Bona ini, Francesco Iscrizione collocata nell' Archivio di Stato in Pisa a onore
ISCRIZIONE COLLOCATA
NELL^ ARCHIVIO DI STATO I
N
P
I
S
A
A ONORE
DI
LEONARDO FIBONACCI CUI VA VXITA
VNA SPIEGAZIONE D
EL
PROF. FRANCESCO BONAINI
ISCRIZIONE COLLOCATA
NELL'ARCHIVIO DI STATO 1
N
F
S
J
A
A ONOEE
LEONARDO FIBONACCI CUI VA UNITA
PROF.
UNA SPIEGAZIONE
FRANCESCO
RONAINI
PISA TIPOGRAFIA 1867
NlJsTRl
^^
Alla città di Pisa tornò oltremodo
grata ed accetta la scoperta, fatta dall'illustre
naini,
Comm.
di
questa
Prof. Francesco
splendida
unica sincrona, per
la
quale
Bo-
Memoria si fa
ma-
in
quanta stima fosse tenuto
Leonardo
Fibonacci da' suoi Pisani,
nifesto
mentre
egli era
ancora in
vita, e
come
perciò fosse bugiarda la fama onuii invalsa ch'egli in patria fosse stato in-
deicnamento disprciriato e vilipeso.
K
Pisa, dopo averne solennemente e in
pubblico
nome
ringraziato e onorato
il
Bonaini, tanto benemerito della Istoria Pisana, fu pur lieta di festeggiare
nel dì 17 giugno
1863
inaugura-
la
zione della statua di Leonardo nell'insigne
Camposanto;
suo
la
quale
statua fu scolpita a spese dello Stato da
Giovanni Paganucci, in adempimento della legge dal
promulgata a ciò
si
il
Governo
della
Toscana
23 Settembre 1859. Nò
tenne contenta
la patria
del
Fibonacci: imperocché per decreto del Consiglio Municipale fu ordinato die
questa stessa memoria unica sincrona, incisa sopra
una tavola
dì
marmo, ve-
nisse collocata nelF Atrio del
Archivio
Pisano,
preceduta
grande da una
iscrizione che ricordasse
decreto medesimo.
ai
La dedicazione
si
è fatta nel a'iorno
di
16 Giugno
1867. quando da ogni parte
qua convenivano
il
monumento
questo nuovo e glorioso patrio
posteri
forestieri
d'Italia
per
go-
dervi del maraviglioso spettacolo della
triennale Luminaria.
sione
parve
alla
In questa occa-
Giunta Municipale
conveniente e opportuno per
le
il
pubblicare
stampe essa iscrizione dettata
deir esimio Prof. Michele Ferrucci e già collocata
nelP Archivio; aga'iun-
gendovi quale commentario
la
notizia
del primo ritrovamento della ^lemoria ril)onacciana.
Bo-
già divulgata dal
naini nel primo
volume
del
Giornale
Storico deo'li Archivi Toscani,
e
ri-
Pisa nel 1858. Per
stampata in
la
quale pubblicazione sarà fatto ognor più palese
demente
all'
a'
universale quanto gran-
Pisani stiano a cuore
patrie glorie,
e
le
quanta riconoscenza
portino a que' generosi e benemeriti (
tra quali
primo è certamente
il
Bo-
naini). che colle loro fatiche e co' loro
studi si
adoprano
promoverle.
a illustrarle
e
a
2
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È H
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2
È
universalmente noto
Fibonacci continui
a
come
Leonardo
porgere occasione a
studi lunghi e indefessi,
fatti
di pubblicarne le opere,
e d'illustrarne la
vita.
È
col proposito
però da sapersi, che la buona for-
tuna parve esclusivamente propizia alle fatiche
del primo
tino al
d' oggi,
dì
sillaba sola di
ne
togli
Ninno,
genere. riuscì
scrittura
in
vero,
ad additare una
contemporanea (se
poche notizie autobiografiche sparse
nelle opere del Fibonacci stesso), nella quale
facesse ricordanza
si l'
algebi:a
di
colui
di
questo padre del-
moderna, come usano chiamarlo, al
quale gli Europei
debbono
la
scienza
o.
