DOR e OR trattazione teorica Introduzione Sul concetto di DOR e OR c’è una confusione enorme e nonostante sia un argomento basilare nell’orgonimia è piuttosto misconosciuto. Generalmente si usano espressioni errate e confusionarie per descrivere il dor il quale viene identificato con termini come “orgone caotico”, “orgone mortale”, “orgone stagnante”, “etere negativo”. Purtroppo tutte queste espressioni non sono giuste e il motivo di tanta confusione è dovuto principalmente al fatto che non si ha una buona interdisciplinarità in questi argomenti. Tipicamente l’appassionato di orgonimia rimugina sempre sui stessi concetti approssimativi letti e divulgati da altri appassionati che non hanno una buona conoscenza d’insieme e soprattutto non hanno una conoscenza profonda della fisica dell’etere. La base di tutto compresa l’orgonimia è la fisica dell’etere, se non si ha una buona conoscenza d’insieme trà le varie discipline che essa abbraccia non è possibile compredere veramente anche i concetti di base dell’orgonimia come DOR e OR. Questo breve articolo ha lo scopo di chiarire cosa è il DOR e l’OR e di dare una spiegazione basata sulla fisica dell’etere in modo che l’utente possa muoversi meglio in questo ambito. Compresi i concetti è anche più facile capire le falle che esistono in vari ragionamenti e dispositivi che si trovano nella cultura “orgonica”.
DOR e OR analisi scientifica Partiamo da subito con le definizioni semplici ma esatte di cosa è l’OR e il DOR. OR: Or stà per orgone ed è l’energia vitale che permette all’universo di esistere generando strutture ordinate (effetto sintropico) e permettendo la vita. L’OR è etere che si muove a spirale l’unica forma geometrica che consente il movimento a prescindere da cosa sia a muoversi. DOR: Originariamente Reich chiamò con il termine DOR una forma degradata dell’OR che era dannosa e stà per Deadly Orgon Radiation ossia radiazione orgonica mortale. Sul concetto di radiazione ci torneremo presto perchè proprio l’uso di questo termine genera molta confusione. Il DOR può essere definito precisamente come etere fermo o per essere più precisi “scalare”. Scalare significa che non ha un vettore ed ha lo stesso potenziale in ogni punto dello spazio preso in esame. Ad esempio se in una stanza l’aria è uniformemente alla stessa temperatura possiamo dire che abbiamo un campo termico scalare perchè non ci sono variazioni di potenziale termico. Se invece in un punto abbiamo un temperatura più bassa o più alta allora abbiamo un vettore potenziale che creerà un movimento di energia...tipicamente una cella convettiva. Assieme a questi due concetti và detto un assioma fondamentale della teoria dell’etere: NIENTE può muoversi nell’etere se non si sposta con moto SPIRALIFORME. Cosa significa?
L’etere è una forma di energia assimilabile a un fluido incomprimibile, ultra fine e ultra denso. Esso oppone resistenza a qualsiasi forma di moto (inerzia) e tale resistenza è infinita, non oppone invece resistenza al movimento spiraliforme. In poche parole nell’etere ci si sposta solo se si segue un percorso spiraliforme o epicicloidale altrimenti non ci si sposta di una virgola e tutto rimane scalare. Ma allora la materia come si sposta? Una auto in corsa non si muove di moto spiraliforme ma segue una linea retta! La materia si sposta attraverso l’etere perchè ogni atomo che la compone è un vortice sferico toroidale. Senza entrare nei dettagli della fisica dell’etere basta dire che sono questi vortici atomici ad “avvitarsi” nell’etere e consentire il movimento. Se gli atomi non fossero vortici la materia non potrebbe spostarsi oltre al fatto che in realtà non potrebbe nemmeno esistere. L’inerzia è data solo dal reorientamento dei vortici del corpo stesso che devono adattarsi alla nuova direzione di propagazione. Ma allora le onde elettromagnetiche? Come fanno a propagarsi nell’etere? Anche qui il termine “propagarsi” viene confuso con “spostarsi” nel senso comune del termine. In realtà una onda elettromagnetica non và vista come fosse un corpo ma come un pattern di energia nell’etere. La seguente immagine mostra come è fatta concettualmente una onda elettromagnetica:
In breve una onda EM è una serie di campi elettrici e magnetici concatenati trà loro perpendicolarmente, ma il campo elettrico e il campo magnetico sono essi stessi dei pattern o configurazioni dell’etere stesso. Il campo elettrico è una differenza di pressione nell’etere mentre il campo magnetico è un flusso di etere che segue il bordo di un vortice sferico toroidale. Senza addentrarsi molto nella fisica dell’etere quello che ci interessa è sapere che una onda EM è solamente una configurazione nell’etere che noi percepiamo come una fonte di energia di qualsiasi tipo esso sia, per questo motivo riesce a propagarsi nell’etere. Definiremo da ora in poi con il termine “energia manifesta” qualsiasi forma di energia che noi usiamo: elettromagnetica, cinetica, termica, nucleare...etc..etc. Qualsiasi energia manifesta trae la sua origine dall’energia della spirale di etere, indipendentemente dai passaggi e le trasformazioni che vengono eseguite per ottenerla a monte c’è sempre l’energia della spirale. Nel momento in cui la forma di energia manifesta decade per entropia essa si ritrasforma in etere che però non ha più movimento spiraliforme ma è fermo ossia scalare....questo è DOR. Ne
consegue quindi che il DOR è il risultato del decadimento di qualsiasi tipo di energia manifesta. Se prendiamo ad esempio nuovamente l’onda EM possiamo immaginare un ciclo piuttosto semplice: una dinamo produce elettricità sfruttando l’energia potenziale dell’acqua di una cascata...tale energia è data dalla gravità che è un flusso di etere spiraliforme. La corrente prodotta dalla dinamo viene utilizzata da un circuito che emette una onda EM come quella di una stazione radio, l’onda si propaga e quando decade (viene interrotta la trasmissione) la sua energia si dissipa ritrasformandosi in energia scalare ossia DOR...etere fermo.
Nell’universo tutto si muove in maniera spiraliforme, basta anche osservare il movimento delle galassie e dei pianeti per notare che è sempre spiraliforme o epicicloidale. L’universo è un gigantesco produttore di OR e questo perchè serve costantamente l’energia della spirale per ottenere le strutture che noi chiamiamo “materia” ed “energia manifesta”. Dalle stelle alle particelle cosmiche alle nostre auto ai nostri computer tutto si muove ed esiste grazie a questo gigantesco movimento a spirale che essendo sintropico aggiunge energia al sistema. Per contro le energie manifeste decadendo producono etere fermo o DOR ma non è un problema perchè tutto l’universo è in perfetto equilibrio. Ecco quindi che ci possiamo anche allacciare al famoso TAO dove yin e yang si equilibriano. Yang è OR o spirale che genera energia e costruisce le “strutture” mentre lo yin è l’energia “negativa” che le distrugge o meglio...è il prodotto della distruzione di tali energie. L’universo è un gigantesco balletto trà questi due stati di moto spiraliforme e di quiete. Il problema arriva quando la perversione morale e scientifica dell’uomo (e di chi lo domina ancora) impone i suoi interessi e progetti sulle regole universali richiedendo un forte assorbimento di energia e producendone molta “ferma” ossia DOR. Entro certi limiti la natura ricicla senza problemi il DOR ma oltre un certo punto localmente si ottiene una certa stagnazione che degrada la vita. Il corpo umano fà molta fatica ad assorbire e convertire il DOR in OR oltre un certo tasso limite ed è per questo che questi concetti devono essere compresi da tutti al fine di sviluppare una coltura “schaubergeriana” come la definisco io...ossia una cultura basata sulla spirale che crei e non distrugga. Riassumendo i concetti: 1.Niente di propaga nell’etere se non di moto spiraliforme o attraverso pattern di energia.
