Calabria Ora 21.11.08 - Angela Napoli Lascia An

  • November 2019
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Appalti a rischio ’ndrangheta? Il cento per cento

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Creazzo nuovo procuratore

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,%-.#$%(/01 2#&-($#3%-$#!4 Primarie calabresi pilotate: da Roma interviene il portavoce di Veltroni Quello di imitare il “modello obamiano” resterà solo un sogno per i giovani del Pd calabrese, che oggi voteranno per eleggere i propri delegati all’assemblea costituente nazionale e a quella regionale. Quelle in programma dalle 8 alle 23 saranno ricordate come le primarie pilotate. Il “caso Calabria” è approdato sulla scrivania del leader Walter Veltroni: ieri, in serata, è arrivata la decisa presa di posizione del suo portavoce Andrea Orlando. Tra gli ordini partiti da Largo del Nazareno anche quello di costituire il seggio all’Unical.

Ripristinato il seggio cancellato all’Unical

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An, la Napoli sbatte la porta: lascio il partito

Due reggini esclusi: fatti fuori senza motivo La componente socialista si ritira per protesta

Migliora il ragazzino colpito nell’agguato ' #()#*%$#(9

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I dubbi della Contship sul rigassificatore ' #()#*%$#(+>

Sanità, diserta il centrosinistra Maggioranza assente in blocco e salta la programmata riunione della commissione Sanità. I commissari di centrosinistra hanno dato forfait al gran completo, nonostante la drammatica crisi che sta vivendo la Calabria, sempre più vicina

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al commissariamento del settore. Il presidente Giamborino, abbandonato a se stesso dai compagni di maggioranza, non ha potuto fare altro che aggiornare i lavori riconvocando la commissione per martedì prossimo.

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Per il prof 59 capi d’imputazione Symposium, Nastro nega le accuse. E “AnnoZero” va ad Arcavacata !"#$#!%&%

Nell’interrogatorio ha negato tutte le accuse Alfonso Nastro, docente dell’Unical finito nell’inchiesta della guardia di finanza, denominata Symposium, su una megatruffa all’Ue e allo Stato. Ma al prof sono contestati 59 capi d’imputazione. Ieri da Arcavacata collegamento con AnnoZero.

Riforma, trappole e ambiguità !" #"$%"& '()*"+& , -($.,/ +&0".&

L’opinione pubblica è impegnata in queste ore nel valutare e nel dibattere sulle rappresentazioni delle università del Paese svolte da trasmissioni televisive

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“Mitos” tra sport e legalità ' #()#*%$#(A9

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anche interessanti come quella di ieri sera (AnnoZero) e prima ancora quella di Ballarò.

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)*+,-./%.01-2/3./-.452.61/)* La comunicazione sul suo blog: «Considerata indegna di un incarico» 89:$%;)

Papale papale come usa fare nei comunicati con cui inonda redazioni e agenzie. Eppure “pudica” nel veicolare la notizia. Scrive infatti Angela Napoli (ma solo sul suo blog, sorta di diario internet): «Alleanza nazionale non mi ha considerata degna né di un posto di governo, tantomeno di incarico in qualche commissione, permanente o bicamerale», Antimafia in primis. Niente poltrone niente tessera: viva la chiarezza. La deputata di centrodestra, ex An a questo punto, si sfoga ma solo sul web, quasi in nome di una residua forma di rispetto per il Partito onorato con la maiuscola, e mantiene la notizia “bassa”, come si dice nei giornali. E’ una confessione sottovoce: “Considerazioni personali” s’intitola. «Da oggi ho deciso di fare la “separata in casa”. Restituirò a Roma la tessera e rimarrò nel gruppo parlamentare Pdl della Camera da indipendente. Darò il supporto ai lavori parlamentari valutando personalmente il voto caso per caso e continuerò, con maggiore tenacia, le battaglie contro la criminalità organizzata». E dopo il congresso si vedrà. «Senza il mio voto». Sceglie il profilo basso per diffusione, sì, ma i toni sono alti: «In politica non pagano serietà, impegno, militanza e passione. O ci si comporta da “cavalier serventi”, abbassando la testa sempre e comunque, anche quando si è consapevoli di non fare l’interesse dei cittadini, o si viene isolati. Forse – ha scritto martedì scorso la Napoli tra un comunicato sui rifiuti e uno sulla sanità – avrei dovuto aspettarmelo, ma ho sperato che nei vertici di An prevalesse quella “meritocrazia” tanto sbandierata nelle piazze e in televisione, durante l’ultima campagna elettorale. Ritenevo

