Zecharia Sitchin Esposizione acritica delle sue teorie di A. Demontis Zecharia Sitchin, nato nel 1920 a Baku, é uno scrittore ebreo azero, vissuto per oltre 30 anni in Palestina, e attualmente residente negli Stati Uniti, a New York. Durante il suo soggiorno in Palestina, Sitchin apprende l' ebraico antico, e impara a leggere e tradurre la scrittura cuneiforme sumera. Si laurea in economia politica in Inghilterra, ritorna in Israele dove svolge il ruolo di consulente per alcuni giornali locali. Da sempre appassionato di storia, archeologia e profondamente religioso, Sitchin dedica gran parte della sua gioventù a raccogliere materiale sulle culture 'preistoriche' fino alla stesura del suo primo libro: Il pianeta degli dei. Da allora ha scritto 10 libri, tutti editi in Italia da PIEMME. Oltre ai libri, Sitchin cura, attraverso il suo discepolo/webmaster Erik Poltorak, un sito web: www.sitchin.com dove si possono trovare degli articoli specifici su determinati argomenti inerenti le sue ricerche. I libri di Sitchin sono tradotti in oltre 20 lingue. Il suo primo libro "Il pianeta degli dei" é uno dei libri più venduti in assoluto, tradotto in 32 lingue compreso il braille e giunto alla 15a ristampa. Secondo Z. Sitchin il nostro sistema solare avrebbe un pianeta membro che viaggia su una orbita molto ellittica, con un periodo di rivoluzione intorno al sole di circa 3.600 anni. Questo pianeta (chiamato Nibiru o Marduk), miliardi di anni fa, quando il nostro sistema solare era ancora in via di formazione, sarebbe stato catturato dall’ attrazione gravitazionale di Nettuno e deviato dal suo percorso verso l’ interno. Una volta arrivato in prossimità di Giove il suo corso fu nuovamente deviato verso una orbita più interna fino a che venne a trovarsi in posizione tra Marte e Giove dove ebbe una sorta di scontro cosmico (in realtà non il pianeta stesso ma alcuni suoi satelliti) con un pianeta che si trovava in traiettoria (chiamato Tiamat). Dallo scontro, il pianeta urtato venne sobbalzato assieme a un suo satellite (Kingu) tra Venere e Marte dando origine al sistema Terra-Luna; una parte del pianeta colpito, sotto forma di frammenti, ricadde sul suo satellite, e i residui dei satelliti del pianeta 'invasore' furono scagliati lungo una orbita oblunga e retrograda dando origine alle comete, altri pezzi rimasero li sul luogo dell' impatto tra Marte e Giove generando la fascia degli asteroidi. Man mano che si stabilivano nuovi equilibri e si andavano a stabilizzare le orbite il sistema solare prese la forma attuale. Il pianeta 'invasore', che ospitava sulla sua superficie forme di vita organica a livello macromolecolare, trasferì nell' urto parte di questa materia sul pianeta colpito. Secondo Sitchin la vita sul pianeta invasore si evolvette molto più velocemente che sul nostro, tanto che la civiltà che lo abitava (chiamati Anunnaki nei testi sumerobabilonesi), 450.000 anni fa circa, viaggiò fino alla Terra per fondarvi una colonia, intraprendendo lavori di estrazione di minerali, in particolare di oro. Questo elemento doveva essere trasformato in fini polveri per essere rilasciato nell’ atmosfera di Nibiru per ripararla dai danni che si aggravavano ad ogni passaggio del pianeta nel suo punto più vicino al nostro sole a causa dell’ eccessivo calore e dell’ aumento di velocità che il pianeta subita nella parte più stretta della sua ellisse rotazionale. Furono fondati così i primi insediamenti nel medioriente, luogo di atterraggio degli abitanti del pianeta, e fu stabilita una gerarchia di comando per i lavori. Nel contempo venne mantenuta una stazione in orbita e successivamente fu fondata una colonia su Lahmu (Marte) da dove un gruppo di questi essere (chiamati Igigi = coloro che osservano) dirigevano le operazioni di trasferimento. In seguito a un ammutinamento di alcuni lavoratori, 300mila anni fa circa, uno degli scienziati venuti dal pianeta (Enki), creò l' Homo Sapiens (Lulu) mescolando l' ovulo di una ominide terrestre con il suo sperma. Questo per creare una serie di individui che portassero avanti le operazioni di estrazione al posto degli extraterrestri. Successivamente attraverso operazioni di
