Come Difendersi Dall'usura Bancaria

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Antimafia Duemila

Come difendersi dall'usura bancaria

di Michele Puglisi - 20 aprile 2009 I banchieri e i manager di grandi imprese sono tra i principali protagonisti in negativo degli scandali finanziari di questi ultimi anni e con le loro truffe hanno rovinato moltissimi risparmiatori.

Il malcontento della gente è più che evidente, come testimoniano gli ultimi episodi in Francia e Inghilterra, dove i dipendenti di aziende francesi sequestrano il datore di lavoro e a Londra, addirittura, i manifestanti assaltano banche come la Royal Bank of Scotland. In Italia dicono gli economisti che le banche non rischiano il fallimento e che il sistema è solido nel suo complesso. Non sembra confermare questa tesi la recente sentenza della Corte di Appello di Roma che di fatto congela la condanna a Unicredit a pagare 223 milioni di euro alla Cirio precisando che il pagamento avrebbe comportato un pesante pregiudizio per il colosso bancario. Questa decisione assurda e sconcertante ha scatenato le proteste di numerosi cittadini e di qualche parlamentare. Allora a questo punto il governo dovrebbe adottare misure per congelare anche tutti i debiti degli italiani, dato che la crisi economica c’è soprattutto per le famiglie e non solo per le banche. Come sostiene il senatore Elio Lannutti, Presidente di Adusbef, in Italia sono in rovina per i cattivi consigli delle banche tremilioni e duecentomila famiglie e molte di queste persone rischiano di perdere la casa. Nel nostro paese le aste giudiziarie sono gestite da una società di nome Asteimmobili.it, di supporto ai vari tribunali, i cui azionisti sono tutte le banche. Di conseguenza, è già una palese anomalia che a gestire le aste ci pensino le banche stesse. I meccanismi che regolano queste vere e proprie aggressioni sono dei tunnel senza uscita per chi le subisce. Le banche prima di concedere delle somme chiedono delle garanzie che sono determinate soprattutto, oltre che dai requisiti reddituali dell’utente, dal valore reale dei suoi beni che hanno fatto stimare. Una volta fatto questo accertamento, la banca eroga delle somme il cui valore è nettamente inferiore di almeno il 250-300% rispetto agli immobili su cui viene concessa l’ipoteca. Non appena si hanno le prime difficoltà come il mancato pagamento di una rata di mutuo (aumentata ad esempio per effetto del tasso variabile), la banca può aggredire tutto il patrimonio personale anche se il credito è inferiore rispetto al valore degli immobili. Già da qui cominciano le vessazioni attraverso il pignoramento che blocca tutti i beni del legittimo proprietario, che è costretto ad ulteriore indebitamento e che non può proseguire la sua attività economica. La banca diventa carnefice con il debitore, per il quale vendere anche uno solo dei suoi beni è praticamente quasi impossibile perché il prezzo di vendita non è mai quello di mercato e quindi il bene è sempre svenduto qualora riuscisse a concludere un accordo. Nel frattempo la banca aumenta il suo credito con gli interessi maturati e le spese applicate attraverso dei meccanismi illeciti e per nulla trasparenti per cui il debitore perde la cognizione della propria situazione economica. Anche la perizia del consulente del giudice, la CTU, stima i beni in misura inferiore al valore reale (in media nella migliore delle ipotesi circa http://www.antimafiaduemila.com