E
aral)ici.
chi
questo riuscì a
buon nome pisano
del .
susseguente de' numeri
la pratica
dubbio
pose in
il
nocumento
f^rran
Fuvvi
.
felice
effetto
in
stato
cul-
di
tura intellettuale nel tredicesimo secolo
di
quel rinomato emporio del mediterraneo; ed i
più discreti poi ed assennati raffij::uraronsi
per
lo
meno ingrata
quella patria; ritenendo
che, lungi dal tributare onore al grand'uomo, lo proverbiasse
con parole di scherno.
quest'ultimo avviso fu
il
come a
sommo
al-
rivivere. Cosi egli
scriveva: « Voilà tout ce que « bonacci;
di
medesimo,
Libri
quegli, cioè, per cui gli scritti del
gebrista tornarono
E
Fon
sait
sur Fi-
aucun historien contemporain n'en
meme
«
a
«
de sa mort; on sait sculement que pour prix
fait
« des «
mention, et on ignore
immenses services
aux scienceSj'on
« Bifjollone;
lui
qu'
donna
il
l'année
avait rendus
le sobriquet
de
probablement parce que l'ctude
« des Sciences l'absorlìait tout entier et l'em« pr'clinit
de so livrer au commerce, occupa-
« tidu favorite «
de ces concitoyens. Nous ver-
rons quelques années plus tard l'honune qui
« peut seni disputer à
Colomb
la gioire des
XI
« plus grandes clécouvertes géogmpliiqiics, « Mcarco-Polo, obtenir do ses concit03^ens
« sobriquet
non moins injurieux
Vuoisi però
rifletterò,
».
^
che questa opinione
appartiene piuttosto al Guglielniini Libri
sunnominato. Comunque ciò
tempo
in
che
Ecco
i
alla perfine
uno
al
dal
sia,
scrittore pisano,
modo da
al Fibonacci,
che parla di
lui
che
di chi tanto seppe,
opere
che
Ricordi di ser Peri-
quantunque molto posteriore
le
^
Libri ebbe scritto vennero in
il
luce, per nostra cura, zolo.
un
in
fare intendere
erano nella
debita stima tra' suoi concittadini. « Lionnrdo « Fibonacci fue nostro concive, e vivette nelli « anni «
1203. Vidde tutto
a Pisa, e recò
i
el
mondo; tornoe
numeri arabichi e l'aritme-
« tica, e ne compose un libro che in questo « tempo, dello
anno 1506 pisano,
nello
tem-
« pò scrivo, tiene la famiglia delh Gualandi,
'
Libri, Ilist. des scienf'es
mathématiques on ItnUe
i^lc,
Tom. II, pagg. 2o-2G. Lo stesso aiiloiv HS, rammentando la iiigratiliulino dei Pi-
Parigi 4838 e seps;., anclie a pag.
sani, ripete la interpretazione
medesima
della parola
lìi-
gollo. *
Elogio di Leonardo Pisano; Bologna, 1813; pagg. 3i,
37 e 224-227.
XII
« e vi
sono expressi
nuiiieri lino al
li
composto forma
« quale
« contare el
Diremo
la decina, et
decimo,
insegna
».
*
in appresso delle notizie autenti-
che che ricavar potemmo dagli Archivi di Pisa e di Firenze su
i
posteri del Fibonacci.
Presentemente vai meglio ragionare
memoria,
fino
di
ad ora ignorata, che
una ri-
lo
guarda. Incontrasi essa in quel codice dell'Archivio nostro fiorentino di Stato che esibisce
Constitutiom Pisanimi legis et sta la revisione ordinatane nel
usiis,
il
giu-
1233. Cotal
manoscritto fu proprietà di Giovanni Targio-
che ne trasse notizie in buon
ni-Tozzetti,
dato a illustrazione dei suoi Viaggi in To-
1854 non potemmo sapere
scana. 'Nel
possedesse; cosa a noi
gnaché
ci
fittarcene
per la raccolta degli ^.
Ma
Statuti di
poco andò che
Rkorili di Ser Penzolo da Pisa, dall'anno 4
aliSIO,
avve-
sarebbe tornato utilissimo appro-
Pisa cui diamo opera
*
increscevole,
chi lo
in Arrhiviij Slor. Hai.,
i22
fino
toni. VI, par. II, scz. II,
pag. 3S8, e scgg. -
Tom.
I,
pyg.
WO.
