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VOX POPULI
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La città che aspetta il miracolo
La città di Salerno vista con occhi diversi, disincantati. Lontani dalle grandi promesse, dalle opere faraoniche, ma vicini ai cantieri eterni, ai disagi delle persone. Un viaggio nella Salerno incompiuta. In questo numero: la metropolitana leggera, la raccolta differenziata e il turismo ALLE PAGINE 2, 3 E 4 SALERNO
La Salerno degli sprechi e dei favori A leggere le delibere comunali che approvano svariati finanziamenti alle associazioni culturali, un po’ ci si diverte e un po’ ci si domanda: ma come e a chi vengono dati i nostri soldi? A PAGINA 5 SALERNO
La festa di San Matteo tra il sacro e il profano, tra la storia e le tradizioni A PAGINA 6
SALERNO
LA METRO...
“A
SE NE PARLA DA TEMPO, DA TROPPO TEMPO A Salerno di Metropolitana si parla da quasi vent’anni: gli egiziani impiegarono lo stesso tempo per costruire le piramidi. Erano gli anni di Giordano, di Conte ministro delle aree Urbane. Quel progetto, come altri dello stesso periodo naufragò sotto le inchieste e la tempesta di Tangentopoli. O meglio fu solo accantonato. Difatti , nel 1994, la metropolitana veniva inserita nel famoso documento programmatico sviluppato da Bohigas. Ovvero quindici anni fa. Ad Alessandro Magno ne bastarono tredici per conquistare il mondo. L’opera fu però approvata ufficialmente solo nel 1997, con un finanziamento da
grottesca: tra ritardi e lungaggini i cantieri sono aperti da dieci anni. Per costruire il Colosseo, i Romani ne impiegarono otto. DI ANTONIO
eccetera eccetera luglio abbiamo sollecitato la Regione per la stipula con le Ferrovie dello Stato, ma siamo in dirittura d’arrivo”. Non è che l’ultima promessa che De Luca fa a riguardo della Metropolitana di Salerno, una vicenda grottesca, una barzelletta.
La storia della metropolitana di Salerno è una vicenda
capogiro: 40 milioni di euro anzi, per adeguarci a quei tempi, 80 miliardi di lire. I lavori vennero così consegnati il 30 novembre del 1999: dieci anni fa! Per costruire il Colosseo, i Romani ne impiegarono otto. Ai nostri amministratori, invece, sono stati appena sufficienti per aprire una delle otto stazioni progettate. E che via via sono sopravvissute a reperimenti archeologici, lungaggini burocratiche. Intervenne addirittura la Regione per rifissare il termine dei lavori, ovviamente non rispettato. LE PROMESSE ED IL LORO COSTO Decisioni prese, annunciate, contestate e rimangiate. Era ottobre dello scorso anno quando De Luca prometteva l’apertura della metro
per un problema tecnico che riguarda il traffico in entrata e in uscita dalla stazione centrale, partirà un convoglio ogni 75 minuti
per il mese di giugno di quest’anno. Ma sapete quanto è stato speso, finora, per quest’opera incompiuta? 46.481.120 milioni di euro. Un vagone di soldi pubblici! Per non dire di sgradevoli sorprese che preoccupano e non poco: per un problema tecnico che riguarda il traffico in entrata e in uscita dalla stazione centrale, partirà un convoglio ogni 75 minuti. Questione che il sindaco definì “delicata”. Tagliamo corto: una metropolitana così non servirebbe a nulla. LE STAZIONI MAI UTILIZZATE Altro problema che nessuno sottolinea sono le condizioni delle stazioni: praticamente terminate (ci mancherebbe, ci lavorano da 10 anni!) sono vittime del degrado e dell’abbandono. Quando aprirà la metro ci sarà bisogno di rimetterle a posto, con un’ulteriore spesa di denaro pubblico. Stazioni mai utilizzate e già da rimettere a nuovo! Il tutto mentre si pensa, e già si finanzia, il prolungamento verso Pontecagnano. Che senso c’è se quei binari sono deserti?
