Tabella A Doppia Entrata Su Galileo Galilei

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Viviani Pietro “CHI VUOL POR TERMINE A GLI UMANI INGEGNI?”

SCIENZA E SACRE SCRITTURE

SCIENZA E AUTORITÀ

SENSATE ESPERIENZE E NECESSARIE DIMOSTRAZIONI

4^DE

LE OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE

(Lettera a don Benedetto Castelli)

Galilei è un accanito sostenitore del valore di verità della teoria eliocentrica e possiede prove scientifiche inconfutabili. LA DIFESA DEL SISTEMA COPERNICANO

1610 Fasi di Venere: che interpretò correttamente come una prova a favore dell'ipotesi eliocentrica. Ma questo principio non è condiviso dagli espositori delle Sacre Scritture che hanno interpretato il passo «Fermati o Sole» come conferma intoccabile della Terra come centro dell’universo. Durante l’età del Barocco

Galilei sostiene che se sacerdoti e interpreti ecclesiastici a favore della teoria geocentrica pretendono di sapere il vero, allora a scienziati e astronomi, che sostengono quella eliocentrica, tocca sostenere il falso.

“Voi mi avete fatto vedere

1613 "Istoria e dimostrazioni intorno alle macchie solari e loro accidenti": opera pubblicata in volgare, cosicché ogni 1615 persona sarebbe stata in "Lettera a Madama grado di leggerla, a spese e Cristina di Lorena": sotto l'egida lettera nella quale Galilei dell'Accademia che espone cercò di mostrare che la il pensiero di Galileo in teoria del movimento della merito alle macchie solari. Terra non è in contrasto con Lo scienziato confuta la il contenuto delle Sacre tesi sostenuta dal gesuita Scritture. Christoph Scheiner secondo il quale le macchie altro non sono che ombre proiettate sulla superficie solare da corpi che si muovono tra Terra e Sole.

GALILEI E LA CONCEZIONE PROGRESSISTA

I VERI SENSI DEI TESTI SACRI

ci furono molte spinte di questa cosa talmente “[…] che domandato come rivoluzione e progresso, aperta e sensata, che si generavano i suoni, per esempio Copernico quando il testo d’Aristotele generosamente rispondea sovvertì le logiche non fusse in contrario, che di sapere alcuni modi, ma dell’universo, ma i apertamente dice, i nervi che teneva per fermo sacerdoti, con un nascer dal cuore, potervene essere altri atteggiamento di severo bisognerebbe per forza incogniti ed inopinabili.” (Il Saggiatore, La favola dei conservatorismo, attraverso confessarla per vera.” suoni) (Dialogo sopra i due massimi le Sacre Scritture, l’elenco Seppure un uomo sia sistemi del mondo, contro l’ipse dei libri proibiti e il dixit) rigoroso e curioso non tribunale dell’inquisizione Gli Aristotelici con le loro potrà mai conoscere tutto bloccavano il sapere e la idee di rigidità patetica e il altrimenti il progresso dinamicità della scienza. loro integralismo feroce umano si fermerebbe e non fanno altro che mettere questo è impossibile. a freno il progresso.

In caso di dissidio fra le verità della scienza e le dichiarazioni delle Sacre Scritture bisogna basarsi sulla prima, poiché le seconde non si pongono il problema dello studio del mondo e i suoi “saggi” interpreti devono cercare i veri sensi nascosti sotto le allegorie, le quali sono state indispensabili per renderle comprensibili anche dal volgo.

La ricerca deve basarsi sull’autorità del metodo scientifico: lo scienziato “interroga” la natura per trarne dei “dati” che misura poi con appositi strumenti e traduce in formule matematiche, non su ciò che viene tramandato dal passato. Inoltre non spetta alla religione studiare questioni quantificabili, dunque è distante dalle logiche della scienza.

1613 "Lettera al Padre Benedetto Castelli": presenta la distinzione tra conoscenza scientifica e conoscenza religiosa del mondo attraverso un’ipotesi che implicava il riconoscimento pieno del diritto della scienza a proseguire la sua esplorazione del mondo secondo i criteri che essa stessa avrebbe elaborato per proseguire i propri scopi nel più nel più efficace dei modi e a cui

Le verità dell’astronomia sono vere e certe ma non stabili, poiché si possono modificare attraverso il progresso del sapere e della tecnologia. 1610 Osservazione di Saturno che Galilei chiamò tricorporeo, scambiando, a causa dello scarso potere risolutivo del suo cannocchiale, gli anelli con la presenza di due satelliti.

