Pgt Vigevano2

  • May 2020
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PROPOSTA DI UNA LINEA GUIDA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (P.G.T.) ELABORATO DA Arch. Lino Portaluppi VIGEVANOSOSTENIBILE La città di Vigevano è collegata ai principali centri urbani circostanti da una viabilità che andrebbe ristrutturata con ampliamento della carreggiata e la messa in sicurezza della sede stradale. Il collegamento con Milano non è risolvibile con il nuovo ponte se la statale non viene completamente ripensata nell’attraversamento di Abbiategrasso e oltre. La ferrovia insegue sempre la chimera del secondo binario. L’isolamento culturale ha contribuito allo stallo urbanistico che nel corso della storia ha impedito per esempio al decentramento dell’ospedale , portare all’esterno polarità per alleggerire il traffico veicolare delle zone centrali. Piano di Governo del Territorio, lo strumento ideato da Regione Lombardia che sostituisce i vecchi Piani Regolatori e sul quale si lavora per la città. La Legge Regionale 12/2005, “Legge per il Governo del Territorio”, ha infatti riformato la disciplina regionale sulla materia urbanistica, ridefinendo la natura e i contenuti dei vari strumenti di pianificazione territoriale. Il PGT supera la logica rigida della zonizzazione ex D:M 1444/68 per orientarsi verso metodi più elastici e flessibili. Questo sistema obbliga le amministrazioni a progettare per obiettivi per dare alla città la giusta fisionomia ergonomica, ergonomia dal corpo allo spazio antropico. Reintrodurre la composizione culturale e la valenza estetica degli edifici e del paesaggio urbano che a Vigevano risulta inesistente. Basta con interventi buttati a caso ma programmati. La sostenibilità ovvero la garanzia di uguale possibilità di crescita del benessere dei cittadini e di salvaguardia del futuro delle successive generazioni La partecipazione è coinvolgimento delle persone condivisione delle scelte, responsabilità comune , conoscenza. I principi 

I la pubblicità e la trasparenza delle attività che conducono alla formazione del P.G.T.;



la partecipazione dei cittadini e delle associazioni; viene introdotta anche la possibilita' di interagire tramite il web con la sezione PGTonline ).



la possibile integrazione dei contenuti da parte dei privati



istituzione della commissione del paesaggio

STRUTTURA DEL PGT -Documento di piano -Documento delle normative _Piano dei servizi

PROPOSTA DI DOCUMENTO DI PIANO OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO -Promuovere politiche per lo sviluppo economico e sociale per i residenti -Migliorare i servizi a livello locale e sovra comunale con un costruttivo rapporto tra i comuni lomellina. 1-Mantenere e risanare i caratteri paesistico ambientali e di abitabilità nel territorio 2-organizzare la rete di mobilità urbana e intercomunale 3-Valorizzare le risorse storico culturali non solo del centro storico ma del comparto cascine e valle 4-Promuovere azioni atte al contenimento dei consumi energetici e uso di fonti energetiche rinnovabili e solare. 5-Recupero e valorizzazione di aree degradate e dismesse. 6-Distinzione degli interventi: Livello comunale/locale Livello territoriale di competenza provinciale/regionale 1-AMBITI CITTA’ CONSOLIDATA 2-AMBITI DI TRASFORMAZIONE

non trattato

2.1Ambiti di trasformazione residenziale: Definizione di RING : fascia inedificabile che circonda la città. Determinare una fascia denominata RING che circonda la città quale zona inedificabile e da destinarsi a green way corridoio verde anulare di collegamento tra i quartieri residenziali e i nuovi servizi. Derivazione dal RING –Viennese del XIX sec. Rivelatosi un indispensabile serbatoio per il verde metropolitano odierno. Residenze servite da nuova viabilità di quartiere. Fascia di rispetto inedificabile lungo le tangenziali destinata a interventi di verde paesaggistico. 2.2- Ambiti traformazione industriale: concentrare i nuovi insediamenti come ampliamento di quelli esistenti, inserendo servizi alle imprese che limiterebbero ulteriore aumento di traffico verso il centro cittadino (uffici postali, spedizionieri ecc..) Utilizzare territorio già compromesso da precedenti interventi industriali 2.3 Ambiti di trasformazione paesistica Ambiti di importanza strategica per la definizione della rete ecologica attraverso strumenti della compensazione e perequazione. Eliminare la perequazione che genera appezzamenti minimi di terreni inutilizzabili per interventi pubblici. Accorpare superfici e monetizzare il piccolo. Individuare le zone libere dall’edificato radiali da conservare per un accesso diretto alle zone agricole da attrezzare con percorsi ciclabili. 2.4 Ambiti agricoli non soggetti a trsformazione Mantenimento della attività agricole e valorizzazione delle aree paesistico ambientali Consapevolmente alla carta della biodiversità delle risaie, controllo e divieto di ulteriori insediamenti inquinanti, già presenti in lomellina. 3 - SISTEMA DEL VERDE LOCALE Il sistema del verde locale deve diventare il cuore della città il centro motore della nuova concezione di vita associata attorno a cui ruotano attività ludiche ricreative e di servizio .

