14-09 Colossesi

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Lettera ai Colossesi

CAPITOLO 1 Indirizzo [1,1] [1,2] 318

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volere di Dio, e il fratello Timoteo, ai santi di Colosse, fedeli fratelli in Cristo. Grazia e pace a voi da Dio, Padre nostro.

Ringraziamento a Dio [1,3] [1,4] [1,5] [1,6]

[1,7] [1,8]

Noi ringraziamo costantemente Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, pregando per voi, perché siamo stati informati della vostra fede in Cristo Gesù e dell’amore che praticate verso tutti i santi a motivo della speranza che vi è riservata in cielo. Di questa avete udito l’annuncio mediante la parola di verità, il vangelo, a voi giunto, e come in tutto il mondo sta dando frutti e sviluppandosi, così anche tra voi fin dal giorno nel quale udiste e conosceste la grazia di Dio nella verità. Questo apprendeste da Epafra, nostro diletto compagno di servizio e fedele ministro di Cristo al posto nostro; egli ci ha informati del vostro amore nello Spirito.

Preghiera [1,9]

[1,10]

[1,11] [1,12] [1,13] [1,14]

Perciò anche noi, dal giorno in cui ne fummo informati, non tralasciamo di pregare per voi e di chiedere che vi sia concesso di conoscere perfettamente la sua volontà con ogni speranza e intelligenza spirituale, per comportarvi in maniera degna del Signore e piacergli in tutto, dando frutti in ogni genere di opera buona e crescendo nella piena conoscenza di Dio, irrobustiti con ogni vigore, secondo la potenza della sua gloria, per tutto sopportare con perseveranza e magnanimità, ringraziando con gioia il Padre, che ci ha fatti capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce. Egli ci ha strappato dal dominio delle tenebre e ci ha trasferito nel regno del suo amato Figlio, nel quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.

Persona e opera del Cristo [1,15] [1,16]

[1,17] [1,18]

Egli è l’immagine del Dio invisibile, Primogenito di tutta la creazione; poiché in lui sono stati creati tutti gli esseri nei cieli e sulla terra, i visibili e gli invisibili: Troni, Signorie, Prìncipi, Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui; egli esiste prima di tutti loro e tutti in lui hanno consistenza. È anche il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è principio, primogenito dei risuscitati,

[1,19] [1,20] [1,21] [1,22]

[1,23]

così da primeggiare in tutto, poiché piacque a tutta la pienezza di risiedere in lui e di riconciliarsi, per suo mezzo, tutti gli esseri della terra e del cielo, facendo la pace mediante il sangue della sua croce. E voi, che un tempo con le opere malvagie eravate stranieri e ostili per il modo di pensare, ora, mediante la sua morte, siete stati riconciliati nel suo corpo mortale per presentarvi santi, integri e irreprensibili davanti a lui, purché perseveriate saldamente fondati sulla fede e irremovibili nella speranza del vangelo che avete udito, il quale è predicato a ogni creatura che è sotto il cielo e del quale io, Paolo, sono divenuto ministro.

Ministero di Paolo [1,24]

[1,25]

[1,26] [1,27] [1,28] [1,29]

Ora io gioisco nelle sofferenze che sopporto per voi, e completo nel mio corpo ciò che manca dei patimenti del Cristo per il suo corpo, che è la chiesa, della quale sono divenuto ministro, in conformità al compito che Dio mi ha affidato a vostro riguardo, per realizzare la parola di Dio, il mistero che, nascosto ai secoli eterni e alle generazioni passate, ora è svelato ai suoi santi. A questi Dio volle far conoscere quale fosse la splendida ricchezza di questo mistero tra i gentili: Cristo in noi, la speranza della gloria. Lui noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ognuno in ogni saggezza, per rendere ciascun uomo perfetto in Cristo. A questo scopo mi affatico, battendomi con quella energia che egli sviluppa con potenza in me.