che essere risultata prima parlamentare per attività svolta nella scorsa legislatura, aver mantenuto tale primato nei primi mesi della corrente legislatura, aver fatto il mio dovere cercando di portare alto il vessillo della Calabria, aver fatto prevalere l’appartenenza politica e, soprattutto, aver rischiato e continuare a rischiare la vita, avrebbe giustificato qualche premio». Poi critica persino la legge elettorale figlia del suo stesso schieramento (nel quale, si badi bene, continuerà a militare): «So bene che qualcuno potrebbe ritenere la mia lamentela del tutto ingiustificata, vista la mia “nomina” a deputato nazionale per la quinta volta, ma so altrettanto bene che tanti non avrebbero potuto parlare se la mia fosse stata “elezione” e se, quindi, gli elettori mi avessero scelta». E dunque: «Perché sono stati dati incarichi a chi è stato “nominato” per la prima volta e a chi non ha acquisito alcun merito sul “campo”? Perché, pur avendo il riconoscimento dei cittadini onesti della mia Calabria, i vertici di Alleanza nazionale mi dicono che nessuno dei colleghi calabresi voleva che io diventassi componente della nuova Commissione parlamentare Antimafia?». Continua la pasionaria – impegnata oggi in un giretto bipartisan sui cantieri A3 a rischio intimidazioni (vedi pagina 8) – che le sue colpe sarebbero «non aver mai tentato di danneggiare il mio Partito, aver osato fare “opposizione” degna di tale nome, non aver fatto mai gli interessi personali». Il tono si fa infine mesto (attenzione alle maiuscole): «Oggi si è infranto definitivamente il mio credo politico, non mi sento

più parte integrante di quel Partito che è sempre stato nel mio cuore, che ha saputo darmi i Padri politici, con il quale ho condiviso gioie e dolori. Poiché non mi considero stupida, tantomeno ingrata, oggi non riesco e non posso più considerarmi parte integrante della grande famiglia di un Partito che non tiene in alcun conto la mia dedizione e la mia serietà». Separata in casa, dunque: anche a destra si può. (euf)

4,0.<.6. 2*/5.4. Per me né un posto di governo né in qualche commissione Restituirò la tessera restando da indipendente nel gruppo Pdl

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Sistemazione dignitosa per i 15 rifugiati eritrei BOVA MARINA (RC) Il “Centro servizi al volontariato dei due mari” ha inviato, tramite la volontaria Nunziella Squillaci di Bova Marina, un appello teso a cercare disponibilità per l’accoglienza di profughi politici dall’Eritrea. Nel giro di una quindicina

Godono di protezione internazionale ma serve un riparo dal freddo

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di giorni – si apprende dal richiamo - i duecento clandestini (perlopiù eritrei) sbarcati sulla spiaggia di Bova marina lo scorso 5 ottobre «hanno trovato quasi tutti sistemazione presso centri di accoglienza o presso parenti e conoscenti che si trovavano già in Italia». Non avendo però trovato sistemazione, diciotto di loro «sono rimasti a Bova Marina, privi di qualsiasi mezzo di sussistenza». Bova Marina che, come amministrazione, non possiede «alcuna struttura idonea». Per giocoforza, dunque, i diciotto sono stati «provvisoriamente alloggiati dentro la palestra, e per circa dieci giorni sono stati a totale carico della popolazione, con famiglie che hanno fornito a rotazione ogni giorno 3 pasti, oltre a vestiario, scarpe, detersivi, e altro». Solo di recente, e grazie al-