À
graziosamente
lo
donava
all'
Archivio
Stato l'avvocalo
Tommaso
tuttavia, che la
memoria riguardante
di
Corsi. Avvertasi il
Fi-
bonacci non fa parte propriamente del testo primitivo,
ma
vi è
addizioni che nel
essendo
Potestà
Ugone Rossi
di
La memoria
soggiunta come una delle
1241
vi
vennero
fritte,
Comune Ugolino
del
di
Parma ^ è concepita in questi termini:
Consiclerantes nostre civitatis et eivium hono-
rem atque profectum, qui
eis,
tam per
doctriuani
qiiam per seduta obseqnia discreti et sapieutis
viri
magistri Leonardi Bigolli, in abbacandis estimationibns et rationibns civitatis eiusqne officiatium et aliis quoties expedit, conferuntur;
nt eidem Leo-
nardo, merito dilectionis et gratie, atque scientie sue prerogativa, in recompensatione
quem
laboris
sui
siibstinct in audiendis et consolidandis esti-
mationibus et rationibus supradictis, a Comuni camerariis publicis,
Comuni
de
mercede sive salario suo, annis denariorum
et araisceria
(ipseque pisano
Comuni
et
singulis. libre
consueta
et
prò Comuni,
dari
xx
debeant
et eius officialibus in ab-
bacatioue de cetero more solito servat). prosunti constitutionc fìrmauius.
'
Sta a pio della caria
Codice.
'i?
seconda mimoraziono
del
.
XIV
Parole così magnifiche e di tanto chiara
non richieggono largo com-
significazione
mento perchè
leggitore sia fatto capace
il
sussistenza
della
isterica
verità
della
che
che Leonardo Fibo-
n'emerge; vale a dire,
nacci fu onoratissimo in vira tra
i
suoi Pi-
del silenzio, che su di
sani.
Paghi adunque
ciò e'
imponghiauio, meglio
si
confà al no-
stro proposito cavarne le deduzioni seguenti: 1.°
Che
la
dottrina aritmetica appresa
Arabi dal Fibonacci, e da
tra gli
nelle opere,
lui esposi a
venne condegnamente apprez-
zata dai reggitori del
Comune
di quel
tempo,
vedendosi che ne usarono per la più conveniente amministrazione del danaro pubblico
>
Dobbiamo però lamentare
perdita dei documenti
la
amministrazione contemporanei cato. OUrechè, obi intenda quanto
di
muni
i
nuovi trovati, non
l'uso delle cifie arabicbe
menti pisani per tutto
il
si
'
al
decreto qui pul)b!i-
sia difficile
maraviglierà
in
render co-
sapere
come
non apparisca negli altri docusecolo XIH. Del clic potei ren-
dermi certo quflndo, nel 1840, per invilo fattomene dal commendatore Gaetano Giorgini uno della Società Itaincbicstn liana dei XL, clie desiderava di sodisfare ad una ,
dello Cliasles, esaminai di conti
cbe
in
accuratamente
buon numero
si
i
più antichi libri
conservano nell'Opera della
Primaziale pisana. Del rimanente, le più aniicbe carie di Pisa dove mi apparissero numeri arabici sono della fami-
2,"
Che
la parola Bir/olli, unita al
nome
Leonardo, non può credersi denotare un
di
appellativo di dispregio,
trovandosi essa in
quello stesso solenne decreto che era inteso
ad onorare questo insigne Leonardo, Scoto,
nella
sua
sue opere
dici delle
mente, Leonardus
dus ex filiis, e de
si
Michele
trova appellato varia-
filius
filiis
a
lettera
Bonaccii; e nei Co-
scrisse filius
si
concittadino.
Bonaccii, Leonar-
Bonaccii, Leonardus
Bigollosius filius Bonaccii; e finalmente
abbiamo
la
Pro etica geometrie
a Leonardo Pisano Bigollo il
etc.
composita
% non che
Flos Leonardi Bigotti pisani super sotu-
tionibus quarundam questionum etc.
da
Ora,
-.
premessa ne viene senza meno, che
tale
s'ino^annasso
ma
glia Alliata;
il
Gualielmini
però del secolo
giungerò peraltro, che quelle
^,
XIV
cifre
come ben no-
assai inoltralo. Sog-
furono da
me
incon-
trate, nel 1848, in isirumenti notarili del 1200, scritti in
Sarzana,
i
quali orasi conservano nell'Archivio dei con-
tratti d' Aulla, nella
GcGMELMiNi, Elogio
^
Memor.
