Ultime Prospettive Di Sviluppo Del Mercato Della Gestione Elettronica Documentale

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intervista

Ultime prospettive di sviluppo del mercato della gestione elettronica documentale

Tutte le evidenze di mercato portano a pensare che finalmente si sia di fronte a un consistente incremento della propensione all’utilizzo della GED. La legislazione è consolidata, gli operatori sono sostanzialmente in grado di rispondere a tutte le esigenze dei loro clienti e questi ultimi si mostrano particolarmente ricettivi agli stimoli delle nuove tecnologie

la Redazione

Premessa

Il grado di adozione delle soluzioni di gestione dei documenti in formato digitale ha mostrato fino a oggi un potenziale inespresso, dovuto principalmente a una percezione distorta dei costi attesi (visti come molti e certi), a fronte della prospettiva di benefici piuttosto aleatori (di numerosità limitata, scarsa intensità e, principalmente, incerti). Inoltre, l’insufficiente comprensione del quadro normativo di riferimento, dei vincoli operativi e del grado di maturità delle soluzioni in commercio, aveva sinora indotto le aziende ad adottare nei confronti della gestione documentale più spinta un approccio piuttosto prudenziale. Nel 2009, tuttavia, potremmo trovarci di fronte ad un’inversione di tendenza, che porrebbe le basi di una nuova primavera per lo sviluppo del settore. Con Luca Gargiulo, executive di Ernst & Young Financial Business Advisors, e Mauro Giacobbe, Direttore Generale di OpenSELEX, la redazione di Iged discute dei nuovi trend di mercato e di come

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gli operatori GED si stiano attrezzando per rispondere appieno alle esigenze dei loro clienti. Dr. Gargiulo, stiamo veramente assistendo a quell’inversione di tendenza tanto a lungo attesa? Gargiulo - In effetti, rispetto al recente passato, il settore della gestione elettronica documentale sembra mostrare segnali di accelerazione dovuti a una particolare concomitanza di fattori. In primo luogo, le aziende e le pubbliche amministrazioni cominciano a manifestare una maggiore comprensione della normativa, ormai ragionevolmente completa e chiara. Gli ultimi decreti, nonché le varie interpretazioni a corollario, stanno lentamente facendo luce su un quadro normativo che, fino a poco tempo fa, era ancora caratterizzato da luci e ombre, nonché potenziale fonte di fraintendimenti. Una nota a parte, purtroppo, merita il tema della fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione. La legge finanziaria per il 2008, seguita dal primo decreto attuativo

di marzo 2008, ha infatti ampliato l’ambito di applicazione della fatturazione elettronica, rendendola obbligatoria per gli operatori che hanno rapporti con la Pubblica Amministrazione. Tuttavia, la fatturazione elettronica verso la PA, seppur prevista con il primo decreto attuativo, rimane ancora tra i “lavori in corso” delle istituzioni preposte. L’imposizione della fatturazione elettronica alla PA, comunque, potrebbe teoricamente avviare un

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MAURO GIACOBBE

circolo virtuoso di dematerializzazione del documento cartaceo, con l’agognato “effetto valanga” anche sui rapporti B2B anche se, considerando le varie esperienze internazionali quali per esempio il caso danese, questa risulta essere condizione necessaria, seppur non sufficiente, per il superamento della massa critica oltre la quale gli operatori economici trovano convenienza nella dematerializzazione documentale di massa. Aggiungerei infine la crisi finanziaria che si sta rapidamente estendendo all’economia reale e che pone le aziende di fronte ad un scenario assai sfavorevole ai recuperi di marginalità attraverso la leva dell’incremento del fatturato, cosa peraltro quasi del tutto impossibile in tempi di recessione. Ogni iniziativa di riduzione dei costi improduttivi trova quindi terreno fertile nelle imprese che hanno la voglia, e soprattutto la forza, di rimanere sul mercato, magari incrementando addirittura gli utili attraverso significativi recuperi di efficienza. A questo proposito, è prassi consolidata riconoscere che i progetti di adozione di piattaforme documentali offrono ampi margini di ottimizzazione, in termini di: riduzione dei costi generali: spese per utenze, locazioni, cancelleria, ecc.; riduzione dei costi di archiviazione, esibizione e recupero dei documenti; miglioramento dell’efficienza/ef-

