Distretto Economia Solidale Imperia

  • June 2020
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Destati Imperia: Distretto di Economia Solidale

A Kobe, in Giappone, nei primi anni '70, un gruppo di donne che desideravano cibo non contaminato da sostanze chimiche e che vedevano l'aumento sostanziale delle importazioni di prodotti alimentari dall'estero e la conseguente chiusura delle fattorie locali, diede impulso alla costituzione di una associazione che unisse ricercatori agrari, contadini e clienti per creare una distribuzione che dalle campagne rifornisse direttamente chi abitava in città. Questo movimento prese inizialmente il nome di Teikei, una parola che in giapponese significa pressapoco "il cibo che porta la faccia dell'agricoltore", ma il successo fu tale che in pochi anni l'iniziativa associò oltre 1.300 persone. Oggi questo movimento che ha preso il nome di JOAA (Japanese Organic Agricolture Association) rimane l'associazione per la vendita diretta fra le più estese nel mondo meritando anche l'ambìto premio nobel alternativo per l'ecologia. Ma non è rimasta la sola e unica organizzazione che crea un legame fra il cibo e la mano, o la faccia, del contadino che lo coltiva. Negli Stati Uniti una simile organizzazione si chiama CSA (Community Supported Agriculture) che ha come scopo di connettere gli agricoltori con i locali consumatori per sviluppare una economia locale e mantenere un senso di comunità. Facendo ciò incoraggia l'economia delle piccole e medie aziende agricole dove il lavoro manuale e l'esperienza prevale sull'investimento nelle macchine agricole e nel numero degli ettari. Il principio di attività di CSA è basato su una intensa partecipazione del cliente finale, che arriva a anticipare le spese di coltivazione per ricevere poi indietro una parte delle coltivazioni alla stagione di raccolta. Il contadino infatti redige un piano di coltivazione che

comprende un accurato rendiconto delle spese vive e del lavoro manuale richiesto: salari, costi di confezionamento e distribuzione, investimenti per semi e attrezzi, costi di affitto dei terreni, manutenzioni, ecc. Il costo totale è poi suddiviso per i clienti finali che si dividono il prodotto del raccolto. Spesso l'agricoltore si prende esso stesso il carico di passare ogni settimana a lasciare i suoi prodotti alla famiglia committente, rifornendola di un'assortimento di prodotti stagionali disponibili. Ciò è qualcosa di molto simile all'esperienza sempre più vitale dei GAS italiani (Gruppi di Acquisto Solidali) che stanno mano a mano estendendosi a macchia d'olio in una struttura di rete. Notizie e informazioni sulle idee e funzionamento dei GAS si possono trovare in rete sul sito www.retegas.org Un'altra forma sicuramente più allargata che estende questi principi a tutta la Comunità locale sono i Distretti di Economia Solidale www.retecosol.org in questo caso associazioni, amministrazioni, consumatori, contadini etc progettano insieme il futuro del loro territorio: DEStati Imperia Distretto economia solidale.

Un esempio operativo e significativo è l'unione di più Distretti sotto il titolo di RES : RESFVG - Rete di Economia Solidale del Friuli Venezia Giulia

Il Teikei, esperienza pilota e pioniera, si basa su alcuni principi cardine, che sono tuttora punti cardinali anche per altre esperienze come i GAS: •

per costruire una amichevole e creativa relazione, non una mera società commerciale;



per produrre secondo un piano concordato vicendevolmente fra produttori e consumatori;



per accettare tutta la produzione disponibile del contadino;



per fissare un prezzo in uno spirito di vicendevole beneficio;



per approfondire una reciproca conoscenza fondata sul reciproco rispetto e fiducia;



per amministrare una auto-distribuzione, con la partecipazione sia del produttore sia del consumatore;



per essere democratici nei gruppi di attività;



per prendere interesse alle tematiche correlate alle tecniche di agricoltura naturale;



per mantenere appropriato il numero dei rispettivi gruppi di produzione e di clienti;



per portare avanti il progresso dell'agricoltura biologica e di uno stile di vita ecologico.

La parola "solidale" utilizzata in Italia per descrivere i gruppi di acquisto riassume in gran parte i 10 principi elencati nel movimento Teikei. La solidarietà era uno spirito molto diffuso nella passata civiltà contadina, dove i lavori e la vita comunitaria ne erano permeati. Oggi è un valore che tende a mancare in una società come la nostra dove gli individui sono sempre più distanti fra di loro e soli, messi in concorrenza dal lavoro e dalla lotta per la quotidiana resistenza. La nostra associazione promuoverà anch'essa in Italia la diffusione di dinamiche del "cibo con la faccia del contadino" con principi simili a quelli di questo movimento che sta allargandosi a livello mondiale, sia nel senso di favorire una produzione locale di cibi sia nel produrre a partire dalla biodiversità locale di ogni regione.

1. Principio di mutua assistenza Il principio di mutua assistenza è inteso a dirigere sia gli abbonati che i produttori verso un rapporto di supporto reciproco e benefico, basato sulla comprensione dei reciproci bisogni e desideri. 2. Principio di produzione programmata Il principio della produzione programmata è inteso a guidare i coltivatori a produrre la massima diversità di prodotti con la più alta qualità, all’interno delle capacità produttive della singola realtà agricola. 3. Principio di accettazione dei prodotti Questo principio incoraggia i consumatori ad accettare il prodotto coltivato in accordo con le consultazioni fatte in precedenza tra i coltivatori e gli abbonati; la dieta di questi ultimi dovrebbe dipendere il più possibile dai prodotti forniti. 4. Principio del mutuo sconto nella decisione dei prezzi Questo principio vuole incoraggiare la totale trasparenza e il ricorso a discussioni aperte sui costi e benefici reali della CSA, sia per i consumatori che per i produttori, nel momento in cui viene stabilito il prezzo delle quote. 5. Principio dell’ approfondimento delle amicizie Fondato sull’ assunto che le relazioni durevoli richiedono amicizie reali, il principio di approfondire i rapporti di amicizia incoraggia frequenti contatti tra i membri della CSA e i produttori. 6. Principio della distribuzione autogestita Questo principio incoraggia il coinvolgimento del produttore e/o dei membri della CSA per la distribuzione delle quote di raccolto, scoraggiando il ricorso a trasportatori professionisti. 7. Principio della gestione democratica Il principio della gestione democratica incoraggia sia i coltivatori che gli abbonati a mettere in atto processi decisionali di condivisione delle responsabilità. 8. Principio dell’ apprendimento tra i diversi gruppi Questo principio incoraggia lo sviluppo continuo di amicizie e di una cultura non materialista, con lo scopo di evitare la tendenza dei CSA a diventare delle mere relazioni commerciali di scambio di merci. 9. Principio del mantenimento della scala appropriata del gruppo Siccome la dimensione dei gruppi di abbonati o di coltivatori è determinante per mantenere le pratiche sopracitate, è necessario mantenere la scala a livelli appropriati. 10. Principio dello sviluppo progressivo Il principio dello sviluppo progressivo incoraggia lo sforzo continuo per impegnarsi a sviluppare una mutua cooperazione, con l’obiettivo di raggiungere condizioni soddisfacenti sia per i gruppi di coltivatori che per gli abbonati

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