2.Il DOR è etere scalare ossia fermo in virtù del fatto che se si muove l’etere lo fà solo a spirale e quindi DOR. 3.Il DOR è il risultato del decadimento dell’energia manifesta. Unendo i tre punti emerge un quadro chiaro: Il DOR non è energia “caotica” o semplicemente “negativa”. Il DOR non può essere veramente “emesso” o “proiettato” da una fonte, una fonte energetica produce solo energia manifesta non DOR...sarà poi il decadimento di tale energia a trasformarla in DOR. In poche parole il DOR non si muove. Spesso c’è una gran confusione anche sugli effetti di vari dispositivi elettronici sull’aura umana, si sente spesso dire che una certa frequenza di emissione è dannosa per l’aura perchè genera DOR. Ebbene queste affermazioni confusionarie non sono vere perchè il DOR viene generato a prescindere dalla frequenza usata quando l’onda decade, se una certa frequenza è dannosa (come dimostrato nella cimatica) è semplicemente un altro effetto da non confondere con il DOR. Tale affermazione è come dire che una martellata su un dito è DOR, il fatto che una cosa fà male non significa che è l’effetto del DOR. Un’altra cosa importantissima che viene fuori da questa trattazione è il fatto che per convertire il DOR in OR si deve per forza metterlo in moto spiraliforme e non farlo rimbalzare quà e là con una ipotetica azione di scrambling tanto cara nella cultura orgonica moderna. L’azione di rendere il dor in moto spiraliforme lo può fare solo due cose: 1.un dispositivo a vortice come quelli di schauberger o analoghi. 2.un materiale che abbia un reticolo cristallino a spirale e che sia trasparente all’etere...in pratica il quarzo. Il quarzo è l’elemento veramente CONVERTITORE in un qualsiasi dispositivo orgonico. Irreali ed errate sono anche le affermazioni che dal quarzo può uscire OR sporco ossia contaminato da DOR, se qualcosa esce dal quarzo può essere solo OR perchè avrà movimento a spirale e perchè l’etere può spostarsi solo in quella maniera! Il quarzo agisce quindi anche da filtro facendo passare solo OR...ecco perchè nonostante le orgoniti croftiane siano delle bombe di DOR fanno uscire solo OR.
Orgonite non orgonite Riflettendo sul principio di funzionamento delle orgoniti ho avuto l’idea di apportare una modifica nei materiali usati comunemente negli impasti orgonici. Questo nuovo tipo di impasto orgonico non si può definire più “orgonite” nel senso classico del termine. Ecco perchè l’ho battezzato orgonite non orgonite o abbreviato ONO. Lo scopo è sempre quello di processare l’etere convertendo il dor (etere stagnante) in or, il principio di base è sempre quello dello scrambling e del cristallo che spiralizza e velocizza l’etere “scramblizzato”. La differenza sostanziale è che in una ono manca la
parte metallica che viene rimpiazzata con un sistema molto semplice ma molto più potente e che offre molti vantaggi. E’ indispensabile ora fare una breve introduzione teorica sul funzionamento delle orgoniti e confrontarlo con quello delle ono, seguirà un tutorial per la realizzazione di una ono e i rapporti di sperimentazione con le ono. Dopo le ono verranno presi in esame i crystalbuster che sono fondamentalmente dei chembuster fatti con impasto ono ed anche con variante ad acqua al posto della resina...anche qui seguirà tutorial e sperimentazione.
ONO: principio di funzionamento Prima di tutto un breve ripasso su come funziona una orgonite. Una orgonite consiste in un impasto solido di resina in poliestere o comunque di un materiale organico che viene mescolato con trucioli di metallo o particolato metallico di pochi millimetri di diametro. Questo impasto circonda un cristallo di quarzo con la punta verso l’alto, potete vedere una rappresentazione schematica nell’immagine sottostante.
Il funzionamento di una orgonite è semplice! La parte organica o la resina assorbe l’etere circostante agendo da spugna, l’etere viene assorbito e poi riflesso dal particolato di metallo. L’etere si troverà quindi a dover compiere molti rimbalzi trà le
particelle di metallo e questa azione di sminuzzamento in tanti rimbalzi viene definito “scrambling”. La parte organica assorbe sia or che dor in maniera indifferente perchè agisce da spugna ma quando l’etere entra ormai dentro l’orgonite diventa sempre dor grazie all’azione “spugna” della parte organica che lo trattiene. Non a caso i sistemi viventi sono a base di carbonio il quale, specie in certe catene molecolari, convoglia l’etere agendo da spugna. Se i sistemi viventi non sono però pieni di dor (morirebbero!) è solamente grazie alla struttura dei corpi sottili (naturalmente il corpo sottile di un verme è infinitamente più semplice di quello di un uomo) che con i chackra e i meridiani mette continuamente in moto l’etere che altrimenti ristagnerebbe. Se si verificano delle congestioni all’interno del corpo si ha la malattia ma per fortuna, entro certi termini, il corpo umano è un TRASMUTATORE da dor a or e riesce a cavarsela in molte situazioni specie se è addestrato per farlo. Ora una orgonite è una copia in piccolo (e infinitamente più semplice) del corpo umano o comunque di un sistema biologico. Abbiamo la parte organica che assorbe l’etere ma poi bisogna metterlo in moto. Il particolato metallico è un escamotage per frammentare l’etere ristagnante nella parte organica (quanto ristagna dipende dalla densità del materiale usato) in tante parti e tenerlo in movimento. Questo però non è sufficente a creare un or di buona qualità perchè comunque il movimento dell’etere sarà rallentato dalla parte organica e non viene spiralizzato ne accellerato in misura sufficente. Sicuramente è meglio del dor ma non è la migliore condizione possibile, ci vorrebbe qualcosa di simile a un chackra! Per mettere l’etere in movimento spiraliforme come in un chackra la cosa migliore è un cristallo di quarzo che ha una struttura cristallina proprio a spirale. Il quarzo prende l’etere scramblizzato (non più dor puro) lo accellera (perchè nei cristalli l’etere si muove più veloce) e gli dà il movimento suo naturale a spirale. Questo è il principio di funzionamento di una orgonite ma non datelo per scontato perchè in genere nella tradizione “orgonica” corrente non vi viene spiegato in questo modo. Il motivo è che sin dall’inizio sono stati introdotti dei concetti sbagliati e poco precisi che si sono tramandati a pappagallo creando solo confusione. Nella tradizione classica viene detto che la parte organica assorbe l’etere ma NESSUNO dice che a seconda della densità l’etere può essere persino rallentato e trasformato in dor! I materiali naturali tipo il legno e la seta hanno una bassa densità e sono molto permeabili