A titolo di esempio il centro S.Maria dovrà essere inglobato in un parco verde utile anche per nuovi ampliamenti, purtroppo la presenza del supermercato impedisce parzialemente tale progetto. 4- VERDE TERRITORIALE Tessuto costituito da aree agricole e boscate , verde piantumato sulle rive di canali e navigli. La strategia vincente è quella di creare corridoi di verde continuo piuttosto che macchie sparse scollegate. Potenziare le direttrici di utilizzo del territorio agricolo ricco di strade rurali. Utilizzare la rete del sistema verde come via di comunicazione tra gli elementi di attrazione posti sul territorio. 5- VERDE TERRITORIALE EDIFICATO La continuità del sistema verde rafforza anche funzione di definizione della forma dell’edificato creando una cornice per il costruito, occorre fermare il fenomeno di frammentazione delle aree edificate concentrandole in quartieri . Il nuovo consumo del territorio deve essere compensato esclusivamente con un consistente ritorno ambientale. Tali aree devono essere sottoposte ad un potenziamento vegetazionale e di fitodepurazione nei siti umidi. AZIONI: Prevedere il potenziamento del verde territoriale attraverso meccanismi perequativi e di compensazione. 6- MODALITA’ E OBBIETTIVI DI SVILUPPO Attivare un sistema di monitoraggio della pianificazione. Limitare il consumo di territorio promuovendo l’uso di aree centrali per la residenza come sta già avvenendo nelle ex aree industriali, compatibilmente con il rilascio di corridoi verdi verso la periferia. 7 - TIPOLOGIE DI INTERVENTO ( parte da sviluppare ) 7.1- INTERNA AL RING città da completare 7.2- ESTERNA AL RING città da trasformare, nuova edificazione

8 - POLITICHE DI GOVERNO 8.1 – Strategie generali Progettare la parte pubblica della città come ordinatore di quella privata ( cioè esattamente l’operazione opposta di quella fatta per la costruzione della scuola Besozzi) Definire le aree di utilità generale per i sistemi ordinatori del verde dei servizi e della mobilità , precedenti a qualsiasi nuova costruzione. Dare una gerarchia alle porzioni di territorio in base alle necessità pubbliche Usare il sistema corridoio verde per un progetto strategico per creare una continuità tra il Parco del Ticino e la città. Rilocalizzare all’interno del territorio comunale le attività produttive che si sono insediate nei comuni limitrofi sulla base di migliore offerta di servizi.

