Diario Di Bordo

  • August 2019
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DIARIO DI BORDO CLASSI SECONDE Anno scolastico 2004/2005 SCUOLA ELEMENTARE VIA SCIALOIA, 19 MILANO PROGETTO MENS: IMMAGINE COME COMUNICAZIONE 5 febbraio 2004:

Brain-storming Le classi seconde si sono trovate nell’atrio per “parlare” della

comunicazione. È stata rivolta ai bambini la seguente domanda: “Che cosa vi viene in mente, sentendo la parola comunicazione” All’inizio i bambini si sono dimostrati un po’ disorientati, poi su stimolo dell’insegnante, hanno incominciato a dare le loro risposte che sono state registrate su un cartellone. In seguito i dati rilevati sono stati inseriti in una mappa fatta al computer ( vedi allegato 1). 12 febbraio

Ci siamo ritrovati ancora tutti insieme nell’atrio per fare alcune riflessioni sulle risposte raccolte sul cartellone. I bambini si sono resi conto che alcune delle loro risposte non erano del tutto pertinenti alla domanda. Successivamente abbiamo rivolto ai bambini tre domande specifiche: ♥ Che cosa è la comunicazione ♥ Perché si comunica ♥ In che modo si può comunicare Gli alunni erano molto eccitati perché desiderosi di esprimere la propria idea e spesso dovevano essere ripresi affinché rispettassero il loro turno d’intervento e non ripetessero quello che avevano già

detto i compagni. Anche queste risposte sono state registrate su cartellone e in seguito mappate al computer (vedi allegato 2). 16 febbraio

Ogni classe ha lavorato individualmente: è stato puntualizzato il lavoro svolto in precedenza, sono state discusse le mappe e alla fine sono state registrate sui quaderni le varie tappe.

23 febbraio

In classe abbiamo discusso sui diversi mezzi di comunicazione e ciascun alunno ha effettuato una ricerca su riviste, giornali vari e depliants pubblicitari di immagini dei mezzi più significativi secondo il suo criterio. Abbiamo socializzato le varie immagini trovate e fatto delle osservazioni collettive. Alla fine ogni bambino ha incollato sul quaderno le figure ritagliate e ha rappresentato con il disegno ciò che non era riuscito a trovare.

1 marzo

Tra i mezzi di comunicazione di cui abbiamo parlato, abbiamo deciso di utilizzare un libro di una bella fiaba di un paese lontano (la scelta è stata motivata anche dal fatto che le nostre classi hanno una percentuale di alunni stranieri del 50 %) Abbiamo scelto la fiaba africana “Kirikù e la strega Karabà” che è stata letta dall’insegnante. I bambini l’hanno ascoltata con grande attenzione e partecipazione e hanno esternato le loro emozioni: alcuni hanno riferito di essersi sentiti trasportare in ambienti sconosciuti ed eccitanti, altri hanno detto di aver scoperto personaggi diversi da quelli che sono soliti incontrare nelle fiabe tradizionali.

17 marzo

Oggi siamo andati in aula video per vedere la videocassetta del cartone animato della fiaba “Kirikù e la strega Karabà”. I bambini, durante la visione, erano molto attenti e silenziosi. Alla fine alcuni alunni hanno riferito di aver già visto il cartone animato, ma per la maggior parte era la prima volta. Molti sono rimasti affascinati dalle scene e dagli ambienti sconosciuti e rappresentati con colori vivaci, alcuni hanno detto di essersi commossi in certe situazioni della storia, altri hanno riferito emozioni diverse: stupore, paura, gioia, ecc…

25 marzo

In classe sono state puntualizzate le diverse osservazioni scaturite sia sia dalla lettura sia dalla visione del cartone e abbiamo cercato di capire le differenze che distinguono i due modi di comunicare.

Alcuni hanno preferito la videocassetta perché attirati dai colori e dai movimenti delle immagini che suscitavano in loro sensazioni più immediate; altri hanno preferito la lettura perché dava loro modo di immaginare personaggi e ambienti secondo la loro fantasia. Dopo ogni bambino ha registrato sul proprio quaderno ciò che l’aveva maggiormente colpito illustrandolo anche con un disegno. 5 aprile

Intervento della professoressa Angela Castelli che ha spiegato la “grammatica” del film a cartone animato. Il film, il cartone animato sono fatti di sonoro: voci, rumori, musica immagini: colori, forme, movimento. Il sonoro e le immagini devono accordarsi per meglio comunicare le varie sensazioni ed emozioni che l’autore vuole esprimere. Spesso i personaggi, gli ambienti vengono messi in “ primo piano” per evidenziarne l’importanza. Tutti i films o cartoons sono una finzione.

