(1867) Iscrizione Collocata Nell'archivo

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Bona ini, Francesco Iscrizione collocata nell' Archivio di Stato in Pisa a onore

ISCRIZIONE COLLOCATA

NELL^ ARCHIVIO DI STATO I

N

P

I

S

A

A ONORE

DI

LEONARDO FIBONACCI CUI VA VXITA

VNA SPIEGAZIONE D

EL

PROF. FRANCESCO BONAINI

ISCRIZIONE COLLOCATA

NELL'ARCHIVIO DI STATO 1

N

F

S

J

A

A ONOEE

LEONARDO FIBONACCI CUI VA UNITA

PROF.

UNA SPIEGAZIONE

FRANCESCO

RONAINI

PISA TIPOGRAFIA 1867

NlJsTRl

^^

Alla città di Pisa tornò oltremodo

grata ed accetta la scoperta, fatta dall'illustre

naini,

Comm.

di

questa

Prof. Francesco

splendida

unica sincrona, per

la

quale

Bo-

Memoria si fa

ma-

in

quanta stima fosse tenuto

Leonardo

Fibonacci da' suoi Pisani,

nifesto

mentre

egli era

ancora in

vita, e

come

perciò fosse bugiarda la fama onuii invalsa ch'egli in patria fosse stato in-

deicnamento disprciriato e vilipeso.

K

Pisa, dopo averne solennemente e in

pubblico

nome

ringraziato e onorato

il

Bonaini, tanto benemerito della Istoria Pisana, fu pur lieta di festeggiare

nel dì 17 giugno

1863

inaugura-

la

zione della statua di Leonardo nell'insigne

Camposanto;

suo

la

quale

statua fu scolpita a spese dello Stato da

Giovanni Paganucci, in adempimento della legge dal

promulgata a ciò

si

il

Governo

della

Toscana

23 Settembre 1859. Nò

tenne contenta

la patria

del

Fibonacci: imperocché per decreto del Consiglio Municipale fu ordinato die

questa stessa memoria unica sincrona, incisa sopra

una tavola



marmo, ve-

nisse collocata nelF Atrio del

Archivio

Pisano,

preceduta

grande da una

iscrizione che ricordasse

decreto medesimo.

ai

La dedicazione

si

è fatta nel a'iorno

di

16 Giugno

1867. quando da ogni parte

qua convenivano

il

monumento

questo nuovo e glorioso patrio

posteri

forestieri

d'Italia

per

go-

dervi del maraviglioso spettacolo della

triennale Luminaria.

sione

parve

alla

In questa occa-

Giunta Municipale

conveniente e opportuno per

le

il

pubblicare

stampe essa iscrizione dettata

deir esimio Prof. Michele Ferrucci e già collocata

nelP Archivio; aga'iun-

gendovi quale commentario

la

notizia

del primo ritrovamento della ^lemoria ril)onacciana.

Bo-

già divulgata dal

naini nel primo

volume

del

Giornale

Storico deo'li Archivi Toscani,

e

ri-

Pisa nel 1858. Per

stampata in

la

quale pubblicazione sarà fatto ognor più palese

demente

all'

a'

universale quanto gran-

Pisani stiano a cuore

patrie glorie,

e

le

quanta riconoscenza

portino a que' generosi e benemeriti (

tra quali

primo è certamente

il

Bo-

naini). che colle loro fatiche e co' loro

studi si

adoprano

promoverle.

a illustrarle

e

a

2

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È H

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2

È

universalmente noto

Fibonacci continui

a

come

Leonardo

porgere occasione a

studi lunghi e indefessi,

fatti

di pubblicarne le opere,

e d'illustrarne la

vita.

È

col proposito

però da sapersi, che la buona for-

tuna parve esclusivamente propizia alle fatiche

del primo

tino al

d' oggi,



sillaba sola di

ne

togli

Ninno,

genere. riuscì

scrittura

in

vero,

ad additare una

contemporanea (se

poche notizie autobiografiche sparse

nelle opere del Fibonacci stesso), nella quale

facesse ricordanza

si l'

algebi:a

di

colui

di

questo padre del-

moderna, come usano chiamarlo, al

quale gli Europei

debbono

la

scienza

o.