Prescrivere che vengano eseguiti a titolo di compensazione ambientale per gli interventi di: nuova edificazione residenziale nuovi insediamenti industriali costruzione di nuove strade urbane e extraurbane processi di potenziamento vegetazionale dei progetti di verde territoriale interno agli ambiti di trasformazione, piantumazione delle barriere verdi alle tangenziali esterne e viali radiali verso il centro. Recupero delle aree industriali dismesse e se situate in posizione strategica per interesse pubblico, acquisite per progetto di riconversione. Promuovere verso il centro urbano funzioni e attività attrattive per la vita sociale e di conseguenza contenere lo sviluppo residenziale in tale zona. 8.2 Politica di governo sulla viabilità FERROVIA L’opportunità del secondo binario è andata persa RISTRUTTURAZIONE DELLA STAZIONE FERROVIARIA 1- Progettare un parcheggio a silos sulla attuale area di proprietà FFSS e concessa al comune 2- Coprire la stazione con un piano carrabile accessibile da c.so Pavia e viale Mazzini , by pass il passaggio a livello. 3- Individuare un percorso protetto ciclabile di collegamento STAZIONE - PARCO TICINO 4- Per agevolare l’uso BICI + TRENO pubblicizzando maggiomente nell’area milanese la vocazione verde turistica Vigevano + Parco. 9- Ristrutturazione della viabilità 9.1 Viabilità città consolidata 1- Individuare situazioni di pericolo per pedoni e cicli e installare passerelle laterali ai ponti e ai restringimenti , in primo luogo il ponte di C. Genova. 2- Individuare parcheggi nella cerchia del centro storico intervenendo sulla acquisizione di aree dismesse e in tutti gli interventi di rinnovo edilizio evitando parcheggi interati per uso pubblico di difficile gestione, vedi quelli esistenti. 9.2 - Viabilità periferica La città si è ormai sviluppata con una viabilità che ricalca le preesistenti strade radiali vicinali a sezioni variabili e discontinue, le nuove strade hanno sempre creato anelli periferici . Questa cintura di strade circolari necessarie per convogliare il traffico esternamente alla città ha creato una barriera che impedisce il collegamento a pedoni e cicli di raggiungere in sicurezza l’esterno del perimetro cittadino Aumnetare la distanza di rispetto tre le tangenziali e la nnuova edificazione creando quella zona verde citata precedentemente.

10 PISTE CICLABILI E PERCORSI PEDONALI Finalità e criteri di progettazione Favorire e promuovere un elevato grado di mobilita ciclistica e pedonale in alternativa all’uso dei veicoli con riferimento alla mobilità lavorativa, scolastica e turistica. Individuare le principali polarità urbane da collegare adeguando gli spazi della viabilità veicolare a quelli ciclopedonali, con particolare riguardo agli incroci . Attrattività e continuità e riconoscibilità del percorso Valutare la redditività dell’investimento, avvicinandosi al migliore soddisfacimento dell’utenza dall’inquinamento atmosferico e acustico. 10.1 -Tipologia delle piste ciclabili Percorsi urbani Tali percorsi si svolgono lateralmente alla sede stradale e con striscia di delimitazione longitudinale. Dotare i percorsi di una propria segnaletica semaforica e orizzontale agli incroci principali e di una pavimentazione a contrasto con il colore dell’asfalto. Percorsi extraurbani La pista ciclabile extraurbana hs principalmente funzione turistica e quindi il percorso deve soddisfare determinati requisiti ambientali. Le piste saranno realizzate lungo i corridoi di verde continuo principalmente lungo i bordi di canali e navigli già piantumati e con elevato valore paesaggistico. Gli attraversamenti alla viabilità circolare al nucleo urbano dovranno essere effettuati attraverso sottopassaggi In caso di necessità devono essere realizzate delle passerelle da affancare ai ponti urbani per separare le utenze.

11 - POTENZIAMENTO DELL’ L’EDILIZIA CONVENZIONATA 12 - MIGLIORAMENTI QUALITATIVI DELL’EDIFICATO 1 - Contenimento energetetico per edifici in classe A 2 - Recupero acque piovane per uso irriguo 3 - Qualità del progetto come inserimento architettonico e cultura compositiva 4 - Impiego pannelli solari 13 - ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE PAESAGGISTICA Criteri di carattere estetico e di inserimento dell’edificio nel paesaggio urbano e adiacente a zone vincolate a verde. 14- DEFINIZIONE DI PAESAGGIO URBANO ( da sviluppare)

