LE GUIDE DI TRANSITI
20 ESCURSIONI A GENOVA a piedi, in bicicletta e in mountain bike transiti.com
Il territorio del comune di Genova presenta una caratteristica morfologica singolare; esso si estende tra la costa e una catena montuosa che culmina nei 1183 metri del Reixa. L'Appennino genovese è solcato da alcune valli – le due principali sono il Polcevera e il Bisagno – e la vivacità del territorio offre inattese esperienze all'escursionista che vuole conoscere i sentieri del capoluogo ligure. I trasporti pubblici urbani di Genova sono curati da AMT. Utile è anche il treno, con le linee per Voltri, Nervi, Pontedecimo e Acquasanta.
il monte Reixa si cammina per 4h segnavia X Si parte da Voltri, estremo ponente di Genova, dal capolinea dell'autobus 1. Oltre il piazzale, in direzione Savona, si prende l'evidente scalinata (segnavia). Si toccano i bei borghi di Crevari e Campenave e, superato un boschetto, si sale tra rocce nude fino all'ex casa del Dazio; la panoramicità è eccezionale. Si sale fino al passo tra i due bricchi Tardia e in lieve discesa si arriva al magnifico passo della Gava. Si riprende a salire in un ambiente straordinario, di tipo alpino e con il mare in vista, fino a raggiungere la cima, a 1183 metri.
il museo di storia contadina si cammina per 1h 30' segnavia sì Si parte dalla fermata Dinegro della metropolitana; in direzione ponente si raggiunge l'omonima piazza Dinegro, si supera a destra la ferrovia e subito a sinistra si prende la salita degli Angeli.Giunti sulla carrozzabile la si segue in piano sulla sinistra fino a una stradina che sale a destra (segnavia tre pallini rossi); in breve si incontra la ripida salita al forte Crocetta, indicata dal segnale O; la si segue, si supera il forte e, dopo una splendida passeggiata panoramica in bosco misto, si arriva al museo. Proseguendo sul sentiero, si arriva in pochi minuti al Garbo, sul percorso da Rivarolo al Righi. anche in MTB; si spinge nel primo tratto di salita degli Angeli. Se si prosegue al Garbo, si può fare la splendida discesa a Rivarolo sulla mattonata di salita al Garbo, a sinistra della piazza del santuario. apertura del museo da lunedì a venerdì 9-13, sabato e domenica 10-19; tel. 010 7401243
l'Alpesisa si cammina per 2h segnavia ♦♦ Con gli autobus urbani 13 o 14 si raggiunge il capolinea di Prato. Scesi dal bus si cammina per 50 metri in direzione centro città e di fronte al bar Luca e Roby si gira a destra. Si nota subito un cartello metallico con indicati diversi percorsi curati dalla F.I.E., compreso quello che porta all'Alpesisa . Si sale per crose fino al paese di San Martino, attraversato il quale si percorre un castagneto fino a raggiungere una sella. Da là, una salita costante porta a un pascolo d'altura e in breve alla cima (989 metri), straordinario punto panoramico sull'Appennino e sul golfo di Genova.
Il Righi è una zona residenziale immersa nel verde, affacciata su Genova e sul suo golfo. Punto di partenza per passeggiate ed escursioni, inserito nel contesto dei forti, può essere raggiunto con la funicolare in partenza da Largo Zecca, a 5 minuti dalla stazione Principe. al Righi dalla stazione Principe si cammina per 1h 30' All'ingresso della stazione si prende la scalinata a sinistra, ci si porta sulla strada carrozzabile e la si segue a sinistra; alla curva si segue via Avezzana e subito si sale a destra in salita Oregina. La lunga, bella gradonata porta al belvedere di Oregina; là si prende a sinistra in discesa via Balestrazzi e alla curva si sale a destra per via al Peralto. Dopo due tornanti, di fronte a un ristorante, si inizia il bel percorso ginnico che porta in via Costanzi; si sale a destra e in breve si è al Righi, magnifico punto panoramico. al Righi da Bolzaneto si cammina per 2h30' segnavia ♦ Dalla stazione di Bolzaneto all'incrocio stradale, si attraversa al semaforo e si prende la strada di fronte che porta all'alberata via Bolzaneto; la si percorre a destra fino a via Geminiano (segnavia) che si percorre girando a sinistra. Dopo un po' di fondovalle si sale a sinistra per mulattiera fino a Geminiano; oltre il paese il sentiero passa in una bellissima zona rurale. Passata una strada si sale nel castagneto e poi nella splendida valle del Torbella fino al panoramico spartiacque; si scende all'osteria delle Baracche e da là si raggiunge il Righi. al Righi da Rivarolo si cammina per 2h segnavia parziale Dalla stazione di Rivarolo si raggiunge la centrale piazza Pallavicini e a destra si segue via Vezzani fino a un pontetto sulla destra che porta a salita al Garbo; la stupenda mattonata sale con tornanti fino al Santuario del Garbo dove si incontra il segnavia O che si segue a sinistra fino a Fregoso. Dopo il paese il sentiero sale nel bosco fino al forte Sperone; individuato nella cinta muraria un cancello del comune di Genova, lo si oltrepassa e si segue a sinistra la strada panoramica fino al Righi.