E

aral)ici.

chi

questo riuscì a

buon nome pisano

del .

susseguente de' numeri

la pratica

dubbio

pose in

il

nocumento

f^rran

Fuvvi

.

felice

effetto

in

stato

cul-

di

tura intellettuale nel tredicesimo secolo

di

quel rinomato emporio del mediterraneo; ed i

più discreti poi ed assennati raffij::uraronsi

per

lo

meno ingrata

quella patria; ritenendo

che, lungi dal tributare onore al grand'uomo, lo proverbiasse

con parole di scherno.

quest'ultimo avviso fu

il

come a

sommo

al-

rivivere. Cosi egli

scriveva: « Voilà tout ce que « bonacci;

di

medesimo,

Libri

quegli, cioè, per cui gli scritti del

gebrista tornarono

E

Fon

sait

sur Fi-

aucun historien contemporain n'en

meme

«

a

«

de sa mort; on sait sculement que pour prix

fait

« des «

mention, et on ignore

immenses services

aux scienceSj'on

« Bifjollone;

lui

qu'

donna

il

l'année

avait rendus

le sobriquet

de

probablement parce que l'ctude

« des Sciences l'absorlìait tout entier et l'em« pr'clinit

de so livrer au commerce, occupa-

« tidu favorite «

de ces concitoyens. Nous ver-

rons quelques années plus tard l'honune qui

« peut seni disputer à

Colomb

la gioire des

XI

« plus grandes clécouvertes géogmpliiqiics, « Mcarco-Polo, obtenir do ses concit03^ens

« sobriquet

non moins injurieux

Vuoisi però

rifletterò,

».

^

che questa opinione

appartiene piuttosto al Guglielniini Libri

sunnominato. Comunque ciò

tempo

in

che

Ecco

i

alla perfine

uno

al

dal

sia,

scrittore pisano,

modo da

al Fibonacci,

che parla di

lui

che

di chi tanto seppe,

opere

che

Ricordi di ser Peri-

quantunque molto posteriore

le

^

Libri ebbe scritto vennero in

il

luce, per nostra cura, zolo.

un

in

fare intendere

erano nella

debita stima tra' suoi concittadini. « Lionnrdo « Fibonacci fue nostro concive, e vivette nelli « anni «

1203. Vidde tutto

a Pisa, e recò

i

el

mondo; tornoe

numeri arabichi e l'aritme-

« tica, e ne compose un libro che in questo « tempo, dello

anno 1506 pisano,

nello

tem-

« pò scrivo, tiene la famiglia delh Gualandi,

'

Libri, Ilist. des scienf'es

mathématiques on ItnUe

i^lc,

Tom. II, pagg. 2o-2G. Lo stesso aiiloiv HS, rammentando la iiigratiliulino dei Pi-

Parigi 4838 e seps;., anclie a pag.

sani, ripete la interpretazione

medesima

della parola

lìi-

gollo. *

Elogio di Leonardo Pisano; Bologna, 1813; pagg. 3i,

37 e 224-227.

XII

« e vi

sono expressi

nuiiieri lino al

li

composto forma

« quale

« contare el

Diremo

la decina, et

decimo,

insegna

».

*

in appresso delle notizie autenti-

che che ricavar potemmo dagli Archivi di Pisa e di Firenze su

i

posteri del Fibonacci.

Presentemente vai meglio ragionare

memoria,

fino

di

ad ora ignorata, che

una ri-

lo

guarda. Incontrasi essa in quel codice dell'Archivio nostro fiorentino di Stato che esibisce

Constitutiom Pisanimi legis et sta la revisione ordinatane nel

usiis,

il

giu-

1233. Cotal

manoscritto fu proprietà di Giovanni Targio-

che ne trasse notizie in buon

ni-Tozzetti,

dato a illustrazione dei suoi Viaggi in To-

1854 non potemmo sapere

scana. 'Nel

possedesse; cosa a noi

gnaché

ci

fittarcene

per la raccolta degli ^.

Ma

Statuti di

poco andò che

Rkorili di Ser Penzolo da Pisa, dall'anno 4

aliSIO,

avve-

sarebbe tornato utilissimo appro-

Pisa cui diamo opera

*

increscevole,

chi lo

in Arrhiviij Slor. Hai.,

i22

fino

toni. VI, par. II, scz. II,

pag. 3S8, e scgg. -

Tom.

I,

pyg.

WO.