ficacia dei processi aziendali attraverso strumenti avanzati di workflow; riduzione dei costi di caricamento dati, con strumenti di digitalizzazione intelligente e optical character recognition (OCR) evoluta per la registrazione contabile automatica, tramite interfacciamento delle piattaforme documentali ai più diffusi ERP; miglioramento dell’immagine aziendale, in termini di rispetto per l’ambiente e di livello di innovazione; potenziamento della sicurezza dei dati gestiti, attraverso la gestione evoluta di profili autorizzativi e la protezione fisica e logica delle informazioni digitali. Una conferma di un’imminente accelerazione del mercato può essere letta, per di più, anche nella recente politica espansiva di alcuni player generalisti de settore ICT, anche di fama mondiale, che cominciano a spostare considerevoli risorse nel settore documentale, e nella nascita diffusa di start-up, anche associate a nomi importanti dell’informatica, che spesso propongono soluzioni innovative e assolutamente costeffective. Relativamente alle start-up, analizzando i player che si stanno affacciando sul mercato, è interessante notare come i nuovi entranti portino in dote soluzioni innovative e strutture snelle, tali da consentire il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei processi aziendali con scarso impatto sui costi. Tra queste iniziative, un’ottima prospettiva viene offerta da nuovi consorzi stipulati tra grandi operatori ICT e piccole aziende “visionarie” (nell’accezione spesso usata da Gartner), capaci di unire i vantaggi in termini di innovazione ed efficacia di un new comer con quelli tecnologici, finanziari e di esperienza di mercato e di portafoglio di un grande operatore incumbent. Dr. Giacobbe, come si inserisce in questo contesto il vostro consorzio?

Giacobbe - Il consorzio è nato nel 2006 dalla collaborazione di Selex Communications, azienda del Gruppo Finmeccanica da più di un secolo leader italiano nel settore dell’alta tecnologia delle comunicazioni sicure, e OpenSign Italia, start-up specializzata nella realizzazione di sistemi informatici a supporto del business aziendale e della informatizzazione dei flussi organizzativi. Obiettivo del consorzio è quello di fornire un servizio innovativo per la certificazione e l’autenticazione sicura di documenti, prodotti e servizi, attraverso una soluzione multifunzionale, economica e interoperabile, che garantisce alta flessibilità e modularità con il minimo livello di invasività sui sistemi aziendali preesistenti. Nonostante la nostra giovane età, grazie alle innovative prestazioni delle nostre soluzioni, abbiamo già ottenuto significativi riconoscimenti da parte del mercato, con realizzazioni per molte realtà della Pubblica Amministrazione, importanti aziende private e studi professionali. Il nostro vero punto di forza, per come viene percepito dalle nostre aziende clienti, è l’orientamento all’integrazione end-to-end dell’intero ciclo di vita di un documento, dall’acquisizione tramite OCR intelligente, alla conservazione sostitutiva. Il tutto, ovviamente, a un costo vantaggioso, reso possibile dall’innovatività della soluzione e dall’assenza di sovrastrutture improduttive. Dr. Gargiulo, come si sta comportando il mercato in Italia? Gargiulo - Mi piacerebbe partire da un dato a mio avviso molto significativo. A differenza di quanto avviene in Europa e soprattutto negli USA, l’Italia ha continuato ad accrescere i propri consumi di carta (anche se una lieve inversione di tendenza si è manifestata negli ultimi anni, soprattutto se si ragiona al netto del fenomeno free-press). Quindi, se da una parte ciò indica l’atavica arretratezza del nostro Paese, dall’altra evidenzia le iged.it 01.2009

