4 gennaio ore 9.20: il Bund contro i tassi Sembrano (almeno così dice Taylor) ancora in ribasso i tassi di interesse......
...... che fino a tutto il 2010 mostrano una tendenza calante. Il problema, ma è storia che sapevamo già, è che il future sui tassi (l'eurex bund), mostra, fino a maggio 2008, un andamento contraddittorio..........
.......... dovrebbe salire e, invece, scende. Vero è (vedere figura sopra) che l'andamento effettivo (linea blu) da ottobre scorso in poi, sembra contraddire la previsione (linea rossa) e, quindi, potremmo trovarci di fronte ad un errore di previsione del Taylor, ma nella stragrande maggioranza dei casi in cui ho puntato su tale eventualità (un errore del Taylor), ho dovuto ricredermi e, dunque, preferirei non dare per scontato tale "errore". Sarà "fondamentale" il prossimo massimo ..............
.............. se fosse inferiore (meglio se di molto) a 116.33, significherebbe che Taylor ha ragione ed i prezzi del Bund riprenderanno a scendere fino a Maggio, diversamente, ne dovremmo dedurre che, stavolta, Taylor s'è davvero sbagliato. Nel dubbio, personalmente preferisco astenermi. Conferma, invece, le previsioni il petrolio.........
......... ormai a quota 100 dollari e "impegnato" a sfondare anche quella soglia. "Bruciata" quota 1.4764 sull'euro Fx e, insieme ad essa, si è anche bruciato il segnale di short ...........
Shorteremo se il massimo del ciclo settato in figura sotto fosse inferiore a 1.4917........
........stop sul break-out di quel massimo d'entrata e strategia "no loss" ancora da definire. Nessuna novità sul S&P/Mib.........
......... che, fin qui, mi sembra confermare le previsioni in corso e, dunque, continua a "puntare" allo short intorno a metà mese. Notizie flash:
Quanto i primi pionieri azzardarono poco meno di tre anni fa previsioni di sfondamento di quota improbabile un ulteriore super-ciclo rialzista del petrolio fino ad arrivare a numeri a tre cifre. L’i l’atteso record "nominale" (quello "reale", secondo i calcoli dell'Aie rislae al 1980 a quota 101,7 greggio a New York a coronamento di altri dodici mesi di ascesa per l’oro nero che ora vale oltre fa. Una corsa al rialzo inevitabile visto il mix di fattori di tensione che stanno contribuendo a mante partire dall’instabilità geopolitica nell’area mediorientale a cui si è aggiunto il peggioramento de che è il primo produttore africano di petrolio. Crescono pertanto i timori che l’Opec non potrà es mancato apporto della produzione del paese africano e quindi non soddisfare la sua quota di dom 2024. A peggiorare il contesto internazionale si sono aggiunti i problemi climatici che hanno por del Messico da cui il petrolio viene esportato a causa delle cattive condizioni del tempo. I merca il dato in arrivo oggi pomeriggio sulle scorte settimanali di petrolio che dovrebbe confermare un alla settimana precedente.
Situazione critica che però non dovrebbe portare gli Stati Uniti a misure di natura straordinaria. utilizzare le riserve strategiche. “Il presidente Bush – ha rimarcato ieri il portavoce della Casa B le riserve strategiche, perché la manovra non influenzerebbe di molto i prezzi”. Secondo l'Union quotazioni c’è anche il fattore speculazione: "Solo negli ultimi anni gli hedge fund avrebbero acc dollari in futures petroliferi", ha rimarcato Pasquale De Vita, presidente dell'UP. Un surriscaldam a livello planetario con inevitabili ripercussioni oltre che sui prezzi di un pieno di benzina e delle inflazionistiche se i prezzi del petrolio si dovessero mantenere su questi livelli. Per l'Italia Nomis sull'inflazione pari a 3 punti percentuali, una possibile Caporetto su sistema produttivo e consum del caro petrolio per i consumatori di Eurolandia c’è però il supereuro che viaggiando quasi a qu buona parte i rialzi del greggio.