À

graziosamente

lo

donava

all'

Archivio

Stato l'avvocalo

Tommaso

tuttavia, che la

memoria riguardante

di

Corsi. Avvertasi il

Fi-

bonacci non fa parte propriamente del testo primitivo,

ma

vi è

addizioni che nel

essendo

Potestà

Ugone Rossi

di

La memoria

soggiunta come una delle

1241

vi

vennero

fritte,

Comune Ugolino

del

di

Parma ^ è concepita in questi termini:

Consiclerantes nostre civitatis et eivium hono-

rem atque profectum, qui

eis,

tam per

doctriuani

qiiam per seduta obseqnia discreti et sapieutis

viri

magistri Leonardi Bigolli, in abbacandis estimationibns et rationibns civitatis eiusqne officiatium et aliis quoties expedit, conferuntur;

nt eidem Leo-

nardo, merito dilectionis et gratie, atque scientie sue prerogativa, in recompensatione

quem

laboris

sui

siibstinct in audiendis et consolidandis esti-

mationibus et rationibus supradictis, a Comuni camerariis publicis,

Comuni

de

mercede sive salario suo, annis denariorum

et araisceria

(ipseque pisano

Comuni

et

singulis. libre

consueta

et

prò Comuni,

dari

xx

debeant

et eius officialibus in ab-

bacatioue de cetero more solito servat). prosunti constitutionc fìrmauius.

'

Sta a pio della caria

Codice.

'i?

seconda mimoraziono

del

.

XIV

Parole così magnifiche e di tanto chiara

non richieggono largo com-

significazione

mento perchè

leggitore sia fatto capace

il

sussistenza

della

isterica

verità

della

che

che Leonardo Fibo-

n'emerge; vale a dire,

nacci fu onoratissimo in vira tra

i

suoi Pi-

del silenzio, che su di

sani.

Paghi adunque

ciò e'

imponghiauio, meglio

si

confà al no-

stro proposito cavarne le deduzioni seguenti: 1.°

Che

la

dottrina aritmetica appresa

Arabi dal Fibonacci, e da

tra gli

nelle opere,

lui esposi a

venne condegnamente apprez-

zata dai reggitori del

Comune

di quel

tempo,

vedendosi che ne usarono per la più conveniente amministrazione del danaro pubblico

>

Dobbiamo però lamentare

perdita dei documenti

la

amministrazione contemporanei cato. OUrechè, obi intenda quanto

di

muni

i

nuovi trovati, non

l'uso delle cifie arabicbe

menti pisani per tutto

il

si

'

al

decreto qui pul)b!i-

sia difficile

maraviglierà

in

render co-

sapere

come

non apparisca negli altri docusecolo XIH. Del clic potei ren-

dermi certo quflndo, nel 1840, per invilo fattomene dal commendatore Gaetano Giorgini uno della Società Itaincbicstn liana dei XL, clie desiderava di sodisfare ad una ,

dello Cliasles, esaminai di conti

cbe

in

accuratamente

buon numero

si

i

più antichi libri

conservano nell'Opera della

Primaziale pisana. Del rimanente, le più aniicbe carie di Pisa dove mi apparissero numeri arabici sono della fami-

2,"

Che

la parola Bir/olli, unita al

nome

Leonardo, non può credersi denotare un

di

appellativo di dispregio,

trovandosi essa in

quello stesso solenne decreto che era inteso

ad onorare questo insigne Leonardo, Scoto,

nella

sua

sue opere

dici delle

mente, Leonardus

dus ex filiis, e de

si

Michele

trova appellato varia-

filius

filiis

a

lettera

Bonaccii; e nei Co-

scrisse filius

si

concittadino.

Bonaccii, Leonar-

Bonaccii, Leonardus

Bigollosius filius Bonaccii; e finalmente

abbiamo

la

Pro etica geometrie

a Leonardo Pisano Bigollo il

etc.

composita

% non che

Flos Leonardi Bigotti pisani super sotu-

tionibus quarundam questionum etc.

da

Ora,

-.

premessa ne viene senza meno, che

tale

s'ino^annasso

ma

glia Alliata;

il

Gualielmini

però del secolo

giungerò peraltro, che quelle

^,

XIV

cifre

come ben no-

assai inoltralo. Sog-

furono da

me

incon-

trate, nel 1848, in isirumenti notarili del 1200, scritti in

Sarzana,

i

quali orasi conservano nell'Archivio dei con-

tratti d' Aulla, nella

GcGMELMiNi, Elogio

^

Memor.

