Come Fare Un Erbario

  • November 2019
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COME COSTRUIRE UN ERBARIO

Materiale necessario - zappetta e cesoie - buste di plastica per conservare le piante appena raccolte - fogli di giornale per essiccare il campione - libri per pressare gli esemplari raccolti - fogli di supporto per sostenere il campione - spilli e fascette di carta, in alternativa scotch - una scatola di cartone per contenere i fogli dell'erbario. Dove Tutti gli ambienti naturali sono adatti per cercare piante per l'erbario e anche nelle città è possibile trovare molte piante. Qualsiasi gita può quindi essere una buona occasione per raccogliere nuove piante per il nostro erbario. La raccolta delle piante Per fare un lavoro sistematico e completo sarebbe necessario prelevare la pianta in maniera il più possibile completa (radice, fusto, foglie, fiori e frutti), ricordando che la parte più importante per identificare una pianta, cioè capire a quale specie appartiene, è il suo fiore. Tuttavia è già interessante raccogliere foglie e fiori che possiamo trovare in città e creare un semplice erbario, anche solo con pochi elementi. Al momento della raccolta è utile annotare alcuni dati, come luogo in cui l'abbiamo trovata. Sono di grande utilità per l'identificazione tutti i dati riguardanti le caratteristiche della pianta "in vivo" come il portamento, i colori dei fiori e delle foglie, l'altezza e le dimensioni del fusto. Quindi possiamo invitare il bambino a descrivere la pianta, così come la vede, aiutandolo ad osservare diversi particolari, e se è già capace a scrivere, suggerirgli di annotarsi quello che lui stesso ha osservato. Questi dati saranno riportati nell'erbario. Identificare le piante raccolte Esistono in commercio numerosi libri per l'identificazione delle piante raccolte. Alcuni sono semplici guide pratiche che riportano per alcune specie più comuni disegni dettagliati di fiori e foglie (e se sono alberi anche particolari della corteccia e del portamento). Ai disegni sono spesso associate notizie ecologiche, impieghi e curiosità. Altre, più scientifiche, sono chiavi dicotomiche che, attraverso domande successive sull'anatomia della pianta (soprattutto il fiore), conducono all'individuazione di famiglia, genere e specie; per usarle serve una certa conoscenza botanica di

base. Non bisogna spaventarsi perchè, per l'identificazione di specie comuni, le guide pratiche sono più che sufficienti.

Essicatura Una volta a casa bisogna pressare e seccare gli esemplari raccolti, per questa operazione è sufficiente avere un po' di quotidiani vecchi e alcuni libri che facciano da peso. Si prende una pagina completa, quindi doppia, di un quotidiano, si appoggia ad un ripiano e si dispongono tra le due pagine le piante che ci stanno (evitando sovrapposizioni), il più distese possibile. Questa operazione si ripete utilizzando altre pagine di giornale finchè non si saranno sistemati tutti gli esemplari raccolti. A questo punto si impilano le pagine preparate, alternandole con le "camicie". Una camicia si prepara semplicemente aprendo una pagina doppia di un quotidiano ed inserendovi un'altra pagina doppia, messa chiusa ed opposta a quella che la contiene. Le "camicie" servono ad assorbire l'umidità rilasciata dalle piante evitando che ammuffiscano. Quindi disponiamo su di un ripiano una camicia, una pagina con le piante, un'altra camicia, un'altra pagina con le piante, e così via, terminando con una camicia, su cui metteremo un po' di libri per fare peso. Il giorno dopo dovremo sostituire le camicie con camicie asciutte e nel farlo si deve controllare che gli esemplari raccolti siano stati messi effettivamente ben distesi. Se così non è stato (capita spesso, soprattutto con i petali dei fiori) è ancora possibile rimediare spostandoli delicatamente con una pinzetta.

Fissatura delle foglie e dei fiori nell'erbario Sistema semplice Potete utilizzare o un semplice quadernone di quelli che si usano a scuola oppure un raccoglitore ad anelli con le "buste cristal". Attaccate gli elementi che avete raccolto e che avete fatto essiccare su un foglio (ogni specie su un foglio) fermandola con qualche pezzo di scotch. Poi scrivere sul foglio il nome della pianta e le osservazioni che loro stessi avevano notato nel momento che avete raccolto il campione. Sistema scientifico Per fare questa operazione in genere si usano fogli bianchi di cm 43X32, strisce di carta bianca larghe 1cm circa e spilli. Per prima cosa si tagliano le strisce di carta in pezzetti lunghi circa tre cm

circa. A questo punto si prende con cautela un esemplare ormai secco, lo si dispone sul foglio messo in verticale e lo si fissa tramite le fascette di carte fermate con gli spilli. In genere bastano due o tre strisce per esemplare, messe nei "punti strategici". Se si è stati in grado di identificare la specie, l'erbario avrà maggiore valore se ogni esemplare sarà accompagnato da un'etichetta (che andrà fissata con uno spillo nell'angolo inferiore destro del foglio).

