Nautilus Magazine 3.0 Numero Zero

  • July 2020
  • PDF

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  • Words: 4,010
  • Pages: 25
NAUTILUS MAGAZINE 3.0

Nautilus Magazine 3.0 sfrutta la tecnologia del portale Scribd per offrirvi un’esperienza di lettura nuova e coinvolgente. Quattro modalità di lettura e la possibilità di sfogliare Nautilus Magazine 3.0 a tutto schermo regolando a vostro piacimento lo zoom delle pagine. E nel caso in cui vogliate raggiungere immediatamente un articolo, potrete servirvi del Som-

mario Interattivo: cliccate sui titoli per leggere subito i vostri contenuti preferiti! Per tornare al Sommario basta un clic sul piccolo Nautilus presente in ogni pagina, accanto al numero della stessa. Questo è Nautilus Magazine 3.0 su Scribd.

Nasce Nautilus Magazine 3.0

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Nasce Nautilus Magazine 3.0

IL

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Un magazine tutto nuovo

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La tessera NAUTILUS

MAGAZINE

CHE

TROVI

SOLO

SUL

WEB

Quando è stata l’ultima volta che avete messo in discussione quello che vi è stato riferito da tv o giornali? Se state sfogliando questo magazine, probabilmente, non dovrete fare un grande sforzo: la data è molto vicina. Ma se doveste rivolgere la stessa domanda ai vostri vicini di casa o ai colleghi di lavoro, quali sarebbero le risposte? Con ogni probabilità vi ritrovereste a prendere atto che sempre più spesso ciò che ci viene raccontato assume la veste di Verità troppo rapidamente. Questo crea opinioni distorte, società civili orientate in modo fallace. Oggi più che mai occorre riaccendere in noi il senso critico. Mettere in discussione le cose, cercare di mediare tra le Verità che ci vengono offerte come uniche e incontrastabili. Oggi più che mai occorrono strumenti capaci di ricordarci che esistono argomenti e questioni importanti. Che dobbiamo separare da tutto il resto. Con questo spirito nasce NAUTILUS 3.0. La Verità ci muove, qualunque essa sia. MAURIZIO DECOLLANZ

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La Redazione di NAUTILUS

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NAUTILUS: cosa vuoi sapere oggi?

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Viaggia per il mondo: Nautilus Travel Magazine

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Prima Tappa: l’Egitto dei faraoni

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NAUTILUS DDD: dentro le notizie, ogni giorno

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NAUTILUS DDD: orientarsi nel futuro

15,16,17 NAUTILUS vs Revisionisti: Terza Parte 20,21 Retroingegneria: Prima Parte 22

Credits

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Un magazine tutto nuovo DAL

GIORNO

C

ALLA

NOTTE

OME CHIARISCE IL TITOLO, IL NOSTRO INTENTO E’ QUELLO DI REALIZZARE UN MAGAZINE TUTTO NUOVO, DIVERSO DAGLI ALTRI E DA QUANTO OFFERTO AL PUBBLICO FINO AD OGGI. GRAFICA E CONTENUTI SARANNO ESTREMAMENTE CURATI PER FAR SI’ CHE I NOSTRI LETTORI ENTRINO IN UNA ESPERIENZA DI LETTURA NUOVA E COINVOLGENTE. QUESTO SARA’ LO STILE DI NAUTILUS MAGAZINE 3.0, CHE AVRA’ CADENZA MENSILE PROPRIO PER PERMETTERCI DI REALIZZARE OGNI VOLTA UN NUMERO UNICO E DAVVERO ORIGINALE TANTO NELLA FORMA QUANTO NEI CONTENUTI. NAUTILUS MAGAZINE 3.0 MANTERRA‘ LO STILE DEL NOSTRO BLOG: NON AVRA’ PREGIUDIZIALI NEI RIGUARDI DI ALCUN ARGOMENTO, POICHE’ IN OGNI TEMA E IN OGNI ASPETTO DELLA REALTA’ PUO’ CELARSI UNA NOTIZIA UTILE PER CAPIRE E CONOSCERE IL MONDO CHE INTORNO A NOI CAMBIA OGNI GIORNO. E PER QUESTO NAUTILUS MAGAZINE 3.0 SPAZIERA’, POTREMMO DIRE, DAL GIORNO ALLA NOTTE. COSI‘ VOGLIAMO CONTINUARE. E COSI’ FAREMO.