l'interessamento ed all’intervento della prefettura di Reggio Calabria, si è ottenuta la copertura economica di due pasti al giorno, in modo che «il peso per il volontariato si è alleggerito notevolmente». I pasti, però, per quanto indispensabili, non risolvono del tutto il problema. Permane infatti l’urgenza di trovare «una sistemazione adeguata e dignitosa anche per loro». Si tratta di persone che richiedono protezione internazionale e che sono quindi in possesso di regolare permesso di soggiorno e di movimento, in attesa dell'esito della loro istanza, per il quale dovranno aspettare sei mesi. Il comunicato fa quindi sapere che tre di essi sono stati sistemati: due presso la convivenza "Il grembo" di Reggio Emilia ed una ragazza presso una famiglia di eritrei a Ragusa. Per i rimanenti quindici, allora, il “Centro servizi al volontariato dei due mari” con in testa il presidente Mario Nasone si appella ad una comunità o ad una qualsiasi struttura «in qualsiasi parte d’Italia” affinché “possa ospitarli per questo periodo di attesa». Il freddo, ci ricorda la volontaria Nunziella Squillaci, è arrivato. «E la palestra non è riscaldabile in alcun modo». Per contatti sono a disposizione i numeri 0965/761869 e 320/0509566. Domenico Ammendolea

L’assistenza made in Calabria Discusse in un convegno Cgil le problematiche delle strutture GIZZERIA (CZ) Pur essendoci sta- assistenziali delle famiglie. Lo Spi Cgil ti nel frattempo nuovi accreditamenti, i ritiene che questo non sia bastevole, e dati ufficiali pubblicati sul Bollettino uf- che occorra affiancare adeguati servizi ficiale della Regione sono fermi al 2005, di assistenza domiciliare integrata per e su questi hanno ragionato i delegati consentire alle persone, anziane in pardello Spi Cgil nel presentare il rapporto ticolare, di continuare a vivere nella propria casa e tra i propri sulle strutture socio asaffetti, evitando lo srasistenziali calabresi in Le strutture dicamento dal proprio un convegno dedicato sono 348 ambiente e i traumi di tenuto a Gizzeria Lido. natura psicologica che Esse sono in totale 348 e costano ciò comporta. di cui 273 residenziali e in totale 54 I lavori sono stati in75 semiresidenziali. Si milioni di euro trodotti dal segretario tratta di strutture al 95 regionale dello Spi per cento private, autorizzate e accreditate nel sistema pubbli- Franco Mungari, mentre il rapporto è co. Sono destinate a varie tipologie di stato presentato da Rosalba Minniti delutenti ma prevalentemente a minori e la segreteria regionale. Aspetto significativo, visti i tempi, anziani. La spesa pubblica per tali strutture ammonta a oltre 54 milioni di eu- l’intervento assolutamente concorde del ro annui. Costituiscono in Calabria pres- rappresentante dell’Fsp Cisl, Sacco, che soché l'unica risposta ai problemi socio- ha distinto la rottura delle relazioni sin-

dacali nazionali dalle esigenze di un’azione concorde sui temi del welfare a livello regionale. Dal presidente del Forum del Terzo Settore Francesco Carnovale Scalzo è venuta la proposta di un patto tra Forum, sindacati e associazioni dei consumatori per fare sentire una voce concorde alla Regione Calabria, chiamata a predisporre tavoli tecnicopolitici di discussione dell’intera materia. Lo Spi ritiene necessario un nuovo sistema di welfare che parta dalla definizione precisa delle condizioni di non autosufficienza, e dall’utilizzo del Fondo nazionale apposito che per la Calabria vale 24 milioni per le annualità 2008 e 2009. Ha concluso la segretaria nazionale dello Spi Celina Cesari ricordando i diritti previsti dalla Costituzione italiana, e non rispettati, in relazione alle libertà di movimento. Raffaele Nisticò

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