all’etere...ciò significa che lo assorbono ma lo lasciano anche passare come fossero una spugna a buchi larghi. Questi materiali sono ottimi dal punto di vista biologico. La resina in poliestere e le plastiche in generale agiscono si dà spugne ma non lasciano quasi uscire l’etere che assorbono e lo fanno ristagnare in esse trasformandolo in dor. Resine e plastiche sono DANNOSE per la salute umana e bloccano l’energia. Questo non costituisce un problema nelle orgoniti dove il dor viene processato ma questi concetti bisogna saperli altrimenti si ripete solo a pappagallo quello che dice chi ha iniziato la tradizione e che fondamentalmente non aveva basi scientifiche ed esperenziali serie su come funzionano i sistemi viventi e come interagiscono con l’etere. Altro concetto molto fuorviante è che “i metalli riflettono l’etere”. Non è completamente vero! Non esiste un metallo che riflette completamente l’etere anche perchè ciò significherebbe che si tratta di un metallo PERFETTAMENTE diamagnetico cosa impossibile al 100%. I metalli prima assorbono l’etere e poi lo riflettono con forza in ogni direzione...se così non fosse un oraccu non funzionerebbe perchè l’etere si bloccherebbe al primo strato di metallo. E’ chiaro quindi che se in una orgonite viene messo troppo metallo e con particelle troppo grandi avremo un ristagno di etere. Logicamente dal cristallo uscirà or ma
potrebbe avere una portata minore essendo minore il flusso di etere da cui attingere. Orgoniti di questo tipo sembrano “soffocate” e non andrebbero messe a diretto contatto con il corpo umano che altrimenti assorbirebbe il dor dalla resina. Presi in considerazione i fattori e le dinamiche appena indicate ho ideato le ono che potrebbero risolvere brillantemente tutti gli incovenienti ed essere più potenti e sicure delle classiche orgoniti! Il mio ragionamento di base è molto semplice e ho potuto appurare che è supportato anche da altri dispositivi e prove già esistenti o testate. A noi serve: un elemento assorbente, lo scrambling per tenere in movimento l’etere, il cristallo che pompa fuori l’etere e lo spiralizza. Al tempo stesso vogliamo evitare congestioni, cali di efficenza e magari ottimizzare il tempo di fabbricazione e diminuire anche la spesa. Voglio troppo? No! La mia idea è quella di eliminare completamente la parte metallica sostituendola con quarzo tritato o meglio graniglia di quarzo tritato puro. Una ONO è costituita quindi dalla resina in poliestere, la graniglia di quarzo puro e il cristallo di quarzo. Nella seguente immagine potete vedere uno schema di funzionamento.
Come ho messo ben in evidenza nello schema una ONO ha un principio di funzionamento dal rendimento superiore rispetto alle orgoniti e ci permette di ottenere i target che ci siamo prefissi prima. Nella ONO lo scrambling viene effettuato direttamente dal quarzo tritato (acquistabile nei negozi di acquari per fare i fondali a un costo irrisorio) che non solo lo velocizza di più del metallo ma gli dà già il movimento a spirale grazie alla sua natura cristallina. In una ONO non può esserci ristagno di energia indipendentemente dalla densità del particolato, al suo interno non può esserci dor perchè il particolato lo accellera costantemente, lo scramblizza e gli dà pure il movimento a spirale! A questo punto il cristallo ha terreno facile e può attingere a un flusso costante e di ottima qualità di or, a dire il vero anche senza il cristallo una ONO ha una potenza di emissione e una qualità di emissione superiore a quella di una orgonite con cristallo. Con il cristallo avremo ovviamente un flusso ancora più forte. Che non fosse necessario il classico impasto orgonico per ottenere or di qualità non è una novità, molti sono in realtà i sistemi adottati sin dall’antichità per emettere energia salutare e purificare gli ambienti. Il genio italiano Pierluigi Ighina ad esempio inventò l’ERIM che consiste semplicemente in una serie di spirali colorate di metallo le quali attirano l’etere ambientale e lo spiralizzano. Anche in cristalloterapia non si usano orgoniti ma da sempre i soli cristalli bastano a generare or per curare e ripristinare i livelli energetici ottimale nei sistemi viventi. Ho avuto io stesso modo di vedere dal vivo una speciale sedia che si usa in alcuni centri di naturopatia, questa sedia molto simile al lettino di un dentista ha sotto un carrello dove passa un contenitore pieno di cristalli. Il contenitore scorre e si ferma per qualche minuto su ogni chackra caricandolo con l’energia emessa dai cristalli. Il flusso energetico che ho sentito era intenso e molto “vivo”...”vibrante”...anche più di quello di una orgonite classica ma diverso dal flusso di un singolo cristallo pure se di dimensioni enormi. Ho capito immediatamente che quell’eccellente qualità di energia “viva” era dovuta al fatto che non si usava un singolo cristallo grande ma tanti cristalli assieme che effettuavano una azione di scrambling naturale. Le testimonianze di chi ha usato quella sedia sono sorprendenti e l’azione è superiore a quella della classica cristalloterapia, la motivazione stà nello scrambling che permette di avere energia pulsante, veloce e diffusa invece che concentrata. In una ONO troviamo questa stessa azione e qualità di energia in maniera compatta, pratica ed economica. Altra prova che mi ha testimoniato il fatto che l’elemento più importante in una orgonite è il cristallo e non il metallo è stata quella di mettere una serie di cristalli con la punta verso l’alto in una bacinella di acqua. L’acqua assorbe l’etere e i cristalli prelevano questa energia emettendola in maniera veloce e spiraliforme. Il risultato è che puliscono il cielo come fosse una classica HHG se non meglio. Questa prova l’ho fatta dopo aver letto la testimonianza di un utente del forum ( dede00) che se ne era accorto per primo. Altra cosa interessante sulle ONO è che sono più veloci da fare e più economiche. Serve meno resina, il quarzo tritato in forma di graniglia costa una sciocchezza e se uno vuole risparmiare ancora può anche non mettere il cristallo (perdendo un pò in potenza) perchè comunque l’emissione sarà spiralizzata e veloce. Inoltre le ONO senza cristallo sono ottime per orgoneterapia perchè hanno una emissione diffusa e molto piacevole idonea per essere assorbita dall’organismo. A questo riguardo apro una parentesi generica sull’uso delle orgoniti e delle ONO a scopo terapeutico:
non usate ciondoli di orgonite ne abusate dell’esposizione DIRETTA di una orgonite! Il corpo umano ha un suo equilibrio molto fine e che và conosciuto BENE, non ci si può esporre a tempo indefinito all’energia diretta. Purtroppo anche in questo campo c’è molta ignoranza e la gente spende i soldi per comprare ciondoli di orgonite che portano in continuazione addosso oppure piazzano orgoniti sotto il letto mentre dormono causando possibili sovraccarichi o squilibri. CLOUDBUSTER E DORBUSTER: FUNZIONAMENTO E COSTRUZIONE. Il cloudbuster è stato uno dei primi dispositivi orgonici inventati dal genio Wilhelm Reich. Come dice il nome stesso “acchiappa nuvole” è un dispositivo che interagisce con il cima modificando il bilancio energetico che esiste trà cielo e terra. In realtà il cloudbuster non ha solo la funzione di modifica del clima ma ha anche una importantissima applicazione di tipo terapico e in tal caso viene chiamato dorbuster. Come funziona il cloudbuster? Il principio è semplicissimo e si basa sull’alta affinità che ha l’acqua con l’orgone. Ogni materiale ha una sua interazione con l’orgone ma mentre alcuni si limitano a essere trasparenti o addirittura a rifletterlo (materiali diamagnetici)i materiali organici lo assorbono come se fossero delle spugne di etere. D’altronde i materiali organici sono la base della vita e non potrebbe essere altrimenti visto che l’orgone alimenta tutti i sistemi viventi. L’acqua però è la sostanza che ha il maggior livello di affinità ossia assorbe grandi quantità di orgone e in maniera molto rapida. Il famoso ciclo dell’acqua che regola il clima e le piogge è anche un ciclo dell’orgone, se ne deduce quindi che se modifichiamo il bilancio orgonico locale andiamo ad alterare anche il ciclo dell’acqua perchè la relazione è biunivoca. Reich si accorse che se in un contenitore di acqua infiliamo dei tubi di metallo (meglio se rame o alluminio)questi creavano un assorbimento direzionale dell’orgone...in poche parole il sistema funzionava come un aspira-etere. I tubi per dirla breve fungono da canalizzatori in modo che si crei una corsia preferenziale per l’etere che viene assorbito dall’acqua. Quando il sistema ha i tubi puntati verso il cielo si crea quindi un vortice di etere che dal cielo lo aspira e lo incanala nei tubi fin dentro l’acqua che lo assorbe, si viene quindi a creare una depressione orgonica e l’etere che vortica verso il basso si attirerà dietro tutta l’umidità atmosferica condensando nuvole e portando infine la pioggia. Chiaro che dopo un certo periodo l’acqua si satura e non assorbirà più etere ecco perchè Reich aveva collegato i tubi non a un semplice contenitore ma a un torrente in modo che ci sia sempre un ricambio d’acqua. I tubi possono essere collegati al torrente attraverso qualsiasi materiale conduttore di etere...Reich usava dei tubi di gomma con all’interno fibre di seta ma funzionano bene anche i cavi di rame nudo per la messa a terra. Ovviamente questa non è una soluzione pratica ecco perchè la successiva evoluzione fu una versione compatta in cui il contenitore d’acqua era collegato a un accumulatore orgonico classico (oraccu da non confondere con l’orgonite)il quale scaricava continuamente l’acqua e una volta pieno bisognava anche questo metterlo a terra con un tubo per scaricare l’energia orgonica accumulata. Queste sono due immagini di cloudbuster classici alla Reich...nella prima foto vediamo Reich in persona mentre ne testava uno.
Questo invece è uno schema che ho fatto io dove viene mostrato il cloudbuster versione compatta:
Il cloudbuster è quindi una soluzione eccezionale nei paesi dove si ha prolungata siccità. Abbiamo detto che ha anche un’altra applicazione a livello terapico\salutistico e questa soluzione si chiama dorbuster. Il cloudbuster infatti non fà distinzione trà la tipologia di etere assorbito..che esso sia or (orgone veloce e vitale) o dor (orgone congesto e mortale) lo attira comunque e lo scarica non processandolo come invece fà l’orgonite. Se da una parte è uno svantaggio notevole perchè oggi l’inquinamento elettromagnetico, nucleare e di matrice cospirazionista (haarp e scie chimiche) crea tantissimo dor nell’aria che il cloudbuster assorbe e scarica a terra, dall’altra ha il notevole pregio di assorbire le congestioni di etere che abbiamo nel corpo e che creano le malattie nel tempo. Il dorbuster non è altro che un comune cloudbuster con i tubi più corti i quali vengono puntati verso un paziente al fine di rimuovere le cosiddette “corazze” ossia le congestioni di etere. Questo tipo di orgoneterapia ha dei benefici spettacolari ecco perchè è importante sviluppare queste tecniche. E’ necessario quindi pensare a un cloudbuster multifunzione che si possa utilizzare sia per attenuare la siccità che per l’uso terapico e inoltre che non scarichi dor nell’ambiente ma lo riprocessi in or. Si possono diverse metodiche per risolvere questi problemi io in particolare propongo questo dispositivo che ho battezzato “cloudbuster multifunzione alla Molotov”. E’ di facile costruzione e può integrare entrambi gli utilizzi di cloudbusting e dorbusting e inoltre risolve il problema del dor riconvertendolo. Questo è lo schema:
In pratica è costituito da un secchio che và riempito di acqua con dei tubi di rame o alluminio fissati sul coperchio. I tubi hanno dei raccordi in modo che se lo si utilizza come dorbuster si ha una versione corta e pratica dell’apparecchio mentre se si vuole un cloudbuster basta giuntare i tubi fino alla lunghezza desiderata. Chiaramente nell’uso per dorbusting di possono applicare ai tubi corti anche altri tubi metallici raccordati in modo da poter fare applicazioni su parti del corpo specifiche. In questa trattazione non mi dilungo su come effettuare l’orgoneterapia che viene invece trattata nel forum second sight: http://secondsight.forumfree.net/?f=2142887 . All’interno dei tubi vanno fissati dei cristalli con la punta rivolta verso il basso in modo da favorire la canalizzazione dell’etere. Nel secchio si inseriscono 4 tubi a T pieni di orgonite (le ho definite marmitte orgoniche) e ognuno di essi ha il cristallo puntato verso terra proprio come nelle earth pipe. L’estremità dei tubi che entra nel secchio è a diretto contatto con l’acqua e qui è opportuno lasciare uno strato di resina all’interno in modo che sigilla il tubo e impedisce ai trucioli di metallo di ossidarsi con l’acqua. Inoltre notate che sono più lunghi del secchio questo per garantire una ottima messa a terra nell’uso di cloudbusting. In pratica nell’uso di cloudbusting i tubi si infilzano nel terreno mentre nell’uso di dorbusting fungono da piedistallo per la struttura intera. In questo modo si può contemporaneamente risolvere il problema della siccità e fare pompaggio orgonico terrestre ripulendo l’atmosfera dal dor e ovviamente l’orgoneterapia senza avere il problema di come spurgare il dor.