Op. di

Lunigiana Estense.

*

cit., II,

istor.

c\l.,

pag.

d'uom. HI. Pis.,

3fi. I,

iG3, 164,

21, 305. Bo.NCOMi'.iGM, intorno

Leonardo Pisano ec; Roma 1854, pag. 2

Elogio

cit., ibid.

-107;

adalunc 4.

Libri,

opere

XVI

tava fu

il

il

Libri, col supporre che

nome

del padre, rna

Bonaccio non

un equivalente

spregiativo soprannome di Bi;iolloac

che Bonaccio possa essere di lui, è i

provato dall'uso di

Ma

nome del padre cotal nome presso

il

quondam

trovandosi Bonaccius

Pisani,

dello

*.

Boniti in una carta del 10 gennaio 1109,

stampata dagii Annalisti Camaldolensi è poi cerio che fino dal

Leonardo chininavasi

1188

dei

Ed

^.

la casata di

Bonacci, poiché

un Mattheas de Bonacciis x'iewQ ricordato nel famoso atto che reca il nome di mille pisani intervenuti al soleime parlamento per

fermare

pace con Genova

la

^.

Risultando dalle testimonianze sopra recate,

me '

che Bonaccio e non Bigollo

stimiamo

supposi/.ioiio 37, 2-7)",

che

il

nodi

poi quasi inutile l'avvertire l'altra gratuita

flol

in

sia

vorremo noi credere

del padre, che

Giiglielmini stesso {Elogiocìi., pagg. 3G-

appresso

i

Pisani, pentiti

eli

aver chiamato

nome così sconvenevole un conciltadino tanto illustre, volessero farne ammenda col troncare dell'ultima sillaba nome di lìigollone, credendo che così accorciata quella con

il

p:iro'a 2

3

non avesse significato veruno.

Tom.

MI, col. 2H. Dal BiiuGo, RaaoUa

17Go, pag. 12o.

di scelli dijilomi

pisani: Pisa,

questa parola che troviamo al lato del nome

Leonardo? Certo, noi

di

non è un appellativo con nire; forse è

abbiamo

lo

cui

si

detto,

volesse scher-

una denominazione

acquistatasi

per la cognizione che dovette avere della lingua degli Arabi, per

Bugia, e per ebbe con

egli

il

la

dimora fatta

in

conversare scientifico che

Di

essi.

fatti

nel basso Ialino

indicavasi colui che avesse familiari due lin-

gue

colla voce higlosus.

Ora cade

in acconcio di tener discorso di

quelle notizie autentiche già menzionate, esibiteci dagli

riguardano di quel i

Archivi di Pisa e di Firenze, e che i

Leonardo

posteri di

cognome.

Fu

e le vicende

creduto da alcuni che

Dell'Abbaco, rammentati nelle carte dei se-

coli

XR^ e XV, fossero

discendenti del gran

i

matematico; supponendo, né senza ragione,

che

i

più dei cittadini usassero così denomi-

narli per la celebrità

ad

essi

guadagnata dal

libro dell'abbaco del loro antico.

per un lato, qualche motivo

Avvertasi prima di

tutto,

de Abaco rammentato

in

Vi era però,

di dubitarne.

che quel

Bouauim

una carta

del no-

stro Archivio Diplomatico, del2."31ni;lio 11^75,

XVIII

è detto

Bonagius Magister de Amhaco

dello stesso Archivio

ima precedente carta del

21

stro

Per

g:ennaio 1367.

Tommaso

dell'

in

ei^ual

Abbaco

modo, mae-

era eletto

ad in-

segnare aritmetica nella patria università nel

1362

'.



il

dubbio

si

dilegua

nemmeno

per Fatto del 30 agosto 13T2, che giova qui soggiungere. Tale atto invero, che ora diamo testualmente, concorrerebbe a farci sempre pii'i

Tommaso denominato

supporre questo

dell'Abbaco dalla professione dei numeri, di aprire insegnamento

era chiamato ad

cui

nella città di tra guisa niato,

Genova; né

qualifica,

si

in esso poi per al-

che per

figliuolo di

De Amhaco

che però è detto

Mi-

in altro

strumento dello stesso Archivio, de' 20 aprile dell'anno sunnominato.