CAPITOLO 2 [2,1] [2,2]

[2,3] [2,4]

Voglio, infatti, informarvi quale dura lotta affronto per voi e per quelli di Laodicea e per quanti non mi hanno visto di persona, affinché i loro cuori siano confortati, uniti strettamente nell’amore e protesi verso una ricca e perfetta intelligenza, verso una profonda conoscenza del mistero di Dio, Cristo, nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e conoscenza. Dico questo, affinché nessuno vi seduca con argomenti speciosi. 319

[2,5]

Se, infatti, con il corpo sono lontano, con lo spirito sono con voi e vedo con gioia la vostra disciplina e la vostra saldezza nella fede per Cristo.

Pienezza di vita in Cristo [2,6] [2,7] [2,8]

[2,9] [2,10] [2,11]

[2,12] [2,13]

[2,14] [2,15]

Come dunque avete ricevuto il Cristo Gesù, il Signore, in lui continuate a vivere, radicati e sopraelevati su di lui e consolidati nella fede come siete stati istruiti, abbondando in ringraziamenti. Badate che nessuno vi faccia sua preda con la «filosofia», questo fatuo inganno che si ispira alle tradizioni umane, agli elementi del mondo e non a Cristo, poiché è in lui che dimora corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi siete stati riempiti in lui, che è il capo di ogni Principato e Potenza; in lui, inoltre, siete stati circoncisi di una circoncisione non operata dall’uomo, ma nella spoliazione del corpo carnale, nella circoncisione del Cristo. Sepolti con lui nel battesimo, in lui siete stati anche risuscitati in virtù della fede nella potenza di Dio che lo ha ridestato da morte. Proprio voi, che eravate morti per le trasgressioni e l’incirconcisione della vostra carne, Dio ha richiamato in vita con lui condonandoci tutti i peccati; e, annullando le nostre obbligazioni dalle clausole a noi svantaggiose, le ha soppresse inchiodandole alla croce. Egli, spogliati i Principati e le Potenze, ne fece pubblico spettacolo, dopo aver trionfato su di loro per suo tramite.

Falsa ascesi [2,16] [2,17] [2,18]

[2,19]

[2,20] 320

Pertanto, nessuno vi recrimini per cibi, bevande o in materia di festa annuale o di novilunio o di settimane, che sono ombra delle cose avvenire, mentre la realtà è il corpo del Cristo. Nessuno arbitrariamente vi defraudi, compiacendosi in pratiche di poco conto e nel culto degli angeli, indagando su ciò che ha visto, scioccamente inorgoglito dalla sua mentalità carnale e staccato dal capo, dal quale tutto il corpo, ricevendo nutrimento e coesione attraverso le giunture e i legamenti, realizza la crescita di Dio. Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo,

[2,21] [2,22] [2,23]

vi sottomettete a prescrizioni quali: «Non prendere! Non gustare! Non toccare!»? Sono tutte cose destinate a logorarsi con l’uso, essendo precetti e insegnamenti umani. Hanno reputazione di saggezza a motivo della loro affettata religiosità, umiltà e austerità verso il corpo, ma sono prive di ogni valore, perché saziano la carne.

CAPITOLO 3 La nuova vita in Cristo [3,1] [3,2] [3,3] [3,4] [3,5]

[3,6] [3,7] [3,8] [3,9] [3,10] [3,11]

[3,12] [3,13]

[3,14] [3,15] [3,16]

Se dunque siete risorti col Cristo, cercate le cose di lassù dove è il Cristo, assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra: voi, infatti, siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando il Cristo, nostra vita, apparirà, allora anche voi apparirete con lui rivestiti di gloria. Fate dunque morire le membra terrene: fornicazione, impurità, libidine, desideri sfrenati e l’avidità di guadagno, che è poi idolatria; per questi vizi piomba l’ira di Dio. Anche voi un tempo li praticaste, quando di loro vivevate. Ora però banditeli tutti anche voi: collera, escandescenze, cattiveria, maldicenza, ingiurie che escono dalla vostra bocca. Non mentitevi a vicenda, poiché vi siete spogliati dell’uomo vecchio e del suo modo di agire e vi siete rivestiti del nuovo, che si rinnova per una più piena conoscenza, a immagine di colui che lo ha creato: in questa condizione non c’è più greco o giudeo, circonciso o incirconciso, barbaro o scita, schiavo o libero, ma Cristo, tutto e in tutti. Voi dunque, come eletti di Dio, santi e amati, vestitevi di tenera compassione, di bontà, di umiltà, di mitezza, di longanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi se avviene che uno si lamenti di un altro: come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi; sopra tutto ciò, rivestitevi di carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace del Cristo, alla quale siete stati chiamati in un solo corpo, regni sovrana nei vostri cuori; e siate riconoscenti. La parola del Cristo abiti in voi con tutta la

