Corso di Laurea Specialistica in Biotecnologie Mediche Anno Accademico 2006/2007
Classificazione
… fermentazione Vino (11-13 %v) Birra (4-8 %v) … miscelazione liquori (15-40 %v)
… distillazione acquaviti (40-60 %v)
Gli italiani e l’alcol…
Gli italiani e l’alcol… La percezione del rischio…
Gli italiani e l’alcol…
…socialità…
Gli italiani e l’alcol…
Gli italiani e l’alcol…
Cos’è il grado alcolico ?
Il grado alcolico o il % vol. ml di alcol contenuti in 100 ml di bevanda alcolica
Cos‘è l‘unità alcolica?
1 U.A. = 12 gr etanolo = 1 bicchiere standard 125 ml vino = 330ml birra = 40ml superalcolico
Metabolismo dell’alcol …
1. Assorbimento… Stomaco
20 %
Duodeno e digiuno 80%
Metabolismo dell’alcol …
2. Distribuzione …
il picco alcolemico
Metabolismo dell’alcol … … il picco alcolemico
… dopo assunzione di 1 dose di vino A: digiuno E: 6h dopo il pasto D: 4h dopo il pasto
B: durante il pasto C: 2h dopo il pasto
Metabolismo dell’alcol … … il picco alcolemico
… dopo assunzione frazionata di vino A: digiuno, 3 dosi C: digiuno, 6 dosi
B: durante il pasto, 3 dosi D: durante il pasto 6 dosi
3.Ossidazione dell’etanolo nel fegato…
> 80 %
Metabolismo dell’alcol … 3.Ossidazione dell’etanolo…
3.Ossidazione dell’etanolo nel fegato…
> 80 %
3.Ossidazione dell’etanolo nel fegato…
> 80 %
Fattori che modificano il metabolismo e la velocità di eliminazione dell’etanolo
Esiste una variabilità di 3-4 volte nella velocità di eliminazione dell’etanolo da parte degli esseri umani, a causa di fattori genetici e ambientali, quali sesso, età, razza, alimentazione, ritmi biologici, esercizio fisico, alcolismo, farmaci.
Genetica del metabolismo dell’etanolo Gli studi sui polimorfismi genetici dell’alcol-deidrogenasi (ADH) e dell’acetaldeide-deidrogenasi (ALDH) sembrano al momento avere fornito i risultati più attendibili, ancorché non definitivi. La possibilità di identificare i diversi fattori che contribuiscono all’insorgenza dei disturbi alcol-correlati, potrebbe portare in futuro ad identificare diversi sottotipi di alcolismo, con un’eventuale classificazione basata su fattori più oggettivi (es: presenza o assenza di una mutazione specifica) che osservazionali (come nella distinzione che attualmente esiste).
ALCOL-DEIDROGENASI L’enzima è rappresentato da una proteina dimerica, le cui subunità sono codificate da una famiglia di geni localizzata sul cromosoma 4. Esistono diverse classi di ADH suddivise in base alle due subunità che costituiscono l’enzima. Il genotipo ADH*2 è presente nel 10-20% delle popolazioni nordeuropee, mentre è rappresentato nel 90% delle popolazioni orientali. Questo enzima è caratterizzato da elevata Vmax, quindi ha una elevata efficienza catalitica nel trasformare l’alcol in acetaldeide, probabile fattore patogenetico dell’aumentato rischio di pancreatite cronica e di carcinoma esofageo.
Aldeide deidrogenasi L’enzima catalizza la reazione che determina la formazione di acido acetico dall’acetaldeide. In natura esistono diversi isoenzimi, codificati da diversi geni, che differiscono tra loro per mobilità elettroforetica, proprietà cinetiche e localizzazione cellulare e tessutale. Per quanto riguarda l’enzima umano, esistono 9 diverse famiglie (ALDH 1-9) rappresentate a loro volta da diversi isoenzini. La famiglia coinvolta geneticamente nell’alcolismo sembra essere la ALDH2, che è presente nell’uomo con 4 diverse varianti alleliche. La variante 2 è presente nel 50% delle popolazioni asiatiche ed è caratterizzata da una bassa attività catalitica (bassa affinità per il substrato). Avendo una bassa attività catalitica, determinerebbe infatti l’accumulo di acetaldeide con rapida comparsa di effetti spiacevoli come arrossamenti e vampate al volto e tachicardia, tali quindi da scoraggiare l’ulteriore assunzione di etanolo.
Alcol e …. guida
1 U.A.
0,2 g/l
Alcol e …. guida
Alcol e …. guida
Etilometro….
Etilometro….
Etilometro….
Alcol e …. guida
Alcol e …. guida
Questionari….
Questionari….
M.A.L.T 1 e 2
È vero che …?
È vero che …?
È vero che …?
Consumo di vino e mortalità per cardiopatia ischemica
Il paradosso francese…
MHC classe I
MHC classe II
Riconoscimento dell’antigene…
TCR
T Cell Receptor
Tolleranza centrale
Immunità cellulo-mediata