Attività didattiche integrative
Linee guida per l’elaborazione della relazione per il corso di Economia dell’Innovazione Anno accademico 2006/07 Prof. Riccardo Cappellin Facoltà di Economia Università di Roma “Tor Vergata” Obiettivi e criteri di valutazione La relazione rappresenta un’esercitazione (o “attività didattica integrativa”) e mira a sviluppare: a) le capacità di svolgere una ricerca bibliografica su pubblicazioni scientifiche in lingua inglese avvalendosi dei motori di ricerca informatica, b) le capacità di illustrare in modo chiaro e in forma sintetica l’evoluzione della letteratura negli ultimi anni su un tema complesso. La relazione può rappresentare un lavoro preliminare alla elaborazione di un’eventuale tesi di laurea in Economia della Innovazione. Metodologia - La relazione rappresenta sostanzialmente una rassegna bibliografica su un tema rilevante di economia della innovazione basata sulla lettura di alcuni articoli pubblicati su riviste scientifiche in lingua inglese in un periodo di tempo predefinito. - E’ necessario utilizzare le risorse elettroniche nella biblioteca di Facoltà, in particolare le riviste elettroniche disponibili nei siti: Caspur, Econlit, ecc. In particolare devono essere utilizzati solo articoli pubblicati su riviste scientifiche di economia e comunque prestigiose. - La relazione mira a illustrare in forma chiara il contributo degli autori selezionati, a stabilire collegamenti tra tali contributi e a presentare eventuali osservazioni critiche. - Ogni relazione deve essere svolta da un gruppo di 2-4 studenti. La relazione richiede un lavoro congiunto del gruppo di lavoro e deve dimostrare le capacità di integrare il lavoro individuale svolto dai singoli partecipanti al gruppo di lavoro. - La relazione può essere scritta in lingua inglese. - La relazione non mira ad un’illustrazione sistematica e personale di un tema, ma come sopra indicato rappresenta solo una rassegna bibliografica della letteratura esistente, volta ad accertare lo stato dell’arte o la frontiera della ricerca sul tema prescelto. - Essa prevede quattro parti principali: 1) introduzione con illustrazione del tema prescelto, 2) analisi critica dei contributi scientifici selezionati, 3) considerazioni conclusive sulla letteratura recente sul tema prescelto, 4) bibliografia degli articoli più rilevanti individuati nella ricerca bibliografica. - Il periodo di tempo da considerare nella ricerca degli articoli varia secondo il numero dei componenti del gruppo di lavoro. Esso comprende l’anno 2007 e un numero di anni aggiuntivi pari al numero dei componenti del gruppo di lavoro. Pertanto, nel caso di un gruppo di lavoro composto da tre studenti devono essere considerati gli anni 2007, 2006, 2005, 2004. - Il lavoro richiede preliminarmente di procedere alla definizione dei componenti del gruppo di lavoro e di scegliere uno dei temi indicati in queste linee guida. Nel caso che il tema preveda dei sotto-temi, scegliere uno di questi o il alternativa definire assieme al docente un
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nuovo sotto-tema. Nel caso che più gruppi scegliessero lo stesso tema tra quelli indicati vale l’ordine di priorità nella comunicazione del tema a docente, che potrà richiedere di considerare un periodo precedente a quello di altri gruppi o di scegliere uno dei temi che ancora non fossero stati scelti. Comunicare quanto prima al docente (all’indirizzo sottoindicato) il numero e titolo del tema scelto, il nome del coordinatore e i componenti (preliminari) del gruppo di lavoro. La conferma della assegnazione del tema al singolo gruppo verrà indicata in un elenco dei temi assegnati ai singoli studenti, che verrà aggiornato periodicamente. Se necessario o se richiesto esplicitamente dal docente gli studenti devono contattare personalmente il docente al termine della lezione. Il lavoro inizia con la stesura della bibliografia che deve comprendere non più di 50 opere, scelte tra quelle ritenute le più rilevanti nel periodo di tempo considerato. Nella bibliografia si consiglia di indicare un numero limitato di articoli particolarmente importanti e pubblicati in anni precedenti. Devono essere indicate solo le opere alle quali si è avuto effettivamente accesso e non quelle che pur potendo essere utili di fatto non sono disponibili presso la nostra università. La bibliografica va compilata secondo lo stile editoriale utilizzato dalla rivista “Research Policy”, con particolare riferimento al cognome e nome dell’autore/i, titolo dell’articolo, rivista in cui è stato pubblicato, numero, anno e pagine. Successivamente all’interno di tale bibliografia devono essere scelti 5-7 articoli per ogni componente del gruppo di lavoro. Di tali articoli deve essere ricopiato l’abstracts in un unico file .doc, che dovrà essere allegato alla relazione. Si sottolinea la necessità di indicare prima di ogni abstract le stesse indicazioni che sono state riportate nella bibliografia, come indicato al punto precedente. Quindi, ogni studente componente il gruppo di lavoro dovrà individuare, studiare e riassumere almeno 1 articolo e collegare tale analisi agli abstract degli articoli selezionati come indicato al punto precedente. Infine, il gruppo di lavoro collettivamente dovrà procedere alla stesura delle considerazioni conclusive sulla letteratura recente sul tema prescelto sulla base dello studio degli articoli e degli abstract analizzati.