[3,17]

sua ricchezza; istruitevi e consigliatevi reciprocamente con ogni sapienza; con salmi, inni e cantici ispirati cantate a Dio nei vostri cuori con gratitudine; e qualunque cosa possiate dire o fare, agite sempre nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di lui.

Doveri sociali della nuova vita [3,18] [3,19] [3,20] [3,21] [3,22]

[3,23] [3,24]

[3,25]

[4,1]

Donne, siate sottomesse ai vostri mariti, come conviene nel Signore. Mariti, amate le vostre donne e non siate indisponenti verso di loro. Figli, obbedite ai vostri genitori in tutto, perché è gradito nel Signore. Padri, non provocate i vostri figli, perché non si perdano di coraggio. Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni in tutto, non solo sotto i loro sguardi, perché volete piacere a uomini, ma con cuore semplice, perché temete il Signore. Qualunque cosa facciate, agite con cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che riceverete dal Signore come ricompensa l’eredità. Servite al Signore Cristo! Certo chi commetterà ingiustizie, riceverà la ricompensa della sua ingiustizia, e non c’è riguardo alla persona.

[4,4]

CAPITOLO 4

[4,5]

Padroni, date ai servi il giusto e l’onesto, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo.

[4,6]

Icona di Paolo ministro del Vangelo. Collezione privata.

Notizie e saluti

Ultime raccomandazioni [4,2] [4,3]

Perseverate nella preghiera e vegliate in essa con riconoscenza; pregate anche per noi, affinché Dio ci apra una porta alla parola, per predicare il mistero del Cristo, a causa del quale sono prigioniero,

in modo che lo manifesti predicando come si conviene. Comportatevi saggiamente con gli estranei cogliendo le occasioni opportune. Il vostro discorso sia sempre pieno di grazia, condito con sale, in modo da saper come rispondere a ciascuno.

[4,7] [4,8]

Su quanto mi riguarda vi informerà Tichico, diletto fratello, fedele ministro e mio compagno nel Signore. Ve lo mando perché vi metta al corrente della nostra situazione e consoli i vostri cuori, 321

[4,9] [4,10]

[4,11]

[4,12]

[4,13] 322

insieme con Onesimo, fedele e diletto fratello, che è dei vostri: vi informeranno di tutte le cose di qua. Vi salutano Aristarco, mio compagno di prigionia, e Marco, cugino di Bàrnaba – nei cui riguardi avete ricevuto istruzioni; se venisse da voi, accoglietelo bene – e Gesù detto Giusto. Di quelli che vengono dalla circoncisione, questi sono gli unici che collaborano con me al regno di Dio: furono loro il mio unico conforto. Vi saluta Epafra, vostro concittadino, servo di Cristo Gesù; egli lotta continuamente per voi nelle sue preghiere affinché stiate saldi, perfetti e sinceramente dediti a compiere la volontà di Dio. Infatti, attesto che si preoccupa molto di voi,

Cristo benedicente, Giotto (1305). Cappella degli Scrovegni, Padova.

[4,14] [4,15] [4,16]

[4,17] [4,18]

di quelli di Laodicea e di Gerapoli. Vi salutano Luca, il caro medico, e Dema. Salutate i fratelli di Laodicea, Ninfa con la chiesa che si raduna in casa sua. Quando avrete letto questa lettera, fatela leggere anche nella chiesa di Laodicea; anche voi leggete quella che riceverete da Laodicea. Dite ad Archippo: bada di compiere bene il ministero che hai ricevuto nel Signore. Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi. (Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali. Edizioni San Paolo).

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