Il sito ITABC
Il sito ITABC Leonardo Meo-Evoli Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Consiglio Nazionale delle Ricerche maggio 2008
Scopo del documento Analizzare l’attuale sito web dell’ITABC e prospettare sviluppi futuri per decisioni da prendere in sede di comitato di Istituto.
Sommario Il documento introduce le problematiche inerenti i moderni siti web, propone un modello per rappresentare le conoscenze possedute dall’ITABC e le modalità per riportare e reperire in rete tali conoscenze: la marcatura con annotazioni di contenuti. Prospetta le modalità con cui procedere per tener aggiornate le conoscenze dell’Istituto in rete e delinea la nuova struttura del sito. Propone un approccio per pubblicare in rete risorse informative secondo il protocollo Open “Archive Initiative: Protocol for Metadata Harvesting” ed il lancio di una rivista edita dall’ITABC. Schematizza le attività e i relativi impegni per realizzare il nuovo sito. Indice Scopo del documento............................................................................................................... .........1 Sommario.............................................................................................................. ...........................1 Definizioni........................................................................................................................... .............2 Introduzione.............................................................................................................................. ........2 Politiche dei siti......................................................................................................... .......................2 La rappresentazione delle conoscenze dell’ITABC.................................................................... .......3 Le annotazioni: un approccio per marcare i contenuti.................................................................... ...5 Processo di annotazione.......................................................................................................... ..........6 I meccanismi di alimentazione delle pagine................................................................................. .....7 Organizzazione................................................................................................. ........................7 Argomenti pubblicati.......................................................................................... ......................7 Alimentazione degli argomenti............................................................................... ..................7 Le sezioni principali del sito............................................................................................ .................8 I nuovi approcci in rete.................................................................................................. ...................9 Journal on Advanced Technologies for Cultural Heritage.................................................. .............10 Pianificazione delle attività progettuali............................................................................ ...............11 Conclusioni.......................................................................................................................... ...........13 Riferimenti............................................................................................................................... .......13
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Definizioni Metadati Descrizione dei dati posseduti o trattati in un sistema sia esso informativo che documentale. Sostanzialmente i metadati sono dati che descrivono altri dati o contenuti informativi. Ontologia In letteratura esistono molte definizioni di ontologia che si applicano in vari campi (dalla filosofia alla teologia, dalla sociologia all’informatica). Nel documento è adottata la seguente accezione: teoria che rappresenta il frammento di realtà sotto osservazione in termini di oggetti (o classi) e di relazioni fra oggetti. In letteratura si richiede che una teoria di classificazione del frammento di realtà può essere considerata ontologia se universalmente riconosciuta (è ovvio che bisogna chiarire il contesto di questo “universo”). Protocol for Metadata Harvesting E’ un protocollo sviluppato da Open Archives Initiative [PMH02]. E’ utilizzato per collezionare le descrizioni di risorse di rete rappresentate in termini di metadati in modo da poter fornire un servizio di recupero delle risorse attraverso i metadati. Il protocollo è usualmente anche chiamato OAI Protocol.
Introduzione Internet ha avuto successo perché si è basata sul principio che la pubblicazione di informazioni genera un beneficio sia a chi legge, sia a chi pubblica. Il fatto di permettere a chiunque di rendere disponibili a livello globale informazioni consente di essere conosciuto, di far sapere al mondo chi si è e cosa si sa fare o si conosce. Tutto questo permette di aumentare i propri contatti e, in ultima analisi, di creare collegamenti che sfociano in rapporti, commesse, collaborazioni, ordini, ... La realizzazione di un sito ha ragion di essere se il suo “costo” produce un “beneficio”. Il rapporto costi/benefici che si può ottenere per un sito dipende da molti fattori, fra questi quelli che sicuramente primari sono: • il sito deve avere un messaggio “chiaro” in termini di contenuti, • il sito deve adottare un linguaggio adattato all’internauta tipo, • il sito deve essere reperibile e rintracciabile dai principali motori di ricerca per poter essere visitato da chi non è a conoscenza del sito, • una volta che una pagina è stata trovata con il motore di ricerca deve avere un contenuto pertinente con la richiesta espressa dall’internauta.