15 – OBIETTIVI DI SVILUPPO EDIFICI SCOLASTICI Le attrezzature scolastiche: le localizzazioni delle scuole primarie e secondarie sono dislocate in modo da soddifare l’esigenza di settori città evitando il più possibile lunghi spostamenti urbani. In secodo luogo si può notare che l’area , comprensiva di edifici e spazi aperti è sempre inferiore a quella necessaria per legge in rapporto al numero degli alunni e il nuovo edificio della scuola Besozzi ha peggiorato tale rapporto. Il fabbisogno attuale riguarda gli spazi aperti più che le superfici standard di cui non sono a conoscenza. Con l’aumento dell’offerta formativa gli spazi devono avere la possibilità di ulteriori ampliamenti. Per quanto riguarda le medie superiori occorre fare un accorpamento e creare un polo scolastico facilmente raggiungibile dalla stazione con tutti i servizi sportivi comuni outdoor- indoor. La sede attuale del liceo in via cairoli verrà dedicata ad altro scopo remunerativo per la nuova costruzione nel polo. 16- INSEDIAMENTI PRODUTTIVI - NUOVE PROPOSTE Gli insediamenti produttivi: nel corso dello sviluppo cittadino si sono creati in sediamenti produttivi che hanno creato poli più o meno concentrati in zone periferiche ben precise, in direzione Novara, Mortara . Gli altri edifici sono sparsi ad anello lungo quasi tutta la periferia. Occorre concentrare tale sviluppo in poche zone dotate di tutti i servizi necessari per diminuire il traffico nell’area centrale della città, ufficio postale , spedizionieri, e altri servizi, concentrati nel polo. La capacità di trattenere nel territorio i suoi occupati sta uno dei nodi principali della nuova pianificazione. Su questo si basa la ricerca di nuove opportunità di lavoro in grado di sostituire e riconvertire il personale del comparto meccano calzaturiero. basandosi su direttive di sviluppo previste dalle leggi sotto riportate, è possibile elaborare una fase di riconversione economico produttiva basata sul recupero delle materie di scarto della raffinazione del riso. A-

produzione del super isolante MAEROGEL derivato dagli scarti del riso utilizzando la tecnologia già sperimentata della University Teknology of Malesia. Un prodotto altamente qualificato e innovativo nato in quei paesi dove il riso è una risorsa primaria nella alimentazione.

B-

Recupero degli scarti legnosi del riso per produrre isolanti da utilizzare nel campo edilizio in concomitanza con il recupero degli scarti di altre produzioni agricole.

Il piano vuole improntare ad un recupero delle risorse locali per sviluppare una nuova idea di industria compatibile con la filiera agricola locale e padana ,che sarà in grado di generare nuovi posti di lavoro qualificati, opportunità per giovani e imprenditori, nonché dare maggiore rilevanza europea al sito. Utilizzando la carta della biodiversità delle risaie della provincia di Vercelli e di Pavia e La legge 6 dicembre 1991 n. 394 “aree protette” prevede che nell’ambito dei del territorio dei parchi , Parco del Ticino si legge “ ….valorizzazione e sperimentazione di attività produttive compatibili; RIUTILIZZARE INVECIE DI BRUCIARE

17 - PERCORSI CICLABILI E RETE BOSCHIVA La presenza di numerose aree marginali va guardata come una risorsa del territorio non per nuova edificazione ma per salvaguardia dell’ambiente creando barriere boschive tra città e infrastrutture industriali. Tali aree non servono se sono disperse nell’ambito urbano come sta accadendo oggi, dove si assiste alla creazione di mini giardinetti isolati pubblici lascito di nuove residenze.

Occorre continuità alle nuove zone verdi, corridoi alberati di collegamento tra i parchi esistenti, meglio se al singolare perché l’unico parco è il parco Parri. Cintura forestata a protezione dell’abitato percorsa da una pista ciclabile lontano dalle strade. Da questa cintura si dipartono le piste ciclabili extraurbane utilizzando canali di percorrenza già consolidati dal punto di vista ambientale come le rive di canali e la riva del naviglio Sforzesco. Lungo questa corso d’acqua è stata progettata la pista ciclabile che collega il polo sportivo S.Maria con la frazione Sforzesca. Questo territorio ospita numerose azienda agricole che rappresentano una risorsa per lo sviluppo e la tutela del sistema paesistico e ambientale e occorre fare in modo che vengano coinvolte nel processo di trasformazione dell’ambiente rurale Il sisteme rurale fornirà sempre di più valore aggiunto al territorio In tale ambito vengono svolte funzioni decisive per l’equilibrio ambientale e il tamponamento dei fattori inquinanti utilizzando la fitodepurazione 18 - CARATTERI CLIMATICI La totale assenza di ventilazione sul territorio come su tutta l’ area padana non consente la realizzazione di strutture industriali inquinanti con emissioni in atmosfera. La vocazione territoriale climatica è un nuovo elemento che indica la tipologia di inserimento industriale più rispettoso dell’ambiente. ARGOMENTI DA SVILUPPARE Attività commerciali e terziarie Le scelte per il sistema del paesaggio Le scelte per il sistema insediativo La valutazione ambientale strategica Compensazione ecologica preventiva Il disegno urbanistico della città Slogan di progetto: Migliorare la qualità del vivere attraverso la partecipazione

