Anno II – N.6
Giornalino dei Lavoratori della ferrari – coordinato dalla RSU-Fiom-ferrari
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(R)accordo sindacale alla ferrari, con un confronto che tiene insieme provvedimenti anti-crisi valorizzando però le esigenze immediate e le aspettative dei lavoratori. L’ipotesi di accordo del 22/6 tra FimFiom-Uilm e azienda apre la strada, dopo 4 incontri in confindustria, alla possibilità di pensare al contratto facendo i conti anche col momento di crisi. La RSU della ferrari con le organizzazioni sindacali territoriali ha detto no a logiche di scambio tra consolidato del premio di risultato di Giugno, il rinnovo del contratto e tutto il resto in ballo. Resistere al tavolo fino all’ultimo ci ha dato ragione. L’azienda ha ceduto. Ha ridimensionato le proprie assurde pretese di controllare la contrattazione aziendale, le ferie e permessi dei lavoratori, rinnovare di un solo mese il contratto dei precari, legare infine queste pretese all’erogazione del nostro consolidato del PDR del vecchio contratto. Invece, sono state tracciate linee per nuovi tavoli di confronto sulla qualità che potranno contribuire all’impostazione di nuovi spazi negoziali: Il nuovo contratto aziendale per i lavoratori della ferrari sarà discusso così. Nell’ipotesi di accordo, approvata dai lavoratori in assemblea, c’è, inoltre, una corrispondenza tra la richiesta dell’azienda di fermarsi per 4 settimane ad Agosto (si rientra il 31) e l’esigenza dei precari di un rinnovo contrattuale fino al 30 di Settembre. L’erogazione del consolidato del premio avverrà il primo Luglio. Una formula inedita ma che soddisfa i lavoratori. Previsti anche incontri in cui ripercorrere e/o tracciare nuovi percorsi congiunti per garantire salario e occupazione ai lavoratori negli eventuali e probabili momenti difficili dell’autunno. L’uscita di produzione della F430, le difficoltà della california, il ritardo di nuovi modelli, le scelte aziendali di esternalizzare molte lavorazioni, la crisi mondiale e la caduta a picco delle forniture maserati ci dicono come sta la ferrari oggi. Ora tocca ai lavoratori rivendicare insieme la tutela dell’ occupazione, diritti e salario in fiat-ferrari.
GIUGNO ‘09
Un vestito buono per tutti noi La partecipazione di Impiegati ed Operai della ferrari al finanziamento del giornalino è cresciuta mese dopo mese. Partecipazione che ci ha permesso di lavorare, che ci ha stimolato a migliorare. Partecipazione che oggi ci permette di mettere da parte le fotocopie e di stampare SU LA TESTA in tipografia. Un nuovo formato, speriamo più gradevole, senza manovre strane o compromessi. Soltanto solidarietà ed impegno da parte di tutti. Di chi scrive e di chi finanzia. Abbiamo raggiunto un nuovo obbiettivo anche sulla tiratura complessiva: 2000 copie. Un vero e proprio record se pensiamo che siamo partiti con 600 copie! Nel 2007 la RSU-Fiom-ferrari rinunciò ai finanziamenti della Fiom Provinciale per il giornalino Fiom-Informa per avviare un’ esperienza difficile e stimolante con alcuni lavoratori che costituiscono l’attuale redazione del giornalino. Per l’occasione scrivemmo che con quella nuova esperienza avevamo deciso di toglierci il vestito buono. Ora, lo abbiamo rimesso tutti assieme: impiegati, operai, precari, ditte esterne. Dipende da noi, solo da noi tutti continuare a indossarlo. Per farlo è necessario orgoglio, impegno, solidarietà, e soprattutto, non dimenticare mai da dove siamo partiti.