Op. di
Lunigiana Estense.
*
cit., II,
istor.
c\l.,
pag.
d'uom. HI. Pis.,
3fi. I,
iG3, 164,
21, 305. Bo.NCOMi'.iGM, intorno
Leonardo Pisano ec; Roma 1854, pag. 2
Elogio
cit., ibid.
-107;
adalunc 4.
Libri,
opere
XVI
tava fu
il
il
Libri, col supporre che
nome
del padre, rna
Bonaccio non
un equivalente
spregiativo soprannome di Bi;iolloac
che Bonaccio possa essere di lui, è i
provato dall'uso di
Ma
nome del padre cotal nome presso
il
quondam
trovandosi Bonaccius
Pisani,
dello
*.
Boniti in una carta del 10 gennaio 1109,
stampata dagii Annalisti Camaldolensi è poi cerio che fino dal
Leonardo chininavasi
1188
dei
Ed
^.
la casata di
Bonacci, poiché
un Mattheas de Bonacciis x'iewQ ricordato nel famoso atto che reca il nome di mille pisani intervenuti al soleime parlamento per
fermare
pace con Genova
la
^.
Risultando dalle testimonianze sopra recate,
me '
che Bonaccio e non Bigollo
stimiamo
supposi/.ioiio 37, 2-7)",
che
il
nodi
poi quasi inutile l'avvertire l'altra gratuita
flol
in
sia
vorremo noi credere
del padre, che
Giiglielmini stesso {Elogiocìi., pagg. 3G-
appresso
i
Pisani, pentiti
eli
aver chiamato
nome così sconvenevole un conciltadino tanto illustre, volessero farne ammenda col troncare dell'ultima sillaba nome di lìigollone, credendo che così accorciata quella con
il
p:iro'a 2
3
non avesse significato veruno.
Tom.
MI, col. 2H. Dal BiiuGo, RaaoUa
17Go, pag. 12o.
di scelli dijilomi
pisani: Pisa,
questa parola che troviamo al lato del nome
Leonardo? Certo, noi
di
non è un appellativo con nire; forse è
abbiamo
lo
cui
si
detto,
volesse scher-
una denominazione
acquistatasi
per la cognizione che dovette avere della lingua degli Arabi, per
Bugia, e per ebbe con
egli
il
la
dimora fatta
in
conversare scientifico che
Di
essi.
fatti
nel basso Ialino
indicavasi colui che avesse familiari due lin-
gue
colla voce higlosus.
Ora cade
in acconcio di tener discorso di
quelle notizie autentiche già menzionate, esibiteci dagli
riguardano di quel i
Archivi di Pisa e di Firenze, e che i
Leonardo
posteri di
cognome.
Fu
e le vicende
creduto da alcuni che
Dell'Abbaco, rammentati nelle carte dei se-
coli
XR^ e XV, fossero
discendenti del gran
i
matematico; supponendo, né senza ragione,
che
i
più dei cittadini usassero così denomi-
narli per la celebrità
ad
essi
guadagnata dal
libro dell'abbaco del loro antico.
per un lato, qualche motivo
Avvertasi prima di
tutto,
de Abaco rammentato
in
Vi era però,
di dubitarne.
che quel
Bouauim
una carta
del no-
stro Archivio Diplomatico, del2."31ni;lio 11^75,
XVIII
è detto
Bonagius Magister de Amhaco
dello stesso Archivio
ima precedente carta del
21
stro
Per
g:ennaio 1367.
Tommaso
dell'
in
ei^ual
Abbaco
modo, mae-
era eletto
ad in-
segnare aritmetica nella patria università nel
1362
'.
Né
il
dubbio
si
dilegua
nemmeno
per Fatto del 30 agosto 13T2, che giova qui soggiungere. Tale atto invero, che ora diamo testualmente, concorrerebbe a farci sempre pii'i
Tommaso denominato
supporre questo
dell'Abbaco dalla professione dei numeri, di aprire insegnamento
era chiamato ad
cui
nella città di tra guisa niato,
Genova; né
qualifica,
si
in esso poi per al-
che per
figliuolo di
De Amhaco
che però è detto
Mi-
in altro
strumento dello stesso Archivio, de' 20 aprile dell'anno sunnominato.