LA REDAZIONE

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HOKUSAI “Il monte Fuji visto da kanagawa” o “L’onda”, dalla serie “Trentasei vedu te del Fuji” (1826-1833 ca.)

La tessera NAUTILUS PER CAPIRE E CONOSCERE INSIEME A VOI

Oggi è un giorno molto importante per NAUTILUS. Dopo essere nato e cresciuto come meglio non si poteva sperare il progetto è pronto per diventare grande. Crescere e maturare vuol dire anche darsi una struttura ben definita e porsi degli obiettivi. Il primo è quello di essere sempre più pronti nel cogliere le notizie principali del mondo che intorno a noi ogni giorno cambia. Per fare questo NAUTILUS non punta solo sulla cronaca o sull’opinione, ma soprattutto sull’indagine e sull’inchiesta. Sui contenuti originali da proporre al mondo del web, sempre più desideroso di capire e conoscere. Per questo motivo nasce oggi la tessera NAUTILUS, un “pass” che offre a tutti i vecchi e nuovi collaboratori di NAUTILUS Magazine la possibilità di diventare qualcosa di più. Una vera ed affiatata redazione. E dei veri reporter. Entrare a far parte della redazione offre molti vantaggi: oltre alla possibilità di rendere visibili i propri articoli sia su NAUTILUS Magazine che sul gruppo Facebook di NAUTILUS, sarà infatti possibile proporre le proprie videoinchieste per entrare a far parte del palinsesto di NAUTILUS Web Tv! E non è tutto, perché questo mese le sorprese non finiscono mai. Insieme a NAUTILUS Magazine 3.0 nasce infatti anche NAUTILUS DDD, uno strumento nuovo e versatile che grazie al portale DIPITY potrà permettervi di seguire l’evoluzione delle notizie più importanti di NAUTILUS giorno dopo giorno.

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La tessera NAUTILUS PER CAPIRE E CONOSCERE INSIEME A VOI

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Chi farà parte della Redazione di NAUTILUS? A poche settimane dal lancio della tessera NAUTILUS ci sono pervenute tantissime richieste di collaborazione. La cosa, ovviamente, ci ha inorgoglito e ci ha fatto anche comprendere come la direzione presa sia quella giusta. Ma cosa fare per entrare nella Redazione? Prima di tutto inviate i vostri dati (nome, cognome, città..) e la vostra foto. Specificate le aree tematiche per voi di maggior interesse, cosa fate nella vita, se realizzate dei video o delle collaborazioni legate ad altre iniziative e se siete specializzati in un dato settore che potrebbe essere d’aiuto al progetto NAUTILUS (molti di voi questo lo hanno già fatto). Questo è il primo passo. Poiché dobbiamo saggiare le vostre capacità, ognuno di voi dovrà scrivere un articolo originale e inviarlo all’indirizzo mail: “[email protected]” corredato di foto ed eventuali link rimandanti a video di corredo all’articolo. Le foto come i video possono essere vostri o “pescati” dalla rete. L’importante è che siano pertinenti. Chiaramente foto e video originali costituiranno un punto in più a vostro favore. I collaboratori che entreranno a far parte della redazione di NAUTILUS avranno il piccolo onere di realizzare almeno un articolo originale alla settimana. Di contro, i vantaggi di entrare nella Redazione sono (come abbiamo già visto) veramente tanti. La deadline è posticipata al 15 di dicembre!

N A U T I L U S COSA

VUOI

SAPERE

OGGI?

