Universita - Iossa Piga

  • May 2020
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Più merito nell’università: una proposta ELISABETTA IOSSA E GUSTAVO PIGA Università di Roma Tor Vergata

Preparato per: Giornate NfA 2009 “Università e Ricerca”

29 giugno 2009, Firenze

Premessa n. 1: è giusto il modello italiano? 

2 obiettivi (“multi-tasking”): insegnamento e ricerca.



Se la qualità di uno dei due “prodotti” è poco osservabile/verificabile (didattica), meglio non basare contratto su premio all’altro obiettivo (la ricerca): si farà solo ricerca!



Se vi è un terzo obiettivo (consulenze private) che interessa solo al ricercatore e che compete con gli altri due, meglio vietarlo che aumentare il compenso per una o ambedue le altre attività. Dixit, The Making of Economic Policy, 1996 2

È giusto il modello italiano? “… organizations do not enforce contractual provisions on working hours for committed and collaborative employees but might apply them to punish/fire employees that exploited their acquired freedom opportunistically. Universities accommodate teaching reductions for professors who excel in research or are particularly collaborative on other activities that are hard to specify in a contract or verify for a court. In case of opportunistic behaviour however, the application of the explicit contract might be used as a sanction against the professor …” E. Iossa e G. Spagnolo, “Contracts as Threats: on the Rationale for Rewarding A while Aiming for B”, SSRN Discussion Paper 3

Tutto considerato, no. • •

Diversi tipi di ricercatori, bravi e meno bravi. Contratto ottimale? Fisso + variabile, su risultato ricerca. O fisso, “alto”.



“We believe our model bears some resemblance to our casual observation of the real world … Scientists can pursue their career at high-powered research institutions where rewards are heavily contingent on outcomes or at other institutions where salaries and advancements are distributed more equally.” Kahn, Landsburg, Stockman, 1996, Journal of Economic Theory. 4

3 modelli lo confermano! 





Statunitense: università di ricerca e college di didattica, non c’è centralizzazione ma reputazione per far arrivare i fondi; Britannico: centralizzazione per far arrivare i fondi su meccanismo decentralizzato di valutazione ricerca; Continentale: centralizzazione per far arrivare i fondi e per valutare ricerca.

Italia: centralizzazione senza valutazione ricerca e senza fondi per la ricerca buona. 5

Premessa n. 2: quale modello per l’Italia? 

Statunitense: troppo tempo per creare reputazione? Assenza mobilità studenti?



Continentale: troppo potere al burocrate ed al politico? Esperimento troppo recente per essere valutato?



Britannico: situazione UK trent’anni fa simile a quella italiana oggi, esperimento di successo.

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Premessa n. 3: obiettivo finale? 

Aumentare la meritocrazia del sistema per raggiungere l’obiettivo finale di una maggiore e più diffusa ricchezza culturale ed economica grazie all’ampliamento delle opportunità di sviluppo individuale e alla crescita della competitività mondiale del sistema delle aziende italiane e delle stesse università. 7

Premessa n. 3: obiettivi intermedi? Tre obiettivi intermedi principali: 

Una migliore qualità della ricerca;

focus odierno



Tassi di scolarizzazione universitaria analoghi a quelli di altri grandi paesi ricchi;



Graduale ma continua internazionalizzazione del sistema.

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Un sistema efficace per valutare la qualità della ricerca: IL RAE britannico Introdotto nel 1986  Si svolge ogni 5-6 anni  2008 Nuovo RAE  Qui RAE 2001  Peer review di esperti di grande reputazione  Valutazione non meccanicistica (no impact factor) 

9

RAE: come funziona 

68 unità di valutazione matematica, studi celtici…).

(Gruppi

di

Area:

economia,



Ogni Università sottopone al massimo una candidatura per Area Disciplinare.



