Percorso Sulla Radice (2)

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PERCORSO DIDATTICO SULLA RADICE (Daniela Basosi & Lucia Lachina)*

Procuratevi alcuni semi di fagiolo, cece, mais, grano e metteteli a bagno per un giorno o due. Prendete un vasetto di vetro per ogni tipo di seme, foderate internamente solo di lato i vasetti di carta assorbente e riempite con terriccio universale. Disponete i semi fra vetro e carta assorbente, avendo cura di sistemarli in varie posizioni. Con questo sistema i ragazzi potranno osservare la germinazione e lo sviluppo dei semi mantenendo le condizioni naturali e garantendo lo sviluppo completo delle piante, le cui radici ad un certo punto affonderanno nel terriccio. Innaffiate con regolarità il terriccio, in modo che risulti sempre umido e mantenete i vasetti dentro un armadietto per riprodurre la naturale oscurità del terreno. Dopo qualche giorno si potranno fare le prime osservazioni. (all.1) 1) DESCRIVERE LE RADICI PRIMARIE Chiedete ai ragazzi di dividere il foglio in colonne e di annotare su ogni colonna le loro osservazioni sulle radichette visibili aiutandosi anche con disegni e schizzi in modo da avere le osservazioni in parallelo. (all.2) Fate ripetere questo lavoro di descrizione per qualche giorno. Fate confrontare e discutere le singole descrizioni e ponete agli alunni la seguente domanda: Le radici giovani si assomigliano tutte? I ragazzi si renderanno conto che le radichette sono tutte più o meno uguali, biancastre, appuntite ricoperte di peletti visibili con la lente d’ingrandimento, tranne che sulle punte. (all.3) 2) COME SI ALLUNGANO LE RADICI? Levate delicatamente un seme per vasetto e fate dei segnetti con un pennarello indelebile alla distanza di circa un millimetro partendo dalle punte delle radichette. Rimettete i semi a posto. Chiedete agli alunni di formulare ipotesi su ciò che succederà. Dove si dirigeranno le radici? Come cresceranno? Ogni alunno annoterà le proprie ipotesi. Potrete far riportare le frequenze delle risposte in un istogramma o con altro grafico a piacere.

*Gruppo di ricerca e sperimentazione didattica di educazione scientifica del CIDI di Firenze

Ripetete le osservazioni dopo circa una settimana. I ragazzi verificheranno che le tacche nella zona alta della radice non hanno modificato la loro distanza, mentre si sono allontanate le tacche della zona inferiore e constateranno che esiste una zona ben precisa di accrescimento, detta zona di allungamento. (all.3 bis) Chiedete loro di osservare ancora dove si dirigono le radichette. Gli alunni osserveranno che, indipendentemente dalla posizione dei semi, le radichette crescono dirigendosi sempre verso il basso (geotropismo positivo). Chiedete ora agli alunni di confrontare le osservazioni con le ipotesi formulate inizialmente e di discuterle per arrivare alla produzione di un testo collettivo coerente. Si può a questo punto spiegare che il fenomeno del geotropismo, come altri fenomeni nei vegetali, è dovuto alla presenza do sostanze particolari dette auxine, che si accumulano in concentrazione più alta dove si sviluppa ilfusticino piegato verso l’alto e in concentrazione piùbassa dove si allunga la radice verso il basso. L’argomento potrà essere ripreso e ampliato con altre esperienze riguardanti anche i fenomeni del fototropismo nelle foglie e della maturazione nei frutti, fenomeni legati anch’essi alla presenza di auxine. 3) LE RADICI PRIMARIE SI MODIFICANO Dopo circa dieci giorni chiedete ai ragazzi di descivere le radici dei vari tipi di pianta e di disegnarle. Fate confrontare le descrizioni. Gli alunni osserveranno la presenza di nuove radichette secondarie. (all.4) 4) CLASSIFICARE LE RADICI ADULTE IN BASE ALLA FORMA Distribuite ad ogni gruppetto di ragazzi una rapa o una carota integra e una piantina di mais o di grano già sviluppate ( devono essere trascorsi circa venti giorni dalla germinazione delle piante). Invitate i ragazzi a osservare, descrivere e disegnare le radici. Fate confrontare le produzioni dei vari gruppi per ottenere descrizioni valide. Chiedete ora ai ragazzi di raggruppare le radici simili per forma, spiegando le ragioni dei raggruppamenti. La maggior parte degli allievi raggrupperà le radici a fascio e le distinguerà da quelle con corpo centrale più grande e con radici laterali più sottili. A questo punto si può introdurre la distinzione fra radice a fittone e radice fascicolata.