NAUTILUS si fa in quattro, anzi in sei. Dopo NAUTILUS Truth Magazine, Nautilus Web TV e il canale su You Tube, nascono altri tre flussi d’informazione puntuale, approfondita, originale. Nautilus Travelmagazine vi porterà in giro per il mondo attraverso i diari di viaggio di Maurizio Decollanz alla scoperta dell’Egitto dei Faraoni, le rovine della città maya di Copan, gli avventurosi mari dei Caraibi.. Nautilus Magazine 3.0 sarà l’appuntamento mensile di Nautilus. Gli approfondimenti dei temi più importanti del mese apparsi su Nautilus Truth Magazine, inchieste originali, fotoreportage e naturalmente i vostri commenti e gli interventi più interessanti apparsi sul gruppo facebook di Nautilus! E per finire, Nautilus DDD: l’altra grande novità del mondo di NAUTILUS. Un’opportunità unica per sfruttare al meglio le risorse offerte dalle nuove tecnologie in sinergia col mondo del web. Un archivio, una storia, una notizia il cui evolversi viene registrato e presentato giorno dopo giorno attraverso articoli, foto, contributi video..

Benvenuti nel mondo di NAUTILUS: Per capire e conoscere

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NAUTILUS Travelmagazine VI AGGIA PER IL M O N DO

Il mio viaggio attraverso le terre dell’antico Egitto, sulle orme dei Faraoni e alla scoperta della misteriosa via di Horus stava per volgere al termine. Nella mia mente tornavano a galla, come tessere di un intricato puzzle, tutte le immagini dei templi e dei monumenti visitati.

Tra i tanti pensieri riuscii a distinguerne uno in particolar modo, un proposito:

presto tornerò in questa terra..

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NAUTILUS Travelmagazine V I AGGI A P ER IL MO N DO

L A P R I M A TA P PA D I N A U T I L U S T R AV E L M A G A Z I N E , “ E G I T T O , S U L L E O R M E D E I FA R A O N I ” E ’ ONLINE, CON I PRIMI TRE CAPIT O L I D E L R E P O R TA G E , S U

PRIMA TAPPA

NAUTI LUS TRAVEL M A G A Z I N E

“EGITTO, SULLE ORME DEI FARAONI” ..Come in un romanzo dei nostri tempi, inizio il primo reportage che scrivo per NAUTILUSTRAVELMAGAZINE, dalla fine. Come accadeva un tempo con i vecchi VHS, occorre arrivare fino alla fine prima di riavvolgere il nastro e cominciare dal principio. Già, il Principio.. L’Egitto è al principio di molte cose, solida base della moderna civiltà umana. L’esplorazione delle sue terre assume la dimensione di un viaggio nel tempo, a ritroso nella nostra ancestrale memoria. Spesso, accade di avere la sensazione di ricordare qualcosa di dimenticato anziché conoscere per la prima volta. Non c’è niente di strano. Non c’è niente di male. E’ l’Egitto..

Maurizio Decollanz

Prossimamente:

CAYOS COCINO, IL MISTERO DEI GARIFUNA

N A U T I L U S T R AV E L M A G A Z I N E I NOSTRI VIAGGI NON SONO MAI PER CASO

Prossimamente:

L’ISOLA DI ROATAN E IL TESORO DEI PIRATI

S E G U I T E N A U T I L U S T R AV E L MAGAZINE PER I PROSSIMI CAPITOLI DEL VIAGGIO IN EGITTO E PER SCOPRIRE LE P R O S S I M E TA P P E : R O ATA N C O PA N R U I N A S C AY O S C O C I N O M A LTA AT E N E . .