Millesimo trecentesimo septuagesimo tertio, dio
penultima angusti.
Magnificus
dominns,
dominiis
Dominicus
de
Campofregoso, Dei gratia dux lauuensis et populi defensor, in presentia, consensu et voluntate infra-
'
Faurom,
llistoria Acadeniiac Pisanae;
l,
72.
XIX scriptorum dominorum Antiauorum, sui Cousilii, Diiodecim sapientLim, in sufficienti et legitimo nu-
mero congregatorum; nec non auctoritate
et
ipsi
domini Antiani,
decreto eiusdem domini Ducis (et
quorum Antianorum qui interfuerunt nomina sunt dominus Petrus de Castelliono
lieo:
iurisperitus,
Benedictus de Paxano, Martinus Marruffus, Petrus Piconus, Franciscus Turturinus, Obertus de
Petrus de Grota,
nellia,
Symon
Mo-
de Bargalio, Lau-
rencius Angeli et Dexerinus de Sancta Agnete);
habito
super
conrsilio et
infrascriptis
in
voluntate,
reguUarum,
et
ipsarum prorsus
omnibus observata, cum
infrascriptis no-
distinguit materia
forma
colloquio,
consensu ac deliberaci one, prout seriosius
bilibus et prudentibus viris dominis Officialibus
mouete, videlicet Francisco Embriaco, Christiano
Bartholomeo
Carlo.
de Xigro, Eliano Spinulla,
lohanne de Bargalio, Georgio Lomellino
et Pere-
grino Musclia, in sufficienti numero congregatis,
absente
tamen
Anthouio Griffioto octavo socio
ipsorum; considerantes quantum utile et necossa-
rium
est
unum probum
àc
virum arismetricura
et
habere in civitate lanue
expertum
et sufficientem
qui artem arisraetrice in civitate lanue doceat, et ipsius
artem
artis et scientie
et scientiam
do; presertim
cum
publice scolas regat,
eam
prout congruit scolares docen-
nullus magister vel doctor ipsius
artis et scientie, obviante mortalitate seu
epydemia
preterita, lanue existat; volentes tante necessitati
XX occurrere et subvenire rernedio opportuno, de suf-
ac expcrta
ficientia taraen probitate et industria
manifesta
et
raagistri
doctrina circumspecti
Thome cpiondam
domini
viri
Pisarum
Miniati civis
-plenius informati, ac audita requisitione
coram
quam
prò parte ipsius oretenus exposita
eis
pluries
per nonuulios notabiles cives lanue tara nobiles
quam
populares; eidem
cum minori
requisitioni
gravamine Comunis quo possuut, preferendo eidem gravamini exprcssam necessitatera ac evidens com-
modum
civitatis et
volentes, ex et
forma eisdem
visim,
modo tito
tam ex et
civium sicut
omni potestate
licet,
compiacere
et baylia quovis
modo
attribiita et concessa simul et di-
serie
regularum quam
alio
quocunqiic
forma quibus melius possnnt, posito par-
ad'*ballottas albas et nigras,
ballottis Offìcialium
repertis priiis
monete omnibus
albis
numero
septem, et subsequenter ballottis dicti domini Dncis et
Antianorum
similiter
omnibus
undecim; presenti decreto et gratia
tamen ad citum
dicti
domini Ducis
albis
numero
speciali,
usque
et Consilii benepla-
valituris, statueruut, decrevernnt, ordinavc-
runt et deliberaverunt, ac statuunt, dccernunt et ordinant, qnod dictus dominus magister die
tertia
febrnarii
usque tamen ad
dicti
ij^sa
Thomas
a
die comprehensa, ultra
domini Ducis et Cousilii be-
neplacitum, regcnte dicto domino magistro publice scolas in civitate lanuc et rcs et
artem arismetrice scola-
quoscunque adiscerc volentes illam
fidelitcr
iloceiite, ipse sit
et
immuuis a
peuitns liber, exemptus, fraucbu;'
qixibuscimqixe toltis, divieti bus, in-
troytibns et cabellis comiiuis lanue impositis et
impouendis prò uso suo
tantum,
scilicet
et sue
familie domestice
prò victualibiis quibuscunque et
vestibus ac vestitu dicto usui necessariis: et similiter
a quibuscumque irapositionibus, cotumis, col-
lectis, datiis,
mntuis, coeniptionibus, avariis reali-
bus, personalibus et mixtis, ac angariis et oneribus
quibuscunque, exercitibus et cavalcatis terrestribus et maritimis dicti
Comunis impositis
et
decetero
imponendis, quocumque nomine nuncupentur. Mandautes uuiversis et singulis magistratibus, libus,
dictorum
civitatis
bus callegarum
et
lanue
et districtiis, ac consuli-
dohaneriis
quibuscunque,
presentem gratiam, immunitatem dicto
officia-
emptoribus, collectoribus et exactoribus pre-
ut
et franobisiam
domino magistro Thome, usque ad
dicti do-
mini Ducis et Cousilii beneplacitum, observent et faciant penitus inviolabiliter observari.
