La montagna dentro di me Passo lento, altro passo lento. Un piccolo salto fino all'altro sasso. Un occhio sul sentiero e l'altro laggiù verso il fondovalle. Una boccata d'aria freschissima e il primo raggio di sole a risvegliare le farfalle. Camminavo sul fianco di una montagna dai tratti dolci e accoglienti. Salivo e salivo, lentamente, quasi la gravità non fosse la stessa quassù. Salendo, scendevo nelle mie profondità. Un alpe in lontananza: nessuno in vista. Spettacolare paesaggio da non dimenticare. Breve pausa per le mie gambe; il tempo di un'inquadratura. Piccolo spuntino e un sorso d'acqua purissima. Gioia per il mio corpo. Macchina fotografica nel sacco, sacco in spalla. Il cammino continua. La meta: la vetta. Il percorso: un inchino. Piccoli uccelli lassù, tantissimi, tra le bianche nuvole del cielo. Arrivo ormai tra le cascine disabitate. Erba secca tutt'attorno: i semi dorati sono ormai pronti a cadere. Una figura femminile appare laggiù e un cane. Vengono verso di me. Ci incrociamo: un saluto, un sorriso. Poi spariscono. La strada avanza e s'intravvede ormai la vetta. Il sentiero si fa ripido, il respiro pesante e profondo, le gambe leggermente indurite. Eppure continuo gioioso. Le piante si fanno rare, per lasciar spazio all'erba, ai fiori e agli insetti. E alle rocce.
(10 luglio 2007)
Ivan Sasu
Sempre più stanco, ma la vetta è ormai vicina. L'entusiasmo mi fa accelerare il passo. Quasi corro: “cosa mai ci sarà dall'altra parte?” Un passo, un altro passo. Forza! Ci siamo! Nuovi orizzonti appaiono di fronte a me. Un passo, forza ancora un passo. Caldo, sete, fame, stanchezza. Ma ancora il corpo risponde lucidamente. Ed ecco che ci siamo!! Il cuore mi salta fuori dal petto. Giro di 360°. Immenso sorriso. Di là il lago, paesini e immense foreste. Dall'altra parte vette ancora più alte. Laggiù un fiume e una valle bellissima. Montagne dappertutto. Un cielo stupendo. Un mondo sopra a un altro mondo. Oh che bello tutto questo! Che pace infinita quassù! È il tempo di un dolce frutto, di un sorso d'acqua freschissima e di un po' di tabacco. Gli uccelli erano dei balestrucci. Da qui li posso vedere bene. Centinaia e centinaia di balestrucci, dappertutto intorno a me. Mai vista cosa simile. A caccia d'insetti, volano pazzi nel cielo. Uno di qua, uno di là, mi passano a tratti vicinissimo! Rumore del vento sulle loro ali, canti di libertà. Una farfalla viene a farmi visita. Il mio sudore è ora diventato il suo nutrimento. “Ciao bella farfalla, che piacere incontrarti!” Battito d'ali, poi se ne va. È mezzogiorno, il sole caldissimo. È ora di ripartire. Un'altro respiro d'infinito.