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NAUTILUS DDD DENTRO LE NOTIZIE, OGNI GIORNO

Quante volte capita di perdere i contorni di una notizia col passare dei giorni e l’assommarsi di titoli ad effetto, smentite, articoli, video, editoriali, testimonianze? E ancora quante volte avremmo voluto avere la possibilita’ di poter rivalutare l’intera vicenda da una prospettiva nuova -a volte piu’ vicina, altre piu’ lontana- per poterne recuperare gli effettivi contorni e i principali protagonisti? Per questo, oggi Nasce Nautilus DDD: l’altra grande novità del mondo di NAUTILUS. Un’opportunità unica per sfruttare al meglio le risorse offerte dalle nuove tecnologie in sinergia col mondo del web. Un archivio, una storia, una notizia il cui evolversi viene registrato e presentato giorno dopo giorno attraverso articoli, foto, contributi video.. La possibilita’ di riappropriarvi delle notizie ripercorrendone i momenti salienti, le svolte, le affermazioni e le eventuali smentite. Ogni data, ogni personaggio, ogni contributo fissati su una timeline grazie alla quale sarete voi a poter decidere quale sia la prospettiva migliore per capire e conoscere. Questo mese Nautilus DDD affronta il caso dei lavoratori Nortel, dalla sua genesi fino agli ultimi sviluppi. Continuate a leggere Per capire come sfruttare al meglio le potenzialita’ della tecnologia web di DIPITY sfruttata da Nautilus DDD.

QUESTO MESE:

IL CASO NORTEL INGEGNERI IN LOTTA

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NAUTILUS DDD DENTRO LE NOTIZIE, OGNI GIORNO

Come funziona Nautilus DDD? E’ molto semplice. Seguendo i links proposti qui, su Nautilus Magazine 3.0, o su una qualunque delle testate di NAUTILUS potrete accedere alla schermata principale di Nautilus DDD. Essendo appena nato, Nautilus DDD avra’ nella schermata principale (quella inerente la sua storia) solo due eventi: “l’attestato di nascita” e il caso Nortel, che rappresenta il primo vero Topic (argomento) di Nautilus DDD. Per accedere al topic del caso Nortel avete due strade: cliccare sull’evento corrispondente presente nella timeline e seguire il link o scorrere verso il basso la pagina principale per arrivare alla sezione topic di Nautilus DDD e accedere cosi’ alla timeline riguardante il caso Nortel.

Cos’e’ la Timeline? E’ una delle quattro possibili visualizzazioni per esaminare i contributi scritti, fotografici, video e audio che realizzano il Topic. Una linea temporale che potrete scorrere con il vostro mouse trascinando la finestra a destra o a sinistra, verso il passato piu’ remoto o quello piu’ prossimo all’oggi, in maniera semplice e veloce.Sulla timeline sono presenti vari eventi sottoforma di segnalibri: per consultarli basta un click! Gli elementi che compongono la finestra

della timeline sono: A: il titolo, B: la descrizione del topic (link), C: lo Zoom Temporale, col quale rendere la visione degli eventi piu’ puntuale o piu’ “totale“ a vostro piacimento, visualizzando la linea temporale su scala di anni, mesi, giorni, ore o minuti. D: la barra Datario, che visualizza le date degli eventi E: il cursore per scorrere la Timeline

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Gli eventi che realizzano il topic si dividono in: F: eventi scritti G: eventi con immagini (link) H: eventi video A seconda delle impostazioni dello Zoom Temporale (C), alcuni eventi non risultano immediatamente visibili ma compaiono comunque nella timeline sottoforma di piccoli + (I): per visualizzarli modificate le impostazioni dello Zoom (C) o cliccate direttamente sopra di essi. Da notare che gli eventi video e con immagini possono avere anche contributi scritti. L’ultimo elemento (L) vi dara’ la possibilita’ di condividere i contenuti del topic su Facebook, Twitter, MSN spaces.. Oltre che con la modalita’ timeline avrete la possibilita’ di visualizzare i contenuti di Nautilus DDD anche sottoforma di Flipbook (libro virtuale), List (rappresentazione scritta della

timeline) e Map (che offre la possibilita’ di visionare su una cartina i luoghi degli eventi). NAUTILUS DDD: DENTRO LE NOTIZIE, OGNI GIORNO

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NAUTILUS vs Revisionisti T

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A cura di Mattia Paolinelli Dopo la Prima e la Seconda Parte delle 66 Controrisposte al Pamphlet dei Revisionisti, pubblicate su Nautilus Truth Magazine, vi proponiamo ora la Terza Parte. Domanda n. 13: 13) Qual’è la nazione che cominciò ad effettuare, durante la Seconda Guerra Mondiale, bombardamenti massicci sulla popolazione civile?