LA METROPOLITANA DI SALERNO LA STORIA
LE STAZIONI
Nel 1994 la città di Salerno commissionò il Documento Programmatico dello Sviluppo Cittadino agli architetti dello studio MBM ARQUITECTES S.A. Sulla base di quel documento il Comune di Salerno ha deciso di dotarsi di un sistema di metropolitana leggera.
Le otto stazioni progettate e in fase di realizzazione sono le seguenti: Centro Storico, via Vernieri, Stazione FS-Centro, Via del PezzoTorrione, Via Rocco Cocchia-Pastena, Parco del Mercatello-Mariconda, Arbostella, Stadio Arechi. Fonte: Comune di Salerno
Il CIPE (Comitato Interministeriale di Programmazione Economica) diede il via QUANTO libera al progetto alla fine del 1999 stanziando 75 miliardi. Altri 5 miliardi furono È STATO in seguito stanziati dal Comune di Salerno. Ad oggi la spesa complessiva è di SPESO 46.481.120 milioni di euro 2 VOXPOPULI # Speciale “San Matteo”
SALERNO
SALERNO si differenzia,
È
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DOVEVA GIÀ ESSERE COMPLETATA Forse non tutti sanno che il vostro (purtroppo ancora non riesco ad appropriami dell’aggettivo possessivo) amato sindaco promise, quasi due anni or sono, che l’intera città sarebbe entrata in un regime di riciclaggio entro i primi mesi del 2009. Purtroppo devo rattristare i
L’impossibilità di attuare un piano del genere in così poco tempo (6 mesi per 150.000 abitanti) era chiara fin dall’inizio
raccolta
differenziata,
vi
raccontiamo quello che non va. DI ALESSANDRO
ma in che modo? ormai trascorso più di un anno dell’inizio del progetto “raccolta differenziata” e c’è ancora qualcuno che non ci ha capito niente, vuoi per una mediocre informazione, vuoi per un’eccessiva frettolosità da parte del Comune nell’educare una cittadinanza non particolarmente avvezza alla diversificazione dei rifiuti, il progetto di punta dell’amministrazione De Luca sembra essere un gigante dai piedi d’argilla. Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Ad un anno dall’inizio della
lettori vittime da innamoramento amministrativo, patologia che fa raggrinzire il collo in modo tale da rendere impossibile guardare oltre il proprio giardino, che a Settembre 2009 molte famiglie dei rioni collinari (Giovi, Ogliara, Rufoli, Cappelle, Matierno e Sordina) ancora devono ricevere il celeberrimo “Kit di due bidoncini”, nonostante sia stato proclamato l’avvio di questo step. Parlando in termini più venali questo vuol dire che il Comune ha continuato a spendere fior di quattrini fuori tempo massimo al fine di pagare tutti gli enti e i facilitanti impegnati nel progetto Start Up. UN FALLIMENTO PREANNUNCIATO L’impossibilità di attuare un piano del genere in così poco tempo (6 mesi per 150.000 abitanti) era chiara fin dall’inizio, tuttavia il Fontanella non ha voluto prendere in considerazione il vecchio adagio “non farti debiti con la bocca” e allora ha dovuto ricorrere; con un guizzo ed un colpo di coda ha inserito il progetto Salerno si Differenzia nel listone delle opere per San Matteo (le quali non sono
rassegne di elemosina in nome del Santo Patrono bensì programmi da completare entro il 21 Settembre). Che talento Machiavellico. ALTRI PROBLEMI IRRISOLTI Un altro problema è rappresentato dalle cosiddette campane per il vetro le quali, essendo svuotate rarissimamente dagli operatori ed essendo praticamente ignorate dalla Polizia Municipale, sono diventate vere e proprie mini isole ecologiche ai cui piedi è accatastato di tutto come al ricordare il celebre slogan del centro commerciale Harrods: “dallo spillo all’elefante”. Ultima ma non meno importante è la riflessione sulla pulizia della nostra città. Un capoluogo che vanta il 90% di riciclaggio dovrebbe, almeno in apparenza, dare un’impressione di pulizia, senso civico ed educazione ambientale. Fontane strabordanti di acqua stagnante, vie che dovrebbero essere ribattezzate Avenue de le Preservatif ed una lungomare popolata dalla movida dei ratti contribuiscono si a differenziarci, ma in negativo.