Politiche dei siti Il paradigma dell’ipertesto è stato concepito per permettere di far entrare in una rete di nodi di informazione il proprio nodo collegandolo (tramite il costrutto del collegamento o link). Ogni soggetto può costituire la propria sotto-rete di nodi adottando varie politiche che ovviamente possono spaziare in molte direzioni differenti quali una redazione centralizzata ed una redazione distribuita e diffusa. In genere la redazione centralizzata viene adottata da grandi strutture che più che altro pubblicano le politiche, le strategie, i prodotti o i servizi del soggetto. E’ una politica che tende a generare siti scarsamente dinamici.
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La redazione distribuita e diffusa è quella tipica dei blog dove un soggetto permette ad estranei a partecipare alla redazione del proprio sito. Ovviamente esiste tutta una gamma di possibilità intermedie. Quale politica adottare per il sito del ITABC? Al momento conviene solo osservare l’Istituto prima di dare una risposta. Le caratteristiche dell’ITABC sembrano le seguenti: • è un organismo di dimensioni medio-piccole (in una scala che va dalla persona singola all’organizzazione di decine di migliaia di persone); • è una realtà altamente dinamica (essendo l’oggetto delle sue attività la ricerca); • vi è una elevata libertà del singolo (raffrontata alla libertà di cui può godere il generico singolo in strutture quali ministeri o grandi imprese industriali); • ha molte tipologie di interlocutori (che vanno dallo studente all’industriale, dall’ente amministrativo locale al detentore di un bene culturale). Da questi pochi elementi si può immaginare come sia delicato realizzare un sito in grado di comunicare ad ogni possibile tipo di interlocutore: • cosa l’ITABC conosce e sa fare, • come è possibile interagire, • quali informazioni è possibile prendere dall’Istituto.
La rappresentazione delle conoscenze dell’ITABC L’importanza di comunicare cosa l’Istituto “conosce” e cosa sia in grado di “fare” portano alla necessità di rappresentarne le conoscenze.
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Una analisi di massima condotta sulle particolarità dell’Istituto permette di rappresentare gli “oggetti” che “tratta” con il seguente modello Entità-Associazioni [CHE76]. 1
Soggetto
Tipo Stakeholder
Partner
Attività
con
contiene Processo
Tipo
Preservazione
Fruizione
Valorizzazione
Conoscenza
Metodologie
obiettivi Spazio Bene culturale
Collocazione Tempo
realizzato con
Tecniche
Natura Tangibile
Intangibile
Fig. 1: La rappresentazione delle conoscenze di un istituto che si occupa di tecnologie applicate ai beni culturali
Nello schema sono evidenziati gli oggetti del frammento della realtà sotto osservazione che devono essere descritti, classificati, e “riempiti” di contenuti per riuscire a rappresentare le conoscenze dell’Istituto. Dunque se si vuole mostrare nel sito internet dell’ITABC cosa l’Istituto “sa” e “fa” occorre pubblicare delle pagine che esplicitino i contenuti degli oggetti evidenziati nello schema. Questo permetterà all’internauta che arriva su una pagina del sito ITABC di capire, per esempio, quali Metodologie (o tecnologie) l’Istituto è in grado di utilizzare per intervenire su un particolare tipo di Bene culturale, oppure quali Soggetti sono stati coinvolti per raggiungere un particolare Obiettivo in un Processo di Preservazione. Dunque in una prima istanza si propone di considerare le seguenti classi di oggetti per rappresentare le conoscenze dell’ITABC: • Beni culturali, • Tecniche di realizzazione del bene, • Processi che intervengono sul bene, • Metodologie (o Tecnologie) utilizzate per intervenire sul bene, • Soggetti (Partner o Stakeholder) coinvolti in un intervento sul bene. 1
Il modello Entità-Associazioni (in inglese Entity-Relationshep Model: ERM) è una rappresentazione concettuale del frammento della realtà sotto osservazione in termini di: entità che appartengo alla realtà, associazioni fra entità, attributi delle associazioni e delle entità, domini degli attributi, tipologie e cardinalità delle associazioni, gerarchie di generalizzazione e di partizione fra entità.