al Righi da Piazza de Ferrari si cammina per 1h 30' Dalla piazza De Ferrari si gira a destra, di fronte al teatro Carlo Felice, e si scende in via XXV aprile fino a piazza Fontane Marose; si percorre a sinistra via Garibaldi fino a piazza della Meridiana e subito a destra si prende la salita San Francesco prima e alla spianata di Castelletto poi. Alla fine della salita si gira a sinistra fino a piazza Villa e si prende, a fianco dell'edicola, salita superiore San Gerolamo; si sale attraversando due carrozzabili fino a salita Cavallo, crosa che conduce a una panoramica strada asfaltata che si segue in salita fino al Righi. Creto si cammina per 4h 30' segnavia sì Dal capolinea di Prato dei bus 13 e 14 si segue brevemente la strada principale in direzione centro fino a un bivio sulla destra dove è evidente un cartello metallico coi segnavia della FIE; seguendo il segnale + si sale per crose a San Martino e, passato il paese, si raggiunge un prato in bella posizione panoramica. Da qua il percorso sale lungo una pista fino alle splendide Terre rosse, dove si incontra il segnale ▌AV ▌ che si segue a destra fino a Creto (linea ATP Genova – Montoggio – Bromia). Nel paese si segue lo stesso segnale salendo in un viale tral le villette; nello slargo sulla prima curva si prende il sentiero di fronte (segnavia □) che scende in ambiente boschivo fino a Molassana, da dove si ritorna in centro coi bus 12, 13 e 14. il monte Cordona si cammina per 2h segnavia ▲▲ Si parte da Nervi, dal capolinea del bus urbano 15 (Piazza de Ferrari - Nervi). Proprio dove ferma l'autobus comincia una scalinata, con l'indicazione del percorso . Si cammina per le stradine di Nervi, tra ville dai mirabili parchi, con
viste sul golfo e la Riviera. La salita attraversa poi alcuni bei prati e porta alla costa erbosa del Cordona, la cui cima, a 803 metri, offre panorami sul mare e i monti dell'entroterra. il forte Sperone si cammina per 1h 30' Dalla stazione Principe si scende a sinistra in via Doria e si prende subito a destra l'evidente rampa di via del Lagaccio. Alla stazione della tramvia si sale lungo la salita San Rocco, che nel primo tratto fiancheggia il binario; giunti in S.Francesco da Paola si attraversa via Bari e si inizia la frontale salita Granarolo che porta all'omonimo paese. Si sale ora sulla stradina a sinistra della stazione superiore della tramvia fino a incontrare la strada panoramica asfaltata che si segue in salita e, superato il forte Begato, si raggiunge lo Sperone. Dal forte, lungo la carozzabile si arriva in breve al Righi. dal Righi a Pino Soprano si cammina per 2h segnavia Χ Dalla stazione della funicolare si scende per pochi metri nella frontale via Carso e si prende a sinistra la pedonale segnalata; si cammina nel parco urbano delle mura fino a salire verso l'osteria delle Baracche, oltre la quale il sentiero attraversa un bell'ambiente prativo. Si scende poi su una pista che porta alla baita Diamante e da là a Pino soprano da dove si può tornare in centro città col trenino di Casella. Alle escursioni dalle stazioni della ferrovia Genova – Casella è dedicata una guida. anche per MTB; dal Righi è più agevole raggiungere le Baracche sulla carrozzabile che sale a sinistra della stazione della funicolare
da Pino Soprano a Creto si cammina per 1h 30' segnavia • Partenza da Pino Soprano, bus 481 e Ferrovia Genova – Casella. Dalla stazione si sale per pochi passi e si trova il segnavia che si segue a sinistra; si cammina su un'ampia pista nel bosco fino a incontrare sulla sinistra un sentiero segnato. Si sale prima tra la vegetazione poi su rocce nude, e si incontrano punti di grande panoramicità; si segue la curva della valle e si scende tra i prati fino ad alcune villette. Si percorre il viale tra le abitazioni, si svolta a sinistra e, raggiunta la provinciale, si arriva a Creto.