IL BLUFF DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA Stando alle parole del Sindaco, la città sarebbe entrata in un regime di riciclaggio entro i primi mesi del 2009. Invece, a Settembre 2009 molte famiglie dei rioni collinari ancora devono ricevere il “Kit di due bidoncini”: l’ultimo step della raccolta differenziata, quindi, è stato avviato nonostante sia ancora incompleto. Sono ancora molte i problemi da risolvere: l’orario di ritiro da parte degli operatori non è quasi mai rispettato, nel Centro Storico la raccolta non decolla a causa di orari di conferimento illogici e, non da ultimo, le campane per la raccolta del vetro sono svuotate raramente . VOXPOPULI # Speciale “San Matteo” 3
SALERNO
Una città TURISTICA. Peccato che mancano i turisti.
A scarseggiare sono i servizi e le strutture ricettive, soprattutto per i giovani. E mentre la provincia cresce, Salerno perde quota. DI MARZIO
T
urismo sostenibile, turismo incoming, turismo last minute e low cost… Peccato che con queste locuzioni la nostra Città abbia poco o nulla a che fare. Non è sicuramente una scoperta che il settore economico facente capo al turismo incida in maniera consistente sulla produzione di ricchezza di un paese. Stime del Worl Travel ci parlano di un contributo, nel 2008, del 10,2% al Pil europeo, del 9,7% a quello nazionale (155,5 miliardi di euro). Soldi, tanti soldi.
I PROBLEMI La crescita del turismo segue necessariamente politiche di sviluppo volte alla creazione e al sostegno, sul territorio, di strutture ricettive, alberghiere e complementari (campeggi, villaggi turistici e alloggi vari), necessarie per l’apprezzamento delle bellezze naturalistiche e dei punti d’aggregazione e divertimento che il territorio stesso offra. Qui da noi, però, il problema è a monte: nonostante il Comune di Salerno vanti la vicinanza delle coste tra le più belle al mondo (che la Riviera Romagnola “se le sogna!”), la
“Divina” Amalfitana e la Cilentana, e un litorale lunghissimo assolutamente non sfruttato, nella Città stessa non v’è alcun luogo di svago e divertimento (eccezion fatta per una sola discoteca degna di nota in un Comune confinante) che sia capace di soddisfare la domanda del turismo giovanile. Ciò comporta che gli alberghi siano vuoti e, chiaramente, allo stato di cose non vale la pena costruirne altri in assenza di una seria programmazione economica. QUALCHE DATO PER CAPIRE Diamo qualche numero per dimostrare l’assunto da cui sono partito, prendendo come parametri di riferimento e di confronto la provincia di Lecce e quella di Rimini, quest’ultima plus ultra del turismo nazionale. Nel leccese, in cui nell’ultimo decennio i flussi turistici si sono moltiplicati in maniera esponenziale, facendo sì che la costa salentina assurgesse, sempre più, a meta di riferimento fondamentale del turismo italiano, nell’estate del 2007 le presenze di turisti, invero soprattutto italiani, sono state 2.776.000 circa, con una densità di 57 presenze ogni Km².