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significative opportunità esistenti in termini per la dematerializzazione. In linea con tale dato, in effetti, le rilevazioni statistiche di Ernst & Young mostrano negli ultimi anni interessanti tassi di crescita per il mercato GED, che in Italia ha raggiunto un valore complessivo di circa 1,3 miliardi di Euro. Per comprendere i razionali alla base della crescita è necessario effettuare un’analisi focalizzata sulle dimensioni orizzontali e verticali del mercato. In termini di solution (dimensione orizzontale), i segmenti “software e servizi” e “archiviazione e gestione fisica documentale” sono quelli a più alto contributo in termini di ricavi, rispettivamente oltre i 700 e i 300 milioni di Euro, anche grazie alla crescita delle componenti relative ai servizi di outsourcing. Il presidio degli operatori varia a seconda dei segmenti: il segmento hardware, con più di 100 milioni di Euro, comprende le aziende di maggiori dimensioni, in alcuni casi filiali italiane dei principali vendor ICT internazionali; sul business outsourcing documentale, con meno di 200 milioni di Euro di fatturato, è invece concentrata l’attività degli operatori di dimensioni medio-piccole. In termini di settori (dimensione verticale), le Istituzioni Finanziarie continuano a rappresentare il principale mercato di sbocco, con un volume d’affari che supera i 400 milioni di Euro, anche se il tasso di crescita per il futuro (di circa il 5%) sconta la penetrazione già oggi elevata di piattaforme documentali. A seguire, troviamo la Pubblica Amministrazione e l’Industria con volumi piuttosto simili, intorno ai 300 milioni di Euro ciascuno, ma tassi di crescita sensibilmente diversi, intorno al 10% per il primo settore (maggiore per la Pubblica Amministrazione Centrale rispetto a quella Locale), contro uno sviluppo solamente fisiologico (circa il 1%) per il secondo. Di valore inferiore invece le Telco e le Utility, che registrano un volume di circa 100 milioni di Euro

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Evoluzione del consumo di carta

ciascuno, a fronte però di tassi di crescita attesi molto elevati, superiori al 10%. Infine, i settori della Distribuzione e dei Servizi hanno volumi di poco superiori ai 100 milioni di Euro ciascuno e tassi di crescita anch’essi a doppia cifra con oscillazioni tra il 5 e l’8%. Anche a livello settoriale, il mercato GED presenta un presidio degli operatori assai variegato: i settori delle Istituzioni Finanziarie e dell’Industria risultano quelli attualmente più presidiati dagli attori del mercato GED operanti in Italia, mentre la Pubblica Amministrazione, le Utility e la Distribuzione sono le industry che presentano le maggiori opportunità per i new comer. Dr. Giacobbe, si fa quindi riferimento alla Pubblica Amministrazione come mercato trainante. Conosce qualche iniziativa imminente che suffraghi questa tesi? Giacobbe – La Pubblica Amministrazione svolgerà certamente un ruolo decisivo per la crescita del mercato GED. Il Governo, per esempio, ha identificato alcune direttrici di innovazione delle istituzioni pubbliche che si traducono

in un piano organico 2008/2010 di sviluppo dei progetti in ambito GED. Per dare un’idea dell’impegno della PA sul fronte della gestione documentale, è sufficiente ricordare alcuni tra i principali progetti pianificati nel periodo prossimo triennio: il Ministero della Salute, per il fascicolo sanitario elettronico (entro giugno 2009) e i certificati di malattia digitali (entro dicembre 2009), con stanziamento superiore ai 40 milioni di Euro; il Ministero della Giustizia, per l’implementazione della notifica telematica degli atti processuali e la registrazione telematica degli atti giudiziari, con stanziamento di circa 50 milioni di Euro; l’Avvocatura dello Stato, per la realizzazione del sistema di gestione documentale, con pianificazione di spesa di circa 14 milioni di Euro; il Ministero dell’Economia (in relazione alla Guardia di Finanza), per la gestione dei flussi documentali e la personalizzazione del protocollo informatico, con stanziamento di circa 10 milioni di Euro;

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investimento. I principali hardware vendor ICT stanno tentando invece di integrarsi negli altri segmenti orizzontali di mercato; mentre la gran parte degli operatori del segmento servizi/ outsourcing del mercato GED (compresi quelli di dimensioni medio/grandi) operano in un contesto tipicamente locale.

