LA RADIOTERAPIA NEL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA DEL RETTO-SIGMA
Francesco Cossu, Alessandro Facchini, Silvia Orrù, Enrica Chiappe, Graziella Agus e Gabriella Melis Istituto di Radiologia Università Cagliari
Vie di diffusione del ca del retto-sigma • Diffusione diretta • Invasione linfatica • Disseminazione ematogena • Diffusione trans-peritoneale • Insemenzamento intra-operatorio
Classificazione dei ca del retto-sigma Dukes Astler-Coller DESCRIZIONE modificata
A
A
Lesioni limitata alla mucosa Linf. negativi Estensione oltre la mucosa, ma non oltre la parete
B
B1 B2 B3
Aderenza o invasione di organi contigui. Linf. neg.
C1
Lesione limitata alla parete. Linf. positivi
C2
Estensione oltre la parete intestinale. Linf. invasi
C3
Aderenze o invasione organi contigui. Linf. invasi.
C
Estensione attraverso la parete, eventualmente fino alla sierosa. Linfonodi neg.
Classificazione clinica del TNM (pre-trattamento)
INCIDENZA DELLE RECIDIVE LOCALI DOPO CHIRURGIA RADICALE
• Dopo intervento chirurgico radicale: – Non si osservano recidive se la neoplasia interessa solo la mucosa. – In caso di estensione alla muscolare, nell’816% dei casi osservano recidive. – In caso di estensione alla sierosa ed ai tessuti contigui, le recidive superano il 30% dei casi – Se sono interessati i linfonodi, le recidive superano il 40% dei casi
Carcinoma del retto Recidive locali e sopravvivenze dopo intervento Stadio Dukes A
n. casi 39
% NED (5 anni) 76,9
% recidive 7,7
B
59
42,3
30,5
C
44
22,7
50,0
Gunderson, Cancer, 52, 1317, 1983 (Massachussets Gen Hospital – 142 casi
Carcinoma del retto: considerazioni sulle recidive • Opportunità di associare una terapia adiuvante dopo l’intervento chirurgico radicale, nei casi a rischio di recidiva locale • L’associazione della radioterapia riduce del 50% la frequenza di recidive • Il risultato dipende principalmente da: – Stadio clinico – Tecnica di trattamento – Dose somministrata e frazionamento – Tolleranza dei tessuti sani
Radioterapia nel ca del retto-sigma • Radioterapia associata alla chirurgia – – – –
Neo-adiuvante (pre-operatoria) Adiuvante (post-operatoria) Trattamento “sandwich” RT intra-operatoria
• Trattamento radiante esclusivo • Terapia delle recidive • Terapia palliativa delle metastasi
TECNICHE RADIOTERAPICHE CON FASCI ESTERNI (TRATT. PRE-, POST-OPERATORI ED ESCLUSISIVI)
• Volume di trattamento: – Scavo pelvico – Catene linfatiche di drenaggio
• Tecnica di trattamento: – Quattro campi “a box” (A/P e laterali) – Tre campi (posteriore e laterali con cunei) – Trattamento del perineo
• Piano di trattamento – Simulatore – TAC – Sistema di planning computerizzato
• Sorgenti di radiazioni: – Acceleratore lineare ( 6 MV) – Telecobalto (?)
Associazione radio-chemioterapica • • • • •
Prevenire le recidive locali Migliorare la sopravvivenza libera da malattia Risultati migliori della cola radioterapia Farmaci: 5-FU + Levamisolo [+ acido folinico] Tossicità dei trattamenti combinati (nei soggetti di oltre 70 anni) • Eventuale infusione in arteria epatica
RADIOTERAPIA NEO-ADIUVANTE (PRE-OPERATORIA) (1) Modalità: • “Flash” pre-operatorio (5 Gy, unica seduta) • Dosi moderate (20-30 Gy), frazionamento convenzionale • Dosi elevate (40-50 Gy), frazionamento convenzionale • Dosi medie (25-30 Gy), frazioni elevate (5 Gy)
RADIOTERAPIA NEO-ADIUVANTE (PRE-OPERATORIA) (2) Scopo: • Danneggiare le cellule tumorali che possono essere disseminate in corso di intervento (“flash” di 5 Gy) • Regressione o scomparsa della neoplasia • Riduzione della frequenza di recidive locali • Consentire un intervento conservativo • Rendere operabili casi localmente avanzati
RADIOTERAPIA NEO-ADIUVANTE (PRE-OPERATORIA) (3)
Vantaggi:
(rispetto a RT post-operatoria):
• Le cellule periferiche sono sensibili per la loro ossigenazione • Migliore tolleranza per dosi inferiori
RADIOTERAPIA ADIUVANTE (POST-OPERATORIA, DOPO CHIRURGIA RADICALE (1)
• Scopo: – Sterilizzare i minimi residui neoplastici responsabili della recidiva
• Candidati: – Casi B2, B3 e C secondo la classificazione di Astler-Coller modificata.
RADIOTERAPIA ADIUVANTE (POST-OPERATORIA) DOPO CHIRURGIA RADICALE (2)
• Vantaggi: – Indicazione sulla base di una stadiazione chirurgica – Inserimento di reperi metallici nella sede del t. – Allontanamento del tenue dal volume da irradiare
• Svantaggi:
– L’ipossia post-operatoria riduce la sensibilità delle cellule – Ripopolazione cellulare nel periodo di attesa – Dose elevata (> 45 Gy), con tossicità intestinale conseguente
Risultati della radioterapia adiuvante Fattori che modificano il risultato • • • • •
Stadio clinico Tipo di terapia (pre-, post-operatoria, sandwich) Dose di radiazioni e frazionamento Tempo di attesa rispetto all’intervento Associazione con la chemioterapia
RT esclusiva nei casi limitati • Lesioni esofitiche, con base < 3 cm: – plesioterapia endocavitaria • Lesioni infiltranti e vegetanti con base < 3 cm – Plesioterapia + brachiterapia interstiziale • Lesioni esofitiche, con base > 3 cm: – Plesioterapia + brachiterapia interstiziale • Lesioni infiltranti vegetanti > 3 cm: – RT con fasci esterni + chir. o RT endocavitaria
Carcinoma del retto: sedi di recidive locali
Gunderson, Cancer, 34, 1278, 1974
Radioterapia intra-operatoria nel ca del retto • Indicata in pazienti selezionati, con recidive o lesioni localmente avanzate. • Viene realizzata con fasci esterni di elettroni (LINAC), con dose unica (10-25 Gy), a cielo aperto. • Necessita di apparecchiature e locali dedicati. • Presenta elevata tossicità • E’ terapia sperimentale, di notevole interesse.
Ruolo della RT nel ca del retto-sigma – Conclusioni (1) • RT associata alla chir. nei p. a rischio di recidiva • RT esclusiva in: – Trattamenti palliativi – Recidive
• T. endocavitaria curativa in casi limitati – Tossicità: in rapporto con dose, volume, frazionamento – Meglio tollerata la RT pre-operatoria della postoperatoria – Tossicità più elevata nelle associazioni con chemioterapia
Ruolo della RT nel ca del retto-sigma – Conclusioni (2) • Risultati: – Miglioramento della sopravvivenza libera da recidiva locale e della sopravvivenza globale – Prospettive di selezionare meglio i casi a rischio di recidiva, con lo studio delle caratteristiche biologiche del tumore.
T2