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In sostanza un sito efficace deve essere in grado di spiegare all’internauta quali sono gli oggetti che appartengono alle precedenti classi, ossia quali sono i beni culturali su cui può intervenire, le particolarità dei beni (tecniche o materiali) conosciute, i tipi di interventi (studio o conoscenza, preservazione, fruizione, ...), le metodologie adottate (GIS, laser scanner, algoritmi, ...) i soggetti coinvolti.
Le annotazioni: un approccio per marcare i contenuti Il pubblicare un testo che contenga i tipi di contenuti elencati alla fine del paragrafo precedente non comporta che obbligatoriamente il lettore sia in grado di comprendere tutta la semantica del testo. Il lettore di internet è un soggetto “veloce” e “impaziente” che in genere non si sofferma e non soppesa le parole del testo, così come i motori di ricerca che indicizzano le pagine web devono essere guidati a assegnare la giusta semantica al termine. L’approccio che si propone è quello di marcare i contenuti con annotazioni, o meglio, annotare il testo con classi di contenuti. E’ la tecnica che adotta qualsiasi studente o studioso su un testo da studiare (ossia un testo da apprendere in modo che diventi parte delle proprie “conoscenze”): sottolineare, marcare, marcare con vari colori i concetti classificati per tipologia di contenuti. Per esempio, prelevando un brano da una Commessa dell’Istituto e marcando gli oggetti che appartengono alle classi di contenuti del paragrafo precedente, si ottiene: ... omissis ... ricerche storico-archeologiche relative ai siti; valutazione sull'impiego di tecniche di image-processing per i dati geofisici; correlazioni tra mezzi investigati e sorgenti delle anomalie; classificazione delle tipologie di strutture archeologiche attese e confronti con i risultati delle prospezioni. Acquisizione sistematica dei dati nei siti prescelti, impiego di nuove tecniche topografiche; ... omissis ... Fig. 2: Esempio di testo annotato con classi di contenuti
E’ ovvio che non si propone di visualizzare all’internauta le pagine del sito tutte colorate; piuttosto sarà possibile, su richiesta dell’internauta, visualizzare sulle pagine gli oggetti che appartengono alle varie classi di contenuti in modo da focalizzare la sua attenzione su ciò a cui è interessato. E’ importante rilevare che la annotazione dei contenuti permette di generare una sorta di indice analitico generale che rappresenta, questo sì, le conoscenze possedute dall’Istituto.
Fig. 3.a: Le classi di contenuti dell’ITABC
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Fig. 3.b: Alcune Metodologie/Tecnologie utilizzate dall’ITABC
La navigazione, da parte dell’internauta o dei motori di ricerca, su questa sorta di meta-indice delle conoscenze dell’Istituto permettere di accedere alla singola risorsa (pagina) in cui è referenziato l’oggetto; ossia, per esempio, dalla Metodologia “Cartografia tematica” è possibile accedere a tutte le pagine dell’Istituto in cui tale concetto è utilizzato. Utilizzando questo approccio si ottengono i seguenti risultati: • ogni pagina del sito web dell’Istituto è marcata in modo da annotare le classi di contenuti, • si genera una rappresentazione delle conoscenze dell’ITABC, • si facilita il lavoro di ricerca e classificazione dell’internauta e dei motori di ricerca che indicizzano il sito, • si permette di accedere alla singola pagina in cui è presentato il contenuto indipendentemente dalla struttura (gerarchica o meno) del sito, • si consente di individuare cosa si può cercare (e dunque si esclude cosa è inutile che si cerchi perché non presente nel sito ). 2
Processo di annotazione Il processo di annotazione delle pagine web dell’Istituto deve condurre a generare l’ontologia nel dominio delle tecnologie applicate ai beni culturali. Quindi oltre alla definizione delle classi di contenuti del paragrafo “La rappresentazione delle conoscenze dell’ITABC” è necessario “popolare” le classi con i relativi oggetti. Inoltre il processo di annotazione permette la generazione del meta-indice di conoscenze dell’Istituto con i riferimenti (link) alla relative pagine. Si propone di adottare il seguente approccio per gestire il processo di annotazione: • In una prima fase del ciclo di vita del sito la annotazione avviene manualmente attraverso l’utilizzo di semplici programmi che marcano i testi, aggiornano il meta-indice e allineano i riferimenti degli oggetti del meta-indice alle pagine che li referenziano. • In una seconda fase si può pensare ad una marcatura semi-automatica; questo sarà possibile quando l’ontologia ITABC sarà “abbastanza” consolidata. Anche in questa seconda fase 2
Molto spesso è frustante arrivare su un sito e, utilizzando il bottone di ricerca “cerca”, non trovare nulla.