Le Sacre Scritture parlano solo raramente e subordinatamente di Terra e Sole. “[…] in quelle scienze delle quali una minima particella e in conclusioni divise se ne legge nella scrittura; qual appunto è l’astronomia di cui ve n’è così piccola parte, che non vi si trovano né pur nominati i pianeti.” (Lettera a don Benedetto

l’interpretazione dei testi sacri si deve adeguare. 1623 "Il Saggiatore":

LE SACRE SCRITTURE AVVIANO ALLA SALVEZZA, NON ALLA SCIENZA

L’APPROFONDIMENTO COME PROCESSO INTERIORE

NEL QUALE CON BILANCIA ESQUISITA E GIUSTA SI PONDERANO LE COSE CONTENUTE NELLA LIBRA ASTRONOMICA E FILOSOFICA DI LOTARIO SARSI SIGENSANO

Galileo ritiene insensato interpretare alla lettera le Sacre Scritture, poiché ci si allontana dalle verità scientifiche e dalla salvezza dell’anima, per il (pseudonimo di Orazio fatto che dalla loro erronea Grassi) interpretazione Attraverso quest’opera scaturiscono significati polemica e vivace, scaturita blasfemi ed eresie. dalla comparsa in cielo di tre meteore, Galilei, facendo spesso uso dell’ironia, dimostrò non fondate le affermazioni del padre gesuita Orazio Grassi. Benché la Sacra Scrittura non possa errare, potrebbe talvolta errare uno dei suoi espositori, convinto che l’interpretazione dei termini impiegati sia rigidamente letterale e

1619 "Il Discorso delle Comete": testo che dimostrava le molte contraddizioni del ragionamento di Orazio Grassi e le sue erronee deduzioni dalle osservazioni delle comete con il cannocchiale, che sosteneva l'ipotesi che le comete fossero di origine celeste e la utilizzava per avvalorare il modello che poneva la Terra al centro del creato, con gli altri pianeti in orbita invece intorno al Sole.

“Stupefatto e mosso dalla sua natural curiosità […] volle allontanarsi da casa” Galileo non esita a contrastare coraggiosamente alcune tesi fondamentali

(Il Saggiatore, La favola dei suoni)

Galilei propone la figura di un uomo dotato di

Castelli)

È improbabile che Dio abbia scelto come unico mezzo per informare l’umanità della stabilità della Terra solo il luogo di Giosuè, che è solo una breve precisazione smentita dalle più sensate dimostrazioni della scienza.

“Il Saggiatore del nostro Galilei, del Fiorentino scopritore di nuove terre, ma non di più vedute parti del cielo.” (Prefazione de Il Saggiatore)

Galileo non ha scoperto

senza una riflessione sul vero significato parole. “[…] se bene la Scrittura non può errare, potrebbero nondimeno talvolta errare alcuno de’ suoi interpreti ed espositori […]”

dell’autoritaria scienza tradizionale.

(Lettera a don Benedetto Castelli)

LE CONDIZIONI DELLA CONOSCENZA

LA RAGIONE SI AVVALE DEL LINGUAGGIO MATEMATICO

Galileo al processo si difende sostenendo che la natura e la Bibbia sono entrambe opere di Dio e che la prima può essere conosciuta direttamente dalla scienza tramite l’osservazione e l’esperienza.

La natura è come un libro scritto a caratteri matematici invece la religione è descritta dalle Sacre Scritture, entrambe sono state create da Dio, ma se l’origine è unica non può esistere una situazione

sentimenti che lo nuove parti del cielo, accompagnano verso nuove poiché erano sotto gli occhi esperienze, che gli fanno di tutti, ma lui provò quella provare ardore per la nuova curiosità di osservare e scoperta e che gli quella voglia stimolante di permettono di trarre il sapere che gli permisero di sapere da qualsiasi indagare profondamente avvenimento. sugli astri.

Durante il Concilio di Trento la chiesa postridentina emanò dottrine che marcarono la sua posizione di feroce conservatorismo e il ruolo decisivo che i sacerdoti avevano sulle menti.

Lo scienziato si avvale della ragione per conoscere e per trovare conferma delle sue ipotesi riproduce il fenomeno nell’esperimento, che può anche essere frutto di un ragionamento razionale.

La lotta di Galilei contro le pretese della teologia sulla scienza è accompagnata da una più grande critica dell’autorità della tradizione, identificata con le teorie astronomiche e matematiche di Aristotele.