Verniciatura: uccellacci uccellini Che la verniciatura sia un luogo che attiri animali questo lo sappiamo, ne siamo a conoscenza. Ma che in verniciatura vengano attirati anche gli uccelli (PICCIONI), questo fino ad ora, lo ignoravano in molti. La prova della presenza di uccelli (piccioni)? Eccola: un giorno di fine Maggio, mentre il capo-area della verniciatura illustra a degli stupiti visitatori asiatici le meravigliose Immagine inedita di Piccio efficienze tecnologiche dell’area, ecco spuntare, all’improvviso e dal nulla un ospite volatile. E lassù, che svolazza indifferente e soddisfatto tra la bellezza degli impianti, tra le scocche da verniciare o già verniciate. Uno splendido esemplare di piccione plana libero nel capannone! L’ospite straniero chiede ad alta voce : ma quello chi è? Il capo-area urlando comanda ai suoi: PRENDETE QUELL’UCCELLO!!! Alcuni subito si muovono nella speranza di accumulare qualche punto per gran prix. Ma in realtà nessuno vuole beccare l’uccello. I lavoratori della verniciatura sono affezionati a Piccio (nomignolo dato all’animale dai lavoratori), è considerato uno del reparto, uno spirito libero che per necessità o per volontà spesso lascia il segno del suo passaggio sulle scocche appena verniciate. C’è anche un nido in verniciatura dove Piccio si prepara a generare la sua prole, ma nessuno svela il posto. L’uccello è un portafortuna, un segno che distingue la verniciatura dagli altri reparti. I lavoratori e le lavoratrici della verniciatura ci tengono al proprio uccello. Finizione: alla conquista della terra perduta… Ormai è trascorso un mese dall’instaurazione del doppio turno in Finizione, abbiamo visto passare tanta acqua sotto i ponti, dal repartino isolato e quasi dimenticato nelle lande estreme dell’immensa ferrari, è divenuto il nodo fondamentale dell’unico investimento aziendale del 2009….la California. Nel contempo mentre le altre centrali di potere arrancano, travolte dal tracollo maserati, la finizione è divenuta terra di conquista. Così come si immedesimasse nel generale Custer, il gran capo scese nel reparto per imporre la sua legge come nel Cavallo Pazzo in finizione territorio degli indiani. Ha trovato l’eroica opposizione di Cavallo Pazzo (Crazy Horse) sul muletto…che oramai da anni ha imposto il suo status quo, articolato secondo le sue disposizioni, sia in materia organizzativa sia in termini di orari lavorativi. Un autentico regime, nel quale dal 2003 al 2006 non era presente neanche la presenza sindacale! Adesso emergono tutte le contraddizioni, probabilmente è necessario ridiscutere i termini degli accordi dato che le ore di straordinario non sono state debellate, la tempistica degli avanzamenti di linea viene decisa in base alle “esigenze”, si calcola comunque che in media passino 45 vetture giornaliere invece delle 36 previste. Il volume delle maestranze logicamente è insufficiente e la produttività globale del reparto è in forte incremento. Nel contempo, si apprende paradossalmente che l’azienda non ha intenzione di erogare la quota PDR di giugno, esprimiamo forte sgomento e delusione, non è eresia definire che il livello salariale è sotto il limite di sopravvivenza, la crisi per i lavoratori ha radici ben più profonde! FIAT INCONTRA SINDACATI. Alla presenza del governo, il 18 Giugno la fiat incontra i sindacati a Roma per esporre il piano industriale. Unico fatto positivo è che la fiat finalmente ha risposto alla richiesta di incontro dei sindacati. Per il resto, non si è andati oltre un anno di visibilità: a Termini Imerese dal 2011 non si sa bene cosa accadrà, Pomigliano dovrebbe sopravvivere, le zone depresse saranno sostenute da contratti d’area. Soldi pubblici a sostegno dell’occupazione (precaria) dell’azienda più importante d’Italia. Nulla di nuovo sotto al sole. E nessuno si azzardi a dire che se è lo stato a finanziare, la proprietà diventi pubblica!