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•
sarà sempre necessario l’intervento dell’esperto umano per la natura del frammento di realtà oggetto del dominio di un istituto di ricerca (che per sua natura “deve” evolvere e non può rimanere statico e congelato). In una terza fase sarà possibile analizzare come definire e rappresentare le relazioni fra classi dell’ontologia e oggetti. Questo sarebbe il vero valore aggiunto della architettura proposta perché permetterà di rappresentare e pubblicare in rete conoscenze dinamiche (ossia estrapolate direttamente dai contenuti delle pagine web) quali: “le Metodologie per raggiungere certi Obietti” o “le Tecnologie idonee a certi Processi”. Le tematiche da affrontare in questa fase sono esclusivamente di ricerca (e non tecnologiche come quelle dei due precedenti punti). L’autore del documento vuole semplicemente prospettare al CdI tali problematiche per dare una idea sui possibili sviluppi futuri.
I meccanismi di alimentazione delle pagine Assioma: 1. una ontologia si popola se le pagine sono annotate 2. una pagina è annotata se è creata, processata e pubblicata 3. una pagina è pubblicata se è disponibile al WebEditor 4. il WebEditor possiede una pagina se l’autore la fornisce o se il WebEditor se la va a prendere Ergo: tutta la architettura proposta che dovrebbe permettere di generare un sistema che genera l’ontologia dell’ITABC e crea valore aggiunto (e dunque invoglia l’autore a pubblicare pagine nel sito) si mette in moto se e solo se si realizza il quarto punto. Come già detto, un sito si alimenta se “soggetti” traendo beneficio dalla pubblicazione diventano “attori”. Nel caso del sito ITABC i soggetti sono i ricercatori dell’Istituto. Ma i ricercatori sono sovraccarichi di impegni e possono ritenere inutile utilizzare il loro tempo per preparare il materiale da fornire al WebEditor. Dunque si propone la seguente organizzazione per alimentare le pagine che descrivono il contenuto delle conoscenze dell’Istituto.
Organizzazione Le strutture organizzative principali coinvolte nel processo di alimentazione delle pagine dell’Istituto sono le seguenti: • il WebEditor: responsabile della popolazione dell’ontologia e della pubblicazione delle pagine web • il Ricercatore: responsabile di produrre conoscenza
Argomenti pubblicati Saranno pubblicate pagine sulle attività di ricerca e servizio condotte dall’Istituto. Tale pubblicazione seguirà lo schema degli impegni ufficiali assunti dall’Istituto: commesse, progetti, moduli. Gli argomenti saranno pubblicati secondo la tipologia di coda “Last-In-First-Out”, ossia appariranno ai primi posti le attività più recenti.