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un 20-30% in meno). Nel momento in cui viene fissata l’asta, il prezzo base al primo incanto potrebbe aumentare, ma potrebbe anche diminuire se l’asta è deserta. Agli incanti partecipano dei veri e propri speculatori o sarebbe meglio nominarli criminali che gestiscono con la complicità di professionisti compiacenti le aste che quindi vengono taroccate. Questi personaggi che sono molto conosciuti nei tribunali italiani intimidiscono gli altri partecipanti e perfino il legittimo proprietario al quale, una volta che si sono aggiudicati l’immobile, tentano di rivenderglielo ad una cifra maggiorata rispetto al prezzo base. Il debitore esecutato subisce una vera e propria estorsione in quanto deve offrire una somma di denaro agli speculatori per impedire loro di rilanciare le offerte se vuole riacquistare il bene. Poi ci sono anche situazioni, le più frequenti, in cui, invece, il proprietario non viene a conoscenza che il suo immobile è stato venduto all’asta perché la legge non prevede che questi venga informato. Famiglie con bambini e anziani vengono sbattute letteralmente fuori di casa anche con l’ausilio della forza pubblica senza nessuna pietà. Ciò che ho esposto, ossia l’esecuzione immobiliare, è l’atto finale della condotta illecita e dello strapotere delle banche. Prima che abbia inizio una procedura esecutiva, viene notificato un atto di precetto e prima ancora un decreto ingiuntivo che viene concesso dal giudice sulla base di semplici dichiarazioni del dirigente di banca che attestano la liquidità e la certezza del credito ai sensi dell’art. 50 T.U.B. Basta uno sconfinamento del fido, un ritardato pagamento, un assegno protestato, per far sì che la banca revochi ogni sorta di credito e che chieda con una semplice lettera il rientro immediato. La banca nel decreto ingiuntivo non riporta quasi mai tutti gli estratti conto, a partire dall’inizio del rapporto, da cui è possibile verificare se effettivamente il credito è liquido ed esigibile, ma bensì solo i saldi dei conti. Di conseguenza, non è raro che in realtà quei debiti siano di gran lunga inferiori o addirittura, facendo le opportune verifiche, si scopra che si è creditori della Banca e non debitori. Inoltre gli istituti di credito avvalendosi dei titoli inviano le segnalazioni alla Centrale Rischi della Banca d’Italia. Per cui bisogna sempre opporsi ai decreti ingiuntivi, pena il rischio di far consolidare un debito anche se questi risultasse inferiore o del tutto inesistente. E’ dal 1942 che è stato introdotto il divieto di anatocismo come recita l’art. 1283 del codice civile, ossia l’applicazione degli interessi sugli interessi, ma la norma, nonostante le numerose sentenze a partire da quella storica del 1999 (Behare Sami / Banco di Napoli S.p.A., n. 2374/99), la quale rovescia cinquant'anni circa di giurisprudenza favorevole al sistema bancario, è sempre stata disattesa dalle Banche e dal controllore BANKITALIA che non ha mai controllato. Quest’ultima, a partire dal 1992, è una società privata controllata dalle banche medesime e da fondazioni bancarie per cui le sue funzioni di sorveglianza sono solo in apparenza e lo dimostrano le circolari che spesso vengono emanate in contrasto con le leggi vigenti in materia bancaria come ad esempio la commissione di massimo scoperto, che non è altro che un moltiplicatore dell’anatocismo, in netta contraddizione con l’art. 644 del codice penale. Con l'entrata in vigore della legge 108/96 l'usura (art.644 c.p.) diventa reato, ma gli istituti di credito con abili artifici continuano ugualmente ad applicare i tassi oltre la soglia legale. Anche i software utilizzati sono programmati per nascondere dei trucchi contabili per cui spesso può capitare che il capitale prestato non è puro perché nello stesso vengono coperti gli interessi percepiti. Nonostante le sentenze favorevoli agli utenti degli ultimi anni e l’aumentare delle denunce per usura bancaria in cui sono coinvolti numerosi dirigenti e i vertici delle più importanti banche italiane, molti correntisti continuano ad essere truffati e derubati, famiglie distrutte e imprese fatte fallire come nei decenni passati. Il fenomeno è così diffuso che qualche imprenditore o associazione in difesa dei consumatori ha presentato alle varie procure italiane delle denunce http://www.antimafiaduemila.com