Tappezzeria, fonderia, montaggio F430
Tante voci che a seguito dell’accordo del 22/6 potranno tradursi finalmente in comunicazioni ufficiali per la RSU ed i lavoratori dalle aree carrozzeria (montaggio F430), fonderia e tappezzeria. In questi reparti si stanno verificando importanti trasformazioni, risultato di una visione strategica e produttiva di una ferrari che si preparava a grandi numeri e a forniture elevate per maserati. La crisi ha scompaginato il quadro aziendale. Fonderia: con la prossima uscita di produzione della F430, i telai delle vetture non saranno più prodotti a Maranello. Tenuto presente lo spaventoso calo della produzione maserati che non offre un’alternativa per ricollocare i lavoratori, dove saranno impiegati i dipendenti eccedenti addetti alla formatura motte, ai forni fusori, sterratura, branatura raddrizzatura? E quelli in eccedenza dovuti al calo maserati? Tappezzeria: con l’uscita di produzione della F430, questo reparto, in cui operano soprattutto donne, è destinato a scomparire quasi completamente. Le lavorazioni che oggi vengono effettuate dalle nostre colleghe verranno esternalizzate. Tenuto conto del calo produttivo della aree in cui si lavora anche su maserati, e tenuta presente la scarsità di modelli ferrari attualmente prodotti, dove saranno ricollocati i dipendenti eccedenti addetti alla tappezzeria? Linea di montaggio F430: ancora pochi mesi e avremo delle eccedenze di lavoratori a causa dell’uscita di produzione della F430. Tenuto conto del ritardo nello sviluppo dei nuovi modelli, dove saranno ricollocati i dipendenti eccedenti addetti al montaggio della F430? L’azienda non risponde, non fa un quadro completo della situazione, non anticipa come verrà affrontato l’autunno in tanti reparti. La verità che non ci vogliamo dire è che per la smania dei grandi numeri (soprattutto maserati), quest’azienda ha puntato tutto sull’assemblaggio veloce delle vetture, ha esternalizzato lavorazioni e professionalità importanti, ha innescato un meccanismo che ora si ritorce contro i lavoratori. Ci sono essenzialmente due metodi per affrontare questa situazione (ammesso che si voglia affrontare): 1) metodo dimagrante/clientelare Consiste nel licenziare chi è in esubero, salvando i soliti paraculati da un parente influente o da qualche sindacalista ammanicato. Il metodo non porta a nulla se non ad una lenta agonia dell’azienda. 2) metodo occupazione/qualità Consiste negli investimenti economici aziendali che puntano allo sviluppo e alla produzione della vettura ferrari del futuro a Maranello. Il metodo salva il prodotto e il posto di lavoro di centinaia di impiegati e operai.
Salute e Sicurezza Protezione obbligatoria delle vie respiratorie
Il divieto di utilizzo del telefono nei reparti non ha nulla a che vedere con la sicurezza dei lavoratori. Lo prova il fatto che i RLS non sono stati assolutamente consultati e che i capi area e i vari preposti non rispettano il divieto. La sicurezza è un pretesto per discriminare ed intimidire i lavoratori
LETTERA DI CONTESTAZIONE PER SCARSA CULTURA DEL LAVORO E DELLA SICUREZZA Al Direttore delle Risorse Umane Mario Mairano Al Responsabile Gestione Risorse Umane Simone Benigni Al Responsabile delle Relazioni col Personale Valter Olivieri Al RSPP Giuseppe Bigonzi A Nillo Zagni Al Responsabile Polo Veicolo Ernesto Alagia Al Responsabile Polo Motore Gianmaria Fulgenzi Nell’ultima settimana di maggio, presso l’area tecnologica di verniciatura una lavoratrice precaria, a seguito di un incidente sul lavoro e di accertamenti avvenuti fuori dall’azienda, viene accettata a lavorare sulle linee di verniciatura con una stecca che immobilizza il dito infortunato. Un fatto sconcertante di cui nessuno dei responsabili dell’area sembra accorgersi fino a che un delegato della RSU-Fiom-ferrari non solleva il problema. Nessuno sa nulla, nessuno ha responsabilità. La lavoratrice precaria per non creare un caso, il giorno successivo, ha tolto la stecca dal dito e ha lavorato fino a quando è andata a casa per un improvviso “mal di pancia”. Per questo gravissimo episodio avvenuto in verniciatura la RSU-FIOM-ferrari contesta formalmente la condotta della ferrari in merito alla cattiva gestione del personale in materia di tutela dei dipendenti: un lavoratore precario infortunato che lavora in linea è una vergogna per l’azienda! inoltre, ricordiamo all’azienda ai fini della recidiva! Da oltre due mesi i RLS della ferrari hanno richiesto all’Azienda il DVR (documento valutazione dei rischi) della la nuova carrozzeria, ma l’azienda non risponde Alcuni lavoratori in Scaglietti e a Maranello lavorano inginocchiati per la carenza di misure ergonomiche di alcune postazioni Alcuni lavoratori in fonderia hanno lavorato in condizioni di rischio incendio