Alimentazione degli argomenti Il Ricercatore fornisce al WebEditor la descrizione della propria attività con la annotazione degli oggetti. Inserisce tutte le eventuali figure, grafi, foto e link ritenuti necessari. Sarà
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adottato uno standard per comunicare il materiale e saranno utilizzate alcune macro Word per facilitare il processo di marcatura delle annotazioni. Il WebEditor se non riceve dal ricercatore la descrizione della attività con le relative annotazione preleva dal sito Cnr la scheda attività e la annota. Il WebEditor pubblica gli argomenti sul sito dell’Istituto. Se il Ricercatore vuole effettuare correzioni a quanto già pubblicato dovrà fornire il materiale secondo gli standard prescritti.
Le sezioni principali del sito Le sezioni principali de nuovo sito ITABC saranno: • Chi siamo/Missione • descriverà in un massimo di 5 righe la missione dell’Istituto, il perché esso è stato costituito e come si alimenta economicamente • sostituirà una parte della attuale sezione “Istituto” • La nostra storia • descriverà in una pagina la storia dell’Istituto • sostituirà una parte della attuale sezione “Istituto” • Dove siamo e contatti • conterrà mappe e conigli su come raggiungere l’Istituto • conterrà i riferimenti ai contatti ufficiali per l’Istituto • conterrà alcune informazioni sulla collocazione dell’Istituto prese dall’attuale pagina “Istituto” • Organizzazione • descriverà la struttura dell’Istituto: • Direttore • Dipartimento di afferenza • Comitato di Istituto • Amministrazione (con ruoli degli amministrativi sopratutto per gli esterni ed orari) • Biblioteca (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) • Laboratori (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) • Servizi (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) • Gruppi di ricerca organizzati (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) • Ruoli dell’Istituto in ambito di ricerca nazionale ed internazionale (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) • Elenco telefonico (con possibili collegamenti a home page personali obbligatoriamente annotate preparate dai ricercatori/tecnici) • Attività • conterrà la struttura delle schede pubblicate sul sito Cnr • la sezione sarà alimentata secondo il protocollo del paragrafo “I meccanismi di alimentazione delle pagine”
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• • • • • •
• ingloberà le attuali sezioni “Attività”, “Progetti”, “Tecnologie” e “Collaborazioni” Formazione • conterrà la struttura dell’attuale sezione “Formazione” (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) Pubblicazioni • conterrà la struttura dell’attuale sezione “Pubblicazioni” (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) Servizi • Conterrà le stesse informazioni della sotto-sezione “Servizi” della sezione “Organizzazione”) News • conterrà la struttura dell’attuale sezione “News” (le informazioni per apparire dovranno essere fornite dai responsabili annotate) Navigatore sulle conoscenze dell’ITABC • Conterrà degli strumenti progettati per navigare nel meta-indice delle conoscenze dell’Istituto e per accedere alle pagine del sito Mappa • Conterrà la mappa del sito web ITABC
La pagina iniziale di ingresso al sito ITABC (la animazione) sarà eliminata. Non esiste nessun internauta serio che si sofferma a contemplare simili animazioni né esiste alcun sito “serio” dotato di simili animazioni. Per dimostrare questo basta osservare i siti di potenziali nostri “competitor” internazionali. Il Comitato di Istituto dovrà decidere se il sito deve essere in italiano o in più lingue. Nel caso si opti per la seconda soluzione sarà necessario allungare gli impegni previsti nel paragrafo “Pianificazione delle attività progettuali”.
