E' Una Vera Ipocrisia

  • Uploaded by: Patrizia
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  • June 2020
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NON NE POSSIAMO PIU’ Siamo ormai così abituati a un martellare di notizie oscene riguardanti rapporti sessuali tra i più “osé” - per essere benevoli - che si rischia di dare per scontato ormai tutto, a tal punto che perfino certi pensatori cattolici manifestano la loro rassegnazione dicendo che, alla fine, siamo tutti peccatori e che di persone immacolate ce ne sono solo due: Gesù Cristo e la Madonna, senza parlare di quei dissacratori incalliti che vorrebbero mettere nel calderone delle miserie lo stesso Dio, per giustificare la loro perversione. Se si pensa che certi rapporti contro natura portati all’esasperazione, ad esempio compiuti in gruppo con trans e simili, sono talmente ripugnanti, che non si possono affrontare se prima non ci si stordisce con alcool, droghe e peggio, si capisce il perché da simili rapporti si esce abbruttiti, incattiviti, alienati e peggio. E’ ciò che vuole il diavolo, lo stesso che si impegna per sostituire alla nostra bellissima festa di “Tutti i Santi” la mostruosa e ripugnante festa pagana di Halloween. E’ ora di avere il coraggio della verità, di ribellarsi dicendo: Non ne possiamo più! Basta con queste depravazioni, basta con queste notizie e con certe trasmissioni che fanno venire il vomito! Basta! Abbiamo bisogno di ossigeno e di aria pulita. • E’ una vera ipocrisia voler sminuire la gravità di queste azioni aberranti come se si trattasse di qualunque altra debolezza della carne! Anche nelle azioni cattive ci sono vari livelli di gravità, e in molti casi si deve parlare di depravazione, di perversione, di orge deliranti che in qualche modo richiamano gli antichi rituali pagani-satanici, e non di peccati di debolezza. • E’ una vera ipocrisia parlare di lotta contro la pedofilia quando si vuole imporre la teoria del “gender” che vuole legalizzare ogni tendenza, anche la peggiore, facendo leva solo sull’istinto più basso e non sull’intelligenza, la volontà e il sentimento! • E’ una vera ipocrisia parlare di diritti quando invece si vuole imbavagliare e condannare tutti quelli che la pensano diversamente inventandosi la cosiddetta “omofobia”, che va ben distinta dalla violenza contro chicchessia, sempre da condannare. • E’ una vera ipocrisia favorire l’adozione di bambini agli omosessuali come se fosse un’opera pia e meritoria, quando invece la stessa cosa viene negata o resa difficile o impossibile a migliaia di coppie regolari che vorrebbero adottare un figlio, il quale ha il sacrosanto diritto di avere innanzitutto una mamma e un papà. E’ l’avanzare in massa del nichilismo, del relativismo tanto condannati da Papa Benedetto XVI, e di cui ignoriamo la gravità, quel nichilismo che Nietzsche espresse trionfalmente con quella frase: “la morte di Dio, la trasmutazione di tutti i valori, la fedeltà alla terra come unico principio di realtà…” Con queste premesse, possono dar fastidio le parole di San Paolo nella prima lettera ai Corinti, dove afferma: “Non illudetevi:..né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio"; può dar fastidio l’insegnamento della Chiesa laddove annovera il “peccato impuro contro natura” fra i quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, assieme all’omicidio volontario, all’oppressione dei poveri e alla frode nel salario agli operai; può dar fastidio sentir parlare di giudizio di Dio, di premio o di castigo eterno, eppure bisogna avere il coraggio di riflettere anche sul significato di questi pochi anni di vita che ci sono concessi per chiederci se davvero vale la pena di giocarci l’anima per tutta l’eternità, per avere in contraccambio che cosa? Nemmeno un misero piacere della carne, perché se nell’atto sessuale si esclude l’intimità tra un uomo e una donna che si amano, l’importanza della carezza, dell’attesa, del rispetto, della fedeltà reciproca… che piacere è? E’ solo sfogo animalesco, ossessione spasmodica, disfacimento della propria intelligenza, come avviene in molte discoteche a spese soprattutto dei giovani, disfacimento di tutta la persona che invece è chiamata all’altissima dignità di “figlio di Dio”, chiamata a mettere tutta sé stessa a servizio della società, della famiglia, del prossimo, in pratica al servizio di Dio, nostro Padre che ci ama, che è sempre disposto ad aprirci le braccia, in qualunque situazione ci possiamo trovare, purchè abbiamo la forza di lasciare ai porci le misere ghiande per correre incontro con gioia alla bellezza del Suo Amore misericordioso. [email protected]

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