18 ottobre ore 9.30: grande massimo e poi grande minimo del petrolio. Cominciamo dall'oro e dal suo battleplan di Taylor....
.... che, vedere figura sopra, prospetta una target rialzista nel prossimo futuro ed un forte declino fino all'autunno del 2009. Sembra ancora in corsa il petrolio, con l'obiettivo (rialzista) indicato in figura sotto ..........
.......... cui dovrebbe fare seguito una "grande caduta" fino all'autunno del 2010. Sia sull'oro che sul petrolio siamo "pienamente" investiti" sul sito www.migliorino.it usando l'Etf GBS per il primo ed i titoli PetroChina ed Eni (oltre all'Etf Rusindex) per il secondo. Abbiamo chiuso il trade sull'euro Fx giacché (vedere strategia "no loss" definita ieri) il minimo ciclico non è stato inferiore a 1.4034.......
....... rientreremo al ribasso sul break-down di 1.4174.
Stop sul break-out di 112.03 per il Bund ............
............ rientreremo nei prossimi giorni. Veniamo al Fib su cui i BB sono ancora "svogliati" .........
......... difatti, non comprano e non vendono. Per dirla alla romanesca: se ne sbattono li cojoni....... sicché, a "giocare" a Piazza Affari ci sono gli agnelli (lambs) che, nelle more, continuano a comprare .........
......... mentre l'immobiliare (linea rossa di figura sotto), continua ad essere in posizione "orribile" ed "inquietante".
La rotta, tuttavia, è sempre quella, e punta verso quel pallino rosso che, per quel che ne sappiamo al momento, è la meta.
Il Taylor in corso, iniziato sulla prima freccia rossa di figura sotto, dovrebbe terminare a cavallo tra la chiusura di oggi e l'apertura di domani........
........ e quello potrebbe essere il "fine ciclo" e l'inizio del successivo, oppure, come spesso capita, essere seguito da un ulteriore Taylor di "accumulazione" che (ad esempio attraverso una Lingua) darebbe avvio al prossimo tracy+2. Per farla breve, l'analisi è ancora esattamente uguale a quella "in auge" nei giorni scorsi. Notizie flash:
La campanella degli 89 dollari al barile è suonata al Nymex di New York nella seduta di ieri e ha del Wti. Spinto dalle tensioni politiche internazionali che hanno come epicentro il Medio oriente, rispettare la previsione degli analisti che lo vedono a quota 100 dollari entro la fine dell’anno.
L’arretramento di circa 2 dollari al barile avvenuto nel corso della notte europea sarebbe, da que sulla strada che porta verso nuovi record anche se in parte determinato dalla possibilità, ventila ministro del petrolio nigeriano, Ajumogobia, che le quote produttive dell’Opec vengano ritoccate aspettare l’incontro del 17 novembre prossimo tra i capi di Stato dei Paesi membri per vedere ve non si può ancora parlare di un cambiamento di prospettiva ufficiale per il cartello dei Paesi pro rispetto ai “rialzisti”.
L’Opec attribuisce la causa dei recenti picchi del prezzo della materia prima alla speculazione, ch considerato “buono” per i rifornimenti di greggio e ritiene quindi sufficiente l’incremento produt entrerà in vigore a partire dal primo novembre. Non la pensano così al Fondo monetario internaz rialzisti con il World economic outlook. Secondo gli esperti dell’Fmi la domanda di petrolio dei Pa mantenere le quotazioni “sui livelli attuali fino alla conclusione del prossimo anno” a causa dell’ disponibile e dell’elevata incertezza.
Il dato sulle scorte di petrolio negli Stati Uniti reso noto ieri sembra confermare a prima vista la incremento settimanale di 1,2 milioni di barili sensibilmente superiore alle attese degli analisti ( calo medio di 360.000 barili al giorno nel corso del terzo trimestre dell’anno, che si confronta co stesso periodo in media negli ultimi dieci anni. Il tutto avviene in un periodo che precede la stag trimestre durante il quale le scorte sono attese in ulteriore riduzione.
In tale scenario le forniture non appaiono così “buone” come l’Opec sembra voler far credere e p mercato del petrolio pronte a innescarsi per fattori quali attese di un inverno più rigido, increme interruzioni della produzione nelle zone più politicamente instabili del pianeta. Da questo punto presa ieri dal Parlamento turco che ha autorizzato interventi militari nel nord dell'Iraq contro le per la creazione di uno stato indipendente.
Su tali tensioni ha gioco facile la speculazione che, secondo il presidente dell’Unione petrolifera, bloccata proprio dall’Opec con un incremento della produzione giornaliera di petrolio. In tal mod scenario, quello di chi prevede una correzione dei prezzi del petrolio anche piuttosto netta, in di L’arretramento dei prezzi potrebbe infatti costringere gli speculatori a ritirare la mano dal merca