I nuovi approcci in rete Nell’ambito dell’attività di promozione di forme innovative di diffusione del sapere scientifico mediante l’uso di tecnologie informatiche, si propone di adottare in ITABC un sistema per gestire repository OAI-PMH (Open Archive Initiative: Protocol for Metadata Harvesting) [PMH02] di risorse digitali e per facilitare la loro rintracciabilità in rete. OAI-PMH è un protocollo nato per aderire al paradigma culturale che sostiene l’accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica, espresso nella Berlin Declaration on Open Access [BD03] (a cui hanno già aderito 70 Università italiane). Il protocollo intende promuovere nuove possibilità di diffusione della conoscenza, non solo attraverso le modalità tradizionali ma anche attraverso il paradigma dell’accesso aperto via Internet. Secondo la dichiarazione di Berlino: “Accreditare l’accesso aperto quale procedura meritevole richiede idealmente l’impegno attivo di ogni produttore di conoscenza scientifica e di ciascun depositario del patrimonio culturale. I contributi ad accesso aperto includono le pubblicazioni di risultati originali della ricerca scientifica, i dati grezzi e i metadati, le fonti, le rappresentazioni digitali grafiche e di immagini e i materiali multimediali scientifici”. L’approccio del futuro sarà quello di mutare l’economia della conoscenza in un nuovo sistema. Oggi è possibile consultare le riviste scientifiche solo a fronte di sottoscrizioni/abbonamenti; tale sistema non consente ai paesi in via di sviluppo un facile (ed economico) accesso alla conoscenza. L’approccio che si vuole adottare è, al contrario, quello di rendere gratuita la consultazione delle conoscenza e dunque spostare il costo di edizione sugli autori/editori. La
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Open Archive Initiative permette appunto agli autori di mettere in rete e catalogare “risorse”, “contenuti” e/o “conoscenza”, di permettere un reperimento in rete sulla base di metadati che descrivono i contenuti delle risorse ed infine di consultare le risorse e acquisire conoscenza. Il tutto è oggi realizzabile con un sistema che permette di amministrare con facilità una collezione di risorse digitali e condividerle nel circuito degli Open Archives, permettendone l’harvesting da parte dei Service Providers e quindi l’interrogazione da parte dei Multiopac OAI. Il tutto rende inoltre un supporto ai motori di ricerca (quali Google), e può implementare servizi di ricerca locali sul web. Lo standard di metadati utilizzati è il Dublin Core. Per quanto riguarda la diffusione e le prospettive della filosofia OA nel mondo e in Italia si segnalano due recenti casi significativi, entrambi del 2008, che testimoniano come tale paradigma si affermi con forza crescente: 1. l’Università di Harvard ha stabilito che i suoi docenti e ricercatori debbano obbligatoriamente depositare i risultati delle loro ricerche nell'archivio aperto istituzionale: http://www.fas.harvard.edu/home/news_and_events/releases/scholarly_02122008.html 2. Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha firmato la policy istituzionale a favore dell’Open Access, con obbligo di deposito del post-print delle pubblicazioni del personale dell’ISS nell’archivio digitale DSpace http://dspace.iss.it/dspace/. Un impegno dell’Istituto in tale direzione è da considerarsi strategico e altamente qualificante, e convergerebbe agli indirizzi del progetto europeo MICHAEL, specificatamente per gli intenti relativi all’“Interoperabilità delle risorse culturali online europee” (http://www.michaelculture.org/it/node/385) in cui si evidenzia come i metadati supportati da MICAHEL siano quelli del Dublin Core: “Questi sono i metadati principali per descrizioni a livello di elementi. Originalmente realizzati per descrivere libri e altro materiale bibliografico, sono stati estesi e interpretati per coprire praticamente tutti gli aspetti.... Attraverso l’Open Archives Initiative Protocol for Metadata Harvesting (OAI-PMH), si rendono disponibili i metadati nei formati standard Dublin Core e MICHAEL. In questo modo, record provenienti da fonti distribuite si possono riunire e pubblicare insieme attraverso la stessa istanza MICHAEL. Il servizio europeo MICHAEL utilizzerà questi strumenti di harvesting per raccogliere i contenuti sviluppati dalle diverse istanze nazionali.” Dunque il sistema proposto sarebbe perfettamente capace di integrarsi con MICHAEL.