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Numero operatori GED per regione

il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, per l’anagrafe scolastica nazionale e l’automazione flussi informativi, con un preventivo di spesa di quasi 4 milioni di Euro; il Ministero dell’Economia (in relazione all’Agenzia del Territorio), per dematerializzazione documentale, con uno stanziamento di più di 6 milioni di Euro; il Ministero della Difesa, per la conservazione sostitutiva dei documenti, con un preventivo di spesa superiore ai 2 milioni di Euro; il Ministero della Salute, per il sistema di firma digitale e cifratura, con previsione di spesa di quasi 1 milione di Euro. Dr. Gargiulo, quali sono nel dettaglio gli operatori che si stanno muovendo in questo mercato? Gargiulo – In Italia, gli operatori del mercato GED sono piuttosto numerosi e distribuiti soprattutto al Nord, con una forte concentrazione in Lombardia, Lazio ed EmiliaRomagna. Il mercato è estremamente frammentato, mostrando un livello di competizione in costante

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Nel medio termine, infine, si prevede un ulteriore incremento del livello competitivo, a causa dell’ingresso di grandi operatori ICT, potenzialmente in grado di fare shake-out del mercato. Per questi motivi, la valorizzazione di un proprio fattore distintivo diventa essenziale per potersi ritagliare uno spazio vitale in un mercato aggredito attualmente anche da grandi player ICT in fase di espansione collaterale.

crescita, anche a causa del moltiplicarsi del numero di operatori, quasi triplicato dal 2003 ad oggi, con dirette conseguenze su fatturato e sui margini. La concentrazione degli operatori, ovviamente, agisce in modo direttamente proporzionale alla cifra d’affari generata: gli operatori che generano un fatturato annuo modesto, inferiore ai 500 mila di Euro, sono quelli più numerosi (di poco superiore ai 350); il numero di operatori di medie dimensioni, con fatturato compreso tra i 500 mila di Euro e i 2,5 milioni di Euro, si aggira invece intorno ai 200; gli operatori di dimensioni maggiori, con fatturato superiore ai 2,5 milioni di Euro, rappresentano un gruppo più ristretto di aziende, inferiore alle 80 unità. I trend di mercato indicano che i piccoli operatori sono in forte crescita e si indirizzano prevalentemente a piccole/medie imprese e ai professionisti, fornendo loro semplici servizi di archiviazione elettronica con un basso livello di

Dr. Giacobbe, su quale fattore ritiene sia indispensabile puntare? Giacobbe - L’evoluzione degli scenari economici verso contesti sempre più globali e competitivi crea opportunità per le aziende capaci di innovarsi, ma pone nuove sfide nel campo della sicurezza: l’affacciarsi sul mercato di nuovi soggetti, non sempre rispettosi delle regole, crea infatti l’esigenza per le aziende di proteggere e certificare l’originalità dei loro prodotti e/o servizi. La progressiva informatizzazione della società mette a disposizione nuovi strumenti in grado di snellire e semplificare le operazioni commerciali e le interazioni del cittadino con le aziende e con la Pubblica Amministrazione, ma aumenta nel contempo le richieste di sicurezza e di certificazione delle operazioni e dei processi condotti via rete: il professionista auspica sistemi sicuri per certificare documenti e file digitali; l’industria ricerca nuovi servizi di sicurezza per garantire l’originalità e la qualità dei propri prodotti/ servizi erogati; il cittadino desidera potersi fidare di ciò che acquista giornalmente; lo Stato vuole contrastare efficacemente ogni fenomeno di eva-

