Salmo 108 Il mio cuore è saldo e steso Il mio cuore è saldo e steso verso il Trono del mio Dio, fin dall'alba il cuore mio le Sue lodi canterà. Deh, svegliatevi arpe e cetre e tra i popoli suonate, tutti in coro salmeggiate al Signor della bontà. Sopra i cieli Iddio s'innalza ben assiso nella gloria, il Sovrano della storia il nemico abbatterà. Egli parla nel Santuario e si volge alle nazioni, ne analizza le intenzioni e le schiera al Suo poter. In Te solo m i confido, mi sostiene la Tua mano, il mediocre aiuto umano è soltanto vanità. Il Tuo braccio onnipotente ci sorregga in tutte l'ore, il Tuo popolo, Signore, con ardor Ti loderà.
Presentazione Questo salmo nasce dalla fusione di altri due salmi noti: 57,8-12 e 60,7-14. Come risultato la composizione inizia con un preludio poetico in cui l’alba possa essere il segno di una nuova epoca storica, epoca auspicata nel corpo del salmo costituito dalla lamentazione nazionale. Il presente è amaro perché sembra che Dio non stia più dalla parte del popolo eletto. Ma finalmente la fede prevale e nell’angustia Dio sorregge chi lo invoca.