Temi - Scegliete liberamente tra i temi o sotto-temi proposti nell’elenco allegato. - Siete peraltro incoraggiati, a proporre voi stessi un nuovo sotto-tema di vostro interesse, il cui titolo e bibliografia di partenza potrà essere definito personalmente in un colloquio con il docente sulla base di una vostra ricerca preliminare. Motori di ricerca - http://d-library.uniroma2.it/contents/area.aspx?idArea=1 - http://periodici.caspur.it/ - http://repec.org/ Formato Si raccomanda di seguire scrupolosamente le seguenti indicazioni: - La prima pagina della relazione deve contenere una chiara indicazione del corso di Economia della Innovazione (si veda il frontespizio delle lezioni del corso), del numero e nome del tema prescelto tra i 16 dell’elenco allegato, di un eventuale sottotitolo a scelta della relazione e degli autori (nome, cognome, matricola, e-mail) tra i quali va indicato il coordinatore. - La lunghezza (esclusa bibliografia) minima della relazione è di 8 pagine e massima di 12 pagine a spazio 1, carattere Times 12, margini 2 cm alto, basso, destra e sinistra. Attenzione
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però, un paper lungo non è necessariamente un buon paper (anzi, la capacità di sintesi è molto apprezzata). La bibliografia è molto importante e va indicata alla fine della relazione. Per formattare la bibliografia e inserire i rimandi bibliografici nella vostra relazione adottate esclusivamente lo stile adottato nella rivista “Research Policy”. Il file della relazione (che include la bibliografia) va inviato assieme al file contenente la raccolta degli abstract (con l’indicazione completa della rivista rispettiva (ambedue in formato .doc) e alle copie (in formato .pdf) degli articoli selezionati e studiati. Tutti tali file vanno compresi all'interno di un'unica cartella zippata che va inviata per email all'indirizzo:
[email protected] (e a quello personale del docente). Utilizzare solo questo indirizzo per la corrispondenza relativa al corso e l’indirizzo personale del docente. Per ogni problema contattare personalmente il docente al termine della lezione. Sia la cartella complessiva che il file della relazione devono avere come titolo solamente: “Tema….” (utilizzando il numero del tema prescelto nell’elenco qui allegato).
Consegna e valutazione - Consegnare la relazione una settimana prima della data della prova scritta dell’appello in cui verrà verbalizzato il voto d’esame. - Ricordare il numero del tema scelto nella relazione ed il nome del coordinatore del gruppo di lavoro e indicare tale numero e nome nell’elaborato della prova scritta di esame. - E’ possibile sostenere l’esame scritto in un appello e consegnare la relazione scritta in un appello successivo. In questo caso indicare esplicitamente nell’elaborato della prova scritta di esame: “relazione non ancora consegnata”. - La valutazione della relazione sarà ritenuta valida fino alla sessione di esame di febbraio dell’anno accademico 2006-07. - La valutazione d’esame risulterà dalla media ponderata del voto nell’esame scritto e della relazione con peso rispettivo di 2/3 e 1/3. Peraltro, si terrà conto della relazione solamente se la valutazione in quest’ultima risulterà superiore alla valutazione dell’esame scritto.