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Nella stessa estate, la densità in discorso nella provincia Salernitana era di 35 persone ogni Km², 22 in meno rispetto a Lecce, la metà rispetto alla provincia di Rimini! Di qui, constatando che il turismo provinciale di Salerno, sempre più giornaliero e proveniente dall’hinterland napoletano, si concentra essenzialmente lungo le coste d’Amalfi e del Cilento, in città rimane davvero poco: sulla superficie di 59 Km², i posti letto sono appena 1.900 (32 per Km²). Sempre per rimanere nel leccese, in una delle località più belle, Otranto (superficie di 76 Km²), i posti sono 9.930, 130 per Km²… ED ANCORA PROBLEMI In definitiva, quanto sopra scritto è per rilevare che, attese le chiare e ostacolanti problematiche legate al parassitismo camorrista presente sul territorio, gli pseudo-lidi (più o meno abusivi) di albanese memoria di Pastena, Torrione e Mercatello, una metropolitana invisibile e un aeroporto sul cui futuro sono da tempo aperte scommesse, non bastano affinché Salerno possa definirsi una «città europea»…
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La SALERNO degli sprechi e dei favori
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l 12 giugno, in una Salerno che aspetta il caldo che tardava ad arrivare, la Giunta del Comune di Salerno si riuniva per approvare la delibera numero 752 per un finanziamento circa un concorso di writing dal nome “Graffiti Rockin’it”. Concorso di primaria importanza, voleva “portare a Salerno 4 grandi artisti tedeschi: Atom, Smash, Can Two e Ken, artisti di fama mondiale”. Questa è solo una del centinaio di delibere raccolte nel periodo compreso tra gennaio e giugno di quest’anno. L’elenco dei beneficiari è lunghissimo. Le motivazioni a tratti divertenti. Le cifre ore esigue, ora considerevoli. I FINANZIAMENTI SOSPETTI Ad esempio, c’è un contributo di 80mila euro per Salerno Jazz Orchestra, una manifestazione che in due anni ha attinto dalle casse comunali 307mila euro. Sistemato il jazz, non si potevano trascurare gli
A leggere le delibere comunali che approvano svariati finanziamenti alle associazioni culturali, un po’ ci si diverte e un po’ ci si domanda: ma come e a chi vengono dati i nostri soldi? DI ANTONIO
altri generi musicali e così si è deciso di finanziare un festival di musica antica con una rassegna dedicata ad Handel. E poi, siccome i salernitani sono legati al loro mare, seppure sporco e inquinato, come negare soldi per il convegno “Storia e modernità in una fusione ideale della Salerno di ieri e di oggi”? E con quale coraggio tirarsi indietro di fro nt e a ll’ A np i: per un documentario che hanno visto solo loro, il Comune si è fatto carico delle spese per la pellicola, la pratica SIAE, il macchinista, la maschera, oltre a concedere l’uso gratuito
Cifre esigue ma concesse ad una numero impressionante di associazioni: il finanziamento si disperde così in mille rivoli
dell’Augusteo. IL METODO DI CONCESSIONE Cifre esigue ma concesse ad una numero impressionante di associazioni: il finanziamento si disperde così in mille rivoli, così che il singolo finanziamento non fa gridare allo spreco ma, a ben vedere, il totale ci consegna cifre notevoli, che potrebbero essere spese in miglior modo. Seguendo questo schema, in tre anni l’amministrazione De Luca ha speso circa 4milioni di euro, finanziamenti concessi puntualmente sempre alle stesse associazioni, il che fa pensare ad una volontà di fidelizzare il consenso. Insomma la triste realtà è che ogni associazione che abbia un consigliere come sponsor e che è capace di smuovere voti quando servono, riesce a portare a casa soldi distribuiti solo apparentemente in modo casuale.
SPESE FOLLI Nei primi sei mesi dell'anno il Comune di Salerno ha investito più di 5.000 euro al giorno per finanziare attività nei settori della cultura e dello spettacolo. Complessivamente nel periodo gennaio-giugno 2009, l'amministrazione comunale ha speso 866.421 euro, con un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A denunciare la gestine della concessione dei finanziamenti sono stati i consiglieri circoscrizionali Rosario Peduto e Vincenzo Musto
LE CIFRE Periodo Luglio - Dicembre 2006 Gennaio - Giugno 2007 Agosto - Dicembre 2007 Gennaio - Giugno 2008 Luglio - Dicembre 2008 Gennaio - Giugno 2009
Spesa complessiva € 719.800 € 663.546 € 584.899 € 579.592 € 730.522 € 866.421 VOXPOPULI # Speciale “San Matteo” 5
SALERNO San Matteo ‘09
San Matteo tra SACRO e PROFANO
I
l legame di San Matteo con la città di Salerno ha antiche origini. Sebbene le reliquie del Santo sono conservate in zona dal 954, è nel 1691 che i Salernitani si impegnarono a condurre in processione ogni anno la statua del santo patrono.
