Un giorno come un altro, come ieri, già domani già nel nulla l’io ricordo su quel fiordo catturato diventato ottenebrato da coscienza intrappolato il mio ricordo che non scordo ma si scardina nell’otto continuare camminare anche se non so bene dove lei si muove lei ti vuole lei che gira sotto il sole è una gardenia che t’insegna la metatesi d’amore di rimando dirimpetto controcanto a ciò che muore lei è vita lei è linfa è un miracolo che va si allontana piano vana nel vestito di città se c’è limite se c’è noia se c’è vento nella foia non è vera è un’illusione nella sera distruzione poi un attimo per fermarla per giocarla verso te la sconfitta derelitta grida dritta “compamalè” che vuol dire non fermarti trova forza nei tuoi arti se sentirti contraddirti vale farti in quattro quarti lei è stabile ed è bellissima e tu ti giri e non c’è più è un regebode, un arcobaleno che va dal rosso al lilla al blu ha cento occhi, tremila mani, ma un cuore solo in mezzo al petto e ti strabilia con le sue dita, è meraviglia il suo rossetto per le sue labbra di primavera, per le sue rose aperte a sera cosa faresti... cosa s’inventa nella tormenta dell’atmosfera un’aria triste a cui non resiste e mai non vista t’afferra già cade lo specchio ti senti vecchio e insieme giovane e senza età continua languida e un poco ironica, lasciva e sadica la sua vendetta roba da poco, non è che un gioco, ma già sei loco, ora t’aspetta il momento topico, cinico, vedico del sacrificio, dell’umiltà attendi dunque! e poi comunque... non brilla ovunque la libertà? lei che t’abbraccia la vedi in faccia l’ipocondria sublimazione è un’invenzione o è tutto vero claustrofobia nell’erezione e sta partendo si sta allungando quell’orizzonte davanti a te diventa luce poi senza voce ciò che ti piace è quello che in un sussurro dolce di burro finestra aperta sull’aldilà lei ti converte ti minimizza ti rende stizza per sobrietà la guardi in viso nel suo sorriso c’è una scintilla che cade a terra lei vuole guerra lei che ti afferra t’intorbidisce nella sua serra e cadi insieme è caldo seme è campo arato è mezzanotte è come un vortice è come un mantice che soffia e tira sospiri a frotte che si dileguano nei tuoi polmoni come campioni di paradiso per assestarsi nell’origami delle pupille intorno al viso cadi incosciente non c’è più mente non c’è menzogna nè verità non è nè nascita nè consuetudine, nè morte o vita o necessità vaghi nel sogno, il mondo è un ragno, la vita un lampo, il corpo è vuoto cominci a cedere cominci a estinguere il desiderio d’azione e moto ad ogni colpo risponde colpo fusione atomica o d’energia le bocche urtano respiri tenui una sull’altra in sinergia
avvolte insieme in baci sdruccioli di godimento di sazietà il piacere sale l’unione cresce la carne geme e viene e va è in questa lotta ininterrotta che c’è il segreto della vita ed ogni volta è una scoperta è sempre aperta questa ferita e tra le lacrime brucian le fiamme che ti riaccendono nel cuore è come spegnersi e bruciarsi ancora, è come vivere mentre si muore