Le etichette possono riportare le seguenti indicazioni: - nome comune e famiglia; - binomio che identifica la specie: genere (in maiuscolo) + specie (in minuscolo); - ambiente in cui la specie è stata raccolta; - località di raccolta (Comune) e quota; - data di raccolta e nome del raccoglitore e di chi l'ha determinata. ESEMPIO: Fam. Rosaceae Crataegus monogyna Biancospino Zona sud Parco naturale “Oasi Flora” Comune di Gazzada 24 Marzo 2007, legit (cioè raccolto) et det. (cioè determinato da) Mario Rossi Ogni notizia sull'ambiente aumenta il valore scientifico dell'esemplare, per cui ad esempio è meglio non scrivere solo "Parco", ma anche la zona del parco. Sterilizzazione Gli Erbari sono soggetti ad attacchi da parte di numerosi parassiti. Le muffe possono causare dei danni, ma solo in ambienti particolarmente umidi, per cui è sufficiente mantenere i campioni in luoghi ben asciutti. I maggiori responsabili dei danni agli Erbari sono gli insetti; essi mostrano una certa selettività per quanto riguarda il tipo di pianta e le parti della pianta da attaccare. Comunque non esiste pianta che possa essere considerata immune se le condizioni di conservazione non sono idonee. La maggiore probabilità che gli insetti attacchino gli esemplari si ha dal primo al quinto anno successiva la raccolta, è in questo periodo che si hanno i danni maggiori; difficilmente e meno frequentemente attaccano i vecchi fogli. Le condizioni climatiche dei locali in cui i campioni sono conservati rappresentano i principali fattori responsabili delle infestazioni. Infatti, gli ambienti caldo-umidi favoriscono lo sviluppo e la diffusione dei parassiti. Pertanto, la temperatura e l'umidità

dei locali dovrebbero essere controllate per mantenere l'ambiente inospitale agli insetti; la temperatura dovrebbe essere minore di 21°C e l'umidità relativa dovrebbe essere compresa tra il 30 e il 40%. Esistono numerosi sistemi e sostanze per combattere i parassiti responsabili delle infestazioni degli Erbari: le sostanze più comunemente usate sono la naftalina, la canfora, il paradiclorobenzene, il bicloruro mercurico, ma il loro impiego viene vivamente sconsigliato a causa degli effetti nocivi che potrebbero avere sull'uomo. In alternativa si possono usare le microonde o il freddo. Le microonde mettono in movimento e pertanto riscaldano le molecole di liquidi che sono presenti negli insetti ma non nelle piante esiccate. Il forno a microonde è efficace, veloce, economico ed innocuo, ma non si può adoperare per grandi quantità. Il metodo migliore, e più diffuso, è il freddo. La sterilizzazione viene effettuata attraverso un congelatore in cui sono sistemati i faldoni ad una temperatura di -25°C per 7-10 giorni. Questo metodo è abbastanza efficace e presenta notevoli vantaggi quali la semplicità delle operazioni e la totale innocuità per gli operatori. Conservazione Il modo migliore di sistemare i campioni è quello di suddividerli in ordine sistematico: nell'ambito delle singole famiglie, o generi, le relative specie possono essere raggruppate secondo un ordine alfabetico. Solitamente però i campioni sono collocati in ordine sistematico seguendo la flora di uno specifico autore, nel caso dell’Erbario dell’Università degli Studi di Milano, lo schema sistematico è quello proposto dal Dalla Torre. Avendo collocato tutti i campioni degli erbari storici secondo quest’ordine si è deciso di seguirlo anche per gli erbari moderni e i campioni che di volta in volta vengono catalogati. I campioni sono racchiusi dentro cartellette, dette camicie. Così sistemati, i fogli d’erbario, a gruppi di circa 50, vengono confezionati in pacchi, trattenuti fra due robusti cartoni e legati da una cinghia. Un cartellino permette di individuarne il contenuto. I campioni sono ovviamente schedati in un sistema computerizzato che ne facilita la consultazione.

Fonti: internet

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