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APPENDICE TEMI SUGGERITI PER LA RELAZIONE DI ECONOMIA DELL’INNOVAZIONE 1. Il concetto di società della conoscenza 1.1. L’evoluzione del concetto di società della conoscenza in alcuni paesi e in alcune discipline 1.2. La distinzione tra economia della informazione e società della conoscenza 2. Concetti alternativi di tecnologia e innovazione 2.1. L’innovazione nei settori industriali a bassa tecnologia 2.2. L’innovazione nel settore dei media 2.3. L’innovazione nel settore dei servizi turistici 2.4. L’innovazione in specifici settori dei servizi privati alla persona 2.5. L’innovazione nel settore dei trasporti e della logistica 2.6. L’innovazione nel settore sanitario ed assistenziale 2.7. L’innovazione in specifici comparti della pubblica amministrazione 3. Indicatori comparati della società della conoscenza 3.1. Il confronto Unione Europea – Stati Uniti negli indicatori di competitività 3.2. La costruzione di indicatori sintetici di innovatività a scala nazionale e regionale in Europa 4. Modelli neoclassici di R&S 4.1. L’appropriabilità della conoscenza e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale 4.2. Limiti dell’approccio neoclassico allo studio della innovazione 5. Le traiettorie tecnologiche in alcuni specifici settori 5.1. L’innovazione nelle bio-tecnologie 5.2. L’innovazione nelle nano-tecnologie 5.3. L’innovazione nelle tecnologie ambientali 5.4. L’innovazione in alcuni specifici settori industriali a media tecnologia 6. L’economia cognitiva e i processi di apprendimento 6.1. Innovazione, diffusione delle conoscenze tacite e sviluppo delle competenze 6.2. Le origini dell’economia cognitiva : Smith, Marshall, Hayek e Loasby 6.3. Gli sviluppi recenti dell’economia cognitiva 7. Il Knowledge Management nelle imprese 7.1. La promozione della creatività e i processi interattivi di apprendimento 7.2. La promozione della ricettività e i processi interattivi di apprendimento 7.3. La gestione delle alleanze tra le imprese per lo sviluppo della innovazione 7.4. La struttura dei settori dei servizi basati sulla conoscenza (KIBS) 7.5. Il contributo all’innovazione industriale dei servizi basati sulla conoscenza (KIBS) 8. Le imprese innovative 8.1. La creazione di piccole imprese innovative autonome (start-up) 8.2. Gli spin-off innovativi da imprese esistenti 8.3. Un confronto tra i casi di specifiche grandi imprese innovative 8.4. I processi interattivi di innovazione nelle PMI ed nei settori a tecnologia intermedi 8.5. Valutazione e selezione dei progetti di innovazione all’interno delle singole imprese 8.6. Valutazione e selezione dei progetti di innovazione da parte del venture capital e le banche
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8.7. Valutazione e selezione dei progetti di innovazione delle imprese nelle politiche pubbliche nazionali e europee 9. Interdipendenze tecnologiche e apprendimento tramite le alleanze tra imprese 9.1. Nuove forme di organizzazione a rete nelle grandi imprese 9.2. Le alleanze a scala internazionale in Europa tra i grandi gruppi industriali 9.3. Le alleanze a scala internazionale in Europa tra le PMI 9.4. L’innovazione nella supply-chain e l’evoluzione delle relazioni di subfornitura 10. I sistemi di innovazione locali 10.1. La diffusione geografica delle innovazioni 10.2. La concentrazione geografica delle innovazioni 10.3. Il carattere sistemico del processo di innovazione nei sistemi produttivi di PMI 10.4. Le aree metropolitane e l’innovazione 10.5. Le regioni arretrate del Sud Europa e l’innovazione 10.6. L’innovazione nei paesi ex socialisti di recente adesione alla Unione Europea 11. Il mercato del lavoro nell’economia della conoscenza 11.1. I lavoratori della conoscenza: sviluppo e misurazione 11.2. La formazione continua e l’innovazione 11.3. La valorizzazione delle professionalità dei lavoratori senior 12. Il modello dei network e gli strumenti quantitativi di analisi delle reti 12.1. Teoria dei network e dei sistemi complessi adattativi (CAS) 12.2. Applicazioni della “social network analysis” all’analisi della innovazione 12.3. Approcci biologici nella teoria e politica della innovazione 13. La governance dei sistemi di innovazione nazionali e regionali 13.1. Il ruolo delle istituzioni nell’attività innovativa 13.2. I limiti del modello del libero mercato nella governance dei processi di innovazione 13.3. Concetti alternativi di “governance” della innovazione nella società della conoscenza 13.4. Il sistema di innovazione negli USA 13.5. Il sistema di innovazione in Giappone 13.6. Il sistema di innovazione in Germania 13.7. Il sistema di innovazione in Francia 13.8. Il sistema di innovazione nei paesi scandinavi 13.9. Il sistema di innovazione in UK 13.10. Il sistema di innovazione in alcune regioni europee 14. Economia del sistema pubblico di ricerca e università 14.1. La valutazione della ricerca nelle università 14.2. La collaborazione nella ricerca tra università ed imprese grandi e medie 14.3. Lo sviluppo del “terzo ambito” delle università in alcuni paesi selezionati 15. Gli strumenti delle politiche dell’innovazione a scala nazionale e regionale 15.1. La innovazione nelle PMI e le politiche di innovazione in alcuni paesi europei 15.2. I “centri di competenza” e le politiche dei “cluster” di innovazione 16. Le politiche dell’innovazione a scala internazionale 16.1. La valutazione delle politiche della ricerca e della innovazione nella Unione Europea 16.2. Globalizzazione e i processi di innovazione nei paesi in via di sviluppo (indicare la regione mondiale considerata) 5