Altre considerazioni sulla teoria
Aggiungo questo sottotitolo perchè ritengo opportuno fare delle precisazioni e commenti in merito a quello che si legge in giro sulla rete a riguardo della teoria “ufficiale” sul funzionamento delle orgoniti, questa è quindi una aggiunta alla trattazione soprastante utile a chiarire meglio le cose. La teoria ufficiale si basa sui seguenti assunti che scriverò e poi commenterò: 1.L’orgone spontaneamente va controgradiente. Commento: vero. Per la precisione l’etere ha un comportamento che è opposto a quello della corrente elettrica, mentre quest’ultima si muove verso il potenziale minore l’etere tende ad accumularsi sempre più verso il potenziale maggiore fino a raggiungere la saturazione massima oltre la quale o viene mantenuto in moto da qualcosa o diventa dor strutturandosi in parte in plasma di densità variabile a seconda dei casi e la situazione presa in esame. Nei sistemi viventi sani l’orgone (l’orgone è etere visto da una scala più grande) è a potenziale maggiore rispetto all’ambiente ma viene continuamente utilizzato e tenuto in movimento attraverso veri e propri cicli pulsanti simili alla respirazione in cui viene assorbito ed espulso, in ogni caso il bilancio totale è maggiore dell’ambiente circostante. Se non fosse tenuto in movimento diventerebbe dor creando congestioni dannosissime. 2.L’orgone segue le leggi dell’ottica. Vero solo in parte. Questa affermazione è quella che maggiormente crea confusione ed è paradossalmente il principio cardine sul quale si basa il non funzionamento delle orgoniti! E’ errato dire che l’etere segue le leggi dell’ottica, essendo l’energia di cui tutta la materia è composta non può essere riflessa completamente, se così fosse la sostanza riflettente non potrebbe nemmeno esistere e non sarebbe vera una delle proprietà fondamentali dell’etere che è quella di permeare QUALSIASI materiale. Tutti i materiali “respirano” l’etere assorbendolo ed espellendolo, quello che varia è in realtà il tempo di assorbimento ed espulsione e ovviamente la quantità di etere che è coinvolta in questa azione. Molto importante è anche il fatto che l’etere comunque passa attraverso i reticoli molecolari di tutte le sostanze quindi la riflessione è un concetto completamente errato. Inoltre và detto che se i metalli riflettessero l’etere veramente gli oraccu non potrebbero funzionare mentre invece funzionano grazie a questo ciclo di respirazione differente trà i materiali come sopra spiegato. Se i metalli riflettessero l’etere come uno specchio ciò significa che avremmo a che fare con sostanze diamagnetiche perfette cosa che è fisicamente impossibile, tutti i materiali sono magnetizzabili quello che cambia è la potenza richiesta per farlo. Se mettiamo un generatore di or (tipo un succor punch) di fronte a un metallo otteniamo una debole riflessione ma noteremmo che dopo un certo tempo il getto passa anche se estremamente rallentato (in genere si ferma dall’altra parte diventando dor) inficiando l’effetto di riflessione. Questo è dovuto proprio alla “respirazione” che in questo caso era maggiore su un lato grazie al getto diretto che dall’altra parte non c’era. Ciò significa che nelle orgoniti abbiamo una bella produzione di dor perchè l’etere viene rallentato fino a bloccarsi dall’azione sinergica della resina che trattiene e quindi rallenta e del metallo che solo inizialmente ha un effetto simil-riflettente ma poi si lascia compenetrare rallentando l’etere e trasformandolo in dor cosa che comunque già la resina fà egregiamente. Alcuni a questo punto asseriscono che i metalli esistono da milioni d’anni sul pianeta quindi dovrebbero o riflettere sempre o non riflettere
mai. Errato! Come ho già spiegato non esiste la riflessione ma la “respirazione” (e questo è confermato sperimentalmente dai studi di kozyrev e diversi suoi colleghi) l’effetto simil-riflettente lo abbiamo solo quando sottoponiamo il metallo a un gradiente maggiore di etere cosa che accade nell’orgonite grazie alla resina assorbente, effetto che però decade dopo un pò di tempo per le motivazioni spiegate sopra. 3.L’orgone segue un moto spiraleggiante. Vero ed è anche l’unica cosa che trasmuta il dor fermo in or! 4.L’orgone è difficilmente comprimibile. Sbagliato. L’etere è incomprimibile e densissimo questa è una delle proprietà fondamentali dell’etere. L’unica cosa che possiamo variare è quanto etere viene canalizzato dalle dimensioni superiori verso la nostra ottenendo effetti diversi...questo è un concetto esplorato a fondo da vari ricercatori tra cui cito soprattutto Tesla e Schauberger i quali sperimentarono proprio sul variare la densità dell’etere usando il moto spiraliforme e l’alta tensione ad alta frequenza. In ogni caso non si parla di una compressione ma di una “localizzazione” nel nostro piano dimensionale di etere dalle dimensioni superiori variando il modo in cui si manifesta. 5.L’orgone si incanala naturalmente e segue percorsi a spirale destrorsa. E’ una naturale conseguenza del moto spiraliforme e comunque anche in totale assenza (impossibile nell’universo) di moto spiraliforme avremmo comunque etere sotto forma scalare. In questa sede non tratterò come l’etere si “incanala” (termine orribile) ma lo farò in un articolo dedicato proprio alla fisica dell’etere essendo una trattazione lunga. 6.L’orgone si accumula spontaneamente nella materia organica, che si comporta come un condensatore in elettronica. Vero solo in parte. L’etere viene assorbito dalla materia organica in maniera maggiore rispetto ad altri materiali ma per diverse motivazioni che esulano dalla semplice composizione chimica. Nei sistemi viventi l’etere viene immagazzinato attraverso vari metodi che comprendono delle reazioni chimiche particolari di sintesi del glicogeno, dei fosfati (ATP, creatinfosfato e fosfatidilserina) dei grassi e delle proteine. Schauberger scoprì nelle sue sperimentazioni come queste reazioni assorbono etere per trasformarlo in grassi e zuccheri in poche parole in energia chimica di legame biodisponibile. Fondamentale è analizzare la struttura dei mitocondri situati nei nuclei cellulari i quali sono guarda caso delle catene proteiche SPIRALIFORMI che assorbono quindi etere e lo utilizzano per produrre energia chimicamente biodisponibile. Dobbiamo imparare dalla natura invece di violentarla con supposizioni e idee nostre...il corpo intercetta l’etere seguendo il suo movimento naturale a spirale usando quindi delle spirali (come anche nel dna) e non usando una miscela di metalli e sostanze organiche! 7.L’orgone è divisibile in “quanti” (i monopoli di ighina).