5) C’E’ RELAZIONE FRA TIPO DI RADICE E TIPO DI SEME? Questa esperienza si può fare solo dopo aver già lavorato sulla struttura dei semi e sulla loro classificazione. Il materiale da usare è sempre costituito dalle piantagioni e l’osservazione può essere proposta sulle piantine abbastanza giovani, in cui sono ancora visibili i cotiledoni anche se avvizziti. Chiedete agli alunni di raggruppare le piantine in base alla forma della radice (fascicolata o a fittone). Essi raggrupperanno cece, fagiolo e lino fra le radici a fittone e mais e grano fra le fascicolate. Chiedete ora di ragguppare le stesse piante in base alla presenza di un solo cotiledone o di due ( mono o dicotiledoni). Essi si renderanno conto che i raggruppamenti si corrispondono, cioè, le piante dicotiledoni hanno radici a fittone mentre le monocotiledoni hanno radici fascicolate. Potete a questo punto arricchire le osservazioni con ricerche su radici di altre piante e i relativi semi. Potete anche introdurre osservazioni e considerazioni su casi particolari di radici con funzioni di riserva. (all. 5) 6) LE RADICI STANNO TUTTE SOTTO TERRA? Se ponete questa domanda ai ragazzi di dodici anni, la maggior parte di loro risponderà di no e porterà a titolo esemplificativo l’edera e altri rampicanti oppure alcune note piante acquatiche o piante di appartamento di origine tropicale con evidenti radici aeree. Potete proporre ai ragazzi il seguente quesito: -che cosa ci permette di sostenere che le strutture aeree che chiamiamo radici non siano invece rami? Procuratevi qualche ramo di edera con radici e foglie e dite ai ragazzi di descrivere con l’aiuto della lente d’ingrandimento un pezzo di ramo con foglie e una radichetta aerea. Fate confrontare le produzioni fino ad avere un testo abbastanza accurato. Chiedete ora ai ragazzi di osservare un ramo e una radice e di descrivere somiglianze e differenze. Alcuni parleranno del colore, altri noteranno la presenza nelle radici di peli radicali che già conoscono, non presenti nei rami. Tuttavia questa non sarebbe un a discriminante sufficiente, così pure il colore o la forma. Sicuramente qualcuno avrà descritto nei rami la presenza dei nodi, vere e proprie cicatrici delle inserzioni fogliari o di altri rami. Fate notare attentamente, se nessuno l’avesse già fatto a questo punto, come l’alternanza di nodi e internodi sia una discriminante fondamentale nel distinguere i rami dalle radici.

Infatti solo i rami portano altri rami e foglie. Anche se noi stacchiamo una foglia, l’ingrossamento nella zona del distacco resta ben visibile e riconoscibile. (all. 6) 7) SUGGERIMENTI PER LA VERIFICA Al termine del percorso didattico, come di consueto, viene proposta una verifica finale. Intendiamo qui dare un esempio di verifica che non sia la solita serie di domande destinata a saggiare le nozioni più o meno assimilate, ma piuttosto che, pur muovendosi sulle conoscenze acquisite, serva a porre la riflessione sull’itinerario fatto e che risulti anche propositiva. Raccogliete in un prato qualsiasi una serie di piantine complete di radice. Non è necessario riconoscere le piantine, per fare una classificazione e una descrizione delle loro radici. Consegnate ad ogni alunno una piantina e la scheda di verifica allegata a questa unità didattica.

VERIFICA SULLA RADICE 1) OSSERVA LA RADICE CHE TI È STATA CONSEGNATA E DESCRIVILA ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… 2) FAI IL SUO DISEGNO

3) IN BASE A CIO’ CHE VEDI, PUOI STABILIRE SE LA TUA RADICE E’: A FITTONE

FASCICOLATA

AVVENTIZIA

ALTRO

NON PUOI STABILIRE ( giustifica la tua risposta qualunque essa sia) PERCHE’ …………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………… 4) PROGETTA UNA SCHEDA DI OSSERVAZIONE CHE SIA UNA GUIDA PER UN TUO COMPAGNO POCO ESPERTO, DA USARE NELLA DESCRIZIONE DELLA RADICE DI FAGIOLO.

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