STANDARD URBANISTICI Nel DM 1444/68, va eliminata la differenziazione nell’obbligo di rispettare gli standard (rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi) fra zone omogenee A (agglomerati urbani storici), B (aree totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A) e C (aree destinate a nuovi complessi insediativi). Infatti tutte le zone devono garantire i minimi di legge, anche le aree A e B. L’articolo 4 del DM prevede che le aree a servizio, per gli interventi in zone A e B, cioè in aree edificate del tutto o in parte, siano computati in misura doppia rispetto a quella effettiva, per rispondere ad una presunta difficoltà a reperire spazi per gli standard per esempio in un centro storico. Questo poteva avvenire “qualora sia dimostrata l’impossibilità – per mancata disponibilità di aree idonee…”. Se una qualche giustificazione poteva darsi in certe condizioni certo non è vera adesso. E’ successo che si liberasse spazio nel centro storico vedi piazza Lavezzari, ma invece di utilizzarlo per gli standard sono stati concessi nuovi interventi abitativi, uffici, commercio parcheggi sempre pochi e privati, mentre i servizi sono stati spostati altrove, in zone meno appetibili e pregiate. Servizi che devono ancora essere costruiti. ALTERNATIVE ALLE CASE DI RIPOSO Ma abbiamo bisogno anche di nuovi spazi per servizi, oltre a quelli elencati nel DM, ed escluse come già detto chiese ed oratori. Case per anziani non ghettizzate ma inserite in tipologie abitative con giovani famiglie ,né sarebbero più soli gli anziani, costretti ad andare al supermercato per vedere qualcuno. Luoghi di cura e di incontro per gli anziani nel mezzo degli insediamenti urbani per favorire l’incontro con gli altri di tutte le età: mai più soli. Le tipologie edilizie in linea giocano un ruolo importante per la convivenza e aiuto reciproco bambini / anziani. RAZIONALIZZARE I SERVIZI PER ABBATTERE I COSTI Creare le nuove cattedrali laiche della cultura, della comunicazione, dello spettacolo, pubbliche o private senza precludere nessuna idea progettuale. Imparare, insegnare, comunicare, discutere, decidere, progettare, assistere a spettacoli e guadare mostre, guardare gli altri, leggere, non da soli. Le scuole per tutti, lo spazio per l’istruzione permanente. Uso pubblico delle palestre. Centri sociali e case dei ragazzi come spazi pubblici gestiti dai fruitori. Servizio alla persona universale significa che tutti devono poter accedere e che bisogna rompere la logica del servizio costruito dall’impresa privata che è disponibile a realizzare solo i servizi che rendono. Chi non ha possibilità deve avere il diritto di poter frequentare palestre, e servizi per lo sport gratuiti, salute del corpo come diritto di tutti. Occorre utilizzare gli spazi scolastici anche da parte della comunità , palestre, sale proiezioni, teatro.Obbligare a razionalizzare l’uso delle strutture. Basti pensare al project financing che prevede siano attuati solo i servizi in grado di produrre reddito per ripagare che li realizza . Anche gli spazi pedonali e le piste ciclabili fanno parte delle infrastrutture sociali urbane da rendere obbligatorie. L’urbanistica deve dare il massimo contributo alle politiche di welfare, andando ben oltre l’approccio delle “dotazioni territoriali minime”. Non ci sono tempi senza spazi. Tanta fatica per nulla: il problema non è facilitare l’assolvimento del ruolo ma liberare dai ruoli imposti. Solo per libertà.

Non ci sono tempi senza spazi. Senza nuovi servizi non ci possono essere politiche spazio temporali che creano progresso. La famiglia viene incensata mentre le vengono attribuiti compiti abnormi rispetto alle sue forze: la cura degli anziani anche non autosufficienti, solo per fare un esempio, in nome della solidarietà, ma in realtà in nome del risparmio sul welfare. Un risparmio attuato per liberare risorse per un eccesso di autostrade e opere pubbliche non sempre così necessarie e mentre la nostra amministrazione si preoccupa di non fare perdere i soldi al suo socio di ASMabbandonati in casa. Ma quando si diventa anziani siamo costretti ad andare al ricovero o in un paese civile esiste una assistenza domiciliare che funziona davvero? Queste sono le opere che devono essere progettate non le centrali a olio! Opera finalizzata allo sviluppo economico, di cui sarebbe più logico si occupasse il piano energetico nazionale individuando area per area il tipo di impianto compatibile con l’ambiente.