Journal on Advanced Technologies for Cultural Heritage La proposta è pertanto quella di lanciare una rivista scientifica edita dall’ITABC con comitato di redazione internazionale e pubblicazione secondo il protocollo Dublin Core. Gli articoli della rivista saranno dotati di metadati secondo il Protocol for Metadata Harvesting pubblicati sui gateway internazionali che permetteranno la catalogazione ed il reperimento. La consultazione degli articoli avverrà sui server dell’ITABC. Gli articoli della rivista saranno inoltre reperibili attraverso i principali motori di ricerca e saranno marcati con il metodo di annotazione descritto in precedenza; faranno a tutti gli effetti parte delle conoscenze dell’ITABC. Per dare una impronta internazionale alla rivista la maggioranza degli articoli dovranno essere di autori non appartenenti al CNR e potranno essere in varie lingue. La pubblicazione della rivista permetterebbe all’ITABC di giocare un ruolo di polo editoriale internazionale di riferimento per le tecnologie applicate ai beni culturali.
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Pianificazione delle attività progettuali Nel seguito è riportato l’elenco delle attività necessarie a realizzare quanto proposto con una valutazione dell’impegno e una assegnazione delle responsabilità. La tabella riporta sia le attività di gestione (quelle che hanno un quantificazione dell’impegno annuale) sia le attività di progetto e avvio del nuovo sito (quelle che non hanno un quantificazione dell’impegno annuale). Legenda: • m: mese uomo • s: settimana uomo • g: giorno uomo • h: ore uomo Attività
Priorità
Descrizione
Impegno
Responsabile
Monitoraggio delle indicizzazioni dei motori di ricerca
Obbligatoria
Utile per conoscere il comportamento degli accessi alle varie pagine del sito; deve fornire indicazione sulla tipologie di pagine web da adottare e sulle ristrutturazioni del sito
1 m/a tecnico programmatore
WebEditor
Standard di sito
Obbligatoria
Definisce tutti gli standard di interfaccia e di programmazione
1 m tecnico programmatore
Ridisegna la grafica del sito
1 m grafico
Aspetto grafico del sito
Facoltativa
1 s/a ingegnere del software
WebEditor
1 s ingegnere del software Comitato di Istituto
1 m tecnico programmatore 2 s ingegnere del software
Progetto del sistema di marcatura
Ridisegno della struttura del sito
Obbligatoria
Obbligatoria
Redazione sezione “Chi siamo/Missione”
Obbligatoria
Redazione sezione “La nostra storia”
Obbligatoria
Definizione del modello di conoscenze ITABC, progetto delle macro per marcare i testi, progetto delle macro per convertire i testi in ipertesti marcati, progetto delle macro di allineamento del meta-indice delle conoscenze ITABC ai contenuti pubblicati
6 m tecnico programmatore
Trasforma la attuale struttura del sito nella struttura prevista al paragrafo “Le sezioni principali del sito”
2 m tecnico programmatore
Ingegnere delle conoscenze
6 s ingegnere del software
WebEditor
2 s ingegnere del software 2 g tecnico programmatore
Direttore e Comitato di Istituto
2 h ingegnere del software 2 g tecnico programmatore
Direttore e Comitato di Istituto
2 h ingegnere del software
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Attività
Priorità
Redazione sezione “Dove siamo e contatti”
Obbligatoria
Redazione sezione “Organizzazione”
Obbligatoria
Descrizione
Impegno
Responsabile
2 g tecnico programmatore
Direttore e Comitato di Istituto
2 h ingegnere del software La attività non comprende il progetto e la realizzazione dell’elenco telefonico
2 s tecnico programmatore
Progetto del database di gestione dell’elenco telefonico, dei programmi di interfaccia
1 m tecnico programmatore
2 g ingegnere del software
Direttore, Comitato di Istituto, responsabili di: Amministrazione, Biblioteca, Laboratori, Servizi, Gruppi di ricerca, Ruoli dell’Istituto
Redazione sottosezione “Elenco telefonico”
Obbligatoria
WebEditor
Compilazione della sotto-sezione “Elenco telefonico”
Obbligatoria
Caricamento dei dati (la gestione dei dati per eventuali modifiche sarà a carico del personale)