punta Martin (difficile) si cammina per 2h 45' segnavia ▬● il sentiero è difficile nel tratto finale; l'escursione alla valle del rio Baiardetta è di straordinario interesse Partenza dalla stazione di Acquasanta, sulla Genova-Ovada. Si segue il marciapiede ferroviario in direzione Ovada fino ad un passo pedonale a livello. Si prende a destra in lieve salita, e si nota il segnavia; in breve si giunge ad una piana e, superata una casa, si entra nella valle del rio Baiardetta. Il sentiero corre pianeggiante, regalando splendide viste sul torrente: selvaggia bellezza nel comune di Genova. Dopo un facile guado, comincia la salita, lunga e costante. I pendii erbosi accompagnano l'ascesa fino alle rocce spoglie da affrontare nello strappo che porta alla cima (1001 metri), da dove il panorama è mozzafiato.
Punta Martin vista dalla Baiarda
la punta del Corno si cammina per 3h segnavia sì tratti difficili alla punta del Corno Dalla stazione di Pegli si scende sul lungomare, si gira a destra fino a piazza Porticciolo e subito dopo, a destra, si segue viale Modugno fino a prendere sulla sinistra via Melinotto. Si sale accompagnati dai segnavia ● e ▌E 1 ▌con belle viste sul golfo fino ad entrare in un bosco di aghifoglie. Si supera il Pian delle Monache e si cammina fino a raggiungere le pendici del monte Cuccio, da dove si gira a destra seguendo il segnale rappresentato da tre pallini rossi che conduce alla stupenda punta del Corno. L'itinerario si allaccia a quello descritto sotto la splendida valle del rio Gandolfi e il monte Penello si cammina per 2h30' segnavia X Partenza dal ponte Baracche, bus urbano di Genova AMT 71, fermata prima della chiesa di S.Carlo. Dalla stazione di Pegli, linea Genova - Savona Ventimiglia, si scende a destra e si raggiunge il capolinea del 71 in via Piandilucco. Dalla fermata del bus (segnavia) si scende sulla strada fino a un sentiero che scende a sinistra, guada i torrenti su tre passerelle e sale nel bosco. In questo tratto il sentiero costeggia il rio Gandolfi guadandolo più volte, in uno stupendo ambiente di cascate e laghi; dopo un attraversamento si sale in sponda sinistra fino a un bellissimo guado da dove il sentiero sale, prima tra gli alberi, poi aspramente tra le rocce fino alla punta del Corno, 851 metri, bel punto panoramico. La punta ha tratti di sentiero esposti, la si può aggirare sul versante opposto al sentiero segnato. Si sale sul crinale fino a un altopiano prativo e alle pendici del monte Penello, dove si incontra il sentiero Europa 1 nel tratto da Genova ai piani di Praglia, e in breve si sale al Penello, 995 metri.
