Composta nel 1899, la prima lirica dell’Alcyone s’ispira simultaneamente al misticismo del Cantico delle creature di san Francesco e a quella ‘sensualità sentimentale’ che potrebbe definirsi il carattere inconfondibile di D’Annunzio. La poesia La sera fiesolana, la prima di Alcyone ad essere stata composta Le Laudi di Gabriele D’Annunzio sono cinque raccolte poetiche che devono il nome alle stelle della costellazione delle Pleiadi (Maia, Elettra, Alcyone, Merope, Asterope). Nell’Alcyone, la terza raccolta, in particolare, D’Annunzio descrive il sogno di un’estate, di un’ideale vacanza estiva dai colli fiesolani alle coste tirreniche, dalle piogge di fine primavera ai paesaggi autunnali di settembre. In questa raccolta, si esplica pienamente il cosiddetto “panismo dannunziano”: l’uomo si trasforma in un elemento della natura e la natura stessa si umanizza. Nella natura tutto è divino: non c’è più distinzione tra il soggetto e l’oggetto, tra l’uomo che osserva e ciò che osserva.
Leggendo l’opera si percepisce la presenzadi due figure: una maschile e una femminile, l’amante del poeta,a di cui D’Annunzio si rivolge durante tutta la poesia.Le strofe sono separate da 3 versi,i quali iniziano a tutti con la frase laudata si, queste parole sono tratte dal cantico delle creature di San Francesco,a cui tutta la poesia è ispirata.Possiamo notare analogie e differenze tra le 2 opere: Francesco,in chiave cristiana, esaltava l’unità ttra di Dio e le sue creature, D’Annunzio,laico,quella tra la natura e i suoi elementi.
Forma metrica Tre strofe di quattordici versi endecasillabi, novenari, settenari e quinari, senza schema fisso, intervallate da riprese di tre versi, detti “laude” (un endecasillabo, un ipermetro e un quinario). Parole in rima: “sera-annera”; “foglie-coglie”; “lenta-inargenta”; “spoglie-soglie”; “velo-gelo”; “giace-pacetace”; “bruiva-fuggitiva”; “sera-primavera”; “viti-diti”; “perde-verde”; “ancora-trascolora”; “olivi-clivi”; “sorridenti-aulenti”; “fonti-monti-orizzonti”; “segreto-divieto”; “dire-desire”; “belle-novelle-stelle”; “pareamare-palpitare”; “forte-morte”
La sera è il momento della fusione panica con la natura e rappresenta l’attesa del rapporto d’amore con la propria donna: dopo la sera ci sarà una notte d’amore, ma il poeta preferisce descriverne l’attesa, attraverso procedimenti irrazionali, in particolare la sinestesia e l’analogia. Vuole evocare più che descrivere razionalmente le scene. Si tratta di una sera di giugno dopo la pioggia al crepuscolo, un momento di passaggio e di metamorfosi, fatto di trasformazioni quasi impercettibili, un momento carico di attesa e di suggestione. Come la sera ‘muore’ spegnendosi lentamente nella notte (v.49), così la primavera muore trascolorando nell’estate.
In tutta la poesia, D’Annunzio si rivolge ad un “tu” indeterminato, una figura femminile di cui non viene esplicitato il nome, ma ogni strofa costituisce sostanzialmente un nucleo a sé stante. A fungere da collegamento stanno i tre ritornelli in cui è lodata la sera, che assume sembianze umane, di una donna amata, celebrata per il viso perlaceo, le vesti profumate e la cintura indossata
Nella prima strofa, originariamente intitolata Natività della luna, il tema centrale è il sorgere della luna Nella seconda strofa, originariamente intitolata La pioggia estiva, si presta ancora più attenzione al suono delle parole, che sono scelte innanzitutto per la loro musicalità e per la trama fonica che formano. Di nuovo, si insiste sull’idea dell’acqua e su momenti ambigui di passaggio, in particolare tra la primavera e l’estate, Nella terza strofa, dal titolo originario L’immagine delle colline, giunge al massimo l’esaltazione irrazionale dell’innamoramento: si crea una dimensione favolosa in cui le parole servono non a denotare ma ad evocare. Si giunge ad una sensualità panica, ad una forza erotica che pervade la natura e di cui anche l’uomo partecipa: nell’atmosfera magica e misteriosa dei “reami d’amor”, persino le colline si trasformano in sensualissime labbra.
https://www.fareletteratura.it/2013/01/09/analisi-del-testo-e-parafrasi-la-sera-fiesolana-dannunzio/ http://www.treccani.it/magazine/strumenti/una_poesia_al_giorno/04_03_DAnnunzio_Gabriele.html https://www.skuola.net/appunti-italiano/gabriele-dannunzio/la-sera-fiesolana.html