Qui ci sarebbe molto da dire ma non è di fondamentale importanza. Sinteticamente il monopolo di ighina non è altro che un vortice di etere, normalmente la materia ossia gli atomi sono dei vortici sferico toroidali a doppio vortice uniti dalla parte più stretta. Il VST è infatti il famoso atomo magnetico di ighina il quale se scisso in due genera due monopoli di verso opposto. Questo smentisce anche il concetto che in natura esiste solo la spirale destrogira ma è da vedere poi quale delle due spirali può essere direttamente assorbita dai sistemi viventi, su questo faremo diverse sperimentazioni per fare chiarezza. 8.Il dor non è etere fermo ma etere che non “vibra”. Secondo questo assunto il presupposto effetto di scrambling (presupposto ma come abbiamo visto non reale) nelle orgoniti mette in vibrazione l’etere che quando è dor non vibra più o vibra caoticamente. Questo presupposto è errato e pieno di errori concettuali. Come ho già spiegato in un articolo dedicato al dor\or il dor è semplicemente etere fermo e quindi congesto mentre l’or è etere in moto spiraliforme. Il discorso vibratorio c’è ed è anche importante ma è semplicemente un parametro in più che coinvolge la qualità dell’etere. Il campo scalare di etere è costituito da una infinità di VST che tradizionalmente corrisponderebbe alle coppie virtuali particelleantiparticelle e l’etere che compone questi VST vibra a diverse frequenze armoniche. Qui comprendiamo bene come la vibrazione sia una caratteristica intrinseca dell’etere che non riguarda però il suo moto. Per fare un esempio è come prendere una auto in movimento in cui dentro è acceso un potente impianto stereo...nessuno dubita che la macchina sia in movimento o ferma a seconda del caso ma ovviamente tutta l’auto “vibra” a causa delle onde sonore dello stereo. La stessa cosa riguarda l’etere. Il discorso vibratorio è molto importante per la qualità della vita perchè etere che vibra su certe frequenze è dannoso mentre altre frequenze sono salutari. Questo perchè l’aura umana e tutto il suo sistema energetico di matrice olografica è fondamentalmente un ologramma che si basa proprio sulle frequenze. Introdurre etere a frequenze disarmoniche ma anche una qualsiasi forma di energia con tali frequenze non fà altro che informatizzare negativamente tale ologramma creando problemi. Ora supponendo che questo scrambling ci sia veramente nelle orgoniti questo non influenzerebbe minimamente la qualità vibratoria dell’etere stesso. Lo scrambling influenza il movimento non la vibrazione! E’ un discorso evidente e logico ma purtroppo la gente non si accorge di ciò che non vuole vedere e preferisce credere alle favole. Facciamo un esempio: prendiamo una persona e cominciamo in gruppo a spingerla quà e là come si fà a volte da ragazzini giocando. Voi direste che tale persona vibra o semplicemente che la stanno spostando quà e là? Ovviamente che la spostano e basta. Vibrerebbe se fosse sottoposta a un suono molto potente come quando in discoteca si trova vicino ad un woofer oppure se qualcosa la perquotesse con degli urti che vanno a influire direttamente sull’INTERNO della persona stessa e non il suo movimento esterno. Anche l’esempio della macchina fatto precedentemente era valido a spiegare questa differenza ma ho voluto ripetere per fare ulteriore chiarezza. Per contro i sostenitori delle orgoniti croftiane dicono che questo inesistente scrambling fà vibrare l’etere in maniera salutare ma la realtà è che non solo non avviene lo scrambling ma addirittura se ci fosse non influirebbe minimamente sulla qualità vibratoria dell’etere. Trà l’altro sorge un’altra complicazione che non prendono minimamente in considerazione...ammettiamo per assurdo lo scrambling e
anche che influisca sulla qualità vibratoria dell’etere....chi ci dice che la vibrazione imposta sarebbe su una armonica salutare e non il contrario? Questa è un’altra di quelle cose logicissime che ovviamente decidono di ignorare pur di continuare a credere al santone Don Croft. Le frequenze sono infinite...come si stabilisce la frequenza imposta dall’orgonite sull’etere? Anche le torri ELF e i forni a microonde impongono una particolare frequenza vibratoria che è dannosissima...la tecnologia moderna ci ha riempito di queste frequenze dannose e i studi cimatici ci hanno dimostrato gli effetti...ripeto la domanda che è ovviamente retorica: chi decide la frequenza imposta dalle orgoniti? Ovviamente tale problema non c’è inquanto le orgoniti non fanno vibrare un bel niente, addirittura sono state fatte delle asserzioni da Croft che come sua abitudine sono favole per allocchi, adesso secondo lui sulla superfice delle orgoniti sarebbe registrabile una vibrazione meccanica dovuta allo scrambling! Allora se facciamo rimbalzare (per quel poco che si può finchè non và in stasi il sistema) l’etere la spinta che questo avrebbe sarebbe così infinitesimale che probabilmente niente potrebbe registrarla su questa terra. Inoltre il sistema sarebbe inquinato da innumerevoli fonti esterne di vibrazioni che neanche ce le immaginiamo. Nella mia esperienza passata da astrofilo ricordo benissimo le difficoltà nello smorzare le vibrazioni dei telescopi quando si raggiungevano ingradimenti anche di solo 100x. Usando uno Schmit Cassegrain da 200mm della Celestron con montatura seria e cavalletto serio da 1000 euro (non era attrezzatura mia ma di un appassionato ma comunque ci sbavo al solo pensiero!) mi rendevo conto di come anche un minimo passo sulla terra fresca metteva in vibrazione il sistema impedendo una buona qualità delle riprese fotografiche. Badate bene che i cavalletti e le montature dei telescopi sono molto costoste proprio per le loro capacità di smorzamento di ogni minima vibrazione e rendetevi conto che un cavalletto da 1000 euro è un buon cavalletto ma non è il top nemmeno in ambito amatoriale e questo solo per smorzare le vibrazioni! Adesso come Croft può fare delle asserzioni così idiote lo si può capire solo osservando come una setta può dare da intendere qualsiasi cosa ai suoi adepti! Vibrazioni di tal genere richiederebbero analisi con interferometri laser ad altissima precisione tipo il LISA! Se vogliamo invece introdurre il fattore vibrazionale nei nostri dispositivi orgonici (quelli seri come le ONO e le OQ) dobbiamo guardare in direzione dei principi della radionica che lavora proprio sulle frequenze. Già Ighina intuì questo e infatti i suoi dispositivi usavano le spirali per mettere in moto l’etere e l’uso dei semplici colori per selezionare solo certe frequenze specifiche. Molto può essere fatto e molto faremo per migliorare i nostri dispositivi ma con l’uso della ricerca continua e sperimentale...questo è il mandato di Twilight Science. 9. Le orgoniti assorbono le onde elettromagnetiche delle torri limitandone il campo. Di tutte le asserzioni questa è forse la peggiore in assoluto, basta un minimo di conoscenza radiotecnica per capirlo. Nessuno mette in dubbio il fatto che una massa di metallo assorbe le onde elettromagnetiche, le antenne si basano su questo principio ma ovviamente come tutti sappiamo una antenna emettitrice ha un suo “diagramma di
irradiazione” che è un diagramma spaziale che illustra come il segnale emesso copre lo il volume circostante. Ci sono antenne fortemente direttive a altre “wide” ad ampia copertura cosa che fanno egregiamente le torri per le telecomunicazioni per ovvi motivi di copertura. Adesso chi fà certe asserzioni dovrebbe spiegare come può una piccola massa di metallo di qualche decimetro cubo assorbire le onde emesse da una torre che copre un volume di quasi 360° su un raggio di chilometri! Trà l’altro se questo fosse vero non funzionerebbero nemmeno le telecomunicazioni per colpa delle orgoniti! Ma per piacere! Lancio la sfida: mettete una orgonite in un microonde a cui togliete la protezione poi lo accendente e ficcateci la testa....vediamo se l’orgonite assorbirà le onde salvandovi la vita! Ovviamente non fatelo...sareste spacciati! Il lettore attento capirà ora spontaneamente che la spiegazione ufficiale sul funzionamento delle orgoniti non ha senso ed è piena di errori trà l’altro non di poco conto. Spero che questa trattazione sia stata utile per chiarire i concetti aggiungerò altre info se sarà necessario.