Decide: quali membri includere come “staff attivo nella ricerca”



Per ogni staff attivo: 4 lavori di ricerca pubblicati nell’arco temporale prestabilito, (articoli su riviste scientifiche, libri, performance artistiche ecc. ). 10

RAE: La valutazione Il panel assegna al Gruppo di Area (e non ai singoli individui):  

Un numero da 1 a 5* : indice di qualità Una lettera da A ad F: indice di quantità

A 95-100% staff incluso B 80-94.9 % , C D E F

60-79.9 % , 40-59.9 % , 20-39.9 % , meno di 20 % 11

RAE: l’allocazione fondi di ricerca Pesi

diversi per area:

High-cost laboratory and clinical subjects: peso 1.6 Intermediate cost subjects: peso di 1.3, Altro, peso di 1. “proprio perchè si parlerà … dell'università e della ricerca in generale, il punto di osservazione degli economisti … mi sembra piuttosto angusto. Ad esempio, la ricerca degli economisti non necessita di laboratori e di macchine costose; le interazioni dell'economia con il mondo della finanza non sono le stesse di quelle delle discipline letterarie, e così via. Uno dei problemi dell'università è che ciascun settore culturale pretende di essere autentico interprete dell'insieme.” NfA, blog Rating:

A parità di lettera, 5* ottiene 4 volte più di un 4. Un 5 ottiene 3.18 volte più di un 4.

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RAE: Le commissioni Commissioni di 9 -18 esperti (prevalenza accademici) per Gruppo di Area  I Presidenti nominati dall’ente finanziatore  Le Commissioni si consultano con advisors fuori dal Regno Unito soprattutto per confermare l’assegnazione di rating più alto.  Metodi di valutazione della Commissione pubblicati in anticipo. 

13

CIVR = RAE ? Not yet. Selezione del panel valutatore: da rendere trasparente;  Pubblicazione criteri di valutazione prima: da attuare;  Numero aree disciplinari: da aumentare;  Differenziazione rating: da forzare;  Numero pubblicazioni: da limitare;  Parametri per allocare i fondi: da migliorare. 

14

Il futuro RAE post-2008 

Utilizzerà impact factor?

Val la pena rinunciare a RAE 2001 per l’Italia? No, maggiore uniformità culturale/ manipolazione? Si, maggiore oggettività? 

15

La nostra proposta “CIVR 2”: attenzione che … Una riforma monca rischia di vanificarne il successo. 

L’impatto va valutata tenendo conto della sua potenzialità di modificare i comportamenti.



Sano pragmatismo. Da valutare la possibilità di revocare i tagli previsti.



Mantenere quanto previsto: non consentire “la messa a bando di nuovi posti agli atenei che hanno superato il limite di legge nel rapporto tra assegni fissi e FFO”.

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Proposta di CIVR 2: i soldi 

Erogare una quota significativa dei finanziamenti del Fondo di Funzionamento Ordinario MIUR (10% nel 2010-2012 e 20% nel 2013-2017) all’Ateneo sulla base delle risultanze dell’esercizio CIVR2 (20% = 1,5 miliardi di euro annui).



L’Ateneo destina i fondi CIVR2 per premiare chi ha permesso di ottenere tali fondi, evitando una redistribuzione totale dalle aree più meritevoli a quelle meno meritevoli.



Garantire ai Gruppi di Area almeno 75-80% dei fondi risultanti dalla valutazione CIVR2 per quel Gruppo di Area. CIO’ E’ ASSENTE DAL DIBATTITO ATTUALE. 17

Proposta di CIVR 2: i Dipartimenti 

Ai Dipartimenti afferiscono tutti i membri di Ateneo parte del Gruppo di Area che partecipa al CIVR2.



Il Dipartimento concorda insieme all’Ateneo la destinazione fondi CIVR2 per fini esclusivamente di ricerca: a) materiale di ricerca o infrastrutture per la ricerca; b) borse di dottorato ed assegni di ricerca; c) assunzioni per 7 anni di ricercatori esterni con procedure aperte e trasparenti, supervisionate da commissari facenti parte dell’Ateneo; d) contratti integrativi per aumenti stipendiali all’interno delle forchette stipendiali di categoria. 18

Proposta di CIVR 2: i Dipartimenti Il Dipartimento, assieme all’Ateneo, assume un ruolo principale nella gestione dei concorsi e delle promozioni. 