Extractum larie
est ut
saprà de actis publicis Cancel-
prefati magnifici
lanue, scriptum
domini Ducis
mauu mei
et
comunis
notarii et cancellarii
infrascripti.
Geokgius de Clavaro, Cancellarius. [L. 8.]
Il
flul)l»i<)
end' è parola non veniva
nem-
XXII
meno a
guardando
eliminarsi
degli Anziani
allogato nel pisano Archivio
E
municipale sotto n.° 1305 ^ esso
si
trova scritto, che nel
gno 1384 fu priore strato
di quel
Quartiere
pel
registro
al
veramente in
maggio
medesimo magi-
Dominus
mezzo
di
e giu-
Bartholomeus Thomasi de Abaco legum
Ma
doctor.
fortunatamente abbiamo un du-
plicato nello stesso Archivio, sotto
il
numero
seguente
1306, e questo offre la preziosa
variante:
Bartìwlomeus magistri Thomasi
de Boìiagiis
^.
Per questa guisa l'Abbaco e
i
si
fa manifesto, che
sola.
Se non che questa verità
avvalora sempre più,
per due istrumenti essi, del
del-
Bonacci o Fibonacci costituivano
una famiglia si
i
ed anche meglio,
L'uno
fin qui inediti.
5 maggio 1394, serbato
di
nel nostro
Diplomatico, reca una locuzione, ove l'anzi-
legum doctor, fdius magistri Thomasi de Bonagiis de Ahhaco. L'altra carta finalmente, da noi detto
si
qualifica
Stampalo neWArch. Stor. Ital,
1
zione ^
Bartolommeo
lil.
Arch.
cit.
a pop. 7o7.
toni.
VI,
piir.
II,
se-
XXIII
veduta nell'archivio della Curia arcivescuvile di Pisa, è
testamento stesso di Guglielmo
il
dei Malpigli, fatto agli otto dicembre 1409,
ove questo cittadino
dichiara consorte di
si
Barohm magistri Thomasi de Bona-
lacopa figliuola egregii etc. D. D. tliolomei giis
de Abaco,
Bartolommeo
civis Pisani.
fu
uomo non
secondo vedemmo, applicò padre.
Era
volgare,
alle leggi
come
degli Anziani nel 1384,
pure nel 1397 e nel 1406.
Fu
e, il
come
di quei citta-
dini, a' quali, caduta la repubblica,
i
novelli
signori prescrissero, per un decreto del
27
febbraio 1407, di ridursi a Firenze colla famiglia, pena la vita.
nominato Piero, del
Ebbe un
figliuolo de-
nome
resta anche
cui
oggidì memoria, avendosi sopra un modesto sepolcro del celebre Camposanto pisano la iscrizione, che qui riferiamo sciolta dalle sue
abbreviature:
SEPULCRUM DE
.
.
PIERI
BONAGIIS
.
.QUONDAM. BARTHALOMEI ET
.
ElUS
.
HEREDUM.
XXIV
Quel tanto che abbiamo esposto mostrerà
sempre
più,
come non
sia raro
il
caso di tro-
vare documenti di molto rilievo là dove si
crederebbe,
e
come bene spesso
il
meno fatto
venga a contradire a quella sentenza, die più importanti tra' documenti
i
sieno ormai
conosciuti e divulgati per le stampe,
sicché
tempo
affatto
lo spigolare negli archivi sia
perduto.
PISA TIPOGRAFIA 18G7
XISTRI
l:
aW Bonaini, Francesco Iscrizione collocata nell' Archivio di Stato in Pisa a onore
.1
i''53B6
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