I MIRACOLI DI SAN MATTEO Diversi sono i miracoli che la città di Salerno ricorda: il “miracolo della manna”, che trasudava dal corpo del Santo venendo poi raccolta in un’anfora di argento, festeggiato il 6 maggio, giorno dell'anniversario della Translazione delle sacre reliquie a Salerno ; nel 1544, secondo la tradizione, il Santo Patrono salvò Salerno dalla distruzione costringendo alla fuga i pirati Saraceni capeggiati da Ariadeno "Barbarossa" (in segno di riconoscenza lo stemma della città venne impreziosito con la figura di San Matteo ), l'anniversario veniva ricordato ogni anno con la "Festa del Barbarossa" durante la quale si portava in processione una teca con alcune reliquie del Santo; nel 1656, l’anno della diffusione della peste a Salerno, San Matteo soccorse la popolazione e nel 1688 quando la città fu salvata dal terremoto. LA FESTA I festeggiamenti per San Matteo hanno due date fondamentali: il 21 agosto, ovvero l’”alzata del panno”, e il 21 settembre, giorno della processione per LA CURIOSITÀ le strade del centro cittadino. NIENTE BACIO ALLA RELIQUIA Nel giorno dell'alzata del panno, dopo una solenne messa nella cripta, un Niente bacio per il braccio di San corteo porta il panno di San Matteo - con la scritta “Salerno è mia: io la Matteo; i fedeli potranno toccare difendo” - nel quadriportico della Cattedrale. È qui che l’arcivescovo la reliquia soltanto con la mano. È benedice i credenti con il braccio del Santo Patrono; la sacra teca gotica quanto hanno deciso l’Asl e le risalente al 1330 che custodisce una reliquia dell’Apostolo. autorità ecclesiastiche salernitane I festeggiamenti si concludono il il 21 settembre con la processione che come misura di prevenzione per dalla Cattedrale procede lungo via Duomo, via Mercanti, passando per evitare il diffondersi del contagio piazza Portanova ed attraversando il corso V. Emanuele, scendendo per via dell’influenza A, la cosiddetta Cilento, corso Garibaldi e via Roma, risalendo al duomo per largo Ragno, suina. Si tratta solo di una via Portacatena, via Da Procida. precauzione, non sussistendo al Aprono la processione le tre statue d'argento dei Santi Martiri Salernitani, momento allarmismi da riferire al Anthes, Gaio e Fortunato, contagio. definiti come le "tre sorelle" di San Matteo per i loro volti dai lineamenti dolci ed i capelli lunghi. Avanza poi la preziosissima statua, risalente al 1742, di San Gregorio VII, papa morto a Salerno nel 1085, durante il suo esilio. Più indietro, sorretta dalla "paranza" , sfila la statua più pesante, il busto ligneo di San Giuseppe, risalente al tempo della Scuola Medica Salernitana . Infine la magnifica statua d'argento di San Matteo, riccamente adornata di fiori . La processione si conclude con la corsa dei portatori della statua del Santo dai Mercanti fino al Duomo, dove in segno di gioia e riconoscenza, fanno ruotare più volte in cima alle scale della cattedrale per benedire e salutare i numerosi fedeli
21 SETTEMBRE 2008 - UN MOMENTO DELLA PROCESSIONE
LA TRADIZIONE Alla festa religiosa si accompagna il folklore popolare che dipinge il giorno dedicato al patrono di caratteristiche usanze. Il 21 settembre viene festeggiato nelle case dei salernitani mangiando la milza con l’aceto, l’uva sanginella, le noci fresche e le alici fritte. La giornata di festeggiamenti si conclude con i fuochi pirotecnici, ammirati dal lungomare dalla cittadinanza lì riunita.