3 dicembre ore 9.15: attenti al prossimo massimo giornaliero ...... Iniziamo dal Bund, sul quale sembrano confermate le condizioni di ingaggio short (massimo inferiore a 115.83)........
........ c'è (come si vede in figura sotto) la possibilità di un "pacco" attraverso Lingua di Bayer .......
...... dal quale possiamo difenderci in maniera tradizionale (e costosa) sul break-out di 114.95.........
......... oppure con uno stop meno "efficace", ma meno costoso sul break-out di 114.57 ........
...... dove meno "efficace" significa che il realizzarsi di quelle condizioni potrebbe condurre nel 50% dei casi ad una "uscita inopportuna" da un trade che, subito dopo, potrebbe rivelarsi vincente. E' il solito concetto che, oramai, dovremmo conoscere a memoria: più rischio significa più beneficio e viceversa. Passiamo all'euro Fx per rilevare che il segnale long (minimo superiore a 1.4727) non si è realizzato e, effettivamente, è stata profetico l'avvertimento di venerdì .... possibilità di un falso segnale e, quindi, occhio nei prossimi 45 minuti (adesso sono le 8.35) all'eventuale conferma........
....... entreremo long se, al prossimo giro, il minimo del ciclo indicato in figura sotto sarà maggiore di 1.4634 ..........
.......... stop e strategia "no loss" come al solito. Veniamo all'azionario sul quale sembrano realizzarsi le condizioni di una variante 4 ..........
...... secondo lo schema di figura sotto........
...... ed il Taylor a medio termine, continua a ripresentarci lo stesso scenario di prima ...........
........... e, quindi, suggerisce di entrare short se il prossimo massimo di ciclo giornaliero (settaggio in figura sotto) ........
....... fosse inferiore a 39210. Stop sul break-out del massimo di entrata e "no loss" incentrata sul ciclo giornaliero (chiudere il trade se il successivo minimo non fosse inferiore al precedente). C'è, ovviamente, la possibilità che il Taylor a medio termine stavolta possa avere sbagliato (e, quindi, saremmo già entrati nel nuovo intermedio), ma, per esserne certi, dovremo attendere almeno fino a domani. Notizie flash:
Sembrava ormai un capitolo chiuso per Eni, invece Burren Energy potrà presto rientrare ne italiano. Le due società hanno infatti comunicato il raggiungimento di un accordo sui termini di u della società del cane a sei zampe del 100% del capitale della società britannica. E’ stato quindi superato quello scoglio che solo lo scorso 19 novembre aveva portato la società che nessuna ulteriore proposta sarebbe stata effettuata per la società britannica. L’offerta invece è arrivata, e ha subito raccolto il favore del management di Burren, che inten azionisti di accettare l’offerta. Eni ha ricevuto anche l’impegno irrevocabile ad accettare l’of consiglio di Burren, di alcuni senior manager e di alcune società collegate ai consiglieri di Burre di azioni, che rappresentano circa il 20,98% del capitale sociale emesso da Burren.
Le trattative tra i due gruppi per il raggiungimento di un offerta “amichevole” hanno portato attuali 1230 pence per azione per cassa contro i 1050 pence dell’offerta lanciata il 9 ottobre e i novembre scorso. Il gioco al rialzo ha parzialmente eroso la convenienza dell’operazione. L’offe 33,4% rispetto al prezzo di chiusura di 922 pence per azione di Burren dell’8 ottobre 2007, os dell’inizio del periodo d’offerta; e del 50,6% rispetto alla media dei prezzi di chiusura di Burr ottobre 2007, pari a 817 pence per azione. Non sorprende così che i consiglieri di Burren, con i ritenuto l’offerta congrua e ragionevole. L’offerta equivale a una valutazione dell’intero capitale milioni di sterline (pari a circa 2.426 milioni di euro). L’operazione verrà effettuata da Eni U 100% da Eni, e prevede l’acquisto della totalità delle azioni rappresentative del capitale di Burr da parte della società target.
Per Eni i 3,5 miliardi dell’offerta complessiva sono comunque stati un prezzo congruo per a mercati ad alto tasso di sviluppo potenziale. L’a.d. di Eni, Paolo Scaroni, ha battezzato l’operazi nostra strategia di crescita e incrementerà la nostra produzione in Congo. Ci permetterà inoltr ricco di idrocarburi e con interessanti potenzialità per il futuro”.
La notizia è arrivata in maniera del tutto inaspettata. Per Eni si aspettavano invece novità dal la deadline fissata dal governo di Astana per la soluzione del contenzioso sul Kashagan. Tra le o quota della società statale Kmg nel consorzio internazionale per lo sfruttamento del giacimen per i ritardi nell’avvio del giacimento.