Millesimo trecentesimo septuagesimo tertio, dio

penultima angusti.

Magnificus

dominns,

dominiis

Dominicus

de

Campofregoso, Dei gratia dux lauuensis et populi defensor, in presentia, consensu et voluntate infra-

'

Faurom,

llistoria Acadeniiac Pisanae;

l,

72.

XIX scriptorum dominorum Antiauorum, sui Cousilii, Diiodecim sapientLim, in sufficienti et legitimo nu-

mero congregatorum; nec non auctoritate

et

ipsi

domini Antiani,

decreto eiusdem domini Ducis (et

quorum Antianorum qui interfuerunt nomina sunt dominus Petrus de Castelliono

lieo:

iurisperitus,

Benedictus de Paxano, Martinus Marruffus, Petrus Piconus, Franciscus Turturinus, Obertus de

Petrus de Grota,

nellia,

Symon

Mo-

de Bargalio, Lau-

rencius Angeli et Dexerinus de Sancta Agnete);

habito

super

conrsilio et

infrascriptis

in

voluntate,

reguUarum,

et

ipsarum prorsus

omnibus observata, cum

infrascriptis no-

distinguit materia

forma

colloquio,

consensu ac deliberaci one, prout seriosius

bilibus et prudentibus viris dominis Officialibus

mouete, videlicet Francisco Embriaco, Christiano

Bartholomeo

Carlo.

de Xigro, Eliano Spinulla,

lohanne de Bargalio, Georgio Lomellino

et Pere-

grino Musclia, in sufficienti numero congregatis,

absente

tamen

Anthouio Griffioto octavo socio

ipsorum; considerantes quantum utile et necossa-

rium

est

unum probum

àc

virum arismetricura

et

habere in civitate lanue

expertum

et sufficientem

qui artem arisraetrice in civitate lanue doceat, et ipsius

artem

artis et scientie

et scientiam

do; presertim

cum

publice scolas regat,

eam

prout congruit scolares docen-

nullus magister vel doctor ipsius

artis et scientie, obviante mortalitate seu

epydemia

preterita, lanue existat; volentes tante necessitati

XX occurrere et subvenire rernedio opportuno, de suf-

ac expcrta

ficientia taraen probitate et industria

manifesta

et

raagistri

doctrina circumspecti

Thome cpiondam

domini

viri

Pisarum

Miniati civis

-plenius informati, ac audita requisitione

coram

quam

prò parte ipsius oretenus exposita

eis

pluries

per nonuulios notabiles cives lanue tara nobiles

quam

populares; eidem

cum minori

requisitioni

gravamine Comunis quo possuut, preferendo eidem gravamini exprcssam necessitatera ac evidens com-

modum

civitatis et

volentes, ex et

forma eisdem

visim,

modo tito

tam ex et

civium sicut

omni potestate

licet,

compiacere

et baylia quovis

modo

attribiita et concessa simul et di-

serie

regularum quam

alio

quocunqiic

forma quibus melius possnnt, posito par-

ad'*ballottas albas et nigras,

ballottis Offìcialium

repertis priiis

monete omnibus

albis

numero

septem, et subsequenter ballottis dicti domini Dncis et

Antianorum

similiter

omnibus

undecim; presenti decreto et gratia

tamen ad citum

dicti

domini Ducis

albis

numero

speciali,

usque

et Consilii benepla-

valituris, statueruut, decrevernnt, ordinavc-

runt et deliberaverunt, ac statuunt, dccernunt et ordinant, qnod dictus dominus magister die

tertia

febrnarii

usque tamen ad

dicti

ij^sa

Thomas

a

die comprehensa, ultra

domini Ducis et Cousilii be-

neplacitum, regcnte dicto domino magistro publice scolas in civitate lanuc et rcs et

artem arismetrice scola-

quoscunque adiscerc volentes illam

fidelitcr

iloceiite, ipse sit

et

immuuis a

peuitns liber, exemptus, fraucbu;'

qixibuscimqixe toltis, divieti bus, in-

troytibns et cabellis comiiuis lanue impositis et

impouendis prò uso suo

tantum,

scilicet

et sue

familie domestice

prò victualibiis quibuscunque et

vestibus ac vestitu dicto usui necessariis: et similiter

a quibuscumque irapositionibus, cotumis, col-

lectis, datiis,

mntuis, coeniptionibus, avariis reali-

bus, personalibus et mixtis, ac angariis et oneribus

quibuscunque, exercitibus et cavalcatis terrestribus et maritimis dicti

Comunis impositis

et

decetero

imponendis, quocumque nomine nuncupentur. Mandautes uuiversis et singulis magistratibus, libus,

