4~;<+i:6'..:;..;~;:,C2~;'itJti&~:g~~i;~;:}~;&1.1:l:i~i~~

Note

(1) Esponente dell'opposizione israeliana, già presidente dellaLega dei diritti dell'uomo edel cittadino di Israele. Unsuo saggio de11g81, pubdella Sezione Palestina della Fondazione intemazionale Lelio Basso, aveva già documentato la stretta collaborazione di Israele con l'Iran (oltrache con le dittature di mezzo mondo) ai tempi dello Scià (ndr),

'.~,'-~.~~{~~~~Jj5!l;-~?;~::.:.~.:-~~~~~;~~;~~~ blicato nel dossier Israele senzaconfini

(2) Trale più scandalose concessioni /'impegno ausare il movimento sionista per far accettare alle comunità ebraiche russe la rinuncia ad at-

(7) Il libro bianco fu pubblicato dagli inglesi il2 i maggio 1939con l'obiettivo di porre termine al- . 'la rivolta palestinese Iniziata con losciopero generale del 1936 (aprile-ottobre). Conesso leautorità inglesi vollero dare un'Interpretazione..autentica» della Dichiarazione di Baffourdel1917, negando che questa Implicasse la costituzione di uno stato ebraico In Palestina, eassunsero /'impegno alimitare l'Immigrazioneebralce inm0­ doche non superasse un terzo dellapopolazione totale (ndr).

taccare lo zar, oad utilizzare lasua influenza per minimizzare le notizie sulle persecuzioni già in atto nell'imperoottomano contro gli armenti(Laqueur, 139).

(8) Sui mutamentidell'area disostegno aIsraele, si veda W.D. Rublnstein, La sinistra, la destra egli ebrei, 1/ Mulino, Bologna, 1986. Èinteressante notare che, in base a uno studio condotto negli Stati Uniti, /I 39% di coloro che hanno dichiarato «molto alto»il loro grado di antisemiti-

(3) La dichiarazione inviata il 2 novembre 1917

smo, si

da lord Baffour, ministro degli Esteri britannico, alord Rothschild, vicepresidente della Federa-

Israele, contro un 180A! della stessa categoria fa-

zione sionista britannica, con laquale /Igoverno inglese si impegnava afavorire la nascita di un focolare nazionale (national home) per il popolo ebraico in Palestina, al fine di ottenere l'appoggio delle organizzazioni sionlste alle poten~ ze dell'Intesa e,in particolare, la pressione dell'influente comunità ebraica americana sulgovemo degli Stati Uniti (da poco entratiIn guerra) per unloro maggiore impegno nel conflitto (ndr). (4) Dei 29 paesi africani che al momento della gue"a del 1973 avevano relazioni diplomatiche con Israele, solo Sudafrica, Malawi, Lesotho e Swaziland le conservarono. Dopo larestituzione del Sinal all'Egitto (aprile 1982), Zaire, Uberia, Costa d'Avorio, Camerun einfine (giugno . 1987) il Togo hanno ristabilitole relazionicon Tel Aviv (ndr). (5) Aquell'epoca, eancora per molto tempo, a parlare di «razza ebraica»,non erano solo gliantisemiti,ma anche gli amici dei sionisti, egli stessi. sionisti. George Mosse riporta parecchi esempi, apartire da .quell'Elias Auerbach,uno delpionieri dell'insediamento sionista in Palestina, che parlava degli ebrei come «razza pura»,da Ignaz Zollschan odallostesso Arthur Ruppin, responsabile dell'insediamento sionista InPalestina dal

(10) 1/ recentissimo caso Pollard (l'ebreo americano coinvolto in attività spionistiche afavore di Israele, ndr) ha dimostrato che il Mossad non rispetta neppure il più prezioso degli alleati. (11) Su questo tema èImminente la pubblicazione di un Dossier Palestina, curato daG. Va-. labrega eG. Gilberti, presso la Fondazione internazionale Lelio Basso. (12) 1/ vescovometodista nero Abel Muzorewa fu i' primo ministro di un governo di transizione, in funzione neocoloniale, prima dell'indipendenza dello Zimbabwe (ndr).

tada poco la terribile tragedia (edi.cuicl si con-

come si continua achiamare quel genocldio che purtroppo non fuinvece il primo etantomeno l'unico nellastoria del mondo contemporaneo).

.... .'.

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be) riconducendo lo Stato di Israelea una vicenda coloniale.

dello Stato di

ri. Nei due piani in superficie vi era un innocuo laboratorio scientifico rigorosamente «pacifico».

l'Olocausto,

,

sostenitori

(9) Per eludere le curiosità dei visitatori (fino al 1969 erano state ammesse delle delegazioni di. scienziati americani che cessarono da quell'anno per le difficoltà che Incontravano nell'Ispezione), fin dall'inizio laparte segreta del centro era stata sviluppata in sei plani sotte"anei il cui accesso dalle cantine eramimetizzatocon falsi mu-

..tinua adimenticare,anche per lasciare agliebrei il ruolo esclusivo ed eccezionale di vittime del-

(6) Èil caso di N. Garribba, LoStato di Israele, Editori Riuniti, Roma, 1983. Il libro contiene an.che molte inesattezze equalche falso grossolano. Aquesta tesi,.che era stata avanzata da AIben Memmi, ha risposto Maxime Rodinson (Mi­ to dell'eterno antisemitismo erealtà giudeofo­

'dlchiaratf sono

vorevole agii arabi (/vi, p. 160).

.'908 alla suamorte, nel 1942. In ogni caso èda rilevare anche l'altra sfumatura razzista presente nel rapporto della commissione americana, quando colloca gli ebrei tra «i popoli importanti», deiquali sono gli unici sprowisti di una te"a tutta loro. Evidentemente non erano «importanti» ikurdi, ogli armeni, dei quali si era &'nsuma.

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Tratto dal num. 6/7, anno II,settembre ottobre 1987 de "I diritti dei popoli", mensile dellaLega italiana per i diritti ela liberazione dei popoli ~1 i I ! I I,

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