Sperimentazione sulle orgoniti di confronto Di seguito potrete leggere i test di confronto eseguiti sulle orgoniti confermando così la trattazione teorica sopra esposta. Ribadisco che per orgonite si intende solamente la mescola resina\metallo e perciò sono stati usati dei blocchi di orgonite senza cristallo. Aggiungendo il cristallo otterremo un TB o una HHG che come già detto è inutile.
Test con la mano Il test con la mano è un test semplice e tradizionale in questo campo ma sebbene possa dare una indicazione generica non è affidabile perchè la sensibilità di ognuno varia e perchè l’intento e la mentalità dello sperimentatore altera questa sensibilità spesso e volentieri. Ritengo sempre importante effettuare i test con prove più oggettive ma per completezza lo includo. Per questo test ho usato un blocco di orgonite delle dimensioni di un TB...per la precisione lo stampo era lo stesso. Appena fabbricata l’orgonite si poteva sentire una emissione calda sopra di essa e tutto attorno...emissione comunque inferiore di moltissimo a quella di una ONO con sola granella. Questa emissione è dovuta al fatto che l’orgonite non è ancora giunta alla saturazione. Con il passare di qualche settimana l’emissione decade di molto, l’orgonite si congestiona e non emette quasi più per niente.
Dico “quasi” per una serie di motivi bene precisi che comunque permettono un minimo di emissione sempre: 1.Il bordo esterno della resina è comunque sottile e quindi un pò di energia riesce ad uscire quando emessa dal metallo. 2.La forma dello stampo è a tronco di cono e questo permette un minimo di effetto di forma che garantisce un flusso superficiale...è interessante notare che dalle parti è quasi zero. L’effetto di forma c’è sempre quando usiamo stampi svasati ma non garantisce di per sè un ottimo drenaggio di energia e comunque è tale effetto a lavorare e non l’orgonite in se stessa. A quel punto tanto varrebbe usare una piramide qualsiasi invece di una orgonite. In entrambi i casi l’energia non fluisce come dovrebbe e si ha una condizione di congestione inutile. Ritornando sul discorso della sensibilità và invece detto che i soggetti più sensibili comunque riescono a sentire un oggetto qualsiasi nei pressi della propria aura. Io per esempio riesco a sentire anche una semplice matita o una pallina di gomma che entra nel mio campo aurico a distanza di mezzo metro perciò non mi meraviglio se sento la forma dell’orgonite che stà a distanza di pochi cm dal palmo della mano.
Sperimentazione sulle piante Questi esperimenti sono stati effettuati da diversi utenti del forum e a mano a mano che sono completati li metto qui.
Test di "Ra algol" con lenticchie Il test effettuato è semplice, sono state messe in del cotone umido delle lenticchie in due vasi differenti. In un vaso è stata messa l’orgonite e tale coltivazione è stata favoreggiata mettendola alla luce solare a una temperatura che oscillava trà i 15 e i 20°. Nel secondo vaso è stata messa una ONO con sola granella e la coltivazione è stata pure svaforeggiata in condizioni di scarsa luminosità e una temperatura trà i 6 e i 10°. Il vaso con l’orgonite nonostante favoreggiata ampiamente ha dimostrato una crescita non omogenea in cui le lenticchie al centro non sono cresciute ma solo quelle esterne. Guarda caso al centro sottostante il cotone c’era l’orgonite!
Il risultato parla da sè ma osservate ora la coltivazione con sotto la ono:
Nonostante ampiamente svaforita la coltivazione con la ono ha esibito una crescita maggiore (osservate i rametti robusti) e soprattutto omogenea in tutto il vaso!
Esperimenti di congelamento Per questo esperimento ho utilizzato un blocco di orgonite fatto con uno stampo per TB. Ho fatto due prove di congelamento una con l’orgonite sotto e l’altra senza niente. Nelle seguenti foto vedrete la prova effettuata con l’orgonite:
Come dimostrano le immagini non si forma nessuna montagnola, non c’è emissione di energia e nessun dor viene “rettificato” o “accellerato” o “energizzato” o qualsiasi altro termine vada di moda adesso. La prova successiva senza niente ha confermato pienamente dando lo stesso risultato: semplice ghiaccio che si dilata e deforma per espansione da congelamento.
Ora confrontate le foto con quelle effettuate qui ONO e OQ e notate le differenze con le montagnole prodotte dalle ono con e senza cristallo e con le oq! Penso che nessun serio ricercatore avrà più motivo per perdere tempo con le orgoniti di Croft!
Manutenzione e decongestionamento dei dispositivi orgonici Questo che segue è un breve memorandum su come mantenere efficenti e decongestionati tutti i dispositivi orgonici in generale. Come prima cosa và detto che un dispositivo orgonico essendo preposto per definizione a incamerare e processare o concentrare (nel caso degli oraccu) l’energia orgonica per forza di cose dovrà saturarsi di tale energia. La saturazione porterà dopo un certo tempo tecnico alla congestione del dispositivo per due motivi: 1.perchè il flusso in uscita non è abbastanza veloce e questo provoca la congestione facendo produrre dor...questo problema è tipico delle orgoniti tradizionali che in origine erano state pensate proprio da welz come generatori di dor da stimolare poi in maniera attiva per trasmutarlo in or. 2.perchè rimangono all’interno del dispositivo energie congeste che non necessariamente si producono all’interno ma provengono proprio dall’ambiente in cui operano. questo è inevitabile che accada almeno in una certa misura specie quando si usano le resine o il dispositivo è a contatto con materiali che non favoriscono lo spurgo. questi materiali tendono a trattenere le congestioni maggiormente.
Fin qui parliamo di dor in termine puramente “cinematico” ossia di quell’orgone il cui movimento è bloccato rispetto al moto spiraliforme naturale. Altra cosa è invece la congestione intesa come “inquinamento” del dispositivo con energie “sporche” come forme pensiero negative, frequenze vibrazionali negative (vedi cellulari et simili) ed energia eterica di persone con cui sono stati a contatto. In entrambi i casi possiamo operare facilmente per decongestionarli e ripulirli riportandoli alla massima efficenza.