19 aprile

Tutti i bambini delle tre classi, insieme, hanno diviso la storia in sequenze. Successivamente in classe, per gruppi, hanno realizzato i disegni delle varie sequenze.

26 aprile

Sempre in classe e in gruppo, i bambini hanno scritto una didascalia per ogni disegno realizzato, poi nel laboratorio d’informatica sono stati guidati a scriverla al computer.

3 maggio

Mentre un gruppo stampava le didascalie, un altro attaccava i disegni su un cartellone per la realizzazione dello story-board, un altro ancora scriveva e colorava i titoli.

6 maggio

Tutti i disegni fatti dagli alunni per lo story-board sono stati scansionati e rimpiccioliti, come pure le didascalie, per dare la possibilità a ciascun bambino di riprodurlo sul proprio quaderno.

10 maggio 13 maggio

Si è deciso insieme di scegliere quattro disegni che rappresentassero i momenti più significativi della fiaba da realizzare con vari materiali di recupero, che i bambini precedentemente avevano ricercato e portato a scuola.

In ciascuna classe si è proceduto poi alla realizzazione del quadro. In una sezione, i bambini insieme hanno scelto i materiali più idonei a rappresentare i vari elementi, a gruppetti si sono adoperati a disegnare e ritagliare le sagome, scegliere i colori delle stoffe per realizzare i vestiti, costruire lo sfondo con semi, stoffe e cartoncino ondulato. Nell’altra sezione invece i bambini, sempre a gruppetti, sono stati invitati a scegliere tra i diversi materiali quelli che secondo loro erano i più adatti alla realizzazione del quadro. Ogni gruppo ha presentato il suo lavoro; fatte alcune osservazioni, successivamente è stato prodotto un quadro finale che raccoglieva elementi presi dai vari lavori. Nell’esecuzione dei quadri si sono rilevate inizialmente alcune difficoltà da parte dei bambini che si sono mostrati disorientati di fronte all’eccessiva quantità di materiali da selezionare e hanno avuto bisogno di aiuto e di indicazioni delle insegnanti. Alla fine, però, il prodotto finito ha dato tanta soddisfazione a bambini e maestre. 20 maggio

Sono stati scansionati e stampati su carta fotografica i quattro quadri realizzati e preparato un cartellone a completamento del lavoro. Il tutto è stato esposto nella scuola per la festa di fine anno.

3 giugno

FOCUS Abbiamo riunito i bambini delle tre classi nell’atrio per puntualizzare le fasi del progetto insieme al tutor professoressa Angela Castelli. La professoressa ha chiesto agli alunni se erano in grado di ripercorrere in ordine cronologico tutte le attività svolte sull’educazione ai media. I bambini hanno riferito correttamente tutte le varie fasi di lavoro aiutati dagli interventi delle insegnanti e da alcune domande poste dal tutor. E’ stato chiesto poi ai bambini: “Quali sono state le difficoltà incontrate?” Hanno risposto: - Fare i disegni della fiaba; trovare i materiali per realizzare i quadri; pensare e scegliere come metterli insieme; ascoltare bene la fiaba. “Cosa vuol dire ascoltare bene la fiaba?” - Capire dove è ambientata; il ruolo dei vari personaggi.

“Quali sono state le cose più facili che avete fatto?” - E’ stato facile fare i disegni sui mezzi di comunicazione; riordinare le sequenze; guardare il cartone animato. “Quali materiali sono stati utilizzati?” - Sassolini, semi vari, paglia, rametti, corteccia d’albero, stoffe, pizzo, carta, cartoncino, sughero, bottoni, retine, polistirolo, iuta, pelle. “Quali strumenti avete utilizzato per la realizzazione di questo lavoro?” - Libro; videoregistratore; televisione; computer; scanner. “Avete parlato ai genitori del progetto?” - No, perché volevo fare una sorpresa; mi sono dimenticato; non parlo di scuola a casa; i genitori non hanno chiesto cosa faccio a scuola; sì, perché ero contento di quello che facevo; volevo che i miei genitori sapessero quello che faccio a scuola. “Cosa hanno detto i genitori?” - Non mi ricordo; niente; erano contenti; è una bella iniziativa. “Cosa avete capito e cosa è cambiato dopo aver fatto questo lavoro?” - Se le persone non comunicano non si capiscono; ho capito che cos’è lo story-board; ho capito come si fa un film; non sapevo cosa fosse il primo piano; non pensavo che si potessero realizzare disegni con materiali diversi; ho capito che tutte le sequenze di una storia devono essere pensate e ordinate; se cambio l’ordine delle sequenze viene fuori un’altra storia.

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