NESSUNA ABILITAZIONE QUADRIENNALE. SEPARAZIONE INTERNI ED ESTERNI.

NESSUN

SORTEGGIO.

Concorsi per esterni: a valere sul FFOU non destinato al CIVR2. Gestite dal Dipartimento e sottoposte all’approvazione dell’Ateneo. 

Conferma dei ricercatori: Il Dipartimento raccomanda dopo 7 anni all’Ateneo la conferma dei ricercatori. 

Promozioni interne: Annualmente il Dipartimento sottopone all’Ateneo, le proposte di promozioni interne. 

Procedure di selezione aperte e trasparenti. 19

Proposta di CIVR 2: carriere meno … pendenti 

Dal 1990 al 2005 il costo della vita è aumentato di oltre 60%; le retribuzioni per ricercatori del 48%. Non vi è incentivo a entrare per i giovani bravi.



Perotti, tab. 2 p. 41: a fronte di stipendi medi simili a quelli del sistema britannico, i giovani ricercatori hanno stipendi minimi d’ingresso di quasi tre volte inferiori (attuale minimo 22.561 euro). 20

Proposta di CIVR 2: vincoli nazionali 

Stipendi stabiliti autonomamente dalle singole Università all’interno di minimi e massimi di qualifica, fissati a livello nazionale.



I docenti attualmente inquadrati all’interno di una determinata qualifica potranno salire di qualifica (es. da ricercatore ad associato) solo facendo ricorso alla nuova struttura contrattuale. 21

Proposta di CIVR 2: carriere meno … pendenti 

Ridurre i massimali di carriera di un ricercatore (attuale massimo 60.834 euro) e di un associato per mantenere gli incentivi Es: 35.000 euro all’ingresso e massimale 45.000)



Innalzamento tetto massimo di un ordinario per mantenere gli incentivi



Salario massimo di ricercatore inferiore a salario minimo da associato e quello massimo di quest’ultimo a sua volta inferiore a quello minimo dell’ordinario.

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Perché tutto si tiene a) Perché non basta liberalizzare i contratti senza procedere con il meccanismo CIVR2? Perché non si ha garanzia che si assumerebbero i migliori. b) Perché non basta effettuare l’esercizio CIVR2 e erogare fondi in base alla ricerca? Perché con concorsi pubblici con commissari esterni non si ha la garanzia che la Commissione faccia l’interesse dell’Ateneo. E per attirare giovani ricercatori (contratti diversi!) c) Perché non basta un Codice Etico? Perché le regole sono facilmente aggirabili con accordi tra docenti che alla fine incidono sulla struttura non meritocratica delle assunzioni. 23

P.S. : è una riforma, attenti ai perdenti 

Divieto messa a bando di nuovi posti agli atenei che hanno superato il limite di legge nel rapporto tra assegni fissi e FFO.



Piano straordinario per affrontare scarsità di risorse che bloccherà le Università con minore qualità della ricerca solo nel triennio 2010-2012.



Revoca tagli previsti alle Università dell’approvazione di questo schema di riforma.

a

seguito

24

La riforma governativa …  







Non modifica la pendenza salariale delle carriere; Non ancora il trasferimento delle (poche) risorse alla valutazione precisa delle ricerca; Non ancora il trasferimento delle risorse a chi merita all’interno dell’Ateneo; Non dà indipendenza decisionale agli Atenei sulle assunzioni se non su carriera interni abilitati; Prevede momenti di verifica centralizzati e di “scambi” concorsuali. 25

E dunque … I giovani bravi e i ricercatori stranieri non entreranno nel sistema;  I (pochi) soldi su base valutazione di ricerca non andranno ai meritevoli che hanno causato “vincita” soldi;  Ci saranno enormi costi di transazione decisionale per abilitazione e permarranno scambi di favore tra Atenei;  Livello di ricerca di buon livello destinato a non aumentare. 

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