La scienza deve procedere unendo l’osservazione sperimentale e la teorizzazione matematica, le prove che si raccolgono con l’esperienza e le rigorose dimostrazioni aritmetiche. 1609 L'isocronismo delle piccole oscillazioni di un pendolo:

1610 "Sidereus Nuncius": relazione con cui Galileo annunciò al mondo le scoperte astronomiche effettuate con l’uso del cannocchiale che non era mai stato utilizzato come strumento di osservazione scientifica del cielo.

1606 Il celatone: uno strumento per misurare la longitudine in mare usando i satelliti di Giove.

di contrapposizione.

LA PUNIZIONE INQUISITORIA: L’ABIURA L’attività scientifica e divulgativa lo portò a riscontrarsi con i teologi che richiesero una sua condanna per eresia.

Galileo attraverso opportuni esperimenti formulò la legge periodica del pendolo. Inizialmente Galilei è fiero sostenitore delle sue teorie e coraggioso critico dell’autorità. “[…] por subito mano a un’arme inevitabile e tremenda, che con la sola vista atterrisce ogni più destro ed esperto campione.” (Lettera a don Benedetto Castelli)

Successivamente Galilei è supino alla volontà della chiesa. “Con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li suddetti errori e eresie […] e giuro che per l’avvenire non dirò mai più né asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simile sospizione.”

Galileo dovette presentarsi a Roma davanti al Santo Uffizio per rispondere a una serie di accuse che lo Galileo si trova costretto a toccavano di eresia, poiché negare la sua professione di egli difendeva e divulgava scienziato, poiché viene le teorie copernicane. forzato a ritenere falsa una “Son stato giudicato scoperta dimostrata in veemente sospetto d’eresia, merito al metodo cioè d’aver tenuto e scientifico. creduto che il Sole sia centro del mondo e immobile e che la Terra non sia centro e che si muova.” (Lettere, L’abiura)

(Lettere, L’abiura)

Galilei non oserebbe mai

Galileo non è ateo, ma anzi è convinto che la religione si fonda su verità vere e indiscutibili. “[…] non poter mai la Scrittura Sacra mentire o errare, ma1 essere i suoi GALILEI UOMO LAICO decreti d’assoluta ed inviolabile verità.” 1.ma: in questo caso la congiunzione rafforza e da senso affermativo alla frase, questo dimostra la sua fama di grande comunicatore.

“Io Galilei giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l’aiuto di Dio crederò per l’avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa.” (Lettere, L’abiura)

Galileo si inginocchia e si confessa al Santo Uffizio.

(Lettera a don Benedetto Castelli)

cercare di dimostrare la veridicità scientifica dei dogmi, poiché non è argomento d’analisi che spetta alla scienza, inoltre rassicura la chiesa che nessuno può mutare la fede, poiché qualsiasi tentativo razionale sarebbe vano. “[…] oltre agli articoli concernenti alla salute e allo stabilimento della Fede, contro la fermezza de’ quali non è pericolo alcuno che possa insurger mai dottrina valida ed efficace […]”

Galileo crede in Dio e pertanto rispetta il valore delle Sacre Scritture, però ritiene che il luogo di Giosuè sia da interpretare in modo diverso, dunque si assiste all’autonomia del pensiero laico rispetto alla tradizione della chiesa.

(Lettera a don Benedetto Castelli)

LO STUDIO DEL MOVIMENTO

Le Sacre Scritture pongono la Terra in una posizione immobile e centrale all’universo, ma è condizione impossibile, poiché essa è soggetta al movimento di rotazione e di rivoluzione, dimostrati entrambi da Galilei

1612 "Discorso intorno alle cose che stanno in su l'acqua": opera in cui Galilei riprende il dibattito sui problemi teorici del movimento ripartendo dall’esposizione dei

1590 Moto dei corpi materiali: Galileo eseguì esperimenti sul piano inclinato, usando sfere di materiale diverso, per stabilire se la velocità di caduta dipendesse dal peso.

“Quando [la Terra] avesse la conversion diurna, una torre dalla sommità della quale si lasciasse cadere un sasso, venendo portata dalla vertigine della Terra, nel tempo che ’l sasso consuma nel suo cadere, scorrerebbe molte centinaia di braccia verso oriente, e per tanto spazio dovrebbe il sasso percuotere in terra lontano

attraverso la legge di oscillazione periodica del pendolo.

principi di Archimede.

dalla radice della torre.” (Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, Il principio della relatività del moto)

La fisica dell’accelerazione dei gravi viene sfruttata come presupposto per dimostrare il movimento della Terra.

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