A DESTRA Il cancello d’entrata ad Auschwitz, con la famigerata scritta “Arbeit macht frei”, “Il lavoro rende liberi” S O T T O L’entrata dei convogli ferroviari ad Auschwitz

REVISIONISTI - La Gran Bretagna, l’11 maggio 1940. NAUTILUS/PAOLINELLI - Certo, e chi fu a realizzare il primo bombardamento indiscriminato su di una città? I nazisti nel 1937(!). La cittadina spagnola di Guernica fu rasa al suolo dagli stukas tedeschi della legione condor nell’ambito della guerra di Spagna per appoggiare il colpo di stato del futuro dittatore spagnolo Francisco Franco. Qualcuno ricorda Picasso? Domanda n. 14: 14) Quante camere a gas, per sterminare persone, esistevano ad Auschwitz? REVISIONISTI - Nessuna. Continua a pag. 17

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A SINISTRA In questa foto, il dottor Mengele (il secondo da sinisitra) ad Auschwitz

S O T T O Una catasta di montature di occhiali appartenenti ai prigionieri di Auschwitz

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..nei campi di concentramento non moriva piú l’individuo, ma l’esemplare, il morire deve attaccarsi anche a quelli sfuggiti a tale misura. Il genocidio è l’integrazione assoluta che si prepara ovunque, dove uomini vengono omogeneizzati, “scafati” – come si dice in gergo militare – finché li si estirpa letteralmente, deviazioni dal concetto della loro completa nullità. Auschwitz conferma la norma filosofica della pura identità come morte. Theodor Wiesengrund Adorno da “Dialettica Negativa”, 1966

Continua da pag. 15 NAUTILUS/PAOLINELLI - Certo.. Complimenti per questa risposta pregna di testimonianze, di considerazioni, motivazioni.. C’erano cinque installazioni “Krema”, spazi cioé dedicati alle camere a gas e fornaci per cremare le vittime. Il primo di questi spazi fu convertito in Krema rispetto al suo utilizzo originale, gli altri quattro furono progettati fin dall’inizio come spazi per ospitare le camere a gas Altre due installazioni per lo sterminio andarono ad implementare questo già imponente apparato: il Bunker I conosciuto anche come “la piccola casa rossa” e il Bunker II o “la piccola casa bianca”. Per maggiore completezza bisogna dire che la prima gasazione si tenne nel Block 11 di Auschwitz.. Domanda n. 15: 15) Quanti ebrei c’erano, prima della guerra, nei territori che poi furono occupati dai tedeschi? REVISIONISTI - Meno di 4 milioni.” NAUTILUS/PAOLINELLI - Strano, veramente molto strano.. Da dove viene fuori una stima del genere? Non si era detto al punto 1 (vedi Prima Parte) che non ci sono “stime demografiche” né “dati precisi”? Mah.. Lasciamoli alle loro riflessioni sul come sia possibile trarre stime demografiche dove si è affermato che non ce ne possono essere

e realizziamo insieme la natura di una vera risposta: Circa tre milioni in Polonia, un milione in

Ungheria, più di un milione nell’area Russa occupata dai nazisti alla fine del 1941 e molti altri in tutta Europa. Riferendoci alle stime fornite dagli stessi Nazisti nell’ambito del Protocollo di Wannsee (cito: “..approssimativamente 11 milioni di ebrei saranno coinvolti nella soluzione finale della questione ebraica europea”, facendo forse così intendere anche ad una futura soluzione finale della questione ebraica extraeuropea..), nell’Europa occupata dai nazisti giunti al 1942 erano presenti 11 milioni di ebrei.. Domanda n. 16:

REVISIONISTI - Dopo la guerra, gli ebrei europei si trovavano ancora in Europa – eccetto forse 300.00 di loro che erano morti in diversi modi durante la guerra – e quelli che erano emigrati in Israele (Palestina), negli Stati Uniti, in Argentina, in Canada etc. La maggior parte degli ebrei avevano lasciato l’Europa dopo e non durante la guerra. Ciò non impedisce che li si includa nel presunto “Olocausto”. NAUTILUS/PAOLINELLI - Complimenti in particolare per la seguente affermazione: “eccetto forse 300.000 di loro che erano morti in diversi modi durante la guerra” Potevano aggiungere che quei “forse 300.000” erano morti scivolando su bucce di banana già che c’erano.. Quello che viene detto è ridicolo: a parte il fatto che molti ebrei giunsero in questi paesi prima della seconda guerra mondiale, ci sono da considerare poi le cifre: in Palestina c’erano 370.000 ebrei nel 1936 e 590.000 nel 1947. In America (non i soli Stati Uniti, ma in tutto il continente americano) 5.54 milioni nel 1939 e circa sei milioni oggi. Quindi dove sono andati a finire i sei milioni di ebrei europei mancanti?

F I N E

T E R Z A

P A R T E

16) Se gli ebrei europei non sono stati sterminati dai nazisti, che ne è stato di loro?

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Retroingegneria P

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Dalle antiche leggende alle nuove frontiere della scienza: indagine sui prodotti della retroingegneria di Ines Curzio Bob Lazar è uno dei più controversi personaggi del panorama scientifico internazionale. Smentito e confermato più volte, il suo racconto sembra uscito da un libro di fantascienza. Imprenditore statunitense e fisico, nato nel 1957, Lazar dichiarò di aver lavorato presso l’area S-4 del Nevada Test Site (vicino all’Area 51) sotto speciale richiesta di Edward Teller. Bob Lazar sostiene tutt’oggi che la CIA avrebbe cancellato la sua identità quando iniziò a lavorare nell’area 51 e che la sua casa sarebbe stata oggetto di continue perquisizioni. Bob Lazar saltò alla ribalta dei giornali quando il 25 Luglio 1990 rilasciò un’intervista televisiva al giornalista George Knapp di Las Vegas. In questa sua intervista, Lazar descrive in dettaglio le strutture dei dischi volanti e dice che questi “aeromobili”, estremamente veloci e potenti, si sostengono grazie a tre specie di “marmitte pieghevoli” che permetterebbero di scegliere le direzioni di volo. I cosiddetti UFO da lui studiati nell’area S-4, non sarebbero stati costruiti da umani, in quanto la cabina di pilo-

taggio era a dimensione di bambino; inoltre i velivoli non avrebbero presentato punti di saldature, come se fossero stati interamente formati da un unico blocco e per di più di un materiale sconosciuto sulla terra. Per capire meglio il discorso tecnico che affronteremo, leggiamo di seguito alcuni passi salienti dell’intervista: (…) G. K. - domanda: Ce ne può descrivere l’interno? Lazar: E’ molto semplice, c’è un solo colore dominante: è un grigio feltro, anche l’esterno è dello stesso colore, non ci sono scivoli. All’interno tutte le attrezzature hanno una forma

arrotondata, anche i sedili e gli alloggiamenti per gli amplificatori, è come se fossero stati fusi nella cera e poi modellati con queste forme curvilinee, incluse le giunture tra le pareti ed il pavimento. L’interno è essenziale, molto arioso: l’uso dello spazio non sembra per

niente funzionale. Ci sono tre ponti: quello più basso ospita gli amplificatori montati su basi mobili. Su quello di mezzo, da dove si accede alla nave, ci sono i sedili e poi c’è il ponte superiore, con una sezione limitata a cui non avevo accesso, non so cosa ci fosse. Domanda: Per lei il velivolo era alieno? Lazar: Assolutamente sì, alieno. Prima di tutto, lo scopo del progetto era di analizzarlo; se si fosse trattato di un apparecchio degli Stati Uniti non avremmo perso tempo a capire come era costruito. In secondo luogo per le dimensioni delle attrezzature interne, dalle dimensioni dei sedili e per i materiali utilizzati, a noi totalmente estranei, e poi per il carburante: l’elemento 115, che è virtualmente inesistente. Ho sommato queste informazioni a quelle che mi erano state precedente fornite, in cui si affermava chiaramente che si trattava di un veicolo extraterrestre.