POLITICHE SPAZIO TEMPORALI Le politiche spazio temporali hanno senso se se ci sono spazi da connettere e se ad essere connessi sono opportuni luoghi per nuovi servizi altre a quelli tradizionali, invece mancano elementi fondamentali di infrastruttura sociale come gli spazi pubblici e collettivi per l’incontro e la cultura. E ogni scusa è buona per eliminare quei pochi che ci sono. Se gli spazi da connettere sono solo i negozi e i centri commerciali quelli, per vendere sono disposti ad essere aperti a qualsiasi ora. Allentare la rigidità dei tempi dei servizi, se i servizi non ci sono, non ha un gran senso. Esistono realtà culturali, fortemente culturali che rischiano di scomparire per mancanza di fondi e per numero di iscritti. Mi riferisco all’istituto musicale Costa , una istituzione che esiste da più di 40 anni. Nessuno più ne parla, gli studenti iscritti sono fortemente diminuiti, mancano soldi, ormai è un malato terminale, si aspetta la fine , pazienza tanto nessuno poteva farci niente. Ma la pubblica amministrazione non esiste per queste cose, perché trattasi di cosa privata e non di un importante presenza nella città. Bisogna liberare gli spazi perché possano accogliere ed ospitare la creatività individuale e collettiva. Liberare gli spazi significa affrontare il nodo della rendita fondiaria e dei profitti immobiliari. Se non si cambia logica da quella del valore di scambio al valore d’uso, dalla razionalità economica a quella sociale, non avremo spazi da connettere, ma solo brandelli, sempre più piccoli di spazio privato (più piccoli perché i prezzi fanno ridurre lo spazio abitativo consentito). SICUREZZA URBANA Quanto alla sicurezza urbana, il problema è che questo termine mette insieme significati troppo diversi, che creano gravi fraintendimenti. Una accezione di sicurezza, quella che ci interessa in una prospettiva di genere, è che i cittadini devono poter girare dappertutto, in bici a piedi o in auto senza rischiare incidenti dovuti alla viabilità progettata male. Muri recentemente costruiti sul bordo delle tangenziali che impediscono la visibilità a chi si immette nella strada, E poi sicurezza non significa recintare spazi ma applicare regole progettuali apparentemente “per bene”, nessun vigile o poliziotto li fermerebbe mai per un controllo di ordine pubblico.

LA COSTRUZIONE DELLA CITTA’ IN COMUNE

Servizi pubblici e collettivi e la costruzione della città in comune le regole di trasformazione urbana in favore di chi esprime un uso sociale delle città come bene comune. Bisogna liberare lo spazio dalla logica immobiliare , nel senso che deve prevalere il suo uso sociale su qualsiasi ipotesi di sfruttamento. Solo escludendo gli usi che producono rendita fondiaria – profitto immobiliare in favore di quelli di cui c’è davvero bisogno, potremo avere spazi in grado di ospitare nuovi modi di abitare, spazi comuni, collettivi, pubblici in cui possa svilupparsi la creatività sociale. Da un lato quindi va ottenuto spazio per quelle funzioni che sono oggi carenti nelle città: abitazioni inserite in un contesto di quartiere attrezzato (flessibili e fluttuanti) servizi alla persona, spazi per l’istruzione permanente e per la cultura… Ma un vero stato sociale, che in Italia non è mai esistito in pieno, oggi non può non porsi il problema del reddito per tutti. Se non c’è lavoro per tutti, tutti hanno bisogno di vivere. disoccupazione” afferma che in lomellina esiste una vera e propria “miniera di lavoro” che non viene sfruttata. Le aree di crescita occupazionale secondo sono molteplici: la difesa del suolo e dei cittadini, i beni culturali, i trasporti, la formazione e la ricerca. creare lavoro finalizzato al miglioramento della qualità della vita. Quante attività di cura sono necessarie e quanto bisogno hanno le città e le metropoli di una riqualificazione ed infrastrutturazione sociale che non è fatta solo di spazi ed edifici pubblici e collettivi ma anche di persone che danno loro senso e contenuto. Il lavoro di riproduttivo, di cura delle persone, deve diventare centrale, ma deve essere retribuito in modo diretto o indiretto. Se ho il reddito di cittadinanza posso fare lavoro sociale e di cura, ma anche culturale ed artistico senza sottostare alle logiche elitarie e segreganti del mercato.

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