Metodo psi A parte gli oraccu tutti i dispositivi orgonici fanno uso di cristalli di quarzo. Il cristallo di quarzo ha la bella caratteristica di poter memorizzare maggiormente le energie in esso immesse, molto più che in altri materiali anche se una certa inerzia eterica ce l’hanno tutti. Il metodo psi sfrutta proprio questa proprietà per ripulirli e caricarli con intenti positivi e utili all’utilizzatore. Specialmente i dispositivi della nuova generazione come le ono e le oq sono adatti a questa tecnica amplificandone gli effetti visto che sono fatti esclusivamente o quasi di quarzo. Il procedimento è piuttosto semplice e alla portata di tutti e funziona ancora di più per tutti coloro che sono già addentrati e allenati a livello psi, comunque con un pò di pratica tutti possono farlo. Il metodo diventa molto più potente se chi lo esegue pratica tecniche di bilanciamento spirituale e quindi sà come bilanciare i propri chackra e gli scompensi psicologico\emotivo\spirituali che tutti abbiamo inizialmente. Questo perchè quando usiamo le nostre energie in una certa maniera ci immettiamo anche un pò delle nostre caratteristiche inevitabilmente...più queste caratteristiche sono bilanciate e meglio è. Il procedimento è molto semplice, prendiamo in esame un cristallo. Poggiatelo su un tavolo, rilassatevi e caricate le mani sensibilizzandole creando una psiball. Fatta la psiball riassorbitela nei palmi che rimarranno sensibili all’energia e concentratevi invece sul 7° chackra o corona finchè non sentite la sua apertura sotto forma di pressione o calore concentrato. Visualizzate un vortice di energia che entra nella corona e questa energia è pulita e piena di intenti positivi ed evolutivi. Esprimete il fermo intento di trasmutare le energie negative e caricate questa energia degli intenti specifici che volete, usate intenti positivi o vi inquinerete da soli. Ora fate scorrere, aiutandovi con la visualizzazione, tale energia fin sul palmo della mano e passatela sopra il cristallo con movimenti che vanno dalla base fino alla punta come indicato in figura:
Fatelo per una decina di volte o finchè il vostro istinto non vi dice che basta. Come esempio ho usato un semplice cristallo ma ovviamente vale pure per le ono o le oq o quello che volete, quello che conta è muovere la mano partendo dalla parte assorbente fino a quella emettitrice e cosa ancora più importante che sia caricato bene l’intento. Supponiamo però che non vogliate usare questa tecnica o non ne siate capaci, potrebbe essere per motivazioni anche basate sul vostro sistema di credenze, magari alcuni preferiscono andare più sul “fisico”. In tal caso come fare? La natura ha già dei potentissimi trasmutatori ineguagliabili ci basta usarli! Il vantaggio è che non è rischiesta nessuna preparazione psi (per quanto limitata per fare quella pulizia), è automatica (ci pensa la natura) e molto potente. L’unico svantaggio è che solo voi potete caricarci gli intenti che volete!
Le forze della natura Il sole provvede a tutta l’energia della terra, è una energia altamente spurgante, anche violenta (dipende dalle ore del giorno) e soprattutto essendo connesso con il nucleo galattico a livello sottile e di plasma interstellare è anche una energia piena di coscienza cosmica. Per pulire i vostri dispositivi non dovete far altro che esporli per qualche ora alla luce solare diretta. Le ore migliori sono il mattino e la sera perchè è una energia più bilanciata ma se volete una pulizia “nuda e cruda” tenete il dispositivo al sole per tutte le ore dal mattino alla sera. Questa operazione è eccezionale se poi volete usare il dispositivo per scopi terapeutici o psi. Anche la luna emette energia sottile ed esporre il dispositivo al plenilunio lo carica, questa è una energia diversa, più “morbida”, sembra per dirlo con parole più pratiche, “umida”. E’ però più difficile da percepire ma ciò non significa che non ci sia! La terra svolge una eccellente azione pulitrice, tutti i dispositivi atti al riequilibrio climatico ad esempio dovrebbero essere interrati o come minimo posti a diretto contatto del suolo cosa che invece viene spesso evitata per colpa della cattiva
informazione che gira. L’energia della terra arriva fino a circa un metro dal suolo e potete percepirla anche solo avvicinando lentamente la mano ad esso. E’ di colore lievemente azzurrino quasi sul verdino. Scavate una pissola buca e metteteci dentro il dispositivo poi per poteniare l’effetto annaffiatelo con parecchi litri d’acqua. Teneteci il dispositivo per circa 24h minimo. A questo punto è importantissimo sottolineare che non tutti i tipi di terreno sono identici dal punto di vista energico. L’argilla tende a frenare di più l’energia, idem i terreni fortemente calcarei, la terra migliore è quella color marrone scuro, molto porosa e morbida e umida. Non per niente è la terra fertile per le coltivazioni! Questo insegna anche che ogni dispositivo interrato è un sistema a sè che và studiato bene per capire come lavora. Ad ogni modo innaffiandolo potrete compensare un terreno di scarsa qualità. L’ultimo metodo straconosciuto e sempre valido è quello di lavare il dispositivo con acqua corrente o immergerlo in una bacinella con acqua e sale. L’acqua assorbe l’energia del dispositivo e il sale proprio per la sua struttura cristallina particolare la assorbe ancora di più bloccandola all’interno. A mio parere è meglio l’azione del sole e della terra perchè la trasmutano anche mentre l’acqua da sola no.
Nella casa e uso generico per la pulizia energetica Qui elencherò dei brevi accenni in tema di pulizia energetica stavolta usando proprio le ono o le oq. La casa è un ambiente oggi molto inquinato dal dor e dalle forme pensiero negative, si legge spesso in giro che basta tenere un dispositivo orgonico dentro casa per ripulirla ma ci sono delle indicazioni migliori per ottenere questo usando i nostri dispositivi preferiti. Prima di tutto le energie negative tendono sempre a concentrarsi maggiormente negli angoli dei muri, questo è dovuto soprattutto a un effetto di forma proprio come per le piramidi e i coni. L’energia qui si blocca e vi si accumula di tutto. Quindi è logico che se vogliamo spurgare a fondo la casa dovremo mettere le ono proprio sui spigoli dei muri in modo che possano rimettere in movimento questa energia congesta. Nelle tradizioni esoteriche si insegna ad usare svariati oggetti (in genere sempre pieni di acqua o acqua e sale) per concentrarci le energie negative a mò di “bidoni”, sia energie negative delle persone che quelle della casa.
Nel caso pranoterapico si fà lo sweeping del soggetto e poi si gettano le energie sporche sull’oggetto scelto, nel caso della casa si fà uno sweeping un pò diverso ma poi alla fine c’è sempre il gettare tali energia sull’oggetto. In genere si scegli un secchio di acqua e sale o un cactus. Il cactus ha la proprietà essendo vivo di trasmutare poi questa energia ma se fosse troppa morirà. Grazie ai dispositivi di nuova generazione questo è molto più efficace perchè possiamo usare oggetti già caricati con energie positive e che facilmente tendono a metabolizzare quelle negative. Quindi ono e oq sono perfette per questi scopi a patto che dopo ogni seduta eseguiamo la decongestione come spiegato sopra. Piccola nota interessante è quella del cactus che essendo una pianta decongestiona l’energia, a tal fine ho visto che i crystalbuster interrati attorno a cui cresce la vegetazione tendono ad entrare in simbiosi con esse. Le radici delle piante proliferano e si inseriscono nella granella facendolo diventare un bio-crystalbuster...gli effetti di trasmutazione si amplificano a vicenda. Sorge spontane l’idea di tenere in casa dei vasi con piante al cui interno sono inseriti dei piccoli crystalbuster.