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Retroingegneria P

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Domanda: Le hanno detto come funzionava il sistema di propulsione? Lazar: Faceva parte del mio lavoro d’ingegneria inversa, cioè capire il sistema di propulsione; avevano già fatto qualche progresso, ma non so esattamente da quanto tempo il velivolo si trovasse lì, se lo stessero esaminando da uno o dieci anni, comunque con scarsi progressi. Il sistema è fisicamente impressionante: è composto da due parti, dagli amplificatori di gravità e dal reattore che fornisce energia, il

reattore funziona ad annichilazione completa alimentato da antimateria. L’annichilazione completa è praticamente la reazione nucleare più efficace fra le tre ovvero: fissione, fusione ed annichilazione. Utilizza un elemento super-

pesante, l’elemento 115, cioè questa sarebbe la sua collocazione nella tabella periodica, ma sulla Terra non è stato ancora sintetizzato. (n.d.r. Ricordiamo che l’intervista risale al 1990. Oggi si è molto più vicini alla sintesi di questo elemento). A mio avviso, su alcuni sistemi stellari questa sintesi avviene spontaneamente. Questo elemento viene bombardato in un acceleratore dalle dimensioni estremamente ridotte. L’elemento che viene bombardato subisce una scissione spontanea e produce particelle di antimateria. Queste, grazie ad un dispositivo termoelettrico efficace al 100% reagiscono con la materia gassosa e vengono trasformate in elettricità. (…) L’incredibile quantità d’energia che viene generata dal sistema, alimenta gli amplificatori e come prodotto collaterale del bombardamento dell’elemento 115, si genera un fenomeno interessantissimo, cioè una particolare onda detta “gravitazionale A”: tale onda viaggia in modo molto simile alle microonde. Viene applicata agli amplificatori gravitazionali e per mezzo della corrente elettrica generata dal reattore, viene amplificata e focalizzata. Il segnale così amplificato viene reso leggermente “afasico” e grazie a questo è possibile attirare o respingere qualsiasi corpo gravitazionale. Il velivolo è in grado di decollare anche utilizzando un solo amplificatore. Questa nave in particolare era dotata di tre amplificatori: (…) per viaggiare nello spazio la nave ruota su di un lato, focalizza i tre amplificatori su di un punto situato ad enorme distanza, poi il reattore e gli

amplificatori vengono portati a massima potenza e praticamente “attirano” il tessuto stesso dello spazio, distorcono lo “spazio-tempo” e lo attirano verso la nave che così è in grado di coprire enormi distanze in un lasso di tempo praticamente nullo.(…) Domanda: E voi siete mai riusciti a farne volare uno? Lazar: Sono stati fatti molti collaudi, ma non al di fuori dell’atmosfera, voli brevi e a bassa quota. Del resto hanno un oggetto dal valore inestimabile e non intendono distruggerlo con rischi inutili o a causa del campo gravitazionale terrestre o volando a quote troppo elevate, ma ho assistito ad alcune prove al di fuori della recinzione di sicurezza ed in un’occasione ho visto tutto, ma a non più di trenta metri dal velivolo. Domanda: L’oggetto come manovrava in volo? Lazar: era molto silenzioso, si alzava generando un debole sibilo, la superficie inferiore emanava una luce azzurra, probabilmente dovuta all’altissimo voltaggio generato. Dopo un po’, man mano che aumentava di quota, la luce scompariva. Sembrava che galleggiasse dolcemente nell’aria, per poi appoggiarsi al suolo, il tutto in modo assolutamente tranquillo e quasi totalmente silenzioso. F I N E

P R I M A

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NAUTILUS MAGAZINE 3.0

Capitano: Maurizio Decollanz Nostromo: Mattia Paolinelli Hanno collaborato: Fabrizio De Donno Fabio Storino Sabrina Pasqualetto Ines Curzio Ideazione e realizzazione grafica a cura di: Mattia Paolinelli

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