QUIZ SU COMPORTAMENTI DI: TERIGI MARCO & SIMONETTI ILARIA - AVV.TI PAOLO & GIOVANNI CATTANI DESCRIZIONE SINTETICA DEI FATTI ( DOCUMENTATI )
GIUDIZIO LEGALE
Un Pubblico Ufficiale Curatore fallimentare che al Collegio penale dichiara il falso,commette un reato!
SI
NO
Se il falso è stato usato per ottenere un sequestro immobiliare per interesse privato, commette un reato
SI
NO
Se al sequestro immobiliare per interesse privato, segue un fallimento, commette un reato
SI
NO
Se lo stesso Pubblico Ufficiale al Collegio penale dichiara anche che “..no,no,nessuna revoca..” mentre lui stesso e il suo avvocato hanno aperto una causa per revoca, poi fatta confluire in una ordinanza in corso di causa che ha portato al fallimento una società, commette un reato
SI
NO
Se lo stesso Pubblico Ufficiale al Collegio penale dichiara anche che “..no,no non esiste nessun contratto..” mentre è depositato nei termini da quasi un anno,commette reato
SI
NO
Se il contratto depositato nei termini dimostra che il sequestro immobiliare “inaudita altera parte” è stato ottenuto 6 mesi prima della prima rata, senza chiedere denaro, senza mettere in mora..tutto ciò aggrava la sua posizione
SI
NO
Se un nuovo Pubblico Ufficiale nominato a curare il fallimento provocato dal primo, pur avendo tutte le informazioni descritte lascia decadere la causa per la revoca interrotta dal fallimento,non la riprende nellʼinteresse della società e dichiara di non essere a conoscenza di atti impugnati da creditori, commette un reato
SI
NO
Se il nuovo Pubblico Ufficiale nominato a curare il fallimento distorce la realtà con la relazione, e chiede il sequestro dellʼattività per la Società che occupa gli immobili sequestrati con i falsi del suo collega, dichiarando che lʼamministratore era a conoscenza della insolvenza della società fallita, e lo ottiene, pur avendo tutta la documentazione dei fatti avvenuti,commette reato
SI
NO
Se il nuovo Pubblico Ufficiale nominato a curare il fallimento oltre al sequestro dellʼattività chiede e ottiene la revoca del contratto di affitto di azienda alla stessa società con il quale opera negli immobili sequestrati dal collega con falsi, motivandolo con altri falsi, commette reato
SI
NO
1-3
DESCRIZIONE SINTETICA DEI FATTI ( DOCUMENTATI ) Se il nuovo Pubblico Ufficiale nominato a curare il fallimento oltre al sequestro dellʼattività chiede e ottiene la rottura del contratto di affitto di azienda e inoltre chiede e ottiene lo SFRATTO della stessa società che non intendeva più pagare il canone in quanto giudicava tutto frutto di reato e voleva chiarire tutta la situazione, ciò aggrava i reati
GIUDIZIO LEGALE
SI
NO
Se uno Studio legale per conto di unʼ azienda Sua cliente esamina un contratto con 1 clausola fondamentale per dare un parere: il loro cliente può esigere un credito se ci sono ancora immobili da vendere mentre il contratto prevede che gli immobili siano venduti totalmente ? Lo Studio nella persona del fondatore dello studio, conclude che è impossibile e prepara un accordo alternativo che le parti firmano. Il loro cliente poco dopo cede il credito ad altra società che accetta le sue condizioni: cessione del credito non esigibile con un contratto di data certa che prevede il 100% del capitale in 4 rate annuali al 31 dicembre. Dopo pochi mesi il loro cliente viene fatto fallire. Dopo il fallimento, 3 mesi dopo, lo Studio legale nella persona del figlio del fondatore viene nominato avvocato del Pubblico ufficiale e curatore. Per ottenere il sequestro immobiliare di cui sopra, dichiara che il credito ceduto era “esigibile” al momento della cessione, mentre per conto del loro cliente nello stesso periodo , il credito non era esigibile. (Lo stesso Pubblico Ufficiale al Collegio penale,come testimone con obbligo di verità, dichiara successivamente che il credito non era esigibile al momento della cessione e che il loro cliente poteva cederlo). Il figlio del fondatore dello Studio legale come avvocato del Pubblico Ufficiale, dichiarerà