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Notiziario Sindacale n. 228 del 10 novembre 2006
Ai Segretari Nazionali delle Federazioni-Confsal Ai Segretari Regionali e Provinciali - Confsal
Sommario:
LORO SEDI
Rinnovo Contratti Pubblico Impiego: la verità della Confsal e la mistificazione di Cgil, Cisl e Uil
RINNOVO CONTRATTI PUBBLICO IMPIEGO: LA VERITÀ DELLA CONFSAL E LA MISTIFICAZIONE DI CGIL, CISL E UIL
Le risorse in previsione nel disegno di legge finanziaria 2007, destinate al rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego per il biennio economico 2006-2007, sono rilevabili da una corretta lettura del testo dell’art. 58 e dall’analisi della corrispondente relazione tecnica accompagnatoria della proposta di legge del Governo. Pertanto, tutti i lavoratori del Pubblico Impiego sanno che le risorse disponibili con quella destinazione di scopo corrispondono ad incrementi retributivi complessivi lordi pari al 2% per l’esercizio finanziario 2007 e ad un ulteriore 2,46% a decorrere dal 31/12/2007 e a valere dal 2008. Il testo dell’art. 58 prevede la copertura finanziaria del 2% nel 2007 e dell’ulteriore 2,46% a decorrere dal 2008 e soltanto la relazione tecnica riporta la “finzione tecnicocontabile” della decorrenza “del 31 dicembre 2007 e a valere dal 2008” che potrebbe consentire di considerare le risorse relative all’incremento di 2,46% almeno di competenza fittizia del 2007 e di conseguenza del biennio economico 2006-2007. Con il differimento dell’esigibilità delle risorse al 2008 si è determinata di fatto la moratoria di un anno del rinnovo dei contratti pubblici. D’altra parte, le pre-intese sottoscritte in sede Aran sulla base della previsione contenuta nell’art. 58 potrebbero subire un sofferto iter di validazione, controllo e certificazione, dall’esito incerto, da parte della Corte dei Conti. Non sembra neanche pacifica la “negoziabilità” per il biennio 2006/2007 delle risorse disponibili nel 2008 e, a maggior ragione, la loro esigibilità: altro che certificazione della Corte dei Conti delle pre-intese basata su una puntuale applicazione dell’art. 58! L’emendamento concertato in questi giorni fra Governo e Cgil, Cisl e Uil – nella prima parte – riserva al Governo in sede di emanazione degli atti di indirizzo per la contrattazione all’Aran il “potere” di rendere esigibili per il biennio 2006-2007 tutte le risorse previste dall’art. 58 e - nella seconda parte – rende perentorio l’attuale termine ordinatorio relativo al periodo di tempo in cui si esplica l’iter di validazione e controllo delle pre-intese. E’ evidente che l’emendamento:
non risolve la questione centrale della esiguità delle risorse (circa 40 euro lordi mensili nel biennio economico 2006-2007); non modifica la disponibilità della maggior parte delle risorse dal 2008 (circa 50 euro lordi mensili); 1
sancisce l’incredibile moratoria dei contratti pubblici concertata tra Governo e Cgil, Cisl e Uil; omette di considerare l’analogo problema della disponibilità di gran parte delle risorse a decorrere dall’anno 2008 per i miglioramenti retributivi al personale statale in regime di diritto pubblico; risolve soltanto parzialmente la questione dei tempi lunghi per la certificazione delle pre-intese Aran.
Tra l’altro, l’emendamento – in iter parlamentare – ha avuto un effetto mediatico che tradisce i suoi contenuti reali, aggiungendo la beffa al danno! La Confsal – esclusa tatticamente e dolosamente dalla concertazione in materia – non ritrova nel testo originario dell’art. 58 e nell’emendamento concertato fra Governo e Cgil, Cisl e Uil quanto aveva chiesto al Governo per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego per il biennio economico 2006-2007:
il recupero integrale ed effettivo del potere di acquisto e delle retribuzioni; le risorse occorrenti per la perequazione retributiva in Italia e, gradualmente, in Eurozona; le risorse aggiuntive e distinte per remunerare la produttività; le risorse derivanti da economie di bilancio; la copertura finanziaria in relazione al tasso di inflazione reale o almeno ad un tasso di inflazione “negoziato” e non certamente fissato unilateralmente dal Governo sulla base di dati inattendibili; la totale disponibilità ed esigibilità delle risorse nell’esercizio finanziario 2007 e la loro libera ed effettiva negoziabilità con decorrenze da contrattare nell’ambito del biennio 2006-2007 (il 2008 è il primo anno del biennio 2008-2009!).
Cgil, Cisl e Uil, in relazione alla loro recente e discutibile iper-attività concertativa, vantano:
l’intesa d’estate (ricordate?) sull’inflazione programmata nell’ambito del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria di legislatura, che in 24 ore – con la consolidata prassi del teatrino conviviale ricorrente – indusse il Governo a stabilire in rapida successione il tasso di inflazione programmata per il 2007 prima all’ 1,9% “unilaterale” e poi al 2% “concertato” (si trattò del primo tradimento dei lavoratori pubblici!); l’intesa d’autunno, nell’ambito di una ritrovata anomala e illegittima concertazione, sull’emendamento concordato all’art. 58 della Legge Finanziaria 2007, che trasforma la moratoria del rinnovo dei contratti pubblici prevista dal Governo in moratoria condivisa da Cgil, Cisl e Uil (si tratta del secondo tradimento dei lavoratori pubblici!).
In opposizione alla Legge Finanziaria 2007 la Confsal ha proclamato lo sciopero generale per il giorno 7 dicembre 2006, rivendicando, tra l’altro, una seria copertura finanziaria per il rinnovo dei contratti di 3,5 milioni di dipendenti pubblici. A sostegno della Legge Finanziaria 2007 Cgil, Cisl e Uil concertano l’emendamento bluff per i contratti pubblici e contemporaneamente aspettano gli esiti parlamentari positivi della “finzione organizzata” per non decidere azioni di protesta e tradire, così, i lavoratori pubblici per la terza volta!
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L’assurda vicenda sulle risorse-fantasma per il rinnovo dei contratti pubblici 2006-2007, come sulle intese-memorandum, pesantemente penalizzanti su previdenza e trattamento di fine rapporto e su altri aspetti delle politiche del lavoro e della previdenza, come il condono previdenziale, è documentabile negli atti governativi e parlamentari e, di conseguenza, è innegabile. Cgil, Cisl e Uil abbiano il coraggio di dire la verità ai lavoratori italiani, pubblici e privati; la Confsal e le sue Federazioni, forti della loro autonomia, lo hanno già fatto! Lo sciopero generale proclamato dalla Confsal per la giornata del 7 dicembre 2006 si pone, tra l’altro, l’obiettivo di salvare il contratto per il biennio 20062007: i lavoratori del Pubblico Impiego questo lo sanno e pertanto parteciperanno compatti per dar forza alla legittima rivendicazione di un equo contratto di lavoro. Seguono, in allegato, il testo originario dell’ articolo 58 del disegno di legge finanziaria 2007 e l’ emendamento concertato tra Governo e Cgil, Cisl e Uil.
Cordiali saluti Il Segretario Generale Prof. Marco Paolo Nigi
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