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sione e di frode, non solo fiscale. Emerge quindi prepotentemente la richiesta di sistemi che, sfruttando il livello massimo di tecnologia esistente, possano garantire la certezza di conformità e di qualità desiderate con un elevato grado di affidabilità. Il nostro consorzio, per esempio, sfruttando l’esperienza maturata nel campo della sicurezza militare, è il partner ideale per chi vuole garantire ai propri clienti la sicurezza e la certezza di autenticità di tutte le componenti digitali utilizzate. Dr. Gargiulo, che futuro vede per gli operatori esistenti? Gargiulo - La sfida tra i numerosi operatori che sono presenti, o lo saranno, nel mercato della gestione elettronica documentale sarà vinta da quelle aziende che offriranno il massimo grado di innovazione, integrazione e flessibilità. La gestione dell’intero ciclo di vita del documento diventa un requisito fondamentale per rendere massimi i benefici a costi contenuti, facendo leva sull’effetto volume. Non basta più, in sostanza, offrire soluzioni che permettano di gestire elettronicamente i documenti, se tale gestione non è perfettamente integrata all’interno dei processi aziendali (per esempio, attraverso la gestione dei workflow e degli iter approvativi), se non permette il monitoraggio dell’efficacia e dell’efficienza dei processi (per esempio, attraverso la gestione e il controllo di parametri di prestazione, quali i lead time amministrativi), o se non permette la gestione sicura e a norma delle informazioni (la cifratura dei dati, la protezione fisica degli apparati, la profilazione degli accessi). Non dimentichiamo inoltre che il massimo beneficio si ottiene dall’integrazione del sistema documentale con i sistemi legacy preesistenti, dagli ERP ai sistemi verticali di CRM, produzione, acquisti, ecc. Per esemplificare, alcune modalità di scansione intelligente consentono automatismi in fase di registrazione contabile dei documenti se, e solo se, l’integrazione con l’eventuale

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Livello di beneficio per tipologia di soggetto

ERP è completa e, ovviamente, adottabile a costi vantaggiosi. Esiste inoltre un’altra dimensione di integrabilità che sta pian piano prendendo piede tra le soluzioni disponibili sul mercato, una forma di integrabilità rivolta completamente all’esterno dell’azienda. A seconda del punto di vista che si vuole analizzare, infatti, una piattaforma documentale offre vantaggi diversi a chi emette o riceve i documenti. Chiaramente, le modalità che esprimono il massimo grado di integrazione tra i soggetti coinvolti al minimo prezzo sono quelle che portano il maggior beneficio in termini di risparmi e di efficacia. Alcuni operatori offrono a costi praticamente irrisori add-on che facilitano l’integrazione lungo la filiera. Stampanti virtuali che non richiedono alcuna installazione e che consentono l’invio automatico e in formato elettronico di documenti (per esempio, fatture) ai propri fornitori/clienti sono un buon esempio di come l’integrazione lungo la filiera sia possibile anche a costi contenuti. L’ultima variabile da tenere in con-

siderazione è il costo. Esiste un mercato enorme in Italia caratterizzato da aziende di media e piccola dimensione che fino ad oggi si sono tenute fuori dal settore. Tali aziende hanno tutti i motivi per voler adottare piattaforme documentali che le aiutino a migliorare efficienza ed efficacia dei propri processi, ma sono fortemente influenzate da vincoli di prezzo, fino ad ora quasi insuperabili. In quest’ottica, il recente ingresso di new comer dalla struttura snella e dalle soluzioni innovative è un’ottima premessa per presupporre un’accelerazione del processo di penetrazione del documentale anche in tali realtà. Dr. Giacobbe, come pensate di rispondere alle esigenze di un mercato così esigente? Giacobbe - La ricerca congiunta di Selex Communications e OpenSign ha permesso la realizzazione di un sistema unico, hardware e software, che risponde alle esigenze di sicurezza e certificazione in ambito digitale, offrendo servizi a valore aggiunto per utenza business e near-consumer (intesa come SOHO, small office/home office). iged.it 01.2009