1g amministrativo
Personale di ruolo e non dell’ITABC
Compilazione delle “home page personali”
Facoltativa
Pubblicazione delle pagine personali
4 h tecnico programmatore per ogni pagina
Titolare della pagina
Redazione sezione “Attività”
Obbligatoria
Saranno prodotte la pagine annotate di moduli, commesse, progetti e saranno pubblicate sul sito
2 g per ogni pagina di tecnico programmatore
Ricercatore
1 s ingegnere del software
2 h per ogni pagina di ingegnere del software Preparazione del meta-indice delle conoscenze ITABC
Obbligatoria
Redazione sezione “Formazione”
Facoltativa
Redazione sezione “Pubblicazioni”
Facoltativa
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Sarà generato il meta-indice a fronte degli aggiornamenti delle pagine della sezione attività
2 m/a di tecnico programmatore
Sarà aggiornata la pagina della formazione sulla base delle informazioni comunicate
1 s/a di tecnico programmatore
Sarà aggiornata la pagina delle pubblicazioni sulla base delle informazioni comunicate
2 s/a di tecnico programmatore
Ingegnere delle conoscenze
1 m/a di ingegnere del software
1 g/a di ingegnere del software
2 g/a di ingegnere del software
WebEditor previa autorizzazione del Direttore
WebEditor previa autorizzazione del Direttore
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Attività
Priorità
Descrizione
Impegno
Responsabile
Redazione sezione “News”
Facoltativa
Sarà aggiornata la pagina delle news sulla base delle informazioni comunicate
1 s/a di tecnico programmatore
WebEditor previa autorizzazione del Direttore
Sarà aggiornata la pagina delle servizi sulla base delle informazioni comunicate
1 s/a di tecnico programmatore
Sarà aggiornata la pagina della Mappa dell’Istituto
2 s/a di tecnico programmatore
Redazione sezione “Servizi”
Redazione sezione “Mappa”
Facoltativa
Obbligatoria
1 g/a di ingegnere del software
1 g/a di ingegnere del software
WebEditor previa autorizzazione del Direttore
WebEditor
2 g/a di ingegnere del software Progettazione3 della architettura per implementare il protocollo OAI-PMH presso ITABC
Facoltativa
Progettazione4 del Journal on Advanced Technologies for Cultural Heritage
Facoltativa
Saranno presi i contatti e stipulati gli accordi con i Gateway internazionali, saranno definiti gli standard del sistema, la architettura del sistema, i criteri di verifica e valutazione Saranno definiti i contenuti scientifici della rivista, il comitato di redazione internazionale ed il curatore
2 m di tecnico programmatore
WebEditor e Ingegnere delle conoscenze
2 m di ingegnere del software
Direttore Comitato di Istituto Ricercatori
Conclusioni Lo proposta permette di raggiungere i seguenti obiettivi principali: • beneficio per i ricercatori del sito in termini di visibilità delle conoscenze, metodologie e tecnologie possedute in termini di chiarezza del messaggio lasciato in rete; • utilità di reperimento di informazioni “pregiate” per le varie tipologie di utenza del sito in termini reperimento “content drivren” delle informazioni ricercate; • aumento del prestigio scientifico internazione dell’Istituto per la pubblicazione di una rivista secondo il protocollo OAI-PMH.
Riferimenti [CHE76] Peter Pin-Shan Chen. The entity-relationship model: Toward a unified view of data. ACM Transactions on Database Systems, 1(1):9--36, 1976 [PMH02] The Open Archives Initiative Protocol for Metadata Harvesting; Protocol Version 2.0 of 2002-06-14; Document Version 2004/10/12T15:31:00Z http://www.openarchives.org/OAI/2.0/openarchivesprotocol.htm 3 4
Il documento non prevede di quantificare le attività e l’impegno per realizzare il sistema Il documento non prevede di quantificare le attività e l’impegno progettare la rivista e per gestirla
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[BD03] Berlin Declaration on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities; Conference on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities; 20 - 22 Oct 2003, Berlin; http://oa.mpg.de/openaccess-berlin/berlindeclaration.html
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