ingegneria genetica questi esemplari furono resi capaci di procreare ottenendo quello che noi chiamiamo l' homo sapiens il quale si diffuse sul pianeta, in particolar modo nell' Africa, nel medio oriente, e nella valle dell' Indo. Questi personaggi diedero inizio nel corso di vari millenni alle varie forme di civiltà; la prima fu quella dei Sumeri, poi quella egiziana e successivamente quella esteuropea-indiana. Secondo Sitchin le storie raccontate dalla Bibbia, e quindi la genesi, il diluvio universale, la vicenda di Sodoma e Gomorra, ma anche alcuni racconti lasciatici dalle culture egizie e mesopotamiche, non sarebbero altro che delle 'cronache' dei tempi in cui questi esseri abitavano sul nostro pianeta. In particolare lui identifica tre episodi: 1) il diluvio universale: fu causato dal distacco di una massa di ghiaccio dall’ antartide in un periodo a cavallo della fine dell’ ultima era glaciale, approssimativamente tra l’ 11.000 e il 10.000 a.C. – Sitchin narra che il racconto della bibbia secondo cui ‘Dio mandò il diluvio’ non è altro che un sunto della decisione di Enlil di non rivelare all’ uomo l’ avvicinarsi della imminente catastrofe (che era stata prevista da un altro Anunnaki che regnava nel Sudafrica); 2) Il racconto della Torre di Babele sarebbe la cronaca del tentativo di Marduk e suo figlio Nabu di prendere possesso della città di Babilonia dove invece regnava una altra fazione. Per impedire ciò, e la costruzione da parte di Marduk di un suo tempio, la fazione regnante decise di muovere guerra e scacciare Marduk e i suoi seguaci dividendoli in varie terre e ordinando ad ogni gruppo una nuova lingua. Sitchin data questo evento a circa il 3450 a.C.; 3) La distruzione di Sodoma e Gomorra fu un atto in cui un consiglio di questi ‘dei’ mosse di nuovo guerra contro Marduk e Nabu che ancora una volta pretendevano il dominio sulle terre di Sumer e Babilonia. La guerra avvenne con l’ impiego di armi nucleari e chimiche, di cui si troverebbero ancora i segni nella penisola del Sinai, nella piana del Mar Morto, e nella zona di Harappa – Moenjo Daro. Sitchin data questo evento al 2024 a.C. Sitchin sostiene che le religioni delle prime culture terrestri non sono altro che l’ eco delle vicende riguardanti questi esseri, che vennero adorati dagli uomini e il cui culto si sparse in tutto il mondo. Ciò fu agevolato dal fatto che alcuni di questi esseri si trasferirono con dei seguaci nel continente sudamericano, in quello asiatico, e nel nordeuropa, creando di volta in volta dei piccoli gruppi da cui sarebbero discese le popolazioni fino ad arrivare alle nascite di vere e proprie civiltà. Sitchin sostiene inoltre che: - i maggiori centri megalitici sparsi nel globo siano stati costruiti dagli Anunnaki con funzione calendariale, - le Piramidi di Giza siano state costruite subito dopo il diluvio come 'fari' che segnassero la rotta di atterraggio verso il Sinai dove stava il centro di controllo missione, - la Sfinge fu costruita per segnalare cronologicamente il momento della costruzione delle piramidi (L' era del Leone) e che il suo volte fosse in origine quello del dio che progettò le piramidi (Ningishzidda) e che solo successivamente fu ri-scolpito per immortalare il volto di Marduk/Ra, - la civiltà andina discende direttamente da quella mesopotamica e si sarebbe formata in due diverse fasi: una tramite un gruppo di coloni portati nelle ande per estrarre metalli, e una a causa dell' esilio di una divinità espulsa dall' egitto che si stabilì nell' america del sud e che fondò i primi centri astronomici; Sitchin basa le sue teorie sullo studio di tavolette di argilla mesopotamiche contenenti le cronache ed i miti locali, sui miti delle popolazioni di altre zone del globo (in particolare il sudamerica), reperti archeologici quali sigilli, monili, statue, incisioni, e studi in ambito scientifico che sembrano
confermare le sue conclusioni. Non ultima una rivisitazione linguistica degli scritti lasciatici da sumeri, accadi, babilonesi e dal Vecchio Testamento.