dictorum

civitatis

bus callegarum

et

lanue

et districtiis, ac consuli-

dohaneriis

quibuscunque,

presentem gratiam, immunitatem dicto

officia-

emptoribus, collectoribus et exactoribus pre-

ut

et franobisiam

domino magistro Thome, usque ad

dicti do-

mini Ducis et Cousilii beneplacitum, observent et faciant penitus inviolabiliter observari.

Extractum larie

est ut

saprà de actis publicis Cancel-

prefati magnifici

lanue, scriptum

domini Ducis

mauu mei

et

comunis

notarii et cancellarii

infrascripti.

Geokgius de Clavaro, Cancellarius. [L. 8.]

Il

flul)l»i<)

end' è parola non veniva

nem-

XXII

meno a

guardando

eliminarsi

degli Anziani

allogato nel pisano Archivio

E

municipale sotto n.° 1305 ^ esso

si

trova scritto, che nel

gno 1384 fu priore strato

di quel

Quartiere

pel

registro

al

veramente in

maggio

medesimo magi-

Dominus

mezzo

di

e giu-

Bartholomeus Thomasi de Abaco legum

Ma

doctor.

fortunatamente abbiamo un du-

plicato nello stesso Archivio, sotto

il

numero

seguente

1306, e questo offre la preziosa

variante:

Bartìwlomeus magistri Thomasi

de Boìiagiis

^.

Per questa guisa l'Abbaco e

i

si

fa manifesto, che

sola.

Se non che questa verità

avvalora sempre più,

per due istrumenti essi, del

del-

Bonacci o Fibonacci costituivano

una famiglia si

i

ed anche meglio,

L'uno

fin qui inediti.

5 maggio 1394, serbato

di

nel nostro

Diplomatico, reca una locuzione, ove l'anzi-

legum doctor, fdius magistri Thomasi de Bonagiis de Ahhaco. L'altra carta finalmente, da noi detto

si

qualifica

Stampalo neWArch. Stor. Ital,

1

zione ^

Bartolommeo

lil.

Arch.

cit.

a pop. 7o7.

toni.

VI,

piir.

II,

se-

XXIII

veduta nell'archivio della Curia arcivescuvile di Pisa, è

testamento stesso di Guglielmo

il

dei Malpigli, fatto agli otto dicembre 1409,

ove questo cittadino

dichiara consorte di

si

Barohm magistri Thomasi de Bona-

lacopa figliuola egregii etc. D. D. tliolomei giis

de Abaco,

Bartolommeo

civis Pisani.

fu

uomo non

secondo vedemmo, applicò padre.

Era

volgare,

alle leggi

come

degli Anziani nel 1384,

pure nel 1397 e nel 1406.

Fu

e, il

come

di quei citta-

dini, a' quali, caduta la repubblica,

i

novelli

signori prescrissero, per un decreto del

27

febbraio 1407, di ridursi a Firenze colla famiglia, pena la vita.

nominato Piero, del

Ebbe un

figliuolo de-

nome

resta anche

cui

oggidì memoria, avendosi sopra un modesto sepolcro del celebre Camposanto pisano la iscrizione, che qui riferiamo sciolta dalle sue

abbreviature:

SEPULCRUM DE

.

.

PIERI

BONAGIIS

.

.QUONDAM. BARTHALOMEI ET

.

ElUS

.

HEREDUM.

XXIV

Quel tanto che abbiamo esposto mostrerà

sempre

più,

come non

sia raro

il

caso di tro-

vare documenti di molto rilievo là dove si

crederebbe,

e

come bene spesso

il

meno fatto

venga a contradire a quella sentenza, die più importanti tra' documenti

i

sieno ormai

conosciuti e divulgati per le stampe,

sicché

tempo

affatto

lo spigolare negli archivi sia

perduto.

PISA TIPOGRAFIA 18G7

XISTRI

l:

aW Bonaini, Francesco Iscrizione collocata nell' Archivio di Stato in Pisa a onore

.1

i''53B6

PKysical

&

Appliecl

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