DOMANDA E OFFERTA La domanda e l’offerta in economia sono i fattori fondamentali che determinano i prezzi. Secondo la teoria della domanda e dell'offerta, i prezzi di mercato dei beni e dei servizi vengono determinati dal rapporto tra domanda e offerta. Quando l'offerta eccede la domanda, i venditori devono ridurre i prezzi per stimolare le vendite, quando la domanda è superiore all'offerta, la concorrenza tra i compratori fa salire i prezzi. Nella teoria economica l'offerta è la quantità disponibile per la vendita o l'ammontare che i venditori vogliono vendere a un dato prezzo, e la domanda è l'ammontare che i compratori sono disposti ad acquistare a un dato prezzo. La teoria della domanda e dell'offerta tiene conto dell'influenza esercitata sui prezzi da fattori quali l'aumento o la diminuzione del costo di produzione. Altri fattori che influenzano indirettamente i prezzi sono i cambiamenti nelle abitudini di consumo e le pratiche restrittive di monopoli, trust e cartelli. Il meccanismo di determinazione dei prezzi attraverso la domanda e l'offerta opera soltanto nei sistemi economici in cui la concorrenza è sostanzialmente libera. PATTI LATERANENSI Nel 1848 rimane la suddivisione dell’Italia in Stati e lo statuto viene concesso solo allo Stato Sabaudo. Nel 1861 gli stati prima divisi,si uniscono e rimangono al di fuori Roma,Veneto;Friuli e Trentino,quest’ultimo sotto l’impero Asburgico. La capitale fu spostata a Firenze. Lo stato Pontificio che andava dalle Marche a Benevento e nascerà così un conflitto tra Stato e Chiesa. Lo Stato emanò le guarentigie,legge con la quale offriva al Papa gli stessi privilegi del re. La chiesa risponde con un’enciclica,Non espedit,nella quale il Papa invita i cattolici a non partecipare alla vita politica. Nel 1891 Papa Leone XIII emana un’ulteriore enciclica e propone la cooperazione tra imprenditori e classe operaia,perché si accorge che quest’ultima è in grande difficoltà ;ma il partito socialista propone lo scontro tra le classi. Si arrivò così ai Patti lateranensi,accordi stipulati l'11 febbraio 1929 per regolamentare le relazioni tra lo Stato italiano e la Santa Sede e porre così fine alla “questione romana”, che si era aperta nel 1870 con l'annessione dello Stato Pontificio al nuovo Regno d'Italia. Il concordato riconosceva il cattolicesimo religione di stato in Italia, inserì l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche,risarcì i tanti edifici confiscati,diede un finanziamento alla chiesa Cattolica,esentò dal pagamento delle tassa per i luoghi adibiti al culto ed infine ci fu il matrimonio concordatario,cioè riconosciuto sia dallo Stato che dalla Chiesa.