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La piattaforma informatica del consorzio è in grado di effettuare la validazione e la certificazione elettronica di oggetti immateriali “semplici” (documenti cartacei) e “complessi” (dati, immagini, voce, SMS/MMS, ecc.) fino a tracciare e validare processi produttivi, filiere distributive ed erogazione di contenuti. La soluzione inoltre è stata sottoposta alla certificazione di InfoCamere, che ne ha attestato l’idoneità e la sicurezza, fisica e logica. In effetti, essa può essere considerata come un’estensione virtuale del datacenter di InfoCamere, con l’ulteriore vantaggio di evitare la condivisione dei dati archiviati con soggetti esterni terzi. In altri termini, con InfoCamere viene condivisa esclusivamente l’impronta digitale cifrata dei documenti e non il contenuto degli stessi, che resta presso il cliente. Le funzioni offerte coprono l’intero ciclo di vita del documento: digitalizzazione intelligente, intesa come digitalizzazione dei documenti cartacei, estrazione automatica dei dati gestionali dai documenti digitali/digitalizzati (OCR logico e semantico) e integrazione dei documenti acquisiti con i principali applicativi esistenti; gestione elettronica dei documenti, in termini di automazione dei processi aziendali e dei workflow, gestione degli iter approvativi, monitoraggio e controllo dei processi, reportistica documentale; archiviazione ed esibizione, ossia archiviazione sicura di qualsiasi documento e media digitale, apposizione di firma digitale e marca temporale (archiviazione sostitutiva certificata InfoCamere), esibizione rapida dei contenuti documentali e verifica istantanea dell’autenticità dei documenti; sicurezza, intesa come protezione all’effrazione dell’apparato hardware (dispositivo antimanomissione), cifratura dei dati e delle comunicazioni per la massi-

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ma sicurezza e la privacy, protezione contro la perdita dei dati e dei link di comunicazione. È importante sottolineare che la soluzione sfrutta le potenzialità della rete, operando in un ambiente con elevate caratteristiche di sicurezza: un innovativo sistema di gestione dati e processi ospitato da un hardware dedicato e sicuro consente lo svolgimento delle operazioni di certificazione, autenticazione e validazione di originalità, integrandosi e adattandosi all’ambiente operativo del cliente. La soluzione, chiaramente, offre il massimo grado di interoperabilità con i sistemi legacy (ERP, CRM, ecc.), garantendo contemporaneamente una significativa efficacia/ flessibilità di utilizzo e un minimo livello di invasività. La soluzione, infine, funge da punto focale degli applicativi, dei processi, dei dati e delle comunicazioni aziendali, permettendo la valorizzazione del patrimonio informativo attraverso un sistema di gestione documentale che massimizza l’interconnessione e il coordinamento tra le parti. Dr. Giacobbe, volendo esemplificare, quali vantaggi offre concretamente la vostra soluzione? Giacobbe - Come precedentemente accennato, oltre alla singola caratteristica distintiva, la vera innovatività della soluzione risiede nella trasversalità delle funzioni offerte, che insieme permettono di gestire un documento in modo efficiente, efficace e continuo, da quando nasce fino a quando muore. Per citarne alcune: digitalizzazione evoluta con funzionalità avanzate di scansione intelligente e riconoscimento automatico delle informazioni fino alla registrazione automatica della prima nota sui sistemi gestionali legacy/ERP; workflow documentale “graficabile” e monitoraggio dei processi attraverso parametri di prestazione facilmente configurabili;