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contro gli istituti bancari per associazione a delinquere. La questione è: come possiamo difenderci se abbiamo una impresa e veniamo usurati dalle Banche o se non possiamo più pagare il mutuo a causa degli interessi esorbitanti? La risposta è che ci sono gli strumenti di legge per difendersi dal racket dell'usura e dell'estorsione che riguarda anche le BANCHE. Anzi le pene sono maggiori per chi commette il reato di usura nell'ambito di un'attività finanziaria. In Italia però non si vedono banchieri in galera come in America o in Europa. La legge 44/99 serve a difendersi non solo dai criminali comuni, ma anche dai crimini commessi dai banchieri. Lo Stato che dovrebbe informare correttamente i cittadini promuove delle campagne di comunicazione in generale contro l’usura criminale senza tuttavia fornire altri importanti dettagli al cittadino: http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/temi/antiracket/sottotema004.html. Il Commissario Straordinario del Governo così come molte Associazioni Antiracket e Antiusura ti invitano a denunciare, a denunciare e lo ripetono in continuazione. Ovviamente la maggior parte dei funzionari ti dice di denunciare il criminale di turno, che lo Stato tutela, che non è più come una volta e altri argomenti simili. Ma quanti dicono a chiare lettere che i reati di usura ed estorsione riguardano anche le Banche? E, soprattutto, che l'art. 20 (sospensione dei termini), a mio avviso, l'aspetto più importante della legge 44, permette di bloccare tutte le esecuzioni in corso? Sull' art. 20 della legge 44/99 non viene data molta informazione perché, se così fosse, aumenterebbero le denunce contro le Banche e le istanze ai Prefetti di tutta Italia per sospendere le aste giudiziarie e le procedure fallimentari delle imprese. L' istanza al Prefetto è importante poichè se questa viene accolta (e deve essere accolta se il cittadino o l’imprenditore subisce l’usura o l’estorsione) la casa e l'azienda vengono salvate, mentre la magistratura nel frattempo indaga sugli eventuali reati. Inoltre, se venisse accertata l'applicazione di interessi usurari da parte della banca, anche il giudice dell'esecuzione o del fallimento dovrebbe rivedere le proprie decisioni. Quindi, ciò che possiamo suggerire a coloro che sono vessati dalle banche è, per prima cosa, di raccogliere tutti i documenti bancari (estratti conto, contratti, etc..), di richiederli alla banca se si sono smarriti, a costo di intraprendere delle azioni legali per ottenerli se l’istituto di credito si rifiuta di consegnarli. Una volta ottenuti i documenti bisogna consultare un commercialista veramente esperto per rifare tutti i calcoli di quanto dovuto alla banca. Consegnare l’eventuale perizia, che attesti che la banca abbia superato i tassi soglia e che quindi si è stati usurati dall’istituto, ad un avvocato penalista che (anche in collaborazione con un legale civilista) rediga una denuncia da presentare alla Procura della Repubblica competente. Trascorsi una ventina di giorni dalla data di presentazione della denuncia, presentare istanza alla Procura tramite l’avvocato penalista per la richiesta di comunicazione di iscrizione di nominativo nel registro delle notizie di reato in base all’art. 335 COMMA 3 C.P.P. Dopo aver ritirato l’attestazione, dove vengono comunicati gli estremi di notizie di reato, bisogna allegarla alle Istanze da presentare alla Prefettura competente in base alla legge 23 febbraio 1999 n°44: Istanza (entro 120 giorni dalla denuncia per estorsione, 180 giorni per l’usura) al Prefetto per l’accesso al fondo di solidarietà: viene richiesta la concessione di un mutuo decennale senza interessi ai sensi dell’art. 14 della Legge 108/96, ai fini del reinserimento nell’economia legale. Istanza al Prefetto per la sospensione dei termini ex art.20 Legge 23 febbraio 1999, n. 44: si richiede la sospensione di tutte le procedure esecutive, per la durata prevista di 300 giorni in favore della ditta che ha subito i danni. Tutti coloro che hanno difficoltà nel difendersi dalle Banche possono http://www.antimafiaduemila.com

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contattare le associazioni dei consumatori o utenti bancari come ad esempio la Confconsumatori (http://www.confconsumatori.com) o la SOS Utenti (http://portale.sosutenti.info / N° Verde 800090327), quest’ultima molto specializzata nel contrastare il fenomeno dell’usura bancaria. La SOS Utenti ha presentato un documento in Sicilia, dove l’usura sia bancaria che criminale è molto diffusa.

DATI UFFICIALI SUI TASSI PER OPERAZIONI AUTOLIQUIDANTI IN SICILIA A FAMIGLIE PRODUTTRICI SUPERIORI A 5.000,00 € A FINE SETTEMBRE 2008 E CONFRONTO CON I TASSI SOGLIA ANTIUSURA L. N° 108\1996 RIPARTIZIONI

TASSI

GEOGRAFICHE ITALIA

SICILIA

9,91%

TASSI

BANKITALIA 10,28%

10,19%

10,59%

TASSO EFFETTIVI

10,22%

10,26%

USURA SOGLIA

SI

SI

FONTE: ELABORAZIONE SOS UTENTI SU DATI TRATTI DAL BOLLETTINO STATISTICO DELLA BANCA D'ITALIA N° IV 2008. TAV. N° G.1.5.10

NOTA: IL DATO NAZIONALE E’ USURARIO, TRANNE LE REGIONI LOMBARDIA, TRENTINO, VENETO, MARCHE E EMILIA ROMAGNA.

PER OGNI INFORMAZIONE: SOS UTENTI, DOTT. GENNARO BACCILE, 347/6793660

I dati illustrati stanno a dimostrare, come dichiara il portavoce dell’associazione il Dott. Gennaro Baccile, che l’usura criminale probabilmente non attecchirebbe in Sicilia se non ci fosse l’usura bancaria. Oltre il 20% dei prestiti alle attività produttive non finanziarie siciliane vengono effettuati a condizioni USURARIE colpendo diffusamente tutte le famiglie produttrici.

Michele Puglisi

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