durante la sperimentazione di alcune resine L’utilizzo, nonostante gli ultimi accordi sindacali, di orari di lavoro straordinario in finizione L’utilizzo di orari e turni di lavoro spropositati in gestione sportiva Nonostante questo sbando assoluto in materia di Salute e Sicurezza ed in materia di comunicazione con i RLS, i capi area continuano a consegnare ai lavoratori lettere di contestazione assurde ed spesso ai limiti della fondatezza che colpiscono addetti che non rispetterebbero le norme sulla sicurezza o che commetterebbero errori durante lo svolgimento della mansione. Contestazioni che sembrano vere e proprie molestie. Mentre la ferrari fa propaganda sulla sicurezza si detraggono soldi dalla busta paga dei dipendenti attraverso contestazioni disciplinari assolutamente pretestuose e squalificanti per il nome dell’azienda e per la dignità di chi lavora (Per leggere la versione integrale www.formicheoperaie.blogspot.com)
del
comunicato
consultare
il
blog:
Ricordiamo ai lavoratori della ferrari che nell’incontro del 31-03-09, i RLS hanno richiesto all’azienda il DVR (documento valutazione dei rischi) della nuova carrozzeria/lastratura, quindi delle linee F149. A distanza di tre mesi il documento non viene ancora consegnato ai rappresentanti dei lavoratori. Part-time negato alla ferrari Come ci aspettavamo sono già tante le e-mail inviate alla RSU-Fiom-ferrari in solidarietà alla lavoratrice della fonderia a cui è stato inspiegabilmente negato il diritto a rinnovare il lavoro part-time. La condotta dell’azienda è inspiegabile perché da un lato nega un diritto riconosciuto per legge, e dall’altro ancora non concede un incontro alla RSU per fare un quadro generale dell’applicazione del parttime in azienda. La redazione di SU LA TESTA, visto l’interesse di molte lavoratrici e lavoratori, metterà in campo, in accordo con i delegati sindacali, delle iniziative volte a sensibilizzare maggiormente i dipendenti della ferrari sulle problematiche delle madri lavoratrici. In un paese con la natalità più bassa del mondo occidentale alcuni episodi, soprattutto in una grande azienda non trovano giustificazione
2007: LA LOTTA CHE RIPORTO’ LA FIAT-FERRARI AL TAVOLO DI TRATTATIVA Nella primavera del 2007 i motivi della vertenza erano chiari a aziendale della fiat e della ferrari. E non è poco! Insomma senza tutti i lavoratori della ferrari. Calendario ferie annuo e una memoria che rinnova ed approfondisce il passato non si superamento delle discriminazioni salariali tra ges e produzione. esiste, si galleggia. Un errore strategico che ha permesso una Non fu rappresentata una guerra tra poveri, ma una lotta giocata lenta e pericolosa mitizzazione dell’azienda da parte dei con tutte le armi possibili per piegare la fiat-ferrari. Blocco dei lavoratori, molti dei quali giovanissimi e alle prime esperienze di sabati comandati, qualche ora di sciopero infrasettimanale, lotta. Non esistono uomini e lavoratori che nascono moderati, assemblee, giornali, sostegno di tanti lavoratori della provincia, progressisti o rivoluzionari, ne esistono fabbriche con un DNA di megafoni, panini al prosciutto e picchetti dalle 3 e mezzo del questo tipo. Esiste il lavoro sindacale quotidiano, la strategia, una mattino. visione di società futura, un obiettivo da raggiungere mentre la I lavoratori della ferrari espressero coerenza, testardaggine, memoria rinnova nel presente un patto con chi ha cominciato a orgoglio. La fiat-ferrari che a Marzo aveva letteralmente chiuso credere nella possibilità del riscatto da parte dei lavoratori. In la porta in faccia alle rivendicazioni dei una azienda come la fiat-ferrari (e non dipendenti, tornò sui propri passi con un solo alla ferrari, e nel mondo del accordo controverso firmato il 31 di lavoro) se non c’è tutto questo perdi la maggio. Non fu un grande accordo. Le partita. La posta è alta, si tratta di segreterie sindacali avevano voglia di diritti, salario, convivenza civile nei chiudere, la gente lo capiva e reparti e nella società che si sgretolano. cominciava a sentir il peso della Ciò che è accaduto in questi giorni, vertenza. Alla fine, la stagione delle l’incertezza dell’erogazione premio lotte si concluse. Si firmò, e poi si consolidato, la richiesta aziendale di approvò in assemblea un accordo con il ferie e i permessi dei dipendenti sono movimento ancora in piedi, forte e anche conseguenze di una linea motivato, e questo fu un bene. Per sindacale che ha confuso la alcuni fu un buon accordo, per altri concertazione con il letargo sociale, e Maggio 2007: lavoratori in lotta contro le discriminazioni un’occasione persa. È stato sempre la forza dell’azienda per infallibilità. salariali davanti alle portinerie della fiat-ferrari così. Questo è un errore su cui le Se oggi