conformità alla più recente normativa CNIPA in tema di archiviazione e conservazione sostitutiva, con possibilità di firma digitale dei documenti, massiva e non; gestione del documento digitale inteso nel senso ampio del termine, dal file in formato Word ai video e gli audio (per esempio, in contesti come il broadcasting e la WebTV e attraverso sistemi di distribuzione dei contenuti via Web e di profilazione dei clienti, con la nostra applicazione sarebbe possibile generare dinamicamente contenuti pubblicitari ad hoc per ogni singolo utente); elevata integrabilità con i sistemi legacy, sia in termini di fattibilità, sia in termini di costi di adozione; modularità della soluzione ed efficienza del consorzio tali da garantirne accessibilità economica anche alle piccole e medie imprese; accesso sicuro alle informazioni attraverso profili autorizzativi e sistemi di crittografia evoluti; massima sicurezza anche fisica dell’apparato garantita da sistemi progettati e certificati anti-intrusione e anti-manomissione; protezione contro la perdita accidentale dei dati attraverso la presenza di sistemi di triplice backup multidisco, di cui uno anche asportabile/remotizzabile. L’adozione di una simile soluzione hardware/software garantisce il raggiungimento di obiettivi di efficienza già nel breve periodo, in linea di massima, riconducibili a: riduzione del carico di lavoro correlato alla gestione manuale dei documenti (principalmente grazie all’automazione dei processi e all’eliminazione delle necessità di archiviazione); riduzione degli spazi (e dei costi connessi) necessari all’archiviazione cartacea; riduzione del numero di documenti persi (e dei costi connessi); maggiore accessibilità alle informazioni (per esempio, con accesso via Web); riduzione dei costi fisici di ge-

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stione della carta (per utilizzazione di stampanti, energia, ecc., e generazione di rifiuti); maggiore sicurezza in fase di accesso e di modifica ai documenti. Per dare un’idea concreta dei risparmi ottenibili, abbiamo anche realizzato un modello che permette di stimare il “total cost of ownership” attraverso il calcolo della differenza tra costo di gestione as-is (gestione con archivio cartaceo) e costo di gestione to-be (gestione con archivio elettronico), stimando il net present value dell’investimento. A puro titolo esemplificativo, nel caso di un’azienda con sede a Milano, avente un costo del personale amministrativo pari a 35.000 di Euro/anno e 20.000 fatture/anno (attive e passive) da gestire, il delta costo tra la gestione di un archivio cartaceo e di uno elettronico è stimato in circa 10 mila di Euro annui. Dr. Gargiulo, cosa consiglierebbe a una realtà come OpenSELEX per

approcciare con successo il mercato GED? Gargiulo - Ci sono tre aspetti che devono essere tenuti in forte considerazione quando si pensa di affrontare con successo un mercato come quello della gestione documentale con l’obiettivo di diventarne protagonista in pochi anni. Prima di tutto, è fondamentale avere le spalle abbastanza larghe da poter affrontare eventuali tempi di avviamento senza dover rispettare piani industriali eccessivamente ottimistici. Da questo punto di vista credo che la presenza di Finmeccanica nel consorzio sia una vera e propria garanzia di successo. In secondo luogo, è importante avere in mano una soluzione tecnologicamente avanzata che offra la massima integrabilità con i sistemi legacy e che copra funzionalmente l’intero ciclo di vita del documento, in modo da rendere massimi i benefici per il cliente finale. La soluzione di OpenSELEX, per come ce l’ha descritta il dr. Gia-

cobbe, rispetta tutti questi requisiti, quindi credo potrà svolgere un ruolo decisamente trainante sul mercato. In ultimo, è assolutamente necessario sviluppare alleanze con altri operatori di successo del settore ICT ed interloquire con le associazioni dei clienti, in modo da farsi conoscere e avere costantemente il controllo delle vere esigenze di un mercato che, dopotutto, è sempre in continua evoluzione. Dr. Giacobbe, per chiudere, cosa vi aspettate dall’immediato futuro? Giacobbe – Sicuramente, senza svelare le strategie del consorzio, le risposte che il mercato ci sta già dando ci consentono di guardare con ottimismo al futuro, soprattutto in un periodo di profonde e complesse riflessioni sui temi dell’efficienza dei processi aziendali. Certamente la sfida sarà impegnativa e piena di emozioni, ma la nostra squadra, composta da molti giovani talenti, è pronta ad affrontarla.

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