monte Ratti si cammina per 1h 40' segnavia parziale Davanti alla stazione Brignole si prende il bus urbano 480 o 482 fino al capolinea di Sant'Eusebio (mezz'oretta di viaggio). Spalle al capolinea, si percorre la piazza e si prende la ripida salita a sinistra; dopo il ristorante si scende a destra e dopo un centinaio di metri l'asfalto diventa sterrato. Si sale dolcemente in un boschetto fino a raggiungere la casa sulla costa (Leamara). Ora si gira a sinistra e si cammina sulla splendida strada militare (per un po' c'è un segnavia indicato con un rombo rosso, ma a noi non interessa). L'escursione prosegue con bellissime viste su Genova e sul golfo; dopo un ponte in pietra il sentiero piega sul versante sinistro della valle. Raggiunta una curva affacciata sulla città, si imbocca il sentiero che corre a fil di crinale, dominato dall'imponente fortificazione di Forte Ratti. Una breve salita porta alla cima (578 metri), occupata dallo splendido forte, edificato tra sette ed ottocento. Il forte è abbandonato ma in buono stato; si visita liberamente, con un minimo di attenzione. anche MTB; impegnativo dopo Leamara
la lanterna di Genova si cammina per 30' Da piazza De Ferrari si scende in piazza Matteotti e si segue via S.Lorenzo; quasi alla fine della discesa si prende a destra via di Canneto. Siamo nei caruggi, i vicoli del centro storico. Si continua a camminare sullo stesso asse viario lungo piazza Banchi e le vie S.Luca, Fossatello e del Campo. Si supera porta dei Vacca e si percorre via Pré fino alla Commenda; si fanno pochi metri di via Gramsci fino ai giardini. Là si sale fino a via Doria, si scende a sinistra fino a un attraversamento, dove a destra si prende la stretta via Fassolo e la si percorre fino a Dinegro. Ci si porta sul lato a mare e si cammina fino all'incrocio, vicino alla Coop. Ci si tiene sulla sinistra e subito si incontra la bella via pedonale che porta alla lanterna. la lanterna è aperta alle visite il sabato e i festivi dalle 10 alle 18; biglietto intero 6 euro, ridotto 4. Tel. 010 910001. un giro della domenica, in bicicletta sulle alture del Ponente Nel ponente genovese, la strada militare di Borzoli offre al ciclista la possibilità di una bella escursione nell'entroterra. Visto che però nei feriali è usata dai camion della nettezza urbana diretti ad una discarica, la domenica diventa giorno d'elezione per questo giro di una trentina di chilometri. Si parte dalla stazione di Sestri Ponente; seguire a sinistra le indicazioni per Savona; dopo un po' d'Aurelia, si superano il casello autostradale e un ponte sul torrente Varenna. Subito dopo svoltare a destra (cartello per S.Carlo di Cese). Lasciati alle spalle i palazzoni, si è immersi nella verde val Varenna. Nonostante la "vocazione" industriale del fondovalle, si coglie fin da subito il fascino dei luoghi. Fino a S.Carlo sono otto km e mezzo di facile salita incastonata tra frazioncine adagiate nel verde. Salendo, si inizia a vedere la corona di monti tra i quali spicca la Punta del Corno. Prima di entrare a S.Carlo si nota la caratteristica Isola, generata da una deviazione naturale del corso del torrente. S.Carlo di Cese è una perla a poca distanza dalla zona industriale; notiamo ad esempio gli antichi ponti che ci introducono alla parte più aspra della salita; dopo il paese, infatti, la strada si fa stretta e sale tra i cascinali fino a Lencisa, con pendenze al 13%. Gli scenari naturali sono bellissimi e riposanti; con piacevole sforzo si arriva a Lencisa, paese di valico. Attraversato il paesino si gira a destra sulla strada che porta al santuario della Guardia; l'asfalto ci accoglie con un breve ma terribile muro che porta alla strada di costa, sulla quale si pedala seguendo le indicazioni per Sestri. Si scende fino alla discarica comunale e con alcuni saliscendi si raggiunge
il versante affacciato sulla val Polcevera. Percorriamo la strada militare prima in falsopiano poi scendendo per tornanti scavati nella campagna dalle rade brughiere; ora le viste sul Tirreno sono da favola. La discesa porta a Borzoli, là si svolta a destra e in 2,5 km si rientra a Sestri.
in bicicletta nella valle del Branega Dalla stazione di Prà si segue l'Aurelia verso Savona fino a prendere sulla destra, prima della rotonda, via Taggia. Alla fine della breve salita si gira a sinistra in via Branega e, lasciati gli ultimi palazzi, si pedala in ambiente rurale. La strada, dopo l'iniziale falsopiano, sale con duri tornanti che offrono spettacolari viste sul torrente; all'unico bivio ci si tiene a sinistra. Il tratto alto della salita è durissimo; dopo poco meno di 5 km. Si arriva al valico delle case Colla. Da là, si scende per tornanti ripidi all'Acquasanta, e in dolce discesa a Voltri, da dove in 2 km. Di Aurelia si ritorna a Prà.
in bici al Righi Dalla stazione Principe si scende a destra in via Doria e subito si sale sempre a destra in via del Lagaccio. Si percorre tutta la via fino al campo di calcio dove, costeggiando l'impianto sportivo, si prende via Bianco. Dopo il bel tratto in salita si passa il binario della tramvia e si corre in piano fino a una salita sulla destra (mura di Granarolo); si sale con strappi anche duri fino ai forti Begato e Sperone, dove s'inizia la discesa che porta al Righi.
CARTOGRAFIA Per i tratti urbani è consigliabile usare il Tutto Città; per i percorsi di montagna, un'ottima cartografia 1 : 25000 è quella della EDM, Edizioni del Magistero.
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