dovessimo riflettere su cosa ha lasciato quell’esperienza organizzazioni sindacali devono riflettere, soprattutto prima di nei lavoratori della ferrari forse non potremmo rallegrarci. fare bilanci inopportuni e privi di approfondimento sulla L’azienda con la meritocrazia (premi individuali e puntualità coscienza sindacale dei lavoratori della ferrari. La coscienza non dell’erogazione del premio ges), lo spettacolo natalizio di si quantifica o si esprime solo con le tessere. Forse si riconosce pollicino verde e la repressione nei reparti ha sfaldato una parte molto di più dalla partecipazione dei lavoratori alle lotte o ai della coscienza critica dei lavoratori, manipolando, soprattutto, la presidi, come accadeva nel 2007, quando all’alba del primo memoria collettiva. sabato di sciopero vennero fotografati degli individui. Lavoratori La fiat-ferrari ha lavorato per rimuovere quegli elementi di della ferrari e di altre aziende solidali. Gli altri, gli uomini aggregazione che avevano fatto, per un periodo, dei dipendenti dell’apparato sindacale arrivarono con un po’ di ritardo, qualche ferrari un gruppo solidale, sindacalmente attento ed in crescita. sabato dopo. E furono i benvenuti. Sbagliarono la linea Del resto, il lavoro non è stato complicatissimo, anche perché, da sindacale ma sono ancora i benvenuti. Le sfide che ci attendono parte delle organizzazioni sindacali non si è fatto molto per in questo periodo sono importanti, vanno affrontate insieme. Lo alimentare l’idea che alla ferrari i lavoratori erano riusciti stiamo facendo,e nel migliore modo possibile. Il risultato della nell’impresa di fare innescare la retromarcia alla direzione trattativa del 22/6 ne è la prova. (Aureliano Buendìa)
Ges: Formula… tanto qualcosa faremo! Si fa un gran parlare da un periodo abbastanza lungo di questo nuovo regolamento imposto dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) che mette dei paletti sulla quantità dei cash che ogni team dovrà utilizzare per affrontare i GP per l’anno prossimo. I commenti che si sentono sono: “Ma così si toglierà sempre di più spettacolarità al mondo dello sport”, oppure: “è giusto, così i team piccoli avranno le stesse chances di competere con i team che si sono affermati in questa competizione”. La Scuderia ferrari si è detta subito indisponibile ad accettare il nuovo pacchetto di regole, tanto da organizzarsi con altri team nella famigerata FOTA, per alzare la voce contro patron Mosley. Insomma una specie di sindacato dei team che in lotta compatti (o quasi) mossi dallo stesso intento di lotta contro il padrone, cercano di scardinare, con varie mozioni e richiamo alla concertazione, la decisione del budget cap. La ferrari, quindi, ha effettuato una sorta di lotta, assimilabile ad uno sciopero, dove la casa costruttrice fa la parte del lavoratore e la FIA fa la parte dell’industriale. Questa lotta però è stata portata senza un coinvolgimento dei lavoratori: non c’è stato spiegato nei dettagli cosa prevede a livello occupazionale prendere parte al campionato di Formula 1 l’anno prossimo o se la ferrari scegliesse un campionato alternativo, un po’ come le scelte unilaterali che la fiat è abituata ad intraprendere, mettendo solo a conoscenza i lavoratori ed i loro rappresentanti delle sue scelte. Comunque, i team FOTA hanno deciso di percorrere una strada oscura di un nuovo campionato. Questa presa di posizione dell’azienda, come si può immaginare, sarà totalmente a carico dei lavoratori. Evidentemente la discussione può non appassionare il mondo esterno, che quando si mette davanti al televisore deve vedere le frecce rosse sfrecciare a 300 km/h, ma la questione è un po’ più preoccupante visto che gli 800 lavoratori circa che sono occupati in gestione sportiva non sanno quale sarà il loro futuro lavorativo, e non bastano i “TANTO QUALCOSA FAREMO” paventati da qualcuno che riusciranno a farci dimenticare che la situazione è una patata bollente. In questo contesto così ambiguo abbiamo richiamato più volte l’attenzione dei responsabili aziendali, chiedendogli su tavoli ufficiali un incontro per iniziare a costruire un cantiere (ovviamente metaforico) per la gestione sportiva. Abbiamo anche effettuato una richiesta scritta, per rafforzare e consolidare un discorso che per tutti i lavoratori è essenziale. A tutt’oggi l’azienda non ha risposto. I lavoratori devono imparare dalla ferrari il modo di effettuare la lotta di classe nei confronti del padrone, cercando di rispondere colpo su colpo e preparando una piattaforma alternativa, condivisa dagli stessi ed essere sempre pronti a lottare. Sull’ eventuale incontro tra sindacati e ges e per i commenti sugli sviluppi della crisi delle relazioni tra ferrari e FIA vi rimandiamo al prossimo numero (la Redazione 22/6/09).