esigibile il credito nei vari atti (12-13 volte) che porteranno al fallimento la società acquirente il credito. Suo padre,il Fondatore dello Studio legale ricorre in Cassazione contro la società fatta fallire dichiarando che il credito era liquido ed esigibile al momento della cessione. Ancora: lʼavvocato figlio al momento della nomina ad avvocato del curatore pubblico ufficiale, scrive elencando le pratiche curate per la società cliente che dopo 2-3 mesi curerà come avvocato del curatore: tralascia di citare proprio la pratica del credito e la pratica inerente lo svuotamento di un intero magazzino della quale si era occupato. Lo svuotamento totale del magazzino (3-400 milioni di lire) non viene portato a conoscenza del Tribunale nè dal curatore nè dal suo avvocato. Lo stesso figlio del fondatore dello studio legale, per il curatore,inizierà una causa civile contro chi aveva con lui collaborato per oltre un anno fino a pochi mesi prima della sua nomina e che gli aveva portato il cliente del credito che poi era fallito. Nella causa civile lo definirà amministratore di fatto della fallita, la causa sarà poi dopo qualche anno, abbandonata. 2-3
DESCRIZIONE SINTETICA DEI FATTI ( DOCUMENTATI )
GIUDIZIO LEGALE
La causa civile si svolgerà nello stesso periodo del processo penale, infatti la stessa definizione di amministratore di fatto della fallita (quella che aveva ceduto il credito) era stata usata dal Pubblico ufficiale per accusare e mandare sotto processo penale chi gli aveva portato il cliente che aveva ceduto il credito e con il quale aveva collaborato con lo stesso cliente fino a pochi mesi prima del fallimento. Da chiarire ancora che il Pubblico Ufficiale ben conosceva invece il vero amministratore di fatto, un suo collega notoriamente la mente per anni e anni della società . Infatti un testimone dichiarerà di averlo sentito affermare: “..E ADESSO IL FEDELI SI DOVRAʼ MUOVERE...” in occasione della consegna della contabilità della fallita. (il Fedeli è il Rag.Fedeli commercialista, vero cervello e controllore per decenni dei titolari della fallita, con i quali non disdegnava di fare affari a buon prezzo quando si trovavano a corto di liquidi, come ha dichiarato la figlia del Presidente della società in una memoria ) • Essendo entrambi gli avvocati già a conoscenza del fatto che il credito non era esigibile al momento della cessione,fatto documentato. • Avendo gli stessi scritto negli atti, prima per farla fallire, poi in Cassazione per impedire che potesse far valere i propri diritti, il contrario cioè che il credito era liquido ed esigibile. • Non avendo dichiarato al Tribunale ufficialmente di aver curato la pratica credito poco prima del fallimento. • Avendo il loro Pubblico Ufficiale evitato di comunicare al Tribunale, che la Cassa di Risparmio di Lucca era rientrata nellʼanno di circa il 75% del proprio credito, circa 500 milioni prelevando il denaro dal conto corrente del cliente stesso sul quale venivano versati gli incassi dei cantieri. • Avendo evitato di revocare lʼimporto. • Avendo avuto il Fondatore dello Studio legale, come cliente, lʼintestatario del conto corrente, • Essendo a conoscenza del fatto come dimostra il deposito (nella causa civile abbandonata) di una comunicazione della stessa banca da parte di suo figlio, in veste di avvocato del Pubblico Ufficiale. • Essendo in contemporanea Vice-Presidente della stessa Banca, la Cassa di Risparmio di Lucca... Si può affermare che i due avvocati del Pubblico Ufficiale hanno una responsabilità anche penale nelle vicende descritte ?
SI
NO
S E , I L FA L L I M E N T O , S E Q U E S T R O AT T I V I TA ʼ , R E V O C A CONTRATTO AFFITTO DI AZIENDA, SFRATTO sono stati ottenuti da pubblici ufficiali dichiarando il falso e inducendo in errore i giudici, sono NULLI questi atti ?
SI
NO
Pubblici Ufficiali,Difensori che non difendono,Avvocati ..Giudici..Procura che indaga le vittime e archivia con 2 lettere dal contenuto falso.. ma..non si tratta di associazione...?!
3-3